elenco elementi e minerali e applicazioni pratiche

ELENCO ELEMENTI E MINERALI E
APPLICAZIONI PRATICHE
Elementi che hanno applicazioni pratiche:
Afnio
L'afnio deriva da Hafnia, nome latino di Copenhagen Esso è un metallo dal colore grigio-argento e
duttile. Si trova, in tracce, in minerali come lo zirconio [Zr(SIO)4] e la baddeleyite (ZrO2). E' usato
nelle barre di controllo dei reattori nucleari per la capacità di assorbire i neutroni.
Alluminio
L'alluminio deriva dal Latino alumen (allume), ovvero solfato doppio idrato di un metallo trivalente
(Al, Fe) e di un metallo monovalente (K, Na). Esso è un metallo argenteo, leggero, fragile e
malleabile. E' il terzo elemento più abbondante della crosta terrestre. Si ottiene per elettrolisi della
bauxite (Al2O3) fusa. Lo si può utilizzare in industria aereospaziale, per costruire contenitori,
infissi, etc.
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Americio
L'americio deriva da continente America. Esso è un metallo bianco-argento, artificiale e radioattivo.
Prodotto per bombardamento del plutonio con neutroni. L'isotopo Am-241 è utilizzato nei rilevatori
di fumo.
Antimonio
Antimonio deriva dal Greco anti monos (non solo). L'origine etimologica del simbolo chimico Sb,
legato alla parola latina stibium (antimonio). Esso è un semimetallo duro ma fragile dal colore
bianco-argento. Si estrae per lo più dalla stibnite (Sb2S3) e dagli ossidi valentinite e senarmontite
(Sb2O3). E' usato in leghe con altri metalli per incrementarne la durezza. Utilizzato nei
semiconduttori e nell'industria chimica.
Argento
L'argento deriva dal latino argentum, da avvicinare al greco argos (splendente, lucente, brillante).
Esso è un metallo bianco-argenteo, duttile e malleabile. Lo si trova in minerali come l'Argentite
(AgS), l'argento rubino chiaro (Ag3AsS3) o l'argento friabile. E' usato in gioielleria e nell'industria
fotografica. Ha un'elevata conducibilità.
Argo
L'argo deriva dal Greco argon (inattivo). Esso è un gas inerte inodore ed incolore. E' il terzo
elemento più abbondante nell'aria atmosferica. Si ottiene per distillazione frazionata dell'aria
liquida. Usato nelle lampade ad incandescenza e in quelle a fluorescenza. E' utilizzato per creare
atmosfere inerti.
Arsenico
Il termine arsenico deriva dalla voce dotta del latino tardo arsenicum, derivante dal greco arsenikon
(orpimento giallo, As2S3). Esso è un metalloide grigio in scaglie fragili. Si ottiene per estrazione
dell'arsenopirite. Usato nell'industria dei semiconduttori, come indurente delle leghe di piombo. I
sali, arseniti ed arseniati, sono usati come derattizzanti ed insetticidi.
Azoto
L'azoto deriva dal Greco azoitikos (non generatore della vita). Il simbolo deriva dal nome Nitrogen
(generatore di composti nitrici). Esso è un metalloide che allo stato elementare si presenta sotto
forma di molecole diatoniche molto inerte. Quinto elemento più abbondante nell'universo. Si
prepara per lo più dalla distillazione frazionata dell'aria liquida. Usato nell'industria chimica per la
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preparazione di ammoniaca e altri fertilizzanti. Utilizzato nelle atmosfere inerti delle preparazioni
alimentari.
Bario
Il bario deriva dal barite, nome del minerale da cui fu isolato l'elemento. In passato la barite era
conosciuta col nome di 'terra pesante' - Greco barys (pesante o denso). Esso è un metallo tenero,
grigio-argento e malleabile. Si estrae dalla baritina (BaSO4) e dalla witherite (BaCO3). Come
solfato e usato in radiologia come mezzo di contrasto. Nell'industria delle vernici il BaSO4 unito al
ZnS forma il litopone, pigmento bianco coprente.
Berillio
Il berillio deriva dal nome del minerale Berillo. In precedenza veniva chiamato Glucinio (Gl). Esso
è un metallo duro di colore grigio. Lo Si trova fondamentalmente in minerali come il Berillo
[AlBe3(Si6O18)] e il Crisoberillo (Al2BeO4). Il suo impiego principale deriva dalla particolare
capacità di assorbire calore. Usato nell'industria aereospaziale per la sua capacità di assorbire grandi
quantità di calore. Utilizzato nella costruzione di lampade fluorescenti e come refrattario.
Bismuto
Il bismuto deriva dal Tedesco wissmuth (massa bianca). Esso è un metallo fragile dal colore bianco
con sfumature rosa. Si ottiene per riduzione da minerali quali la bismutina (Bi2S3) e l'ocra di
bismuto (Bi2O3). E' usato principalmente nel campo farmaceutico e per preparare leghe a basso
punto di fusione come quelle per i fusibili
Boro
Il Boro deriva da borace (Na2B4O7*10H2O). Esso è un metalloide dal colore giallo-marrone. Il
boro è un semimetallo nerastro, lucido e duro. Si estrae dai borati o dall'acido borico naturale. Può
essere anche prodotto per via elettrolitica. Usato nell'industria aereospaziale per leghe con titanio e
tungsten
Bromo
Il bromo deriva dal Greco bromos (puzza, fetore). Infatti il bromo a temperatura e pressione
ambiente è un liquido rosso-bruno di odore sgradevole e soffocante. E' solubile in acqua e vaporizza
facilmente. E' l'unico nonmetallo liquido a temperatura ambiente. Si ottiene per via elettrolitica dal
bromuro di sodio presente nell'acqua di mare. Usato nell'industria chimica, ad es. per la
preparazione del dibromoetilene, come additivo delle benzine, in medicina e, come bromuro di
argento nell'industria fotografica.
Cadmio
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Il cadmio deriva dal Greco kadmeia, il nome del minerale cadmia o calamina (ZnCO3). Esso è un
metallo bianco-blu, tenero, duttile e malleabile. Lo si ottiene come sottoprodotto del processo di
raffinamento dello zinco. Usato per la costruzione di batterie al Ni-Cd e in leghe speciali resistenti. I
composti sono utilizzati come pigmenti gialli delle vernici.
Calcio
Il calcio deriva dal Latino calx, calcis (calce). Esso è un metallo morbido dal colore biancoargenteo. È il quinto elemento più abbondante nella crosta terrestre. Si ottiene per estrazione dai
minerali calcarei, riducendo il cloruro (CaCl2) con alluminio a 1000 °C. I suoi composti sono
impiegati nell'industria edile: CaSO4 (gesso), CaO (calce viva) Ca(OH)2 (calce spenta). Dalle
marne (CaCO3) si producono i cementi e le calci idrauliche. E' un componente essenziale in molti
processi biologici ed è presente nelle ossa e nei gusci.
Carbonio
Il carbonio deriva dal Latino carbonis. E' un metalloide che allo stato elementare si presenta sotto
forma di Diamante, di Grafite o di Buckminsterfullerene. Lo si può preparare bruciando materiale
organico in assenza di ossigeno. E' usato nella preparazione degli acciai e in molte altre tecnologie.
