Epatopatie: caratteristiche generali • Il fegato puo’ essere interessato da un’ampia varieta’ di insulti metaboloci, tossici, microbici, circolatori e neoplastici. • Le principali patologie primitive del fegato sono: – – – – Epatiti virali Epatopatia alcolica Steatosi epatica non alcolica Carcinoma Epatocellulare • Modalita’ di danno: il fegato possiede un repertorio limitato di risposte tessutali e cellulari al danno. Le piu’ comuni sono: – – – – – Degenerazione epatociti ed accumulo intracellulare Necrosi ed apoptosi degli epatociti Infiammazione Rigenerazione Fibrosi Virus Epatite B • • • • Epatite acuta con risoluzione Epatite cronica non progressiva Epatite cronica progressiva e cirrosi Epatite fulminante con necrosi epatica massiva • Stato di portatore asintomatico Modalita’ di trasmissione • Alta prevalenza • Perinatale durante il parto • Prevalenza intermedia • Trasmissione orizzontale nella prima infanzia • Bassa prevalenza • Rapporti omo- e eterosessuali, assunzione di droge endovena, trasfusioni di sangue Caratteristiche infezione HBV • 4-26° settimane di incubazione • HBV permane nel sangue durante tutto il periodo attivo di epatite acuta o cronica • Adulti 70% asintomatici, anitterici • 30% anoressia, ittero, febbre • Infezione autolimitante HBV • Hepadnaviridae • Virione maturo: particella di Dane 42 nm, che presenta un involucro esterno di proteine, lipidi e carboidrati che racchiude il core 28 nm elettrondenso • DNA circolare parzialmente a doppia elica • 3200 Nucleotidi Genoma HBV • 4 ORF che codificano per: – HBcAg ed HBeAg – HBsAg consiste di 3 proteine correlate • HBsAg grande Pre-S1, Pre-S2 ed S • HBsAg media Pre-S2 ed S • HBsAg piccola S – Polimerasi (Pol) con attivita’ DNA polimerasi e transcriptasi inversa – HBx necessaria per la replicazione virale e transattivazione trascrizionale Genoma HBV Decorso naturale della malattia • HBsAg compare prima dei sintomi, culmina nella malattia conclamata e poi diminuisce a livelli non evidenziabili entro 36 mesi • HBsAb e’ rilevabile mesi dopo la scomparsa di HBsAg • HBeAg, HBV-DNA, DNA polimerasi compaiono nel siero dopo HBsAg. La persistenza di HBeAg e’ indicatore di replicazione virale ed epatite cronica • HBcAb (IgM) ed GOT/GPT, poi HBcAb (IgG) • Risposta Linfociti T CD8+ citotossici, CD4 TH1 produce danno agli epatociti • Vaccino Virus dell’epatite C • HCV causa piu’ comune di epatopatia cronica e la piu’ comune indicazione al trapianto di fegato. • La progressione cronica della malattia e la cirrosi si presenta alla fine nel 20-30% dei pazienti con infezione cronica da HCV • 170.000.000 di persone infettate al mondo Fattori di rischio per infezione da HCV • • • • • • • • Assunzione di droghe per via endovenosa (54%) Rapporti sessuali con partner diversi (36%) Interventi chirurgici nei mesi precedenti (16%) Puntura accidentale da ago (10%) Contatti multipli con individui infetti da HCV (10%) Operatori sanitari in campo medico-dentistico (1.5%) Ndd (32%) NB: i pazienti possono essere esposti a molteplici fattori di rischio. Follow-up infezione da HCV HCV: caratteristiche • • • • • Flaviviridae RNA singola elica Virus capsulato con un genoma di 9.6 kb Codifica per una singola poliproteina Numerose quasispecie Genoma HCV • Core nucleocapsidico • Proteine envelope E1 ed E2 • E2 sono presenti due regioni HVR1 ed HVR2, rappresenta la regione piu’ variabile del genoma virale • P7 canale ionico • NS2, NS3, NS4A, NS4B, NS5A, NS5B