www.usavereds .eu LIFE13 BIO/IT/000204 U-SAVEREDS Project realized with the contribuiton of the LIFE financial instrument of the EC Conservazione dello scoiattolo rosso e della biodiversità forestale in tutto il centro Italia Ripristino di alcune popolazioni urbane di scoiattolo rosso Sperimentazione di tecniche di derattizzazione in grado di scongiurare qualsiasi impatto sulle specie non-target Early Warning in caso di espansione dello scoiattolo grigio oltre il confine regionale Sensibilizzazione sull’importanza di tutelare lo scoiattolo rosso e con esso la biodiversità forestale del centro Italia IL PROGETTO ll progetto LIFE+ U-SAVEREDS nasce per fare fronte alla minaccia di estinzione cui le popolazioni di scoiattolo comune europeo (o scoiattolo rosso) stanno andando incontro a causa dello scoiattolo grigio americano. Lo scoiattolo rosso è un “tassello” fondamentale nel mosaico della biodiversità forestale poiché rappresenta una delle specie più importanti nella disseminazione di semi e spore e quindi nel processo di rinnovamento forestale. La presenza dello scoiattolo grigio, causa, in seguito all’instaurazione di una competizione per lo spazio e le risorse alimentari, la scomparsa progressiva dello scoiattolo rosso, più piccolo e meno adattabile del “cugino” americano. Lo scoiattolo grigio è una tra le 100 specie alloctone invasive più pericolose a livello mondiale ed è una minaccia per la biodiversità forestale di tutta l’Italia peninsulare, poiché le caratteristiche geografiche ed ecologiche dell’Umbria, non pongono ostacoli alla sua espansione al di fuori dei confini regionali. Il Progetto ha una durata di 4 anni (ottobre 2014 - ottobre 2018) e prevede: Conoscenza: definizione delle aree in cui lo scoiattolo grigio è presente Comunicazione: campagna d’informazione sulla difesa della biodiversità Gestione: rimozione degli scoiattoli grigi e interventi per il miglioramento delle condizioni vitali dello scoiattolo rosso Rimozione della popolazione di scoiattolo grigio, principale minaccia per la conservazione dello scoiattolo rosso e della biodiversità forestale del centro Italia Ripristino / rinforzo di due popolazioni urbane di scoiattolo rosso Accrescimento della conoscenza su: ruolo delle specie alloctone e autoctone; importanza della biodiversità; problematiche derivanti da rilasci più o meno volontari di specie alloctone LA BIODIVERSITÀ La biodiversità è il pilastro della salute del pianeta. Le principali cause che determinano la perdita di biodiversità sono il cambiamento degli habitat, lʼeccessivo sfruttamento delle risorse, la diffusione di specie invasive ed i cambiamenti climatici. La perdita di biodiversità continua a ritmi allarmanti e occorre rafforzare la tutela delle specie e degli habitat. LE SPECIE ALLOCTONE Le specie alloctone - chiamate anche aliene, esotiche o non-native - sono specie introdotte dall’uomo (volontariamente o accidentalmente) al di fuori del loro areale originario, dove riescono a stabilizzarsi, espandersi ed auto-sostenere le proprie popolazioni nel tempo. Alcune possono non sopravvivere (o sopravvivere solo in cattività), altre riescono ad adattarsi in maniera eccellente al nuovo habitat e qualora riescano a spandersi e a entrare in competizione con le specie locali (autoctone) o a generare impatti sugli ecosistemi locali allora divengono invasive. Le specie invasive possono determinare effetti gravissimi sulle specie autoctone, che molto spesso, a causa della competizione, soccombono e si estinguono, oltre ciò sono in grado di predare, determinare cambiamenti strutturali degli ecosistemi; ibridarsi con specie autoctone e costituire un ricettacolo di parassiti o un veicolo di patogeni. Le specie alloctone invasive sono anche in grado di impattare negativamente i settori produttivi (agricoltura, industria e pesca), le infrastrutture e salute pubblica, e sono considerate causa di detrimento da un punto di vista culturale, paesaggistico ed estetico nelle aree in cui si stabiliscono. ESEMPI DI SPECIE ANIMALI INVASIVE PRESENTI IN ITALIA LA NUTRIA È responsabile di notevoli impatti diretti sull’agricoltura, sulle infrastrutture idrauliche, su talune specie di piante acquatiche alterando i relativi ecosistemi e su specie di uccelli nidificanti a terra. LA ZANZARA TIGRE Originaria del sud-est asiatico, questa zanzara ha sfruttato i trasporti commerciali umani per diffondersi in molte zone del mondo. Oggi la ritroviamo in tutta Italia. IL PUNTERUOLO ROSSO Responsabile di seri danni alle coltivazioni della noce di cocco nell’Asia sudorientale, tramite il commercio di piante infette ha raggiunto quasi tutti i paesi del