L'isotopo 14 è usato nei metodi di datazione
Cerio
Cerio, così come il suo minerale cerite, deriva del nome dal asteroide Cerere. Esso è un metallo
grigio, malleabile e duttile. È la terra rara piu abbondante. Si estrae della monazite. Gli ossidi sono
utilizzati per costruire lenti ad alta rifrattivita. Utilizzato anche nell'industria tessile ed in quella
fotografica.
Cesio
Il cesio deriva dal Latino caesius (azzurro cielo) e il nome deriva dalle due riche azzurre che ne
caratterizzano lo spetto d'emissione. Esso è il metallo molto tenero, grigio chiaro, duttile. Si trova
nella pollucite [(Cs4Al4Si9O26).H2O] ed in tracce nella lepidolite. Usato negli orologi atomici,
come propellente nei motori ionici e per rimuovere tracce di aria nei tubi catodici.
Cloro
Il cloro deriva dal Greco chloros (giallo-verdastro). Il nome richiama la caratterisitca cromatica a
temperatura e pressione ambiente di questo gas, tossico e irritante, che si presenta appunto con una
colorazione giallo-verde. È il non si trova libero in natura; si trova in molti minerali.
Industrialmente si prepara per elettrolisi di una soluzione acquosa di NaCl. Usato come disinfettante
nel trattamento delle acque, come sbiancante. Entra nella composizione di materiali plastici (es.
PVC).
Cobalto
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Il cobalto deriva dal Tedesco Kobald, da Kobold nome del genio o folletto della categoria degli elfi.
Esso è un metallo duro, duttile, di colore grigio-blu. Si ottiene per estrazione da minerali quali la
cobaltite (CoAsS) e la linneite (Co3S4). E'usato in molte leghe: per magneti permanenti, ceramiche
speciali o vetri. L'isotopo radioattivo Co-60 è usato nella radioterapia.
Cripto
Il cripto deriva dal Greco kryptos (nascosto) e fu chiamato così perché la sua presenza è di difficile
rilevazione nei vari processi di identificazione a causa del fatto che esso si trova in piccolissime
quantità nei gas che formano l'aria atmosferica. È il gas nobile incolore, inodore. Non reattivo. Si
ottiene dalla distillazione dell'aria liquida. Usato nell'industria come gas per lampade a fluorescenza
(lampade stroboscopiche), spesso unito ad altri gas nobili.
Cromo
Il cromo deriva dal Greco chroma (colore) per il fatto che i suoi composti sono intensamente e
variamente colorati. Esso è un metallo duro, grigio chiaro (bianco-blu nel metallo puro), resistente
alla corrosione. Si ottiene per estrazione da minerali quali la cromite [Fe,Mg(CrO4)]. E' usato in
molte leghe per la sua elevata resistenza alla corrosione, soprattutto unito al ferro.
Disprosio
Il disprosio deriva dal Greco dysprositos (difficile da isolare). Esso è un metallo lucido grigioargento e tenero. Si trova, come le altre terre rare, in tracce nella monazite. E' usato nelle barre di
controllo dei reattori nucleari per la sua elevata capacità di assorbire neutroni.
Elio
L'elio deriva dal Greco helios (sole). Esso è un gas leggero insapore, incolore, inodore. Lo si trova
nei depositi di gas naturale e nell'aria. L'elio di origine endogena deriva dal decadimento di elementi
radioattivi presenti nel sottosuolo. Usato nei palloni aerostatici, nelle miscele respiratorie per alte
profondità, e nei termometri a gas.
Erbio
L'erbio deriva da Ytterby (Svezia), città dove fu scoperto. Esso è un metallo lucido grigio-argento,
molto tenero e malleabile. Si trova, come le altre terre rare, in tracce nella monazite. L'ossido di
Erbio è usato per preparare smalti ceramici rosa
Europio
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L'europio deriva da continente Europa. Esso è un metallo grigio-argento e tenero. Si trova, come le
altre terre rare, in tracce nella monazite. Utilizzato nell'industria elettronica, con l'ossido di ittrio per
produrre fosfori rossi dei tubi catodici.
Ferro
La voce ferro deriva dal latino ferrum (ferro). Esso è un metallo duro, duttile, di colore grigio. Si
ottiene per riduzione da minerali quali l'ematite (Fe2O3), la magnetite (Fe3O4) e la limonite
(FeOOH). E' largamente usato per preparare acciai ghise e leghe. E' essenziale in molti processi
biologici, quale componente dell'emoglobina.
Fluoro
Il fluoro deve il suo nome che il minerale fluorite, fluoruro di calcio, CaF2, veniva impiegato come
fondente. Fluorite infatti deriva dal verbo latino fluere (scorrere, fluire). È il un gas di colore gialloverde estremente tossico e irritante. Lo si trova nei minerali Fluorite (CaF2) e Criolite (Na3AlF6).
Reagisce facilmente con tutti gli elementi. E' l'elemento base della produzione dei
clorofluorocarburi. E' usato nelle paste dentifrici come fluoruro di sodio (NaF).
Fosforo
Il fosforo deriva dal Greco phos (luce) e phoros (portatore). Si presenta in diversi stati allotropici:
ad es. il fosforo bianco è un solido fosforescente, infiammabile all'aria, il fosforo rosso (amorfo) è
una polvere brunastra. Si ottiene per estrazione dai fosfati, per riscaldamento con silice e coke a
1500 °C. Il fosforo ed i suoi composti sono usati nell'industria chimica, come fertilizzante,
nell'industria degli esplosivi.
Gadolinio
Il nome gadolinio deriva dal suo minerale gadolinite. Esso è una terra rara dal colore grigio-argento,
tenero e duttile. Si trova nella gadolinite e, come le altre terre rare, in tracce nella monazite.
Utilizzato nell'industria elettronica e per produrre leghe di acciai speciali.
Gallio
Il termie gallio deriva dal cognome latino Gallia, l'antico nome della Francia. E'interessante
osservare che il chimico russo D. I. Mendeleev predisse l'esistenza e alcune proprietà fisiche del
gallio prima che esso venisse scoperto. È il metallo morbido di colore bianco-blu, fonde a
bassissima temperatura con proprietà simili all'alluminio. Si ottiene per estrazione, come prodotto
secondario, da minerali quali la bauxite e la germanite. Usato nell'industria dei semiconduttori e
nella produzione dei LED
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Germanio
Germanio deriva dalla parola latina Germania (Germania). Esso è un metallo duro ma fragile dal
colore grigio-argenteo. Si ottiene per estrazione del diossido (GeO2), come prodotto secondario
della raffinazione del rame, dello zinco e del piombo. E'usato largamente nell'industria dei
semiconduttori.
Idrogeno
L'idrogeno deriva dal nome greco hydro (acqua) e gennan (generare). Esso è un gas incolore,
insapore ed inodore. È l'elemento più abbondante dell'universo ed uno dei dieci più abbondanti della
crosta terrestre. Lo si può trovare nelle miniere, nei pozzi di gas e di petrolio. Viene prodotto
dall'industria petrolchimica. Si può anche ottenere per elettrolisi dell'acqua. E' usato come riducente
nella raffinazione dei metalli e anche come propellente nei razzi. I suoi isotopi pesanti (deuterio e
trizio) sono usati, rispettivamente, nella fissione e nella fusione nucleare.
