Dipartimento di Studi Aziendali e Giusprivatistici
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”,
sede di Brindisi
Corso di Laurea in Economia aziendale
Macroeconomia 2014
Soluzione Esercizi
David W. Findlay, Esercizi di
macroeconomia, Bologna, Il Mulino,
2009, pag. 7-17.
Considerate una economia costituita
da 3 imprese
Impresa siderurgica
Ricavi
Costi ( salari)
Profitti
€ 400
€ 340
€ 60
Impresa ittica
Ricavi
Costi (Salari)
Profitti
€ 200
€ 160
€ 40
Impresa automobilistica
Ricavi
Costi
€ 1.000
Salari
Acquisti di acciaio
Profitti
€ 500
€ 400
€ 100
Il PIL di questa economia calcolato secondo
l’approccio dei beni finali è:
a)
b)
c)
d)
€ 1600
€ 1200
€ 200
€ 1400
La risposta esatta è b).
La produzione finale dell’impresa siderurgica è
zero poiché l’acciaio non è un bene finale.
Il valore della produzione dell’impresa ittica è
€200,
mentre
quello
dell’impresa
automobilistica è € 1000.
Il PIL dell’economia è € 1.200.
3. Il valore aggiunto dell’impresa siderurgica è:
a)
b)
c)
d)
€ 1000
€ 600
€ 400
Non si può calcolare perché l’impresa
siderurgica non produce valore aggiunto
La risposta esatta è la c).
Il valore aggiunto dell’impresa siderurgica è €
400 pari ai ricavi.
4. Il valore aggiunto dell’impresa ittica è pari a
a)
b)
c)
d)
€ 150
€ 1000
€ 700
€ 200
• La risposta esatta è la d)
Il valore aggiunto dell’impresa ittica è pari a €
200 ovvero pari ai ricavi dell’impresa ittica.
5.
Il
valore
aggiunto
automobilistica è pari a:
a)
b)
c)
d)
€ 1000
€ 1100
€ 900
€ 600
dell’impresa
La risposta esatta è la d).
Il valore aggiunto dell’impresa è pari al valore
dei ricavi-costi di beni intermedi: ovvero pari a
€ 1000 -€ 400=€ 600
6. A quanto equivale il PIL calcolato come
valore aggiunto dell’economia ?
a)
b)
c)
d)
1000
2000
0
1200
La risposta esatta è la d).
Infatti sommando il valore aggiunto prodotto
dall’impresa siderurgica al valore aggiunto
prodotto dall’impresa ittica al valore aggiunto
prodotto dall’impresa automobilistica si ottiene
che :
+
+
= €400 + €200 + €1000 − €400
= €1200
7. I salari di questa economia equivalgono a :
a)
b)
c)
d)
€ 900
€ 700
€ 1000
€ 1200
La risposta esatta è d).
I salari di questa economia equivalgono a
8.I profitti dell’intera economia equivalgono a:
a)
b)
c)
d)
€ 200
€ 400
€ 500
€ 1200
La risposta esatta è la a).
I profitti dell’economia corrispondono alla
somma dei profitti dell’industria siderurgica
sommati ai profitti dell’industria ittica, sommati
ai profitti dell’industria automobilistica:
+
!!
!!
+
!!
= €60 + €40 + €100
9. Il PIL dell’economia ottenuto come somma
dei profitti e dei salari è pari a:
a)
b)
c)
d)
€ 500
€ 600
€ 1200
€ 1500
La risposta esatta è la c).
Il PIL calcolato dal lato del reddito mette insieme
il reddito dei lavoratori ,ovvero il salario, con il
reddito delle imprese, ovvero il profitto.
Si ottiene pertanto che:
+
!! '
$%&% '
= €1000 + €200
10. Quale relazione esiste tra il PIL calcolato come
valore dei beni finali ()*+,-./.-01. il PIL calcolato
come valore aggiunto (()*30145,066.7-84 ) e il PIL come
reddito ()*5,::.84 :
a) Nessuna relazione
b)
;< = > = > ( ;<?
c)
;<
=>=
d)
;<
=>=
= ( ;<?
> ( ;<?
)=
=
=
=
)=
)=
;<
;<
;<
La risposta esatta è la c).
;< = > =
( ;<?
0=€1200
=
=
)=
;<
I 3 metodi sono equivalenti
=€1200=€120
11. Qual è la quota dei salari sul PIL in questa
economia ?
a)
b)
c)
d)
18 %
57 %
83 %
90 %
La risposta esatta a questa domanda è la c).