bacino meridionale del Mar Mediterraneo. Il punteruolo rosso causa ingenti danni su diverse specie di palme. LA GAMBUSIA È stata introdotta in Italia a partire dalla prima metà del XX secolo per contrastare la zanzara tigre. Oggi, la sua capacità di essere uno strumento di difesa contro le zanzare è messa in discussione, mentre è stato accertato il danno ecologico che che crea minacciando la sopravvivenza delle specie ittiche autoctone e alterando gli equilibri della catena alimentare. IL GAMBERO ROSSO DELLA LOUISIANA Originario dell’America del nord, fu importato in Toscana per un tentativo di commercializzazione. Particolarmente tollerante ai cambiamenti ambientali, questa specie sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza del gambero di fiume italiano. LA TARTARUGA DALLE ORECCHIE ROSSE È la piccola tartaruga originaria della Florida che si trova spesso nei negozi d’animali e nei mercati. Questa specie provoca seri danni all’ecosistema poiché predatore di invertebrati e delle loro larve oltre che di anfibi, pesci e uccelli acquatici. Elevata competizione con la testuggine europea (autoctona). LO SCOIATTOLO ROSSO Lo scoiattolo comune Europeo (o scoiattolo rosso) Lo scoiattolo comune europeo, spesso conosciuto come “rosso”, è l’unica specie di scoiattolo arboricolo naturalmente presente in Europa e, di conseguenza, in Italia. La sua storia evolutiva è strettamente legata agli habitat forestali del Vecchio Mondo e il suo ruolo di “disseminatore” all’interno del bosco, grazie all’abitudine di sotterrare e nascondere le sue scorte alimentari (costituite da frutti e semi), lo pongono tra le specie più importanti nel processo di rinnovamento forestale. Lo scoiattolo rosso, che, nonostante il suo nome, presenta le più svariate colorazioni, dal rosso brillante al marrone, dal nero al grigio cenere, è tra le specie più facilmente osservabili grazie alle sue abitudini diurne, alla sua ampia diffusione e alla presenza anche in parchi e giardini urbani. Purtroppo, sono state introdotte almeno tre specie di scoiattoli alloctoni (scoiattolo grigio americano, scoiattolo variabile e scoiattolo di Pallas) che stanno mettendo a serio rischio la sua sopravvivenza e la biodiversità dei boschi. Dove vive Lo scoiattolo rosso lo si ritrova dalle Isole Britanniche alla Cina, dal Circolo Artico, al Mar Mediterraneo, il Caucaso, gli Urali e dalle montagne dell’Altaj, fino all’isola di Hokkaido in Giappone. In Italia, lo scoiattolo rosso è presente in quasi tutto il territorio, ad eccezione delle isole maggiori, di gran parte della Pianura padana e della Penisola salentina e si può avvistare dalle pinete costiere fino al limite del bosco nelle Alpi e negli Appennini. Come si riconosce I suoi ciuffi auricolari, il suo corpo snello e allungato e la sua folta coda rendono lo scoiattolo rosso una tra le specie più facilmente riconoscibili anche da un occhio non esperto. Tuttavia, la colorazione piuttosto variabile (dal rosso brillante al marrone, dal nero al grigio cenere) non aiuta nel riconoscimento, poiché gli esemplari che presentano un mantello grigio, potrebbero confondersi con il “cugino” alloctono americano (Sciurus carolinesis). Quest’ultimo però, a differenza del rosso, non ha mai i ciuffi auricolari, presenta una banda bianca che contorna la coda, il mantello grigio-argento con delle parti rosso mattone ben visibili su zampe, muso e fianchi e, in generale, un corpo più tozzo e meno slanciato. Come si comporta Lo scoiattolo rosso non va in letargo, può essere osservato durante tutto l’anno; in autunno, quando c’è abbondanza di risorse alimentari altamente energetiche, lo scoiattolo immagazzina nel terreno o tra le radici e i rami degli alberi o all’interno delle cavità dei tronchi, le riserve che poi saranno utilizzate per passare indenne il periodo invernale e farsi trovare pronto per la riproduzione. Questo è il momento più delicato dell’anno per lo scoiattolo rosso che necessita di due elementi imprescindibili: condizioni fisiche ottimali soprattutto per le femmine e un home range (ovvero uno spazio di qualche ettaro in cui lo scoiattolo svolge tutte le sue attività vitali) con una sufficiente offerta di siti per la riproduzione e di una buona disponibilità di risorse alimentari. Lo scoiattolo rosso si riproduce due volte all’anno: in inverno-primavera ed in estate. Ogni cucciolata è composta mediamente da 2-3 piccoli che vengono alla luce dopo circa 36-42 giorni di gestazione. Dopo circa 80 giorni i piccoli sono indipendenti dalla madre e iniziano ad alimentarsi come gli adulti. La dieta dello scoiattolo rosso è variabile ed ampia: dai semi e frutti delle conifere