brochure-20-pagine-scoiattolo1 - U

www.usavereds .eu
LIFE13 BIO/IT/000204 U-SAVEREDS
Project realized with the contribuiton
of the LIFE financial instrument of the EC
Conservazione dello scoiattolo rosso e
della biodiversità forestale in tutto il centro Italia
Ripristino di alcune popolazioni urbane
di scoiattolo rosso
Sperimentazione di tecniche di derattizzazione in grado
di scongiurare qualsiasi impatto
sulle specie non-target
Early Warning in caso di espansione dello scoiattolo grigio oltre
il confine regionale
Sensibilizzazione sull’importanza di tutelare
lo scoiattolo rosso e con esso la biodiversità
forestale del centro Italia
IL PROGETTO
ll progetto LIFE+ U-SAVEREDS nasce per fare fronte alla
minaccia di estinzione cui le popolazioni di scoiattolo comune
europeo (o scoiattolo rosso) stanno andando incontro a causa
dello scoiattolo grigio americano. Lo scoiattolo rosso è
un “tassello” fondamentale nel mosaico della biodiversità
forestale poiché rappresenta una delle specie più importanti
nella disseminazione di semi e spore e quindi nel processo
di rinnovamento forestale.
La presenza dello scoiattolo grigio, causa, in seguito
all’instaurazione di una competizione per lo spazio e le risorse
alimentari, la scomparsa progressiva dello scoiattolo rosso,
più piccolo e meno adattabile del “cugino” americano.
Lo scoiattolo grigio è una tra le 100 specie alloctone invasive
più pericolose a livello mondiale ed è una minaccia per
la biodiversità forestale di tutta l’Italia peninsulare, poiché
le caratteristiche geografiche ed ecologiche dell’Umbria,
non pongono ostacoli alla sua espansione al di fuori dei confini
regionali.
Il Progetto ha una durata di 4 anni (ottobre 2014 - ottobre 2018)
e prevede:
Conoscenza: definizione delle aree in cui lo scoiattolo grigio
è presente
Comunicazione: campagna d’informazione sulla difesa
della biodiversità
Gestione: rimozione degli scoiattoli grigi e interventi per
il miglioramento delle condizioni vitali dello scoiattolo rosso
Rimozione della popolazione di scoiattolo grigio, principale
minaccia per la conservazione dello scoiattolo rosso e della
biodiversità forestale del centro Italia
Ripristino / rinforzo di due popolazioni urbane di scoiattolo rosso
Accrescimento della conoscenza su:
ruolo delle specie alloctone e autoctone;
importanza della biodiversità;
problematiche derivanti da rilasci più o meno volontari di specie
alloctone
LA BIODIVERSITÀ
La biodiversità
è il pilastro della salute
del pianeta.
Le principali cause che
determinano la perdita
di biodiversità sono
il cambiamento degli habitat,
lʼeccessivo sfruttamento
delle risorse, la diffusione
di specie invasive ed
i cambiamenti climatici.
La perdita di biodiversità continua
a ritmi allarmanti e occorre
rafforzare la tutela delle specie
e degli habitat.
LE SPECIE ALLOCTONE
Le specie alloctone - chiamate anche aliene, esotiche o non-native - sono
specie introdotte dall’uomo (volontariamente o accidentalmente) al di
fuori del loro areale originario, dove riescono a stabilizzarsi, espandersi
ed auto-sostenere le proprie popolazioni nel tempo. Alcune possono non
sopravvivere (o sopravvivere solo in cattività), altre riescono ad adattarsi
in maniera eccellente al nuovo habitat e qualora riescano a spandersi e
a entrare in competizione con le specie locali (autoctone) o a generare
impatti sugli ecosistemi locali allora divengono invasive. Le specie invasive
possono determinare effetti gravissimi sulle specie autoctone, che molto
spesso, a causa della competizione, soccombono e si estinguono, oltre
ciò sono in grado di predare, determinare cambiamenti strutturali degli
ecosistemi; ibridarsi con specie autoctone e costituire un ricettacolo di
parassiti o un veicolo di patogeni.
Le specie alloctone invasive sono anche in grado di impattare
negativamente i settori produttivi (agricoltura, industria e pesca), le
infrastrutture e salute pubblica, e sono considerate causa di detrimento da
un punto di vista culturale, paesaggistico ed estetico nelle aree in cui si
stabiliscono.
ESEMPI DI SPECIE ANIMALI INVASIVE
PRESENTI IN ITALIA
LA NUTRIA
È responsabile di notevoli impatti diretti sull’agricoltura,
sulle infrastrutture idrauliche, su talune specie di piante
acquatiche alterando i relativi ecosistemi e su specie di
uccelli nidificanti a terra.
LA ZANZARA TIGRE
Originaria del sud-est asiatico, questa zanzara ha sfruttato
i trasporti commerciali umani per diffondersi in molte zone
del mondo. Oggi la ritroviamo in tutta Italia.
IL PUNTERUOLO ROSSO
Responsabile di seri danni alle coltivazioni della noce
di cocco nell’Asia sudorientale, tramite il commercio di
piante infette ha raggiunto quasi tutti i paesi del bacino
meridionale del Mar Mediterraneo. Il punteruolo rosso
causa ingenti danni su diverse specie di palme.
