C/o ospedale P.A.Faccanoni 24067 Sarnico (BG) Tel. Fax 035/913959 – Sms – n° 3424152004 E-mail [email protected] Sito – www.avissarnico.it Fax n° 1786083645 Facebook-Avissarnico E Basso Sebino E-mail. – [email protected] Skype - avis sarnico e basso sebino SANGUE ARTIFICIALE Di seguito uno dei tanti articoli che periodicamente appaiono su riviste più o meno specializzate del settore della scienza. Chi lo legge rimane stupito, disorientato, quasi incredulo e potrebbe essere tratto nell’inganno che il donatore di sangue abbia i giorni contati. In realtà leggiamolo bene e ognuno di noi potrà trarre delle conclusioni. Dott. Giovanni Paris Il sangue artificiale è quasi una realtà “L'inizio della ricerca di un sostituto del sangue umano coincide in pratica con la scoperta della circolazione sanguigna, avvenuta nel 1628 ad opera di William Harvey. Qualche anno dopo si tentarono trasfusioni su animali finché intorno al 1667, non fu eseguita con successo la prima trasfusione su un essere umano. Purtroppo, quasi subito un paziente morì, probabilmente per un problema di incompatibilità: la scoperta dei gruppi sanguigni avviene infatti solamente nel 1900. A quel punto si pensò che l'unica soluzione fosse un prodotto alternativo e le sperimentazioni inclusero, oltre al sangue di animali, persino vino e latte. Comprensibilmente, la ricerca del sangue artificiale finì per essere abbandonata, finché la pandemia di Aids degli anni Ottanta e la crescente insufficienza delle riserve delle banche del sangue non hanno riportato il problema in primissimo piano. Secondo i calcoli, il potenziale mercato mondiale del sangue artificiale oggi ammonta ad una cifra tra i 2 e i 12 miliardi di dollari all'anno. Dopo ben quattro secoli di tentativi, il sangue artificiale potrebbe finalmente essere una realtà. Una compagnia americana di biotecnologia, la Baxter Healthcare, ha annunciato ufficialmente che un suo prodotto, un sostituto del sangue che trasporta ossigeno proprio come il sangue vero, è stato usato con successo su oltre duecento pazienti operati al cuore. HemAssist, questo il nome della sostanza, potrebbe essere commercializzata liberamente in Europa entro dodici mesi e addirittura già quest'anno negli Stati Uniti, dove è in corso una sperimentazione su 1.300 pazienti in 35 ospedali. Se il sangue artificiale della Baxter supererà pienamente la prova, potremmo essere alle soglie di una vera e propria rivoluzione sanitaria, che risolverebbe in un colpo solo tutti i problemi delle trasfusioni di sangue. Anzitutto, non avendo difficoltà di compatibilità con i vari gruppi sanguigni, può essere usato immediatamente nei casi di emergenza, addirittura già in ambulanza, senza perdite di tempo prezioso. In secondo luogo, elimina i rischi di contaminazione con sangue infetto: sebbene le tecniche di screening siano infatti estremamente migliorate, una percentuale di rischio rimane ancora (secondo i dati, l'incidenza di falsi negativi all'analisi per il virus dell'Aids è di uno su 40 mila, senza parlare dei virus ancora sconosciuti). Infine, a differenza del sangue naturale, che può essere utilizzato al massimo sei o sette settimane dopo la donazione, quello artificiale si mantiene molto più a lungo ed è meno complicato da conservare. Potenzialmente, gli effetti più positivi si avrebbero nei paesi in via di sviluppo, dove le banche del sangue funzionano poco e male, anche se il costo del prodotto artificiale, su cui pesa l'esigenza delle aziende di recuperare le centinaia di milioni di dollari spesi nella ricerca, alla fine potrebbe rivelarsi troppo elevato per esse acquistato proprio da chi ne ha più bisogno. HemAssist è un classico prodotto di biotecnologia: deriva infatti dalla manipolazione di molecole di emoglobina umana, la proteina ricca di ferro contenuta nei globuli rossi che consente al sangue di trasferire l'ossigeno ai tessuti in tutto l'organismo. In realtà, il sangue artificiale non è un sostituto completo di quello naturale, poiché ne ignora le altre funzioni (trasporto dei nutrienti e degli anticorpi, eliminazione delle scorie e così via). Tuttavia, la sua capacità di trasporto dell'ossigeno è sufficiente per gran parte degli interventi terapeutici in cui si richiede una trasfusione”. di CLAUDIA DI GIORGIO • • • • • • Ma quanto mi costi? Ma se capace solo di trasportare ossigeno ha risolto i miei problemi? Ma siamo proprio sicuri che tutte queste notizie non siano dettate dall’interesse di avere finanziamenti per la ricerca, magari in tutt’altro settore? Ma come mai c’è tutto l’interesse a saltare la sperimentazione clinica necessaria a qualsiasi farmaco? Chi curerà tutte le altre malattie non legate solo al trasporto di ossigeno? ………………………………………………………………………………………………… In realtà il donatore ha lunga vita perché nessun sangue artificiale potrà sostituire il suo, perché non potrà mai contenere, oltre gli elementi che lo compongono, l’amore, la solidarietà, la gratuità lo spirito vitale che lo rende orgoglioso. Dott. Giovanni Paris