e delle latifoglie ai funghi e tartufi, dalla frutta fino alle larve e adulti di insetti. Il ruolo negli ecosistemi forestali La storia dello scoiattolo rosso è intimamente legata alla storia geografica e geologica dell’Eurasia, al suo clima, alle sue foreste e all’interazione tra tutte le restanti specie animali e vegetali con cui si è evoluto. Per questo lo scoiattolo rosso è considerato una tra le specie più importanti per quanto riguarda la rinnovazione forestale. Questo perché le riserve nel terreno nascoste in grande quantità in autunno, non sono tutte utilizzate dallo scoiattolo nei mesi invernali e quelle che rimangono sotterrate, hanno così la capacità di germogliare e dar vita a nuove piante in primavera. Per alcune specie (castagno, ad esempio) l’azione dello scoiattolo è di fondamentale importanza, poiché garantisce che semi pesanti come le castagne possano essere portate a distanza e, una volta sotterrate, originare così nuove plantule. Analogamente, la specie riveste un importante ruolo nella dispersione di spore di funghi e tartufi che elimina attraverso le feci. Come preda, lo scoiattolo rosso può rientrare nella dieta di uccelli e mammiferi predatori. È una specie in pericolo? Nonostante la sua ampia diffusione e nonostante il fatto che sia ritenuta una specie molto comune, la risposta è si, lo scoiattolo rosso, è in pericolo anche in altre aree italiane, ad es. in Umbria e in Veneto. Il motivo risiede nella competizione con lo scoiattolo grigio americano. Questo è stato introdotto dall’uomo nelle Isole Britanniche e in Italia ed è la principale minaccia per la sopravvivenza dello scoiattolo rosso. Nelle Isole Britanniche lo scoiattolo rosso è andato incontro a un drammatico declino delle sue popolazioni ed è considerato a rischio di estinzione in Inghilterra ed in Galles, dove sopravvive solamente grazie ad importanti progetti di conservazione e tutela. In Italia, lo scoiattolo grigio è ora presente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto ed Umbria. In Umbria, lo scoiattolo grigio è presente nell’area urbana e periurbana di Perugia. Le dinamiche dell’introduzione non sono del tutto chiare, ma è possibile ipotizzare che i rilasci siano avvenuti all’interno del Sito di Importanza Comunitaria “Monte Malbe”, poco prima del 2000. In Piemonte, è stato accertato che lo scoiattolo rosso, proprio a causa dell’espansione del grigio, è scomparso da almeno 1000 km2 - dati ecsquare. Ma a cosa è dovuta questa incompatibilità tra le due specie? Non si tratta di aggressività, il grigio non preda il rosso, ma piuttosto di quella che viene definita tecnicamente “esclusione competitiva”: lo scoiattolo rosso e lo scoiattolo grigio sono entrambi arboricoli e diurni, consumano le stesse risorse alimentari e producono un numero simile di piccoli negli stessi periodi dell’anno. Inevitabilmente, con caratteristiche così simili, la specie “forte”, lo scoiattolo grigio, sarà vincente nella competizione, e quella “debole”, lo scoiattolo rosso, sarà portata all’estinzione. FAQ COSA SIGNIFICA BIODIVERSITÀ? La biodiversità o diversità biologica, secondo la definizione data durante la Conferenza di Rio de Janeiro nel 1992, è “la varietà e la variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono ed include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema”. In altre parole, la biodiversità può essere definita come la ricchezza di vita coevoluta sulla Terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono ed i complessi ecosistemi naturali di cui le specie sono parte. PERCHÉ È IMPORTANTE LA BIODIVERSITÀ? La perdita e/o alterazione della biodiversità mette in pericolo la funzionalità e la sopravvivenza degli ecosistemi naturali. Ogni specie che si estingue è persa per sempre, e, con essa, le relazioni che la legano alle altre specie e che determinano il funzionamento dei sistemi naturali. Perdere la biodiversità significa buttare al vento elementi e relazioni indispensabili che l’evoluzione in milioni di anni ha costruito. Gli esseri umani, uno degli infiniti “granelli” della biodiversità, hanno il dovere di difenderla e tutelarla per le attuali e future generazioni. La biodiversità è quindi essenziale per la vita degli esseri umani e la sua qualità. Infatti, i sistemi naturali, in equilibrio dinamico, sono componenti del ciclo atmosferico, idrico e di vitalità dei suoli che consentono di fornire nutrimento (vegetali e animali), fibre per tessuti (cotone, lana ecc.), materie prime per la produzione di energia (legno e minerali fossili) e la base per la medicina. La perdita e l’impoverimento della biodiversità hanno impatti pesanti sulle