Il momento di dipolo elettrico del neutrone

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Il momento di dipolo elettrico del neutrone
Negli ultimi decenni si è cercato a lungo di scoprire se il neutrone abbia o meno un momento elettrico di
dipolo intrinseco. Fino ad ora si è riusciti solo a porre dei limiti sul suo possibile valore. Per capire come
misurare il momento elettrico di dipolo di una particella, affrontiamo il seguente problema.
Partiamo dal momento di dipolo magnetico, e la sua connessione col momento angolare. Prendiamo come
esempio l’elettrone. Quantisticamente, le particelle sono enti puntiformi, non hanno un momento
angolare. L’elettrone possiede però uno spin pari ℏ/2.
Classicamente possiamo pensare l’elettrone come una pallina uniformemente carica, di massa π‘šπ‘š e carica
π‘žπ‘ž = −𝑒𝑒.
1. Dimostra che, per un corpo uniformemente carico e a densità uniforme, il momento di dipolo è
proporzionale al momento angolare, e trovare la costante di proporzionalità usando la fisica
classica
La fisica quantistica ci dice che la previsione classica non è corretta, e ciascuna particella ha un fattore
numerico 𝑔𝑔 di correzione di tale rapporto. Per l’elettrone, 𝑔𝑔 = 2, ovvero tale rapporto è il doppio di quello
trovato classicamente.
2. Usando questa informazione, trovare quale moto segue classicamente l’elettrone (visto ancora una
volta classicamente, ovvero come una pallina che gira su se stessa), una volta posto in un campo
magnetico uniforme 𝐡𝐡, e la pulsazione caratteristica πœ”πœ”πΏπΏ di tale moto. All’istante iniziale campo
magnetico e momento angolare formano un angolo πœƒπœƒ.
Per il protone, si può trovare il rapporto usando la stessa espressione trovata prima, usando ovviamente
π‘šπ‘š = π‘šπ‘šπ‘π‘ e π‘žπ‘ž = 𝑒𝑒, a patto di usare un diverso fattore 𝑔𝑔 = 𝑔𝑔𝑝𝑝 = 5.59. Per il neutrone, si può assumere lo
stesso fattore che per il protone (quindi come se avesse π‘šπ‘š = π‘šπ‘šπ‘π‘ e π‘žπ‘ž = 𝑒𝑒!!!), a patto di usare il fattore
𝑔𝑔𝑁𝑁 = −3.8.
Per quanto riguarda il momento di dipolo elettrico, supponiamo che abbia valore 𝑑𝑑𝑁𝑁 e stessa direzione di
momento angolare e momento di dipolo magnetico.
3. Trovare il moto (classico) del neutrone, se immerso in un campo magnetico uniforme e costante 𝐡𝐡
e in un campo elettrico uniforme e costante 𝐸𝐸, e la pulsazione caratteristica πœ”πœ”πΏπΏ di tale moto,
nell’ipotesi i due campi abbiano stessa direzione e verso. All’istante iniziale campo magnetico e
momento angolare formano un angolo πœƒπœƒ.
4. Quale relazione c’è fra l’energia di un fotone di pulsazione πœ”πœ”πΏπΏ , e l’energia potenziale classica del
neutrone?
5. Ragionando sull’espressione trovata al punto 3, dire come è possibile porre limiti sul valore di 𝑑𝑑𝑁𝑁 ,
con la massima precisione possibile
1
L’equazione dell’orbita
Questo è un problema didattico che vuole insegnare l’uso, per i problemi di gravitazione, dell’equazione
delle coniche in coordinate polari.
π‘Ÿπ‘Ÿ(πœƒπœƒ) =
𝑙𝑙
1 − πœ€πœ€ πΆπΆπΆπΆπ‘ π‘ πœƒπœƒ
Dove 𝑙𝑙, πœ€πœ€ sono parametri detti semilunare retta ed eccentricità, mentre πœƒπœƒ è l’angolo formato col vettore che
indica il punto di massima distanza dal centro di gravitazione.
1. Usando la tecnica del potenziale efficace, trovate i punti di massima e minima distanza in funzione
dell’energia 𝐸𝐸 e del momento angolare 𝐿𝐿 del corpo in orbita
2. Trovate ora il valore del semiasse maggiore dell’orbita in funzione di 𝐸𝐸 ed 𝐿𝐿
Imponete ora che l’equazione sovrastante descriva l’orbita, in particolare potete usarla nei punti di
massima e minima distanza.
3. Trovate i valori dei due parametri in funzione di 𝐸𝐸 ed 𝐿𝐿
Consideriamo ora un satellite in un’orbita geostazionaria, a un certo punto questo accende il motore per
una frazione di secondo e cambia la sua velocità di una componente βˆ†π‘£π‘£ = 𝛽𝛽𝛽𝛽. Sono dati 𝑅𝑅𝑇𝑇 , 𝑇𝑇𝑇𝑇 , 𝑔𝑔.
4. Nel caso i cui tale componente aggiuntiva sia parallela alla velocità del satellite iniziale, calcolare i
nuovi parametri dell’orbita 𝑙𝑙, πœ€πœ€
5. Nei casi in cui l’orbita è ancora chiusa, trovare le nuove distanza massime e minime dal centro
gravitazionale, se l’orbita è aperta, trovare solo la distanza minima
Consideriamo ora il caso in cui tale spinta è invece perpendicolare alla velocità iniziale, nel verso interno
6. Calcolare i nuovi parametri dell’orbita 𝑙𝑙, πœ€πœ€
7. Per i casi 𝛽𝛽 < 1, calcolare l’angolo fra il semiasse maggiore della nova orbita e la posizione in cui
sono stati accesi i motori
8. Trovare, sempre per 𝛽𝛽 < 1, le nuove distanze massime e minime
9. Trovare il periodo della nuova orbita
10. Calcolare il minimo valore di 𝛽𝛽 = 𝛽𝛽𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒 affinché la nuova orbita sia aperta, e trovare la distanza
minima dal centro in questo caso
Supponi ora 𝛽𝛽 > 𝛽𝛽𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒
11. Trovare la velocità residua che avrà il satellite a distanza infinita (trascura il sole e gli altri pianeti)
12. Trovare il parametro di impatto 𝑏𝑏 del satellite
13. Trovare la deflessione πœ‘πœ‘ generata dalla forza di gravita
2
Il potenziale di Einstein
La teoria della relatività Generale è stata a lungo osteggiata e non creduta. Alcuni fenomeni potevano
essere trattati con il solo uso della gravità di newton, unita alla relatività speciale, e si pensava che la
relatività generale fosse una mero esercizio di stile matematico.
