Le domande Seminari di studio “ I SISTEMI SOCIO SANITARI: scenari, contesti, evoluzioni” Sistemi di Welfare: storia, evoluzioni, prospettive Paolo Bosi Centro Analisi delle Politiche Pubbliche Università di Modena e Reggio Emilia Il WS del nostro paese come si colloca nel contesto europeo e nel dibattito mondiale su questi temi? Esiste un modello sociale europeo? Posto che esistano diversi modelli, sono destinati a convergere per effetto della globalizzazione? Che ruolo hanno le istituzioni e le grandi opzioni ideali nel disegnare il cammino futuro? Quali implicazioni possiamo trarne sul piano delle policy in particolare nel campo della sanità? Modena, 15 febbraio 2008 La spesa delle AP per il Welfare state Cosa intendiamo per Welfare State? Gran parte della spesa pubblica Previdenza, Ammortizzatori sociali Assistenza Sanità Istruzione Politiche per la casa In Italia (ma in genere in Europa) sono quasi il 70% della spesa pubblica primaria il 30% del Prodotto interno lordo (miliardi di euro) 2005 Comp. % % del Pil 1. Previdenza 222,0 35,7 15,7 2. Assistenza 25,6 4,1 1,8 3. Sanità 88,1 14,1 6,2 4. Prestazioni per la protezione sociale delle AP (=1+2+3) 335,7 53,9 23,7 5. Servizi amministrativi e altre spese 13,5 2,2 1,0 6. Spesa totale per la protezione sociale delle AP (=4+5) 349,2 56,1 24,6 7. Istruzione (stime) 60,0 9,6 4,2 8. Abitazione (stime) 15,0 2,4 1,1 9. Totale spesa per il Welfare (=6+7+8) 424,2 68,1 29,9 10. Altre spese primarie delle AP 198,2 31,8 14,0 11. Spesa primaria delle AP (=9+10) 622,7 100,0 43,9 Nota: Per le spese di protezione sociale si è adottata la classificazione Sespros Il WS deve essere riformato? Perché? Come?” La risposta dipende da tre aspetti cruciali: •Spiegazione economica dell’evoluzione della società moderna •Ruolo che hanno visioni alternative di giustizia •Ruolo delle istituzioni (governance europea) •Analisi politico- economica: ci sono gravi lacune non solo nelle posizioni dominate (liberiste) ma anche in molte altre (istituzionalisti euro-ottimisti) •Visioni di giustizia: urge abbandonare visioni compromissori e affermare nuovi valori •Ruolo delle istituzioni: importante, ma l’attuale governance europea è troppo debole. Rischio di una “deriva” liberista 1 I modelli di WS La crisi del WS L’European Employment Strategy deve rispondere alla sfide della demography, globalisation, knowledge society, adapting to change and enlargement. Il vecchio modello di WS fordista è in crisi Perché? Esiste un modello solo? No, ce ne sono molti. Il dibattito Europa/Usa I modelli di WS I modelli di WS Un libro chiave G. Esping-Andersen Three worlds of welfare capitalism, Polity Press, Cambridge, 1990 Seguito poi da Quattro Social Europes Liberista Socialdemocratica Corporativa Mediterranea (Usa-UK postThatcher) (Paesi nordici) (Germania, Francia, Belgio) (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo) G. Esping-Andersen Social Foundations of Post-Industrial Economies OUP, Oxford, 1999 (Il Mulino, 2002) I modelli di WS Che si differenziano sulla base di diverse: •Dinamiche storiche •Modo in cui combinano il ruolo di Mercato, Stato, Famiglia •(de/commodification) •Idee di giustizia (consequenziale, procedurale; responsabilità, benevolo paternalismo; sussidiarietà) I modelli di WS •Liberista: stato minimale, poco stato . •Socialdemocratico: stato, occupazione pubblica qualificata, alta partecipazione •Continentale: sussidiarietà, famiglie, valori consequenzialisti,ruolo dei valori religiosi •Mediterraneo: familismo, assistenzialismo ...frammentarietà… 2 I modelli di WS L’esistenza di diversi modelli pone uno dei problemi che ho posto all’inizio: Questi diversi modelli sono destinati a convergere? Se si, sotto la spinta di quali forze? Una prima importante considerazione Spinte per l’affermazione di un modello Produttivista/Flexisecurity La spesa sociale è molto più omogena di quanto si creda Seppure con una forte Path-dependence Crisi del modello fordista Spesa sociale pubblica e privata, lorda e netta (%Pil) 2003 totale netta 35,0 pubblica lorda privata netta 30,0 Tre cause principali 25,0 20,0 •Invecchiamento della popolazione/progresso medicina •Mutato ruolo della donna nella famiglie e nel mercato del lavoro •Globalizzazione 15,0 10,0 5,0 0,0 Spagna G iappone Danim arca Norvegia Portogallo Austria Italia Regno Unito Stati Uniti Belgio Svezia G erm ania Francia Invecchiamento della popolazione/progresso