Roma 30/04/10 WEST NILE DISEASE LA SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA Fabrizio Montarsi Biologo-Entomologo Laboratorio di Parassitologia ed Ecopatologia Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie U. O. Vettori ARTROPODI VETTORI: GENERALITA’ Una determinata specie viene considerata vettore di un certo agente patogeno quando siano state provate le seguenti condizioni: ula distribuzione coincide con quella della malattia ul’antropofilia e/o la zoofilia uprovata sperimentalmente la capacità di trasmettere l’agente patogeno ad ospiti recettivi uinfettata in natura con l’agente patogeno VETTORI BIOLOGICI: BIOLOGICI in essi l’agente patogeno si moltiplica o compie un ciclo di sviluppo. Tramite puntura lo trasmettono all’ospite che quindi si infetta per via ematica o linfatica. SONO TUTTI EMATOFAGI ARTROPODI VETTORI: GENERALITA’ Cosa fanno gli artropodi vettori proteggono l’agente patogeno moltiplicano l’agente patogeno a volte lo modificano rendendolo infettante per il vertebrato (protozoi) raramente muoiono per gli effetti del patogeno che trasmettono I VETTORI DELLA WND Le zanzare come vettori Chikungunya Yellow Fever Dengue Batai Virus Sindbis Virus Tahyna Virus West Nile Fever Encefalite giapponese Rift Valley Fever Malaria Dirofilaria I VETTORI DELLA WND In Italia sono presenti 2 sottofamiglie, 8 generi, 64 specie Anopheles (16 specie) Culiseta (6 specie) Culex (12 specie) Aedes (6 specie) Orthopodomia (1 specie) Coquilletidia (2 specie) Uranotaenia (1 specie) Ochlerotatus (20 specie) I VETTORI DELLA WND I Culicidi d’interesse sanitario in Italia An. labranchiae An. sacharovi An. superpictus Cx. pipiens Plasmodium vivax Cx. modestus Dirofilaria spp. Ae. albopictus Ae. vexans Oc. caspius Oc. detritus West Nile virus (Da R. Romi) I VETTORI DELLA WND Il virus è stato isolato in almeno 65 specie di zanzare Circa una dozzina di specie vettori sono presenti in Italia. Le principali sono: Culex pipiens Ochlerotatus caspius Anopheles maculipennis Aedes albopictus I VETTORI DELLA WND Specie ornitofile vettori di WN Specie ornitofile vettori di WN Culex pipiens Ochlerotatus caspius Anopheles maculipennis Aedes albopictus Specie ponte vettori di WN Specie ponte vettori di WN Culex pipiens C. modestus Ochlerotatus detritus Culiseta annulata Aedes albopictus I VETTORI DELLA WND Le specie più comuni nelle aree densamente popolate (1) Aedes albopictus Culex pipiens Culex hortensis Anopheles claviger Culiseta annulata Culiseta longiareolata Aedes geniculatus Ochlerotatus berlandi, Ochlerotatus pulcritarsis Anopheles plumbeus Orthopodomyia pulcripalpis Fontane o vasche ornamentali Focolai dovuti al non corretto smaltimento di acque piovane o reflue Ambienti ipogei Contenitori di varia natura Focolai Cavità degli alberi I VETTORI DELLA WND Le specie più comuni nelle aree densamente popolate (2) An. maculipennis Ae. vexans Cx. modestus Oc. caspius Oc. detritus Oc. mariae Oc. zammitii Campeggi Villaggi turistici Alcune specie di Culicidi che si sviluppano in focolai naturali possono comunque infestare centri abitati quando questi siano stati costruiti troppo a ridosso dei focolai larvali stessi (Da R. Romi) I VETTORI DELLA WND In Europa il vettore principale è: Culex pipiens C. modestus Due sottospecie di C. pipiens: C. pipiens pipiens e C. pipiens molestus I VETTORI DELLA WND Culex pipiens pipiens e C. pipiens molestus • Durata del ciclo biologico: da 6 a 14 giorni • Attività alimentare massima la notte • Quiescenza dell’adulto (in condizioni idonee attive anche l’inverno) • Scarse volatrici (meno di 1 Km) • C. pipiens pipiens è principalmente ornitofila, C. pipiens molestus è antropofila • C. pipiens pipiens è esofila, C. pipiens molestus è endofila I VETTORI DELLA WND Culex pipiens pipiens e C. pipiens molestus • Acque dolci pulite (C. pipiens pipiens), ad alta carica organica (C. pipiens molestus) • Siti di riproduzione: raccolte d’acqua extraurbane