LA GAMBUSIA
È stata introdotta in Italia a partire dalla prima metà del
XX secolo per contrastare la zanzara tigre. Oggi, la
sua capacità di essere uno strumento di difesa contro le
zanzare è messa in discussione, mentre è stato accertato
il danno ecologico che che crea minacciando la
sopravvivenza delle specie ittiche autoctone e alterando
gli equilibri della catena alimentare.
IL GAMBERO ROSSO DELLA LOUISIANA
Originario dell’America del nord, fu importato in Toscana
per un tentativo di commercializzazione. Particolarmente
tollerante ai cambiamenti ambientali, questa specie sta
mettendo a repentaglio la sopravvivenza del gambero di
fiume italiano.
LA TARTARUGA DALLE ORECCHIE ROSSE
È la piccola tartaruga originaria della Florida che si trova
spesso nei negozi d’animali e nei mercati. Questa specie
provoca seri danni all’ecosistema poiché predatore di
invertebrati e delle loro larve oltre che di anfibi, pesci e
uccelli acquatici. Elevata competizione con la testuggine
europea (autoctona).
LO SCOIATTOLO ROSSO
Lo scoiattolo comune Europeo (o scoiattolo rosso)
Lo scoiattolo comune europeo, spesso conosciuto come “rosso”, è l’unica specie
di scoiattolo arboricolo naturalmente presente in Europa e, di conseguenza,
in Italia. La sua storia evolutiva è strettamente legata agli habitat forestali del
Vecchio Mondo e il suo ruolo di “disseminatore” all’interno del bosco, grazie
all’abitudine di sotterrare e nascondere le sue scorte alimentari (costituite da frutti
e semi), lo pongono tra le specie più importanti nel processo di rinnovamento
forestale. Lo scoiattolo rosso, che, nonostante il suo nome, presenta le più
svariate colorazioni, dal rosso brillante al marrone, dal nero al grigio cenere, è
tra le specie più facilmente osservabili grazie alle sue abitudini diurne, alla sua
ampia diffusione e alla presenza anche in parchi e giardini urbani. Purtroppo,
sono state introdotte almeno tre specie di scoiattoli alloctoni (scoiattolo grigio
americano, scoiattolo variabile e scoiattolo di Pallas) che stanno mettendo a
serio rischio la sua sopravvivenza e la biodiversità dei boschi.
Dove vive
Lo scoiattolo rosso lo si ritrova dalle Isole Britanniche alla Cina, dal Circolo
Artico, al Mar Mediterraneo, il Caucaso, gli Urali e dalle montagne dell’Altaj,
fino all’isola di Hokkaido in Giappone. In Italia, lo scoiattolo rosso è presente
in quasi tutto il territorio, ad eccezione delle isole maggiori, di gran parte
della Pianura padana e della Penisola salentina e si può avvistare dalle pinete
costiere fino al limite del bosco nelle Alpi e negli Appennini.
Come si riconosce
I suoi ciuffi auricolari, il suo corpo snello e allungato e la sua folta coda
rendono lo scoiattolo rosso una tra le specie più facilmente riconoscibili anche
da un occhio non esperto. Tuttavia, la colorazione piuttosto variabile (dal rosso
brillante al marrone, dal nero al grigio cenere) non aiuta nel riconoscimento,
poiché gli esemplari che presentano un mantello grigio, potrebbero confondersi
con il “cugino” alloctono americano (Sciurus carolinesis). Quest’ultimo però, a
differenza del rosso, non ha mai i ciuffi auricolari, presenta una banda bianca
che contorna la coda, il mantello grigio-argento con delle parti rosso mattone
ben visibili su zampe, muso e fianchi e, in generale, un corpo più tozzo e
meno slanciato.
Come si comporta
Lo scoiattolo rosso non va in letargo, può essere osservato durante tutto l’anno;
in autunno, quando c’è abbondanza di risorse alimentari altamente energetiche,
lo scoiattolo immagazzina nel terreno o tra le radici e i rami degli alberi o
all’interno delle cavità dei tronchi, le riserve che poi saranno utilizzate per
passare indenne il periodo invernale e farsi trovare pronto per la riproduzione.
Questo è il momento più delicato dell’anno per lo scoiattolo rosso che necessita
di due elementi imprescindibili: condizioni fisiche ottimali soprattutto per le
femmine e un home range (ovvero uno spazio di qualche ettaro in cui lo
scoiattolo svolge tutte le sue attività vitali) con una sufficiente offerta di siti per
la riproduzione e di una buona disponibilità di risorse alimentari. Lo scoiattolo
rosso si riproduce due volte all’anno: in inverno-primavera ed in estate. Ogni
cucciolata è composta mediamente da 2-3 piccoli che vengono alla luce
dopo circa 36-42 giorni di gestazione. Dopo circa 80 giorni i piccoli sono
indipendenti dalla madre e iniziano ad alimentarsi come gli adulti. La dieta
dello scoiattolo rosso è variabile ed ampia: dai semi e frutti delle conifere e
delle latifoglie ai funghi e tartufi, dalla frutta fino alle larve e adulti di insetti.