Indio
L'indio deve il suo nome alle evidenti e caratteristiche righe azzurre presenti nel suo spettro di
emissione che ne permisero l'individuazione grazie all'analisi spettrale. Esso è un metallo biancoargento, molto tenero. Si trova in piccole quantita in minerali dello zinco. Usato in leghe dentali, nei
semiconduttori e, in lega con altri metalli, per abbassarne il punto di fusione.
Iodio
Lo iodio deriva dal Greco iodes (viola). Esso è un metalloide con aspetto cristalli neri lucidi.
Sublima in un gas violetto, dall'odore irritante. Si estrae da sali di sodio e potassio, presenti come
minerali o nell'acqua di mare. Usato farmacologia (antisettico), nell'industria chimica come
colorante. L'isotopo 131I e usato in radiologia come mezzo di contrasto per i raggi X.
Iridio
L'iridio deriva dal Latino iris, iridis (arcobaleno). Esso è un metallo bianco, lucente e molto duro.
E', assieme all'osmio, l'elemento più denso. Si estrae allo stato elementare. Usato per leghe da
oreficeria, come catalizzatore, per strumenti da laboratorio. E' estremamente resistente alla
corrosione.
Itterbio
L'itterbio deriva dal nome della cittadina di Ytterby, Svezia. Esso è un metallo lucido grigioargento, tenero e duttile. Si trova, come le altre terre rare, in tracce nella monazite o la gadolinite.
Utilizzato in laboratorio e in ricerche metallurgiche.
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Ittrio
L'ittrio deriva da Ytterby (Svezia), città dove fu scoperto. Esso è un metallo duttile, di colore
argenteo. Si può estrarre da minerali quali lo xenotimo (YPO4) e nella monazite (CePO4). E' usato
in combinazione con l'europio e per produrre i fosfori rossi degli schermi TV.
Lantanio
Lantanio è parola coniata dal chimico svedese C. G. Mosander nel 1836 dal verbo Greco lantanein
(restare nascosto). Esso è un metallo tenero, grigio-argento, malleabile e duttile. Si ritrova in tracce
nella monazite. E' usato nelle lenti di buona qualità ottica per la sua capacità di impartire peculiari
proprietà rifrattive al vetro
Litio
Il litio deriva dal greco lithos (pietra). Esso è un metallo morbido dal colore argenteo ed è il più
leggero dei metalli. Si prepara per elettrolisi del Cloruro di Litio fuso oppure dello Spodumene
[LiAl(Si2O6)] ed è usato nelle batterie, nelle ceramiche e nei lubrificanti.
Lutezio
Il lutezio deriva da Lutetia, nome latino di Parigi. Esso è un metallo lucido grigio-argento, duro e
denso. Si trova, con l'itterbio, nella gadolinite [Y2FeBe2(O|SiO4)2]. Utilizzato in laboratorio
Magnesio
Il magnesio deriva dal nome di greco città di Magnesia. Esso è un metallo dal colore grigiobiancastro, leggero, fragile, malleabile e facilmente ossidabile. Brucia con fiamma luminosa.
Settimo elemento più abbondante della crosta terrestre. Si ottiene per elettrolisi del cloruro (MgCl2)
fuso. Usato in leghe nell'industria aereospaziale, avendo caratteristiche strutturali simili
all'alluminio. I suoi composti sono usati in medicina, agricoltura e preparazioni alimentari.
Manganese
Manganese deriva dal greco città di Magnesia in Asia Minore. Esso è un metallo dal colore grigioargenteo con riflessi rosati. In polvere fine è pirofosforico. Si ottiene per riduzione da minerali quali
la pisolusite (MNO2). E' usato per preparare acciai speciali e nelle batterie.
Mercurio
Il mercurio deriva dal nome del pianeta. Il simbolo proviene dal nome latino Hydrargyrum (argento
liquido). Esso è un metallo argenteo, liquido a temperatura ambiente. Si estrae da minerali quali il
cinabro (HgS). In alcuni giacimenti di cinabro può trovarsi mercurio allo stato elementare. Usato
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per costruire termometri, strumenti di misura, pile, interruttori a gravità, lampade a vapori di
mercurio.
Molibdeno
Il molibdeno deriva dal minerale molibdenite che assomiglia moltissimo per aspetto al solfuro di
piombo (derivate dal greco parola molybdos - 'piombo'). Esso è un metallo bianco-argenteo, duro e
resistente alla corrosione. Si estrae dai minerali molibdenite (MoS2) e wulfenite (MoO4Pb). E'
usato in leghe per acciai speciali, ad esempio nell'industria aereospaziale.
Monazite
La monazite è un minerale fosfato di colore marrone-rossiccio, contenente metalli delle terre rare.
Si presenta di solito in piccoli cristalli isolati. Ci sono in realtà almeno quattro diversi tipi di
monazite, a seconda della composizione percentuale dei diversi elementi nel minerale:
monazite-(Ce) (Ce, La, Pr, Nd, Th, Y)PO4
monazite-(La) (La, Ce, Nd, Pr)PO4
monazite-(Nd) (Nd, La, Ce, Pr)PO4
monazite-(Sm) (Sm, Gd, Ce, Th)PO4.
Gli elementi delle terre rare in parentesi sono elencati nell’ordine dato dalla proporzione relativa in
cui si trovano all’interno del minerale, così che il lantanio è la terra rara più comune nella monazite
(La), e via dicendo. Il silicio, SiO2, sarà presente in tracce, come pure piccole quantità di uranio e
torio. Per via del decadimento alfa del torio e dell’uranio, la monazite contiene una significativa
quantità di elio, che può essere estratta mediante riscaldamento.
La monazite è un importante minerale grezzo per torio, lantanio e cerio. Si trova spesso in
giacimenti alluvionali. I giacimenti in India sono particolarmente ricchi di monazite. Essa ha una
durezza da 5,0 a 5,5 ed è relativamente densa, da circa 4,6 a 5,7 g/cm3.
A causa della presenza di torio al suo interno, la monazite è discretamente radioattiva. Se si tengono
dei campioni, dovrebbero essere posti lontano dai minerali che possono essere danneggiati dalle
radiazioni.
Il nome monazite viene dal greco μοναζειν (monazein, “essere solitario”), in allusione ai suoi
cristalli isolati. India, Madagascar e Sudafrica hanno grandi giacimenti di sabbie di monazite
Grazie alla sua natura radioattiva, la monazite all’interno delle rocce è un utile strumento per datare
eventi geologici, come il riscaldamento o la deformazione di una roccia.
Neo
La voce neon fu proposta da W. Ramsay nel 1898 e deriva dal greco néon, neutro di néos (nuovo).
Esso è un gas incolore, inodore, insapore ed inerte. È il quarto elemento più abbondante
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nell'universo ed il quinto nell'atmosfera. Si ottiene per estrazione dall'aria liquida come
sottoprodotto della produzione di ossigeno ed azoto liquidi. Usato nell'industria come gas per
lampade fluorescenti.
Neodimio
Il neodimio deriva dal Greco neos(nuovi) e didymos (gemelli) per essere stato isolato da una
miscela di Terre rare chiamata Didimio. Esso è un metallo grigio-argento, tenero, malleabile e
duttile. Si estrae dagli stessi minerali del neodimio, per riduzione degli alogenuri estratti dalla
monazite. E usato per smalti ceramici. Usato anche per correggere le aberrazioni cromatiche delle
lenti specialmente per quanto riguarda le componenti gialle della luce.
