Martedì 31 gennaio ore 20,30 Mercoledì 1 febbraio ore 20,30 TEATRO VALLI Goldenart TRADIMENTI di Harold Pinter con Ambra Angiolini, Francesco Scianna regia Michele Placido Giovedì 17 novembre ore 20.30 Sabato 19 novembre ore 20.30 TEATRO MUNICIPALE VALLI Teatridithalia ***SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di William Shakespeare traduzione Dario Del Corno regia Elio De Capitani Venerdì 25 novembre ore 20.30 Sabato 26 novembre ore 20.30 Domenica 27 novembre ore 15,30 TEATRO ARIOSTO HUMAN, IL CANTO DEI PROFUGHI di Marco Baliani e Lella Costa musiche originali Paolo Fresu regia Marco Baliani Sabato 17 dicembre ore 20,30 Domenica 18 dicembre ore 20.30 Lunedì 19 dicembre ore 20.30 Martedì 20 dicembre ore 20.30 Mercoledì 21 dicembre ore 20.30 TEATRO CAVALLERIZZA MaMiMò – Teatro Piccolo Orologio ***CORIOLANO di William Shakespeare regia Marco Plini con Marco Maccieri Martedì 7 febbraio ore 20.30 Mercoledì 8 febbraio ore 20.30 TEATRO ARIOSTO TS del Veneto - TS Torino SMITH & WESSON di Alessandro Baricco regia Gabriele Vacis con Natalino Balasso, Fausto Russo Alesi Sabato 25 febbraio ore 20.30 Domenica 26 febbraio ore 15.30 TEATRO ARIOSTO Gitiesse Artisti riuniti FILUMENA MARTURANO di Eduardo De Filippo con Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses regia Liliana Cavani Martedì 14 marzo ore 20.30 Mercoledì 15 marzo ore 20.30 TEATRO ARIOSTO Teatro della Toscana ***L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA di Luigi Pirandello regia Gabriele Lavia con Gabriele Lavia e Michele Demaria Venerdì 13 gennaio ore 20.30 Sabato 14 gennaio ore 20.30 Domenica 15 gennaio ore 15,30 TEATRO MUNICIPALE VALLI Agidi – Enfi Teatro CALENDAR GIRLS di Tim Firth con Angela Finocchiaro e Laura Curino regia Cristina Pezzoli Venerdì 24 marzo ore 20.30 Sabato 25 marzo ore 20.30 Domenica 26 marzo ore 15.30 TEATRO ARIOSTO Tieffe Teatro LE OLIMPIADI DEL 1936 di Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica con Federico Buffa pianoforte Alessandro Nidi fisarmonica Nadio Marenco voce Cecilia Gragnani regia Emilio Russo e Caterina Spadaro Martedì 24 gennaio ore 20.30 Mercoledì 25 gennaio ore 20.30 TEATRO ARIOSTO Arca Azzurra Teatro ***L’AVARO da L’avaro di Molière adattamento e regia Ugo Chiti con Alessandro Benvenuti Martedì 11 aprile ore 20.30 Mercoledì 12 aprile ore 20.30 TEATRO MUNICIPALE VALLI Cardellino srl LA SCUOLA di Domenico Starnone regia Daniele Lucchetti con Silvio Orlando Giovedì 17 novembre ore 20.30 Sabato 19 novembre ore 20.30 TEATRO MUNICIPALE VALLI ***SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE A 400 anni dalla morte di Shakespeare, ecco il medesimo impianto scenico e registico trasformarsi, per un doppio progetto firmato Elio de Capitani e Ferdinando Bruni, che collega i due capolavori: si tratta del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare che inaugurerà la Stagione di prosa e l’opera A midsummer night’s dream di Benjamin Britten. A sere alterne lo stesso allestimento ospiterà lo spettacolo-festa di Sogno e l’opera britteniana; la solare commedia dei quattro amanti, le inquiete ombre del mondo fatato, gli imprevedibili scherzi di Puck, l’irresistibile comicità dei rustici aspiranti attori si mescolano e si trasformano passando dalla Sogno all’opera di Britten. Terreno ideale per sperimentare e divertire, ma anche per conservare memoria di un passato intenso, il Sogno firmato De Capitani è uno spettacolo che si abbandona con tocco leggero al piacere del racconto ed esalta il gioco delle simmetrie barocche e del complesso e divertente congegno teatrale. Lo spettacolo cult del Teatro dell'Elfo, dove sperimentare, divertire e divertirsi, mettere alla prova giovani talenti e nuovi ensemble. Venerdì 25 novembre ore 20.30 Sabato 26 novembre ore 20.30 Domenica 27 novembre ore 15,30 TEATRO ARIOSTO HUMAN, IL CANTO DEI PROFUGHI Una ricerca teatrale che si insinua in quella