generalità malattie infettive - istituto comprensivo g. garibaldi

Dipartimento della
Prevenzione AUSL 8
MALATTIE INFETTIVE? NO, GRAZIE
Dott.ssa M. Teresa Maurello
U. F. Igiene e Sanità Pubblica Arezzo
MODALITA’ DI TRASMISSIONE DELLE
MALATTIE INFETTIVE
•OROFECALE: ad es. DIARREE INFETTIVE DI ORIGINE BATTERICA,
VIRALE O PARASSITARIA; EPATITE A
•RESPIRATORIA: ad es. INFLUENZA, RAFFREDDORE,
TONSILLITE, MALATTIE ESANTEMATICHE (MORBILLO,
VARICELLA, PERTOSSE, ROSOLIA, PAROTITE), MENINGITE
BATTERICA, TUBERCOLOSI
•CONTATTO DIRETTO(CUTANEO): ad es. IMPETIGINE, PEDICULOSI,
SCABBIA, TIGNA
•CONTATTO CON SANGUE-SALIVA-URINE: ad es. EPATITE B,
EPATITE C, HIV, CITOMEGALOVIRUS, HERPES SIMPLEX
Malattie trasmissibili tramite goccioline
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Pertosse
Difterite (C. dyphteriae)
Meningite meningococcica (Neisseria meningitidis)
Influenza
Rosolia
Parotite epidemica
Haemophilus influenzae tipo b
Streptococcus pneumoniae
M. pneumoniae
Peste polmonare
Adenovirus
Parvovirus B19
Malattie trasmissibili per via aerea
•morbillo
•varicella
•tubercolosi polmonare e laringea
•Herpes zoster disseminato
•vaiolo
•febbri emorragiche virali con polmonite
Malattie trasmissibili per contatto
∗Diarrea da: Salmonella, Shigella, Campylobacter, E. coli
O157:H7
∗Virus dell’epatite A, E
∗Virus Respiratorio Sinciziale,
∗Adenovirus, Rhinovirus,
∗Rosolia congenita.
∗Malattie gastrointestinali, respiratorie,cutanee da germi multiresistenti
∗Scabbia
∗Pediculosi
∗Varicella
∗Herpes Zoster
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE • Prima di iniziare il lavoro…
• devi indossare abiti da lavoro, per evitare la
contaminazione dei tuoi abiti, ed eventualmente
guanti
• il grembiule da lavoro va cambiato se sporco o
contaminato
• non indossare anelli e bracciali durante il lavoro
• tieni le unghie corte e senza smalto
• copri bene i tagli e le ferite
• mentre lavori non mangiare e, naturalmente, non
fumare
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE -1
a proposito di pulizia..
Lo sapevi che:
Lo sporco è costituito da sostanze organiche (grassi…),
inorganiche (polvere, calcare..)che inglobano i
microrganismi
Disinfettare superfici o oggetti che non sono stati prima
lavati con detergenti rende l’operazione inutile perché il
disinfettante non agisce in presenza di sporco.
Una buona detersione consente di eliminare circa
l’80%dei microrganismi presenti
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE -2
• La detersione e la pulizia in genere deve sempre iniziare nella
zona meno sporca e finire nella zona più sporca: eviterai di
trasportare lo sporco dove prima non c’era!
• Per lo stesso motivo, se non puoi cambiare il materiale per la
pulizia per ogni stanza, comincia dagli ambienti meno
sporchi e termina con il bagno. Per la cucina usa materiale
dedicato.
• I detergenti più usati sono i tensioattivi. Si tratta di
prodotti chimici dotati di una parte lipofila,
che si lega ai grassi dello sporco, ed una parte idrofila,
che si scioglie in acqua. Il loro utilizzo consente di staccare i
grassi dalle superfici e renderli solubili in acqua.