Nichel
Il nichel deriva dal Tedesco kupfernickel (falso rame), composto di kupfer (rame) e Nickel (da
Nicolaus, genio maligno o folletto). Esso è un metallo duro, duttile, malleabile, di colore grigio
chiaro. Resistente alla corrosione. Si ottiene per estrazione da minerali quali la pentlandite
[(Ni,Fe)9S8] e la millerite (NiS). E' usato in molte leghe e come ricoprente attraverso
elettrodeposizione per la sua resistenza alla corrosione. Con il cadmio forma la coppia redox nelle
batterie (batterie al Ni-Cd).
NIOBIO
Il niobio deriva da Niobe, figlia del mitico re greco Tantalo. Esso è un metallo morbido dal colore
bianco brillante e resistente alla corrosione. Si estrae dai minerali columbite (FeNb2O6) e
manganocolumbite (MnNb2O6). E' usato per preparare acciai inossidabili da impiegare nei reattori
nucleari, negli aeroplani e nei missili.
OLMIO
L'olmio deriva da Holmia nome Latino di Stoccolma. Esso è un metallo lucido grigio-argento,
molto tenero e malleabile. Si trova, come le altre terre rare, in tracce nella monazite. Utilizzato in
laboratorio. Probabile interesse per le caratteristiche magnetiche.
ORO
L'oro deriva dal nome latino aurum (oro). Esso è un metallo fragile dal colore giallo brillante. E'
estremamente resistente alla corrosione. Si estrae allo stato elementare o da leghe naturali con
l'argento. E' un metallo molto malleabile ed è usato in elettronica, gioielleria e come metallo da
conio.
OSMIO
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L'osmio deriva dal Greco osme (odore). Esso è un metallo bianco-blu, lucente, molto duro. In
polvere fine è di colore nero. E' uno degli elementi a maggior densità. Lo si ottiene dai minerali del
platino. E'usato per indurire puntali e perni. E' un metallo molto duro e resistente alla corrosione
come pochi altri.
OSSIGENO
L'ossigeno deriva dal nome greco oxus (acido) e gennan (generare). Esso è un gas inodore, insapore
e incolore. È il terzo elemento più abbondante nell'universo. È il più abbondante della crosta
terrestre. Si prepara per lo più dalla distillazione frazionata dell'aria liquida. Usato nell'industria
chimica ed in quella siderurgica (saldature). Utilizzato come gas medicinale.
PALLADIO
Il palladio deriva dal nome della asteroide Pallade, scoperto appena un anno prima. Esso è un
metallo morbido, bianco-argenteo, duttile e malleabile. Lo si ottiene come sottoprodotto della
lavorazione di minerali del platino, nichel o rame. E' usato in gioielleria, per strumenti chirurgici o
come catalizzatore.
PIOMBO
Il piombo deriva dal nome latino plumbum. Esso è un metallo grigio, tenero, duttile e malleabile. Si
ottiene per riduzione da minerali quali la galena (PbS). E' usato in leghe per saldature, nelle batterie,
per schermi antiradiazione.
PLATINO
Il platino deriva dallo Spagnolo platina (piccolo argento). Esso è un metallo dal colore biancoargenteo, lucente e tenero. Si ricava da minerali chiamati platino nativo. Usato per leghe da
oreficeria, come catalizzatore, per strumenti da laboratorio. E' estremamente resistente alla
corrosione.
PLUTONIO
Il plutonio deriva dal nome del pianeta Plutone. Esso è un metallo bianco-argento, raro e
radioattivo. Prodotto per bombardamento dell'uranio con neutroni. Utilizzato in reattori nucleari e
per costruire bombe atomiche.
POLONIO
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Il polonio deriva dal Polonia, paese natale di Marie Curie Esso è un metallo radioattivo blu
fosforescente. Si ritrova in piccole quantità nella pechblenda, derivato dal decadimento del bismuto.
Usato in laboratorio come sorgente di particelle. E' circa 1000 volte più radioattivo del radio.
POTASSIO
Il potassio deriva dall'inglese potash (cenere di pentola), il simbolo K deriva dal latino kalium che a
sua volta deriva dall'arabo quali, alcali. Esso è un metallo tenero, pastoso, di colore argenteo,
facilmente ossidabile e reattivo con l'acqua. E' l'ottavo elemento più abbondante della crosta
terrestre. Lo si trova nei minerali carnallite [(KMgCl3).6H2O] e silvite (KCl). I suoi sali sono usati
nell'industria chimica, in quella farmaceutica ed in quella degli esplosivi.
PRASEODIMIO
Il praseodimio deriva dal Greco prasios (verde) e didymos (gemelli) per le sue caratteristiche
spettroscopiche. Esso è un metallo grigio-argento, tenero, malleabile e duttile. Si estrae dagli stessi
minerali del neodimio, per riduzione degli alogenuri estratti dalla monazite. E' usato per colorare
vetri e smalti ceramici. Gli ossidi sono utilizzati per costruire lenti. Nell'industria aerespaziale e
usato per leghe con alluminio.
PROMETIO
Il promezio nome deriva dal personaggio mitologico Prometeo. Il nome richiama il modo con cui
questo elemento può essere prodotto in discrete quantità come risultato dell'impiego del 'fuoco'
prodotto dalle reazioni di fissione nucleare. Si trova come elemento naturale nelle stelle. Si ottiene
come prodotto della fissione di uranio, plutonio o torio. Usato come sorgente di radioattività.
RADIO
La radio deriva dal Latino radius (raggio). Esso è un metallo bianco-argenteo, estremamente
radioattivo. Si ritrova in giacimenti di uranio in ragione di una parte di Ra per 3 milioni di parti di
atomi di uranio. E' usato in tutti quelle applicazioni che richiedono una sorgente di raggi gamma o
neutroni.
RADON
Il radon deriva da radium. Esso è un gas radioattivo inodore, insapore ed incolore. Si produce per
decadimento del radio nella crosta terrestre. E' usato nel trattamento di alcune forme tumorali.
RAME
In epoca romana la maggior parte del rame era estratta dall'isola di Cipro, realtà che veniva
sottolineata con il termine aes Cyprium (rame, bronzo di Cipro). La voce rame deriva dal latino
parlato aramen, un derivato della voce latina aes (rame, bronzo). Esso è un metallo di colore rosso-
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bruno, duttile, malleabile e ottimo conduttore elettrico. Si ottiene per estrazione da minerali quali la
calcopirite (CuFeS2) e la covellite (CuS). E' usato in leghe (bronzo, ottone) e nei conduttori
elettrici.
RENIO
Il renio deriva dal nome della regione tedesca Renania. Esso è un metallo raro e costoso dal colore
bianco-argenteo. Si trova in tracce nei minerali gadolinite [Y2FeBe2(O|SiO4)2] e molibdenite
(MoS2). In lega con il tungsteno od il platino è usato nei filamenti per gli spettrometri di massa.
RODIO
Il nome di questo elemento deriva del parola greca rhodon (rosa). Il motivo sta nel fatto che le
soluzioni diluite dei sali solubili di questo elemento hanno una colorazione rosa. Esso è un metallo
duro, bianco-argenteo. Lo si ottiene come sottoprodotto della raffinazione del nichelio. E'usato in
lega col platino per produrre termocoppie.
