Installazione dell`UPS - Fattori chiave

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Installazione dell'UPS - Fattori chiave
Sommario
Utilizzo della guida .......................................................... 2
Panoramica delle soluzioni di protezione ..................... 4
Soluzioni di protezione dell’alimentazione ............................................4
Software e servizi di supporto ..............................................................5
UPS all'interno di impianti elettrici ................................ 6
Funzione di ogni componente all'interno dell'impianto .........................6
Parametri essenziali dell'impianto ........................................................7
Fonti di informazione nella creazione delle specifiche di impianto .......8
Nozioni di base relative agli impianti con UPS ............. 9
Necessità di alimentazione di alta qualità e ad alta disponibilità ..........9
Sistemi di alimentazione con UPS........................................................10
Qualità dell'energia fornita dall'UPS .....................................................11
Disponibilità dell'energia fornita dall'UPS .............................................13
Scelta della configurazione ..................................................................17
Calcolo dell'alimentazione ............................................. 18
Elementi necessari per il calcolo dell'alimentazione .............................18
Valori nominali delle configurazioni con UPS singolo ...........................20
Valori nominali delle configurazioni con UPS in parallelo .....................23
Controllo delle correnti armoniche a monte ................. 26
UPS e armoniche a monte ...................................................................26
Filtraggio delle correnti armoniche a monte per raddrizzatori
a ponte di Graetz ..................................................................................27
Scelta del filtro ......................................................................................30
Modalità di messa a terra del sistema ........................... 33
Informazioni di base relative alle modalità di messa a terra del sistema33
Applicazioni negli impianti con UPS .....................................................36
Protezione ........................................................................ 40
Protezione mediante interruttori di circuito ...........................................40
Scelta degli interruttori di circuito..........................................................42
Cavi ................................................................................. 48
Scelta delle dimensioni dei cavi............................................................48
Esempio di impianto .............................................................................49
Stoccaggio dell'energia ................................................. 50
Tecnologie di stoccaggio ......................................................................50
Scelta delle batterie ..............................................................................51
Monitoraggio delle batterie ...................................................................52
Interfaccia uomo-macchina e comunicazione ............. 54
Interfaccia uomo-macchina (HMI) ........................................................54
Comunicazione.....................................................................................54
Operazioni preliminari ................................................... 56
Considerazioni relative all'installazione ................................................56
Stanza per le batterie ...........................................................................57
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 1
Utilizzo della guida
Crescente necessità di energia di alta qualità e ad alta
disponibilità
Le problematiche relative alla qualità e alla disponibilità di energia elettrica sono
diventate di vitale importanza a causa del ruolo chiave di computer e
apparecchiature elettroniche nello sviluppo di molte e fondamentali applicazioni.
Disturbi nei sistemi di distribuzione (microinterruzioni, interruzioni, cali di tensione e
così via) possono causare gravi perdite o rischi per la sicurezza in numerose attività,
quali:
• Processi industriali sensibili, durante i quali un malfunzionamento dei sistemi di
controllo o monitoraggio può causare una diminuzione della produzione.
• Aeroporti e ospedali, dove il malfunzionamento delle apparecchiature può
rappresentare un serio pericolo per la vita umana.
• Tecnologie per l'informazione e la comunicazione, dove il necessario livello di
affidabilità è ancora maggiore. I data center richiedono alta qualità, l'utilizzo di gruppi
di continuità 24 ore su 24 per 365 giorni, anno dopo anno, senza alcuna interruzione
per la loro manutenzione.
I sistemi di protezione UPS sono ora parte integrante della catena del valore di molte
aziende. I loro livelli di disponibilità e qualità dell'energia hanno un effetto diretto sulla
continuità del servizio delle operazioni. La produttività, la qualità dei prodotti e dei
servizi, la competitività dell'azienda e la sicurezza delle aree circostanti, dipendono
dal buon funzionamento dell'UPS. Non sono permessi guasti.
Schneider Electric: la soluzione completa per ogni
necessità
Schneider Electric offre una gamma completa di soluzioni di protezione
dell'alimentazione per soddisfare le esigenze di tutte le applicazioni sensibili.
Tali soluzioni comprendono software di comunicazione e prodotti tecnologici
all'avanguardia capaci di garantire altissimi livelli di affidabilità. Esse sono supportate
da servizi completi basati su una competenza unica nel suo genere, sulla presenza a
livello globale e sull'utilizzo delle più avanzate tecniche e tecnologie. Global
TM
Services , con 40 anni di esperienza presso i propri clienti, accompagna l'impianto
in tutto il proprio ciclo di vita, dalla progettazione e avviamento al funzionamento e
agli aggiornamenti, ovunque essi si trovino.
I gruppi di continuità (UPS, Uninterruptible Power Supply) sono ovviamente parte
fondamentale di queste soluzioni. Essi forniscono alimentazione continua di alta
qualità ed elevata disponibilità con interfacce di comunicazione avanzate integrate e
compatibili sia con ambienti elettrici che informatici.
Spesso vengono utilizzati in combinazione con altri prodotti per la comunicazione
come compensatori attivi di armoniche, commutatori di trasferimento, quadri di
distribuzione, sistemi di monitoraggio batteria e software di supervisione. Nel suo
insieme, questo prodotto fornisce una risposta completa ed efficace alle
problematiche di protezione che sorgono negli impianti sensibili.
Per i data center, soluzioni su richiesta completano l'infrastruttura fisica, tra cui
server rack, UPS, distribuzione elettrica, sistemi di raffreddamento e protezione
insieme al relativo software.
Una guida per assistere i professionisti alle prese con
impianti elettrici per applicazioni critiche
Buona parte del know-how di Schneider Electric è disponibile in questa guida alla
progettazione.
Lo scopo di questa guida è quello di assistere l'utente nella progettazione e
installazione di soluzioni complete e ottimizzate per la protezione dell'alimentazione,
dalla rete elettrica fino al carico finale, in linea con i requisiti di qualità e disponibilità
richiesti dalle applicazioni critiche.
È rivolta a tutti i professionisti che svolgono attività relative a questo tipo di impianti,
inclusi:
• uffici di progettazione e società di ingegneria indipendenti;
• dipartimenti di progettazione per l'utente finale;
• installatori;
• responsabili di progetto;
• responsabili di struttura;
• responsabili sistemi informatici;
• responsabili finanziari o acquisti.
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pag. 2
Utilizzo della guida
Struttura della guida
) Ricerca delle informazioni
Le informazioni sono disponibili in più parti della guida:
• all'interno dei contenuti generali all'inizio della guida;
• nella panoramica alle pagine 4 e 5 del capitolo Installazione dell'UPS - Fattori
chiave, che presenta i prodotti, i sistemi di comunicazione, i software e i servizi che
insieme costituiscono le soluzioni di protezione.
) Capitoli
• Alle pagine 6 e 7 del capitolo Installazione dell'UPS - Fattori chiave viene
presentato il ruolo degli UPS negli impianti elettrici e indicati i principali parametri
che devono essere presi in considerazione. Il resto del capitolo guida l'utente
attraverso il processo di selezione di una soluzione determinando gli elementi
principali di un impianto con UPS.
• Il capitolo Scelta della configurazione dell'UPS descrive una serie di esempi
pratici in vista della scelta di una configurazione, a partire da una semplice unità
UPS singola fino a impianti che offrono livelli eccezionalmente elevati di disponibilità.
• Il capitolo Come eliminare le correnti armoniche descrive le soluzioni utili per
eliminare le correnti armoniche negli impianti.
• Il capitolo Valutazione tecnica fornisce informazioni tecniche di base per i
dispositivi e nozioni illustrate in altri capitoli della guida.
Infine, per agevolare la preparazione dei progetti:
) Riferimenti incrociati
I vari capitoli contengono riferimenti incrociati (indicati con il simbolo Î) che
collegano ad altre parti della guida di progettazione e che forniscono informazioni più
approfondite su argomenti specifici.
I riferimenti agli articoli tecnici (White Paper, WP) vengono indicati dal seguente
simbolo insieme al numero del White Paper in questione.
Fare riferimento al
WP n. Î
Cap. 1: Installazione dell'UPS - Fattori chiave
Cap. 2: Scelta della configurazione dell'UPS
Cap. 3: Come eliminare le correnti armoniche
Cap. 5: Valutazione tecnica
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Edizione 09/2015
pag. 3
Panoramica delle soluzioni di protezione
Soluzioni di protezione dell'alimentazione
Fig. 1.1. Prodotti Schneider Electric
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pag. 4
Panoramica delle soluzioni di protezione
Software e servizi di supporto
Fig. 1.2. Software e servizi Schneider Electric
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pag. 5
UPS all'interno di impianti elettrici
Funzione di ogni componente all'interno dell'impianto
Fig. 1.3. Funzioni dei componenti negli impianti con UPS
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pag. 6
UPS all'interno di impianti elettrici (cont.)
Parametri essenziali dell'impianto
Fig. 1.4. Parametri principali dei componenti negli impianti con UPS
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pag. 7
UPS all'interno di impianti elettrici (cont.)
Fonti di informazione nella configurazione delle specifiche di impianto
I diagrammi mostrati nelle pagine precedenti forniscono una panoramica generale dei componenti e dei vari parametri degli
impianti con UPS.
È giunto il momento di andare più nel dettaglio.
La tabella seguente indica:
● l'ordine nel quale gli argomenti vengono presentati in questo capitolo;
● le decisioni che devono essere prese;
● l'obiettivo di ogni decisione con l'indicazione delle pagine riguardanti i relativi elementi all'interno del capitolo;
● dove si possono trovare informazioni aggiuntive sugli argomenti negli altri capitoli di questa guida alla progettazione.
Scelte
Fare riferimento
Informazioni aggiuntive
Fare
a
riferimento a
Scelta della
Esempi e confronto di 13 impianti tipici, Scelta della
Architetture di rete Stabilire l'architettura dell'impianto e la
configurazione dalle unità UPS singole alle architetture configurazione
configurazione UPS più adatta alle
mono o multi
dell'UPS
di rete a elevata disponibilità
dell'UPS pag.
esigenze dell'utente in termini di
sorgente e
5
disponibilità di energia, di aggiornamenti,
configurazione di
di funzionamento e di budget.
sorgenti UPS
Alimentazione di carichi sensibili
Valutazione
tecnica
pag. 2
Configurazioni UPS
Valutazione
tecnica
pag. 23
Gruppi elettrogeni motori
Valutazione
tecnica
pag. 35
Assemblaggio e funzionamento
Valutazione
Installazione
Potenza nominale Stabilire il valore nominale necessario
tecnica
dell'UPS - Fattori dell'UPS
UPS
dell'unità UPS singola o in parallelo (in
pag. 14
chiave
termini di ridondanza o capacità), tenendo
pag. 17
conto del sistema di distribuzione e delle
caratteristiche del carico.
Eliminazione delle armoniche dagli
Come
Installazione
Controllo delle
Ridurre a livelli accettabili la distorsione
eliminare le
dell'UPS - Fattori impianti
correnti armoniche della tensione sulle sbarre a monte, a
correnti
chiave
a monte
seconda delle fonti di energia che possono
armoniche
pag. 24
alimentare il sistema UPS.
Armoniche
Valutazione
tecnica
pag. 38
Installazione
Modalità di messa a Garantire la conformità agli standard
terra del sistema
vigenti in materia di impianti per la tutela dell'UPS - Fattori
chiave
della vita e della proprietà e il corretto
pag. 30
funzionamento dei dispositivi. Quali
modalità di messa a terra del sistema sono
necessarie e per quali applicazioni?
Installazione
Protezione a monte Determinare il potere di interruzione e i
e a valle mediante valori nominali degli interruttori di circuito a dell'UPS - Fattori
chiave
monte e a valle dell'UPS; risolvere
interruttori di
pag. 35
eventuali problemi di discriminazione.
circuito
Installazione
Collegamenti
Limitare i cali di tensione e l'aumento di
dell'UPS - Fattori
temperatura dei cavi, così come i
chiave
parametri di distorsione armonica agli
pag. 43
ingressi del carico.
Soluzioni di stoccaggio dell'energia e
Valutazione
Installazione
Batteria
L'autonomia delle batterie deve essere
tecnica
sufficientemente prolungata per soddisfare dell'UPS - Fattori batterie
pag. 31
chiave
le esigenze dell'utente.
pag. 45
Comunicazione
Definire le modalità di comunicazione
Installazione
dell'UPS con ambienti elettrici e
dell'UPS - Fattori
informatici.
chiave
pag. 49
Eventuali
Pianificare i lavori di costruzione e di
Valutazione
operazioni
ventilazione, in particolare se è richiesta
tecnica
preliminari
una stanza speciale per la batteria.
pag. 51
Compatibilità elettromagnetica
Valutazione
Standard
Attenersi ai principali standard vigenti in
Valutazione
tecnica
materia di UPS.
tecnica
pag. 26
pag. 33
Schneider Electric
Obiettivo
Edizione 09/2015
pag. 8
Nozioni di base relative agli impianti con
UPS
Necessità di alimentazione
di alta qualità e ad alta
disponibilità
Disturbi nel sistema di distribuzione dell'energia
La qualità dell'elettricità fornita da utenze pubbliche e private potrebbe essere ridotta
da numerosi disturbi. Tali disturbi sono inevitabili a causa delle distanze e dell'ampia
varietà di carichi collegati.
Le fonti dei disturbi possono essere:
• il sistema di distribuzione stesso (condizioni atmosferiche, incidenti, commutazione
di dispositivi di protezione o controllo e così via);
• le apparecchiature dell'utente (motori, dispositivi che creano disturbi come i forni
elettrici ad arco, saldatrici, sistemi di elettronica di potenza e così via).
Può trattarsi di disturbi come microinterruzioni, cali di tensione, sovratensioni,
variazioni di frequenza, armoniche, rumore su banda HF (alte frequenze), sfarfallio e
così via, fino a interruzioni prolungate.
Î Disturbi nel sistema di distribuzione dell'energia, fare riferimento al Cap. 5 pag. 3.
Requisiti dei carichi sensibili
Le apparecchiature digitali (computer, sistemi di telecomunicazione, strumenti e così
via) utilizzano microprocessori che operano a frequenze di diversi mega o persino
giga
hertz, ovvero permettono di svolgere milioni o addirittura miliardi di operazioni al
secondo. Un disturbo nell'alimentazione elettrica della durata di pochi millisecondi
può influenzare migliaia o milioni di operazioni fondamentali. Ciò può causare
malfunzionamenti e perdita di dati con conseguenze pericolose (nel caso di
aeroporti, ospedali) o costose (nel caso di perdite di produzione).
Per questo motivo molti carichi, chiamati carichi sensibili o critici, richiedono
un'alimentazione protetta dai disturbi del sistema di distribuzione.
Esempi.
• Processi industriali e relativi sistemi di controllo/monitoraggio: rischio di perdite di
produzione.
• Aeroporti e ospedali: rischi per la sicurezza delle persone.
• Tecnologie dell'informazione e comunicazione: rischio di interruzioni durante
operazioni a elevato costo orario.
Molte aziende produttrici di apparecchiature sensibili specificano tolleranze molto
severe (più severe anche di quelle per il sistema di distribuzione) per l'alimentazione
delle stesse; un esempio è CBEMA (Computer Business Equipment Manufacturer’s
Association) nell'ambito delle apparecchiature informatiche.
Î Carichi sensibili, fare riferimento a Valutazione tecnica pag. 2 Alimentazione di
carichi sensibili.
Costi sostenuti per la qualità dell'energia elettrica
Oltre il 50% dei guasti per carichi critici sono dovuti all'alimentazione elettrica e il
costo orario per l'inattività delle relative applicazioni è generalmente molto elevato
(fig. 1.5).
Per l'economia odierna, che dipende sempre più dalle tecnologie digitali, è quindi
essenziale che vengano risolti i problemi relativi alla qualità e la disponibilità
dell'energia fornita dal sistema di distribuzione quando è destinata a carichi sensibili.
15 %
45 %
Human
error
20 %
Supply
problems
Equipment
failure
20 %
Nuisance tripping
(circuit breaker, etc.)
Esempi di costi orari sostenuti a causa
di guasti incorsi
● Telefoni cellulari: 40.000 euro.
● Sistemi telematici di prenotazione
delle compagnie aeree: 90.000 euro.
● Transazioni di carte di credito: 2,5
milioni di euro.
● Linea di produzione autovetture: 6
milioni di euro.
● Operazioni di borsa: 6,5 milioni di
euro.
Fig. 1.5 Origine e costo dei guasti di sistema dovuti all'alimentazione elettrica.
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Edizione 09/2015
pag. 9
Nozioni di base relative agli impianti con
UPS (cont.)
Sistemi di alimentazione
con UPS
Scopo degli UPS
Gli UPS (gruppi di continuità) sono progettati per soddisfare le esigenze sopra
descritte. Introdotti nel 1970, la loro importanza è cresciuta di pari passo con lo
sviluppo delle tecnologie digitali.
Gli UPS sono dispositivi elettrici posizionati tra il sistema di distribuzione e i carichi
sensibili. Essi forniscono energia più affidabile rispetto al sistema di distribuzione e
rispondono alle esigenze dei carichi sensibili in termini di qualità e disponibilità.
Î UPS, fare riferimento a Valutazione tecnica pag. 4 La soluzione UPS.
Tipi di UPS
Il termine UPS comprende prodotti con potenze nominali apparenti da poche
centinaia di VA fino a diversi MVA, integrando diverse tecnologie.
Ecco perché la norma IEC 62040-3 e l'equivalente europea ENV 62040-3
definiscono tre tipi standard (tipologie) di UPS.
Le tecnologie UPS includono:
• standby passivo;
• interazione con il sistema di distribuzione;
• doppia conversione.
Per le potenze nominali basse (< 2 kVA), le tre tecnologie coesistono. Per valori
superiori, quasi tutti gli UPS statici (cioè dotati di componenti a semiconduttore, ad
esempio IGBT [Insulated Gate Bipolar Transistor, transistor bipolare a gate isolato])
integrano la tecnologia a doppia conversione.
