Sintesi dei progetti EURECO/Regione Campania Titolo del progetto Utilizzo di nuovi processi e nuove tecnologie per la rimodulazione e il miglioramento della produzione di succhi di frutta limpidi mediante l’impiego innovativo di tecniche biologiche e chimico-fisiche. Obiettivo del progetto: miglioramento della produzione di succhi di frutta limpidi mediante l'impiego di tecniche biologiche (enzimi immobilizzati) e chimico-fisiche avanzate (ultrafiltrazione/microfiltrazione, osmosi inversa e stabilizzazione mediante alte pressioni) . Attuatori del progetto Eureco Consulenza INBB : Consorzio Nazionale Biostrutture e Biosistemi: Dipartimento Biochimica e Biofisica Seconda Università di Napoli Dipartimento di Medicina Sperimentale della Seconda Università di Napoli Vantaggi: consistono in una semplificazione e rimodulazione del processo che consenta al contempo di preservare al meglio le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto finito. Le fasi fondamentali nella produzione dei succhi di frutta limpidi sono 1) la demolizione delle sostanze pectiche presenti nella frutta, mediante aggiunta controllata di enzimi pectolitici, e 2) la successiva chiarificazione e filtrazione del succo torbido. 1) La demolizione delle sostanze pectiche si ottiene, nel processo tradizionale, mediante due successive fasi di idrolisi in cui gli enzimi pectolitici, di origine fungina, sono in fase libera. L’uso di enzimi liberi nei processi biotecnologici è limitato a causa del loro alto costo e dell’impossibilità di recuperare e separare l’enzima dal mezzo di reazione al termine del processo catalitico. Queste attività enzimatiche infatti devono essere disattivate, mediante trattamento termico, prima di procedere alle fasi successive del processo di produzione. Il processo messo a punto ha previsto l’impiego di enzimi pectolitici commerciali immobilizzati su un supporto (nylon) e impaccati in un bioreattore. Con l'immobilizzazione enzimatica si ottengono catalizzatori facilmente separabili dal mezzo di reazione, riutilizzabili più volte, che non richiedono trattamenti termici di inattivazione i quali alterano le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto finito. 2) Nel processo tradizionale la fase di trattamento enzimatico è seguita da una fase di chiarificazione, nella quale vengono aggiunte bentonite e gelatina che provocano la coagulazione e la sedimentazione delle sostanze destabilizzate presenti in sospensione. Dopo la sedimentazione il succo di frutta viene in genere filtrato utilizzando terra di diatomee o altro. Il processo messo a punto rimpiazza completamente le fasi di filtrazione e decantazione con un’unica fase di ultrafiltrazione, impiega, per la preconcentrazione del succo, l’osmosi inversa che, operando a temperature di 20°C, riduce il danno termico causato dalla concentrazione tradizionale e propone, in via sperimentale, la stabilizzazione finale mediante alte pressioni. Risultati ottenuti: Il progetto ha portato alla realizzazione di un processo innovativo su scala pilota secondo il Flow sheet descritto: Materia prima Lavaggio Cernita Frutta a bacca Drupacee/Pomacee Denocciolatura Deraspatura Triturazione Scottatura Macerazione Pressatura Scarti di pressatura Centrifugazione Depectinizzazione Ultrafiltrazione Osmosi inversa Stabilizzazione Confezionamento Confezionamento in asettico Questo processo è stato impiegato sia per la trasformazione di frutta a bacca (uva) che di pomacee e drupacee (mela, pesca albicocca, pera), e ha permesso di ottenere succhi limpidi con buone caratteristiche chimiche e soddisfacenti valutazioni organolettiche. E’ stata studiata anche una stabilizzazione dei prodotti finiti mediante alte pressioni, che ha consentito di ottenere succhi limpidi “freschi”, stabili per quattro mesi, con le caratteristiche organolettiche della frutta di partenza preservate. In particolare si è cercato di privilegiare l’utilizzo di frutta tipica campana, Mela annurca e Albicocca vesuviana, per la quale la trasformazione in succhi limpidi può costituire un nuovo ambito di commercializzazione. Il processo messo a punto consente, come era negli obiettivi, un notevole risparmio in termini di materiali di consumo, tempi di processo, in particolare per la fase di idrolisi con enzimi immobilizzati (secondo il tipo di frutta trattato), e di conseguenza di costi globali del processo. Naturalmente il processo illustrato è su scala sperimentale e necessita di un ulteriore fase di studio prima del passaggio all’industrializzazione. E’ stata comunque eseguita una valutazione di massima dei costi di un impianto per la lavorazione dei succhi limpidi secondo il flow-sheet messo a punto nel progetto. Per ulteriori informazioni: dott.ssa Rossella Spiezie EURECO S.p.A. telefono: 0823 611 231 mail: [email protected]