C. pipiens pipiens) e urbane (C. pipiens molestus) • Uova galleggianti deposte raggruppate “a zattera” • C. pipiens molestus è autogama • Larve erbivore/detritivore con lungo sifone respiratorio I VETTORI DELLA WND Trasmissione verticale: • Permette l’ “overwintering” del virus • Aumenta la percentuale amplificazione virale di • Permette la trasmissione del virus da una generazione all’altra di zanzare anche senza il pasto di sangue (vertebrato viremico) I VETTORI DELLA WND Vettori secondari Ochlerotatus caspius Aedes albopictus Possibili vettori? Argas sp. (zecca dei piccioni) Rhipicephalus sp. (zecca del cane) WND: OBIETTIVI DELLA SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA 1. conoscenza delle specie presenti nel territorio 2. densità assolute e relative 3. presenza patogeni e tasso d’infezione 4. introduzione specie nuove SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA: MATERIALI Raccolta delle larve •Retini da acquariologia •Dipper SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA: MATERIALI Trappole per la cattura di adulti CDC CO2 Trap • Efficaci per tutte le zanzare • Ampio spettro d’azione • Possibilità di analizzare le zanzare per patogeni trasmissibili SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA: MATERIALI CDC Light Trap • Efficaci per tutte le zanzare • Meno efficiente della CDC-CO2 • Possibilità di analizzare le zanzare per patogeni trasmissibili SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA: MATERIALI Aspirazione •Metodo semplice ma indaginoso •Per le zanzare ad attività notturna SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA: MATERIALI BG Sentinel •Efficace per la zanzara tigre •Ampio spettro d’azione (se attivata con CO2) •Possibilità di analizzare le zanzare per patogeni trasmissibili SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA: MATERIALI Gravid Trap • Per la cattura di zanzare gravide • Meno efficiente della CDC-CO2 • Possibilità di analizzare le zanzare per patogeni che sicuramente hanno fatto un pasto di sangue SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA: METODI Il monitoraggio con le trappole per adulti •Funzionamento delle trappole per 1 o 2 notti consecutive •Campionamenti ogni 15 giorni • periodo di campionamento: da maggio ad ottobre-novembre SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA: METODI Scelta dei siti di monitoraggio •In allevamenti equini positivi sierologicamente per WNV •In aree campione a biotopo diverso (area urbana, area pianura interna, collina, ecc.), indipendentemente dalla circolazione virale • In aree umide con condizioni ottimali per la presenza di culicidi e di uccelli (acquatici, migratori, stanziale) indipendentemente dalla circolazione virale LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Dal 2002 Piano di Sorveglianza Nazionale per la West Nile Disease Sorveglianza sierologica-virologica (polli sentinella) Sorveglianza entomologica LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE La sorveglianza entomologica Determinare la distribuzione e densità dei vettori e valutare l’effettiva capacità vettoriale Aree di campionamento per il Triveneto: VENETO – Laguna di Valle Averto – Mira (VE) FRIULI VENEZIA GIULIA – Laguna di Grado e Marano (GO) LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Le attività di monitoraggio sono state condotte mediante: •il campionamento delle larve in focolai di varia natura •catture di zanzare adulte con CDC light traps •aspirazione di zanzare adulte all'interno di ricoveri animali e su uomo Per ogni area: •sono state utilizzate 1-2 trappole posizionate sempre in prossimità dei polli sentinella •2 catture al mese con cadenza quindicinale sia per le forme adulte che per le forme larvali LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Conferimento dei campioni: •Raccolta dei campioni da parte dei Veterinari delle ULSS di competenza •Le zanzare catturate sono state poste in contenitori con