Anche la teoria di newton, unito al fatto che nessun corpo può avere una velocità superiore a 𝑐𝑐,
prevedevano che ci potessero essere dei “buchi neri”, da cui la luce non potesse scappare.
1. Considerate un corpo di massa π‘šπ‘š immerso nel campo gravitazionale generato da un oggetto di
massa 𝑀𝑀 ≫ π‘šπ‘š. Trovare il minimo raggio dell’orbita circolare possibile
La teoria della relatività generale prevede un risultato diverso di un fattore 2, dovuto al fatto che le
equazione di newton non sono relativistiche, e perciò “perdono” metà dell’effetto, dovuto alla parte
“tempo” delle equazioni. Definiamo perciò π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  una distanza pari al doppio di quanto trovato al punto 1.
Il potenziale “classico” risultate dalle equazioni di Einstein è
𝑉𝑉(π‘Ÿπ‘Ÿ) =
Dove 𝐿𝐿 è il momento angolare dell’oggetto.
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  𝐿𝐿2
οΏ½− − 2 2 3 οΏ½
2
π‘Ÿπ‘Ÿ π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿ
2. Trovare la distribuzione di massa classica che porta a questo potenziale
3. Per quali raggi sono possibili orbite circolari?
4. Discuti la stabilità delle orbite circolari trovate
Il potenziale, per π‘Ÿπ‘Ÿ ≫ π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  , si comporta come quello newtoniano. Il piccolo effetto del termine aggiuntivo lo si
può notare su grandi periodi di tempo, poiché instaura un moto di precessione dell’orbita.
La teoria newtoniana calcolava, come valore dei precessione centenaria dell’orbita di mercurio βˆ†πœ‘πœ‘ =
5557.62 ± 0.20′′. Tuttavia il valore misurato era di βˆ†πœ‘πœ‘ = 5600.73 ± 0.41′′
La teoria della relatività prediceva
βˆ†πœ‘πœ‘ =
3πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
𝐴𝐴(1 − πœ€πœ€ 2 )
5. Trovare il valore di precessione per centennio dovuto agli effetti di relatività generale, e dire se
questo contributo è o meno conforme a quello della relatività generale, e se è il tassello mancante
fra teoria e esperimento. Considerare l’orbita quasi circolare.
La teoria della relatività generale prevedeva anche che la luce venisse deflessa dai campi gravitazionali di
un angolo
βˆ†πœ‘πœ‘ =
2π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘Ÿπ‘Ÿ0
Dove π‘Ÿπ‘Ÿ0 β‰ͺ π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  è la minima distanza dell’orbita dal centro di gravità.
Proviamo a trattare la luce in modo classico usando il potenziale dato. Considerare la luce come un piccolo
corpo di massa infinitesima.
6. Trovare la deflessione nella teoria kepleriana classica, ovvero dando al fotone una piccola massa
7. Trovare la deflessione dovuta al termine aggiuntivo del potenziale
8. Il risultato trovato è conforme al risultato della relatività generale?
3
Dati di mercurio (semiasse maggiore, eccentricità):
𝐴𝐴 = 57.91 βˆ™ 106 π‘˜π‘˜π‘˜π‘˜, πœ€πœ€ = 0.2056
Dati del sole:
Costanti fisiche:
Rivoluzioni in 100 anni: 𝑁𝑁 = 415
𝑀𝑀 = 1.989 βˆ™ 1030 π‘˜π‘˜π‘˜π‘˜, 𝑅𝑅 = 695500π‘˜π‘˜π‘˜π‘˜
𝐺𝐺 = 6.67 βˆ™ 10−11
π‘šπ‘š3
, 𝑐𝑐 = 299792458 π‘šπ‘š/𝑠𝑠
π‘˜π‘˜π‘˜π‘˜ βˆ™ 𝑠𝑠 2
4
Foglio Risposta: Il momento di dipolo
elettrico del neutrone
1. Dimostrazione
2. Moto dell’elettrone
𝐿𝐿�⃑(𝑑𝑑) =
3. Moto del neutrone
𝐿𝐿�⃑(𝑑𝑑) =
4. Relazione
5. Discussione
5
Foglio Risposta: L’equazione dell’orbita
1. Massima e minima distanza
π‘₯π‘₯π‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘š =
π‘₯π‘₯π‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘š =
2. Semiasse maggiore
π‘Žπ‘Ž =
3. Valore parametri dell’orbita
𝑙𝑙 =
πœ€πœ€ =
𝑙𝑙 =
πœ€πœ€ =
π‘₯π‘₯π‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘š =
π‘₯π‘₯π‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘š =
𝑙𝑙 =
πœ€πœ€ =
4. Nuovi parametri dell’orbita
5. Nuove distanze minime e massime
6. Nuovi parametri dell’orbita
7. Angolo
πœƒπœƒ =
8. Nuove distanze minime e massime
π‘₯π‘₯π‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘š =
π‘₯π‘₯π‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘š =
9. Periodo
𝑇𝑇 =
10. Valore di 𝛽𝛽𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒
𝛽𝛽𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒 =
11. Velocità residua
𝑣𝑣∞ =
12. Parametro di impatto
𝑏𝑏 =
13. Deflessione
πœ‘πœ‘ =
6
Foglio Risposta: Il potenziale di Einstein
1. Raggio minimo
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘š =
2. Distribuzione di massa
𝜌𝜌(π‘Ÿπ‘Ÿ) =
3. Discussione orbite circolari ammesse
4. Discussione stabilità orbite circolari
5. Precessione centenaria
βˆ†πœ‘πœ‘ =
7
6. Deflessione Newtoniana
βˆ†πœ‘πœ‘ =
7. Moto Deflessione col potenziale di Einstein
βˆ†πœ‘πœ‘ =
8. Discussione
8
Soluzioni
Il momento di dipolo elettrico del neutrone
1. Dimostra che, per un corpo uniformemente carico e a densità uniforme, il momento di dipolo è
proporzionale al momento angolare, e trovare la costante di proporzionalità usando la fisica
classica
Consideriamo un sistema di coordinate cilindriche, e per semplicità consideriamo un sistema a simmetria
cilindrica.