medicina L’analisi tradizionale Aumenta l’indice di dipendenza pensionati/lavoratori Aumento della spesa previdenziale e sanitarie Aumenti contributi sociali e costo del lavoro Minore crescita Ma anche.. Resistenza all’aumento delle imposte Rimedi Ritardare il pensionamento Meno spesa, meno tasse più crescita Invecchiamento della popolazione/progresso medicina Aspetti critici I sistemi pensionistici si fondano sempre sul prodotto corrente Ritardare il pensionamento è una soluzione Irrilevanza di altre soluzioni (es. previdenza integrativa) che semplicemente modificano i diritti, ma che in realtà sono proposte solo al fine di ridurre al spesa pensionistica e le imposte 3 Invecchiamento della popolazione/progresso medicina Aspetti critici Aspetti critici Scarsa valutazione del lavoro non pagato. Anziani e lavoro di cura per NA Il ruolo del lavoro non pagato Si dà per scontato che sia meglio avere più popolazione e più offerta di lavoro Non è cosi, si confonde tasso di crescita del Pil (che dipende dal tasso di crescita della popolazione) e prodotto procapite Il problema dell’immigrazione e dell’integrazione Mutato ruolo della donna e della famiglia Mutato ruolo della donna e della famiglia Aspetti critici Crisi del modello del Male breadwinner Risposte contrastanti degli economisti e dei progressisti : Necessità di più alti tassi di partecipazione per sostenere la base imponibile del WS (contributi) Aspirazioni positive delle donne al lavoro e a contare nella famiglia Le prime due cause di crisi (Demografia, Partecipazione femminile) fanno emergere un primo conflitto sulle categorie concettuali Prodotto di mercato e prodotto allargato Lavoro di mercato e lavoro totale La risposta liberista è in realtà attenta solo al problema fiscale e alla competitività Maggiore offerta di lavoro, salari reali più bassi, minori aliquote contributive, ma .. effetti sulla distribuzione del reddito WS come ostacolo alla crescita Ambivalenza delle risposte di genere Anche qui scarsa valutazione del prodotto allargato (il lavoro di cura delle donne) Una seconda riflessione importante Nelle economie avanzate il benessere non è solo Tasso di crescita del Pil e neppure Pil Il dibattito sulla felicità 4 La Globalizzazione Indici di sviluppo umano e Pil procapite Cos’è e come l’intendiamo qui Una grande rivoluzione che comporta Maggiore interscambio di beni Libertà di movimento di capitali finanziari e diretti Movimenti del fattore lavoro (migrazioni) Rivoluzioni nei modi di produrre resi possibili dalla ITC I protagonisti sono le Multinazionali (MN) Gli stati nazionali perdono peso La Globalizzazione Globalizzazione e finanza pubblica Attivazione di un processo di industrializzazione di una massa amplissima di forza lavoro a costo bassissimo Perdita di quote di mercato dell’Occidente Ristrutturazioni delle produzioni Disoccupazione Caduta dei salari soprattutto nei lavori meno qualificati La Globalizzazione Effetti sulla tassazione del capitale Si riduce la base fiscale e quindi la spesa per il WS che deve ridursi Ancora l’idea del WS come ostacolo alla crescita Dibattito EU/Usa e sull’Eurosclerosi La Globalizzazione Nel breve periodo Si sostiene la necessità di La teoria economica liberista tuttavia prevede che la G. avrà effetti positivi Nel lungo periodo Riconquistare la competitività con Il prodotto mondiale aumenta Moderazione salariale e flessibilità del mercato del lavoro I prezzi dei beni acquistati dagli occidentali calano Sposarsi sui segmenti di produzione meno imitabili da Cindia Investimenti in ricerca Recuperare con maggiore crescita Mantenere i bilanci in ordine per evitare inflazione Resistere alle tentazioni protezionistiche Ridurre la spesa pubblica per potere ridurre le imposte sul lavoro Nel lungo periodo si avranno modificazioni dei prezzi relativi tra prodotti labour e capital intensive realizzati attraverso le modificazioni degli scambi commerciali che porteranno all’efficienza e a maggiore produzione per tutti 5 La governance europea Questi punti di vista trascurano che la G. crea: Danni ai low skilled western workers Lavoro più precario Salari più bassi Femminilizzazione della forza lavoro Problemi di integrazione degli immigrati WS: Race to bottom Cosa ci offre l’esperienza dell’Europa? Non c’è una sola Europa Le istituzioni dell’Europa sociale sono deboli (OCM) Svolta neo-liberista nel 2005 In assenza di idee forti c’è il rischio