• Solo dopo aver lavato con detergenti e, se necessario,
asciugato con carta monouso, potrai disinfettare le superfici e
gli oggetti
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE - 3
• CAMBIO PANNOLINI:
PANNOLINI Le zone in cui si effettua il cambio
pannolini non devono trovarsi in locali per la preparazione del
cibo, ma debbono essere in prossimità di toilette e
lavandino.
• le superfici usate per il cambio devono essere impermeabili e
lavabili e vanno pulite per ogni cambio bambino; il piano
d’appoggio può essere coperto con telini usa e getta, da sostituire
dopo ogni cambio; se il piano si sporca con urine o feci deve essere
pulito e disinfettato.
• Non vanno usate spugne per la pulizia dei bambini,
ma carta o salviette monouso.
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE - 4
• Pannolini e telini sporchi devono essere eliminati in un
contenitore apribile a pedale (mai gettati per terra!)
• Lavarsi le mani dopo ogni cambio.
cambio L’uso dei guanti non sostituisce
il lavaggio delle mani. Se vengono usati guanti, vanno sostituiti ad
ogni cambio. IL LAVAGGIO DELLE MANI E’ LA SINGOLA
MISURA PIU’ RILEVANTE PER LA PREVENZIONE DELLE
INFEZIONI
• I lavandini devono essere adiacenti alla zona cambio
pannolini e devono essere lavati e disinfettati quotidianamente
ed ogni volta che si sporcano; non devono essere usati per
sciacquare indumenti sporchi di feci o per pulire vasini
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE - 5
• Il più importante fattore associato ad aumentata frequenza di
malattie intestinali nelle comunità infantili è la presenza di
bambini non ancora abituati al controllo sfinterico,
in quanto è più comune la contaminazione fecale
nell’ambiente.
• La trasmissione interpersonale di malattie intestinali è favorita
dalla contaminazione delle mani o di oggetti (es. giocattoli) con
materiale fecale, che può così arrivare alla bocca direttamente,
o tramite alimenti manipolati.
• Il rischio di contaminazione alimentare aumenta quando
il personale che segue i bambini “con pannolone” ha anche il
compito di preparare o servire il cibo
• Alcuni enteropatogeni, quali i rotavirus, virus del’epatite A,
cisti di Giardia, oocisti di Cryptosporidium sopravvivono
nell’ambiente da ore a settimane.
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE - 6
• Nelle comunità infantili deve essere incoraggiato l’uso di water a
misura di bambino e scoraggiato l’uso di vasini, che necessitano
di vuotatura, pulizia in vasca apposita e disinfezione dopo ogni
uso.
• I bambini debbono avere accesso a lavandini di altezza
appropriata, sapone,ed asciugamani usa e getta.
• Deve essere evitato lo scambio di spazzolini da denti, pettini,
spazzole ed altri oggetti di uso personale
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE - 7
• Ogni bambino deve usare solo le proprie lenzuola e coperte. I
materassini debbono essere puliti e disinfettati, se sporchi di
feci o urine
• I giocattoli che vengono messi in bocca dai
bambini devono essere lavati con acqua e detergente,
disinfettati e sciacquati prima di essere maneggiati da un altro
bambino; tutti i giochi utilizzati quotidianamente dai bambini
più piccoli debbono essere lavati e disinfettati
quotidianamente. I giocattoli dei più grandi debbono essere
lavati settimanalmente, ed ogni volta che si sporcano.
• Va scoraggiato l’uso di giocattoli non lavabili
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE - 8
• Se negli spazi gioco sono presenti sabbiere, queste vanno tenute
coperte, quando non utilizzate, per evitarne la
contaminazione da parte di animali
• E’ opportuno che in ogni scuola vengano affisse regole scritte
di igiene per il personale, relative alla pulizia e disinfezione dei
pavimenti, alla copertura delle aree da gioco sabbiose, alla
pulizia e disinfezione dei tavoli da gioco, la pulizia e
disinfezione delle ferite e perdite di sangue. In generale sono
valide le procedure seguite per la pulizia domestica utilizzando
prodotti detergenti e/o detergenti disinfettanti, anche per la
pulizia di aree sporche di vomito, feci ed urine, per la quale è
ideale l’utilizzo di una soluzione di candeggina al 10%.