Il momento di inerzia è definito come
𝐼𝐼 = οΏ½ π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘πœŒπœŒπ‘šπ‘š π‘Ÿπ‘Ÿ 2 = 2πœ‹πœ‹ οΏ½ π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘πœŒπœŒπ‘šπ‘š π‘Ÿπ‘Ÿ 3
Il momento magnetico di una spira di area 𝑆𝑆 percorsa da corrente 𝑖𝑖 è 𝑆𝑆𝑆𝑆, nel nostro caso
𝑆𝑆 = πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿ 2
𝑖𝑖 = πœŒπœŒπ‘’π‘’ 2πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹
Per cui
Se πœŒπœŒπ‘’π‘’ (π‘Ÿπ‘Ÿ) =
π‘žπ‘ž
𝜌𝜌 (π‘Ÿπ‘Ÿ) si
π‘šπ‘š π‘šπ‘š
ottiene
1
= πœŒπœŒπ‘’π‘’ πœ”πœ”πœ”πœ”πœ”πœ”πœ”πœ”πœ”πœ”πœ”πœ”
𝑇𝑇
𝑑𝑑 = οΏ½ π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘πœŒπœŒπ‘’π‘’ πœ”πœ”πœ”πœ”πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿ 2 = πœ‹πœ‹πœ”πœ” οΏ½ π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘πœŒπœŒπ‘’π‘’ π‘Ÿπ‘Ÿ 3
𝑑𝑑 = οΏ½ π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘πœŒπœŒπ‘’π‘’ πœ”πœ”πœ”πœ”πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿ 2 = πœ‹πœ‹πœ”πœ”
π‘žπ‘ž
π‘žπ‘ž 𝐼𝐼
π‘žπ‘ž
π‘žπ‘ž
οΏ½ π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘π‘‘πœŒπœŒπ‘šπ‘š π‘Ÿπ‘Ÿ 3 = πœ‹πœ‹πœ”πœ”
=
πœ”πœ”πœ”πœ” =
𝐿𝐿 = πœ‡πœ‡πœ‡πœ‡
π‘šπ‘š
π‘šπ‘š 2πœ‹πœ‹ 2π‘šπ‘š
2π‘šπ‘š
2. Usando questa informazione, trovare quale moto segue classicamente l’elettrone (visto ancora una
volta classicamente, ovvero come una pallina che gira su se stessa), una volta posto in un campo
magnetico uniforme 𝐡𝐡, e la pulsazione caratteristica πœ”πœ”πΏπΏ di tale moto. All’istante iniziale campo
magnetico e momento angolare formano un angolo πœƒπœƒ.
Il momento torcente dovuto all’interazione fra il dipolo e il campo magnetico è
�⃑
πœπœβƒ‘ = 𝑑𝑑⃑ × π΅π΅
Consideriamo il campo magnetico lungo l'asse 𝑧𝑧, risulta
πœπœβƒ‘ =
𝑑𝑑𝐿𝐿�⃑
�⃑ × π‘§π‘§Μ‚ = −𝐡𝐡𝐡𝐡𝐡𝐡𝑧𝑧̂ × πΏπΏ
�⃑
= 𝐡𝐡𝑑𝑑⃑ × π‘§π‘§Μ‚ = 𝐡𝐡𝐡𝐡𝐡𝐡𝐿𝐿
𝑑𝑑𝑑𝑑
Questo tipo di equazione ha come soluzione per 𝐿𝐿�⃑ un moto di precessione di frequenza
πœ”πœ”πΏπΏ = −𝑔𝑔𝑔𝑔𝑔𝑔 =
𝑔𝑔𝑔𝑔
𝐡𝐡
2π‘šπ‘š
Per il protone, si può trovare il rapporto usando la stessa espressione trovata prima, usando ovviamente
π‘šπ‘š = π‘šπ‘šπ‘π‘ e π‘žπ‘ž = 𝑒𝑒, a patto di usare un diverso fattore 𝑔𝑔 = 𝑔𝑔𝑝𝑝 = 5.59. Per il neutrone, si può assumere lo
stesso fattore che per il protone (quindi come se avesse π‘šπ‘š = π‘šπ‘šπ‘π‘ e π‘žπ‘ž = 𝑒𝑒!!!), a patto di usare il fattore
𝑔𝑔𝑁𝑁 = −3.8.
9
Per quanto riguarda il momento di dipolo elettrico, supponiamo che abbia valore 𝑑𝑑𝑁𝑁 e stessa direzione di
momento angolare e momento di dipolo magnetico.
3. Trovare il moto (classico) del neutrone, se immerso in un campo magnetico uniforme e costante 𝐡𝐡
e in un campo elettrico uniforme e costante 𝐸𝐸, e la pulsazione caratteristica πœ”πœ”πΏπΏ di tale moto,
nell’ipotesi i due campi abbiano stessa direzione e verso. All’istante iniziale campo magnetico e
momento angolare formano un angolo πœƒπœƒ.
Al momento magnetico si somma i momento elettrico
πœπœβƒ‘ =
πœπœβƒ‘ = 𝑑𝑑⃑𝑁𝑁 × πΈπΈοΏ½βƒ‘
�⃑
𝑑𝑑𝐿𝐿
2
2
�⃑
= 𝐸𝐸𝑑𝑑⃑𝑁𝑁 × π‘§π‘§Μ‚ = 𝐸𝐸𝑑𝑑𝑁𝑁 𝐿𝐿�⃑ × π‘§π‘§Μ‚ = −𝐸𝐸𝑑𝑑𝑁𝑁 𝑧𝑧̂ × πΏπΏ
𝑑𝑑𝑑𝑑
ℏ
ℏ
πœ”πœ”πΏπΏ = −𝐸𝐸𝑑𝑑𝑁𝑁
𝑔𝑔𝑁𝑁 𝑒𝑒
2𝑑𝑑𝑁𝑁
2
− 𝑔𝑔𝑁𝑁 πœ‡πœ‡πœ‡πœ‡ = −
𝐡𝐡 −
𝐸𝐸
ℏ
ℏ
2π‘šπ‘š
4. Quale relazione c’è fra l’energia di un fotone di pulsazione πœ”πœ”πΏπΏ , e l’energia potenziale classica del
neutrone?