Gli UPS rotanti (con parti meccaniche rotanti, ad esempio i volani) non vengono
indicati all'interno delle norme, rimanendo così marginale nel mercato.
Î Tipi di UPS, fare riferimento a Valutazione tecnica pag. 9 Tipi di UPS statici.
UPS statici a doppia conversione
Questo è praticamente l'unico tipo di UPS utilizzato negli impianti a elevata potenza
per gli esclusivi vantaggi che presenta rispetto agli altri tipi:
• completa rigenerazione dell'energia fornita in uscita;
• totale isolamento del carico dal sistema di distribuzione e dai relativi disturbi;
• trasferimento senza interruzione (ove applicabile) a una linea di bypass.
• Il principio di funzionamento (fig. 1.6) è mostrato di seguito.
• Durante il funzionamento normale, un raddrizzatore/caricabatteria trasforma la
corrente alternata assorbita in corrente continua per alimentare un inverter e caricare
con tensione di mantenimento una batteria.
• L'inverter rigenera completamente un segnale sinusoidale, trasformando
nuovamente la corrente continua in corrente alternata libera da disturbi e rientrante
nei valori di tolleranza di ampiezza e frequenza.
• Se viene a mancare la corrente alternata in ingresso, la batteria è in grado di
fornire, tramite l'inverter, l'energia richiesta per l'autonomia indicata.
• Un bypass statico è in grado di trasferire il carico senza interruzioni
dell'alimentazione a una linea di bypass per continuare ad alimentare il carico in
caso di necessità (guasto interno, cortocircuito a valle, manutenzione). Questa
tecnologia "fault-tolerant" consente di continuare a fornire alimentazione al carico in
modalità ridotta (l'elettricità non passa attraverso l'inverter) per il tempo necessario a
ristabilire le condizioni normali.
Î UPS a doppia conversione, fare riferimento a Valutazione tecnica pag. 14
Componenti e funzionamento.
Fig. 1.6. UPS statico a doppia conversione
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 10
Nozioni di base relative agli impianti con
UPS (cont.)
Qualità dell'energia degli
UPS
Qualità dell'energia degli UPS a doppia conversione
Come da progettazione, gli UPS a doppia conversione a stato solido forniscono ai
carichi collegati un segnale sinusoidale:
• di alta qualità poiché continuamente rigenerato e regolato (ampiezza ± 1%,
frequenza ± 0,5%);
• senza disturbi generati dal sistema di distribuzione (grazie alla doppia
conversione) e, in particolare, senza microinterruzioni e interruzioni (grazie alla
batteria).
Questo livello di qualità deve essere garantito, indipendentemente dal tipo di carico.
Qualità della tensione per carichi lineari
Cos'è un carico lineare?
Un carico lineare alimentato con una tensione sinusoidale assorbe una corrente
sinusoidale avente la stessa frequenza della tensione. La corrente può essere
sfasata (angolo ϕ) rispetto alla tensione (fig. 1.7).
Esempi di carichi lineari
Molti carichi sono lineari, tra cui lampadine, unità di riscaldamento, carichi resistivi,
motori, trasformatori e così via. Questi non contengono componenti elettronici attivi,
solo resistori (R), induttori (L) e condensatori (C).
UPS e carichi lineari
Per questo tipo di carico, il segnale di uscita dell'UPS è di qualità molto elevata,
ovvero la tensione e la corrente sono perfettamente sinusoidali, 50 o 60 Hz.
Carico con induttore e/o condensatore
Carico puramente resistivo
Fig. 1.7. Tensione e corrente per carichi lineari
Qualità della tensione per carichi non lineari
Cos'è un carico non lineare?
Un carico non lineare (o disturbante) alimentato con una tensione sinusoidale
assorbe una corrente periodica avente la stessa frequenza della tensione, ma non è
sinusoidale.
La corrente assorbita dal carico è, infatti, la combinazione (fig. 1.8) di:
• una corrente sinusoidale denominata fondamentale, alla frequenza di 50 o 60 Hz;
• armoniche, ossia correnti sinusoidali con un'ampiezza minore di quella della
fondamentale, ma una frequenza che è un multiplo della fondamentale e che
definisce l'ordine armonico (ad esempio, l'armonica di ordine 3 ha una frequenza pari
a 3 x 50 Hz
(o 60 Hz) e l'armonica del quinto ordine ha una frequenza di 5 x 50 Hz (o 60 Hz)).
Le correnti armoniche sono causate dalla presenza di componenti elettronici di
potenza (ad esempio diodi, SCR, IGBT) che commutano la corrente in ingresso.
Esempi di carichi non lineari
I carichi non lineari includono i carichi che posseggono un alimentatore a
commutazione al loro ingresso per fornire elettricità a dispositivi elettronici (ad
esempio computer, variatori di velocità e così via).
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 11
Nozioni di base relative agli impianti con
UPS (cont.)
Tensione e corrente assorbite da alimentatori
Effetto delle armoniche (in questo esempio, monofase a commutazione (computer).
le armoniche H3 e H5).
Fig. 1.8. La corrente assorbita da carichi non lineari viene distorta dalle armoniche
Spettro armonico della corrente assorbita da un carico non lineare
L'analisi delle armoniche di una corrente non lineare consiste nel determinare (fig.
1.9):
• gli ordini armonici presenti nella corrente;
• l'importanza relativa di ciascun ordine, misurata come percentuale dell'ordine
stesso.
rms value of harmonic k
rms
value of the fundamental
Hk% = distorsione dell'armonica k =
Distorsione armonica di tensione e corrente
Carichi non lineari causano armoniche sia nella corrente che nella tensione, poiché
per ogni armonica della corrente esiste un'armonica della tensione con identica
frequenza. La tensione sinusoidale a 50 Hz (o 60 Hz) dell'UPS viene pertanto
distorta dalle armoniche.
La distorsione di un'onda sinusoidale viene rappresentata come una percentuale:
rms value of all the harmonic k
THD* % = distorsione totale = rms value of the fundamental
* Distorsione armonica totale.
Si definiscono i seguenti valori:
• THDU % per la tensione, basata sulle armoniche della tensione;
• THDI % per la corrente, basata sulle armoniche della corrente (fig. 1.9).
Maggiore è il contenuto armonico, maggiore è la distorsione.
In pratica, la distorsione della corrente assorbita dal carico è molto più alta (THDI
circa del 30%) rispetto a quella della tensione in ingresso (THDU circa al 5%).
Livelli di distorsione armonica
H5 = 33%
H7 = 2,7%
H11 = 7,3%
H13 = 1,6%
H17 = 2,6%
H19 = 1,1%
H23 = 1,5%
H25 = 1,3%
THDI = 35% (fare riferimento al calcolo al
cap. 5, pag. 41)
Corrente in ingresso di un raddrizzatore trifase.
Spettro armonico e THDI corrispondente.
Fig. 1.9. Esempio di spettro armonico della corrente assorbita da un carico non lineare
Î Carichi non lineari, fare riferimento a Eliminazione delle armoniche dagli impianti
e
Valutazione tecnica pag. 38 Armoniche.
UPS e carichi non lineari
Le armoniche influenzano la tensione sinusoidale all'uscita dall'UPS. Un'eccessiva
distorsione può disturbare i carichi lineari collegati in parallelo in uscita, in particolare
facendo aumentare la corrente che assorbono (aumento della temperatura).
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 12
Nozioni di base relative agli impianti con
UPS (cont.)
Per mantenere la qualità della tensione di uscita dell'UPS, è necessario limitarne la
distorsione (THDU), ovvero imitare le armoniche di corrente che producono
distorsione di tensione.
In particolare, è necessario che l'impedenza (all'uscita dell'UPS e nei cavi di
alimentazione del carico) rimanga bassa.
Limitazione della distorsione della tensione di uscita
Grazie alla tecnica di chopping a frequenza libera impiegata, l'impedenza in uscita
dagli UPS Schneider Electric è molto bassa, di qualunque frequenza si tratti (ovvero
qualunque sia l'ordine armonico). Questa tecnica permette di eliminare praticamente
qualsiasi distorsione della tensione di uscita durante l'alimentazione di carichi non
lineari. La qualità della tensione di uscita è quindi costante, anche per carichi non
lineari.
In pratica, i progettisti dell'impianto devono:
• controllare i valori in uscita dall'UPS per carichi non lineari e, in particolare,
assicurarsi che il livello di distorsione dichiarato, misurato per carichi non lineari
standard secondo lo standard IEC 62040-3, sia molto basso (THDU < 2-3%);
• limitare la lunghezza (impedenza) dei cavi in uscita che alimentano i carichi.
Î Prestazioni UPS per carichi non lineari, fare riferimento a Valutazione tecnica
pag. 43.
Disponibilità
dell'energia fornita
dall'UPS
Cosa si intende per disponibilità?
Disponibilità di un impianto elettrico
Si dice disponibilità, la probabilità che l'impianto sia in grado di fornire energia al
livello di qualità richiesto dai carichi alimentati.
Essa viene espressa in percentuale.
MTTR
(1−
) × 100
MTBF
Disponibilità (%) =
L'MTTR (Mean Time To Repair, tempo medio di riparazione) è il tempo medio
necessario a riparare il sistema di alimentazione dopo un guasto (compreso il tempo
per rilevare la causa del guasto, ripararlo e riavviare il sistema).
L'MTBF (Mean Time Between Failures, tempo medio tra guasti) è il tempo medio
per il quale il sistema di alimentazione è in grado di assicurare il corretto
funzionamento dei carichi.
• Esempio.
Una disponibilità del 99,9% (detta a tre nove) corrisponde alla probabilità del 99,9%
che il sistema effettui le funzioni richieste in qualsiasi momento. La differenza tra
questa probabilità e 1 (cioè 1-0,999 = 0,001) indica il livello di non disponibilità,
ovvero una probabilità su 1000 che il sistema non svolga le funzioni richieste in un
dato momento.
Fig. 1.10. MTTR e MTBF
Qual è il significato pratico di disponibilità?
I costi di down-time (tempo di indisponibilità) per le applicazioni critiche sono molto
elevati (vedere fig. 1.5).
Queste applicazioni devono rimanere in funzione il più a lungo possibile.
Lo stesso vale per la loro alimentazione elettrica.
La disponibilità di energia fornita da un impianto elettrico corrisponde a una misura
statistica (in percentuale) del tempo di funzionamento.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 13
Nozioni di base relative agli impianti con
UPS (cont.)
I valori MTBF e MTTR vengono calcolati o misurati (sulla base di osservazioni
sufficientemente lunghe) per i componenti. Essi possono quindi essere utilizzati per
determinare la disponibilità dell'impianto durante il periodo.
Quali fattori contribuiscono alla disponibilità?
La disponibilità dipende dai valori di MTBF e MTTR.
• La disponibilità sarebbe pari al 100% se l'MTTR fosse pari a zero (riparazione
istantanea) o se l'MTBF fosse infinito (funzionamento senza guasti). Ciò non è
statisticamente possibile.
• Quindi, minore è il valore MTTR e maggiore è il valore MTBF, maggiore è la
disponibilità.
Da "3 nove" a "6 nove"
La natura critica di molte applicazioni ha creato la necessità di livelli molto più elevati
di disponibilità di energia elettrica.
• L'economia "tradizionale" viene alimentata dal servizio pubblico. Un sistema di
distribuzione di qualità media con backup AT offre una disponibilità del 99,9% (3
nove), che corrisponde a otto ore di non disponibilità annua.
• Carichi sensibili richiedono un'alimentazione elettrica in grado di fornire una
disponibilità del 99,99% (4 nove), che corrisponde a 50 minuti di non disponibilità
annua.
• Computer e apparecchiature per la comunicazione nei data center richiedono una
disponibilità del 99,9999% (6 nove), che corrisponde a 30 secondi di non
disponibilità annua. Questo livello è il mezzo per garantire, senza il rischio di grandi
perdite finanziarie, la gestione di infrastrutture 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno,
senza interruzioni per manutenzione. Si tratta di un passo verso l'alimentazione
continua.
) L'economia "tradizionale" utilizza
l'energia del servizio pubblico, che
offre una disponibilità del 99,9%, cioè
a 3 nove.
) I carichi sensibili richiedono un
livello del 99,99% di disponibilità, cioè
a 4 nove.
) I data center necessitano di un
livello del 99,9999%, cioè a 6 nove.
Fig. 1.11. Andamento del livello di disponibilità richiesto dalle applicazioni
Come migliorare la disponibilità?
Per migliorare la disponibilità, è necessario ridurre l'MTTR e aumentare l'MTBF.
Ridurre l'MTTR
Il rilevamento dei guasti in tempo reale, l'analisi da parte di esperti per garantire una
diagnosi precisa e una rapida riparazione contribuiscono a ridurre l'MTTR.
Questi risultati dipendono dai fattori chiave elencati di seguito.
Qualità del servizio
• Presenza del produttore a livello globale.
• Disponibilità dei servizi a livello globale.
• Numero, competenza ed esperienza dei team di assistenza.
• Base di installato ed esperienza acquisita.
• UPS modulari la cui manutenzione può essere effettuata facilmente.
• Risorse e vicinanza del supporto tecnico.
• Disponibilità locale di ricambi originali.
• Metodi e strumenti del produttore ad alte prestazioni.
• Diagnostica remota.
• Corsi di formazione adattati alle esigenze del cliente.
• Qualità e disponibilità di documentazione nella lingua locale.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 14
Nozioni di base relative agli impianti con
UPS (cont.)
TM
Global Services offre una gamma completa di servizi di consulenza,
formazione e verifiche per fornire agli utenti le conoscenze necessarie per
il funzionamento del sistema, la diagnostica e la manutenzione di base.
Global ServicesTM
Ridurre l'MTTR
Aumentare la disponibilità
Fig. 1.12. La qualità del servizio è un fattore essenziale per ottenere alta disponibilità
Capacità di comunicazione degli UPS
• Interfaccia semplice da utilizzare in grado di fornire una facile diagnostica di
funzionamento.
• Comunicazione con ambienti elettrici e informatici.
Î Comunicazione e supervisione degli UPS da parte di Schneider Electric, fare
riferimento a Capacità di comunicazione degli UPS.
Aumentare l'MTBF
Questo obiettivo dipende principalmente dai fattori elencati di seguito.
Selezione di componenti di comprovata affidabilità
• Prodotti con processi certificati di progettazione, sviluppo e produzione.
• Livelli delle prestazioni certificati da organizzazioni riconosciute e indipendenti.
• Conformità agli standard internazionali in materia di sicurezza elettrica, CEM
(compatibilità elettromagnetica) e la misurazione delle prestazioni.
Con 40 anni di esperienza e la protezione di 350 GVA di potenza critica, le
soluzioni di Schneider Electric hanno dimostrato il proprio valore alle grandi
aziende industriali. Tutti i prodotti sono conformi ai principali standard
internazionali e il relativo livello di prestazioni è certificato da organizzazioni
riconosciute.
Qualità e affidabilità certificate
Aumentare l'MTBF
Aumentare la disponibilità
Fig. 1.13. L'affidabilità dimostrata dei prodotti è in grado di aumentare l'MTBF e la disponibilità
Tolleranza agli errori integrata
La tolleranza agli errori rende possibile il funzionamento in modalità ridotta dovuto a
gusti che si possono verificare a diversi livelli dell'impianto (vedere fig. 1.14). Durante
il tempo necessario alla riparazione, il carico continua ad essere alimentato e a
generare ricavi.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 15
Nozioni di base relative agli impianti con
UPS (cont.)
Sgancio immediato:
- rilevamento dei guasti e
allarme;
- identificazione delle cause;
Fig. 1.14. La tolleranza agli errori aumenta la disponibilità
Manutenibilità dell'impianto
È la capacità di isolare (togliere la corrente) parti dell'impianto per poter procedere
alla manutenzione in condizioni di sicurezza, pur continuando ad alimentare il carico.
Ciò è possibile:
• nel gruppo di continuità, grazie al bypass statico e a quello di manutenzione;
• in altre parti dell'impianto, a seconda dell'architettura dello stesso.
Alimentazione diretta del carico
durante la manutenzione.
Trasferimento automatico e senza
interruzioni del carico alla linea di
bypass in seguito a guasto interno a
valle o a sovraccarico.
Fig. 1.15. Bypass statico e bypass di manutenzione manuale.
Le soluzioni Schneider Electric garantiscono tolleranza ai guasti e manutenibilità
mediante:
• UPS a doppia conversione in grado di trasferire il carico in ingresso del bypass CA
attraverso il bypass automatico e dotato di un bypass di manutenzione;
• configurazioni ridondanti e multi sorgente degli UPS con unità STS (Static Transfer
Switch, commutatore di trasferimento statico).
Fattori chiave per la disponibilità degli impianti con UPS
Alcuni anni fa, la maggior parte degli impianti erano costituite da unità UPS singole e
il numero di sistemi in parallelo era basso. Le applicazioni che richiedono questo tipo
di impianto esistono ancora.
Tuttavia, il cambiamento di direzione verso l'alta disponibilità richiede l'utilizzo di
configurazioni che offrono ridondanza a un certo numero di livelli nell'impianto
(vedere fig. 1.16).
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 16
Nozioni di base relative agli impianti con
UPS (cont.)
Ridondanza della
sorgente:
disponibilità anche durante
lunghe interruzioni
dell'alimentazione di rete.
Ridondanza dell'UPS:
affidabilità, manutenzione più
semplice e più sicura.
Distribuzione ridondante
con unità STS: massima
disponibilità.
Fig. 1.16. I livelli di disponibilità richiesti hanno comportato l'uso di ridondanza su numerosi
livelli dell'impianto.
Questa tendenza ha portato i progettisti, a seconda della criticità dei carichi e delle
esigenze operative, a tener conto di alcuni o di tutti i fattori chiave elencati di seguito.
Affidabilità e disponibilità
Proporre una configurazione corrispondente al livello di disponibilità richiesta dal
carico, includendo componenti con livelli di affidabilità comprovati e supportati da un
adeguato livello di qualità del servizio.
Manutenibilità
Garantire una facile manutenzione delle apparecchiature in condizioni di sicurezza
per il personale e senza interromperne il funzionamento.