società, riducendo la qualità e la disponibilità di risorse alimentari, idriche, atmosferiche, di vitalità dei suoli, energetiche e medicinali. Per la nostra specie, la perdita di biodiversità è anche un danno ai valori paesaggistici, estetici, etici e culturali che compongono parte importante della qualità della nostra vita sulla Terra. CHE COSA SIGNIFICA SPECIE AUTOCTONA E SPECIE ALLOCTONA? Ogni specie è legata ad un preciso ambito geografico nel quale si è originata e nel quale ha sviluppato, nel corso dell’evoluzione, complessi legami con tutte le altre componenti degli ecosistemi naturali. Una specie, animale o vegetale, viene definita autoctona (dal greco autòs = medesimo e chthòn = terra) quando essa ha avuto origine nel medesimo areale in cui si trova. Una specie viene indicata come alloctona (dal greco àllos = diverso e chthòn = terra) quando è stata rilasciata a causa dell’azione, intenzionale o accidentale, dell’uomo in aree diverse da quelle in cui si è originata e evolutasi. I canali di introduzione sono diversi e possono essere volontari (commerciali, pesca, agricoltura, motivi ornamentali, ecc) o accidentali (trasporto con altre merci, acque di zavorra, ecc.). Una specie alloctona viene definita invasiva quando, nei territori in cui è stata introdotta, si espande rapidamente (rispetto ai tempi dell’evoluzione naturale) creando impatti tangibili su altre specie ed ecosistemi. PERCHÉ CONSERVARE LO SCOIATTOLO COMUNE O ROSSO? Lo scoiattolo rosso è una tessera dello straordinario mosaico di biodiversità che caratterizza l’Europa e va tutelato in quanto elemento unico. Lo scoiattolo comune è la sola specie di scoiattolo arboricolo coevoluta in Europa ed è una specie fondamentale nel processo di rinnovamento del bosco. Ha l’abitudine di sotterrare in autunno le sue scorte invernali nella terra o tra le radici degli alberi, molti dei semi nascosti saranno poi recuperati dagli animali in inverno e in primavera, ma una parte sarà dimenticata. I semi lasciati nel terreno avranno quindi la possibilità di germinare e dare origine a nuove piante. Lo scoiattolo comune è anche uno straordinario disseminatore di spore di funghi e tartufi, di cui si nutre. Quest’azione è anch’essa molto importante perché i funghi sono essenziali per la crescita di molte piante, grazie alla simbiosi che si instaura tra questi e le radici delle piante stesse ad opera di particolari filamenti, detti ife fungine. Le reciproche e strettissime relazioni tra lo scoiattolo rosso ed il suo ambiente naturale spiegano perché è importante difenderlo. GLI SCOIATTOLI ROSSI SONO PIÙ IMPORTANTI DEGLI SCOIATTOLI GRIGI? Non c’è una specie più importante di un’altra, ma è importante salvaguardare le specie native nel proprio luogo di origine al fine di proteggere la biodiversità. Lo scoiattolo grigio è una componente importante degli ecosistemi e della biodiversità nord americana mentre lo scoiattolo rosso è una componente importante degli ecosistemi e della biodiversità europea. Lo scoiattolo grigio è una specie americana importata e rilasciata dall’uomo in Gran Bretagna, Irlanda e Italia: in queste aree costituisce una concreta minaccia per le popolazioni di scoiattolo rosso causandone l’estinzione. È quindi importante conservare lo scoiattolo grigio in Nord America e lo scoiattolo rosso in Europa. DA DOVE VIENE LO SCOIATTOLO GRIGIO? Lo scoiattolo grigio è originario della porzione centro-orientale del Nord America. L’areale è racchiuso a sud dalle coste settentrionali del Golfo del Messico, ad ovest dal limite delle foreste decidue degli Stati Uniti e a nord dalle porzioni meridionali degli stati canadesi del Quebec e Manitoba. Successivamente il suo areale è stato ampliato dall’uomo con ripetute introduzioni, nel corso dei secoli, nelle province canadesi del Quebec, Ontario, New Brunswick, Manitoba, Saskatchewan, British Columbia, Nuova Scozia e in altri stati americani (California, Oregon, Washington e Montana). DOVE È STATO INTRODOTTO, IN ITALIA E IN EUROPA, LO SCOIATTOLO GRIGIO? In Italia lo scoiattolo grigio è presente: in Piemonte, dove è stato portato per motivi ornamentali nel 1948; in Lombardia, in diverse aree localizzate prevalentemente nella porzione centro-occidentale della regione; in Veneto, nei pressi della città di Padova; in Liguria, nel parco di Genova Nervi, dove era stato introdotto nel 1966, e in Umbria dove è presente dall’inizio degli anni 2000. In Europa lo scoiattolo grigio è stato introdotto anche in Gran Bretagna e in Irlanda. In Gran Bretagna la prima introduzione di cui si hanno riscontri certi è del 1876, quando alcuni individui furono rilasciati nel Cheshire