di una deriva liberista che può portare ad una visione minimalista del WS agevolata dall’allargamento I quattro obiettivi di Lisbona Occupabilità Adattabilità Imprenditorialità Pari opportunità Il produttivismo sembra prevalere Modello della Flexisecurity o Welfare produttivistico La funzione del WS è strumentale alla crescita La crescita è legata alla competitività ed è la garanzia di potere disporre delle risorse per le riforme del WS Versioni più moderate sottolineano Visioni di giustizia sottostanti Le istituzioni possono giocare un ruolo importante nel moderare gli effetti della G. Equità procedurale vs Equità consequenziale La Flexisecurity sottolinea soprattutto l’aspetto procedurale Sì a grande flessibilità del mercato del lavoro, ma Forti protezioni da ammortizzatori, Impianto analitico non sostanzialmente diverso da quello dell’economia liberista/neoclassica La welfare dependence è stata un problema nei welfare maturi ma molto meno nel nostro Difficoltà a discriminare tra le due forme di equità Rischi di politiche dei due tempi 6 Il WS dello Sviluppo umano Ascendenza culturali: Sen e Nussbaum Una visione alternativa: Il WS per lo sviluppo umano Nozione multidimensionale e qualitativa del benessere (well-being) Equità come possibilità di scelta individuale rispetto ad un insieme di funzionamenti (fra cui quello della salute) Si discosta sia dalla visione del vecchio WS (equità consequenzialista/risarcitoria) sia dalla visione delle responsabilità (equità procedurale) Il WS dello Sviluppo Umano Tra le tante indicazioni, le due più facili M.Nussbaum Giustizia sociale e dignità umana Il Mulino, Bologna,2002 Il WS dello Sviluppo Umano •Il lavoro non è assimilabile ad una merce, ma è la parte debole di un mercato speciale •Il salario desiderabile è la “ a fair pay for a fair working day” •Diritti di cittadinanza M.Nussbaum Capacità personale e democrazia sociale Diabasis, Reggio Emilia, 2003 •Il sistema di WS è strumento di realizzazione di una vita dignitosa non solo per le fasce più deboli •Attenzione a prevenire le cause di esclusione •Valorizzazione delle attività non di mercato Implicazioni macroeconomiche delle tesi dello Sviluppo umano Abbandonare il rigorismo fiscale della BCE e dell’UM, Trarre vantaggio dal fatto che l’Europa è una grande economia chiusa Trovare forme di crescita legate alla domanda interna Anche attraverso maggiori spese di WS Pensare di più ad una società a fondata sui consumi di una popolazione anziana Attenzione ai problemi di integrazione degli immigrati Sviluppo di tecnologie legate ai servizi di cura (LEP, integrazione socio sanitaria) La Commissione Onofri Come è proceduto il dibattito in Italia su questi temi? Nel 1997 è stata istituita la C.O. considerata un punto di riferimento Consapevolezza dell’arretratezza del nostro sistema di welfare che deve superare i connotati di categorialità con problemi diversi da quelli presenti nei welfare maturi (welfare dependence, lone mothers ecc.) 7 -Ricomposizione della spesa (meno pensioni, più assistenza e più ammortizzatori). La Commissione Onofri -Adozione del principio dell’ universalismo selettivo - Conservazione di un sistema sanitario universale La filosofia della CO non era chiaramente definita -Ampliamento della spesa per servizi rispetto a quella dei trasferimenti monetari, attraverso un processo di decentramento amministrativo Due carenze specifiche: - uno strumento di copertura universale di contrasto della povertà, il RMI - un programma di spesa di assicurazione sociale contro la non autosufficienza delle persone anziane. La salute Experience good Reasearch good Importanza della qualità La scelta individuale non è una guida efficace all’efficienza allocativa La concorrenza tra strutture è problematica Difficoltà a misurare l’efficienza Ruolo dell’Moral Hazard Un lessico sfuggente: efficienza efficacia appropriatezza La CO e la spesa sanitaria Problemi micro: Presidi: vincoli di bilancio in pareggio Possibilità di usare liberamente eventuali residui attivi Responsabilizzazione dei medici di base (gruppi, penalizzazioni) Contratti medici ospedalieri: lavoro a termine, abbandono piante organiche Vi concorrevano filoni che saranno sviluppati dal modello Flexisecurity (attenzione agli incentivi, equilibri finanziari), ma anche molta sensibilità per l’equità consequenziale e per lo sviluppo umano La CO e la spesa sanitaria: La spesa non è elevata