soglia in cui l’essere umano perde la sua connotazione universale, il teatro per indagare quanto sta accadendo in questi ultimi anni, sotto i nostri occhi, nella nostra Europa, intesa non solo come entità geografica, ma come sistema “occidentale” di valori e di idee: i muri che si alzano, i fondamentalismi che avanzano, gli attentati che sconvolgono le città, i profughi che cercano rifugio. Testimonianze dirette, brandelli di vita vissuta, narrazioni tramandate da chi si è spostato da una riva all’altra di quel mare che dovrebbe unire, ma che si è trasformato in un baratro di sofferenza. Marco Baliani supera il proprio concetto di teatro civile e, insieme a Lella Costa, indaga la linea di confine che separa l’umano dal disumano. Il racconto, moltiplicato dalle voci di quattro giovani attori, affronta il tema della migrazione, di uomini e donne in fuga da guerre e carestie, in cerca di salvezza sulle coste italiane. Quei ricordi si sovrappongono alle epopee classiche e diventano anch’essi mito. Senza rinunciare all’ironia, perché solo il teatro sa toccare nodi conflittuali terribili con la leggerezza del sorriso, la visionarietà delle immagini, l’irriducibilità della poesia. Sabato 17 dicembre ore 20,30 Domenica 18 dicembre ore 20.30 Lunedì 19 dicembre ore 20.30 Martedì 20 dicembre ore 20.30 Mercoledì 21 dicembre ore 20.30 TEATRO CAVALLERIZZA ***CORIOLANO MaMiMò dopo Otello, Il Mercante di Venezia e altri titoli shakepeariani, propone il testo più politico e uno dei più cupi. Nella vicenda pubblica di Coriolano sembrano apparire fantasmi che ci portano dritti dritti ai nostri giorni e ci interrogano sulla natura dei nostri istinti sociali. Nel canone shakespeariano, Coriolano (1608 circa) appartiene alle tragedie storiche di argomento romano (assieme a Giulio Cesare e Antonio e Cleopatra) ed è anche l’ultima tragedia del poeta. Coriolano è forse l’unica tragedia “politica” di Shakespeare, nel senso che qui il conflitto tra il popolo e l’eroe, è di natura sociale e non solo psicologica. Coriolano è un eroe “solo”: per lui non vi è posto né nella politica né nella comunità. Non a caso questo “conflitto” interessava tanto Bertolt Brecht che ci ha lasciato un pregnante saggio preparatorio alla messa in scena del Coriolano. T.S. Eliot considerava Coriolano la migliore tragedia di Shakespeare. Venerdì 13 gennaio ore 20.30 Sabato 14 gennaio ore 20.30 Domenica 15 gennaio ore 15,30 TEATRO MUNICIPALE VALLI CALENDAR GIRLS Prima versione italiana di un campione di incassi in Gran Bretagna: nei panni che furono di Helen Mirren e Linda Bassett un gruppo di grandi attrici, tra cui Angela Finocchiaro e Laura Curino. Protagonista della pièce un gruppo di donne tra i 50 e i 60 anni membri dell'associazione benefica Women's Institute che si impegna in una raccolta fondi destinata all'ospedale in cui è morto di leucemia il marito di una di loro. Chris, la leader del gruppo, interpretata da un’inedita Angela Finocchiaro, stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza convince le amiche a posare nude per un calendario non convenzionale che porterà loro un'improvvisa e inaspettata fama. Fu bravo Tim Firth a raccontare questo fatto di cronaca realmente accaduto con tono agrodolce, mordendo la lacrima in agguato e trasformandola in sorriso. Ed è altrettanto brava Stefania Bertola a mantenere intatto lo spirito e lo humour inglese consegnando le battute italiane ad Angela Finocchiaro, che qui interpreta il ruolo che fu di Helen Mirren al cinema, e a tutto il resto del cast, grazie anche alla preziosa e raffinata regia di Cristina Pezzoli. Donne che allegramente e serenamente, anche se con il contributo di qualche giro di vodka, si spogliano per una buona causa, sì, ma anche per riconoscersi ancora belle e seducenti. Con coraggio e ironia le Girls si offrono allo sguardo della macchina fotografica e del pubblico per dirci che le stagioni della