per scopi ornamentali. Da quell’anno e fino al 1929 si sono susseguite diverse introduzioni e traslocazioni in tutta la Gran Bretagna. L’importazione della specie è stata successivamente vietata, nel 1937, con il documento “Grey squirrel prohibition of importation and keeping order”. In Irlanda l’introduzione ha avuto luogo presso il castello di Forbes, contea di Longford (porzione centrale dell’isola), nel 1911, quando sei coppie di scoiattoli grigi vennero rilasciate, anche in questo caso per motivi ornamentali. In entrambe le isole, lo scoiattolo grigio ha ben presto iniziato la sua espansione, seguita dalla estinzione quasi ovunque dello scoiattolo rosso. Attualmente, lo scoiattolo grigio ha colonizzato gran parte dell’Inghilterra e del Galles e si sta espandendo in Scozia. Nel frattempo, lo scoiattolo rosso è diventata una delle specie a maggior rischio di estinzione in questi paesi. QUALI SONO GLI IMPATTI DELLO SCOIATTOLO GRIGIO SULLE POPOLAZIONI DELLO SCOIATTOLO ROSSO E SULLA BIODIVERSITÀ? La conseguenza più diretta della presenza dello scoiattolo grigio in Umbria, così come in tutte le aree di introduzione in Europa, è la progressiva estinzione dell’unica specie autoctona di scoiattolo arboricolo del Vecchio continente, lo scoiattolo comune europeo o rosso. E, principalmente come conseguenza di questa estinzione, è tutta la biodiversità forestale a patire la sua espansione. La sostituzione dello scoiattolo rosso da parte dello scoiattolo grigio è basata sulla competizione per lo spazio e per le risorse alimentari tra le due specie. Fin dalla sua introduzione in Gran Bretagna lo scoiattolo grigio, oltre ad aver provocato un’enorme riduzione dello scoiattolo rosso, ha causato ingenti danni alle superfici forestali tramite l’azione di scortecciamento (detta bark-stripping) su tronchi e rami degli alberi, cosa che non fa il rosso. Tale azione facilita la penetrazione di parassiti nel tronco, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’albero stesso e di interi boschi. Per questo, si stima un danno di circa 17 milioni di euro all’anno nel Regno Unito. LA SOSTITUZIONE DELLO SCOIATTOLO ROSSO CON LO SCOIATTOLO GRIGIO È UN PROCESSO NATURALE, PERCHÉ INTERFERIRE? L’introduzione delle specie operata dall’uomo non è un processo naturale. Le specie, sia in tempi geologici che biologici, si sono adattate in risposta ai grandi fenomeni naturali (dinamiche dei continenti, fenomeni vulcanici su ampia scala, cambiamenti sostanziali delle condizioni climatico-ambientali) evolvendosi e instaurando rapporti e relazioni con l’ambiente. Gli spostamenti delle specie causati dall’uomo, enormemente aumentati a causa della facilità e velocità dei commerci e dei viaggi, sono un processo artificiale rapidissimo, analogamente a inquinamento e distruzione degli habitat e del suolo. La competizione tra scoiattolo grigio e rosso, che sta avvenendo a causa dell’uomo, non consente alcun adattamento naturale. Quante e quali sono le specie alloctone che causano danni in Italia? Molte, è un fenomeno in costante evoluzione. Oggi in Italia, tra animali e piante, si contano almeno 2.654 specie alloctone. Le specie alloctone sono state introdotte in tutti gli ecosistemi, dagli ambienti terrestri, alle acque interne, fino agli ambienti marini. Tra le specie alloctone le più pericolose sono quelle definite invasive e per quanto riguarda le piante si possono ricordare la robinia pseudoacacia e l’ailanto, mentre per quanto riguarda gli animali, tra i mammiferi la nutria, il visone americano e lo scoiattolo grigio, tra gli uccelli il parrocchetto monaco, tra i rettili la tartaruga dalle orecchie rosse, tra i pesci il siluro e tra gli invertebrati il gambero rosso della Louisiana, la zanzara tigre, il punteruolo rosso e la vespa cinese del castagno. Quasi tutte queste specie sono presenti anche in Umbria. È POSSIBILE ACQUISTARE, DETENERE, COMMERCIARE O ALLEVARE ESEMPLARI DI SCOIATTOLO GRIGIO? No, il commercio, l’allevamento e la detenzione, su tutto il territorio nazionale, dello scoiattolo grigio americano (Sciurus carolinensis) e di altre due specie di scoiattolo alloctone (Callosciurus erythraeus, scoiattolo di Pallas e Sciurus niger, scoiattolo volpe) è vietato dal decreto interministeriale del 24 dicembre 2012 (emanato dal Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali e il Ministro dello Sviluppo economico). Il Regolamento (UE) n. 1143/2014 ha inoltre dato chiare disposizioni che ne vieteranno il commercio in tutta Europa. È VERO CHE L’EUROPA CHIEDE DI INTERVENIRE NEI CONFRONTI DELLE SPECIE ALLOCTONE INVASIVE, COMPRESO LO SCOIATTOLO GRIGIO? Dal 1 gennaio 2015 è entrato in