Il ruolo negli ecosistemi forestali
La storia dello scoiattolo rosso è intimamente legata alla storia geografica e
geologica dell’Eurasia, al suo clima, alle sue foreste e all’interazione tra tutte le
restanti specie animali e vegetali con cui si è evoluto. Per questo lo scoiattolo
rosso è considerato una tra le specie più importanti per quanto riguarda la
rinnovazione forestale. Questo perché le riserve nel terreno nascoste in grande
quantità in autunno, non sono tutte utilizzate dallo scoiattolo nei mesi invernali
e quelle che rimangono sotterrate, hanno così la capacità di germogliare e dar
vita a nuove piante in primavera. Per alcune specie (castagno, ad esempio)
l’azione dello scoiattolo è di fondamentale importanza, poiché garantisce
che semi pesanti come le castagne possano essere portate a distanza e, una
volta sotterrate, originare così nuove plantule. Analogamente, la specie riveste
un importante ruolo nella dispersione di spore di funghi e tartufi che elimina
attraverso le feci. Come preda, lo scoiattolo rosso può rientrare nella dieta di
uccelli e mammiferi predatori.
È una specie in pericolo?
Nonostante la sua ampia diffusione e nonostante il fatto che sia ritenuta una
specie molto comune, la risposta è si, lo scoiattolo rosso, è in pericolo anche
in altre aree italiane, ad es. in Umbria e in Veneto. Il motivo risiede nella
competizione con lo scoiattolo grigio americano. Questo è stato introdotto
dall’uomo nelle Isole Britanniche e in Italia ed è la principale minaccia per
la sopravvivenza dello scoiattolo rosso. Nelle Isole Britanniche lo scoiattolo
rosso è andato incontro a un drammatico declino delle sue popolazioni ed è
considerato a rischio di estinzione in Inghilterra ed in Galles, dove sopravvive
solamente grazie ad importanti progetti di conservazione e tutela. In Italia, lo
scoiattolo grigio è ora presente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto ed
Umbria. In Umbria, lo scoiattolo grigio è presente nell’area urbana e periurbana di Perugia. Le dinamiche dell’introduzione non sono del tutto chiare,
ma è possibile ipotizzare che i rilasci siano avvenuti all’interno del Sito di
Importanza Comunitaria “Monte Malbe”, poco prima del 2000.
In Piemonte, è stato accertato che lo scoiattolo rosso, proprio a causa
dell’espansione del grigio, è scomparso da almeno 1000 km2 - dati
ecsquare. Ma a cosa è dovuta questa incompatibilità tra le due specie? Non
si tratta di aggressività, il grigio non preda il rosso, ma piuttosto di quella
che viene definita tecnicamente “esclusione competitiva”: lo scoiattolo rosso
e lo scoiattolo grigio sono entrambi arboricoli e diurni, consumano le stesse
risorse alimentari e producono un numero simile di piccoli negli stessi periodi
dell’anno. Inevitabilmente, con caratteristiche così simili, la specie “forte”,
lo scoiattolo grigio, sarà vincente nella competizione, e quella “debole”, lo
scoiattolo rosso, sarà portata all’estinzione.
FAQ
COSA SIGNIFICA BIODIVERSITÀ?
La biodiversità o diversità biologica, secondo la definizione data
durante la Conferenza di Rio de Janeiro nel 1992, è “la varietà e
la variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui
essi vivono ed include la diversità a livello genetico, di specie e di
ecosistema”.
In altre parole, la biodiversità può essere definita come la ricchezza di
vita coevoluta sulla Terra: i milioni di piante, animali e microrganismi,
i geni che essi contengono ed i complessi ecosistemi naturali di cui le
specie sono parte.
PERCHÉ È IMPORTANTE LA BIODIVERSITÀ?
La perdita e/o alterazione della biodiversità mette in pericolo la
funzionalità e la sopravvivenza degli ecosistemi naturali. Ogni specie
che si estingue è persa per sempre, e, con essa, le relazioni che la
legano alle altre specie e che determinano il funzionamento dei sistemi
naturali. Perdere la biodiversità significa buttare al vento elementi e
relazioni indispensabili che l’evoluzione in milioni di anni ha costruito.
Gli esseri umani, uno degli infiniti “granelli” della biodiversità, hanno il
dovere di difenderla e tutelarla per le attuali e future generazioni.
La biodiversità è quindi essenziale per la vita degli esseri umani e la sua
qualità. Infatti, i sistemi naturali, in equilibrio dinamico, sono componenti
del ciclo atmosferico, idrico e di vitalità dei suoli che consentono di
fornire nutrimento (vegetali e animali), fibre per tessuti (cotone, lana
ecc.), materie prime per la produzione di energia (legno e minerali
fossili) e la base per la medicina. La perdita e l’impoverimento della
biodiversità hanno impatti pesanti sulle società, riducendo la qualità e
la disponibilità di risorse alimentari, idriche, atmosferiche, di vitalità dei
suoli, energetiche e medicinali.
Per la nostra specie, la perdita di biodiversità è anche un danno ai
valori paesaggistici, estetici, etici e culturali che compongono parte
importante della qualità della nostra vita sulla Terra.
