31/03/15 MICETI CARATTERI GENERALI • Eucarioti / Aerobi / anaerobi facoltativi • Immobili /Gram-­‐positivi • Unicellulari (lieviti) o pluricellulari (muffe) • Riproduzione sessuata o asessuata • Dimorfismo SO G TU A R • Funghi eduli • Penicillium notatum ITO ♣ TO I U T A R • Saccharomyces cerevisiae ♣ ♣ ♣ Lievitazione del pane Fermentazione del vino Fermentazione della birra • Licheni ♣ Questo materiale non può essere distribuito, modificato o pubblicato né in forma cartacea, né su un sito, né utilizzato per motivi pubblici o commerciali. U Fleming 1928 U E’ possibile utilizzare il materiale solo per motivi personali e non commerciali, purché ogni copia di questo materiale preservi tutti i diritti di copyright e di proprietà intellettuale, sempre dopo richiesta rivolta ai Docenti responsabili. SO G in associazione con alghe 1 • Micosi q Infezioni, spesso opportunistiche a cui sono esposti soggetti defedati, immunodepressi o affetti da malattie altamente debilitanti. • Azione Patogena q q 2 Ultrastruttura della cellula lievitiforme TO I TU A R Parassitismo diretto Produzione di metaboliti tossici (micotossine) U SO G U SO G TO I TU A R 3 Ultrastruttura della cellula miceliale O S U G 4 Parete cellulare fungina TO I U T RA O S U 5 G TO I U T RA NAG 6 1 31/03/15 Morfologia delle muffe MODALITA DI RIPRODUZIONE TO I • Unità riproduttiva: conìdio o sU T pora A • Micelio o tallo: l insieme delle ife GR O S U • Ifa: filamento mono o pluricellulare TO I TU A R • Per mezzo di strutture specializzate che presentano lo stesso assetto cromosomico di tutte le altre cellule miceliali anch esse in grado di generare una colonia: G – Riproduzione sessuata mediata da spore – Riproduzione asessuata mediata da conìdi Micelio vegetativo Micelio aereo U SO 7 Antibiotici antifungini Dimorfismo fungino: una caratteristica peculiare dei miceti patogeni Morfologia diversa: TO I TU A R Lievitiforme nella forma parassitaria o tissutale Miceliale nella forma colturale o vegetativa G Adattamento alle diverse condizioni ambientali: SO temperatura, pH, concentrazione ionica U 8 • Meccanismo d Azione Θ Bersagli biosintetici • Sintesi DNA e RNA • ATPasi delle membrane mitocondriali e vacuolari Θ Bersagli strutturali • Parete cellulare (chitina) • Membrana citoplasmatica (ergosterolo, sintesi dei glucani) U SO G TO I TU A R 9 10 DIABETE AIDS TERAPIA ANTIRIGETTO STATI FISIOLOGICI NATURALI TERAPIA ANTITUMORALE TERAPIA ANTIBIOTICA PROTRATTA ITO TERAPIA CORTICOSTEROIDI U SO I Protozoi G TO I U T RA • Eucarioti unicellulari • Plurinucleati in alcuni stadi della cellula • Eterotrofi U T INFEZIONI A R – per fagocitosi e pinocitosi MICOTICHE U IMMUNODEPRESSIONE 11 SO G 12 2 31/03/15 I Protozoi • Locomozione – Pseudopodi – Ciglia – Flagelli TU A R I Protozoi ITO • Riproduzione asessuata – Divisione binaria G • Riproduzione sessuata • Cisti o spore U SO TO I TU A R • Presenti nel suolo e nelle acque, all interno e all esterno di animali e vegetali • Commensali o simbionti • Parassiti anche nell uomo U SO G 13 I Protozoi I Protozoi • Giardia intestinalis o lamblia – una delle più comuni infezioni intestinali TO I TU A R • Toxoplasma gondii • Patogeni umani • In crescente crescita – Mobilità – Farmaco-­‐resistenza – Opportunisti U SO G 14 TO I TU A R – Zoonosi: nella carne; nelle feci del gatto; teratogena • Trichomonas vaginalis • Leishmanie – trasmessa dalle punture di almeno una trentina di diverse specie di moscerini flebotomi G • Amebe • Plasmodium falciparum, vivax, malariae, ovale SO – Agente etiologico della malaria U 15 I Virus 16 I Virus 17 18 3 31/03/15 I Virus I Virus 19 20 I Virus Componenti essenziali del virione DNA o + Proteine strutturali RNA Nucleocapsìde + + Enzimi e proteine leganti gli acidi nucleici Glicoproteine e membrane = = Nucleocapsìde Virus con pericapsìde 21 22 Infezione Virale Virus con pericapsìde Simile a quella delle membrane cellulari ADSORBIMENTO recettori PENETRAZIONE endocitosi -­‐ fusione membrana SVESTIMENTO acido virale esposto STRATEGIE DI REPLICAZIONE DNA ss/ds RNA ds/ss+/ss-­‐ Retrovirus ss+ MATURAZIONE E LIBERAZIONE glicoproteine Proteine della matrice Tegumento Proteine, enzimi 23 24 4 31/03/15 Schema generale di replicazione virale 25 26 Virus a struttura complessa • Batteriofago: testa icosaedrica, coda elicoidale, fibre per l’attacco Fago-­‐T2 Batteriofago lambda • Questa archittetura è associata al modo inusuale di infettare le cellule sviluppato da questi virus. 27 28 ° • Il virus adotta due strategie: Lisogenia o integrazione vs. ciclo litico • CICLO LITICO: Il virus entra nell’ospite si riproduce portando alla lisi cellulare. • CICLO LISOGENO: il genoma virale si integra nel genoma della cellula ospite. • Dopo un periodo di latenza +/-­‐ lungo il genoma virale può uscire dal genoma dell’ospite e proseguire l’infezione nel ciclo litico. • CONVERSIONE LISOGENICA 29 30 5 31/03/15 Trasmissione del virus Trasmissione del virus • MANI feci, fluidi orali, secrezioni respiratorie • INALAZIONI di goccioline aerodiffuse • CONTATTO OSPITE-­‐OSPITE • • § Mantenimento del virus nella popolazione § Età § Stato immunitario DIRETTO: orale, genitale, cutaneo INDIRETTO: sangue, aghi § Fattori geografici e stagionali • Oro-­‐fecale: acque, alimenti • VERTICALE: transplacentare, perinatale § Focolai di infezione, epidemie, pandemie 31 32 DIAGNOSI FARMACI ANTIVIRALI • Sulle fasi precoci di interazione virus-­‐cellula impedisce la spoliazione o svestimento • Sulla replicazione degli acidi nucleici virali analoghi strutturali dei nucleosidi come aciclovir (guanosina) AZidoTimidina (timidina) analoghi non-­‐strutturali dei nucleosidi (nevirapine) • Sulla traduzione degli RNA messaggeri virali Interferone • Sulla inibizione delle proteasi formazione di particelle virali immature • Sul rilascio del virione impedisce al virus di uscire e infettare altre cellule DIRETTA Isolamento del virus in sistemi cellulari: uova di pollo, cavie, colture cellulari Osservazione al microscopio Ricerca antigeni (ELISA, RIA) Determinazione di acidi nucleici virali Ibridazione (Southern e Northern blot) Amplificazione genica (PCR) INDIRETTA Ricerca anticorpale (ELISA, RIA) 33 34 Cosa sono i Prioni? Il prione (proteinaceous infectious only) consiste di una proteina infettante che trasforma una proteina normale dell’ospite chiamata PrPC (Cellular prion protein), o PrP, in una simile a se stessa (PrPSc [Scrapie]). O S U G TO I U T RA Prione associato alle fibrille (TEM) 35 Perché un prione è dannoso? O T I PrP non viene digerita dalle PU roteasi T PrP si accumula nelle cellule c erebrali Adelle cellule del R PrP causa degenerazione G cervello con conseguente morte del soggetto! O US ♦ PrPC è convertita in PrPSc ♦ ♦ ♦ Sc Sc Sc 36 6 31/03/15 Differenze strutturali tra PrPC e PrPSc PrPC PrPSc 43% α helix 34% α helix 3% β sheet 43% β sheet U SO G TO I TU A R PrPSc PrPC U SO G TO I TU A R 37 Encefalopatie spongiformi subacute U SO G TU A R ITO TO I TU A R Animali Uomo • Scrapie : pecora • CJD : Malattia di Creutzfeldt -­‐ Jacob • TME : visone • GSS : Sindrome di Gerstmann-­‐ Straussler -­‐ Scheinker • CWD : cervidi • FFI : Fatal Familial Insomnia • BSE : mucca • Alpers Syndrome U SO G 40 Perché il cervello? TO I U T RA L’ accumulo della PrPSc non è cervello-­‐specifico L’ Attivazione degli astrociti 1. Porta a deterioramento fisiologic<o 2. Gli Astrociti supportano la conversione dei prioni U SO G 41 7