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SANGUE ARTIFICIALE
Di seguito uno dei tanti articoli che periodicamente appaiono su riviste più o meno specializzate
del settore della scienza.
Chi lo legge rimane stupito, disorientato, quasi incredulo e potrebbe essere tratto nell’inganno che
il donatore di sangue abbia i giorni contati. In realtà leggiamolo bene e ognuno di noi potrà trarre
delle conclusioni.
Dott. Giovanni Paris
Il sangue artificiale
è quasi una realtà
“L'inizio della ricerca di un sostituto del sangue umano coincide in pratica con la scoperta della
circolazione sanguigna, avvenuta nel 1628 ad opera di William Harvey. Qualche anno dopo si
tentarono trasfusioni su animali finché intorno al 1667, non fu eseguita con successo la prima
trasfusione su un essere umano. Purtroppo, quasi subito un paziente morì, probabilmente per un
problema di incompatibilità: la scoperta dei gruppi sanguigni avviene infatti solamente nel 1900.
A quel punto si pensò che l'unica soluzione fosse un prodotto alternativo e le sperimentazioni
inclusero, oltre al sangue di animali, persino vino e latte. Comprensibilmente, la ricerca del sangue
artificiale finì per essere abbandonata, finché la pandemia di Aids degli anni Ottanta e la crescente
insufficienza delle riserve delle banche del sangue non hanno riportato il problema in primissimo
piano. Secondo i calcoli, il potenziale mercato mondiale del sangue artificiale oggi ammonta ad
una cifra tra i 2 e i 12 miliardi di dollari all'anno.
Dopo ben quattro secoli di tentativi, il sangue artificiale potrebbe finalmente essere una realtà.
Una compagnia americana di biotecnologia, la Baxter Healthcare, ha annunciato ufficialmente che
un suo prodotto, un sostituto del sangue che trasporta ossigeno proprio come il sangue vero, è
stato usato con successo su oltre duecento pazienti operati al cuore.
HemAssist, questo il nome della sostanza, potrebbe essere commercializzata liberamente in
Europa entro dodici mesi e addirittura già quest'anno negli Stati Uniti, dove è in corso una
sperimentazione su 1.300 pazienti in 35 ospedali.
Se il sangue artificiale della Baxter supererà pienamente la prova, potremmo essere alle soglie di
una vera e propria rivoluzione sanitaria, che risolverebbe in un colpo solo tutti i problemi delle
trasfusioni di sangue.
Anzitutto, non avendo difficoltà di compatibilità con i vari gruppi sanguigni, può essere usato
immediatamente nei casi di emergenza, addirittura già in ambulanza, senza perdite di tempo
prezioso.
In secondo luogo, elimina i rischi di contaminazione con sangue infetto: sebbene le tecniche di
screening siano infatti estremamente migliorate, una percentuale di rischio rimane ancora
(secondo i dati, l'incidenza di falsi negativi all'analisi per il virus dell'Aids è di uno su 40 mila, senza
parlare dei virus ancora sconosciuti).
Infine, a differenza del sangue naturale, che può essere utilizzato al massimo sei o sette settimane
dopo la donazione, quello artificiale si mantiene molto più a lungo ed è meno complicato da
conservare.
Potenzialmente, gli effetti più positivi si avrebbero nei paesi in via di sviluppo, dove le banche del
sangue funzionano poco e male, anche se il costo del prodotto artificiale, su cui pesa l'esigenza
delle aziende di recuperare le centinaia di milioni di dollari spesi nella ricerca, alla fine potrebbe
rivelarsi troppo elevato per esse acquistato proprio da chi ne ha più bisogno.
HemAssist è un classico prodotto di biotecnologia: deriva infatti dalla manipolazione di molecole di
emoglobina umana, la proteina ricca di ferro contenuta nei globuli rossi che consente al sangue di
trasferire l'ossigeno ai tessuti in tutto l'organismo.
In realtà, il sangue artificiale non è un sostituto completo di quello naturale, poiché ne ignora le
altre funzioni (trasporto dei nutrienti e degli anticorpi, eliminazione delle scorie e così via).
Tuttavia, la sua capacità di trasporto dell'ossigeno è sufficiente per gran parte degli interventi
terapeutici in cui si richiede una trasfusione”.
di CLAUDIA DI GIORGIO
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Ma quanto mi costi?
Ma se capace solo di trasportare ossigeno ha risolto i miei problemi?
Ma siamo proprio sicuri che tutte queste notizie non siano dettate dall’interesse di avere
finanziamenti per la ricerca, magari in tutt’altro settore?
Ma come mai c’è tutto l’interesse a saltare la sperimentazione clinica necessaria a qualsiasi
farmaco?
Chi curerà tutte le altre malattie non legate solo al trasporto di ossigeno?
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In realtà il donatore ha lunga vita perché nessun sangue artificiale potrà sostituire il suo, perché
non potrà mai contenere, oltre gli elementi che lo compongono, l’amore, la solidarietà, la gratuità
lo spirito vitale che lo rende orgoglioso.
Dott. Giovanni Paris