CHE COSA SIGNIFICA SPECIE AUTOCTONA E SPECIE
ALLOCTONA?
Ogni specie è legata ad un preciso ambito geografico nel quale si è
originata e nel quale ha sviluppato, nel corso dell’evoluzione, complessi
legami con tutte le altre componenti degli ecosistemi naturali.
Una specie, animale o vegetale, viene definita autoctona (dal greco
autòs = medesimo e chthòn = terra) quando essa ha avuto origine
nel medesimo areale in cui si trova. Una specie viene indicata come
alloctona (dal greco àllos = diverso e chthòn = terra) quando è stata
rilasciata a causa dell’azione, intenzionale o accidentale, dell’uomo
in aree diverse da quelle in cui si è originata e evolutasi. I canali
di introduzione sono diversi e possono essere volontari (commerciali,
pesca, agricoltura, motivi ornamentali, ecc) o accidentali (trasporto
con altre merci, acque di zavorra, ecc.).
Una specie alloctona viene definita invasiva quando, nei territori
in cui è stata introdotta, si espande rapidamente (rispetto ai tempi
dell’evoluzione naturale) creando impatti tangibili su altre specie ed
ecosistemi.
PERCHÉ CONSERVARE LO SCOIATTOLO COMUNE O
ROSSO?
Lo scoiattolo rosso è una tessera dello straordinario mosaico di
biodiversità che caratterizza l’Europa e va tutelato in quanto elemento
unico. Lo scoiattolo comune è la sola specie di scoiattolo arboricolo
coevoluta in Europa ed è una specie fondamentale nel processo di
rinnovamento del bosco. Ha l’abitudine di sotterrare in autunno le
sue scorte invernali nella terra o tra le radici degli alberi, molti dei
semi nascosti saranno poi recuperati dagli animali in inverno e in
primavera, ma una parte sarà dimenticata. I semi lasciati nel terreno
avranno quindi la possibilità di germinare e dare origine a nuove
piante. Lo scoiattolo comune è anche uno straordinario disseminatore
di spore di funghi e tartufi, di cui si nutre. Quest’azione è anch’essa
molto importante perché i funghi sono essenziali per la crescita di
molte piante, grazie alla simbiosi che si instaura tra questi e le radici
delle piante stesse ad opera di particolari filamenti, detti ife fungine.
Le reciproche e strettissime relazioni tra lo scoiattolo rosso ed il suo
ambiente naturale spiegano perché è importante difenderlo.
GLI SCOIATTOLI ROSSI SONO PIÙ IMPORTANTI DEGLI
SCOIATTOLI GRIGI?
Non c’è una specie più importante di un’altra, ma è importante
salvaguardare le specie native nel proprio luogo di origine al fine
di proteggere la biodiversità. Lo scoiattolo grigio è una componente
importante degli ecosistemi e della biodiversità nord americana
mentre lo scoiattolo rosso è una componente importante degli
ecosistemi e della biodiversità europea. Lo scoiattolo grigio è una
specie americana importata e rilasciata dall’uomo in Gran Bretagna,
Irlanda e Italia: in queste aree costituisce una concreta minaccia per
le popolazioni di scoiattolo rosso causandone l’estinzione. È quindi
importante conservare lo scoiattolo grigio in Nord America e lo scoiattolo
rosso in Europa.
DA DOVE VIENE LO SCOIATTOLO GRIGIO?
Lo scoiattolo grigio è originario della porzione centro-orientale del Nord
America. L’areale è racchiuso a sud dalle coste settentrionali del Golfo del
Messico, ad ovest dal limite delle foreste decidue degli Stati Uniti e a nord
dalle porzioni meridionali degli stati canadesi del Quebec e Manitoba.
Successivamente il suo areale è stato ampliato dall’uomo con ripetute
introduzioni, nel corso dei secoli, nelle province canadesi del Quebec,
Ontario, New Brunswick, Manitoba, Saskatchewan, British Columbia,
Nuova Scozia e in altri stati americani (California, Oregon, Washington
e Montana).
DOVE È STATO INTRODOTTO, IN ITALIA E IN EUROPA, LO
SCOIATTOLO GRIGIO?
In Italia lo scoiattolo grigio è presente: in Piemonte, dove è stato portato
per motivi ornamentali nel 1948; in Lombardia, in diverse aree localizzate
prevalentemente nella porzione centro-occidentale della regione; in Veneto,
nei pressi della città di Padova; in Liguria, nel parco di Genova Nervi,
dove era stato introdotto nel 1966, e in Umbria dove è presente dall’inizio
degli anni 2000.
In Europa lo scoiattolo grigio è stato introdotto anche in Gran Bretagna e
in Irlanda. In Gran Bretagna la prima introduzione di cui si hanno riscontri
certi è del 1876, quando alcuni individui furono rilasciati nel Cheshire per
scopi ornamentali. Da quell’anno e fino al 1929 si sono susseguite diverse
introduzioni e traslocazioni in tutta la Gran Bretagna. L’importazione della
specie è stata successivamente vietata, nel 1937, con il documento “Grey
squirrel prohibition of importation and keeping order”.