cotone e/o gel di silice •Invio dei campioni e della scheda •W05 agli Istituti Zooprofilattici di competenza •Primo screening ed invio al centro •di referenza CESME, IZS Teramo LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Risultati (Triveneto) LAGUNA DI VALLE AVERTO-MIRA 2003 2004 2005 2006 N° di campionamenti 12 9 1 2 Tot adulti 1426 1684 22 19 Tot larve 461 112 0 0 LAGUNA DI GRADO E MARANO 2003 2004 2005 2006 N° di campionamenti 10 7 17 22 Tot adulti 644 834 1568 707 Tot larve 187 197 840 3636 2007 0 0 0 2007 22 598 1275 2008 22 488 1176 LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE LAGUNA DI GRADO E MARANO SPECIE PRESENTI Culex pipiens 2003 2004 2005 2006 2007 2008 X X X X X X Culex martinii Culex hortensis X X Culex theileri X Culex impudicus X Culex sp. Ochlerotatus caspius Ochlerotatus rusticus Ochlerotatus geniculatus Ochlerotatus detritus X X X X SPECIE PRESENTI Culex pipiens X X X Ochlerotatus caspius Ochlerotatus rusticus X X X X X X X X Anopheles plumbeus X X X X X Anopheles claviger/petragnani X X Culiseta annulata X X Culiseta longiareolata Coquillettidia richiardii Uranotaenia unguiculata Aedes albopictus Aedes vexans X 2004 X X Culex sp. X X 2003 X X X X X X 2006 Ochlerotatus detritus X X Anopheles maculipennis X Anopheles plumbeus X Anopheles claviger/petragnani Culiseta annulata Culiseta longiareolata Uranotaenia unguiculata X X X Ochlerotatus sp. X 2005 X X X LAGUNA DI VALLE AVERTO-MIRA X X Ochlerotatus sp. Anopheles maculipennis Quali specie di zanzare X X X X X X X X X X LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Settembre 2008, provincia di Ferrara •Primo caso clinico nell’uomo •6 cavalli positivi ai test sierologici •13 corvidi positivi Nuovo Piano di Sorveglianza Nazionale per la West Nile 2009 LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Sorveglianza entomologica per il Triveneto Suddivisione di tre aree geografiche differenti a diverso rischio: Area con circolazione virale (ACV) 3 siti di monitoraggio (Prov. Rovigo) Area di sorveglianza esterna all’ACV per 20 km di raggio 1 siti di mon. (Prov. Venezia) Aree a rischio del resto del territorio nazionale 1 sito di mon. (Prov. Gorizia) Area ACV Area di sorveglianza LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Nuovo Piano di Sorveglianza Nazionale per la West Nile 2009 Per ciascun sito in ACV o di Sorveglianza esterna verranno utilizzate: 1 CDC-CO2 Trap 1 Gravid Trap 1 BG Sentinel Nelle aree a rischio 1 CDC-CO2 ed 1 BG Sentinel 1 CDC Trap o una BG Sentinel nei siti di cattura dell’avifauna selvatica Catture mensili Catture aggiuntive in caso di segnalazioni di nuove positività LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Piani di Sorveglianza Regionali per la West Nile Disease “West Nile Disease in Veneto: progetto finalizzato al monitoraggio della presenza, identificazione di specie, densità e differenze ecologiche di Culicidi nelle aree del Veneto interessate dalla circolazione del virus West Nile nel 2008” D.G.R. n° 1674 del 09 giugno 2009 Durata 2 anni LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Piano di Sorveglianza Regionale per la West Nile Disease Partecipanti •Regione Veneto – Direzione Regionale Prevenzione •ULSS 10, 12, 13, 14 , 15 ,16 ,17, 18, 19, 22 •Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie – Laboratorio di Parassitologia ed Ecopatologia •Entostudio •Istituto Superiore di Sanità – Reparto di malattie trasmesse da vettori e sanità internazionale (Dipartimento MIPI) LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Totale siti monitorati: 24 Mappa siti LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Risultati Zanzare catturate: 36.527 Specie identificate: 12 SPECIE IDENTIFICATE N° Culex pipiens 28818 Cx modestus SPECIE IDENTIFICATE N° Coquillettidia richiardii 3 531 Culiseta annulata 39 Culex sp 100 Ochlerotatus caspius 3681 Aedes albopictus 140 Ochlerotatus detritus 2 Ae. vexans 96 Ochlerotatus