vita possono continuare a sorprendere… Martedì 24 gennaio ore 20.30 Mercoledì 25 gennaio ore 20.30 TEATRO ARIOSTO ***L’AVARO Amaro e irresistibilmente comico, un’opera di bruciante modernità... L’avaro molieriano riesce a essere un classico immortale e nello stesso tempo a raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni. Un adattamento sempre rispettoso e spesso illuminante di Ugo Chiti, e, nella parte del protagonista Arpagone, la grande cifra attoriale di Alessandro Benvenuti. Chiti innesta le vicende dei grandi classici nel linguaggio, forte, crudo, e a volte comicissimo che gli è proprio e che diventa tutt’uno con le sue regie. Sa scavare al fondo delle psicologie dei personaggi anche grazie alla assoluta corrispondenza dell’uso che fa della parola teatrale con il procedere delle sue messe in scena, del suo lavoro con gli attori, da quelli che hanno con lui una storia ormai più che trentennale ai giovani che di volta in volta sceglie per i suoi personaggi e che sa inserire mirabilmente in questo contesto di forte conoscenza e solidarietà tutta teatrale tipica dell’Arca Azzurra. E anche nel caso di questo Avaro molieriano, anche grazie all’apporto del “primattore” Benvenuti, pur seguendo con grandissimo rispetto la vicenda, i tempi e la lettera del grande classico, il testo della riscrittura si plasma e si radica nel corpo degli attori della compagnia che del lavoro con il loro dramaturg fanno ancora la principale e la più intensa delle loro esperienze. Martedì 31 gennaio ore 20,30 Mercoledì 1 febbraio ore 20,30 TEATRO VALLI TRADIMENTI Scrive Michele Placido, regista, che “il Sessantotto cambiò e rivoluzionò il comportamento di un’intera generazione di giovani, come giovani sono appunto i tre protagonisti della festicciola che segna l’inizio di un tacito ménage a trois. Ora, essendo stato personalmente coinvolto in quegli anni sessantottini, mi sono confessato e rivelato agli attori della compagnia, raccontando il mio Sessantotto e come la commedia di Pinter mi abbia toccato anche da un punto di vista autobiografico”. Ma anche il testo nasce da uno spunto autobiografico: Pinter, sposato con l’attrice Vivien Marchant, visse una relazione lunga sette anni con la presentatrice televisiva Joan Bakewell. Scritta nel 1978 e ambientata tra Londra e Venezia, questa è una delle commedie più famose dello scrittore premio Nobel 2005 per la letteratura, portata sul grande schermo nel 1983, diretta da David Hugh Jones con Jeremy Irons, Ben Kingsley e Patricia Hodge. Martedì 7 febbraio ore 20.30 Mercoledì 8 febbraio ore 20.30 TEATRO ARIOSTO TS del Veneto - TS Torino SMITH & WESSON La scrittura di Baricco contiene l’azione. Quello che si deve fare è estrarla. Considerando una cosa che a me piace molto: Baricco non ha paura dei sentimenti. Però se ne vergogna sempre un po’. È una cosa che io capisco molto bene. Siamo tutti e due di Torino. Quindi gli attori devono trovare un equilibrio tra l’ironia e la verità del dramma: molto difficile. E’ raro che io metta in scena testi teatrali. Di solito li scrivo con gli attori, i testi. Di solito, più che scritti, sono trascritti. Cioè: parlo con gli attori, che di solito sono anche autori, o, come dicevo un tempo, autori della loro presenza in scena. Poi improvvisiamo, costruiamo situazioni per l’azione e così nascono gli spettacoli. Cioè: di solito lavoro per “composizione” più che per “mettere in scena” testi. I testi teatrali mi sembrano sempre “troppo scritti”. Ho “usato”, per i miei spettacoli, testi di Shakespeare, di Goldoni, di Moliére… Ma sempre come pre-testo. Come materiale per il lavoro di composizione. C’è una sola eccezione. Un testo l’ho messo in scena: Novecento, di Alessandro Baricco. Ma è un’eccezione in tutti i sensi. Baricco ha scritto quel testo perché lo mettessi in scena io, con Eugenio Allegri. E la stessa cosa è accaduta per Smith & Wesson. Baricco è venuto a