In Irlanda l’introduzione ha avuto luogo presso il castello di Forbes, contea
di Longford (porzione centrale dell’isola), nel 1911, quando sei coppie
di scoiattoli grigi vennero rilasciate, anche in questo caso per motivi
ornamentali.
In entrambe le isole, lo scoiattolo grigio ha ben presto iniziato la sua
espansione, seguita dalla estinzione quasi ovunque dello scoiattolo rosso.
Attualmente, lo scoiattolo grigio ha colonizzato gran parte dell’Inghilterra
e del Galles e si sta espandendo in Scozia. Nel frattempo, lo scoiattolo
rosso è diventata una delle specie a maggior rischio di estinzione in questi
paesi.
QUALI SONO GLI IMPATTI DELLO SCOIATTOLO GRIGIO
SULLE POPOLAZIONI DELLO SCOIATTOLO ROSSO E SULLA
BIODIVERSITÀ?
La conseguenza più diretta della presenza dello scoiattolo grigio in
Umbria, così come in tutte le aree di introduzione in Europa, è la
progressiva estinzione dell’unica specie autoctona di scoiattolo
arboricolo del Vecchio continente, lo scoiattolo comune europeo o
rosso. E, principalmente come conseguenza di questa estinzione, è
tutta la biodiversità forestale a patire la sua espansione.
La sostituzione dello scoiattolo rosso da parte dello scoiattolo grigio è
basata sulla competizione per lo spazio e per le risorse alimentari tra
le due specie.
Fin dalla sua introduzione in Gran Bretagna lo scoiattolo grigio,
oltre ad aver provocato un’enorme riduzione dello scoiattolo rosso,
ha causato ingenti danni alle superfici forestali tramite l’azione di
scortecciamento (detta bark-stripping) su tronchi e rami degli alberi,
cosa che non fa il rosso. Tale azione facilita la penetrazione di
parassiti nel tronco, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’albero
stesso e di interi boschi. Per questo, si stima un danno di circa 17
milioni di euro all’anno nel Regno Unito.
LA SOSTITUZIONE DELLO SCOIATTOLO ROSSO CON
LO SCOIATTOLO GRIGIO È UN PROCESSO NATURALE,
PERCHÉ INTERFERIRE?
L’introduzione delle specie operata dall’uomo non è un processo
naturale. Le specie, sia in tempi geologici che biologici, si sono adattate
in risposta ai grandi fenomeni naturali (dinamiche dei continenti,
fenomeni vulcanici su ampia scala, cambiamenti sostanziali delle
condizioni climatico-ambientali) evolvendosi e instaurando rapporti
e relazioni con l’ambiente. Gli spostamenti delle specie causati
dall’uomo, enormemente aumentati a causa della facilità e velocità
dei commerci e dei viaggi, sono un processo artificiale rapidissimo,
analogamente a inquinamento e distruzione degli habitat e del suolo.
La competizione tra scoiattolo grigio e rosso, che sta avvenendo a
causa dell’uomo, non consente alcun adattamento naturale.
Quante e quali sono le specie alloctone che causano danni in Italia?
Molte, è un fenomeno in costante evoluzione. Oggi in Italia, tra
animali e piante, si contano almeno 2.654 specie alloctone. Le specie
alloctone sono state introdotte in tutti gli ecosistemi, dagli ambienti
terrestri, alle acque interne, fino agli ambienti marini.
Tra le specie alloctone le più pericolose sono quelle definite invasive
e per quanto riguarda le piante si possono ricordare la robinia
pseudoacacia e l’ailanto, mentre per quanto riguarda gli animali, tra
i mammiferi la nutria, il visone americano e lo scoiattolo grigio, tra gli
uccelli il parrocchetto monaco, tra i rettili la tartaruga dalle orecchie
rosse, tra i pesci il siluro e tra gli invertebrati il gambero rosso della
Louisiana, la zanzara tigre, il punteruolo rosso e la vespa cinese del
castagno. Quasi tutte queste specie sono presenti anche in Umbria.
È POSSIBILE ACQUISTARE, DETENERE, COMMERCIARE O
ALLEVARE ESEMPLARI DI SCOIATTOLO GRIGIO?
No, il commercio, l’allevamento e la detenzione, su tutto il territorio
nazionale, dello scoiattolo grigio americano (Sciurus carolinensis) e di altre
due specie di scoiattolo alloctone (Callosciurus erythraeus, scoiattolo di
Pallas e Sciurus niger, scoiattolo volpe) è vietato dal decreto interministeriale
del 24 dicembre 2012 (emanato dal Ministro dell’Ambiente e della tutela
del territorio e del mare di concerto con il Ministro delle Politiche agricole,
alimentari e forestali e il Ministro dello Sviluppo economico).
Il Regolamento (UE) n. 1143/2014 ha inoltre dato chiare disposizioni che
ne vieteranno il commercio in tutta Europa.
È VERO CHE L’EUROPA CHIEDE DI INTERVENIRE NEI
CONFRONTI DELLE SPECIE ALLOCTONE INVASIVE, COMPRESO
LO SCOIATTOLO GRIGIO?