proteine strutturali non conservate. • NS5B è l’RNA polimerasi RNA virale dipendente responsabile della scarsa fedelta’ di trascrizione Infezione da HCV I° • Elevata instabilita’ genomica e variabilita’ antigenica • Alti titoli di IgG anti-HCV presenti dopo una infezione attiva che non conferiscono sistematicamente un’immunita’ efficace • Ripetuti episodi di danno epatico che risultano dalla riattivazione di una preesistente infezione o dall’emergere di un ceppo endogeno mutato. • Periodo di incubazione 2-26 settimane (6-12 media) • 85% degli individui decorso clinico dell’infezione acuta e’ asintomatico • Pazienti sintomatici HCVAb 50-70%, negli altri compaiono in 36 settimane • Infezione HCV elevati livelli di linfociti T CD4+ e CD8+ autolimitante Infezione da HCV II° • L’infezione persistente e l’epatite cronica, sono caratteristiche delle infezioni da HCV (80-85%). • La cirrosi puo’ svilupparsi anche 5-20 anni dopo l’infezione acuta nel 20-30% dei pazienti con infezione persistente. • HCV e’ in grado di inibire attivamente la risposta antivirale cellulare mediata dall’IFNgamma a livello del recettori TLRs in risposta al riconoscimento dell’RNA virale ed il signaling del IFNgR. • Nell’infezione cronica RNA virale persiste nonostante la presenza di HCVAb. • Aumento episodico GOT/GPT alternato a periodi in cui i livelli sono quasi normali • Insufficienza epatica fulminante e’ rara. Risposta immunitaria anti-HCV Sindromi clinicopatologiche dell’epatite virale • Infezione asintomatica acuta con guarigione • Epatite acuta sintomatica con guarigione, itterica ed anitterica • Epatite cronica con o senza evoluzione cirrotica • Epatite fulminante con necrosi epatica massiva • Stato di portatore Infezione sintomatica acuta con guarigione • • • • 1. periodo di incubazione 2. Fase sintomatica preitterica 3. Fase sintomatica itterica 4. Convalescenza • Il picco di infettivita’ si verifica durante gli ultimi giorni di incubazione asintomatica ed i primi giorni dei sintomi acuti. Epatite cronica I° • L’epatite e’ definita cronica quando sono presenti segni clinici, biochimici o sierologici di malattia per piu’ di 6 mesi. • Alti livelli di transaminasi sieriche • Astenia • Angiomi aracnoidei, eritema palmare, epatomegalia lieve, dolorabilita’ epatica • Allungamento del PT, PAL, BIL Epatite cronica II° • Eta’ al momento dell’infezione e’ il principale fattore che determina la cronicita’ (trasmissione madre-figlio). • L’infezione da HCV e’ potenzialmente curabile, tuttavia la guarigione dall’infezione cronica da HCV e’ rara. Altre sindromi • Stato di Portatore: si definisce portatore un individuo che ospita e puo trasmettere un organismo senza necessariamente mostrare sintomi manifesti. • HIV ed epatite cronica: tra i pazienti colpiti da HIV, il 10% HBV ed il 30% HCV. Morfologia dell’epatite acuta e cronica • Epatite acuta: il danno epatico assume la forma di rigonfiamento diffuso (degenerazione balloniforme), colestasi con tappi di bile nei canalicoli e colorazione marrone degli epatociti. La morte degli epatociti segue l’apoptosi Tdipendente, la necrosi a ponte. Ipertrofia ed Iperplasia delle cellule di Kupffer. Gli spazi portali sono infiltrati di cellule infiammatorie (epatite dell’interfaccia). • Epatite cronica: presenza di aggregati linfoidi, trasformazioni reattive del dotto biliare, steatosi macrovescicolare. Caratteristico del danno epatico irreversibile e’ la deposizione di tessuto