Possibilità di effettuare aggiornamenti
Deve essere possibile aggiornare l'impianto nel tempo, tenendo conto sia della
necessità di ampliarlo gradualmente, sia dei requisiti di funzionamento.
Discriminazione e non propagazione dei guasti
Deve essere possibile limitare i guasti a una piccola parte dell'impianto, pur
consentendo operazioni di manutenzione senza interromperne il funzionamento.
Funzionamento e gestione dell'impianto
Facilitare le operazioni fornendo i mezzi per anticipare gli eventi tramite la
supervisione dell'impianto e i sistemi di gestione.
Scelta della
configurazione
Schneider Electric
Passaggio indispensabile nella determinazione delle
specifiche dell'impianto
La scelta di una configurazione determina il livello di disponibilità che verrà creato
per il carico. Determina, inoltre, le possibili soluzioni per la maggior parte dei fattori
sopra elencati.
La configurazione può essere a sorgente singola o multipla, con unità UPS singole o
in parallelo e con o senza ridondanza.
Selezionare la configurazione è il primo passaggio da effettuare nella
determinazione delle specifiche dell'impianto. Il capitolo 2 è interamente dedicato
all'assistenza nella scelta della giusta configurazione. Esso mette a confronto le
varie configurazioni in termini di disponibilità, protezione dei carichi, manutenibilità,
possibilità di effettuare aggiornamenti e costo.
Î Scelta della configurazione in base a impianti tipici corrispondenti a diversi livelli
di disponibilità, fare riferimento a Scelta della configurazione dell'UPS.
Edizione 09/2015
pag. 17
Calcolo dell'alimentazione (cont.)
Elementi necessari per il
calcolo dell'alimentazione
Considerazioni relative all'installazione
Tipo di carico alimentato
Carichi lineari (cos ϕ) o non lineari (fattore di potenza).
Queste caratteristiche determinano il fattore di potenza in uscita dall'UPS.
Potenza massima assorbita dal carico in condizioni di stato stazionario
Per il carico, questa è la potenza nominale. Se diversi carichi sono collegati in
parallelo all'uscita dell'UPS, è necessario calcolare il carico totale quando tutti i
carichi sono in funzione contemporaneamente. Altrimenti, è necessario utilizzare la
diversità per calcolare il funzionamento nella condizione più sfavorevole in termini di
potenza assorbita.
Correnti di spunto in condizioni transitorie o a causa di un
cortocircuito a valle
La capacità di sovraccarico di un sistema UPS dipende dalla durata del
sovraccarico.
Se questo limite viene superato, l'UPS trasferisce il carico all'ingresso CA di bypass
nel caso in cui le sue caratteristiche di tensione rientrino nelle tolleranze. In questo
caso, il carico non è più protetto dai disturbi presenti nel sistema di distribuzione.
A seconda della qualità della CA di bypass, è possibile:
• Utilizzare l'ingresso CA di bypass per gestire picchi di corrente dovuti alla
commutazione dei dispositivi o cortocircuiti a valle. Questo evita il
sovradimensionamento del sistema.
• disattivare il trasferimento automatico (salvo per gli errori interni), pur mantenendo
la possibilità di trasferimenti manuali (ad esempio, per la manutenzione).
Gli UPS Schneider Electric operano in modalità di limitazione di corrente.
Dilazionando nel tempo la commutazione dei dispositivi, è in genere possibile gestire
le correnti di spunto senza dover passare alla CA di bypass. Se la corrente di spunto
supera la soglia limite (ad esempio, 2,33 In per gli UPS Galaxy 9000) per brevi
periodi (ma per meno di un secondo), la corrente dell'UPS limita per il tempo
necessario. Questo funzionamento in modalità ridotta può risultare accettabile, ad
esempio, per un avviamento a freddo (a batteria, con alimentazione di servizio
assente).
La potenza di un UPS
Potenza nominale di un UPS
Questo valore, indicato nei cataloghi, è la potenza di uscita. Viene indicato
come potenza apparente Sn in kVA, con la corrispondente potenza attiva Pn in kW,
per un:
• carico lineare;
• carichi con cos ϕ = 0,8.
Tuttavia, l'ultima generazione di UPS Schneider Electric, può alimentare
carichi con cos ϕ = 0,9 induttivo.
Calcolo della potenza nominale
Pn (kW) = 0,8 Sn (kVA). potenza attiva nominale
Questo calcolo dipende dalla tensione di uscita del gruppo di continuità e dalla
corrente assorbita dal carico, dove:
3
in sistemi trifase
Sn (kVA) = UnIn
Sn (kVA) = VnIn in sistemi monofase
Per un UPS trifase, U e I sono valori efficaci di linea; per un UPS monofase, V è una
tensione fase-neutro, dove:
Un = tensione fase-fase
Vn = tensione fase-neutro
3
Un = Vn
Ad esempio, se Un = 400 volt, Vn = 230 volt.
Potenza e tipo di carico
Le due tabelle seguenti mostrano le equazioni che collegano potenza, tensione e
corrente, a seconda del tipo di carico (lineare o non lineare).
Sono utilizzati i seguenti simboli:
• valori tensione u(t) e corrente i(t) istantanei;
• i valori efficaci corrispondenti U e I;
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 18
Calcolo dell'alimentazione (cont.)
• ω = frequenza angolare = 2 π f dove f è la frequenza (50 o 60 Hz);
• ϕ = sfasamento tra la tensione e la corrente in condizioni sinusoidali.
Carichi lineari
Trifase
Tensione sinusoidale
u(t) = U
Monofase
2
sin ωt
v(t) = V
tra fasi
U=V
Corrente sinusoidale sfasata
Potenza apparente
Potenza attiva
Potenza reattiva
2
i(t) = I
S (kVA) = UI
3
3
P (kW) = UI
Q (kvar) = UI
cos ϕ
sin ωt
corrente di fase
Fattore di cresta della corrente
S (kVA) = VI
2
P (kW) = VI cos ϕ = S (kVA) cos ϕ
Q (kvar) = VI sin ϕ = S (kVA) sin ϕ
sin ϕ = S (kVA) sin ϕ
P 2 +Q
S=
fase-neutro
3
sin (ωt - ϕ)
cos ϕ = S (kVA) cos ϕ
3
2
2
Carichi non lineari
Tensione sinusoidale
La tensione regolata dell'UPS rimane
sinusoidale (THDU basso),
indipendentemente dal tipo di carico.
u(t) = U
2
sin ωt
v(t) = V
tra fasi
2
sin ωt
fase-neutro
3
U=V
i(t) = i1(t) + Σihk(t) corrente di fase totale
Corrente con armoniche
i1(t) = I1
ik(t) = Ihk
2
sin (ωt - ϕ1)
2
corrente fondamentale
sin (kωt - ϕk)
armonica di ordine k
I 2 + I22 + I32 + I4 2 + ....
I= 1
valore efficace della corrente totale
C = valore del picco di corrente / valore efficace Fattore di cresta della corrente
I12 + I22 + I3 2 + I4 2 + ....
I1
THDI =
Potenza apparente
Potenza attiva
S (kVA) = UI
P (kW) = λ UI
Distorsione armonica totale per la corrente
S (kVA) = VI
3
3
P (kW) = λ VI = λ S (kVA)
= λ S (kVA)
Fattore di potenza
P(kW )
S
λ = (kVA)
Carico percentuale dell'UPS
Questa è la percentuale della potenza nominale che viene effettivamente
assorbita dal carico.
Carico (%) =
Sload (kVA )
Sn (kVA )
) Raccomandazione: tenere conto della crescita dei carichi
Si consiglia di lasciare un margine (di potenza in eccesso) quando si imposta
la potenza nominale, in particolare se è prevista l'espansione di un'area. In tal
caso, verificare che il carico percentuale sul gruppo di continuità sia ancora
tollerabile dopo l'espansione.
Efficienza dell’UPS
Questo fattore determina la potenza assorbita dall'UPS sul sistema di
distribuzione a monte, vale a dire il consumo. È possibile calcolarlo come
segue:
PUPSoutput (kW )
η (%) =
Schneider Electric
PUPSinput (kW )
Edizione 09/2015
pag. 19
Calcolo dell'alimentazione (cont.)
Per una data potenza nominale, un elevato livello di efficienza:
• riduce i costi energetici;
• riduce la dispersione di calore e, di conseguenza, la necessità di ventilazione.
È possibile calcolare l'efficienza a pieno carico nominale, ovvero con un carico
del 100%.
Pn (kW )
ηn (%) = PUPSinput (kW )
La potenza attiva nominale del gruppo di continuità si ottiene moltiplicando la
potenza nominale apparente S n (kVA) per 0,8 (se λ > 0,8) o per λ (se λ< 0,8).
L'efficienza può variare notevolmente a seconda del carico percentuale e del
tipo di carico.
Il progettista dell'impianto deve quindi prestare attenzione a due aspetti
dell'efficienza.
) Raccomandazione 1: controllare l'efficienza dei carichi non lineari
La presenza di carichi non lineari riduce il fattore di potenza a valori inferiori a
0,8. È quindi necessario controllare il valore dell'efficienza per carichi non
lineari standard. Tale controllo è consigliato dagli standard IEC 62040-3/EN
62040-3.
) Raccomandazione 2: controllare l'efficienza del carico percentuale
previsto
In genere, i costruttori indicano l'efficienza a pieno carico nominale. Tuttavia, il suo
valore può scendere se il carico percentuale è inferiore (1). Deve, quindi, essere
prestata attenzione all'UPS che opera in una configurazione di ridondanza attiva, in
cui le unità condividono il carico totale e spesso funzionano al 50% del pieno carico
nominale o meno.
(1) Un gruppo di continuità viene ottimizzato per funzionare a pieno carico. Anche se
le perdite sono massime a pieno carico, anche l'efficienza è massima. In un UPS
standard, le perdite non sono proporzionali al carico percentuale e l'efficienza cala
bruscamente quando scende il carico percentuale. Ciò accade perché una parte
delle perdite è costante e la percentuale relativa di questa parte aumenta al
diminuire del carico. Per ottenere un'elevata efficienza a bassi livelli di carico, le
perdite costanti devono essere molto ridotte.
Grazie alla loro struttura, gli UPS Schneider Electric hanno perdite costanti molto
basse e, di conseguenza, l'efficienza rimane praticamente stabile per carichi dal 30
a 100%.
Î Efficienza dell'UPS, fare riferimento a Valutazione tecnica pag. 20.
Valori nominali delle
configurazioni con UPS
singolo
Schneider Electric
Configurazioni UPS singolo
Queste configurazioni comprendono un'unita UPS singola a doppia conversione
(vedere fig. 1.17). La capacità di sovraccarico in uscita dall'UPS è indicata da un
diagramma (l'esempio si riferisce alla gamma Galaxy 9000).
In caso di guasto interno o di un sovraccarico superiore alla capacità dell'UPS, il
sistema esegue automaticamente il trasferimento all'ingresso CA di bypass. Se il
trasferimento non è possibile, gli UPS Schneider Electric sono in grado di limitare la
corrente per sovraccarichi superiori al valore massimo (ad esempio, un picco da 2,33
In di un secondo per Galaxy 9000, che corrisponde ad un'onda sinusoidale massima
con valore efficace di 2,33 / 2 = 1,65 In). Oltre un secondo, l'UPS si spegne.
Un gruppo di interruttori di disconnessione è disponibile per isolare l'UPS per una
manutenzione in completa sicurezza.
Edizione 09/2015
pag. 20
Calcolo dell'alimentazione (cont.)
Fig. 1.17. Unità UPS statico singola a doppia conversione ed esempio di una curva di
sovraccarico
Livelli di potenza in condizioni di stato stazionario
Un UPS viene dimensionato in base alla potenza nominale apparente di uscita Sn
(kVA) e al fattore di potenza di uscita pari a 0,8. Queste condizioni corrispondono ad
una potenza attiva nominale Pn (kW) = 0,8 Sn (kVA).
In situazioni reali, un UPS alimenta un numero di carichi con un fattore di potenza
complessiva λ che spesso non è 0,8 a causa della presenza di carichi non lineari e
di mezzi per migliorare il fattore di potenza:
• Se λ ≥ 0,8, l'UPS è ancora limitato a Pn (kW);
• Se λ < 0,8, l'UPS è limitato a λ Sn (kW) < Pn (kW).
Di conseguenza, al momento della selezione della potenza nominale in kVA, è
necessario tenere conto della potenza attiva fornita ai carichi.
La potenza attiva viene determinata seguendo i quattro passaggi seguenti.
1 - Potenza apparente e attiva assorbita dai carichi
Il primo passaggio è quello di valutare i requisiti di alimentazione del carico.
La tabella seguente è stata redatta per i k carichi da alimentare.
Carico
Carico 1
Carico 2
…
Carico i
…
Carico k
Totale
Potenza apparente
nominale (kVA)
S1
S2
Fattore di potenza in
ingressoλ (o cos ϕ)
λ1
λ2
Potenza attiva
nominale (kW)
P1 = λ 1 S1
P2 = λ 2 S2
Si
λi
Pi = λ i S i
Sk
S
(1) S non è la somma
degli Si.
λk
λ
(2) λ deve essere
misurato o calcolato.
P k = λk S k
P = λS
(3) P = λ S = Σ λi S i
(1) S non è la somma degli Si perché:
- sarebbe necessario per calcolare la somma vettoriale se tutti i carichi fossero lineari,
utilizzando gli angoli dei diversi cos ϕ;
- alcuni carichi non sono lineari.
(2) λ deve essere misurato sul posto o valutato sulla base di esperienze passate.
(3) P = λ S = Σ λi S i poiché la potenza attiva viene aggiunta (nessuno sfasamento).
2 - Potenza apparente nominale dell'UPS (Sn)
Il secondo passaggio è quello di selezionare un UPS con una potenza apparente
nominale sufficiente a coprire le esigenze del carico (in kVA).
In queste condizioni, la potenza apparente nominale adeguata per l'UPS è:
Sn(kVA) > S. dove S = P / λ.
Nella gamma di UPS, selezionare il gruppo di continuità con potenza nominale Sn
(kVA) appena maggiore di S. Se è necessaria la potenza di riserva e il valore
selezionato è troppo vicino a S, selezionare il valore successivo più alto.
3 - Controllo della potenza attiva
Il terzo passaggio è un controllo per assicurarsi che la potenza nominale
selezionata sia in grado di coprire le esigenze in kW del carico nel
rispetto delle suddette condizioni di funzionamento.
Per il valore selezionato, l'UPS fornirà la potenza attiva nominale:
Pn (kW) = 0,8 Sn (kVA)
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 21
Calcolo dell'alimentazione (cont.)
• Se λ ≥ 0,8, assicurarsi che Pn (kW) > P, vale a dire che il gruppo di continuità sia
in grado di fornire la potenza supplementare richiesta, altrimenti selezionare il valore
successivo più alto.
• Se λ < 0,8, la potenza fornita dall'UPS è sufficiente poiché Pn (kW) > λ Sn (kVA),
ovvero la selezione è corretta.
4. - Carico percentuale
Il quarto passaggio è un controllo per garantire che il carico percentuale sia
accettabile ora e in futuro, date le condizioni operative desiderate.
Il carico percentuale è:
Carico = S / Sn(kVA) .
Deve essere sufficiente a coprire gli eventuali incrementi nel carico o, nel caso di
progetti di espansione del sistema, per diventare ridondante.
Livelli di potenza in condizioni di stato transitorio
Correnti di spunto del carico
È necessario conoscere la corrente di spunto di ciascun carico e la durata delle
condizioni transitorie. Se c'è il rischio che più carichi vengano attivati nello stesso
momento, è necessario sommare le correnti di spunto.
Controlli necessari
È quindi necessario verificare che la potenza nominale prevista dell'UPS sia in grado
di gestire le correnti di spunto. Si noti che l'UPS può funzionare per alcuni periodi in
modalità di limitazione di corrente (ad esempio, a 2,33 In per un secondo per Galaxy
9000). Se l'UPS non è in grado di gestire le correnti di spunto, è necessario decidere
se sia opportuno trasferirlo all'ingresso CA di bypass quando si verificano le
condizioni transitorie. Se il trasferimento non è accettabile, è necessario aumentare
la potenza nominale.
Î Valutazione delle correnti di spunto, fare riferimento a Valutazione tecnica pag.
37.
Esempio
L'esempio di seguito illustra semplicemente il punto in questione e non
corrisponde a una situazione reale. Il solo scopo è quello di indicare i passaggi
necessari. L'impianto è costituito da tre carichi trifase da 400 V collegati in
parallelo:
• Sistema informatico: S1 = 4 x 10 kVA (4 carichi identici da 10 kVA), λ = 0,6 per tutti
i carichi, corrente di spunto 8 In nel corso di quattro periodi di 50 Hz (80 ms) per ogni
carico.
• Variatore di velocità: S2 = 20 kVA, λ = 0,7, corrente di spunto 4 In nel corso di
cinque periodi (100 ms).
• Trasformatore di isolamento: S3 = 20 kVA, λ = cos ϕ = 0,8, corrente di spunto 10 In
nel corso di sei periodi (120 ms).
Potenza apparente
nominale di uscita Sn(kVA)
Potenza attiva
Pn(kW) = 0,8 Sn(kVA)
Fattore di potenza λ
all'uscita dell'UPS per tutti
i carichi
Potenza totale consumata
4 x 10 kVA
dai carichi
λ1 = 0,6
P (kW) = 54 kW
20 kVA
λ2 = 0,7
20 kVA
cos ϕ = 0,8
Potenza massima attiva in
uscita (che il gruppo di
continuità è in grado di
fornire ai carichi)
λ Sn (kVA)
Fig. 1.18. Esempio di impianto
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 22
Calcolo dell'alimentazione (cont.)
Livelli di potenza in condizioni di stato stazionario
1 - Potenza apparente e attiva assorbita dai carichi
Di seguito viene riportata la tabella che deve essere redatta.