• Per il sangue...
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE - 9
• Gli incidenti che provochino sanguinamento, o la
contaminazione con fluidi corporei contenenti sangue di
qualsiasi bambino debbono essere affrontate così:
• indossare robusti guanti monouso per pulire le ferite o
superfici contaminate da altri fluidi corporei
• l’eventuale area contaminata deve essere disinfettata con una
soluzione fresca di candeggina al 10% . Le mani debbono
essere lavate accuratamente dopo l’esposizione accidentale a
sangue o ad altri fluidi corporei
• Utilizzare asciugamani monouso
• Gli strofinacci debbono essere sciacquati nel disinfettante
• il materiale contaminato con il sangue deve essere inserito in
un sacco di plastica chiuso con un nodo stretto
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE - 10
Alcune indicazioni per prevenire la trasmissione delle malattie
respiratorie e/o diffuse per questa via ( influenza, malattie
esantematiche, meningiti, tubercolosi ecc.)
• Favorire il ricambio d’aria negli ambienti cercando di
arieggiare più volte al giorno
• Lavarsi le mani dopo che si è tossito, starnutito
o si è soffiato il naso (proprio o altrui)
• Gettare i fazzoletti usati nella pattumiera
• rimuovere la polvere dai pavimenti e dai mobili “ad umido” ,
evitandone il sollevamento
• Detergere accuratamente i pavimenti e, periodicamente, le
balze lavabili, con prodotti detergenti/disinfettanti
Normativa di Sanità Pubblica
riguardante la difesa dalle
malattie infettive nelle scuole
•D.P.R. 22 dicembre 1967 n. 1518
“Regolamento per l’applicazione del titolo III del DPR
11.2.1961 n. 264 relativo ai servizi di medicina scolastica
-Titolo V : difesa contro le malattie infettive
il medico scolastico ...
È scomparso
Le sue competenze sono
passate a…
- pediatra o medico di
MG
- medico Igiene
Pubblica
Art. 40
Il medico scolastico denuncia i casi di malattia infettiva che
si verificano sia fra gli alunni che fra il personale della
scuola e trasmette all'ufficiale sanitario tutte le notizie e le
indicazioni che può raccogliere nell'ambito di essa intorno
alla persona colpita, ai familiari e a quelle persone che
possono costituire mezzo di diffusione della malattia.
• L'insegnante che rilevi negli alunni segni sospetti di
malattia infettiva deve avvertire immediatamente il medico
scolastico, o, in sua assenza, il direttore della scuola o il
capo dell'istituto.
• Questi ultimi provvedono all'allontanamento dell'alunno
con le cautele necessarie, dandone comunicazione
all'ufficiale sanitario.
•
Art. 42 I comma
• Le persone che il medico ritiene sospette o
riconosce affette da malattia infettiva
sono allontanate dalla scuola e mantenute
lontane fino a quando dura il periodo del
contagio.
Vedi circolare Ministero Sanità n° 4
del 13 marzo 1998
Art. 42 ultimo comma
•
L'alunno che sia rimasto assente per
malattia dalla scuola per più di cinque
giorni, può esservi riammesso soltanto
previa visita di controllo del medico
scolastico, ovvero, in assenza di questi,
dietro presentazione alla direzione della
scuola o dell'istituto di una dichiarazione
del medico curante circa la natura della
malattia e l'idoneità alla frequenza.
Articolo 45
• Nell'evenienza di malattie infettive e diffusive,
l'ufficiale sanitario, o per sua delega il medico
scolastico, dispone se, e con quali sistemi, si
debba procedere alla disinfezione e alla
disinfestazione degli ambienti scolastici,
prendendo nel caso gli opportuni accordi con il
direttore della scuola o con il capo di istituto.