ma va controllata Problemi macro: - assegnazione di budget dal centro alle regioni e da queste alle AUSL - controllo dei deficit strutturali, responsabilizzazione, penalizzazione - incentivi al contenimento spesa -eccesso di spesa ospedaliera - poca competizione tra privato e pubblico -per i per pubblici separazione tra funzione di programmazione e erogazione dei servizi - Finanziamento: favorire l’autofinanziamento delle regioni compartecipazioni (ticket) - Sanità integrativa Dopo la Commissione Onofri Il dibattito successivo non ha avuto la sanità come focus principale Era scontata la collocazione universale e pubblica Più urgenti i temi delle pensioni e il dibattito sull’universalismo L’invincibile attrazione delle riduzioni fiscali: trasferimenti monetari e servizi Le indicazioni sono però state disattese … 8 La spesa per la protezione sociale - Nuova Classificazione tipo Commissione Onofri Spesa per la protezione Sociale - Commissione Onofri in % Pil (milioni di euro) 1. Pensioni in senso stretto e Tfr in % del Pil 27 24 21 18 15 12 9 6 3 0 1997 2. Assicurazioni del mercato del lavoro 2006 in % del Pil 3. Assistenza sociale 2006 209314 13,2 14,2 22344 24521 2,1 1,7 36291 44543 in % del Pil 3,5 4. Sanità 51845 in % del Pil 3,0 100 4,9 94727 100 6,4 Totale Ammortizzatori Assistenza Sanità Pensioni in % delle prestazioni per la spesa di protezione sociale riclassificate 20,8 Farmaci 6017 12 12333 13 Ass.ospedaliera 29800 57 52296 55 Ass.di base, specialistica, prevenzione ecc. 16028 31 30098 32 5. Prestazioni per la protezione sociale riclassificate (1+2+3+4) 249362 in % del Pil Le tappe dopo il 97 nel settore sanitario 1997 138882 25,4 373105 23,8 25,3 Pil 1048766 1475401 Spesa delle AP al netto degli interessi 430491 648506 1997 2006 Le tappe dopo il 97 nel settore sanitario Problemi emersi Riforma ter del 1999: autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali Decurtazioni tariffe in caso di mancato rispetto dei vincoli contrattuali •Ricerca di maggiore efficienza delle strutture (Indicatori generici: chiusura piccoli ospedali, posti letto, giornate di degenza, crescita dell’indice di occupazione posti letto) Decreto sul federalismo fiscale art 56/2000: il Fondo sanitario premessa della riforma del Titolo V Le tappe dopo il 97 nel settore sanitario 1997 2003 Ospedali pubblici 942 746 Strutture private 648 621 Totale 1590 1367 1991 2003 381 277 8 25 Posti letto Day hospital (mgl) Giorni degenza (mln) 100 68 Indice di occupazione 70,8 78,4 Turnover 33,2 39,6 Le tappe dopo il 97 nel settore sanitario Risultati di recenti ricerche •Sostanziale indifferenza della forma proprietaria (pubblica, non profit, privata) •I DRG hanno aumentato l’inefficienza tecnica (meno ricoveri, stesso personale) 9 Le tappe dopo il 97 nel settore sanitario Dopo la Commissione Onofri Alcuni problemi ancora da risolvere nella sanità - I trasferimenti monetari sono nemici di soluzioni alla NA - Forti e crescenti differenze territoriali (è giusto assegnare la sanità al livello regionale?) - Rischi di erosione dell’universalismo (ad esempio problema di cure non ammesse dai LEA, problemi di razionamento) - Programmazione corretta della capacità produttiva (distribuzione degli ospedali e scelte tecnologiche) - Inadeguatezza delle strutture ospedaliere di fronte a nuovo quadro epidemiologico (invecchiamento) L’esperienza degli internal markets -Non è stata pienamente attuata in Italia - Importanza del DRG (parziale) -Ma non ha avuto successo per ridurre la spesa (forti aspetti di moral Hazard (upcoding, DRG creep) Un’ultima considerazione importante L’attuazione del Federalismo fiscale Riforma del Titolo V Il punto non è •Il disegno di legge sul federalismo •Il rapporto tra LEA e LEP •La definizione di più appropriati livelli di governo (distretti per sanità e assistenza) la concorrenza o la libertà di scelta passi essenziali per ristabilire regole macro corrette ma la governance macro e micro • L’integrazione sociosanitaria passo essenziale nell’ottica dello sviluppo umano per affrontare il problema della NA Riaffermare l’esigenza di una struttura amministrativa solida e motivata Gli incentivi economici contano, ma non sono tutto.. Una lettura consigliata J. Le Grand – Of Knights and Knaves, Pawns , Queens MOTIVATION, AGENCY, AND PUBLIC POLICY Oxford UP, 2003 I public servant sono cavalieri o fanti? Il cittadino/utente è un pedone o una regina? 10