Carico
Sistema informatico
Variatore di velocità
Trasformatore BT/BT
Totale
Potenza apparente
nominale (kVA)
40
20
20
S
Fattore di potenza in
ingresso
0,8*
0,7
0,8
λ = 0,68
misurato o stimato
Potenza attiva
nominale (kW)
32*
14
16
P = 54 kW
* media della nuova linea top di gamma dei sistemi con fattore di potenza 0,9 e
vecchie apparecchiature con fattore di potenza tra 0,7 e 0,8.
2 - Potenza apparente nominale dell'UPS
S = 54 / 0,68 = 79,4 kVA
È necessario selezionare un UPS Galaxy PW con valore nominale sufficiente. Il
valore nominale di 80 kVA non è sufficiente, vale a dire che deve essere selezionato
il valore di 100 kVA o superiore, se è previsto un ampliamento dell'area.
3 - Controllo della potenza attiva
• L'UPS può alimentare i carichi 100 x 0,68 = 68 kW> 54 kW.
4 - Controllo del carico percentuale e della corrente nominale
• Il carico percentuale è quindi 79,4 / 100 = 79,4%.
3
, ovvero I = 100 / (400 x 1,732) =
• Corrente nominale dell'UPS: Sn (kVA) = UI
144 A.
Correnti di spunto in condizioni di stato transitorio.
I carichi devono essere avviati uno dopo l'altro per evitare di combinare le correnti di
spunto. È necessario verificare che il gruppo di continuità sia in grado di gestire le
correnti di spunto.
3
, ovvero:
Le correnti nominali vengono calcolate come S (kVA) = UI
• Sistema informatico: In = 10 / (400 x 1,732) = 14,4 A, ovvero 8 In ≈ 115 A per 80
ms.
• Variatore di velocità: In = 20 / (400 x 1,732) = 28,8 A, ovvero 4 In ≈ 115 A per 100
ms.
• Trasformatore: In = 20 / (400 x 1,732) = 28,8 A, ovvero 10 In = 288 A per 120 ms.
• Un UPS Galaxy PW da 100 kVA ha una capacità di sovraccarico del 120%, ovvero
151 A x 1,2 = 173 A per 10 minuti e 150%, ovvero 151 A x 1,5 = 216 A per 1 minuto.
• Funzionamento in modalità di limitazione di corrente a 2,33 In, ovvero 335 A per
un secondo.
Se i quattro carichi di computer (10 kVA ciascuno) vengono avviati uno dopo l'altro, il
20% della capacità di sovraccarico del gruppo di continuità è sufficiente (173 A - 1
mn > 115 A - 80 ms).
Se invece i quattro carichi vengono avviati simultaneamente, la corrente di spunto è:
4 x 115 = 460 A > 335 A. Il sistema limiterebbe la corrente per 80 ms.
Per il variatore di velocità, la capacità di sovraccarico è sufficiente. Per il
trasformatore di isolamento (288 A per 120 ms) la capacità di sovraccarico è ancora
sufficiente.
Valori nominali delle
configurazioni con UPS in
parallelo
Configurazioni UPS in parallelo
Scopo del collegamento in parallelo
Il collegamento in parallelo di un numero di unità identiche è il mezzo utile per:
• aumentare il valore nominale della potenza;
• stabilire la ridondanza che aumenta l'MTBF e la disponibilità.
Tipi di collegamenti in parallelo
È possibile collegare in parallelo due tipi di unità UPS.
• Unità UPS in parallelo integrate: ogni unità UPS include un bypass automatico e
uno manuale per la manutenzione. Il bypass manuale può essere comune a tutto il
sistema (in un armadio esterno).
• Unità UPS in parallelo con armadio per commutatore statico (SSC): l'armadio
per commutatore statico include un bypass automatico e uno di manutenzione che
sono comuni per un numero di unità in parallelo senza bypass (vedere fig. 1.19).
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 23
Calcolo dell'alimentazione (cont.)
Sono inoltre disponibili, veri e propri sistemi in parallelo modulari composti da moduli
di potenza dedicati e ridondanti, intelligenza, batteria e bypass, il tutto costruito con
un design che rende semplici ed efficienti le operazioni di manutenzione. I moduli di
potenza possono essere facilmente aggiunti secondo l'aumento della domanda o se
sono necessari livelli più elevati di disponibilità.
Vi sono due tipi di configurazioni in parallelo:
• Senza ridondanza: tutte le unità UPS sono necessarie ad alimentare il carico. Il
guasto di una sola unità implica lo spegnimento dell'intero sistema (sconsigliato).
• Con ridondanza N+1, N+2 e così via: il numero di unità UPS necessario per il
carico è pari a N. Tutti i gruppi di continuità (N+1, N+2 e così via) condividono il
carico. Se un'unità UPS si arresta, le unità rimanenti (almeno in numero pari a N)
continuano a condividere il carico.
Î Configurazioni e caratteristiche tipiche, fare riferimento al cap. 2.
Fig. 1.19. Sistema UPS con unità collegate in parallelo e armadio con commutatore
statico (SSC)
Livelli di potenza in configurazioni ridondanti in parallelo
In una configurazione ridondante in parallelo costituita da unità identiche, le unità
condividono il carico. La potenza nominale di ciascuna unità non dipende dal livello
di ridondanza, ma deve essere calcolata per continuare ad alimentare il carico anche
se la ridondanza è completamente persa.
Ridondanza attiva:
• migliora la disponibilità;
• aumenta la capacità di sovraccarico;
• riduce il carico percentuale su ciascuna unità UPS.
Il livello di potenza viene determinato seguendo gli stessi quattro passaggi per la
configurazione con UPS singolo.
1 - Potenza apparente e attiva assorbita dai carichi
Viene utilizzato lo stesso tipo di tabella usato per un UPS singolo (vedere cap. 1
pag. 20).
Il risultato è la potenza apparente S che deve essere fornita al carico.
2 - Potenza nominale apparente degli UPS (Sn) nella configurazione
Si consideri un livello di ridondanza N + K (ad esempio, 2 + 1), il che significa:
- N unità (ad esempio, 2) sono richieste per alimentare il carico;
- K unità (ad esempio, 1 unità extra) garantisce la ridondanza.
Ogni unità UPS deve essere dimensionata per consentire al sistema nel suo
complesso di operare senza ridondanza, ovvero con N unità operative e K unità
spente.
In questo caso, ogni unità N deve avere una potenza apparente nominale Sn (kVA)
tale che:
Sn(kVA) > S / N.
Selezionare nella gamma UPS la potenza nominale Sn (kVA) appena maggiore di
S/N. Se la potenza di riserva è necessaria o il valore selezionato è troppo vicino a S,
selezionare il valore successivo più alto.
3 - Controllo della potenza attiva
Per il valore selezionato, l'UPS fornirà la potenza attiva nominale
Pn (kW) = 0,8 Sn (kVA)
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Edizione 09/2015
pag. 24
Calcolo dell'alimentazione (cont.)
• se λ ≥ 0,8, assicurarsi che Pn (kW) > P, vale a dire che il gruppo di continuità sia in
grado di fornire la potenza supplementare richiesta, altrimenti selezionare il valore
successivo più alto.
• se λ < 0,8, la potenza fornita dall'UPS è sufficiente poiché Pn (kW) > λ Sn (kVA),
ovvero la selezione è corretta.
4. - Carico percentuale
Con la ridondanza, le unità UPS condividono il carico secondo l'equazione
S / (N+K). Il carico percentuale per ogni unità in condizioni di ridondanza è quindi:
TL = S / (N + k) Sn(kVA) .
In un sistema non ridondante, viene calcolato come:
TL = S / N Sn(kVA).
Deve essere sufficiente a coprire gli eventuali incrementi del carico.
Esempio
Questo esempio utilizza i risultati del precedente e si suppone che i carichi siano
critici, vale a dire che è necessaria la ridondanza.
• Il carico totale è di 54 kW con un fattore di potenza complessivo per tutti i carichi di
0,68, ovvero S = 54 / 0,68 = 79,4 kVA.
• Se viene utilizzata una ridondanza 2 +1, due unità devono essere in grado di
alimentare il carico. Ogni unità dovrà fornire S / 2 = 79,4 / 2 = 39,7 kVA.
• Deve essere selezionato un UPS Galaxy PW con valore nominale sufficiente. Il
valore nominale di 40 kVA non è sufficiente, vale a dire che deve essere selezionato
il valore di 50 kVA o superiore, se è previsto un ampliamento dell'area.
• Se non è disponibile una ridondanza, le due unità UPS devono essere in grado di
alimentare il carico.
• Questo è il caso poiché 2 x 50 x 0,68 = 68 kW > 54 kW.
• Durante il funzionamento, il carico percentuale sarà:
- Con ridondanza, ovvero con 3 unità UPS che condividono il carico: 79,4 / 3 x 50 =
52,9%.
- Senza ridondanza, ovvero con solo 2 unità UPS che condividono il carico: 79,4 / 2
x 50 = 79,4%.
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pag. 25
Controllo delle correnti armoniche a monte
UPS e armoniche a monte
Ruolo del raddrizzatore di ingresso
Gli UPS vengono alimentati dal sistema di distribuzione CA mediante un
raddrizzatore/caricabatteria. Rispetto al sistema a monte, il raddrizzatore è un carico
non lineare che genera armoniche. In termini di armoniche, esistono due tipi di
raddrizzatori.
Raddrizzatori standard
Questi sono raddrizzatori trifase che incorporano SCR (Silicon-Controlled Rectifier,
raddrizzatore controllato al silicio) e che utilizzano un ponte esafase (ponte di
Graetz) con chopping standard della corrente.
Questo tipo di ponte assorbe le correnti armoniche con ordini pari a n = 6 k ±1 (dove
k è un numero intero), principalmente H5 e H7 e, in misura minore, H11 e H13.
Le armoniche vengono controllate tramite l'utilizzo di un filtro (vedere fig. 1.20).
Raddrizzatori attivi tipo PFC a transistor
Questi raddrizzatori attivi a transistor hanno un sistema di regolazione che
normalizza a un'onda sinusoidale di riferimento la tensione e la corrente di ingresso.
Questa tecnica garantisce una tensione e una corrente di ingresso:
• perfettamente sinusoidali e quindi prive di armoniche;
• in fase, ovvero con un fattore di potenza prossimo a 1.
Con questo tipo di raddrizzatore, non è necessario alcun filtro.
Î Raddrizzatori a transistor "puliti", fare riferimento al cap. 4.
Tutte le gamme di UPS ad alta potenza Schneider Electric (eccetto Galaxy PW e
Galaxy 9000) utilizzano la tecnologia del raddrizzatore attivo tipo PFC a transistor e
quindi non generano armoniche.
Fig. 1.20. Raddrizzatore in entrata e armoniche
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pag. 26
Controllo delle correnti armoniche a monte
(cont.)
Filtraggio delle correnti
armoniche a monte per
UPS con raddrizzatori a
ponte di Graetz
Obiettivi del filtraggio delle armoniche
Questa sezione riguarda solo le gamme Galaxy PW e Galaxy 9000 e UPS con
raddrizzatori a ponte di Graetz convenzionale.
Un sistema "pulito" a monte
L'obiettivo è quello di garantire un livello di distorsione della tensione (THDU) sulle
sbarre che alimentano il gruppo di continuità compatibile con gli altri carichi collegati.
L'UTE consiglia di limitare il THDU al:
• 5% quando la fonte è un generatore;
• 3% quando la fonte è un trasformatore e di tener conto l'1 o il 2% di THDU che
può essere già presente nel sistema di distribuzione AT.
Questa raccomandazione può essere diversa per ogni Paese.
In pratica, le soluzioni per la distorsione della tensione (THDU) devono essere
implementate in modo specifico per il Paese in cui si trova l'impianto.
Facile combinazione con un gruppo elettrogeno motore
L'obiettivo è quello di rendere possibile la combinazione UPS/gruppo elettrogeno
motore senza il rischio di aumentare il livello di armoniche quando il carico viene
trasferito al generatore. Questo rischio esiste perché il generatore ha un'impedenza
di sorgente inferiore a quella di un trasformatore, che aumenta gli effetti delle
armoniche.
Alto fattore di potenza all'ingresso del raddrizzatore
L'obiettivo è di aumentare il fattore di potenza di ingresso (generalmente a un livello
superiore a 0,94).
Questo riduce il consumo di kVA ed evita il sovradimensionamento delle fonti.
Impianto conforme agli standard
L'obiettivo è quello di rispettare gli standard in materia di disturbi armonici e con le
raccomandazioni emesse dal fornitore dell'alimentazione di servizio.
• Standard relativi ai disturbi armonici (vedere tabella 1.2)
- IEC 61000-3-2 / EN 61000-3-2 per dispositivi con corrente di ingresso ≤ 16
ampere/fase
- IEC 61000-3-4 / EN 61000-3-4 per dispositivi con corrente di ingresso > 16
ampere/fase
• Standard e raccomandazioni sulla qualità dei sistemi di distribuzione, in
particolare:
- IEC 61000-3-5 / EN 61000-3-5;
- EN 50160 (Europa);
- IEEE 519-2 (Stati Uniti);
- ASE 3600 (Svizzera);
- G5/3 (Regno Unito) e così via.
Î Standard relativi alle armoniche, fare riferimento a Standard UPS in Valutazione
tecnica pag. 29.
Tabella 1.2. Esempio di limitazioni della corrente armonica come da guida CEI 61000-3-4 /
EN 61000-3-4 per gli apparecchi con corrente di ingresso > 16 ampere/fase (passaggio 1,
collegamento semplificato).
Armonica
% di H1 (fondamentale)
H3
21,6%
H5
10,7%
H7
7,2%
H9
3,8%
H11
3,1%
H13
2,0%
H15
0,7%
H17
1,2%
H19
1,1%
H21
≤ 0,6%
H23
0,9%
H25
0,8%
H27
≤ 0,6%
H29
0,7%
H31
0,7%
≥ H33
≤ 0,6%
Ordini pari
≤ 0,6% o ≤ 8/n (ordine pari n)
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pag. 27
Controllo delle correnti armoniche a monte
(cont.)
Tipi di filtri armonici
I filtri armonici eliminano alcuni o tutti gli ordini, a seconda della tecnologia impiegata.
Sono disponibili i seguenti tipi.
Filtri passivi LC
• non compensati
• compensati
• non compensati con contattore
Raddrizzatore a doppio ponte
Filtro a sfasamento
Filtro attivo THM (Total Harmonic Management) con tecnologia attiva a 12
impulsi
Filtraggio e collegamento in parallelo
Quando un numero di unità UPS vengono collegate in parallelo, a seconda del tipo
di filtro utilizzato, è possibile installare:
• un singolo filtro su ciascuna unità UPS;
• un filtro comune per l'intera configurazione in parallelo.
L'obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio tra costi ed efficacia, tenendo conto
dei livelli tollerabili di distorsione armonica.
Le tabelle comparative delle varie soluzioni (cap. 1, pag. 28) possono essere utili
per la scelta.
Schneider Electric
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pag. 28
Controllo delle correnti armoniche a monte
(cont.)
Combinazione di filtri LC e generatore
Il generatore può fornire solo correnti capacitive relativamente basse (dal 10 al 30%
di In). Quando un filtro LC viene installato, la difficoltà principale risiede nella
avviamento graduale del raddrizzatore sulla potenza del generatore, quando la
potenza attiva è uguale a zero e il generatore fornisce solo la corrente capacitiva per
il filtro. Di conseguenza, l'uso di filtri LC deve essere analizzato in modo corretto per
assicurare che il funzionamento sia conforme alle specifiche del costruttore. Di
seguito viene presentato un metodo per la scelta dei filtri LC utilizzando come
esempio la curva di declassamento di un generatore, simile a quelli forniti dai
produttori.
Fig. 1.21. Curva di declassamento per un generatore, in funzione del fattore di potenza
dell'impianto
La curva nella figura precedente, fornita come un esempio fra tanti, mostra la
riduzione di potenza in funzione del punto di funzionamento, per un dato generatore.
Per un carico puramente capacitivo (λ = 0), la potenza disponibile è pari solo al 30%
della potenza nominale (punto A). Se si ipotizza una potenza apparente nominale
tale che il generatore Pn = raddrizzatore Pn, il significato dei punti A, B, C, D, E ed F
è il seguente:
A: potenza reattiva corrispondente alla corrente capacitiva di un filtro non
compensato;
B: potenza reattiva corrispondente alla corrente capacitiva di un filtro compensato;
C: punto di funzionamento all'avviamento con un filtro non compensato con
contattore;
D: punto di funzionamento con carico nominale con un filtro non compensato;
E: punto di funzionamento con carico nominale con un filtro compensato;
F: punto di funzionamento con carico nominale senza filtro o con un filtro a
sfasamento.
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pag. 29
Controllo delle correnti armoniche a monte
(cont.)
Esempio
Si consideri un filtro non compensato con un generatore di 300 kVA e un UPS
Galaxy PW da 200 kVA.
La potenza nominale del raddrizzatore, prendendo 87% come valore di efficienza (1
/ 0,87 = 1,15), è 1,15 volte quella dell'inverter, ovvero 200 x 1,15 = 230 kVA.
La corrente capacitiva del filtro non compensato è 230 x 30% (1) = 69 kVA.
La potenza reattiva che il generatore è in grado di gestire (punto A) è di 300 x 0,3 =
90 kVA.
Il filtro è quindi compatibile con il generatore.
(1) Il valore del 30% è stato determinato in via sperimentale.
Scelta del filtro
Parametri di scelta del filtro
Efficacia totale: riduzione della distorsione (THDI e THDU)
L'efficacia dipende dagli ordini armonici filtrati e la misura in cui essi vengono
attenuati o eliminati. Essa viene misurata dal THDI all'ingresso del raddrizzatore.
L'impatto sul THDI determina il livello del THDU. È necessario verificare le
prestazioni al carico percentuale previsto, dato che molti sistemi UPS operano con
carichi percentuali tra il 50 e il 75%.
Miglioramento del fattore di potenza λ
Il filtro migliora il fattore di potenza (generalmente a un livello superiore a 0,92).