𝑑𝑑
β„πœ”πœ”πΏπΏ = −ℏ 𝐡𝐡 − 2𝑑𝑑𝑁𝑁 𝐸𝐸 = −2𝑑𝑑𝑑𝑑 − 2𝑑𝑑𝑁𝑁 𝐸𝐸 = 2π‘ˆπ‘ˆπ΅π΅ (πœƒπœƒ = 0) + 2π‘ˆπ‘ˆπΈπΈ (πœƒπœƒ = 0)
ℏ
2
5. Ragionando sull’espressione trovata al punto 3, dire come è possibile porre limiti sul valore di 𝑑𝑑𝑁𝑁 ,
con la massima precisione possibile
Tenendo fisso il campo magnetico, si può fare due misure cambiando il verso del campo elettrico, risulta
così
πœ”πœ”πΏπΏ = −
𝑑𝑑𝑁𝑁 =
𝑔𝑔𝑁𝑁 𝑒𝑒
2𝑑𝑑𝑁𝑁
𝐡𝐡 βˆ“
𝐸𝐸
ℏ
2π‘šπ‘š
ℏ
𝑔𝑔𝑁𝑁 𝑒𝑒
οΏ½πœ”πœ”πΏπΏ +
𝐡𝐡�
4𝐸𝐸
2π‘šπ‘š
10
L’equazione dell’orbita
1. Usando la tecnica del potenziale efficace, trovate i punti di massima e minima distanza in funzione
dell’energia 𝐸𝐸 e del momento angolare 𝐿𝐿 del corpo in orbita
Si ha
Ponendo π‘Ÿπ‘ŸΜ‡ = 0 e risolvendo si trova
π‘Ÿπ‘Ÿ± =
1
𝐺𝐺𝐺𝐺𝐺𝐺
𝐿𝐿2
𝐸𝐸 = π‘šπ‘šπ‘Ÿπ‘ŸΜ‡ 2 +
−
2
2π‘šπ‘šπ‘Ÿπ‘Ÿ 2
π‘Ÿπ‘Ÿ
−𝐺𝐺𝐺𝐺𝐺𝐺 βˆ“ �𝐺𝐺 2 𝑀𝑀2 π‘šπ‘š2 + 2𝐸𝐸𝐿𝐿2 /π‘šπ‘š
2𝐸𝐸
2. Trovate ora il valore del semiasse maggiore dell’orbita in funzione di 𝐸𝐸 ed 𝐿𝐿
π‘Žπ‘Ž =
π‘Ÿπ‘Ÿ+ + π‘Ÿπ‘Ÿ− −𝐺𝐺𝐺𝐺𝐺𝐺
=
2
2𝐸𝐸
3. Trovate i valori dei due parametri in funzione di 𝐸𝐸 ed 𝐿𝐿
π‘Ÿπ‘Ÿ+ =
π‘Ÿπ‘Ÿ− =
𝑙𝑙
1 − πœ€πœ€
𝑙𝑙
1 + πœ€πœ€
𝑙𝑙 = π‘Žπ‘Ž(1 − πœ€πœ€ 2 ) =
𝑙𝑙 =
𝐿𝐿2
πΊπΊπ‘šπ‘š2 𝑀𝑀
πœ€πœ€ = οΏ½1 +
π‘Ÿπ‘Ÿ+ π‘Ÿπ‘Ÿ−
π‘Žπ‘Ž
2𝐸𝐸𝐿𝐿2
𝐺𝐺 2 𝑀𝑀2 π‘šπ‘š3
Consideriamo ora un satellite in un’orbita geostazionaria, a un certo punto questo accende il motore per
una frazione di secondo e cambia la sua velocità di una componente βˆ†π‘£π‘£ = 𝛽𝛽𝛽𝛽.
4. Nel caso i cui tale componente aggiuntiva sia parallela alla velocità del satellite iniziale, calcolare i
nuovi parametri dell’orbita 𝑙𝑙, πœ€πœ€
Il raggio dell’orbita geostazionaria è
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘”3
La velocità è
𝐺𝐺𝐺𝐺 2 𝐺𝐺𝐺𝐺 𝑅𝑅𝑇𝑇2 𝑇𝑇𝑇𝑇2 𝑔𝑔𝑅𝑅𝑇𝑇2 𝑇𝑇𝑇𝑇2
= 2 𝑇𝑇𝑇𝑇 = 2
=
4πœ‹πœ‹ 2
4πœ‹πœ‹
𝑅𝑅𝑇𝑇 4πœ‹πœ‹ 2
3
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘” = οΏ½
11
𝑔𝑔𝑅𝑅𝑇𝑇2 𝑇𝑇𝑇𝑇2
4πœ‹πœ‹ 2
𝑣𝑣𝑔𝑔 =
La nuova velocità è
2πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘” 2πœ‹πœ‹ 3 𝑔𝑔𝑅𝑅𝑇𝑇2 𝑇𝑇𝑇𝑇2 3 2πœ‹πœ‹π‘”π‘”π‘…π‘…π‘‡π‘‡2
οΏ½
=
=οΏ½
𝑇𝑇𝑇𝑇
4πœ‹πœ‹ 2
𝑇𝑇𝑇𝑇
𝑇𝑇𝑇𝑇
𝑣𝑣 ′ = 𝑣𝑣(1 + 𝛽𝛽)
Quindi
𝐿𝐿′ = 𝐿𝐿(1 + 𝛽𝛽)
𝐾𝐾 ′ = 𝐾𝐾(1 + 𝛽𝛽)2
𝐸𝐸 ′ = 2𝐸𝐸 − 𝐸𝐸(1 + 𝛽𝛽)2 = 𝐸𝐸(1 − 2𝛽𝛽 − 𝛽𝛽 2 )
𝑙𝑙 =
πœ€πœ€ = οΏ½1 +
𝐿𝐿2 (1 + 𝛽𝛽)2
= π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘” (1 + 𝛽𝛽)2
πΊπΊπ‘šπ‘š2 𝑀𝑀
2𝐸𝐸𝐿𝐿2 (1 + 𝛽𝛽)2 (1 − 2𝛽𝛽 − 𝛽𝛽 2 )
= οΏ½1 − (1 + 𝛽𝛽)2 (1 − 2𝛽𝛽 − 𝛽𝛽 2 )
𝐺𝐺 2 𝑀𝑀2 π‘šπ‘š3
πœ€πœ€ = 𝛽𝛽(2 + 𝛽𝛽)
5. Nei casi in cui l’orbita è ancora chiusa, trovare le nuove distanza massime e minime dal centro
gravitazionale, se l’orbita è aperta, trovare solo la distanza minima
π‘Ÿπ‘Ÿ+ =
π‘Ÿπ‘Ÿ− =
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘” (1 + 𝛽𝛽)2
𝑙𝑙
=
1 − πœ€πœ€ 1 − 𝛽𝛽(2 + 𝛽𝛽)
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘” (1 + 𝛽𝛽)2
𝑙𝑙
=
1 + πœ€πœ€ 1 + 𝛽𝛽(2 + 𝛽𝛽)
Se l’orbita è aperta allora π‘Ÿπ‘Ÿ− è la distanza minima.