vigore il Regolamento europeo recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive (Regolamento n. 1143/2014), che obbliga i Paesi dell’Unione a prendere provvedimenti stringenti per la gestione delle specie alloctone. In particolare, per le specie alloctone invasive di rilevanza unionale (cioè quelle specie per cui l’UE riconosce una priorità assoluta di intervento), è diventato obbligatorio attivarsi, entro tre mesi dal rilevamento, per l’eradicazione. La lista di specie di rilevanza unionale, comprende anche lo scoiattolo grigio. Il mancato rispetto di queste disposizioni comporterà per l’Italia di incorrere in nuove procedure di infrazione. CHE COSA SONO I PROGRAMMI LIFE+? Il LIFE (L’Instrument Financier pour l’Environnement), istituito nel 1992, è il principale strumento finanziario a sostegno della politica ambientale dell’Unione europea. Attraverso il LIFE vengono cofinanziati progetti a carattere ambientale e di conservazione della natura. LIFE Plus (LIFE+) è stato lo strumento finanziario per la difesa dell’ambiente per il periodo 2007-2013. Dal 2014, sempre con le stesse finalità, è partita una nuova fase della programmazione finanziaria della UE, con lo strumento LIFE 2014-2020. Il Programma LIFE+ è articolato in tre componenti tematiche: LIFE+ “Natura e Biodiversità”; LIFE+ “Politica e Governance Ambientali”; LIFE+ “Informazione e Comunicazione”. LIFE+ “Natura e biodiversità” permette di perseguire l’obiettivo di tutela e conservazione degli habitat naturali e delle specie di interesse comunitario presenti nel territorio dell’Unione europea, al fine di arrestare la perdita di biodiversità. QUANTO COSTA IL PROGETTO E QUANTO DURA? Life U-SAVEREDS (Management of grey squirrel in Umbria: conservation of red squirrel and preventing loss of biodiversity in Apennines) è un progetto europeo finanziato nell’ambito del programma LIFE. Complessivamente il progetto dura 4 anni (dal 2014 al 2018) ed ha un budget complessivo di un milione e quattrocento mila euro. Di questi, la metà sono messi a disposizione dall’Unione Europea. I restanti sono messi come co-finanziamento dai partner. Il vero punto di forza è che dalle casse degli Enti pubblici usciranno circa 65.000,00 euro che rappresentano il 5% dell’intero progetto. Tali fondi, se utilizzati autonomamente, non avrebbero consentito alcuna azione finalizzata alla tutela dello scoiattolo rosso. Il beneficiario coordinatore (capofila) è l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale, che è affiancato dai seguenti partner: Regione Umbria, ARP Lazio, Comune di Perugia, Istituto Oikos, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche e Legambiente Umbria. NELLE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE ATTUALI COM’È POSSIBILE INVESTIRE TUTTE QUESTE RISORSE PER UN PROBLEMA COSÌ? Proprio la difficile situazione economica chiama ulteriormente le Istituzioni e i privati ad utilizzare al meglio tutte le opportunità ed i fondi disponibili, compresi quelli per la tutela della natura come il programma LIFE+. Inoltre, così come avviene a seguito di altri fenomeni in natura che producono ingenti danni (alluvioni, frane, ecc.) le attività di prevenzione e di intervento rapido sulle specie alloctone invasive riducono moltissimo i danni alla biodiversità e alle attività umane e, conseguentemente, il costo che le comunità si troverebbero a sostenere. SI PUÒ FORNIRE IL PROPRIO AIUTO AL PROGETTO? La tutela della biodiversità dipende dalla consapevolezza e dalla collaborazione attiva di ciascuna persona. È possibile reperire tutte le informazioni relative al progetto in corso sul sito web www.usavereds. eu e anche sui social network dedicati. Ogni cittadino ha la possibilità di essere parte attiva segnalando la presenza dello scoiattolo grigio al fine di facilitare la raccolta di dati ed informazioni e concordando con i ricercatori l’accesso nei propri spazi verdi per il miglior svolgimento delle attività. Dal 2015 sono previste le attività sul campo per definire più accuratamente la presenza dello scoiattolo grigio, che era inizialmente presente sembra esser presente in un’area di circa 50 km2 intorno alla città di Perugia. Parallelamente, è previsto l’avvio di una campagna di informazione rivolta alla popolazione perugina ed umbra sui pericoli che corre lo scoiattolo rosso, sull’importanza della sua difesa come tassello insostituibile della biodiversità forestale e sulla necessità di rimuovere la minaccia principale costituita dalla presenza ed espansione dello scoiattolo grigio. Dal 2016 hanno preso il via le operazioni di gestione, con la rimozione degli scoiattoli grigi che consiste