Compatibilità con un gruppo elettrogeno motore
È inoltre necessario controllare le prestazioni con la sorgente prevista, sia essa un
trasformatore oppure un gruppo elettrogeno motore. Questo perché il generatore ha
una impedenza di uscita inferiore a quella di un trasformatore, che aumenta gli effetti
delle armoniche.
Adatto a configurazioni di UPS in parallelo
A seconda del tipo di filtro, è possibile installarne uno su ciascuna unità UPS o
impostare un singolo filtro per l'eliminazione totale delle armoniche.
Efficienza
Il consumo dei filtri può modificare leggermente l'efficienza dell'impianto nel suo
insieme.
Flessibilità durante la configurazione e gli aggiornamenti
I filtri sono, in genere, specifici per un UPS e possono essere montati in fabbrica o
installati in seguito all'installazione. Il condizionatore SineWave consente
l'eliminazione totale delle armoniche e una grande flessibilità nella configurazione.
Dimensioni
È necessario verificare che il filtro possa essere installato nell'armadio dell'UPS o in
un secondo armadio.
Costo
Ha un impatto sull'efficacia del filtro e deve essere valutato rispetto ai vantaggi
ottenuti.
Conformità agli standard
È necessario determinare la conformità agli standard, in particolare IEC 61000-3-4,
in termini di livelli delle singole armoniche indicati nei testi.
Tabella comparativa delle soluzioni
Nelle tabelle riportate di seguito vengono elencati gli elementi per il confronto, con
un commento generale sull'utilizzo di ogni tipo di soluzione.
La tabella 1.3 presenta soluzioni individuali per configurazioni a UPS singolo. Queste
soluzioni possono anche essere utilizzate per configurazioni in parallelo.
La tabella 1.4 presenta soluzioni globali per intere configurazioni.
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Edizione 09/2015
pag. 30
Controllo delle correnti armoniche a monte
(cont.)
Tabella 1.3. Confronto di soluzioni di filtraggio individuale delle armoniche
Tipo di filtro LC non compensato
LC compensato
LC con contattore
A doppio ponte
THM integrato
Fig. 1.22a
Fig. 1.22b
Fig. 1.22c
Fig. 1.22d
Fig. 1.22e
da 7 a 8%
10%
H5, H7
da 7 a 8%
10%
H5, H7
da 7 a 8%
10%
H5, H7
10%
15%
H5, H7, H17, H19
4%
5%
dalla H2 alla H25
0,95
1
0,95
1
0,95
1
0,85
0,8
0,94
0,94
*
**
**
**
***
***
*
***
*
***
*
*
*
**
***
***
***
***
***
***
***
*
*
**
***
*
*
*
*
**
Fig. 1.22f
Fig. 1.22g
Fig. 1.22h
Fig. 1.22i
Fig. 1.22j
no
no
no
no
sì
Criterio
Schema
Riduzione della distorsione
THDI al 100% del carico
THDI al 50% del carico
Armoniche eliminate
Fattore di potenza
λ al 100% del carico
λ al 50% del carico
Compatibilità con il
generatore
Efficienza del filtro
Flessibilità, possibilità di
effettuare aggiornamenti
Costo
Dimensioni
Collegamento in parallelo
con UPS
Conformità con la guida
IEC 61000-3-4
Commento generale
*** Eccellente
Schneider Electric
** Buono
Soluzione adatta a
impianti senza un
gruppo elettrogeno
motore.
Soluzione adatta a
impianti con gruppo
elettrogeno motore. Il
carico induttore
aggiunto riduce la
potenza capacitiva
che deve essere
fornita dal gruppo
elettrogeno motore.
Soluzione adatta a
Soluzione adatta a
impianti comprendenti impianti con gruppi
un gruppo elettrogeno elettrogeni.
motore impostato con
una potenza nominale
inferiore a quella
dell'UPS. La linea LC
è inserita dal
contattore a un valore
preimpostato
corrispondente a un
carico percentuale
inverter tollerabile per
il gruppo elettrogeno
motore.
Soluzione adatta a
impianti sensibili o
con livelli di carico
variabili. La soluzione
più efficace e
flessibile. Non
dipende dal carico
percentuale o dal tipo
di sorgente a monte.
* Sufficiente
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pag. 31
Controllo delle correnti armoniche a monte
(cont.)
Tabella 1.4 Confronto di tutte le soluzioni
Tipo di filtro
SineWave
Criterio
Schema
Filtro a sfasamento
AC input
SW
UPS
UPS
UPS
Load
Riduzione della distorsione
THDI al 100% del carico
THDI al 50% del carico
Armoniche eliminate
Fig. 1.23a
Fig. 1.23b
Fig. 1.23c
Fig. 1.23d
4%
5%
< 10%
35% con 1 UPS
spento
< 5%
19% con 1 UPS
spento
< 4%
12% con 1 UPS
spento
dalla H2 alla H25
Fattore di potenza
λ al 100% del carico
λ al 50% del carico
Compatibilità con il
generatore
Efficienza del filtro
Flessibilità, possibilità di
effettuare aggiornamenti
Costo
Dimensioni
Conformità con la guida
IEC 61000-3-4
Commento generale
*** Eccellente
Schneider Electric
** Buono
0,95
1
0,8
0,8
***
**
***
***
**
*
***
***
***
*
sì
sì
Soluzione adatta a impianti sensibili o con
livelli di carico variabili. La soluzione più
efficace e flessibile. Non dipende dal carico
percentuale o dal tipo di sorgente a monte.
La soluzione non può essere modificata. Adatta a impianti con più di
due unità UPS collegate in parallelo.
* Sufficiente
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pag. 32
Modalità di messa a terra del sistema (cont.)
Informazioni di base
sulle modalità di messa a
terra del sistema
Protezione delle persone dai contatti elettrici
Gli standard internazionali richiedono che gli impianti elettrici prevedano due tipi di
protezione delle persone dai pericoli derivanti dalle correnti elettriche.
Protezione dai contatti diretti
Lo scopo di questo tipo di protezione è quello di evitare il contatto diretto tra le
persone e le parti intenzionalmente sotto tensione (vedere fig. 1.24).
Essa comprende i punti elencati di seguito:
• isolamento delle parti sotto tensione mediante barriere o armadi che offrano un
grado di protezione pari almeno a IP2X o IPXXB.
• l'apertura dell'armadio (porte, rack e così via) deve essere possibile soltanto con
una chiave o uno strumento oppure in seguito alla de-energizzazione delle parti
sotto tensione o all'installazione automatica di uno schermo.
• collegamento dell'armadio metallico a un conduttore di protezione.
Protezione dai contatti diretti e modalità di messa a terra del sistema
Lo scopo di questo tipo di protezione è quello di evitare il contatto indiretto tra le
persone e parti conduttrici esposte (Exposed Conductive Parts, ECP) che sono
sotto tensione accidentalmente a causa di un difetto di isolamento. La corrente
di guasto crea, nelle parti conduttrici esposte, un potenziale che può essere
sufficiente a causare una corrente pericolosa in grado di scorrere attraverso il corpo
della persona in contatto con le ECP stesse (vedere fig. 1.24).
Tale protezione comprende i punti elencati di seguito.
• Messa a terra obbligatoria di tutte le parti conduttrici esposte (ECP) alle quali
l'utente può accedere.
Il conduttore di protezione viene utilizzato per il collegamento a terra. Non deve
mai essere interrotto (non deve essere presente alcun dispositivo di interruzione sul
conduttore di protezione).
L'interconnessione e le tecniche di messa a terra per le parti conduttrici esposte
(ECP) determinano le modalità di messa a terra del sistema (SEA) per l'impianto.
• Scollegamento dell'alimentazione quando il potenziale dei rischi relativi a ECP
raggiunge livelli pericolosi. L'interruzione viene eseguita da un dispositivo di
protezione che dipende dalla modalità di messa a terra del sistema (SEA)
selezionata. Spesso richiede dispositivi differenziali (Residual-Current Device,
RCD) in quanto le correnti dovute a un problema di isolamento sono generalmente
troppo basse per essere rilevate da dispositivi standard di protezione dalla
sovracorrente.
Fig. 1.24. Contatti diretti e indiretti
Modalità di messa a terra del sistema (SEA)
Vi sono tre modalità di messa a terra del sistema (SEA):
• neutro isolato (IT);
• messa a terra neutro (TT);
• parti conduttrici esposte collegate al neutro (TN con TN-C e TN-S).
Le prime due lettere indicano come il neutro e le ECP dei carichi sono collegati.
Prima lettera
Seconda lettera
Collegamento del neutro Collegamento delle ECP
T = messa a terra neutro
T = messa a terra delle parti
I = neutro isolato
N = parti conduttrici esposte
conduttrici esposte
collegate al neutro
Sistemi IT, TT o TN
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Terza lettera (per TN)
Tipo di conduttore di
protezione
C = conduttore neutro
comune e di protezione
(PEN)
S = conduttore neutro
separato (N) e di protezione
(PE)
TN-C o TN-S
pag. 33
Modalità di messa a terra del sistema (cont.)
Modalità di messa a terra del sistema (SEA)
Neutro isolato (IT)
● Il neutro della sorgente è:
- isolato dalla terra (neutro isolato);
- oppure collegato a terra tramite alta
impedenza res (neutro impedente).
● Le parti conduttrici esposte (ECP), protette
dallo stesso dispositivo di interruzione, sono
messe a terra (resistenza dell'elettrodo di terra
RA).
L1
L2
L3
N
PE
Zres
RA
Id
Ud
Ad esempio, Guasto fase-ECP in un carico.
Uo è la tensione fase-neutro nel sistema di
distribuzione (230 V).
● Corrente di primo guasto
RA= 10 Ω e Zres= 3500 Ω
(approssimativamente),
Id = Uo / (RA + Zres) = 66 mA.
● Tensione di primo guasto
Ud = Uo x RA / (RA + Zres) = 0,66 V.
Questo potenziale non è pericoloso.
Il guasto deve essere rilevato da un dispositivo
di monitoraggio dell'isolamento (Insulation
Monitoring Device, IMD), collocato accanto al
dispositivo di localizzazione del guasto e
riparato.
● Corrente di secondo guasto
Un secondo guasto che si verifica prima che il
primo guasto sia stato riparato, risulta nel
flusso di un corto circuito fase-fase o faseneutro. Esso deve essere eliminato mediante
dispositivi di protezione da sovracorrente entro
i limiti di tempo fissati dagli standard.
Fig. 1.25.Sistema IT
Messa a terra neutro (TT)
● Il neutro della sorgente è collegato a terra.
● Le parti conduttrici esposte (ECP), protette
Ad esempio, Guasto fase-ECP in un carico.
Uo è la tensione fase-neutro nel sistema di
distribuzione (230 V).
dallo stesso dispositivo di interruzione, sono
messe a terra (resistenza dell'elettrodo di terra ● Corrente di guasto
RA).
Ad esempio, RA = 10 Ω e RB = 5 Ω
Id = Uo / (RA + RB) = 15,3 A
L1
L2
L3
N
PE
RB
Id
RA
Ud
● Tensione di guasto
Ud = Uo x RA / (RA + RB) = 153 V
Questo potenziale è pericoloso (> 50 V).
Esso deve essere eliminato mediante
dispositivi di protezione entro i tempi fissati
dagli standard.
La corrente di guasto è bassa e deve quindi
essere rilevata da un dispositivo
differenziale di protezione (RCD) che aziona
il dispositivo di protezione immediatamente a
monte. La corrente di funzionamento dell'RCD
e il tempo necessario per eliminare l'errore
sono definiti dagli standard.
Fig. 1.26.Sistema TT
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pag. 34
Modalità di messa a terra del sistema (cont.)
Parti conduttrici esposte collegate al neutro (TN)
● Impedenza anello di guasto
● Il neutro della sorgente è collegato
Zb = ZABCDEF (parte del circuito ABCDEF)
Zb ≈ ZBCDE ≈ 2 ZDE perché ZBC = ZDE (BC e DE
neutro e, di conseguenza, a terra attraverso il sono identici, l'impedenza di guasto è
trascurabile)
conduttore di protezione (PEN). Questa
soluzione trasforma tutti i guasti di isolamento Ad esempio, un carico alimentato da un cavo
di rame di 50 mm² e lungo 50 metri (fase e
in cortocircuiti fase-neutro.
PE).
● Il potenziale del conduttore di protezione
2
Zb = 2 ρ L / S dove ρ = 22,5 Ω. mm /m
viene mantenuto vicino a quello di terra da
-3
Zb = 2 x 22,5 10 x 50 / 50 = 45 mΩ.
numerosi punti di connessione.
● Tensione di guasto
È ammesso un calo di tensione del 20% per la
tensione fase-neutro Uo, ovvero UBE = 0,8 Uo.
Nel caso in cui ZBC = ZDE, il potenziale delle
L1
ECP aumenta fino a Ud = UBE / 2 = 0,8.Uo / 2
L2
= 92 V
L3
B
A
Id
E
● Corrente di guasto
PEN
-3
F
Id = 0,8 Uo / Zb = 0,8 x 230 / 45 10 = 4089 A
L'interruzione
viene
effettuata
dai
dispositivi
di
D
protezione da sovracorrente entro i tempi
C
stabiliti dagli standard. La corrente di guasto
dipende dall'impedenza dell'anello di guasto.
È necessario prestare attenzione per
Ud
garantire che in tutti i punti del sistema la
corrente di guasto sia maggiore della
soglia di intervento dei dispositivi di
protezione.
Fig. 1.27. Sistema TN-S (il principio base è identico per il sistema TN-C)
direttamente a terra.
● Le ECP dell'impianto sono collegate al
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pag. 35
Modalità di messa a terra del sistema (cont.)
Confronto tra le modalità di messa a terra del sistema
(SEA)
Tipo di SEA
Funzionamento
Protezione delle
persone
Apparecchiature
specifiche
Vantaggi e svantaggi
CEM (compatibilità
elettromagnetica)
IT (neutro isolato)
TT (messa a terra
neutro)
● Segnalazione del primo
guasto dell'isolamento.
● Individuazione ed
eliminazione del primo
guasto.
● Scollegamento per il
secondo guasto.
● Interconnessione e messa
a terra delle ECP.
● Primo guasto:
- corrente molto bassa;
- controllo/indicazione da
parte di un dispositivo di
monitoraggio dell'isolamento
(IMD).
● Secondo guasto:
- corrente potenzialmente
pericolosa;
- interruzione da parte dei
dispositivi di protezione da
sovracorrente (ad esempio,
un interruttore di circuito).
Dispositivo di monitoraggio
dell'isolamento (IMD) e
dispositivo di localizzazione
del guasto.
● Soluzione che offre la
migliore continuità del
servizio (il primo guasto
viene segnalato).
●Richiede personale di
vigilanza competente
(individuazione del primo
guasto).
● CEM a elevate prestazioni,
correnti molto basse nel
cavo di terra.
TN-C (ECP a neutro)
● Scollegamento per il primo ● Si verifica lo
guasto dell'isolamento.
● Scollegamento per il primo
scollegamento per il primo
guasto dell'isolamento.
guasto dell'isolamento.
● Neutro e conduttore di
● Neutro (N) e conduttore di protezione in comune (PEN).
protezione (PE) separati.
● Messa a terra delle ECP
● L'interconnessione e la
● L'interconnessione e la
combinata all'uso di
dispositivi differenziali
(RCD).
● Primo guasto:
- la corrente di dispersione è
pericolosa, ma troppo bassa
per essere rilevata da
dispositivi di protezione da
sovracorrente;
- rilevamento da parte degli
RCD combinati ai dispositivi
di interruzione.
messa a terra delle ECP e
del neutro sono obbligatorie.
● Primo guasto:
- corrente di guasto;
- interruzione da parte dei
dispositivi di protezione da
sovracorrente (ad esempio,
un interruttore di circuito).
messa a terra delle ECP e
del neutro sono obbligatorie.
● Primo guasto:
- corrente di guasto;
- interruzione da parte dei
dispositivi di protezione da
sovracorrente (ad esempio,
un interruttore di circuito).
Dispositivi differenziali
(RCD).
Per grandi distanze, devono
essere utilizzati degli RCD.
● Soluzione più semplice da ● Costi di installazione
● Costi ridotti di installazione
progettare e installare.
● Utilizzo obbligatorio di
RCD.
● Diversi dispersori (sorgenti
lontane).
● Alta sensibilità a fulmini.
(un conduttore in meno).
● Difficile progettazione
(calcolo delle impedenze
dell'anello).
● Flusso di correnti di guasto
elevate.
● Basse prestazioni CEM,
correnti elevate nel PEN
(collegamenti tra le ECP).
Utilizzo
● Impianti che richiedono la ● Locali commerciali e
continuità del servizio, ad
residenziali, illuminazione
esempio ospedali, aeroporti, pubblica, scuole e così via.
processi industriali, navi.
● Impianti e strutture in cui vi
è il rischio di incendio o di
esplosione, ovvero miniere e
così via.
ECP = parti conduttrici esposte.
Applicazioni negli
impianti con UPS
TN-S (ECP a neutro)
elevati per potenze nominali
elevate.
● Difficile progettazione
(calcolo delle impedenze
dell'anello).
● Flusso di correnti di guasto
elevate.
● Alte prestazioni CEM,
bassa corrente nel PE
durante il funzionamento
normale.
● Locali commerciali di
grandi dimensioni, edifici alti
e così via.
● Industrie senza processi
continui (sistema IT).
● Alimentazione di sistemi
informatici.
● Locali commerciali di
grandi dimensioni, edifici alti
e così via.
● Industrie senza processi
continui (sistema IT).
● Alimentazione di sistemi
informatici.
Aspetti specifici in sistemi con UPS
L'implementazione dei sistemi di protezione sopra citati negli impianti che
comprendono un UPS richiede una serie di precauzioni per diversi motivi:
• L'UPS svolge due ruoli:
- carico per il sistema a monte;
- fonte di alimentazione per il sistema a valle.
• Quando la batteria non è installata in un armadio, un guasto dell'isolamento sul
sistema CC può portare al flusso di un componente residuo CC. Questo componente
può disturbare il funzionamento di alcuni dispositivi di protezione, in particolare gli
RCD utilizzati per la protezione delle persone.