Cioè accade per 𝛽𝛽 > √2 − 1.
6. Calcolare i nuovi parametri dell’orbita 𝑙𝑙, πœ€πœ€
𝐿𝐿′ = 𝐿𝐿
𝐾𝐾 ′ = 𝐾𝐾(1 + 𝛽𝛽 2 )
𝐸𝐸 ′ = 2𝐸𝐸 − 𝐸𝐸(1 + 𝛽𝛽 2 ) = 𝐸𝐸(1 − 𝛽𝛽 2 )
𝑙𝑙 =
πœ€πœ€ = οΏ½1 +
𝐿𝐿2
= π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘”
πΊπΊπ‘šπ‘š2 𝑀𝑀
2𝐸𝐸𝐿𝐿2 (1 − 𝛽𝛽 2 )
= οΏ½1 − (1 − 𝛽𝛽 2 ) = 𝛽𝛽
𝐺𝐺 2 𝑀𝑀2 π‘šπ‘š3
7. Per i casi 𝛽𝛽 < 1, calcolare l’angolo fra il semiasse maggiore della nova orbita e la posizione in cui
sono stati accesi i motori
Si usa
12
Quindi
π‘Ÿπ‘Ÿ(πœƒπœƒ) =
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘”
𝑙𝑙
= π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘” =
1 − 𝛽𝛽 𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢
1 − πœ€πœ€ 𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢
πœƒπœƒ = πœ‹πœ‹/2
8. Trovare, sempre per 𝛽𝛽 < 1, le nuove distanze massime e minime
π‘Ÿπ‘Ÿ+ =
π‘Ÿπ‘Ÿ− =
9. Trovare il periodo della nuova orbita
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘”
𝑙𝑙
=
1 − πœ€πœ€ 1 − 𝛽𝛽
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘”
𝑙𝑙
=
1 + πœ€πœ€ 1 + 𝛽𝛽
3
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘” = οΏ½
3
π‘Žπ‘Ž = οΏ½
𝑇𝑇 2 = 𝑇𝑇𝑇𝑇2
𝑔𝑔𝑅𝑅𝑇𝑇2 𝑇𝑇𝑇𝑇2
4πœ‹πœ‹ 2
3 𝑇𝑇 2
𝑔𝑔𝑅𝑅𝑇𝑇2 𝑇𝑇 2
=
π‘Ÿπ‘Ÿ
𝑔𝑔 οΏ½ 2
4πœ‹πœ‹ 2
𝑇𝑇𝑇𝑇
3
3
𝑙𝑙
1
π‘Žπ‘Ž3
1
2
2
=
𝑇𝑇
οΏ½
οΏ½
=
𝑇𝑇
οΏ½
οΏ½
𝑇𝑇 3
𝑇𝑇
1 − 𝛽𝛽 2
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘” 1 − πœ€πœ€ 2
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘”3
10. Calcolare il minimo valore di 𝛽𝛽 = 𝛽𝛽𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒 affinché la nuova orbita sia aperta, e trovare la distanza
minima dal centro in questo caso
L’orbita è aperta se l’eccentricità è maggiore di 1, quindi
Supponi ora 𝛽𝛽 > 𝛽𝛽𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒
π‘Ÿπ‘Ÿ− =
𝛽𝛽𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒 = 1
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘”
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘”
𝑙𝑙
=
=
1 + πœ€πœ€ 1 + 𝛽𝛽𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒 2
11. Trovare la velocità residua che avrà il satellite a distanza infinita (trascura il sole e gli altri pianeti)
L’energia totale è
𝐸𝐸 ′ = −𝐸𝐸(𝛽𝛽 2 − 1)
Dove
Ed
1
2πœ‹πœ‹π‘”π‘”π‘…π‘…π‘‡π‘‡2
1
2
𝐸𝐸 = − π‘šπ‘šπ‘£π‘£π‘”π‘” = − π‘šπ‘š οΏ½
οΏ½
𝑇𝑇𝑇𝑇
2
2
1
2
𝐸𝐸 ′ = π‘šπ‘šπ‘£π‘£∞
2
Si ricava
2
𝑣𝑣∞
2πœ‹πœ‹π‘”π‘”π‘…π‘…π‘‡π‘‡2
=οΏ½
οΏ½
𝑇𝑇𝑇𝑇
13
2/3