Il valore dei $%&%
= €1000.
Il PIL dell’economia è ;<?
=
=
;<
= ;< = > =
= ;< =
€1200.
Il valore percentuale dei salari sul PIL è pari a
€1000
$%&%
∗ 100 =
∗ 100 = 83%
;<
€1200
12.Qual’è la quota di profitti sul PIL in questa
economia ?
a)
b)
c)
d)
20%
50%
17%
30%
La riposta esatta è la c).
Il valore dei
!!
= €200.
Il valore del PIL=€1200
Il valore della percentuale dei profitti totale sul
PIL è pari a:
!! '
;<
€200
∗ 100 =
∗ 100 = 17%
€1200
13. Se il PIL nominale aumenta del 7% nel 2005
rispetto al 2004 che cosa accade alla inflazione
e alla crescita del PIL reale tra il 2004 e il 2005 ?
a) L’inflazione si riduce e la crescita del PIL
aumenta
b) L’inflazione aumenta e la crescita del PIL è
costante
c) Non ci sono informazioni sufficienti per
rispondere a questa domanda
d) Inflazione e crescita del PIL variano del 7%
La risposta corretta a questa domanda è la d).
Non è possibile rispondere a questa domanda
perché il PIL nominale può aumentare sia a
causa della variazione dell’inflazione e o del PIL
reale.
Non è possibile quindi scindere l’effetto di
crescita del PIL nominale in una componente di
inflazione e in una componente di PIL reale a
causa di una scarsità di informazioni.
Considerate questa economia:
Pil nominale (mld di Deflatore del PIL PIL reale ( ai prezzi
Anno
euro)
(1987=1)
del 1987)
1984
3777,2
0,91
1985
0,94
4296,5
1986
4268,6
0,969
1987
4539,9
1
1988
4900,4
1,039
1989
5250,8
1,085
1990
5546,1
1,133
1991
5724,8
1,176
1992
6020,2
4979,5
1993
6343,3
1,235
14. Qual è il PIL nominale del 1985 di questa
economia ?
a)
b)
c)
d)
4038,7
(0,94)(4296,5)
(0,91)(3777,2)
Sono vere la a) e la b)
La risposta esatta a questa domanda è la d).
Per calcolare il PIL nominale del 1985 è
necessario moltiplicare il PIL reale del 1985 per il
deflatore del PIL nel 1985.
;<= = FGHI
= JK &%! K ;<FGHI ∗ ;<
= 0,94 ∗ 4.296,5 = 4.038,7
15. Qual è il deflatore del PIL nel 1992 in questa
economia ?
a) 1,209
b) 1209
c) 6020,2/4979,5
d) Sono vere la a) e la c)
La risposta esatta a questa domanda è la d).
Per calcolare il deflatore del PIL del 1993 è
necessario dividere il PIL nominale del 1992 per
il PIL reale del 1992 calcolato ai prezzi del 1997.
Si ottiene:
;<= = FGGO
JK &%! K ;<FGGO =
;<
FGGO
6.020,2
=
= 1,209
4.979,5
16. Il PIL reale per gli anni mancanti è pari a:
a) 4150,8;4405,2;4539,9,4716,5;4839,4;4895,1;
4.868;5136,3
b) è sempre pari al PIL nominale diviso il
deflatore dello stesso anno
c) non è possibile saperlo perché varia con il
tasso di interesse
d) sono vere la a) e la b)
La risposta esatta a questa domanda è la d).
Per ottenere il valore del PIL reale di un certo anno
dividiamo il PIL nominale di quello stesso anno per il
deflatore del PIL dello stesso anno.
;<P
==
;<Q
=
JK &%!
=
==
K ;<
==
ne deriva che:
4150,8 (1984); 4405,2 (1986) ;4539,9 (1987); 4716,5
(1988) ;4839,4 (1989) ;4895,1 (1990); 4.868 (1991)
;5136,3 (1993)
17.Sulla base della risposta precedente
possiamo dire che:
a)
b)
c)
d)
Il PIL reale è stato sempre crescente
Il PIL reale è diminuito nel 1991
IL PIL reale è diminuito dal 1992 al 1993
IL PIL reale è stato sempre decrescente
La risposta corretta è la b)
Il PIL reale è diminuito nel 1991.
Questo indica che la produzione aggregata era
minore nel 1991 rispetto al 1990.