Dal 1 gennaio 2015 è entrato in vigore il Regolamento europeo recante
disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle
specie esotiche invasive (Regolamento n. 1143/2014), che obbliga i
Paesi dell’Unione a prendere provvedimenti stringenti per la gestione delle
specie alloctone. In particolare, per le specie alloctone invasive di rilevanza
unionale (cioè quelle specie per cui l’UE riconosce una priorità assoluta di
intervento), è diventato obbligatorio attivarsi, entro tre mesi dal rilevamento,
per l’eradicazione. La lista di specie di rilevanza unionale, comprende
anche lo scoiattolo grigio. Il mancato rispetto di queste disposizioni
comporterà per l’Italia di incorrere in nuove procedure di infrazione.
CHE COSA SONO I PROGRAMMI LIFE+?
Il LIFE (L’Instrument Financier pour l’Environnement), istituito nel 1992, è
il principale strumento finanziario a sostegno della politica ambientale
dell’Unione europea. Attraverso il LIFE vengono cofinanziati progetti a
carattere ambientale e di conservazione della natura. LIFE Plus (LIFE+) è
stato lo strumento finanziario per la difesa dell’ambiente per il periodo
2007-2013. Dal 2014, sempre con le stesse finalità, è partita una nuova
fase della programmazione finanziaria della UE, con lo strumento LIFE
2014-2020.
Il Programma LIFE+ è articolato in tre componenti tematiche: LIFE+
“Natura e Biodiversità”; LIFE+ “Politica e Governance Ambientali”; LIFE+
“Informazione e Comunicazione”.
LIFE+ “Natura e biodiversità” permette di perseguire l’obiettivo di tutela e
conservazione degli habitat naturali e delle specie di interesse comunitario
presenti nel territorio dell’Unione europea, al fine di arrestare la perdita di
biodiversità.
QUANTO COSTA IL PROGETTO E QUANTO DURA?
Life U-SAVEREDS (Management of grey squirrel in Umbria: conservation
of red squirrel and preventing loss of biodiversity in Apennines)
è un progetto europeo finanziato nell’ambito del programma LIFE.
Complessivamente il progetto dura 4 anni (dal 2014 al 2018) ed
ha un budget complessivo di un milione e quattrocento mila euro.
Di questi, la metà sono messi a disposizione dall’Unione Europea.
I restanti sono messi come co-finanziamento dai partner. Il vero
punto di forza è che dalle casse degli Enti pubblici usciranno circa
65.000,00 euro che rappresentano il 5% dell’intero progetto. Tali
fondi, se utilizzati autonomamente, non avrebbero consentito alcuna
azione finalizzata alla tutela dello scoiattolo rosso. Il beneficiario
coordinatore (capofila) è l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca
Ambientale, che è affiancato dai seguenti partner: Regione Umbria,
ARP Lazio, Comune di Perugia, Istituto Oikos, Istituto Zooprofilattico
Sperimentale dell’Umbria e delle Marche e Legambiente Umbria.
NELLE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE ATTUALI COM’È
POSSIBILE INVESTIRE TUTTE QUESTE RISORSE PER UN
PROBLEMA COSÌ?
Proprio la difficile situazione economica chiama ulteriormente le
Istituzioni e i privati ad utilizzare al meglio tutte le opportunità ed i
fondi disponibili, compresi quelli per la tutela della natura come il
programma LIFE+.
Inoltre, così come avviene a seguito di altri fenomeni in natura
che producono ingenti danni (alluvioni, frane, ecc.) le attività di
prevenzione e di intervento rapido sulle specie alloctone invasive
riducono moltissimo i danni alla biodiversità e alle attività umane
e, conseguentemente, il costo che le comunità si troverebbero a
sostenere.
SI PUÒ FORNIRE IL PROPRIO AIUTO AL PROGETTO?
La tutela della biodiversità dipende dalla consapevolezza e dalla
collaborazione attiva di ciascuna persona. È possibile reperire tutte le
informazioni relative al progetto in corso sul sito web www.usavereds.
eu e anche sui social network dedicati. Ogni cittadino ha la possibilità
di essere parte attiva segnalando la presenza dello scoiattolo grigio al
fine di facilitare la raccolta di dati ed informazioni e concordando con
i ricercatori l’accesso nei propri spazi verdi per il miglior svolgimento
delle attività.
Dal 2015 sono previste le attività sul campo per definire più
accuratamente la presenza dello scoiattolo grigio, che era inizialmente
presente sembra esser presente in un’area di circa 50 km2 intorno alla città
di Perugia.
Parallelamente, è previsto l’avvio di una campagna di informazione rivolta
alla popolazione perugina ed umbra sui pericoli che corre lo scoiattolo
rosso, sull’importanza della sua difesa come tassello insostituibile della
biodiversità forestale e sulla necessità di rimuovere la minaccia principale
costituita dalla presenza ed espansione dello scoiattolo grigio.
Dal 2016 hanno preso il via le operazioni di gestione, con la rimozione
degli scoiattoli grigi che consiste nella loro cattura e sterilizzazione o
soppressione. Una parte della popolazione sarà interessato dalla “rimozione
indiretta”, ossia la cattura, sterilizzazione chirurgica e successivo rilascio
degli animali. lI numero di animali che sarà possibile sterilizzare (circa 70)
è limitato da diversi fattori rappresentati dal numero di aree idonee e dai
tempi di realizzazione.