(𝛽𝛽 2 − 1)
2/3
1/3
2πœ‹πœ‹π‘”π‘”π‘…π‘…π‘‡π‘‡2
𝑣𝑣∞ = οΏ½
οΏ½
𝑇𝑇𝑇𝑇
�𝛽𝛽 2 − 1 = 𝑣𝑣𝑔𝑔 �𝛽𝛽 2 − 1
12. Trovare il parametro di impatto 𝑏𝑏 del satellite
Il momento angolare vale
𝐿𝐿 = 𝐿𝐿′ = π‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘£π‘£∞
Dalle condizioni iniziali
3
𝐿𝐿 = π‘šπ‘šπ‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘” 𝑣𝑣𝑔𝑔 = π‘šπ‘š οΏ½
Quindi
π‘šπ‘š οΏ½
1/3
𝑔𝑔2 𝑅𝑅𝑇𝑇4 𝑇𝑇𝑇𝑇
οΏ½
2πœ‹πœ‹
= π‘šπ‘šπ‘šπ‘š οΏ½
1/3
2πœ‹πœ‹π‘”π‘”π‘…π‘…π‘‡π‘‡2
οΏ½
𝑇𝑇𝑇𝑇
1/3
𝑔𝑔𝑅𝑅𝑇𝑇2 𝑇𝑇𝑇𝑇2
𝑏𝑏 =
οΏ½
2 οΏ½
�𝛽𝛽 2 − 1 4πœ‹πœ‹
1
𝑔𝑔2 𝑅𝑅𝑇𝑇4 𝑇𝑇𝑇𝑇
2πœ‹πœ‹
=
13. Trovare la deflessione πœ‘πœ‘ generata dalla forza di gravita
�𝛽𝛽 2 − 1
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘”π‘”
�𝛽𝛽 2
−1
Geometricamente si trova che
πœ‘πœ‘ =
πœ‹πœ‹
πœ‹πœ‹
+ 𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴(1/πœ€πœ€) = + 𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴(1/𝛽𝛽)
2
2
14
Il potenziale di Einstein
1. Considerate un corpo di massa π‘šπ‘š immerso nel campo gravitazionale generato da un oggetto di
massa 𝑀𝑀 ≫ π‘šπ‘š. Trovare il minimo raggio dell’orbita circolare possibile
Imponendo
𝐺𝐺𝐺𝐺𝐺𝐺
𝑐𝑐 2
=
π‘šπ‘š
π‘Ÿπ‘Ÿ 2
π‘Ÿπ‘Ÿ
𝐹𝐹 =
π‘Ÿπ‘Ÿ =
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  =
𝐺𝐺𝐺𝐺
𝑐𝑐 2
2𝐺𝐺𝐺𝐺
𝑐𝑐 2
2. Trovare la distribuzione di massa classica che porta a questo potenziale
Troviamo la forza
𝐹𝐹(π‘Ÿπ‘Ÿ) = −
𝑑𝑑
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  𝐿𝐿2
𝑉𝑉(π‘Ÿπ‘Ÿ) = −
οΏ½ 2 + 2 2 4οΏ½
𝑑𝑑𝑑𝑑
2 π‘Ÿπ‘Ÿ
π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿ
𝑔𝑔(π‘Ÿπ‘Ÿ) = −
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  𝐿𝐿2
𝑐𝑐 2 π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
οΏ½ 2 + 2 2 4οΏ½
2 π‘Ÿπ‘Ÿ
π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿ
𝑔𝑔(π‘Ÿπ‘Ÿ) βˆ™ 4πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿ 2 = −4πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹(π‘Ÿπ‘Ÿ)
1 𝐺𝐺𝐺𝐺 3𝐺𝐺𝐺𝐺𝐿𝐿2
3𝑀𝑀𝐿𝐿2
1
𝑀𝑀(π‘Ÿπ‘Ÿ) = − 𝑔𝑔(π‘Ÿπ‘Ÿ) βˆ™ π‘Ÿπ‘Ÿ 2 = οΏ½ 2 + 2 2 4 οΏ½ βˆ™ π‘Ÿπ‘Ÿ 2 = 𝑀𝑀 + 2 2 2
π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿ
π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿ
𝐺𝐺 π‘Ÿπ‘Ÿ
𝐺𝐺
π‘Ÿπ‘Ÿ
𝑀𝑀(π‘Ÿπ‘Ÿ) = οΏ½ 4πœ‹πœ‹πœ‹πœ‹(π‘Ÿπ‘Ÿ)π‘Ÿπ‘Ÿ 2 𝑑𝑑𝑑𝑑
𝜌𝜌(π‘Ÿπ‘Ÿ) = 𝑀𝑀𝑀𝑀(π‘Ÿπ‘Ÿ) +
0
3𝑀𝑀𝐿𝐿2
1 𝑑𝑑 3𝑀𝑀𝐿𝐿2
=
𝑀𝑀𝑀𝑀(π‘Ÿπ‘Ÿ)
−
οΏ½
οΏ½
2πœ‹πœ‹π‘šπ‘š2 𝑐𝑐 2 π‘Ÿπ‘Ÿ 5
4πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿ 2 𝑑𝑑𝑑𝑑 π‘šπ‘š2 𝑐𝑐 2 π‘Ÿπ‘Ÿ 2