RUBIDIO
Il nome rubidio è stato introdotto da Bunsen ed è una voce dotta derivante dal latino r?bidum (di
colore rosso cupo). Esso è un metallo tenero, pastoso, di colore argenteo, facilmente ossidabile e
reattivo con l'acqua. Si ottiene come sottoprodotto della produzione del litio. Usato come
catalizzatore, nella costruzione di fotocellule e di tubi catodici.
RUTENIO
Il rutenio deriva dal latino Rutenia, nome medievale della Russia. Esso è un metallo raro, duro dal
brillante colore argenteo. Si trova in piccole quantità in minerali quali la pentlandite [(Ni,Fe)9S8].
E' usato in leghe con platino e palladio, alle quali conferisce maggiore durezza.
SAMARIO
Il samario deriva dal nome del minerale Samarskite, il minerale da cui fu estratto. Esso è un metallo
grigio-argento. Si trova, come le altre terre rare, in tracce nella monazite. Utilizzato nell'industria
elettronica in quanto si magnetizza facilmente e smagnetizza con difficoltà.
SCANDIO
Lo scandio deriva da parola latina Scandia (Scandinavia). Esso è un metallo abbastanza molle, di
colore argenteo. Si ottiene per estrazione dai minerali thortveitile e wiikite. Scandio puro si ottiene
anche come sottoprodotto della raffinazione dell'uranio. Come metallo è usato nell'industria
aereospaziale. L'ossido (Sc2O3) e lo ioduro (ScI3) nella costruzione di lampade speciali.
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SELENIO
Il selenio deriva dal Greco Selene (Luna). Esso è un semimetallo morbido di aspetto variabile, dal
grigio metallico al rosso, di norma simile allo zolfo. Si ottiene come sottoprodotto della raffinazione
di piombo, nichelio e rame. E' usato nelle celle fotoelettriche e come semiconduttore nelle batterie
solari e rettificatori. Usato anche per colorare in rosso i vetri.
SILICIO
Il silicio deriva dal Latino silex (pietra focaia). La forma cristallina ha aspetto metallico grigiastro;
la forma amorfa quella di polvere marrone. Settimo elemento più abbondante dell'universo, secondo
della crosta terrestre. Il silicio infatti è presente sotto forma di composti praticamente in tutte le
rocce. Si ottiene per reazione della silice (SiO2) col carbone a 2200 °C o per estrazione da altri
silicati. Il silicio ed i suoi composti sono usati nell'industria vetraria, nell'industria dei
semiconduttori ed in quella chimica (siliconi).
SODIO
Il sodio deriva da soda (Na2CO3). Il simbolo Na viene dal Latino Natrium. Esso è un metallo
pastoso, tenero, facilmente ossidabile, di colore argenteo e reattivo con acqua. Lo si ottiene per
elettrolisi di Cloruro di Sodio fuso, borace e criolite. E' usato in medicina, agricoltura, fotografia e
come liquido di raffreddamento nei reattori veloci.
STAGNO
Lo stagno deriva dal nome latino stannum, noto all'epoca come piombo bianco. Esso è un metallo
bianco-argento, tenero, duttile e malleabile. Si estrae per lo più dalla cassiterite (SnO2) e dalla
stannite (Cu2FeSnS4). E' usato per ricoprire l'acciaio nello scatolame, in quanto non tossico e non
corrosivo.
STRONZIO
Stronzio deriva dal stronzianite, nome del minerale da cui fu isolato l'elemento, (carbonato di
stronzio, SrCO3). La stronzianite deve il suo nome a quello della miniera Strontiam nello
Argyllshire (Scozia). Esso è un metallo tenero, di colore giallo-argenteo. Si ottiene per estrazione da
minerali quali la celestina (SrSO4) e la stronzianite (SrCO3). E' usato nei fuochi d'artificio per dare
una colorazione cremisi.
TALLIO
Il tallio deriva dal Greco thallos (germoglio); dal colore verde chiaro di una linea del suo spettro.
Esso è un metallo morbido dall'aspetto simile al piombo e dal colore grigio-blu. Si ottiene come
sottoprodotto della raffinazione di zinco e piombo. Si ritrova anche in minerali quali la pirite
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(FeS2). I sui composti entrano nella composizione di topicidi ed insetticidi contro le formiche.
Usato anche nei rivelatori infrarossi.
TANTALIO
Il tantalio deriva da Tantalo mitico re Greco. Esso è un metallo duro, pesante, grigio,duttile,
malleabile. Ha un alto punto di fusione. Si trova, in tracce, nella tantalite (FeTa2O6) e nella
olovotantalite [Ta,Nb,Sn,Fe,Mn)O2]. E'usato in leghe metalliche. Il suo pentaossido è usato in
capacitori e in lenti fotografiche in quanto incrementa l'indice di rifrazione del vetro.
TECNETO
Il tecnezio deriva dal Greco technetos (artificiale). Infatti questo elemento fu il primo ad essere
prodotto artificialmente. Esso è un metallo bianco-argenteo. Sintetizzato bombardando il molibdeno
con deuterio in un ciclotrone. Aggiunto in percentuale di 55 ppm all'acciaio, gli conferisce elevate
caratteristiche di resistenza alla corrosione.
TELLURIO
Il tellurio deriva dal Greco tellus (la Terra). Esso è un metalloide con aspetto metallico biancoargenteo. Si ottiene come sottoprodotto della raffinazione di rame e piombo. Usato in leghe per
acciai speciali o con il rame. Utilizzato nell'industria della gomma e per colorare vetri e ceramiche.
TERBIO
Il terbio deriva da Ytterby (Svezia), città dove fu scoperto. Esso è un metallo grigio-argento, tenero
e duttile. Si trova, come le altre terre rare, in tracce nella monazite. In tracce anche nello xenotimo e
nella euzenite. Utilizzato nell'industria elettronica in alcuni tipi di laser.
TITANIO
Il titanio deriva dal Greco titanos, dal mitico figlio di Gea. Esso è un metallo dal colore grigioargenteo, leggero e resistente. Nono elemento più abbondante della crosta terrestre. Si ottiene per
estrazione dai minerali rutilo, ilmenite e titanite. Usato in molte leghe per la sua elevata resistenza
agli acidi. Il biossido di titanio (TIO2) è un pigmento bianco.
TORIO
Il torio deriva dal nome del dio Thord (mitologia scandinava). Esso è un metallo pesante, grigio,
duttile, malleabile e radioattivo. Si ritrova in alcuni minerali quali la monazite e la thorite. Utilizzato
per costruire lenti di alta qualità, in leghe speciali, nelle cellule fotoelettriche. Bombardato con
neutroni porta alla formazione del materiale fissile l' U-233.
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TULIO
Il tulio deriva da Tule antico nome della Scandinava. Esso è un metallo lucido grigio-argento,
tenero e malleabile. Si trova, come le altre terre rare, in tracce nella monazite. Utilizzato, come
ossido, nell'industria ceramica. Usato in leghe con il vanadio per aumentarne la malleabilità.
URANIO
L'uranio deriva dal nome del pianeta Urano. Esso è un metallo bianco-argento, denso, duttile,
malleabile e radioattivo. Si estrae da molte rocce, tra le quali la pechblenda (uraninite, UO2) e la
carnotite. Oggi è il principale combustibile nei reattori nucleari.