4895,1 (1990); 4.868 (1991)
18. Confrontando i valori del PIL reale e del PIL
nominale dal 1984 fino al 1993 è possibile
affermare che:
a)Tra il 1984 e il 1987 il PIL reale è maggiore del
PIL nominale
b) Dopo il 1987 il PIL reale è minore del PIL
nominale
c) Il PIL reale è sempre maggiore del PIL
nominale per tutto il periodo
d) Sono vere la a) e la b)
La soluzione è la d).
Pil nominale ( in mld di euro) e PIL reale (ai prezzi del
1987)
7.000,00
Pil nominale (mld di
euro)
6.000,00
5.000,00
4.000,00
euro
Pil reale ( ai prezzi del
1987) ; 5136,3
3.000,00
2.000,00
1.000,00
0,00
Anno
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
19. Per misurare le variazioni della produzione
aggregata è necessario considerare
a)
b)
c)
d)
Il PIL nominale
Il PIL reale
Il deflatore del PIL
la variazione dei prezzi
La risposta esatta a questa domanda è la b).
Il PIL reale misura le variazioni della produzione
aggregata.
20. Se il PIL nominale cresce e il PIL reale si
riduce:
A) l’aumento dei prezzi è maggiore (
proporzionalmente) rispetto al livello del PIL
reale
B) L’aumento dei prezzi è minore (
proporzionalmente ) rispetto al livello del PIL
reale
C) Sono vere la a) e la b)
D) nessuna delle precedenti è vera
La risposta corretta a questa domanda è la a).
Se l’aumento del livello dei prezzi (
proporzionalmente ) è maggiore rispetto alla
riduzione del PIL reale, il PIL nominale
aumenterà.
Considerate una economia in cui vi sono 100
milioni di individui in età lavorativa. Di questi
100 milioni,50 milioni lavorano, 10 milioni sono
in cerca di un impiego, 10 milioni hanno smesso
di cercare un impiego due anni fa, e i rimanenti
30 milioni non vogliono lavorare.
21.In una economia siffatti il numero di
disoccupati è pari a:
a)
b)
c)
d)
10 milioni
50 milioni
60 milioni
100 milioni
La risposta esatta è la a)
Poiché la disoccupazione è costituita dal «[…]
numero di persone che non hanno un lavoro,
ma lo stanno cercando» in questa economia il
numero di disoccupati è pari a 10 milioni di
persone.
22.Il numero di individui occupati è pari a:
a)
b)
c)
d)
10 milioni
50 milioni
60 milioni
100 milioni
La risposta esatta a questa domanda è la b).
Poiché l’occupazione è costituita dal numero di
persone che hanno un lavoro, in questa
economia l’occupazione è pari a 50 milioni di
individui.
23. La forza lavoro è costituita da:
a)
b)
c)
d)
10 milioni
50 milioni
60 milioni
100 milioni
La riposta esatta a questa domanda è la c).
Poiché la forza lavoro è costituita dalla somma
tra occupati e disoccupati si ottiene che:
< = R + S = 10.000.000 + 50.000.000
= 60.000.000
24. Il tasso di disoccupazione di questa
economia è pari a:
a)
b)
c)
d)
17,6 %
16,7%
60,7 %
10,67 %
La risposta esatta a questa domanda è la b).
Il tasso di disoccupazione è costituito dal
rapporto tra disoccupati e forza lavoro.
R 10.000.000
T= =
∗ 100 = 16,7%
< 60.000.000
25. Se dei 10 milioni in cerca di impiego 5
smettono di cercarlo la forza lavoro diventa
pari a:
a)
b)
c)
d)
5 milioni
55 milioni
95 milioni
10 milioni
La risposta esatta a questa domanda è la b).
Se infatti il numero dei disoccupati si riduce di 5
milioni di unità a causa del fatto che 5 milioni di
persone smettono di cercare lavoro, la forza
lavoro si riduce di 5 milioni di individui. Poiché il
numero degli occupati non cambia e rimane pari
a 50 milioni la forza lavoro diventa:
< = S + R = 50.000.000 + 5.000.000
= 55.000.000
26. Se il numero di disoccupati si riduce da 10
milioni a 5 milioni il tasso di disoccupazione
diventa pari a:
a)
b)
c)
d)
9,1%
20 %
5%
10 %
La risposta esatta a questa domanda è la a).
Se infatti il numero di occupati rimane costante
e il numero di disoccupati si riduce a causa del
fatto che molti smettono di cercare lavoro, il
tasso di disoccupazione si riduce.
