Venerdì sera sono andata a Lecanù a osservare le stelle con i miei compagni di classe quarta, la classe terza e la quinta. Siamo partiti dalla scuola e siamo arrivati all'inizio della strada sterrata di Lecanù. Lì c'era Natalino che ci aspettava con accanto a sé il suo telescopio. Tutti ci siamo messi in fila uno dietro l'altro aspettando che Natalino mettesse a posto il suo telescopio. Dopo poco era pronto per osservare Venere. Era luccicante e luminoso, come la rugiada al mattino baciata dal sole. Poi abbiamo osservato le costellazioni: le Pleiadi, che formano un' unica palla luccicante, Orione, l'agile cacciatore con arco e freccia, con la sua stella azzurra lucente: Riegel, invece più in alto Betelgeuse, una stella rossa luminosissima. La “cosa” che ci tenevamo di più a osservare era la luna: quella stupenda sera era quasi piena, quindi se la osservavi era come se ce l'avessi negli occhi. Era bianca come la neve d'inverno, candida, con delle sfumature grigiastre come delle cime di roccia di montagna che accarezzano il cielo, delle nuvole di pioggia che la salutano. Sul suo faccione luminoso abitano i vulcani infuocati di luce, infuocati di voglia di vivere attraverso i misteri del cielo. Adesso ogni sera mi sporgo dalla finestra per osservare il cielo e non riesco a togliere gli occhi da quel paradiso blu. Mi è piaciuto tantissimo, anche se avevo freddo, ma mi scaldava di calore l'emozione di guardare le stelle. Camilla Alle sette in punto le stelle ci hanno invitati e ci hanno permesso di vederle mostrandosi a noi. Sirio e il suo padrone Orione sono stati fra i primi a presentarsi, ma la maestosa Venere, sempre la più bella , li aveva preceduti. Abbiamo camminato accompagnati dalle stelle fino a Lecanù e sono accorse le sorelle Pleiadi che non potevano mancare, l' imponente Marte non è stato molto puntuale. Cassiopea e Cefeo sono arrivati in groppa a Pegaso, la Stella Polare è salita sul Piccolo Carro. La prepotente Luna ha coperto l'innocente Leone e ucciso la nostra proteina inondandoci gli occhi di luce; la grande ipnotizzatrice ha compiuto bene il suo lavoro: ci ha incantati con la sua bella vista piena di crateri, ma non si è mostrata tutta a causa della sua timidezza. La nebulosa di Orione è apparsa incantevole. Infine le stelle mi hanno portato a casa; purtroppo l'artefice di tutto, che porta anche il mio nome, è arrivato troppo tardi: il pianeta Giove si è presentato alle dieci, quando io ero già a letto. Giulia Temù 16/03/2017 Caro Natalino, quella sera mi hai colpito molto perché a vederti così sembri una persona sempliciotta e poi non pensavo che sapessi così tante cose, invece quante ne sai!!! A spiegare usi un linguaggio un po' difficile ed è da questo che ho capito che ne sai di cose... Mi hai fatto vedere pianeti, stelle, costellazioni. Venere: era luminosissimo ed è stato lì poco. Marte: era rosso ed era piccolissimo!!! Orione: assomiglia al Carro Maggiore, ma il Carro Maggiore sorge vicino alla Stella Polare cioè a nord, invece Orione sorge a sud vicino, anzi, sopra al Monte Calvo. Orione è una costellazione invernale. Le Pleiadi: assomigliano a un carretto, ma invece sono tante stelle tutte insieme. E... non posso dimenticarmi la LUNA: era abbagliante, con tutti i crateri, era grossissima!!! Sembrava un crafen alla crema!! E poi spero che ci riporterai a rivederle con il telescopio di 42 metri di diametro, così potremo vedere il cielo sempre meglio. EVVIVA IL CIELO, LE COSTELLAZIONI E I PIANETI. CI VEDREMO PRESTO!!! Davide UNA MATTINA CON ANDREA Sabato la maestra ha invitato a scuola Andrea, uno studente che all’ Università di Padova studia astronomia. Quando è entrato dalla porta io sono rimasta un po’ sconvolta dal suo look perché pensavo che per essere uno studente di una università tra le più importanti d’Italia fosse richiesto un adeguato stile. Poi però sono rimasta impressionata da alcune risposte che ci ha dato, come quando ci ha detto che se ti piace la materia che studi non è mai difficile studiare. Domanda dopo domanda il tempo è passato. Era suonata la ricreazione, quindi abbiamo salutato Andrea e siamo andati a prendere un panino. A me è piaciuta soprattutto l’emozione di Andrea ; sembrava fosse un vero scienziato, e credo che anche lui si sentisse un po’ così. Agata L’INCONTRO CON ANDREA Andrea ci ha raccontato che fin da piccolo era affascinato da tutto ciò che riguardava l’universo e col passare degli anni questa curiosità è diventata la sua passione. Ha scelto di studiare a Padova proprio perché lì c’era stato Galileo Galilei. Ci ha raccontato che l’ Università si trova nel Palazzo del Bo. All’interno si trova una sala dove è conservata l’antica cattedra di Galileo, che a Padova insegnò matematica e fisica. Inoltre c’è un grandissimo telescopio e un’aula tutta decorata: l’Aula Magna, riservata alle cerimonie ufficiali. Questo per lui è l’ultimo anno di studi e il suo sogno è quello di potere un giorno andare sulla Luna. Gaia