VANADIO
Il vanadio deriva da Freia (Vanadis) divinità Scandinave. Esso è un metallo leggero, duttile, di
colore argenteo, molto resistente alla corrosione acida e basica. Si ottiene per estrazione da minerali
quali la carnotite e la vanadinite. Usato in molte leghe per la sua elevata resistenza agli acidi. Il
pentossido (V2O5) è usato come catalizzatore.
WOLFRAMIO
Il tungsteno deriva dallo Svedese tungs ten (pietra pesante). Il simbolo proviene dal nome tedesco di
Wolframio. Esso è un metallo col più alto punto di fusione, duro e colore grigio-blu. Si trova nei
minerali wolframite [(Fe,Mn)WO4] e scheelite (CaWO4). E' ampiamente usato dall'industria
elettronica. Prodotto in filamenti, è impiegato nei tubi a vuoto e nelle lampade.
XENO
Il nome di questo elemento deriva dal greco xénos (straniero, estraneo) e fu dato per marcare la
caratteristica di estrema rarità con cui lo xeno è presente nell'aria atmosferica. Esso è un gas nobile,
per lo piu inerte, inodore e incolore. Si ottiene, in piccole quantita, per distillazione frazionata
dell'aria liquida. E' usato per riempire le lampadine flash e altri sistemi ad alta energia. E' usato
anche per riempire le camere a bolle.
ZINCO
Il termine zinco deriva dal tedesco Zinken (dente, rebbio), spiegata con il fatto che il metallo è
posto nel forno in forme dentate. Esso è un metallo di colore grigio chiaro, duro, duttile, malleabile
e facilmente passivabile. Si ottiene per estrazione da minerali quali la blenda (ZnS) e la smithsonite
(ZnCO3). E' usato per proteggere altri metalli dalla corrosione mediante elettrodeposizione. Forma
leghe come l'ottone o certi bronzi. L'ossido (ZnO) è usato come pigmento bianco per vernici.
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ZIRCONIO
L'etimologia di zirconio sia legata all'arabo zerqun (color dell'oro). Esso è un metallo raro dal colore
bianco-argenteo, molto resistente alla corrosione. Si puo estrarre da minerali quali lo zircone e la
baddeleyte. Lo zircone e usato come pietra semipreziosa. L'ossido di zirconio, avendo alto punto di
fusione (ca. 3000 °C) e usato come refrattario. E' usato in leghe come la zircaloy che è impiegata
nei reattori nucleari in quanto assorbe difficilmente i neutroni.
ZOLFO
Lo zolfo deriva dal nome latino sulfur. Esso è un solido non metallico dal colore giallo pallido. È il
decimo elemento più abbondante dell'universo. Si trova allo stato elementare in giacimenti e in
minerali come la sfalerite e la galena. Usato nell'industria chimica, della gomma, degli esplosivi e
per la produzione di acido solforico.
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MINERALI
1 elemento (Afnio)
Minerale
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Baddeleyite
Baddeleyite è un raro zirconio ossido minerale (ZrO 2 o zirconia), che si verificano in una varietà di
monoclini forme cristalline prismatiche. E 'trasparente a traslucido, ha alti indici di rifrazione, e va
da incolore a giallo marrone, verde, e scuro. Vedere l'etimologia di seguito.
Baddeleyite è un refrattaria minerale, con un punto di fusione di 2700 ° C. Afnio è un'impurità
sostituzione e può essere presente in quantità da 0,1 a diversi cento.
Si può trovare in ignee rocce contenenti feldspato potassico e plagioclasio. Baddeleyite si trova
comunemente con zircone (ZrSiO 4), ma si forma in luoghi con bassa silice contenuto, ad esempio
mafiche rocce. Questo perché baddeleyite tende a diventare zircone dove c'è alto contenuto di
silice, quindi, perché entrambi i minerali possono essere trovati insieme. Appartiene alla classe
monoclino-prismatica, del P2 1 / c sistema di cristallo.
È stato usato per geochronometry.
Geochronometry è una branca della stratigrafia finalizzati alla misurazione quantitativa della
geologico tempo. E 'considerato anche un ramo di geocronologia
Uno dei principali risultati di geochronometry è la documentazione del geologico tempo, come
rappresentato in scale temporali geologiche. Una scala di tempo geologico è uno schema che
integra le suddivisioni geocronologiche del geologico tempo e la loro età assoluti e durate. L'ultima
versione della scala del tempo geologico è stato pubblicato nel 2004, [6] e comprende un confronto
tra presente e passato scale temporali. I maggiori sforzi di geochronometry oggi hanno lo scopo di
recuperare le età accurate di eventi importanti della storia della Terra.
2 elemento (Alluminio)
Minerale
Bauxite
La bauxite è una roccia sedimentaria che costituisce la principale fonte per la produzione
dell'alluminio.
Prende il nome dal paese di Les-Baux-de-Provence, nel sud della Francia, nei pressi del quale sono
state aperte le prime miniere nel 1822.
La sua composizione è caratterizzata dalla presenza di diverse specie mineralogiche tra cui
prevalgono gli ossidi e gli idrossidi di alluminio e di ferro. In particolare, è ricca in metaidrossido
d'alluminio AlO(OH) ed in ortoidrossido Al(OH)3.
La quantità di idrossido di alluminio varia nei differenti depositi tra il 30 e il 75%,.
In genere un deposito bauxitico si presenta sotto forma di aggregato di consistenza litica nel quale si
trovano sparse delle pisoliti, ovvero dei noduli di forma tondeggiante, la cui forma sarebbe dovuta
al trasporto subito. Il colore della bauxite è in genere rosso cupo con irregolari macchie biancastre.
La bauxite è il principale minerale per l'estrazione dell'alluminio.
La bauxite, vista come minerale di alluminio, è normalmente ricca di impurità quali silice ed ossidi
di ferro e titanio. Il processo industriale di produzione dell'alluminio (Processo Bayer) prevede
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come primo passo la separazione delle impurità dai sali di alluminio, mediante reazione con
soluzioni concentrate di idrossido di sodio; gli idrossidi di alluminio diventano alluminato sodico
solubile in acqua, mentre le impurità non passano in soluzione e possono essere separate.
L'alluminio dell'alluminato sodico viene poi fatto precipitare, per diluizione della soluzione, in
idrossido di alluminio, che viene poi avviato alle successive fasi di purificazione.
La miniera di Olmedo
La miniera di bauxite è ubicata nella Nurra, a Nord - Est rispetto al paese di Olmedo, il quale dista
22 km da Sassari e 13 km da Alghero. Il giacimento bauxitico fu scoperto nel 1991 e venne
coltivato per l'estrazione dell'allumina che sta alla base della lavorazione dell'alluminio. La
concessione mineraria di Bauxite, Bentonite, Caolino, denominata Olmedo venne rilasciata alla
Società Sarda Bauxite S.p.a. dall'Assessorato regionale dell'Industria nel 1992, estesa su una
superficie di circa 3500 ettari di cui 50 coltivati in sottosuolo. Dal 2007 la multinazionale greca
Silver & Baryte Industrial Minerals, dopo un anno e mezzo di gestione provvisoria, ha ottenuto la
concessione definitiva (per 15 anni) della miniera. In località Graxioleddu, a Nord - Est dell'abitato
di Olmedo, la Società coltiva la bauxite in sotterraneo, mediante il metodo di coltivazione a camere
e pilastri. La struttura di superficie della miniera è costituita da una serie di piazzali (per una
superficie complessiva di circa 2,5 ettari), dove il minerale estratto dal sottosuolo subisce un primo
trattamento di frantumazione, vagliatura e quindi stoccaggio. In località Montiju de su Cossu, nel
territorio di Alghero, sono previste operazioni minerarie a cielo aperto mediante l'utilizzo del
metodo di coltivazione a gradoni. Quella di Olmedo risulta un'ottima bauxite monoidrata con alto
tenore di ossidi alluminio e basso tenore in ferro.