Contemporaneamente, si agirà sul miglioramento delle condizioni vitali
dello scoiattolo rosso in città, attraverso la piantumazione di piante
particolarmente appetibili per il rosso e attraverso il ripristino/rinforzo di
un paio di popolazioni oggi in difficoltà a causa della presenza dello
scoiattolo grigio. Saranno adottate tecniche di derattizzazione innovative
che serviranno a scongiurare qualsiasi possibile impatto sulle popolazioni
di scoiattolo e altre specie non-target, e più in generale a non contaminare
l’ambiente con sostanze nocive. Gli scoiattoli grigi soppressi saranno
oggetto di uno specifica indagine sanitaria, finalizzata ad assicurare
aspetti di sicurezza veterinaria.
IN ALTRI CONTESTI GEOGRAFICI LO SCOIATTOLO GRIGIO È
UN PROBLEMA? COME INTERVENGONO?
Lo scoiattolo grigio è considerato un problema a livello globale, tanto da
rientrare nella lista stilata dall’Unione Internazionale per la Conservazione
della Natura, che comprende 100 delle specie invasive più pericolose 100 of the World’s Worst Invasive Alien Species e nella lista delle specie
di rilevanza unionale di cui al Regolamento EU n. 1143/2014.
Nei territori in cui è presente lo scoiattolo grigio è oggetto di attività di
rimozione: nelle Isole Britanniche tale attività è condotta dagli Enti Pubblici,
dai proprietari terrieri e da molti gruppi e associazioni per la conservazione
dello scoiattolo rosso. In Gran Bretagna il controllo dello scoiattolo grigio
viene effettuato tramite l’uso di esche avvelenate, il trappolamento o lo
sparo.
Nel Nord Italia la specie è stata oggetto di gestione attraverso un progetto
LIFE, finalizzato a fermare l’espansione della specie in Piemonte, per la
rimozione in Lombardia e la sterilizzazione della popolazione presente nel
parco di Genova Nervi, in Liguria.
PERCHÉ DEVONO ESSERE SEMPRE GLI ANIMALI A
PAGARE PER GLI ERRORI DEGLI UOMINI?
Ogni volta che si ha la consapevolezza di aver creato un problema
occorre cercare - con responsabilità - di porvi rimedio. In questo
caso, nel rispetto delle linee guida europee in materia di tutela della
biodiversità, è necessario fermare l’espansione dello scoiattolo grigio,
poiché l’alternativa sarebbe semplicemente quella di condannare
all’estinzione in molte aree lo scoiattolo rosso, perdendo un tassello
unico degli ecosistemi forestali e compromettendo, quindi, la
conservazione della biodiversità. Nel far ciò, dovendo intervenire su
esseri senzienti, vengono adottate le migliori misure disponibili per
ridurre ogni sofferenza e garantire di salvare il massimo numero di
animali possibile.
ESISTONO DATI OGGETTIVI CHE TESTIMONIANO LA
DIMINUZIONE DELLO SCOIATTOLO ROSSO IN UMBRIA
E CHE QUESTA DIMINUZIONE SIA IMPUTABILE ALLA
PRESENZA DELLO SCOIATTOLO GRIGIO?
Le osservazioni raccolte in Umbria confermano che il processo di
sostituzione competitiva dello scoiattolo rosso da parte dello scoiattolo
grigio è in atto. All’interno del Parco “Città della Domenica”, dove è
stato rilevato un nucleo di circa 280 scoiattoli grigi, lo scoiattolo rosso
è estinto e i dati raccolti nelle aree limitrofe mostrano che lo scoiattolo
rosso è in decremento in tutto il settore sud di Monte Malbe e nella
porzione occidentale della periferia di Perugia, dove fino a qualche
anno fa era invece ampiamente diffuso, anche in parchi e giardini
sub-urbani.
QUANTI SONO GLI SCOIATTOLI GRIGI?
Nell’ambito dell’Azione A.3 del Progetto, tramite una metodologia
di osservazione diretta degli animali è stato possibile rilevare
la presenza, nell’area di presenza stabile degli animali (circa 15
km2) di almeno 1500 animali, come numero minimo certo. La stima
complessiva invece oscilla tra i 2.000 e i 3.000 animali.
QUANTO COSTA L’OPERAZIONE DI ERADICAZIONE?
Con il termine di eradicazione si intende il processo che porta alla
rimozione totale di una specie alloctona da un’area in cui essa è
invasiva. L’eradicazione può essere attuata con metodologie molto
differenti tra di loro. Nel caso dell’eradicazione tramite cattura e
soppressione eutanasica degli individui, mediante inalazione di
anidride carbonica, soluzione prevista nell’ambito del progetto, è
stimato un costo per esemplare di circa 35,00 euro. Questa stima tiene
conto del costo del personale impegnato nel progetto, nonché di materiali
e attrezzature necessari per le catture e soppressione eutanasica.
PERCHÉ SONO SCARTATE ALTRE SOLUZIONI RISPETTO A
QUELLA DI UCCIDERE GLI SCOIATTOLI GRIGI?