rusticus 1 Ae. cinereus/gemineus 175 Ochlerotatus sp 453 Anopheles maculipennis 192 An.plumbeus 5 Non identificate 2283 Anopheles sp 1 LA SORVEGLIANZA PER LA WEST NILE Esaminate per la ricerca di Flavivirus: 18.141 zanzare suddivise in 614 pool Estrazione RNA (Nucleo Spin RNA II Macherey Nagel ) Amplificazione Real time RT-PCR (QuantiFast SYBR Green RT PCR Kit-Qiagen) Sequenziamento Pool positivi per Flavivirus: 6 Negativi per West Nile Virus Il risultato del sequenziamento è: 6 pos per USUTU Virus VECTOR-BORNE DISEASE E VETTORI Studiare gli effetti quantitativi • Quanti ospiti vertebrati sono infetti • Quanti ospiti invertebrati sono infetti • Quali sono i parametri delle due popolazioni che permettono la presenza dell’infezione ed il suo mantenimento nell’ambiente VECTOR-BORNE DISEASE E VETTORI R0 : definizione R0 = numero MEDIO di casi secondari che deriva dall’introduzione di un caso primario in una popolazione non infetta R0 = β x recettivi / α + γ + η β = tasso di contatto utile per l’infezione α = letalità γ = tasso di guarigione η = tasso di mortalità malattia indipendente In una malattia infettiva a trasmissione diretta dipende da: • • • • • capacità infettante dell’agente eziologico capacità di guarire dell’ospite (immunità) letalità mortalità indipendente dalla infezione n di recettivi disponibili VECTOR-BORNE DISEASE E VETTORI VBDs: la complicazione dei vettori Capacità vettoriale C = ma2pnb / ln(p) • m = densità vettore a = n° punture/vettore/giorno p = probabilità sopravvivenza giornaliera n = periodo di incubazione del patogeno nel vettore b = competenza del vettore Billingsley et al., 2008 VECTOR-BORNE DISEASE E VETTORI VBDs: la complicazione dei vettori L’R0 dipenderà quindi da: ma2pnb R0 = -r ln(p) quanti vettori, quante volte mangiano, quanto sono infetti, quanti ne sopravvivono infettanti, quanto tempo incubano periodo di infettività del vertebrato, sopravvivenza del vettore VECTOR-BORNE DISEASE E VETTORI WN e R0 ……e in caso di emergenza? Occorre agire sulla capacità vettoriale laddove possibile ….sul numero di pasti/vettore/giorno? NO NO ….sulla frazione dei vettori infetti? ….sul periodo di incubazione nel vettore? ….sulla sopravvivenza media del vettore? ….sul numero di vettori/adulti/persona? (a meno che tutta la popol. recettiva non venga vaccinata) NO (solo la T può farlo…) NO (per ora…) SI disinfestazione WEST NILE DISEASE E VETTORI: PROSPETTIVE Effetti del cambiamento della temperatura sui vettori Ampliamento dell’areale di distribuzione dei vettori indigeni Riduzione della durata dei cicli di sviluppo dei vettori indigeni Importazione e adattamento di vettori esotici WEST NILE DISEASE E VETTORI: PROSPETTIVE Effetti del cambiamento della temperatura sulla trasmissione di virus Importazione e adattamento di nuovi virus Diminuisce il periodo di incubazione virale nell’insetto (EIP) EIP richiede 109°C-giorni (temperatura minima di replicazione di WNV nel vettore = 14°C) maggior virogenesi WEST NILE DISEASE E VETTORI: CONTROLLO Migliorare le conoscenze sulla storia naturale della malattia, degli ecosistemi presenti a livello locale e dei fattori che potrebbero influenzare il ciclo vitale di tali agenti infettivi Sorveglianza/lotta vettori basata sulla conoscenza della loro biologia nell’area di interesse Rafforzamento misure di sorveglianza “basata sul rischio”. Messa a punto di modelli di rischio e mappe di previsione di diffusione delle zanzare WEST NILE DISEASE E VETTORI: CONTROLLO Può la sorveglianza entomologica essere un sistema di early detection di una vector-borne disease? Si, a condizione che: Monitoraggio esteso e di una certa intensità in relazione al tasso di infezione Utilizzi una metodica sufficientemente sensibile Grazie per l’attenzione Fabrizio Montarsi Laboratorio di Parassitologia ed Ecopatologia Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Viale dell’Università 10, 35020 Legnaro (PD) Mail: [email protected]; tel 0498084380