3 elemento (Antimonio)
Minerale
Stibnite
La stibnite è un minerale, un solfuro di antimonio. Sono suoi sinonimi antimonite e stibina.
Il nome stibnite deriva da stibio, voce desueta per antimonio, e (antimo) nite. Il nome stibina deriva
dal greco στίβι = nero-antimonio, conosciuto già nell'antichità.
localita' di ritrovamento:
Ad Harz e Wolfsberg, in Germania; a Milešov in Repubblica Ceca e Kremnica, in Slovacchia; belle
druse sono state trovate a Baia Sprie, in Romania; in varie località dell'ex-URSS; a Gebel Hamimat,
in Algeria; a Ichinokawa, nell'isola di Shikoku, in Giappone il cui giacimento è esaurito; i maggiori
depositi al mondo sono quelli dello Hunan e dello Kwantung in Cina, dove è associato al cinabro.
In Italia un modesto giacimento è a San Bartolomeo Val Cavargna, in provincia di Como; a
Viarago, nel comune di Pergine, in Trentino; in una miniera di Renon, in provincia di Bolzano si
trovavano cristalli lunghi fino a 2 cm; cristalli aghiformi sono rarissimi nell'arenaria di Calafuria, a
Livorno; molto belli i cristalli delle Cetine di Cotorniano, presso Sovicille, in provincia di Siena e
infine a Scansano e a Monticiano, in provincia di Grosseto. I giacimenti più importanti si trovano
nella zona di Manciano (provincia di Grosseto) ove molteplici miniere (Tafone, Poggio Fuoco,
Montauto, Macchia Casella) sono state sfruttate fino alla metà degli anni novanta. Nel 2012 è stata
condotta un'esplorazione mineraria da parte di una società canadese di un'estesa fascia di territorio
di questo comune alla ricerca di residui giacimenti di stibnite ma il progetto è stato ritirato a causa
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dei rischi ambientali legati all'attività estrattiva. Sempre in Italia e precisamente in Sardegna si
trovano due siti minerari ove in passato si estraeva il minerale, nelle miniere Sa Lilla, nel Comune
di Armungia e Genna Flumini nel comune di San Vito.
ha un ruolo importante in molte leghe metalliche, nelle batterie elettriche, in pirotecnia,
nell'industria sanitaria, tessile, della gomma e del vetro.
4 elemento (antimonio)
Minerale
Valentinite
La valentinite è un minerale, un ossido di antimonio.
Il nome deriva da Basilius Valentinus (1394? -), chimico e alchimista tedesco, che scoprì le
proprietà dell'antimonio.
Descritto per la prima volta da Wilhelm Karl von Haidinger (1795 - 1871), geologo e mineralogista
austriaco, nel 1845.
Cristalli prismatici, raramente tabulari. È la forma ortorombica della senarmontite e dell'arsenolite.
L'origine è secondaria, come prodotto di ossidazione dell'antimonio. Ha paragenesi con stibnite,
senarmontite e cervantite.
Si presenta in cristalli spesso striati, aggregati a ventaglio, fibroso-raggiati e granulari e aggregati
efflorescenti.
Fragile. Facilmente solubile in HCl, in acido acetico e in HNO3 caldo, volatilizza senza fondere e
sublima in tubo chiuso.
Località di ritrovamento:
A Sensa Mine, in Algeria, gli esemplari migliori, tanto che viene estratta come minerale utile di
antimonio; a Príbram e Pezinok, nella Repubblica Ceca; ad Allemont, in Francia; a Tatasi, in
Bolivia; bei cristalli anche nei pressi di Braunsdorf, in Germania.
In Italia in piccole quantità si trova nel giacimento di rame e antimonio alle sorgenti del torrente
Soana, nel comune di Valprato Soana, in provincia di Torino; più abbondante alla Cetine di
Cotorniano, dove si trova in ciuffetti di aghi lucenti su antimonite. Nella miniera Corti Rosas, a
Ballao, e nella miniera Su Suergiu, a Villasalto, due località del Sarrabus, in Sardegna; nelle geodi
di quarzo della miniera di Nieddoris, a Fluminimaggiore, nell'Iglesiente. Infine in cristallini o
masserelle fibroso raggiate nell'argilla della miniera Argentiera della Nurra, in provincia di Sassari.
5 elemento (antimonio)
Minerale
Sénarmontite
La sénarmontite è un minerale, un ossido di antimonio.
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Il nome deriva da Henri Hureau de Sénarmont (6 settembre 1808 - 30 giugno 1862), geologo e
mineralogista francese.
Descritta per la prima volta da James Dwight Dana (1813–1895) mineralogista, zoologo e geologo
statunitense, nel 1851.
Abito cristallino
Ottaedri lunghi fino a tre centimetri.
La genesi è secondaria, come prodotto di alterazione dell'antimonio. Ha paragenesi con kermesite,
stibnite, valentinite e cervantite.
In cristalli e aggregati granulari piuttosto massivi.
È dimorfo con l'arsenolite. Facilmente solubile in HCl; in tubo chiuso fonde e sublima
parzialmente. Sul carbone dà una patina bianca. Gli ottaedri sono confondibili con quelli della
fluorite, ma questi ultimi hanno una più bassa densità e non sono così solubili in HCl
Località di ritrovamento:
I cristalli più grandi sono quelli di Gebel Hamimat, in Algeria; si trova anche a Pernek e a Dubrava,
nella Repubblica Ceca; a South Ham, in Canada e a Baia Sprie, in Romania.
In Italia, insieme ad antimonite, è stata trovata nel golfo di Procchio, a Marciano Marina, sull'isola
d'Elba e anche nella miniera Nieddoris, a Fluminimaggiore, in provincia di Cagliari
6 elemento (argento)
Minerale
Argentite
L'argentite è un minerale di argento, la cui formula chimica è Ag2S. Il minerale puro è stabile
solamente a temperature superiori a 177 °C, al di sotto delle quali si trasforma in acantite pertanto
quello che comunemente viene classificato come argentite; strutturalmente è costituita dal suo
polimorfo monoclino acantite. Per questo motivo il nome "argentite" è stato discreditato dall'IMA.
Possiede colore che varia dal grigio scuro al nero[1] ed è il principale minerale dal quale si produce
argento. Si trova spesso in associazione con la galena. È un minerale tenero e molto pesante, ed è
malleabile: se percossa con un martello si schiaccia; per questa sua attitudine in passato è stata usata
per coniare medaglie di poco pregio. In Italia esistono dei giacimenti in Sardegna
Scheletrico, arborescente, in blocchi.
Vene idrotermali di bassa temperatura, sia con argento nativo sia con altri minerali d'argento tipo la
pirargirite e la proustite, ma anche a calcopirite, sfalerite, calcite, quarzo, stefanite e spesso
associata anche a polibasite.