Nessuna eradicazione finora è mai stata realizzata senza ricorrere alla
soppressione degli animali, ad esempio utilizzando solo la sterilizzazione
o la traslocazione degli individui in altre aree. L’unico esempio noto è
quello di Genova Nervi, dove è stato possibile rimuovere con successo
una piccola popolazione di scoiattoli grigi utilizzando la sterilizzazione
chirurgica, ma è stato possibile solo perché si trattava di un nucleo piccolo
di scoiattoli (ca 300 soggetti) ed erano presenti altre aree urbane limitrofe
in cui, senza alcun impatto su altre specie, potevano essere rilasciati gli
scoiattoli grigi sterilizzati.
Infatti, analizzando il database sulle eradicazioni (http://diise.
islandconservation.org/), fatto dalle Università di Auckland - Nuova
Zelanda e di Santa Cruz - California (riferito solo ad ambienti insulari, ma
in grado di fornire una buona base di informazioni), su 1.437 eradicazioni
completate con successo nel mondo, relative complessivamente a 59
specie invasive, circa 400 sono state fatte mediate il trappolamento o lo
sparo, 726 hanno utilizzato veleni o in casi minori degli agenti patogeni
introdotti nelle popolazioni.
Tra queste tecniche il trappolamento è la più efficace e quella in grado di
ridurre al minimo la sofferenza agli animali. In particolare, l’inalazione di
CO2 tra le tecniche di eutanasia è quella che, per i roditori, garantisce
massima selettività, limitazione di stress e sofferenza negli animali e
sicurezza dell’operatore (AVMA 2006). L’azione narcotica della CO2
è rapidissima, l’animale perde coscienza dopo pochi secondi, senza
avvertire dolore. La morte, senza percezione alcuna, sopraggiunge in circa
1min e 30 sec.
PERCHÉ NON SI POSSONO TRASFERIRE GLI SCOIATTOLI
GRIGI IN ALTRE ZONE?
L’introduzione delle specie alloctone è vietata dalla legislazione vigente. La
cattura, la sterilizzazione chirurgica e il rilascio in altre aree degli animali
sterilizzati è una procedura possibile solo per piccoli nuclei di animali.
Infatti oltre agli aspetti sanitari, il rilascio di animali sterilizzati deve essere
preceduto dall’individuazione di aree urbane idonee, nelle quali non siano
presenti scoiattoli rossi, e dove non siano prevedibili significativi impatti
negativi su altre specie animali e vegetali.
QUANTO COSTA STERILIZZARE UNO SCOIATTOLO?
Il costo della sterilizzazione chirurgica di uno scoiattolo può variare tra
i 25,00 ed i 50,00 euro, ai quali vanno aggiunte le spese per il
trasposto degli animali e il costo per la cattura degli animali che si
aggira, per un individuo, intorno ai 30,00 euro.
NON È POSSIBILE RIMANDARE GLI SCOIATTOLI GRIGI IN
AMERICA?
Riportare gli scoiattoli grigi in Nord America avrebbe forti rischi di
introduzione di parassiti e patogeni non presenti in quel continente,
con effetti non valutabili a priori sugli scoiattoli grigi presenti e sugli
altri animali. Inoltre, va considerato che lo scoiattolo grigio in Nord
America è una specie cacciabile.
SE NON SI INTERVENISSE, CHE COSA SUCCEDEREBBE E
IN QUALI TEMPI?
Lo scoiattolo rosso andrebbe incontro dapprima ad estinzioni locali,
come sta avvenendo nei dintorni di Perugia, e, successivamente,
ad estinzioni su ampia scala, con gravi ripercussioni anche per gli
ecosistemi forestali di cui lo scoiattolo comune è un tassello unico.
Ad oggi, in seguito alle prime analisi effettuate, è possibile affermare
che nell’arco di 30 anni lo scoiattolo grigio potrebbe raggiungere
l’Appennino Umbro-Marchigiano, zona di Gualdo Tadino e, in 40
anni, occupare quasi la metà della superficie regionale. Qualora
venissero confermate alcune le segnalazioni della specie alloctona
nell’Alta Valle del Tevere, lo scenario nel medio-lungo periodo sarebbe
ancora più rapido.
QUALI SONO LE PROBABILITÀ DI SUCCESSO DEL
PROGETTO?
Gli obblighi normativi vigenti che impongono all’Italia di intervenire
e la diversità di competenze ed esperienze del partenariato pubblico
e privato coinvolto nel progetto sono una ragionevole garanzia di
raggiungimento degli obiettivi nei tempi previsti dal progetto. Un’ampia
e diffusa partecipazione e collaborazione offerta dai cittadini umbri ai
ricercatori contribuirà a velocizzare le azioni, contribuendo a salvare
un maggior numero di animali e piante in pericolo e anche di scoiattoli
grigi. Infatti, la maggiore rapidità di intervento ridurrà il numero di
scoiattoli grigi presenti su cui l’Italia è obbligata ad intervenire con la
rimozione.
vjolart.com
ISPRA
Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale
Istituto Zooprofilattico Sperimentale
Umbria Marche