ABSTRACT E BIBLIOGRAFIA DELLE DOCENZE SEMINARIO SETTEMBRE 2012 La ricerca qualitativa in psicologia e psicoterapia (1° anno) Docente : Fiorenzo Laghi Il corso si propone di analizzare criticamente le metodologie e tecniche qualitative e quantitative che si utilizzano nel contesto clinico. In particolare saranno approfonditi in modo critico i principali strumenti di misura delle abilità mentalistiche con particolare riferimento alla Theory of Mind Assessment Scale e all’Eyes Mind Reading Test. Testi di riferimento: Le indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il seminario Dispense sul sito Elementi di neuropsichiatria infantile per lo psicoterapeuta: psicopatologia e clinica. (2° anno) Docente: Daniele Araco Nella lezione si parte dal elementi di semeiotica psichiatrica sia del bambino in età prescolare che del bambino in età scolare per poi approfondire alcuni dei quadri clinici neuropsichiatrici più frequenti come autismo, disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività, ritardo mentale, disturbi d'ansia, disturbi dell'umore e schizofrenia Testi di riferimento: Le indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il seminario Disturbo di personalità borderline. Indicazioni cliniche per i farmaci: integrazione con la pratica psicoterapeutica e risvolti giuridici (4°anno) Docente: Daniele Araco Nella lezione viene descritto il disturbo border line nella sintomatologia, nelle potenziali patogenesi, e, riflettendo sulle criticità che tale condizione comporta, vengono illustrati alcune linee guida di trattamento in equipe, compresa un approfondimento sulla terapia farmacologica. Vengono anche affrontati alcuni dei risvolti giuridici riguardanti la responsabilità professionale dello psicoterapeuta in caso di agiti auto/etero aggressivi e di suicidio. Testi di riferimento: Le indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il seminario La legge180 e i servizi di salute mentale: percorsi terapeutico-riabilitativi. (Dalle condizioni esterne ai processi mentali: rapporto individuo/contesti, aspettative personali/ aspettative ambientali, stima/ autostima) (1°anno) Docente: Daniele Araco Partendo da una illustrazione dell'evoluzione legislativa del trattamento sanitario obbligatorio dai primi anni del '900 ad oggi, si illustra anche attraverso esempi clinici e filmati l'evoluzione del trattamento delle persone con malattia psichiatrica prima e dopo la legge 180, specificando quale è allo stato attuale l'iter riabilitativo. Attraverso una discussione interattiva con i partecipanti si cercherà di lavorare sui pregiudizi relativi alle persone con malattie psichiatriche lavorando soprattutto sulla paura che spesso evocano negli operatori. Testi di riferimento: Le indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il seminario Attacchi di panico e sindromi psichiatriche. Un'integrazione possibile tra farmacoterapia e psicoterapia (3° anno) Docente: Daniele Araco Nella lezione vengono illustrati i criteri per la definizione dell'attacco di panico e degli altri disturbi di ansia a partire da storie cliniche aiutando i partecipanti a comprendere i tratti distintivi di ogni disturbo. Vengono anche illustrati i disturbi dell'umore e brevemente i disturbi psicotici. Sempre attraverso esempi pratici si individueranno alcuni dei fattori che possano rendere necessario l'invio ad uno psichiatra per una eventuale prescrizione farmacologica. Testi di riferimento: Le indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il seminario Disturbi alimentari psicogeni (3° anno) Docente: Matina Fabrizio Testi di riferimento: Le indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il seminario Legislazione e psicoterapia (aspetti ordinistici e pratica professionale ) (4° anno) Docente: Giulia Cirronis La lezione si costituisce di due sezioni:la prima riguardante alcune questioni legislative deontologiche; la seconda incentrata verterà su aspetti relativi a fiscalità e previdenza proprie della professionalità di psicologo-psicoterapeuta. Non è stata fornita bibliografia Specchio, specchio