nella loro cattura e sterilizzazione o soppressione. Una parte della popolazione sarà interessato dalla “rimozione indiretta”, ossia la cattura, sterilizzazione chirurgica e successivo rilascio degli animali. lI numero di animali che sarà possibile sterilizzare (circa 70) è limitato da diversi fattori rappresentati dal numero di aree idonee e dai tempi di realizzazione. Contemporaneamente, si agirà sul miglioramento delle condizioni vitali dello scoiattolo rosso in città, attraverso la piantumazione di piante particolarmente appetibili per il rosso e attraverso il ripristino/rinforzo di un paio di popolazioni oggi in difficoltà a causa della presenza dello scoiattolo grigio. Saranno adottate tecniche di derattizzazione innovative che serviranno a scongiurare qualsiasi possibile impatto sulle popolazioni di scoiattolo e altre specie non-target, e più in generale a non contaminare l’ambiente con sostanze nocive. Gli scoiattoli grigi soppressi saranno oggetto di uno specifica indagine sanitaria, finalizzata ad assicurare aspetti di sicurezza veterinaria. IN ALTRI CONTESTI GEOGRAFICI LO SCOIATTOLO GRIGIO È UN PROBLEMA? COME INTERVENGONO? Lo scoiattolo grigio è considerato un problema a livello globale, tanto da rientrare nella lista stilata dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, che comprende 100 delle specie invasive più pericolose 100 of the World’s Worst Invasive Alien Species e nella lista delle specie di rilevanza unionale di cui al Regolamento EU n. 1143/2014. Nei territori in cui è presente lo scoiattolo grigio è oggetto di attività di rimozione: nelle Isole Britanniche tale attività è condotta dagli Enti Pubblici, dai proprietari terrieri e da molti gruppi e associazioni per la conservazione dello scoiattolo rosso. In Gran Bretagna il controllo dello scoiattolo grigio viene effettuato tramite l’uso di esche avvelenate, il trappolamento o lo sparo. Nel Nord Italia la specie è stata oggetto di gestione attraverso un progetto LIFE, finalizzato a fermare l’espansione della specie in Piemonte, per la rimozione in Lombardia e la sterilizzazione della popolazione presente nel parco di Genova Nervi, in Liguria. PERCHÉ DEVONO ESSERE SEMPRE GLI ANIMALI A PAGARE PER GLI ERRORI DEGLI UOMINI? Ogni volta che si ha la consapevolezza di aver creato un problema occorre cercare - con responsabilità - di porvi rimedio. In questo caso, nel rispetto delle linee guida europee in materia di tutela della biodiversità, è necessario fermare l’espansione dello scoiattolo grigio, poiché l’alternativa sarebbe semplicemente quella di condannare all’estinzione in molte aree lo scoiattolo rosso, perdendo un tassello unico degli ecosistemi forestali e compromettendo, quindi, la conservazione della biodiversità. Nel far ciò, dovendo intervenire su esseri senzienti, vengono adottate le migliori misure disponibili per ridurre ogni sofferenza e garantire di salvare il massimo numero di animali possibile. ESISTONO DATI OGGETTIVI CHE TESTIMONIANO LA DIMINUZIONE DELLO SCOIATTOLO ROSSO IN UMBRIA E CHE QUESTA DIMINUZIONE SIA IMPUTABILE ALLA PRESENZA DELLO SCOIATTOLO GRIGIO? Le osservazioni raccolte in Umbria confermano che il processo di sostituzione competitiva dello scoiattolo rosso da parte dello scoiattolo grigio è in atto. All’interno del Parco “Città della Domenica”, dove è stato rilevato un nucleo di circa 280 scoiattoli grigi, lo scoiattolo rosso è estinto e i dati raccolti nelle aree limitrofe mostrano che lo scoiattolo rosso è in decremento in tutto il settore sud di Monte Malbe e nella porzione occidentale della periferia di Perugia, dove fino a qualche anno fa era invece ampiamente diffuso, anche in parchi e giardini sub-urbani. QUANTI SONO GLI SCOIATTOLI GRIGI? Nell’ambito dell’Azione A.3 del Progetto, tramite una metodologia di osservazione diretta degli animali è stato possibile rilevare la presenza, nell’area di presenza stabile degli animali (circa 15 km2) di almeno 1500 animali, come numero minimo certo. La stima complessiva invece oscilla tra i 2.000 e i 3.000 animali. QUANTO COSTA L’OPERAZIONE DI ERADICAZIONE? Con il termine di eradicazione si intende il processo che porta alla rimozione totale di una specie alloctona da un’area in cui essa è invasiva. L’eradicazione può essere attuata con metodologie molto differenti tra di loro. Nel caso dell’eradicazione tramite cattura e soppressione eutanasica degli individui, mediante inalazione di anidride carbonica, soluzione prevista nell’ambito del progetto, è stimato un costo per esemplare di circa 35,00 euro. Questa stima tiene conto del costo del personale impegnato nel progetto, nonché di materiali e attrezzature