Servizio di Neuropsichiatria Infantile

AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE
Servizio di Neuropsichiatria Infantile
Scheda Informativa
L’U.O. di N.P.I. del DSM opera nell’ambito della prevenzione , cura e riabilitazione di problematiche neuropsichiatriche in età evolutiva (da 0 a 18 anni)con interventi diretti sui
minori, sulle loro famiglie e sulle agenzie del territorio che hanno relazione con il soggetto problematico..Le problematiche che hanno accesso al Servizio sono: disturbi
neurologici e neuromotori (epilessie, paralisi cerebrali infantili, malattie neuromuscolari, malattie neurometaboliche ecc.), disturbi psichiatrici (autismo, psicosi, disturbi d’ansia,
stati depressivi, conseguenze di abusi e maltrattamenti),disturbi neuropsicologici (ritardo mentale, disturbi d’apprendimento, disturbi del linguaggio), disagio giovanile.La cura di
questi disturbi, come per tutte le malattie, non può prescindere da una corretta diagnosi per fare la quale si utilizzano i comuni strumenti diagnostici messi a disposizione dalle
strutture ospedaliere (laboratorio analisi, radiologia.etc) e peculiari strumenti diagnostici rappresentati dal colloquio, dalla visita neurologica o neuromotoria, dai tests
psicodiagnostici e di sviluppo , da eventuali indagini strumentali, quali ad esempio l’EEG, eseguibili all’interno della U.O. , secondo necessità clinica. Le valutazioni utili alla
diagnosi possono essere svolte anche in giorni diversi dalla visita.4
Nei bambini e negli adolescenti gli interventi terapeutici rispetto alle varie tipologie di problematiche prima elencate , sono diversi e spesso attivati in maniera integrata. I disturbi
neurologici, neuromotori, neuropsicologici possono richiedere ad esempio un trattamento riabilitativo, mentre in alcuni casi può essere indicata la terapia farmacologica; i
problemi di tipo psichiatrico vengono solitamente gestiti mediante interventi di tipo psicologico o psicoriabilitativo e solo pochi casi richiedono interventi di tipo farmacologico. Il
trattamento farmacologico viene comunque in genere considerato un aspetto importante nell’ambito di un progetto terapeutico integrato , che comprende anche interventi
psicologici e psicosociali.
Le terapie farmacologiche usate nei soggetti di età evolutiva in ambito ambulatoriale sono rappresentate da una categoria di farmaci che viene comunemente chiamata
"psicofarmaci”.
Gli psicofarmaci che hanno specifiche indicazioni per la terapia nei bambini sono meno numerosi rispetto a quelli usati negli adulti. Alcuni psicofarmaci vengono usati nei
bambini al di fuori delle indicazioni (off-label) sotto la responsabilità clinica del medico che sceglie nell’interesse migliore del paziente e con il consenso dei genitori , informati
degli eventuali rischi di questa modalità di utilizzo. Tra gli psicofarmaci ne esistono alcuni chiamati neurolettici o tranquillanti maggiori che vengono usati soprattutto nelle
patologie psichiatriche di tipo psicotico. Sono farmaci che oltre ad una certa azione ansiolitica e una spiccata azione sedativa presentano una variabile attività contro i disturbi,
che caratterizzano le psicosi: "allucinazioni; aggressività, disordini del pensiero etc “. Alcuni di questi farmaci, ancorché dotati di una buona efficacia presentano effetti
collaterali importanti, come una certa rigidità muscolare, tremori, acatisia (incapacità a stare fermi) movimenti involontari dei muscoli della lingua e della bocca, disturbi di
alcuni ormoni, disturbi del ritmo cardiaco etc. Per questi ultimi, disturbi, è necessario effettuare preventivamente un ECG e monitorare la terapia con successivi controlli
elettrocardiografici.
Di questa classe fanno parte anche altri farmaci di più recente introduzione nell"armamentario terapeutico, che presentano meno effetti collaterali conservando una discreta
efficacia antipsicotica. Altre indicazioni dei neurolettici sono : disturbi della condotta e del comportamento, i tics.
Un' altra categoria di psicofarmaci è rappresentata dagli antidepressivi, utilizzati nella depressione e in alcuni disturbi di ansia, nel DOC e talora anche nell’ADHD. Anche
questa categoria di farmaci presenta, accanto all'effetto curativo, una serie di effetti collaterali più o meno importanti che si manifestano in varia percentuale in quasi tutti i
soggetti: stipsi, bocca asciutta, sudorazione, nausea, riduzione dell'appetito sessuale etc.
Un'altra categoria di farmaci è rappresentata dalle benzodiazepine o tranquillanti minori che accanto all'attività ansiolitica presentano, come effetto collaterale importante, la
sedazione e il fenomeno dell’abitudine, cioè la necessità di aumentare progressivamente la dose per mantenere l'effetto farmacologico desiderato.
Gli antiepilettici sono un gruppo di farmaci utilizzati nella terapia delle epilessie . La scelta del farmaco dipende dal tipo di epilessia. La somministrazione va costantemente
monitorata per valutare l’efficacia e gli eventuali effetti collaterali, quali alterazioni della crsi ematica , sofferenza pancreatica , epatica e renale, disturbi cognitivocomportamentali. In alcuni casi i farmaci antiepilettici sono utilizzati come stabilizzanti del tono dell’umore.
Per tali motivi tutte le terapie farmacologiche devono essere attentamente monitorate dal medico che ha in cura il paziente.
Oltre alla terapia farmacologica nelle strutture del nostro Dipartimento di Salute Mentale, ci si avvale della psicoterapia individuale e di gruppo, che consiste in una serie di
incontri tra il paziente e un operatore specializzato (terapeuta) in un ambiente terapeutico all’interno del quale vengono utilizzate delle tecniche particolari di interazione
finalizzate all’effetto terapeutico.
A seconda delle tecniche utilizzate si distinguono diversi tipi di psicoterapia: ad indirizzo psicoanalitico, di tipo relazionale, di tipo cognitivo-comportamentale etc.
Importantissimi sono inoltre i colloqui con Medici, Assistenti sociali ed altri operatori del DSM che seguono il caso.
Nella nostra U.O. di NPI vengono effettuati anche vari tipi di trattamenti riabilitativi ( riabilitazione neuromotoria, psicomotoria, logopedica, neuropsicologica e cognitiva). La
proposta di trattamento riabilitativo viene fatta dai nostri sanitari e comporta l’iscrizione in apposite liste di attesa secondo ordine cronologico, nel caso in cui l’intervento non
possa essere immediatamente effettuato. La tipologia e il numero dei trattamenti necessari vengono stabiliti dal NPI della struttura secondo un criterio clinico e specificati nella
proposta di trattamento presentata ai genitori al momento della presa in carico. All’atto della presa in carico i genitori prendono visione anche del regolamento che norma il
rapporto tra servizio ed utenti, cui gli stessi devono attenersi per una proficua collaborazione con la struttura.
La collaborazione tra sanitari e utente è fondamentale per un'ottimale gestione del processo terapeutico.