nel mio cervello: i neuroni mirror (1° anno) Docenti: Marco Capozza e Gloria Gallone Dott.ssa Galloni: Il seminario verterà sulla scoperta dei neuroni mirror e dei neuroni canonici nei primati, a opera di Giacomo Rizzolatti e colleghi durante gli anni ’90 del secolo scorso. Tale scoperta ha avuto e continua ad avere una potente valenza euristica nella costituzione di una moderna teoria dell'architettura della mente, ben inquadrata all'interno del paradigma della cognizione incarnata. Inoltre, si discuterà di come le ricerche sui neuroni mirror stiano fornendo importanti elementi per la costituzione di un quadro coerente in cui i comportamenti pro-sociali e i processi di intersoggettività siano direttamente collegati a basi neurobiologiche ben definite. Dott. Capozza: La relazione tratterà della possibilità d’interpretare i neuroni mirror in modo alternativo alle interpretazioni oggi più diffuse (imitazione, teoria della mente, empatia). Verranno dapprima esposti i riscontri sperimentali discordanti con quest’ultime. Successivamente saranno brevemente fornite le basi del connessionismo, metodologia di simulazione delle funzioni nervose (reti neurali) necessaria per la parte successiva. Sarà quindi proposto un modello connessionista del movimento volontario nel quale i neuroni mirror s’inseriscono in modo naturale e anzi necessario, e ne sarà dimostrato il funzionamento con una simulazione “dal vivo”. Si concluderà che interpretare i neuroni mirror anzitutto come “i neuroni dell’empatia” allontana probabilmente dal comprendere tanto essi quanto l’empatia, argomento invece di grande importanza nelle relazioni umane in generale e nella relazione terapeutica in particolare. - Galloni, G. (2011). Action, emotion and embodiment in empathic responses, Phenomenology & Mind, n. 1, pp. 166-172. - Morabito, C., & Galloni, G. (2011). ‘Sento il tuo dolore’: la capacità di esperire e condividere sensazioni ed emozioni, alla base di un nuovo concetto di mente, neurobiologicamente fondato. In Galloni G., Rotili M. (Eds.) Sensibilia 4. Il dolore. Mimesis, 2011. - Galloni, G. (2009). Basi motorie dell’empatia cognitiva?, Teorie & Modelli, XIV, 1, pp. 134147. - Iacoboni, M. (2008). I neuroni specchio. Come capiamo ciò che fanno gli altri . Torino: Bollati Boringhieri. - Rizzolatti, G., & Sinigaglia, C. (2006). So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio. Milano: Raffaello Cortina - Accornero N. e Capozza M. (2009) Coscienza artificiale. Dal riflesso al pensiero. Aracne Editrice. Cap. XIV, pp. 148-180; e cap. XXIV, pp. 341-357. - Rizzolatti G. e Senegaglia C. (2010) The functional role of the parieto-frontal mirror circuit: interpretations and misinterpretations. Nat Rev Neurosci. 11(4):264-274. - Heyes C. (2010) Mesmerising mirror neurons. NeuroImage 51:789-791. - Casile A., Caggiano V. e Ferrari P.F. (2011) The mirror neuron system: a fresh view. Neuroscientist 17(5):524-538. Gli abusi nell’infanzia : come si tratta il minore abusato Docente: Anna Maria Acocella (2° anno) Dispense sul sito Diagnosi fenomenologica e aspetti giuridici della diagnosi e del progetto terapeutico (3° anno) Docente: Silvia Paoli Ogni storia di vita, come anche l’anamnesi, ha una parte di verità storica ed una di verità narrativa, cioè un significato ed un senso. E’ fondamentale partire da tali presupposti per fare una raccolta anamnestica e quindi una diagnosi, a maggior ragione in ambito medico dove l’errore determina più rischi per il paziente e per il medico stesso. L’onnipotenza scientifica nasce dal dualismo platonico e cartesiano della res cogitans e res extensa ma viene ancor più affermata dal dualismo medico ( scienza psicologica e psichiatrica da una parte e scienza medica dall’altra). La spaccatura tra i due versanti viene riempita storicamente dalla psicoanalisi e la diffusione di questa e della psicoterapia ha cambiato da decenni la DOMANDA DI SALUTE , ha messo dei dubbi nell’utente, mentre il mondo medico è rimasto ancorato al linguaggio del sintomo e polarizza l’attenzione sulla dicotomia malato-sano e