• L'ufficiale sanitario, in conformità alle
disposizioni generali concernenti le malattie
infettive, determinerà le misure profilattiche e i
trattamenti immunizzanti da praticare alle
persone.
Art. 47
•
I comma
I direttori delle scuole e i capi degli istituti di
istruzione pubblica o privata sono tenuti, all'atto
dell'ammissione alla scuola o agli esami, ad accertare
se siano state praticate agli alunni le vaccinazioni e le
rivaccinazioni obbligatorie, richiedendo la
presentazione da parte dell'interessato della relativa
certificazione, ovvero di dichiarazione sostitutiva, ai
sensi della legge 4 gennaio 1968, n. 15, e successive
modificazioni e integrazioni, e del decreto del
Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 403,
comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni e delle
rivaccinazioni predette, accompagnata
dall'indicazione della struttura del Servizio sanitario
nazionale competente ad emettere la certificazione.
Art. 47 II e III comma
Nel caso di mancata presentazione della certificazione o
della dichiarazione di cui al comma 1, il direttore della
scuola o il capo dell'istituto comunica il fatto entro
cinque giorni, per gli opportuni e tempestivi interventi,
all'azienda unità sanitaria locale di appartenenza
dell'alunno ed al Ministero della sanità. La mancata
certificazione non comporta il rifiuto di ammissione
dell'alunno alla scuola dell'obbligo o agli esami.
• È fatta salva l'eventuale adozione da parte dell'autorità
sanitaria di interventi di urgenza ai sensi dell'articolo
117 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112
• (modificato dal D.P.R. 26 gennaio 1999, n. 355 - Gazz.
Uff. 15 ottobre 1999, n. 243).
•
articolo 117 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112
117. Interventi d'urgenza.
1. In caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a
carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e
urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante
della comunità locale. Negli altri casi l'adozione dei
provvedimenti d'urgenza, ivi compresa la costituzione di
centri e organismi di referenza o assistenza, spetta allo
Stato o alle regioni in ragione della dimensione
dell'emergenza e dell'eventuale interessamento di più
ambiti territoriali regionali.
2. In caso di emergenza che interessi il territorio di più
comuni, ogni sindaco adotta le misure necessarie fino a
quando non intervengano i soggetti competenti ai sensi del
comma 1.
LA PEDICULOSI
CHE COS’E’
E’ una parassitosi causata da un piccolissimo parassita
(lungo 1-3 mm) di colore grigio cenere, con corpo
appiattito in senso dorso ventrale, fornito di tre paia di
zampe che terminano con uncini
Pediculus
humanus
capitis
Negli ultimi 30 anni il numero di persone colpite è enormemente aumentato.
Sono interessati soprattutto i bambini fra i 3 e gli 11 anni con continue
epidemie nelle comunità scolastiche dove si stima che almeno il 25% dei
bambini venga colpito
COME SI TRASMETTE LA
PEDICULOSI?
• Contatto diretto da
persona a persona
• Più raramente attraverso
veicoli di vario genere:
*Pettini e spazzole
*cappelli e sciarpe
*biancheria del letto
L’INFESTAZIONE NON
E’ INDICE DI CATTIVA
IGIENE E COLPISCE
SOGGETTI DI
QUALSIASI STRATO
SOCIALE
COME SI PREVIENE?
• Controllare regolarmente i
capelli dopo il lavaggio e
l’asciugatura
• Evitare di scambiare e
prestare oggetti personali
• evitare di accumulare capi
di vestiario
COME SI CURA?
L’eliminazione dei pidocchi prevede tre
passi fondamentali:
1 Applicazione sui capelli di prodotti
antiparassitari specifici
2 asportazione delle lendini dai capelli
3 disinfestazione degli oggetti possibili veicoli di
infestazione
Nell’ambiente domestico o scolastico
sono sufficienti le normali pulizie
quotidiane. Non è necessario, anzi
può essere nocivo, usare insetticidi
nell’ambiente
Circ. Min. N° 4 del 13/03/1998: “In caso
di infestazione da P. Humanus Capitis
restrizione della frequenza di collettività
fino all’avvio di idoneo trattamento
disinfestante certificato dal medico
curante”.