necessari per le catture e soppressione eutanasica. PERCHÉ SONO SCARTATE ALTRE SOLUZIONI RISPETTO A QUELLA DI UCCIDERE GLI SCOIATTOLI GRIGI? Nessuna eradicazione finora è mai stata realizzata senza ricorrere alla soppressione degli animali, ad esempio utilizzando solo la sterilizzazione o la traslocazione degli individui in altre aree. L’unico esempio noto è quello di Genova Nervi, dove è stato possibile rimuovere con successo una piccola popolazione di scoiattoli grigi utilizzando la sterilizzazione chirurgica, ma è stato possibile solo perché si trattava di un nucleo piccolo di scoiattoli (ca 300 soggetti) ed erano presenti altre aree urbane limitrofe in cui, senza alcun impatto su altre specie, potevano essere rilasciati gli scoiattoli grigi sterilizzati. Infatti, analizzando il database sulle eradicazioni (http://diise. islandconservation.org/), fatto dalle Università di Auckland - Nuova Zelanda e di Santa Cruz - California (riferito solo ad ambienti insulari, ma in grado di fornire una buona base di informazioni), su 1.437 eradicazioni completate con successo nel mondo, relative complessivamente a 59 specie invasive, circa 400 sono state fatte mediate il trappolamento o lo sparo, 726 hanno utilizzato veleni o in casi minori degli agenti patogeni introdotti nelle popolazioni. Tra queste tecniche il trappolamento è la più efficace e quella in grado di ridurre al minimo la sofferenza agli animali. In particolare, l’inalazione di CO2 tra le tecniche di eutanasia è quella che, per i roditori, garantisce massima selettività, limitazione di stress e sofferenza negli animali e sicurezza dell’operatore (AVMA 2006). L’azione narcotica della CO2 è rapidissima, l’animale perde coscienza dopo pochi secondi, senza avvertire dolore. La morte, senza percezione alcuna, sopraggiunge in circa 1min e 30 sec. PERCHÉ NON SI POSSONO TRASFERIRE GLI SCOIATTOLI GRIGI IN ALTRE ZONE? L’introduzione delle specie alloctone è vietata dalla legislazione vigente. La cattura, la sterilizzazione chirurgica e il rilascio in altre aree degli animali sterilizzati è una procedura possibile solo per piccoli nuclei di animali. Infatti oltre agli aspetti sanitari, il rilascio di animali sterilizzati deve essere preceduto dall’individuazione di aree urbane idonee, nelle quali non siano presenti scoiattoli rossi, e dove non siano prevedibili significativi impatti negativi su altre specie animali e vegetali. QUANTO COSTA STERILIZZARE UNO SCOIATTOLO? Il costo della sterilizzazione chirurgica di uno scoiattolo può variare tra i 25,00 ed i 50,00 euro, ai quali vanno aggiunte le spese per il trasposto degli animali e il costo per la cattura degli animali che si aggira, per un individuo, intorno ai 30,00 euro. NON È POSSIBILE RIMANDARE GLI SCOIATTOLI GRIGI IN AMERICA? Riportare gli scoiattoli grigi in Nord America avrebbe forti rischi di introduzione di parassiti e patogeni non presenti in quel continente, con effetti non valutabili a priori sugli scoiattoli grigi presenti e sugli altri animali. Inoltre, va considerato che lo scoiattolo grigio in Nord America è una specie cacciabile. SE NON SI INTERVENISSE, CHE COSA SUCCEDEREBBE E IN QUALI TEMPI? Lo scoiattolo rosso andrebbe incontro dapprima ad estinzioni locali, come sta avvenendo nei dintorni di Perugia, e, successivamente, ad estinzioni su ampia scala, con gravi ripercussioni anche per gli ecosistemi forestali di cui lo scoiattolo comune è un tassello unico. Ad oggi, in seguito alle prime analisi effettuate, è possibile affermare che nell’arco di 30 anni lo scoiattolo grigio potrebbe raggiungere l’Appennino Umbro-Marchigiano, zona di Gualdo Tadino e, in 40 anni, occupare quasi la metà della superficie regionale. Qualora venissero confermate alcune le segnalazioni della specie alloctona nell’Alta Valle del Tevere, lo scenario nel medio-lungo periodo sarebbe ancora più rapido. QUALI SONO LE PROBABILITÀ DI SUCCESSO DEL PROGETTO? Gli obblighi normativi vigenti che impongono all’Italia di intervenire e la diversità di competenze ed esperienze del partenariato pubblico e privato coinvolto nel progetto sono una ragionevole garanzia di raggiungimento degli obiettivi nei tempi previsti dal progetto. Un’ampia e diffusa partecipazione e collaborazione offerta dai cittadini umbri ai ricercatori contribuirà a velocizzare le azioni, contribuendo a salvare un maggior numero di animali e piante in pericolo e anche di scoiattoli grigi. Infatti, la maggiore rapidità di intervento ridurrà il numero di scoiattoli grigi presenti su cui l’Italia è obbligata ad intervenire con la rimozione. vjolart.com ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria Marche