vedere “Rusteghi, i nemici della civiltà”, spettacolo che avevo tratto da Goldoni, e gli è venuta voglia di scrivere uno spettacolo. Gabriele Vacis, regista Sabato 25 febbraio ore 20.30 Domenica 26 febbraio ore 15.30 TEATRO ARIOSTO FILUMENA MARTURANO Forse la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata all’estero. Nel dramma di Filumena, che rifiuta di rivelare all’amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia suo, De Filippo dichiarava di aver inteso rappresentare un’allegoria dell’Italia lacerata e in larga misura depauperata anche moralmente, e prefigurarne la dignità e la volontà di riscatto. Secondo la più lunga, meticolosa e bella didascalia mai scritta da Eduardo, la più celebre eroina del suo teatro appare in scena, mentre le ultime luci del giorno dileguano. È in piedi sulla soglia della camera da letto, capelli in disordine, con qualche filo grigio che denuncia tutti i suoi quarantotto anni e un «atteggiamento da belva ferita, pronta a spiccare il salto sull’avversario». Domenico Soriano è nell’angolo opposto della stanza e del palcoscenico, come in un ideale ring di pugilato. È un bel cinquantenne solido e giovale, che s’è goduto la vita grazie ai soldi della pasticceria lasciatagli dal padre. Ora se ne sta lì, pantaloni e giacca di pigiama sommariamente abbottonati, «pallido e convulso di fronte a Filumena, a quella donna "da niente" che per tanti anni è stata trattata da lui quasi come una schiava e che ora lo tiene in pugno». Martedì 14 marzo ore 20.30 Mercoledì 15 marzo ore 20.30 TEATRO ARIOSTO ***L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA Martedì 11 aprile ore 20.30 Mercoledì 12 aprile ore 20.30 TEATRO MUNICIPALE VALLI LA SCUOLA Un uomo “un po’ strano”, un uomo “pacifico” e una donna come “un’ombra che passa in lontananza” sono i tre protagonisti del capolavoro di Pirandello. Il breve “atto unico” è stato interpolato con “pezzi” di novelle che affrontano il tema (fatale per Pirandello) del rapporto tormentato tra marito e moglie, visto col distacco di un’ironia che rende i personaggi vicinissimi a noi. L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello è la scena maestra dell’incomunicabilità, della solitudine che si aggrappa alla banalità dei particolari più piccoli e insignificanti del quotidiano per cercare di rintracciare una superiorità della vita sulla morte. Gabriele Lavia con Michele Demaria e Barbara Alesse prova a trattenerla un altro po’, prima della fine. Dopo Sei personaggi in cerca d’autore, passando per Vita di Galileo di Brecht, Lavia torna al drammaturgo agrigentino che più di ogni altro ha segnato la cultura, e di conseguenza il teatro, del nostro tempo. Il denominatore comune è l’uomo, consapevole del proprio genio, ma anche delle proprie paure e del bisogno di esorcizzarle dietro una qualche forma di maschera, imposta dagli altri e infine accettata, per quieto sopravvivere. Tra l’essere e l’apparire. Silvio Orlando e Daniele Luchetti, rispettivamente protagonista e regista della Scuola, sono gli stessi che, nel 1992, portarono per la prima volta in teatro questo testo di Starnone. Lo spettacolo, allora intitolato Sottobanco, ebbe un successo enorme. Il lavoro si impose rapidamente, e divenne l’antesignano di tutto il genere di ambientazione scolastica, a cui si aggiunse la trasposizione cinematografica del 1995, appunto, della stessa pièce. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa. Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e insieme un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico. A distanza di anni Orlando e Luchetti ritornano dunque sui banchi di scuola. “Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera”, dice Silvio Orlando. “Quello fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi.” Venerdì 24 marzo ore 20.30 Sabato 25 marzo ore 20.30 Domenica 26 marzo ore 15.30 TEATRO ARIOSTO LE OLIMPIADI DEL 1936 Lo spettacolo, partendo dalla narrazione di una delle edizioni più controverse dei Giochi Olimpici, quella del 1936, racconta una storia di sport e di guerra. Le storie dello sport sono storie di uomini. Sono storie che scorrono assieme al Tempo dell’umanità, seguono i cambiamenti e i passaggi delle epoche, a volte li superano. E’ capitato a Berlino nel ‘36 quando Hitler e Goebbels volevano trasformare le Olimpiadi nell’apoteosi della razza ariana e del “nuovo corso. Invece Jesse Owens vinse 4 medaglie. Mentre in quella stessa estate del ‘36 il mondo assisteva in colpevole silenzio alla tragedia della guerra civile spagnola, e la pace scricchiolava sull’asse Roma Berlino Tokyo, le Olimpiadi illuminavano il cielo con un’altra storia, forse la più incredibile. Due atleti giapponesi arrivarono primo e terzo alla maratona di Berlino. Alla premiazione, mentre ascoltavano l’inno, la loro testa era china. Non erano giapponesi, erano Coreani. Il vincitore Sohn Kee-chung, 52 anni dopo, portava dentro lo stadio di Seul la fiamma olimpica del 1988 indossando come una seconda pelle la maglia della sua nazione, la Corea. Le storie dello sport sono storie di uomini, scorrono assieme al tempo, ma a volte lo fermano, quasi a chiedere a tutti una riflessione, una sospensione. Siamo in tempo di scrutini in IV D. Un gruppo di insegnanti deve decidere il futuro dei loro studenti. Di tanto in tanto, in questo ambiente circoscritto, filtra la realtà esterna. Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico. SCHEDA DI PRENOTAZIONE SCUOLA __________________________ INSEGNANTE_____________________ DATA_____________________________ ***Sogno di una notte di mezza estate Teatro Valli giovedì 17.11____________________________ sabato 19.11_____________________________ Human, il canto dei profughi Teatro Ariosto venerdì 25.11____________________________ sabato 26.11_____________________________ domenica 27.11 ore 15,30__________________ ***Coriolano – Teatro Cavallerizza sabato 17.12 ____________________________ domenica 18.12 _________________________ lunedì 19.12_____________________________ martedì 20.12____________________________ mercoledì 21.12__________________________ Calendar girls – Teatro Valli venerdì 13.01____________________________ sabato 14.01_____________________________ domenica 15.01 ore 15,30__________________ L’avaro – Teatro Ariosto martedì 24.01____________________________ mercoledì 25.01__________________________ Tradimenti – Teatro Valli martedì 31.01____________________________ mercoledì 01.02__________________________ Smith & Wesson - Teatro Ariosto martedì 07.02____________________________ mercoledì 08.02__________________________ Filumena Marturano – Teatro Ariosto sabato 25.02_____________________________ domenica 26.02 ore 15,30__________________ ***L’uomo dal fiore in bocca Teatro Ariosto martedì 14.03____________________________ mercoledì 15.03__________________________ Le olimpiadi del 1936 - Teatro Ariosto venerdì 24.03____________________________ sabato 25.03_____________________________ domenica 26.03 ore 15.30__________________ La scuola – Teatro Valli martedì 11.04____________________________ mercoledì 12.04__________________________ Ingresso studenti a 10 euro in tutti i settori del Teatro Per gli spettacoli contrassegnati dal simbolo *** gli ingressi a 10 euro sono contingentati. I biglietti prenotati per gli spettacoli contingentati devono essere acquistati entro 15 giorni dalla data di prenotazione, diversamente verranno rimessi in vendita. Se non contingentati, i biglietti andranno ritirati al più tardi 15 giorni prima della data di spettacolo, scaduto tale termine la prenotazione decadrà automaticamente. Dove non diversamente indicato gli spettacoli iniziano alle ore 20.30. Per prenotare inviare la scheda via fax 0522.458948, posta elettronica [email protected] o telefonare allo 0522.458950/458990