5.000.000
R
∗ 100 = 9,09%
T= =
< 55.000.000
26. Se il numero di disoccupati si riduce da 10
milioni a 5 milioni il tasso di partecipazione
diventa
a)
b)
c)
d)
55 %
60%
10 %
100%
La risposta esatta a questa domanda è la a).
In modo particolare possiamo dire che il tasso di
partecipazione equivale al rapporto tra forza
lavoro e popolazione complessiva. La forza
lavoro è pari a 55 milioni di persone la
popolazione è pari a 100 milioni di persone. Il
tasso di partecipazione è pari a:
<
55.000.000
=
∗ 100 = 55%
100.000.000
26. Se il numero di disoccupati si riduce che cosa
accade al tasso di disoccupazione e al tasso di
partecipazione ?
a) Il tasso di disoccupazione aumenta e il tasso di
partecipazione si riduce
b) il tasso di disoccupazione e il tasso di
partecipazione non variano
c) il tasso di disoccupazione aumenta e il tasso di
partecipazione rimane costante
d) il tasso di disoccupazione e il tasso di
partecipazione si riducono
La risposta esatta è la d).
Se infatti il numero di disoccupati si riduce a
causa del fatto che molti disoccupati smettono
di cercare lavoro il tasso di disoccupazione si
riduce e il tasso di partecipazione varia nella
stessa direzione.
27. In una economia di 100 milioni di individui 50
milioni lavorano, 10 milioni sono in cerca di un
impiego, 10 milioni hanno smesso di cercare un
impiego e i rimanenti 30 non vogliono lavorare. Se
il numero di disoccupati si riducesse di 2 milioni. La
forza lavoro diventerebbe pari a:
a) 50 milioni
b) 62 milioni
c) 60 milioni
d) 102 milioni
La risposta esatta a questa domanda è la c).
Infatti il numero di occupati è passato da 50
milioni a 52 milioni.
Il numero di disoccupati si è ridotto da 10
milioni a 8 milioni.
La forza lavoro è costituita dalla somma tra
occupati e disoccupati ovvero da
< = S + R = 52.000.000 + 8.000.000
= 60.000.000
28. In una economia di 100 milioni di individui 50
milioni lavorano, 10 milioni sono in cerca di un
impiego, 10 milioni hanno smesso di cercare un
impiego e i rimanenti 30 non vogliono lavorare. Se
il numero di disoccupati si riduce di 2 milioni il
tasso di disoccupazione diventerebbe pari a:
a) 9,7 %
b) 16,8%
c) 13,3 %
d) 12%
La risposta esatta è la c).
Il tasso di disoccupazione è costituito dal
rapporto tra disoccupati e forza lavoro.
S
8.000.000
T= =
∗ 100 = 13,3%
< 60.000.000
28. In una economia di 100 milioni di individui 50
milioni lavorano, 10 milioni sono in cerca di un
impiego, 10 milioni hanno smesso di cercare un
impiego e i rimanenti 30 non vogliono lavorare. Se
il numero di disoccupati si riducesse di 2 milioni il
tasso di partecipazione diventerebbe pari a:
a) 55 %
b) 60 %
c) 62%
d) 57%
La risposta a questa domanda è la b).
Il tasso di partecipazione costituito dal rapporto
tra forza lavoro e popolazione è invariato.
60.000.000
<
=
∗ 100 = 60%
100.000.000
29. In una economia di 100 milioni di individui 50
milioni lavorano, 10 milioni sono in cerca di un
impiego, 10 milioni hanno smesso di cercare un
impiego e i rimanenti 30 non vogliono lavorare. Se
i lavoratori scoraggiati venissero considerati
disoccupati la forza lavoro sarebbe pari a:
a) 50 milioni
b) 60 milioni
c) 70 milioni
d) 110 milioni
La risposta esatta è la c).
Se infatti i 10 milioni di persone che hanno
smesso di cercare un lavoro venissero
considerate disoccupate la forza lavoro
aumenterebbe di pari entità.
< = S + R = 50.000.000 + 20.000.000
= 70.000.000
30. In una economia di 100 milioni di individui 50
milioni lavorano, 10 milioni sono in cerca di un
impiego, 10 milioni hanno smesso di cercare un
impiego e i rimanenti 30 non vogliono lavorare. Se
i lavoratori scoraggiati venissero considerati
disoccupati il numero di individui occupati sarebbe
uguale a:
a) 60 milioni
b) 50 milioni
c) 100 milioni
d) 10 milioni
La risposta esatta è la b).