DA RICORDARE...
• Il bambino che ha preso i pidocchi, dopo un
adeguato trattamento, può frequentare
regolarmente la scuola
• i pidocchi del capo non trasmettono malattie
• i prodotti antiparassitari non devono essere
usati a scopo preventivo
• per ottenere buoni risultati è necessario che
la famiglia attui un controllo costante della
testa dei propri bambini
I trattamenti della pediculosi
Il trattamento ( solo locale) utilizza insetticidi topici
I prodotti di comprovata efficacia sono
:permetrina, piretrine e malathion.
Le formulazioni più attive sono in crema, schiuma e
gel.
Gli shampoo risultano poco efficaci per il limitato
tempo di contatto e la bassa concentrazione del
prodotto attivo.
Rispettare i tempi di posa indicati.
E’ opportuno sempre associare la rimozione
meccanica delle lendini utilizzando un pettine a
denti stretti.
Fallimenti terapeutici
Possibili cause del fallimento sono da ricercare nel
mancato rispetto delle indicazioni del corretto
trattamento, quali ad es. dose insufficiente, durata e
frequenza delle applicazioni non corretta,mancata
rimozione delle uova rimaste vitali.
Si ricorda la necessità di trattare
contemporaneamente i componenti del nucleo
familiare
•Se il trattamento fallisce è opportuno cambiare
classe di prodotto.
DPR N° 1518 DEL 1967, titolo V, art. 40
“L’insegnante che rilevi negli alunni segni
sospetti di malattie infettive deve avvertire
immediatamente […] il direttore della scuola
o il capo di istituto. Questi ultimi provvedono
all’allontanamento dell’alunno con le cautele
necessarie […]”
SCABBIA
CHE COS’E’ LA SCABBIA
E’ un’infestazione causata da un acaro (Sarcoptes Scabiei) molto
piccolo (0,3 mm) capace di penetrare nella cute umana
L’acaro vive sopra o dentro la cute, è un parassita specifico
dell’uomo, non è un ematofago
COME SI TRASMETTE
• La trasmissione interumana necessita di
contatti intimi e prolungati (ad es. rapporti
sessuali); può avvenire anche fra individui a
stretto contatto nei dormitori, nelle caserme,
nelle scuole.
• Un acaro adulto non sopravvive fuori dal
contatto del corpo umano per più di 24-36 ore:
il contagio indiretto per mezzo di indumento o
biancheria è raro.
TOPOGRAFIA
NEI BAMBINI
Le lesiono possono interessare
COME SI MANIFESTA
Regioni interdigitali
polsi
varie parti del corpo fino a
diventare
generalizzate
Dopo un incubazione
di 2-6 settimane
genitali esterni
mammelle
SEGNI:
ascelle
Cunicolo (caratteristico)
inguine
disidrosi
noduli
escoriazioni
croste
SINTOMI:
Prurito (soprattutto
notturno)
COME SI CURA
• Il trattamento primario della scabbia si basa
sull’uso di principi attivi ad azione acaricida e
ovicida per uso topico (o sistemico), associati alla
disinfestazione della biancheria e degli effetti
letterecci (lavaggio a macchina >60° C)
• E’ fondamentale trattare contemporaneamente tutti
i conviventi indipendentemente dalla presenza di
sintomi
COSA FARE A SCUOLA
• I bambini infestati devono essere allontanati da
scuola fino al giorno successivo a quello di inizio
del trattamento (Circ. Min. N° 4, 13/03/1998)
• Nelle aule sono sufficienti le normali pulizie
quotidiane
• E’ consigliabile il trattamento simultaneo dei
bambini per i quali è ipotizzabile il contagio