3. Per quali raggi sono possibili orbite circolari?
Usando il potenziale efficace
𝑉𝑉𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒 (π‘Ÿπ‘Ÿ) = 𝑉𝑉(π‘Ÿπ‘Ÿ) +
𝑑𝑑
𝑉𝑉 (π‘Ÿπ‘Ÿ) = 0
𝑑𝑑𝑑𝑑 𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2
𝐿𝐿2
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  𝐿𝐿2
𝐿𝐿2
=
οΏ½− + 2 2 2 − 2 2 3 οΏ½
2π‘šπ‘šπ‘Ÿπ‘Ÿ 2
2
π‘Ÿπ‘Ÿ π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿ
π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿ
2𝐿𝐿2
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  𝐿𝐿2
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
οΏ½ 2 − 2 2 3 + 2 2 4οΏ½ = 0
2 π‘Ÿπ‘Ÿ
π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿ
π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿ
π‘Ÿπ‘Ÿ 2 −
2𝐿𝐿2 π‘Ÿπ‘Ÿ
3𝐿𝐿2
+
=0
π‘šπ‘š2 𝑐𝑐 2 π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘šπ‘š2 𝑐𝑐 2
15
2
π‘Ÿπ‘Ÿ =
2𝐿𝐿2
3𝐿𝐿2
2𝐿𝐿2
± οΏ½οΏ½ 2 2 οΏ½ − 4 2 2
2
2
π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘šπ‘š 𝑐𝑐 π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘šπ‘š 𝑐𝑐
2
Da ora in poi indicheremo
π‘Žπ‘Ž2 =
π‘Ÿπ‘Ÿ =
=
𝐿𝐿2
3π‘šπ‘š2 𝑐𝑐 2 π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
οΏ½1 −
οΏ½1
±
οΏ½
π‘šπ‘š2 𝑐𝑐 2 π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
𝐿𝐿2
𝐿𝐿2
π‘šπ‘š2 𝑐𝑐 2
π‘Žπ‘Ž2
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
οΏ½1 ± οΏ½1 − 2 οΏ½
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘Žπ‘Ž
4. Discuti la stabilità delle orbite circolari trovate
Basta controllare la derivata seconda del potenziale efficace
𝑑𝑑2
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
2π‘Žπ‘Ž2
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘Žπ‘Ž2
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2
(π‘Ÿπ‘Ÿ)
𝑉𝑉
+
3
−
4
=
οΏ½−2
οΏ½
𝑑𝑑𝑑𝑑 2 𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒
2
π‘Ÿπ‘Ÿ 3
π‘Ÿπ‘Ÿ 4
π‘Ÿπ‘Ÿ 5
𝑑𝑑2
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2
2
2
2
(π‘Ÿπ‘Ÿ
)
𝑉𝑉
=
−
5 οΏ½π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘Ÿπ‘Ÿπ‘–π‘–π‘–π‘– − 3π‘Žπ‘Ž π‘Ÿπ‘Ÿπ‘–π‘–π‘–π‘– + 6π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘Žπ‘Ž οΏ½
𝑑𝑑𝑑𝑑 2 𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒 𝑖𝑖𝑖𝑖
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘–π‘–π‘–π‘–
2
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
π‘Žπ‘Ž4
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 π‘Žπ‘Ž4
= − 5 οΏ½ οΏ½1 − οΏ½1 − 2 οΏ½ − 3 οΏ½1 − οΏ½1 − 2 οΏ½ + 6π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘Žπ‘Ž2 οΏ½
π‘Žπ‘Ž
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘Žπ‘Ž
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘–π‘–π‘–π‘– π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
=
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 π‘Žπ‘Ž4
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
3π‘Ÿπ‘Ÿ 2
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 π‘Žπ‘Ž4
3π‘Ÿπ‘Ÿ 2
3π‘Ÿπ‘Ÿ 2
οΏ½1 − 𝑠𝑠 οΏ½ =
οΏ½1 − 𝑠𝑠 οΏ½οΏ½1 − 𝑠𝑠 − 1οΏ½ < 0
οΏ½1
−
−
5 π‘Ÿπ‘Ÿ
5 π‘Ÿπ‘Ÿ
π‘Žπ‘Ž2
π‘Žπ‘Ž2
π‘Žπ‘Ž2
π‘Žπ‘Ž2
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘–π‘–π‘–π‘–
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘–π‘–π‘–π‘–
𝑠𝑠
𝑠𝑠
Il raggio interno è instabile
𝑑𝑑2
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2
2
(π‘Ÿπ‘Ÿ
)
(π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘Ÿπ‘Ÿπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œ
𝑉𝑉
− 3π‘Žπ‘Ž2 π‘Ÿπ‘Ÿπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œ + 6π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘Žπ‘Ž2 )
=
−
5
𝑑𝑑𝑑𝑑 2 𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒 π‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œ
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘–π‘–π‘–π‘–
=−
=
2
4
π‘šπ‘šπ‘π‘ π‘Žπ‘Ž
οΏ½
5 οΏ½ π‘Ÿπ‘Ÿ οΏ½1 + 1 −
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œ
𝑠𝑠
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
οΏ½
π‘Žπ‘Ž2
2
−3
π‘Žπ‘Ž4
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
οΏ½1 + οΏ½1 − 2 οΏ½ + 6π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘Žπ‘Ž2 οΏ½
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘Žπ‘Ž
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 π‘Žπ‘Ž4
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
3π‘Ÿπ‘Ÿ 2
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 π‘Žπ‘Ž4
3π‘Ÿπ‘Ÿ 2
3π‘Ÿπ‘Ÿ 2
οΏ½1 − 𝑠𝑠 οΏ½ =
οΏ½1 − 𝑠𝑠 οΏ½οΏ½1 − 𝑠𝑠 + 1οΏ½ > 0
οΏ½1
−
+
5 π‘Ÿπ‘Ÿ
5 π‘Ÿπ‘Ÿ
π‘Žπ‘Ž2
π‘Žπ‘Ž2
π‘Žπ‘Ž2
π‘Žπ‘Ž2
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œ
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œ
𝑠𝑠
𝑠𝑠
Il raggio esterno è stabile.
Nel caso in cui π‘Ÿπ‘Ÿπ‘–π‘–π‘–π‘– = π‘Ÿπ‘Ÿπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œ =
π‘Žπ‘Ž 2
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
= 3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
𝑑𝑑2
𝑉𝑉 (π‘Ÿπ‘Ÿ ) = 0
𝑑𝑑𝑑𝑑 2 𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒 π‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œ
Andando a controllare la derivata terza si vede che
16
𝑑𝑑3
𝑉𝑉 (π‘Ÿπ‘Ÿ ) ≠ 0
𝑑𝑑𝑑𝑑 3 𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒 π‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œπ‘œ
Quindi è instabile.
La teoria newtoniana calcolava, come valore dei precessione dell’orbita di mercurio βˆ†πœ‘πœ‘ = 5557.62 ±
0.20′′. Tuttavia il valore misurato era di βˆ†πœ‘πœ‘ = 5600.73 ± 0.41′′
5. Trovare il valore di precessione per centennio dovuto agli effetti di relatività generale, e dire se
questo contributo è o meno conforme a quello della relatività generale, e se è il tassello mancante
fra teoria e esperimento. Considerare l’orbita quasi circolare.