Protezione dai contatti diretti
Tutti gli impianti UPS Schneider Electric soddisfano i requisiti applicabili poiché
l'apparecchiatura viene installata in armadi che forniscono un grado di protezione IP
20. Ciò è vero anche per la batteria quando è collocata in un armadio.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 36
Modalità di messa a terra del sistema (cont.)
Quando la batteria non è installata in un armadio (in genere in una stanza
appositamente adibita), è necessario implementare le misure presentate alla fine di
questo capitolo.
Protezione dai contatti indiretti
Scelta della modalità di messa a terra del sistema
Una misura di protezione di base richiesta dalle norme è la creazione di una
modalità standard di messa a terra del sistema a monte e a valle dell'UPS. I due
sistemi possono essere uguali o diversi se si assumono determinate precauzioni.
In un impianto esistente a cui si aggiunge l'UPS, il sistema a monte è già stabilito. La
scelta del sistema a valle, sia la stesso o uno diverso, dipende dalla relativa
compatibilità con i carichi sensibili.
La tabella nella pagina precedente fornisce gli elementi necessari per confrontare le
varie modalità standard di messa a terra del sistema.
) Attenzione: le normative locali possono vietare alcune modalità di messa a terra
del sistema.
Scelta dei dispositivi di interruzione
Al di là dell'interconnessione e la messa a terra delle parti conduttrici esposte in
conformità a una modalità standard di messa a terra del sistema, la protezione delle
persone deve essere garantita da dispositivi di interruzione scelti in base alla
modalità di messa a terra del sistema. Questi dispositivi possono causare lo sgancio
dei dispositivi di protezione da sovracorrente in caso di un guasto dell'isolamento.
Lo sgancio può:
• essere provocato direttamente da impostazioni dei dispositivi di iperprotezione
(interruttori di circuito, fusibili);
• richiedere (obbligatorio per il sistema IT) l'uso di dispositivi differenziali (RCD) che
possono o non possono essere integrati nell'interruttore di circuito.
Gli interruttori differenziali rilevano le correnti di guasto dell'isolamento che spesso
sono troppo basse per sganciare i dispositivi standard di protezione da
sovracorrente.
) Verificare i requisiti locali in materia di sicurezza degli impianti elettrici.
Tipi di sistemi per UPS
I sistemi possibili dipendono da:
• Il sistema esistente o quello selezionato a monte dell'UPS.
• Il sistema a valle dell'UPS per il quale la scelta può essere determinata da:
- riutilizzo dello stesso sistema a monte;
- la presenza di trasformatori di isolamento a monte o a valle che consentono di
cambiare la modalità di messa a terra del sistema;
- i carichi (ad esempio, i sistemi informatici richiedono un sistema TN-C o TN-S );
- l'organizzazione del sistema di distribuzione a valle, con commutatori di
trasferimento statici (STS).
• Determinati requisiti imposti dagli standard, ad esempio il conduttore di protezione
PE o PEN non deve mai essere interrotto così da garantire il flusso della corrente di
guasto. Un sistema TN-C (PEN non interrotto) può essere installato a monte di un
sistema TN-S (conduttori separati per N e PE), ma non può accadere il contrario.
Fare
riferimento al
White Paper
98 Î
Schneider Electric
Gli UPS vengono sempre più spesso progettati senza trasformatori, con vantaggi in
termini di peso, dimensioni ed efficienza. La tecnologia senza trasformatore rende
inoltre possibile modulare la tensione per un migliore adattamento a tutti i tipi di
carico, in particolare carichi non lineari con armoniche.
Questa tecnologia ha un impatto sull'utilizzo delle modalità di messa a terra del
sistema. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al White Paper - WP 98: "The
Elimination of Isolation Transformers in Data Center Power Systems" (Eliminazione
dei trasformatori di isolamento nei sistemi di alimentazione dei data center).
È possibile incontrare casi differenti a seconda delle modalità di messa a terra a
monte e a valle e del tipo di UPS. Il rappresentante Schneider Electric dispone di
una serie completa di schemi per tutte le modalità di messa a terra dei sistemi e tutte
le gamme di UPS in questione.
Edizione 09/2015
pag. 37
Modalità di messa a terra del sistema (cont.)
Le gamme Galaxy PW e Galaxy 9000 sono progettate con trasformatori di
isolamento Tutte le altre gamme utilizzano la tecnologia senza trasformatore con il
neutro ricreato elettronicamente.
Le pagine seguenti mostrano alcuni esempi di UPS Galaxy PW e Galaxy 5000, 7000
e 9000. Per gli altri casi, rivolgersi al rappresentante Schneider Electric per ottenere
il relativo schema.
Trasformatore in uscita
(Galaxy PW e 9000)
Senza trasformatore in uscita
(Galaxy 5000 e 7000)
Ingressi CA normale e bypass separati.
Ingressi normale e BP in
comune.
Fig. 1.28. Schemi standard
Sistemi identici a monte e a valle
Stesso sistema a monte e a valle
IT o TT o TN-S.
Neutro distribuito sulle due linee.
Stesso sistema a monte e a valle
IT o TT o TN-S.
Neutro distribuito solo sulla linea di bypass.
Stesso sistema a monte e a valle
TN-C
Stesso sistema a monte e a valle
IT o TT o TN-S.
Neutro distribuito.
Galaxy PW e 9000
Galaxy 5000 e 7000
Fig. 1.29. Alcuni esempi con lo stesso sistema a monte e a valle
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pag. 38
Modalità di messa a terra del sistema (cont.)
Sistemi diversi a monte e a valle
Modifica dei sistemi di messa a terra
in IT o TT o TN-S a valle.
Neutro distribuito sulle due linee.
Modifica dei sistemi di messa a terra
in IT o TT o TN-S a valle.
Neutro distribuito sulle due linee.
Modifica dei sistemi di messa a terra
in TN-C a valle.
Modifica dei sistemi di messa a terra
in TN-C a valle.
Galaxy PW e 9000
Galaxy 5000 e 7000
Fig. 1.30. Alcuni esempi con diversi sistemi a monte e a valle
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pag. 39
Protezione
Protezione mediante
interruttori di circuito
Il sistema di protezione per gli impianti con unità UPS qui presentati implementa gli
interruttori di circuito. Di seguito vengono presentate le principali caratteristiche degli
interruttori di circuito e dei loro sganciatori. Il codice componente riportato come
esempio si riferisce agli interruttori di circuito Schneider Electric. Altre caratteristiche,
quali la limitazione di sollecitazioni termiche e di corrente, sono tra i punti di forza
della gamma di interruttori di circuito Compact NSX, ma non verranno discusse qui.
Î Per ulteriori informazioni, consultare il catalogo Schneider Electric relativo alla
distribuzione in bassa e media tensione e la Guida agli impianti elettrici.
Sganciatori
Tecnologia
Esistono due tipi di sganciatori:
• magnetotermico;
• elettronico.
Costruzione
• integrato (solo modello magnetotermico);
• intercambiabile.
Confronto
Gli sganciatori magnetotermici sono semplici ed economici.
Gli sganciatori elettronici offrono impostazioni più precise e complete per un migliore
adattamento agli impianti e alle relative esigenze.
La tabella seguente riassume le caratteristiche di entrambi i tipi di sganciatori per
interruttori di circuito da 1 a 630 A e che consentono di risolvere la maggior parte dei
problemi più comuni (da 1 a 400 kVA).
La figura 1.31 rappresenta le curve caratteristiche relative agli sganciatori.
Protezione
Simb. Definizione
Disponibilità
Protezione da
sovraccarico
(termico o a lungo
ritardo) (1)
Lungo ritardo (2)
Ir
Impostazione del sovraccarico di
corrente.
Tutti gli sganciatori.
tr
Protezione da
cortocircuiti
(magnetico o con
corto ritardo) (3)
Corto ritardo (4)
Im
o
Isd
Applica un lungo ritardo nello
sgancio (ad esempio, per
l'avviamento del motore).
Impostazione cortocircuito della
corrente. Su sganciatori elettronici,
Isd è una funzione di Ir (in genere
da 2 a 10 Ir).
Applica un breve ritardo nello
sgancio (ad esempio, per la
discriminazione del tempo con
interruttore di circuito a valle).
Impostazione cortocircuito
istantaneo.
Dipende esclusivamente dal valore
nominale dello sganciatore (ad
esempio, protezione dei
commutatori statici).
Sganciatori elettronici
(ad esempio, Micrologic
2, 5, 6).
Tutti gli sganciatori.
tm
o
tsd
Ii
Protezione da
cortocircuiti, sgancio
istantaneo (5)
Sganciatori elettronici
(ad esempio, Micrologic
5, 6).
Sganciatori elettronici
(ad esempio, Micrologic
5, 6).
(1) Ir è la soglia di protezione termica (a volte scritto Ith) degli sganciatori magnetotermici o la
soglia di protezione di lungo ritardo degli sganciatori elettronici. Tali soglie sono definite da una
curva a tempo inverso che dipende dall'impostazione selezionata.
(2) tr è il ritardo temporale della protezione termica di lungo ritardo per un dato valore di Ir.
(3) Im è la soglia magnetica degli sganciatori magnetotermici e Isd è la soglia del corto ritardo
di quelli elettronici.
(4) tm è il ritardo temporale (regolabile o fisso) della protezione magnetica degli sganciatori
magnetotermici e tsd è il ritardo temporale (di solito regolabile) della protezione di corto ritardo
degli sganciatori elettronici.
(5) Ii è la soglia di sgancio istantaneo.
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pag. 40
Protezione (cont.)
Fig. 1.31. Curve interruttore tempo/corrente (Icu è il potere di interruzione estremo)
Schneider Electric
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pag. 41
Protezione (cont.)
Discriminazione, a cascata, limitazione della corrente
Discriminazione
La discriminazione deriva dalla giusta scelta e impostazione dell'interruttore di
circuito così che, in caso di guasto, esso sganci solo il primo interruttore di circuito a
monte.
La discriminazione, quindi, limita al minimo la parte dell'impianto interessata dal
guasto. Ci sono vari tipi di discriminazione riassunti nella tabella seguente e illustrati
nella pagina precedente.
Limitazione della corrente
Quando un'elevata corrente di guasto colpisce l'interruttore di circuito, i relativi
contatti si separano sotto le forze elettrodinamiche e si crea un arco la cui resistenza
limita l'energia del cortocircuito.
A cascata
Quando si verifica un cortocircuito a valle dell'impianto (vedere fig. 1.32), la corrente
di guasto fluisce anche attraverso l'interruttore di circuito a monte, il quale limita la
corrente, attenuando così la corrente applicata all'interruttore a valle. Il potere di
interruzione di quest'ultimo viene quindi rafforzato.
Discriminazione
Discriminazione
della corrente
Modelli
interessati
Tutti i tipi di
sganciatori
Principio
La corrente di guasto è inferiore alla soglia
impostata a monte.
Ir a monte > Ir a valle e Im o Isd a monte >
Im o Isd a valle
Ritarda lo sgancio a monte tramite il lungo
ritardo (Ir) e il corto ritardo (Im o Isd).
Discriminazione del Solo per
tempo
sganciatori
elettronici
(ad esempio,
Micrologic)
Discriminazione
Compact NSX e La pressione dell'arco a monte non è
dell'energia
NS
sufficiente a sganciare l'interruttore di
circuito a monte, ma è sufficiente a
sganciare quello a valle.
Selettività logica
Compact
Ritarda lo sgancio a monte se viene rilevato
(Zone Selective
NSX 100 fino a il cortocircuito anche a valle.
Interlocking, ZSI)
Masterpact con Un filo pilota collega gli sganciatori a monte
sganciatori
e a valle.
Micrologic
Fig. 1.32. Discriminazione a monte/a valle e a cascata
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pag. 42
Protezione (cont.)
Scelta degli
interruttori di circuito
Valore nominale
Il valore nominale selezionato (corrente nominale) per l'interruttore di circuito deve
essere quello appena maggiore della corrente nominale del cavo a valle protetto.
Potere di interruzione
Il potere di interruzione deve essere scelto appena maggiore della corrente del
cortocircuito che può verificarsi nel punto dell'impianto.
Soglie Ir e Im
La tabella seguente indica come determinare le soglie Ir e Im per garantire la
discriminazione, a seconda degli sganciatori a monte o a valle.
Nota.
La discriminazione del tempo deve essere implementata da personale qualificato in
quanto i ritardi temporali prima dello sgancio aumentano le sollecitazioni termiche
(I2t) a valle (cavi, semiconduttori e così via). Occorre cautela nel caso in cui lo
sgancio del CB2 venga ritardato tramite la soglia di ritardo temporale Im.
La discriminazione dell'energia non dipende dallo sganciatore ma solo
dall'interruttore di circuito.
Le soglie Ir e Im dipendono dagli sganciatori a monte e a valle
Tipo di circuito a
valle
sganciatore a valle
distribuzione
motore asincrono
Rapporto Ir a
monte / Ir a valle
tutti i tipi
> 1,6
>3
Rapporto Im a
monte / Im a valle
magnetico
>2
>2
Rapporto Im a
monte / Im a valle
elettronico
> 1,5
> 1,5
Caso particolare di cortocircuiti del generatore
La figura 1.33 mostra la reazione di un generatore a un cortocircuito.
Per evitare qualsiasi incertezza circa il tipo di eccitazione, viene eseguito uno
sgancio al primo picco (da 3 a 5 In secondo X "d) mediante l'impostazione della
protezione Im senza ritardo temporale.
Fig. 1.33. Generatore durante un cortocircuito
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Edizione 09/2015
pag. 43
Protezione (cont.)
Esempio
Si consideri l'esempio utilizzato per determinare la potenza nominale dell'UPS (Cap.
1 pag. 21) con un numero carichi trifase da 400 V collegati in parallelo, ovvero:
• Sistema informatico: S1 = 4 x 10 kVA, λ = 0,6, corrente di spunto 8 In nel corso di
quattro periodi (80 ms).
• Variatore di velocità: S2 = 20 kVA, λ = 0,7, corrente di spunto 4 In nel corso di
cinque periodi
(100 ms);
• Trasformatore di isolamento: S3 = 20 kVA, λ = 0,8, corrente di spunto 10 In nel
corso di sei periodi (120 ms).
I tre carichi rappresentano 54 kW con un fattore di potenza di 0,68.
Nel capitolo 1 a pag. 21, è stato selezionato il prodotto Galaxy PW, con una potenza
3
) = 144 A.
nominale di 100 kVA, I = 100 / (400 x
Trasformatore da 630 kVA
Generatore da 400 kVA
Determinare CB1 e CB2
Potenza apparente
nominale in uscita
100 kVA
In = 144 A
Fattore di potenza
all'uscita dell'UPS per tutti
i carichi
λ = 0,68
Determinare il CB3 più
potente per la
discriminazione
Potenza totale consumata
dai carichi
P (kW) = 54 kW
40 kVA
λ = 0,6
20 kVA
λ = 0,7
20 kVA
cos ϕ = 0,8
Potenza massima attiva in
uscita (che il gruppo di
continuità è in grado di
fornire ai carichi)
λ Sn (kVA) = 68 kW
Fig. 1.34. Esempio di impianto
L'obiettivo è quello di scegliere gli interruttori di circuito CB1 e CB2 e l'interruttore di
circuito CB3 più potente compatibile con le esigenze di discriminazione, dato che
l'impianto a monte include quanto segue:
• trasformatore 20 kV / 400 V con potenza nominale di 630 kVA;
• gruppo elettrogeno motore da 400 V con potenza nominale di 400 kVA;
• collegamento trasformatore al quadro elettrico generale di bassa tensione (QGBT),
2
cinque metri di cavo di alluminio 4 x 240 mm per fase;
• collegamento sbarre all'interruttore di circuito, quattro metri con tre barre di rame di
400 mm² per fase.
Calcolo dei valori nominali di CB1 e CB2 e dei poteri di
interruzione.
Il potere di interruzione dipende dalle correnti di cortocircuito a valle di CB1 e CB2 al
livello del quadro elettrico generale di bassa tensione (QGBT). Spesso questo valore
del cortocircuito a monte, viene fornito dall'alimentazione di servizio. È anche
possibile calcolarlo. È necessario determinare la somma R delle resistenze a monte
e la somma X delle reattanze a monte del punto considerato.
La corrente trifase di cortocircuito viene calcolata come:
U
3 R2 + X 2
Isc 3 fasi =
U è la tensione fase-fase a vuoto (tensione di carico + 3-5%).
R = Σ Ra monte e X = Σ Xa monte
In questo esempio, è stato indicato il metodo generale con diverse semplificazioni
per accorciare i calcoli.
Î Per informazioni più dettagliate, vedere il documento Cahier Technique n. 158 di
Schneider Electric Calcolo delle correnti di cortocircuito.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 44
Protezione (cont.)
Sistema a monte
Ra, Xa
Sorgenti
Rtr Xtr
Sorgente di uscita al cavo di
collegamento del QGBT
Rc, Xc
Interruttore di circuito generale
Rd, Xd
Sbarre QGBT
Rb, Xb
Fig. 1.35. Calcolo della corrente di cortocircuito per CB1 e CB2
È necessario calcolare le resistenze e le reattanze a monte di CB1 e CB2 nella
figura 1.34.
Sistema di distribuzione a monte del trasformatore
• Psc = potenza del cortocircuito a monte = 500 MVA = 500 x 106 VA.
• U20 = tensione fase-fase a vuoto sull'avvolgimento secondario del trasformatore =
400 V, + 3%, ovvero 410 V.
• Rup = resistenza a monte ≈ 15% Xup, trascurabile dato Xup.
• Xup = reattanza a monte rispetto all'avvolgimento secondario del trasformatore
410 2
U20 2
6
Xup = Psc = 500 x 10 = 0,288 mΩ
Rup ≈ 0 e Xup = 0,33 mΩ.
Trasformatore
•
•
•
•
Sn = potenza apparente nominale 630 kVA.
3
3
= 630 103 / (400 x
) = 909 A.
In = corrente nominale = 630 / U
Usc = tensione di cortocircuito del trasformatore = 4%.
