dottore il mio bambino ha il raffreddore, ha la tosse

GRUPPO PEDIATRICO ASSOCIATO “PETER PAN”
SCHEDE DI EDUCAZIONE SANITARIA
Dottore il mio bambino ha il raffreddore, ha la tosse
Le infezioni delle vie aeree (I.V.A.) sono la più frequente causa di malattia della età pediatrica.
Le I.V.A. sono legate alla diffusione di microrganismi (virus e batteri) nelle vie respiratorie; alte vie (naso, orecchio, gola,
laringe); medie vie (trachea e grossi bronchi); basse vie (piccoli bronchi e polmoni).
Durante il periodo più freddo (autunno, inverno) virus e batteri trovano un ambiente più favorevole alla loro diffusione
(freddo, ambienti umidi, aria secca negli ambienti per il riscaldamento acceso, inquinamento dell’aria, frequenza di ambienti
chiusi ed affollati come asili e scuole) ed ecco che i bambini (che per loro natura hanno un sistema di difese ancora
immaturo) cadono spesso ammalati.
Pertanto è normale che un bambino che frequenta il nido o l’asilo o vive in una famiglia numerosa si ammali spesse volte.
Vedrete che col passare del tempo, e con la maturazione del suo sistema immunitario, tutto ciò accadrà sempre più raramente.
Non ci si ammala per una corrente d’aria, perché si cammina scalzi, perché si suda o perché fuori fa freddo o piove ma
perché ci si contagia fra ammalati.
Le I.V.A. si manifestano con rinite (presenza di muco nel naso, starnuti), tosse, difficoltà respiratorie (respirazione a bocca
aperta), difficoltà a riposare durante le ore del sonno, dolore a deglutire (nei più piccoli difficoltà nell’alimentazione), e
talvolta episodi di vomito conseguenti alla tosse.
La tosse è un meccanismo di difesa del nostro organismo per cui si espelle dalle vie respiratorie materiale che le ostruisce
(muco, cellule delle vie respiratorie morte, virus, batteri, materiale dell’infiammazione). Quindi è naturale e protettivo avere
la tosse (questo avviene soprattutto durante le ore notturne ed al mattino al risveglio), proprio per evitare il rischio di
affogare (come quando ci va attraverso qualcosa).
Per questo non dobbiamo accanirci a bloccarla anche se spesso è fastidiosa (soprattutto durante il sonno).
Avere la tosse non vuol dire avere una bronchite o una broncopolmonite! Le malattie più gravi si associano anche ad altri
sintomi, tanto che le condizioni del bambino diventano più scadenti (febbre, affanno, respiro molto accelerato, perdita
importante della vivacità, dell’appetito, sonnolenza immotivata, pianto).
Più che alla tosse dobbiamo dare importanza alle sue condizioni generali.
Cosa potete fare al vostro bambino con I.V.A.
La gran parte delle infezioni delle vie aeree interessa le alte vie e sono causate dai virus; per lo più sono episodi banali e di
durata limitata (dai 7-15 giorni, massimo 3 settimane).
L’elemento naturale che più di tutti è utile per migliorare la tosse è l’acqua.
Si parte da dare da bere più spesso al bambino, a umidificare l’aria dell’ambiente (quando è in funzione il riscaldamento,
umidificatori elettrici o panni bagnati sui termosifoni o pentole di acqua calda fumante), ad eseguire lavaggi con soluzioni di
acqua fisiologica (tonimer baby, pedianasal spry o altra soluzione per uso nasale), ad aerosol con soluzione fisiologica o
preparato per fluidificare il muco (fluimucil, fluibron, mucosolvan o analogo), evitando di farlo vicino ai pasti o al riposo
notturno.
Ottimo rimedio per il bambino più piccolo che ancora non soffia il naso, è usare un aspiratore a bocca (Narynel o Humana).
La tecnica consiste nel tenere su un fianco il piccolo, spruzzare la soluzione fisiologica nebulizzata nella narice superiore,
aspirare con l’apposito apparecchio il liquido dalla narice inferiore; ripetere dall’altro lato la procedura. Tutto ciò può essere
eseguito più volte al giorno, lontano dal pasto per evitare di provocare il vomito.
Se la tosse crea un forte disturbo al sonno si possono somministrare dei sedativi da concordare con il curante.
SINTOMI DI ALLARME DI UNA I.V.A.
Se il vostro piccolo dovesse presentare uno o più dei sintomi qui elencati è necessario che mi interpelliate quanto prima:
 sonnolenza eccessiva con difficoltà a risvegliarlo
 aumento (che rimane costante) del numero di respiri
 stridore respiratorio (non il rumore che fa per il naso chiuso come le fusa dei gatti )
 rientramenti delle fossette che sono alla base del collo (giugulo, sopra le clavicole), e degli spazi intercostali
 movimenti veloci dell’addome durante la respirazione mentre il torace rimane più fermo
 febbre superiore ai 38-38,5°c persistente oltre le 24-48 ore
 mal d’orecchie
 e nel bambino piccolo: pianto prolungato, perdita persistente dell’appetito, arresto o calo del peso
VIA E. ROSSI 2 (ANG.. VIA DALMAZIA, ZONA BELVEDERE)
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