Se i lavoratori scoraggiati venissero considerati
come disoccupati il numero di individui occupati
non cambierebbe. Cambierebbe, aumentando di
pari entità soltanto il numero dei disoccupati,
avendo un impatto dello stesso ammontare sulla
forza lavoro.
30. In una economia di 100 milioni di individui 50
milioni lavorano, 10 milioni sono in cerca di un
impiego, 10 milioni hanno smesso di cercare un
impiego e i rimanenti 30 non vogliono lavorare. Se
i lavoratori scoraggiati venissero considerati
disoccupati il numero dei disoccupati sarebbe pari
a:
a) 20 milioni
b) 10 milioni
c) 22 milioni
d) 30 milioni
La risposta esatta è la a).
Se infatti i 10 milioni di persone scoraggiate
vengono considerate come individui disoccupati
il tasso di disoccupazione aumenta da 10 milioni
di individui a 20 milioni di individui, di fatto
raddoppiandosi.
31. In una economia di 100 milioni di individui 50
milioni lavorano, 10 milioni sono in cerca di un
impiego, 10 milioni hanno smesso di cercare un
impiego e i rimanenti 30 non vogliono lavorare. Se
i lavoratori scoraggiati venissero considerati
disoccupati il tasso di disoccupazione sarebbe pari
a:
a) 16,8 %
b) 12,3 %
c) 9,7 %
d) 28,6%
La risposta esatta è la d).
Il tasso di disoccupazione è costituito dal
rapporto tra disoccupati e forza lavoro.
T=
U
V
=
OW.WWW.WWW
∗
XW.WWW.WWW
100 = 28,6%
Il tasso di disoccupazione aumenta se si
considerano i lavoratori scoraggiati come
lavoratori disoccupati.
31. In una economia di 100 milioni di individui 50
milioni lavorano, 10 milioni sono in cerca di un
impiego, 10 milioni hanno smesso di cercare un
impiego e i rimanenti 30 non vogliono lavorare. Se
i lavoratori scoraggiati venissero considerati
disoccupati il tasso di partecipazione sarebbe pari
a:
a) 70 %
b) 60 %
c) 50 %
d) 40 %
La risposta esatta è la a).
Poiché il tasso di partecipazione è costituito dal
rapporto tra forza lavoro e popolazione si ottiene
che
<
70.000.000
=
∗ 100 = 70%
100.000.000
La crescita del numero dei disoccupati si traduce in
una crescita della forza lavoro e in una crescita del
tasso di partecipazione.
Si consideri il seguente schema economico in cui operano solamente due
categorie di imprese e la cui attività può essere sintetizzata come segue.
COSTI
Retribuzioni
Acquisti da B
Importazioni di beni
intermedi
COSTI
Retribuzioni
Acquisti da A
Imposte 100
IMPRESA A
RICAVI
120Esportazioni
100Vendite da B
Vendite al
200 pubblico
IMPRESA B
RICAVI
200Vendite ad A
Vendite al
200 pubblico
110
200
600
100
400
32. Il PIL come valore di beni e servizi in questa
economia è uguale a:
a)
b)
c)
d)
910
510
1000
sono vere sia a) che c)
La risposta a questa domanda è la a).
Il valore dei beni e dei servizi dell’impresa A è
pari ad A=600+110-200=510.
Il valore dei beni e dei servizi dell’impresa B è
pari ad B=400.
Il valore dei beni e servizi totale dell’economia è
pari al PIL=510+400=910
32. Il PIL come valore aggiunto in questa
economia è uguale a:
a)
b)
c)
d)
910
1000
1200
1500
La risposta a questa domanda è a).
In modo particolare possiamo considerare il valore
aggiunto come . .
= . . + . .Y
Ovvero
. . = 110 + 200 + 600 − 100 + 200 = 610
. .Y = 100 + 400 − 200 = 300
V. A.\]\^_` = V. A.a +V. A.b =910
33. Il PIL come somma dei redditi in questa
economia è pari a:
a)
b)
c)
d)
919
911
910
900
La risposta corretta è la c).
;<
=
!!
!!
+ $%&%
+ ;cd e!K +
!!
Y
+ $%&%
Y
+ ;cd e!KY
= 600 + 200 + 110 − 120 + 100 + 200 = 490
!! Y = 100 + 400 − 200 + 100 + 200 = 0
$%&%
= 120
$%&% Y = 200
;cd e!K = 0
;cd e!KY = 100
;<
= 490 + 0 + 120 + 200 + 0 + 100 = 910