Pcu = perdite nel rame del trasformatore in VA.
Pcu
Rtr = resistenza del trasformatore =
3 In2
≈ 20% Xtr, trascurabile dato Ztr
U20 2
x Usc
Xtr ≈ Ztr = impedenza del trasformatore = Sn
= 4102 x 0,04 / 630 103 = 10,7
mΩ
Rtr ≈ 0 e Xtr = 10,7 mΩ.
Cavi di collegamento del trasformatore al QGBT
• Lunghezza 5 metri.
• Sezione trasversale 240 mm².
• ρ = resistività alla temperatura normale dei conduttori
2
2
rame: ρ = 22,5 mΩ.mm /m, alluminio: ρ = 36 mΩ.mm /m
• Xc = reattanza del conduttore (in genere 0,08 mΩ/m) = 0,08 x 5 = 0,4 mΩ
L
Rc = resistenza del cavo (rame) = ρ S = 22,5 x 5 / (4 x 240) = 0,12 mΩ
Rc = 0,12 mΩ
e
Xc = 0,4 mΩ.
Interruttore di circuito generale
Valori tipici
Rd ≈ 0 e Xd = 0,15 mΩ.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 45
Protezione (cont.)
Sbarre
• Xb = reattanza della sbarra (in genere 0,15 mΩ/m) = 0,15 x 4 = 0,6 mΩ
• Rb = resistenza della sbarra = ρ L / S= 22,5 x 4 / (3 x 400) = 0,075 mΩ
(trascurabile)
Rb ≈ 0
e
Xb = 0,6 mΩ.
Isc trasformatore a livello di CB1 e CB2
• R = resistenza totale a monte = 0,12 mΩ.
• X = reattanza totale a monte = 0,33 + 10,7 + 0,4 + 0,15 + 0,6 =12,18 mΩ.
R può essere trascurata, dato X.
U
U
410
−3
3 R2 + X 2
Isc 3 fasi =
≈ 3 X = 3 x 12.18 x 10
= 19,4 kA
Nota. Una stima approssimativa viene fornita dalla corrente di cortocircuito sui
morsetti del trasformatore, supponendo che la potenza di cortocircuito a monte sia
infinita.
ISCT = sui morsetti del trasformatore = In / Usc = 20 In = 20 x 909 = 18,2 kA
Isc generatore a livello di CB1 e CB2
• Potenza apparente nominale del generatore = 400 kVA.
3
3
• Corrente nominale del generatore = 400 / U
= 400 103 / (400 x
) = 577 A.
• X"d = tensione di cortocircuito del generatore = 10%.
Si decide di sganciare a 5 In (vedere fig. 1.33).
ISCG = sui morsetti del generatore = 5 In = 5 x 577 = 2,9 kA
Corrente continua di CB1
Questa è la corrente all'ingresso dell'UPS. È necessario moltiplicare il valore
nominale dell'UPS per 1,2 per tenere conto dell'efficienza, ovvero 120 kVA.
Iingresso = 120 / U
3
= 120 103 / (400 x
3
) = 173 A
Corrente continua di CB2
Questa è la corrente continua dei carichi alimentati attraverso il bypass, ovvero 54
kW con un fattore di potenza di 0,68 per una potenza apparente S = 54 / 0,68 = 67,5
kVA.
Icarico = 67,5 / U
3
= 120 103 / (400 x
3
) = 97 A
Corrente di alimentazione del carico più grande
I carichi devono essere alimentati in momenti diversi. La corrente di spunto più alta è
quella del trasformatore da 20 kVA, ovvero In = 28,8 A e 10 In = 288 A - 120 ms.
Calcolo della corrente massima dell'interruttore statico
Questa è la corrente di cortocircuito al livello di CB3, che è praticamente quella del
CB2.
Parametri di selezione
La tabella seguente riassume i diversi valori calcolati.
Parametro
Corrente di cortocircuito del trasformatore
Corrente di cortocircuito del generatore
Corrente raddrizzatore (ingresso UPS)
Corrente carico continuo a valle dell'UPS
Corrente di alimentazione del carico più grande
Corrente massima dell'interruttore statico
Valore
19,4 kA
2,9 kA
173 A
97 A
288 A - 120 ms
19,4 kA
Caratteristiche di CB1 e CB2
Caratteristica
Potere di interruzione
Corrente continua
Soglia Ir
Soglia Im
Schneider Electric
Edizione 09/2015
D1
> 19,4 kA, ovvero 25 kA
> 173 A, ovvero 200 A
> 173 A +20%
> 173 A + 20% e
< 2,9 kA - 20%
D2
> 19,4 kA, ovvero 25 kA
> 97 A, ovvero 125 A
> 97 A + 20%
> 288 A +20% e
< 2,9 kA - 20%
pag. 46
Protezione (cont.)
Il 20% qui rappresenta il tipico intervallo di tolleranza delle impostazioni
dell'interruttore di circuito.
Caratteristiche dell'interruttore del circuito di
alimentazione CB3
Sorgenti
Interruttori di circuito in entrata
(input)
Bypass statico
Impedenza trascurabile
Interruttori di circuito in uscita
(output)
Isc su CB3 ≈ Isc su CB2
Fig. 1.36. Calcolo della corrente di cortocircuito su CB3
Funzionamento con alimentazione bypass
• Potere di interruzione.
La corrente maggiore di cortocircuito a valle di CB3 è praticamente quella di CB2
perché si presume che i circuiti in uscita siano vicini all'UPS.
Di conseguenza, anche il potere di interruzione di CB3 è 25 kA.
• Il valore nominale viene determinato in base al carico maggiore, ovvero il sistema
informatico da 4 x 10 kVA con una corrente continua di:
3
3
Icarico = 40 / U
= 40 103 / (400 x
) = 57 A
Se deve scegliere un dispositivo da 60 A.
• Impostazioni.
La maggior parte dei carichi fa parte della tipologia di distribuzione, ovvero la soglia
Ir di CB3 deve essere inferiore a 97 A / 1,6, vale a dire < 61 A.
La soglia Im deve essere inferiore a 1847 / 2, ovvero < 900 A.
Funzionamento senza alimentazione bypass
In questo caso, l'UPS con cortocircuito limita la propria corrente a 2,33 A per un
secondo.
Per gli UPS Schneider Electric della gamma Galaxy, i risultati sperimentali
dimostrano che il valore nominale più alto di CB3 deve essere inferiore a 0,5 In per
garantire la discriminazione.
Questo è il caso dell'interruttore di circuito per i carichi informatici.
60 A < 0,5 x 144 = 72 A
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 47
Cavi
Scelta delle dimensioni dei
cavi
Aumento della temperatura del cavo e cali di tensione
La sezione trasversale dei cavi dipende:
• dall'aumento di temperatura consentito;
• dalla caduta di tensione consentita.
Per un dato carico, da ciascuno di questi parametri deriva una sezione minima
consentita. Deve essere utilizzato il più largo dei due.
Durante la posa dei cavi, occorre fare attenzione a mantenere le distanze necessarie
tra i circuiti di controllo e circuiti di alimentazione, per evitare disturbi causati da
correnti ad alta frequenza.
Aumento della temperatura
L'aumento consentito della temperatura all'interno dei cavi è limitato dalla capacità di
tenuta di isolamento dei cavi stessi.
L'aumento di temperatura nei cavi dipende da:
• il tipo di nucleo (Cu o Al);
• il metodo di installazione;
• il numero di cavi che toccano.
Gli standard prevedono la corrente massima consentita per ogni tipo di cavo.
Cali di tensione
Valori massimi
I cali di tensione massimi consentiti sono:
• 3% per circuiti CA (50 o 60 Hz);
• 1% per circuiti CC.
Tabelle di selezione
Le tabelle seguenti indicano il calo di tensione in percentuale per un circuito
costituito da 100 metri di cavo di rame. Per calcolare il calo di tensione in un circuito
con una lunghezza L, moltiplicare il valore nella tabella per L/100.
Se il calo di tensione supera il 3% in un circuito trifase o l'1% in un circuito CC,
aumentare la sezione trasversale dei conduttori finché il valore rientra entro le
tolleranze.
Calo di tensione per cavi da 100 metri
• Sph: sezione trasversale dei conduttori
• In: corrente nominale dei dispositivi di protezione del circuito
Circuito trifase (conduttori in rame)
50-60 Hz - 400 V trifase, cos ϕ = 0,8, sistema bilanciato 3 fasi + N
2
Sph (mm ) 10
16
25
35
50
70
95
120 150
In (A) 10
0,9
16
1,2
20
1,6
1,1
25
2,0
1,3
0,9
32
2,6
1,7
1,1
40
3,3
2,1
1,4
1,0
50
4,1
2,6
1,7
1,3
1,0
63
5,1
3,3
2,2
1,6
1,2
0,9
70
5,7
3,7
2,4
1,7
1,3
1,0
0,8
80
6,5
4,2
2,7
2,1
1,5
1,2
0,9
0,7
100 8,2
5,3
3,4
2,6
2,0
2,0
1,1
0,9
0,8
125
6,6
4,3
3,2
2,4
2,4
1,4
1,1
1,0
160
5,5
4,3
3,2
3,2
1,8
1,5
1,2
200
5,3
3,9
3,9
2,2
1,8
1,6
250
4,9
4,9
2,8
2,3
1,9
320
3,5
2,9
2,5
400
4,4
3,6
3,1
500
4,5
3,9
600
4,9
800
1000
3
.
Per un circuito trifase 230 V, moltiplicare il risultato per
Per un circuito monofase 208/230 V, moltiplicare il risultato per 2.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
185
0,8
1,1
1,3
1,7
2,1
2,7
3,4
4,2
5,3
240
300
0,9
1,2
1,4
1,9
2,3
2,9
3,6
4,4
6,5
0,9
1,2
1,5
1,9
2,4
3,0
3,8
4,7
pag. 48
Cavi (cont.)
Circuito CC (conduttori in rame)
2
Sph (mm ) 25
In (A) 100 5,1
125
160
200
250
320
400
500
600
800
1000
1250
35
3,6
4,5
50
2,6
3,2
4,0
70
1,9
2,3
2,9
3,6
95
1,3
1,6
2,2
2,7
3,3
120
1,0
1,3
1,6
2,2
2,7
3,4
150
0,8
1,0
1,2
1,6
2,2
2,7
3,4
185
0,7
0,8
1,1
1,3
1,7
2,1
2,8
3,4
4,3
240
0,5
0,6
0,6
1,0
1,3
1,6
2,1
2,6
3,3
4,2
5,3
300
0,4
0,5
0,7
0,8
1,0
1,3
1,6
2,1
2,7
3,4
4,2
5,3
Caso particolare per i conduttori di neutro
Nei sistemi trifase, le armoniche di terzo ordine (e i relativi multipli) dei carichi
monofase, si sommano nel conduttore di neutro (somma delle correnti sulle tre fasi).
Per questo motivo, viene applicata la seguente regola: sezione trasversale neutro
= 1,5 x sezione trasversale fase
Esempio di calcolo
Si consideri un circuito trifase di 70 metri da 400 V con conduttori in rame e una
corrente nominale di 600 A.
Lo standard IEC 60364 indica, a seconda del metodo di installazione e del carico,
una sezione trasversale minima. Si presume che la sezione trasversale minima sia di
2
95 mm .
Innanzitutto è necessario verificare che il calo di tensione non superi il 3%.
La tabella per circuiti trifase nella pagina seguente indica, per una corrente di 600°A
2
che scorre in un cavo da 300 mm , un calo di tensione del 3% per 100 metri di cavo,
vale a dire per 70 metri:
3 x 70/100 = 2,1%, inferiore al limite del 3%.
Un calcolo identico può essere eseguito per una corrente CC di 1000 A in un cavo
da 10 metri con una sezione trasversale di 240 mm². Il calo di tensione per 100 metri
è del 5,3%, vale a dire per dieci metri:
5,3 x 10/100 = 0,53%, inferiore al limite dell'1%.
Esempio di impianto
Fig. 1.37. Collegamento dei cavi
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Edizione 09/2015
pag. 49
Stoccaggio dell'energia
Tecnologie di stoccaggio
Stoccaggio dell'energia negli UPS
Gli UPS richiedono un sistema di stoccaggio dell'energia per alimentare l'inverter nel
caso in cui venga a mancare l'alimentazione di servizio o questa non rientri più nei
limiti di tolleranza.
L'energia accumulata deve avere le seguenti caratteristiche:
• energia elettrica che sia subito disponibile per superare microinterruzioni, brevi cali
di tensione e interruzioni dell'alimentazione;
• livello di potenza sufficiente ad alimentare l'intero carico, ovvero un valore
nominale equivalente a quello del sistema UPS stesso;
• un'autonomia, in genere una decina di minuti, adatta alle esigenze dei carichi e di
qualsiasi altra fonte disponibile (ad esempio, un gruppo elettrogeno motore per
lunghi tempi di backup).
Fig. 1.38. Schema semplificato di un UPS con stoccaggio dell'energia di backup.
Tecnologie disponibili
Le varie tecnologie attualmente disponibili sono le seguenti:
• Batterie:
- piombo-acido sigillate;
- piombo-acido aperte;
- nichel cadmio;
• Ultracondensatori
• Volani:
- unità tradizionali che girano a bassa velocità (1.500 giri/min) e in combinazione con
gruppi elettrogeni motore;
- unità a media velocità (7.000 giri/min) o ad alta velocità (da 30 a 100.000 giri/min).
Confronto delle tecnologie
Fare riferimento
al WP 65 Î
Le batterie rappresentano indubbiamente la soluzione più utilizzata oggi.
Sono la soluzione dominante grazie al loro basso costo, la comprovata efficacia e la
capacità di stoccaggio; ciò nonostante hanno una serie di svantaggi in termini di
dimensioni, manutenzione e ambiente.
Gli ultracondensatori non sono ancora in grado di offrire le prestazioni necessarie.
I volani che funzionano a velocità elevate costituiscono una tecnologia possibile in
termini di potenza nominale (da 40 a 500 kW), per autonomie brevi (da 12 secondi a
1 minuto).
La figura 1.39 mostra i campi di applicazione delle diverse tecnologie.
Î Per ulteriori informazioni, vedere il White Paper WP 65: Comparing Data Center
Batteries, Flywheels, and Ultracapacitors" (Confronto batterie, volani e
ultracondensatori per data center).
Fig. 1.39. Caratteristiche in termini di potenze nominali e autonomia
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 50
Stoccaggio dell'energia (cont.)
La tabella seguente mette a confronto le diverse soluzioni in termini di capacità di
soddisfare i requisiti di stoccaggio dell'energia degli UPS statici.
Criteri di confronto
Tecnologia
Batterie
piombo-acido
sigillate
Batterie
piombo-acido
aperte
Batterie Ni/Cad Ultracondensat Volani
ori
Potenza
****
****
****
*
***
Autonomia
***
****
*
*
**
da 5 minuti fino a
diverse ore
da 5 minuti fino a
diverse ore
da 5 minuti fino a
diverse dozzine di
minuti
pochi secondi
una dozzina di
secondi
****
***
**
*
*
basso
da basso a medio
alto
costo moltiplicato
per 2 o per 3
rispetto alle
batterie, per
un'autonomia di 10
secondi
costo moltiplicato
per 8 rispetto alle
batterie, per
un'autonomia di 10
secondi
Implementazione / installazione / avviamento
Necessita di una stanza appositamente adibita
Temperatura
Durata di servizio
Ingombro
Manutenzione
Frequenza / tempo richiesto
***
**
*
****
**
no
sì
sì
no
sì
*
**
**
***
*
**
**
**
**
***
**
*
****
****
****
****
***
***
***
*
basso
medio
alto
nessuna
lunga durata di
servizio
Maturità della tecnologia per UPS
****
****
****
**
***
Prezzo di acquisto
**** eccellente *** buono ** sufficiente
* scarso
Volani
Schneider Electric offre volani per lo stoccaggio dell'energia su richiesta.
Questa soluzione è adatta come complemento alle batterie e può essere utilizzata
per superare disturbi brevi senza l'aiuto delle batterie, così da preservarle.
È possibile l'utilizzo senza batterie, ma il tempo di autonomia è solo di una dozzina di
secondi. Per determinate applicazioni, un'autonomia così ridotta non è sufficiente per
avviare un gruppo elettrogeno motore.
Scelta delle batterie
Tipi di batterie
Le batterie più utilizzate negli UPS sono:
• piombo-acido sigillate, chiamate anche batterie a ricombinazione di gas;
• piombo-acido aperte;
• nichel cadmio.
L'utilizzo delle batterie ai polimeri di litio per gli UPS è attualmente in fase di studio.
Le soluzioni che utilizzano questa tecnologia dovrebbero essere disponibile tra due o
tre anni.
Î Tipi di batterie, vedere Cap. 5 pag. 32 Stoccaggio dell'energia: Tipi di batterie.
Schneider Electric consiglia le batterie piombo-acido sigillate, da utilizzare in
combinazione con le proprie gamme di UPS.
La scelta di una batteria dipende dai seguenti fattori:
• condizioni di esercizio e requisiti (stanza appositamente adibita, armadio batterie,
rack e cos= via);
• autonomia necessaria;
• considerazioni relative ai costi.
Autonomia
Schneider Electric offre:
• autonomie standard di 5, 10, 15, o 30 minuti;
• autonomie personalizzate che possono raggiungere un certo numero di ore.
La scelta dipende da:
• durata media dei guasti del sistema di alimentazione;
• eventuali sorgenti disponibili che offrono lunghe autonomie (gruppo elettrogeno
motore e così via);
• il tipo di applicazione.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 51
Stoccaggio dell'energia (cont.)
Vengono applicate le seguenti regole generali.
• Sistemi informatici
Il tempo di autonomia della batterie deve essere sufficiente a coprire il salvataggio
dei file e le procedure per l'arresto del sistema richieste per garantire uno
spegnimento controllato del sistema. In generale, il reparto informatico determina il
tempo di autonomia necessario, a seconda delle proprie specifiche esigenze.
• Processi industriali
Il calcolo del tempo di autonomia deve tener conto del costo economico sostenuto
per una interruzione nel processo e il tempo necessario per riavviarlo.