I cristalli sono di forma irregolari o raggruppati in formazioni arborescenti o filiformi, ma anche in
masserelle o in lamelle sottili.
La rassomiglianza tra l'argentite e la galena rende difficile un riconoscimento a prima vista, ma
l'argentite è molto malleabile e annerisce più facilmente della galena.
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Il minerale viene chiamato anche acantite pseudo-cubica o acantite pseudomorfo dell'argentite, ma
l'acantite è monoclina
L'argentite è solubile in acido nitrico. Il nome argentite sta ad indicare la forma cubica che si forma
ad una temperatura superiore ai 173 °C. Sotto questa temperatura diventa stabilmente monoclino
mantenendo la forma cubica o ottaedrica e prende il nome di acantite.
Peso molecolare: 247,8 grammomolecole
Densità di elettroni: 6,25 g/cm³
Indici quantici secondo il principio di esclusione di Pauli: fermioni: 0,0009705112
bosoni: 0,9990294888
Indici di fotoelettricità: PE: 224,26 barn/elettrone
?: 1401,66 barn/cm³
Indice di radioattività: GRapi:0 (il minerale non è radioattivo)
Località di ritrovamento:
In Europa: Sankt Andreasberg nella catena dello Hartz Freiberg, Schneeberg, Annaberg e
Johanngeorgenstadt in Sassonia (Germania); Svezia; Kongsberg in Norvegia; In Italia: Seravezza e
Stazzema (provincia di Lucca); Monte Nerba e molte località del Sarrabus (Sardegna);
In America: Canada; Arizpe nel Sonora, Guanajuato e Zacatecas (Messico); Chañarcillo in Cile;
Comstock Lode presso Virginia City in Nevada (Stati Uniti).
7 elemento (arsenico)
Minerale
Arsenopirite
È il minerale principale per l'estrazione dell'arsenico e dei suoi derivati ma utilizzato come
l'estrazione di sottoprodotti tra cui argento e cobalto.
L'arsenopirite è un minerale appartenente al gruppo omonimo
In cristalli pseudorombici.
L'arsenopirite si trova in giacimenti metalliferi insieme a vari solfuri, ma anche nelle pegmatiti ed in
altre rocce. Inoltre è associata a filoni di quarzo aurifero e minerali di stagno oppure come origine
idrotermale, in quanto è uno dei primi minerali che si formano in questo tipo di ambienti
Frequenti i cristalli prismatici, allungati e striati, tuttavia non mancano i cristalli geminati con forme
a croce o a stella. Il solfuro è comune in masse granulari o compatte
Il minerale, percosso da un martello, come la pirite dà scintille emanando l'odore caratteristico che
segnala la presenza di arsenico. Polverizzato e scaldato con una fiamma dentro una provetta
produce, all'inizio, un sottile strato di polvere giallo-rossastra di solfuro di arsenico la quale sublima
nelle pareti della provetta, proseguendo il riscaldamento il composto diventa nero-grigiastro.[1] Il
minerale è solubile in acido nitrico.
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Luoghi di ritrovamento:
Europa: Lengenbach nella Valle di Binn (Svizzera); Sulittjelma (Norvegia); Freiberg in Sassonia
(Germania); Tavisock nel Devonshire (Inghilterra); Trepca (Kosovo); Panasqueira, Beira Baixa
(Portogallo); Tunaberg, Bolinden (Svezia); Italia: Pestarena di Macugnaga, Valle Anzasca, Monte
Rosa, Traversella, Calceranica in Valsugana; Alagna Valsesia; Piona; in provincia di Trento; presso
Villaputzu.
America: Chihuahua (Messico); Lallagua (Bolivia); New Hampshire (USA); Ontario (Canada)
8 elemento (bario)
Minerale
Baritina
La barite (conosciuta anche come Baritina, nome in disuso) è un minerale di bario appartenente al
gruppo della celestina; solfato di bario avente densità relativa 4,5 e durezza 3 nella scala di Mohs. È
un solido cristallizzante nel sistema rombico, si presenta generalmente incolore o bianco allo stato
puro, può essere anche colorato in giallo o azzurro. Costituisce la ganga di vari metalli.
Si presenta in cristalli con abiti molto diversi, spesso ricchi di facce, tabulari e faccette di un prisma,
oppure in cristalli prismatici da tozzi a lunghi.
Si trova in vene e cavità di sostituzione nei calcari e nelle dolomie, associata a minerali metalliferi,
calcite e quarzo.
Luoghi di ritrovamento:
Cristalli ben formati provengono da Alston Moore (Frizington, Cumbria, Inghilterra), Baia Sprie
(Romania), Elk Creek (Dakota del Sud, USA).
I cristalli della barite sono prevalentemente tabulari, limpidi o variamente colorati, ma può anche
presentarsi in aggregati crestati (che ricordano un profilo montagnoso), in rosette o aggregati
granulari. Si riconosce facilmente per l'elevato peso specifico, la mancanza di effervescenza al
contatto con gli acidi e per la sfaldatura in forme di parallelepipedo
I suoi usi principali sono destinati alla preparazione di altri composti di bario e come pigmento
bianco (ad es. litopone).
In forma granulare viene mischiata al cemento allo scopo di migliorarne le proprietà schermanti nei
confronti delle radiazioni (Calcestruzzo Baritico). In forma polverulenta con dimensioni di 70
micron viene utilizzata insieme alla bentonite per formare i fanghi delle perforazioni petrolifere.
9 elemento
Minerale
Monazite
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La monazite è un minerale fosfato di colore marrone-rossiccio, contenente metalli delle terre rare.
Si presenta di solito in piccoli cristalli isolati. Ci sono in realtà almeno quattro diversi tipi di
monazite, a seconda della composizione percentuale dei diversi elementi nel minerale:
monazite-(Ce) (Ce, La, Pr, Nd, Th, Y)PO4
monazite-(La) (La, Ce, Nd, Pr) PO4
monazite-(Nd) (Nd, La, Ce, Pr) PO4
monazite-(Sm) (Sm, Gd, Ce, Th) PO4.
Gli elementi delle terre rare in parentesi sono elencati nell’ordine dato dalla proporzione relativa in
cui si trovano all’interno del minerale, così che il lantanio è la terra rara più comune nella monazite
(La), e via dicendo. Il silicio, SiO2, sarà presente in tracce, come pure piccole quantità di uranio e
torio. Per via del decadimento alfa del torio e dell’uranio, la monazite contiene una significativa
quantità di elio, che può essere estratta mediante riscaldamento.
La monazite è un importante minerale grezzo per torio, lantanio e cerio. Si trova spesso in
giacimenti alluvionali. I giacimenti in India sono particolarmente ricchi di monazite. Essa ha una
durezza da 5,0 a 5,5 ed è relativamente densa, da circa 4,6 a 5,7 g/cm3.
A causa della presenza di torio al suo interno, la monazite è discretamente radioattiva. Se si tengono
dei campioni, dovrebbero essere posti lontano dai minerali che possono essere danneggiati dalle
radiazioni.
Il nome monazite viene dal greco μοναζειν (monazein, “essere solitario”), in allusione ai suoi
cristalli isolati. India, Madagascar e Sudafrica hanno grandi giacimenti di sabbie di monazite
Grazie alla sua natura radioattiva, la monazite all’interno delle rocce è un utile strumento per datare
eventi geologici, come il riscaldamento o la deformazione di una roccia.
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