fibroso. La continua perdita di epatociti e la fibrosi sfociano nella cirrosi Cirrosi epatica Cirrosi epatica: eziologia Abuso di alcool Epatiti virali Steatosi non alcolica (NASH) Patologie biliari Sovraccarico di ferro Cirrosi: stadio finale di una epatite cronica • E’ definita da tre caratteristiche morfologiche principali: – Setti fibrosi a ponte costituiti da briglie o da cicatrici che collegano i tratti portali tra di loro e con le vene epatiche terminali – Noduli parenchimali contenenti epatociti proliferanti circondati da fibrosi. La nodularita’ e’ la conseguenza di cicli di rigenerazione e cicatrizzazione degli epatociti. – Sovvertimento dell’architettura epatica con danno parenchimale e fibrosi diffusa. Stadiazione del danno epatico Patogenesi della cirrosi • I meccanismi patogenetici della cirrosi sono: – Morte degli epatociti – Deposizione di matrice extracellulare – Riorganizzazione vascolare • Deposizione di COL I e III nello spazio di Disse si traduce in una perdita delle fenestrazioni nelle cellule endoteliali sinusoidali (Capillarizzazione dei sinusoidi) • Cicatrizzazione parenchimale altera l’architettura vascolare del fegato con shunt atero-venosi che “saltano” il parenchima epatico Fibrosi • Il meccanismo predominante della fibrosi e’ la proliferazione delle cellule stellate epatiche e la loro attivazione in cellule altamente fibrogeniche. • Gli stimoli per l’attivazione delle cellule stellate: – Aumento espressione PDGFR cellule stellate – Cellule di Kupffer e Linfociti T rilasciano CKs e CCKs che attivano l’espressione di TGFb, MMP-2, TIMP1/2 nelle cellule stellate – Contrazione dei miofibroblasti indotta da ET-1 • Infiammazione cronica (TNFa, IL-1) Follow-up • A seguito del protrarsi del danno epatico e della fibrosi gli epatociti residui sono stimolati alla rigenerazione e proliferano in noduli sferici nei setti fibrosi. Il risultato finale e’ un fegato fibrotico, nodulare in cui l’apporto ematico agli epatociti e’ compromesso, cosi’come e’ alterata la capacita’ secernente nel plasma degli epatociti. La distruzione dell’interfaccia tra il parenchima ed i tratti portali puo occludere i tratti biliari portando allo sviluppo di ITTERO. Tumori maligni primitivi del fegato • • • • Carcinoma epatocellulare Colangiocarcinoma Epatoblastoma Angiosarcoma Carcinoma epatocellulare • 626.000/598.000 died/new • Terza forma piu’ frequente di cancro • 82% HCC paesi in via di sviluppo con alti livelli di infezione da HBV • 52% di tutti i casi di HCC in Cina • 25% incrementp USA a causa delle infezioni croniche da HBV e HCV Eziologia HCC • • • • Infezioni virali croniche (HBV, HCV) Alcolismo cronico Steatoepatite non alcolica (NASH) Contaminanti alimentari (Aflatossine) • Altre condizioni favorenti: – – – – – Tirosinemia Tesaurismosi Emocromatosi ereditaria Steatosi epatica non alcolica Deficit di alfa1 antitripsina Eziopatogenesi HCC Patogenesi Epatocarcinoma Patogenesi HCC • I ripetuti cicli di morte cellulare e di rigenerazione, come avviene nell’epatite cronica, sono importanti nella patogesi di HCC • Alterazioni dei meccanismi di riparo del DNA • Mutazioni puntiformi KRAS e p53, overespressione costitutiva di c-MYC e c-MET, TGFa, IGF-II. • 50% dei casi e’ associato ad attivazione delle vie Akt o WNT • Espressione di geni fetali (alfa-fetoproteina, CEA) in alcuni tipi di HCC: origine staminale • HBV e’ importante anche il sito di integrazione, proteina X transattivante