• Applicazioni che necessitano di autonomie lunghe
Nel caso di lunghe interruzioni, un gruppo elettrogeno motore è in grado di
mantenere attiva una batteria, evitando così il bisogno di utilizzare batterie molto
grandi. In generale, è possibile utilizzare un gruppo elettrogeno motore per
autonomie superiori a 30 minuti fino a un'ora. La combinazione deve essere
attentamente studiata per ottimizzare il valore nominale del generatore e garantire
un corretto funzionamento.
Î Combinazione con un gruppo elettrogeno motore, vedere Cap. 5 pag. 35 Gruppo
elettrogeno motore.
Durata di servizio
Schneider Electric offre batterie con durata di servizio di 5 o 10 anni oppure oltre.
Î Durata di servizio delle batterie, vedere Cap. 5 pag. 33.
Confronto fra tipi di batterie
Batterie piombo-acido sigillate (ricombinazione di gas)
Queste sono le batterie più utilizzate per i seguenti motivi:
• assenza di manutenzione;
• facile implementazione;
• installazione possibile in tutte le tipologie di stanze (sale computer, locali tecnici
non specificamente destinati alle batterie e così via).
Batterie aperte
Questo tipo di batterie (al piombo-acido o al Ni/Cad) offrono particolari vantaggi:
• lunga durata di servizio;
• lunghe autonomie;
• elevate potenze nominali.
Le batterie aperte devono essere installate in appositi locali conformi a precise
norme (vedere Cap. 1 pag. 51 Operazioni preliminari) e richiedono una
manutenzione appropriata.
Monitoraggio delle batterie
Gli UPS Schneider Electric includono sistemi di monitoraggio avanzati delle batterie.
Monitoraggio delle batterie su UPS Galaxy
DigiBatTM
Il sistema di monitoraggio delle batterie DigiBatTM è un gruppo hardware e software,
installato di serie negli UPS della gamma Galaxy Schneider Electric in grado di
offrire le seguenti funzioni:
• inserimento automatico dei parametri delle batterie;
• durata di servizio della batteria ottimizzata;
• protezione da scariche eccessive;
• regolazione della tensione di mantenimento della batteria a seconda della
temperatura;
• limitazione della corrente della batteria;
• valutazione continua della potenza disponibile, tenendo conto dell'età della
batteria, della temperatura e del carico percentuale;
• previsione della durata di servizio della batteria;
• test periodici automatici sulla batteria, compreso un controllo sul circuito della
stessa, un test a circuito aperto, un test di scarica parziale e così via.
Î DigiBat, vedere Cap. 5 pag. 34 Gestione delle batterie.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 52
Stoccaggio dell'energia (cont.)
Unità Environment Sensor
I parametri di funzionamento delle batterie e, in particolare, la temperatura
influenzano la durata delle batterie stesse.
Environment Sensor, facile da installare e combinato con una scheda di gestione di
rete (SNMP/Web), rende possibile il monitoraggio di temperatura e umidità e lo stato
di due contatti tramite SNMP o Web. È inoltre in grado di avviare lo spegnimento
dell'apparecchiatura, se necessario.
Rilevamento e prevenzione di guasti delle batterie per gli
UPS Galaxy
Nonostante i vantaggi delle batterie piombo-acido sigillate, col passare del tempo
tutte le batterie smettono di funzionare a causa dell'invecchiamento. Senza un
monitoraggio rigoroso, non è possibile conoscere l'effettiva integrità e capacità di
una batteria.
Le tecniche di monitoraggio delle batterie hanno un impatto significativo
sull'affidabilità e possono essere utilizzate per definire la migliore strategia per la
sostituzione, con conseguente miglioramento del livello di protezione.
Schneider Electric offre inoltre sistemi di monitoraggio continuo della batteria, cella
per cella con capacità software e di comunicazione. Questi sistemi possono essere
implementati dall'utente o integrati nell'offerta di teleassistenza.
Sistema di monitoraggio delle batterie B2000
Il sistema B2000 offre un continuo e completo monitoraggio dei parametri principali
delle batterie. Vengono monitorati: tensione, corrente, temperatura ed eventuali
sfasamenti rilevati durante i cicli di carica e scarica. Viene emesso un allarme
quando vengono superati i livelli di tolleranza. La registrazione automatica delle
scariche, programmate o meno, è inoltre disponibile per l'analisi dei dati.
Il sistema di monitoraggio consente di rilevare eventuali problemi prima che si
verifichi un problema con la batteria e, di conseguenza, prolungare la disponibilità di
energia dell'UPS.
Sistema di monitoraggio delle batterie Cellwatch
La manutenzione generale delle batterie potrebbe non essere sufficiente a
garantirne il corretto funzionamento, in particolare per le applicazioni mission-critical,
per le quali non è previsto margine d'errore.
Tra i test periodici (in genere una volta ogni tre mesi), una cella potrebbe guastarsi
improvvisamente. Una cella a piombo-acido sigillata con regolazione a valvola può
guastarsi pochi giorni dopo un test periodico. La causa sono le reazioni chimiche che
avvengono nella cella a seguito dei cicli di carica e scarica. Questi cicli si verificano
anche se il sistema di protezione non è in funzione. Inoltre, la corrosione può
coinvolgere l'intero sistema di collegamento della stringa di batterie, all'interno o
all'esterno della cella.
È quindi necessario non limitarsi semplicemente a controllare la tensione. La ricerca
svolta ha dimostrato che la resistenza interna o l'impedenza della cella è un buon
indicatore del relativo stato, poiché rivela sia deterioramento sia problematiche
fisiche.
Il sistema di monitoraggio Cellwatch utilizza questo sistema basato sull'impedenza
della cella per monitorare ogni cella. Esso fornisce un affidabile monitoraggio della
durata di servizio di ciascuna cella.
Sistema Schneider Electric di gestione delle batterie per gli
UPS SymmetraTM
Il sistema Schneider Electric di gestione delle batterie, disponibile per gli UPS della
gamma Symmetra di Schneider Electric, garantisce una carica ottimale e il pronto
utilizzo delle batterie. Il sistema Schneider Electric di gestione delle batterie,
installabile su rack 1U, unisce il monitoraggio e la verifica delle batterie alla carica
rapida singola per il massimo rendimento. L'integrazione nel sistema preferito di
gestione degli edifici o l'uso di un browser Web, consente di visualizzare lo stato
delle batterie. Questo sistema consente di risolvere i problemi delle batterie prima
che possano compromettere la disponibilità.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 53
Interfaccia uomo-macchina e
comunicazione
Interfaccia uomomacchina (HMI)
Caratteristiche generali
L'interfaccia uomo-macchina dell'UPS deve essere comprensibile all'utente,
semplice da utilizzare e multilingue (personalizzabile nella lingua dell'utente).
È generalmente costituita da un quadro sinottico, un pannello di stato e di controllo e
un display alfanumerico. Un menu di personalizzazione protetto da password può
essere disponibile per l'inserimento dei parametri dell'impianto e l'accesso alle
informazioni dettagliate.
Esempio
L'HMI offre, solitamente, le funzioni elencate di seguito.
Pulsanti di accensione e spegnimento
• Ritardati per evitare operazioni errate.
• Con l'opzione per un EPO (spegnimento di emergenza) da remoto.
• Indipendenti rispetto al resto del display.
LED di stato che identificano in modo chiaro:
• funzionamento normale (carico protetto);
• modalità ridotta di funzionamento (malfunzionamento);
• situazioni di pericolo per il carico (carico non protetto);
• funzionamento a batteria.
Allarmi
• segnalatore acustico di allarme e pulsante reset del segnalatore acustico;
• avviso di spegnimento batteria;
• allarme generale;
• guasto batteria.
Una schermata che fornisce:
• Accesso alle misurazioni:
- potenza in ingresso (tensione, corrente, frequenza);
- batteria (tensione, correnti di carica e scarica, autonomia rimanente, temperatura);
- uscita dell'inverter (tensione fase-neutro, corrente, frequenza, potenza attiva e
apparente, fattore di cresta).
• Accesso ai registri storici
- registro contenente eventi cronodatati;
- curve e grafici a barre dei valori misurati.
Comunicazione
Un'elevata disponibilità per applicazioni critiche richiede
degli apparecchi di protezione in grado di comunicare
Il sistema UPS, essenziale per apparecchiature mission-critical, deve
possedere caratteristiche di comunicazione in grado di tenere continuamente
informati gli operatori, ovunque si trovino, di qualsiasi rischio che possa
compromettere la sicurezza del funzionamento del sistema così da poter
intervenire immediatamente.
Per garantire la disponibilità di energia, le funzionalità di comunicazione
dell'UPS forniscono le seguenti quattro funzioni essenziali:
) Supervisione / monitoraggio di tutti gli UPS installati via software.
) Notifica attraverso la rete e Internet.
) Spegnimento controllato (locale o remoto, automatico o manuale) di
applicazioni protette.
) Teleassistenza tramite modem e linea telefonica ad un centro di assistenza.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 54
Interfaccia uomo-macchina e
comunicazione (cont.)
Soluzioni Schneider Electric
Schede di comunicazione
• Scheda di gestione della rete (Ethernet)
- monitoraggio tramite web
- notifiche e-mail
- SNMP MIB e Trap
- Protezione del server con il Network Shutdown Module
- Supervisione con Enterprise Power Manager o ISX Central
- Monitoraggio ambientale con Environment Sensor (T°, H%, ingressi)
• Scheda Modbus - Jbus (RS232 e RS485)
- Monitoraggio
• - Scheda teleassistenza (modem)
- Avvisi
- Monitoraggio
- Diagnostica
- Segnalazioni
• Scheda relè (contatti)
- Indicazioni
Software di gestione
• Enterprise Power Manager e ISX Central(software e server)
Soluzioni software per gestire tutti gli UPS installati tramite reti IP, compatibili
con il Web e accessibili da qualsiasi browser.
• Kit di integrazione NMS (Network Management System)
Integrazione in NMS come HP OpenView, IBM Tivoli, CA Unicenter e così via
• Network Shutdown Module
- Modulo software per l'arresto in sicurezza del sistema
Fig. 1.40. Le schede di comunicazione combinate a software di supervisione offrono una vasta
gamma di funzioni
pag. 55
Operazioni preliminari
Considerazioni relative
all'installazione
Gli elementi principali che devono essere presi in considerazione per l'installazione
dell'UPS sono i seguenti:
• Piani di modifica dell'area, eventuali operazioni preliminari (in particolare per
stanza appositamente adibita per le batterie), tenendo conto:
- delle dimensioni delle apparecchiature;
- delle condizioni di funzionamento e di manutenzione (accessibilità, spazi di
manovra e così via);
- condizioni della temperatura che devono essere rispettate;
- considerazioni in materia di sicurezza;
- standard e regolamenti applicabili.
• Ventilazione o climatizzazione delle stanze.
• Costruzione di una stanza dedicata alle batterie.
Dimensioni
La disposizione di armadi e contenitori UPS deve essere basata su piani precisi.
Le caratteristiche fisiche degli UPS Schneider Electric che possono essere utilizzate
per la realizzazione dei piani sono presentate nel capitolo 4.
Esse indicano, per ogni gamma:
• Le dimensioni e il peso di:
- armadi UPS e bypass centralizzati;
- armadi batterie;
- eventuali armadi ausiliari (autotrasformatori, trasformatori, filtri e così via).
• Spazi di manovra minimi richiesti per armadi e contenitori per garantire una
ventilazione ottimale e un accesso sufficiente.
Ventilazione e climatizzazione
Requisiti di ventilazione
Gli UPS sono progettati per funzionare entro un dato intervallo di temperatura (da 0
a 40 °C per gli UPS Schneider Electric), che è sufficiente per la maggior parte delle
condizioni di funzionamento senza necessità di modifiche.
Tuttavia, gli UPS e le relative attrezzature ausiliarie producono perdite di calore che
possono, se non vengano adottate misure adeguate, aumentare la temperatura di un
ambiente poco ventilato.
Inoltre, la durata di servizio di una batteria è fortemente dipendente dalla
temperatura ambiente. La durata di servizio è ottimale con temperature comprese tra
15 °C e 25 °C. Questo fattore deve essere preso in considerazione se la batteria è
installata nella stessa stanza dell'UPS.
Un'ulteriore considerazione, è il fatto che gli UPS possono essere installati nella
stessa stanza delle apparecchiature informatiche, che spesso hanno requisiti più
severi per quanto riguarda gli intervalli di temperatura di funzionamento.
Scelta del tipo di ventilazione
Per tutti i motivi sopra citati, è richiesta una ventilazione minima ed eventualmente
una climatizzazione, per evitare qualsiasi rischio di surriscaldamento nella stanza a
causa delle dispersioni di calore.
La ventilazione può essere:
• convezione naturale;
• ricambio d'aria forzato tramite sistema di ventilazione;
• installazione di un'unità di climatizzazione.
La scelta dipende da:
• le perdite di calore che devono essere evacuate;
• la dimensione della stanza.
Le caratteristiche termiche degli UPS Schneider Electric sono indicate nel capitolo 4
e possono essere utilizzate per calcolare i requisiti di ventilazione. Esse indicano,
per ogni gamma:
• le perdite di calore degli armadi e degli eventuali filtri installati;
• il volume di aria in uscita da un sistema di ventilazione.
Schneider Electric
Edizione 09/2015
pag. 56
Operazioni preliminari
Grado di protezione IP e livello di rumorosità
Grado di protezione (IP)
Gli UPS devono operare in un ambiente compatibile con il rispettivo grado di
protezione (IP 20 per gli UPS Schneider Electric) definito dallo standard IEC
60529/EN 60529. La presenza di polvere, acqua e sostanze corrosive deve essere
evitata.
Rumorosità
Gli UPS devono produrre un basso livello di rumore, adatto alla stanza in cui sono
installati.
Le condizioni di misurazione del livello di rumore indicato dal costruttore deve essere
conforme allo standard ISO 3746 (misurazione del rumore).
Stanza per le batterie
Ove possibile e se lo si desidera, le batterie devono essere installate in un armadio.
Le dimensioni dell'armadio batterie sono indicate per ciascuna gamma di UPS, a
seconda della potenza nominale.
Tuttavia, per gli UPS a elevata potenza, le batterie sono generalmente installate in
appositi locali (cabine elettriche).
Le batterie devono essere installate nel rispetto delle norme internazionali, dei
regolamenti locali e dello standard IEC 60364.
Metodo di installazione delle batterie
I criteri che determinano il metodo di installazione delle batterie sono i seguenti:
• spazio disponibile;
• il peso che il pavimento è in grado di sostenere (kg/m2);
• facilità di accesso e manutenzione.
Sono utilizzati i seguenti tre metodi.
Batteria installata direttamente sul pavimento
Questa è la modalità più semplice. Tuttavia, è necessaria una grande sala per le
batterie, dato:
• la grande quantità di spazio sul pavimento occupato dalla batteria;
• il pavimento isolato (passerella), che è obbligatorio se la tensione supera i 150
volt.
Batterie installate su rack
Le celle delle batterie vengono installate su un numero di livelli differenti, sollevate
dal pavimento.
Nel determinare l'altezza tra ogni rack, è necessario prendere in considerazione lo
spazio necessario per controllare i livelli delle batterie e riempirne facilmente le celle.
Si consiglia di lasciare uno spazio di almeno 450 mm.
Batterie a livelli
Questo metodo di installazione è simile al precedente. È il metodo più conveniente
per il controllo dei livelli delle batterie.
Caratteristiche della sala batterie
Qualunque sia il metodo di installazione scelto, l'installazione delle batterie deve
soddisfare i seguenti requisiti (i numeri indicano gli elementi mostrati nella figura
1.40).
Pavimento e pareti (1)
• Il pavimento deve essere inclinato verso uno scolo di evacuazione che conduce a
un serbatoio.
• Rivestimento di protezione dall'acido sul pavimento e sulle pareti, fino a un'altezza
di almeno 0,5 metri.
Ad esempio, asfalto per batterie piombo-acido, PVC o vernici a base di cloro per le
batterie alcaline.
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Operazioni preliminari
Ventilazione (2)
• Calcolo dell'emissione totale
Il volume di aria da evacuare dipende dalla corrente massima di carico e dal tipo di
batteria. In impianti che comprendono varie batterie, la quantità di aria che deve
essere evacuata è cumulativa.
- Batterie aperte
d = 0,05 x N x Im, dove
d: emissione in metri cubi all'ora;
N: numero di celle della batteria;
Im: corrente massima di carico in ampere.
- Batterie sigillate
Le condizioni di ventilazione in una stanza generica sono sufficienti.
• Sicurezza
Un dispositivo automatico deve interrompere la carica della batteria nel caso in cui si
guasti il sistema di ventilazione.
• Ubicazione
L'aria deve essere aspirata dalla parte superiore della stanza delle batterie.
Disposizione delle celle (3)
La disposizione deve evitare il contatto simultaneo con due parti nude che
presentano una tensione maggiore o uguale a 150 V. Se la condizione di cui sopra
non può essere soddisfatta, devono essere installati dei coprimorsetti e i
collegamenti devono essere realizzati con cavi isolati.
Pavimentazione (4)
Se la tensione supera 150 V, è necessaria una pavimentazione speciale. Deve
offrire un appoggio sicuro, essere isolata da terra e garantire almeno un metro di
passaggio intorno alla batteria.
Collegamento alla batteria (5)
I collegamenti devono essere i più corti possibile.
Interruttore di circuito di protezione della batteria (6)
In genere, l'interruttore di circuito è installato in un armadietto montato a parete.
Attrezzatura antincendio (7)
Gli estintori autorizzati sono quelli a polvere, CO2 o sabbia.
Attrezzatura di sicurezza (8)
L'attrezzatura di sicurezza deve includere occhiali di protezione, guanti e una fonte di
acqua.
Attrezzatura di ispezione (9)
• Idrometro.
• Dispositivo di riempimento.
• Termometro.
Sensori (10)
• Rivelatore di idrogeno.
• Sensore di temperatura.
Fig. 1.41. Disposizione della stanza per le batterie
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