Si può trovare semplicemente:
πœ”πœ”π‘Ÿπ‘Ÿ2 = −
1 𝑑𝑑2
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
𝑐𝑐 2 2
οΏ½
(π‘Ÿπ‘Ÿ)
𝑉𝑉
π‘Žπ‘Ž
1
−
=
π‘Ÿπ‘Ÿ 4
π‘Žπ‘Ž2
π‘šπ‘š 𝑑𝑑𝑑𝑑 2 𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒
Il periodo di rivoluzione lo si può ricavare dalla terza legge di Keplero
πœ”πœ”πœ‘πœ‘2 =
πœ”πœ”π‘Ÿπ‘Ÿ2 =
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  𝑐𝑐 2
2π‘Ÿπ‘Ÿ 3
2πœ”πœ”πœ‘πœ‘2 1 2
2π‘Žπ‘Ž2
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
1 𝑑𝑑2
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
2
οΏ½
οΏ½
(π‘Ÿπ‘Ÿ)
1
−
𝑉𝑉
π‘Žπ‘Ž 1 − 2 = πœ”πœ”πœ‘πœ‘ οΏ½
=
οΏ½
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘Ÿπ‘Ÿ
π‘Žπ‘Ž
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘Žπ‘Ž2
π‘šπ‘š 𝑑𝑑𝑑𝑑 2 𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒𝑒
Poiché π‘Ÿπ‘Ÿ ≫ π‘Žπ‘Ž ≫ π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  possiamo prendere approssimativamente
π‘Ÿπ‘Ÿ =
e si ottiene:
π‘Žπ‘Ž2
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
2π‘Žπ‘Ž2
οΏ½1 ± οΏ½1 − 2 οΏ½ ≅
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘Žπ‘Ž
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
πœ”πœ”π‘Ÿπ‘Ÿ2 = πœ”πœ”πœ‘πœ‘2 οΏ½1 −
πœ”πœ”π‘Ÿπ‘Ÿ2 = πœ”πœ”πœ‘πœ‘2 οΏ½1 −
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
π‘Žπ‘Ž2
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
π‘Žπ‘Ž2
1/4
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
πœ”πœ”π‘Ÿπ‘Ÿ = πœ”πœ”πœ‘πœ‘ οΏ½1 − 2 οΏ½
π‘Žπ‘Ž
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
πœ”πœ”π‘Ÿπ‘Ÿ ≅ πœ”πœ”πœ‘πœ‘ οΏ½1 − 2 οΏ½
4π‘Žπ‘Ž
Per 100 anni si trova
βˆ†πœ‘πœ‘ =
οΏ½πœ”πœ”π‘Ÿπ‘Ÿ − πœ”πœ”πœ‘πœ‘ οΏ½ 3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2
= 2
πœ”πœ”πœ‘πœ‘
4π‘Žπ‘Ž
3πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2 3πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 2 π‘šπ‘š2 𝑐𝑐 2 3πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
3πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
=
=
=
2
2
2π‘Žπ‘Ž
2𝐿𝐿
𝑙𝑙
𝐴𝐴(1 − πœ€πœ€ 2 )
17
βˆ†πœ‘πœ‘ = 𝑁𝑁
3πœ‹πœ‹π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
≈ 42.91′′
𝐴𝐴(1 − πœ€πœ€ 2 )
6. Trovare la deflessione nella teoria kepleriana classica
La deflessione è data dal parametro eccentricità
πœ€πœ€ = οΏ½1 +
Inserendo i dati classici
πœ€πœ€ = οΏ½1 +
La deviazione è
2𝐸𝐸𝐿𝐿2
𝐺𝐺 2 𝑀𝑀2 π‘šπ‘š3
1
𝐸𝐸 = π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 , 𝐿𝐿 = π‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘šπ‘š
2
4𝑏𝑏 2
4π‘Ÿπ‘Ÿ02
π‘Ÿπ‘Ÿ0
π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 π‘šπ‘š2 𝑐𝑐 2 𝑏𝑏2
οΏ½
οΏ½1
=
+
≅
1
+
≅2
2
2
2
2
3
𝐺𝐺 𝑀𝑀 π‘šπ‘š
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
1
2 π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
πœ‹πœ‹
βˆ†πœ‘πœ‘ = 2 οΏ½ − 𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴 οΏ½ οΏ½οΏ½ = =
πœ€πœ€
πœ€πœ€ π‘Ÿπ‘Ÿ0
2
7. Trovare la deflessione dovuta al termine aggiuntivo del potenziale
Il valore della deflessione può essere trovato calcolando
+∞
βˆ†π‘π‘ = οΏ½ 𝑑𝑑𝑑𝑑𝐹𝐹⊥ =
−∞
=
1
+𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴� �
πœ€πœ€
οΏ½
1
−𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴� οΏ½
πœ€πœ€
1
+𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴𝐴� �
πœ€πœ€
οΏ½
0
𝑑𝑑𝑑𝑑
𝑑𝑑𝑑𝑑
π‘šπ‘šπ‘Ÿπ‘Ÿ 2 π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  𝐿𝐿2
𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢 = 2
𝐿𝐿 2 π‘šπ‘š2 𝑐𝑐 2 π‘Ÿπ‘Ÿ 4
1
π΄π΄π‘Ÿπ‘Ÿπ‘Ÿπ‘Ÿπ‘Ÿπ‘Ÿπ‘Ÿπ‘Ÿπ‘Ÿπ‘ŸοΏ½ οΏ½
πœ€πœ€
οΏ½
0
𝑑𝑑𝑑𝑑
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  𝐿𝐿
𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢
2π‘Ÿπ‘Ÿ 2
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  𝐿𝐿
3π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  𝐿𝐿 2πœ€πœ€ 2 2π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘π‘π‘π‘πœ€πœ€ 2
2
𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢𝐢(1
−
πœ€πœ€πœ€πœ€πœ€πœ€πœ€πœ€πœ€πœ€)
≅
=
𝑙𝑙 2
𝑙𝑙 2
𝑙𝑙 2 3
βˆ†π‘π‘ 2π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘π‘πœ€πœ€ 2 2π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘  π‘Ÿπ‘Ÿ0 πœ€πœ€ 2 2π‘Ÿπ‘Ÿπ‘ π‘ 
βˆ†πœ‘πœ‘
=
≅ 2 2 =
2𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆 οΏ½ οΏ½ ≅ βˆ†πœ‘πœ‘ =
𝑙𝑙 2
π‘Ÿπ‘Ÿ0
𝑝𝑝
2
π‘Ÿπ‘Ÿ0 πœ€πœ€
8. Il risultato trovato è conforme al risultato della relatività generale?
Chiaramente è difficile interpretare la validità del risultato. Rispetto al metodo precedente, c’è il pregio di
1
2
non dovere assegnare un’energia 𝐸𝐸 = π‘šπ‘šπ‘π‘ 2 al fotone, che è sicuramente sbagliato. In tale parte del
potenziale la massa si semplifica sempre a prescindere (possiamo immaginare che la variabile fisica sia 𝐿𝐿/π‘šπ‘š
per quando andiamo ad usare la conservazione del momento angolare)
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