malattia-salute ( anche se l’OMS dichiara che la salute non è solamente assenza di malattia). Ecco che la PERSONA cerca qualcosa di diverso da molti anni e lo dice il crescente ricorso alla “medicina non convenzionale”, oggi regolamentata addirittura dalle ASL ( perché porta denaro!!!). Oggi la gente cerca e trova ovunque ciò che vuole, non si accontenta più della terapia come stop al sintomo, vuole PARLARE DI SE’ e vuole l’ascolto, ma non sa cosa è ASCOLTARSI. Anche nella relazione medico-paziente vuole il tempo per raccontarsi. Credo che il successo della medicina non convenzionale stia proprio qui, non tanto nella modalità della terapia. E’ solo osservando quel che succede, cioè IL FENOMENO, che si sta nella storia di un cliente e nella diagnosi. Jacob Needleman afferma che “ la fenomenologia è l’arte di lasciar essere i fenomeni e può essere chiamata a giusto titolo la salute della spiegazione, la garanzia della sua libertà”. E’ la grande scommessa dell’impotenza fenomenologica sull’onnipotenza scientifica , come dice Galimberti . Spesso anche l’approccio olistico usa canali interpretativi e simbolici e non evoca. Base dell’anamnesi e quindi della diagnosi fenomenologica è la comunicazione libera da interpretazioni. Jaspers osserva che,” quando l’interpretazione trascura i criteri del vero e del falso, traducendo ogni sintomo in simbolo che può essere interpretato all’infinito, l’interpretazione cessa di essere conoscibilità” Ecco che la fenomenologia diventa l’unica strada percorribile anche nel sintomo, nell’ambito medico di qualsiasi genere, proprio lì dove la CONOSCIBILITA’ diventa strumento principale nel “qui ed ora” ma anche nel follow up. La diagnosi olistica è in realtà anamnesi fenomenologica che parte dalla figura ma sbircia piuttosto sullo sfondo, torna alla figura e annusa come questa vi sia connessa, quindi torna allo sfondo e lo .allarga per cercare quanti più indizi può. Nel frattempo gli interlocutori si muovono sul proprio ciclo di contatto, cioè "sento, penso,faccio" e la relazione si rivela produttiva piuttosto che sterile, nozionistica. D'altro canto oggi le controversie legali sono all’ordine del giorno e quasi c’è una sfiducia a priori del paziente verso la sanità in generale, tanto che l’affidarsi non si respira più da parte né del medico né del paziente. Questo fin dai primi momenti, intendo nell’informazione e quindi nel consenso. Consentire presuppone un essere d’accordo con una proposta e, spesso, la proposta in ambito medico è dettata dalle linee guida. Questo protocollo prevede un cammino PRE-SUPPOSTO, cioè prestabilito e quindi l’interlocutore deve solo capire e dire sì o no, non può tanto inventare. Se questo è facile in fase diagnostica, non lo è molto in quella terapeutica. Come afferma Cao, prof. di pediatria dell' Università di Cagliari , " rendere partecipi i pazienti ed i familiari, entrare in empatia con loro, è forse il primo modo per combattere rivendicazioni e denunce. La prima tappa per creare questo rapporto è la comunicazione della diagnosi…". Diventa prioritario riuscire a districarsi tra il mondo scientifico pre-supposto e il "viaggio fenomenologico" nella persona ma sicuramente il concetto di CONSENSO e RESPONSABILITA' non va più inteso solamente in senso giuridico bensì etico-umanitario. Questa lettura sicuramente rende la relazione paziente-terapeuta viva ed abitata. - - Galimberti, U. ( 2005 ). La casa di psiche. Milano: Feltrinelli Edizioni Granata, G. e E. Iodice ( 1996 ). Omeopatia e psicanalisi. Milano: Jaca Book/ So-Wen Hillman, J. ( 2002 ). Le storie che curano. Milano: Raffaello Cortina Edizioni Kohut, H. ( 1989 ). Le due analisi del Signor Z. Roma: Astrolabio Edizioni Oaklander, V. ( 1999 ). Il gioco che guarisce. Catania: P.C. Edizioni Polster, E. ( 1988 ). Ogni vita merita un romanzo. Roma: Astrolabio Edizioni Quattrini, P. ( 2007 ). Fenomenologia dell’esperienza. Milano: Zephyro Edizioni La professione - I quaderni - nr.1-2/2007, 1-3/2008. Trimestrale della FNOMCEO. Il lavoro con i bambini nella mediazione familiare e in ambito peritale (2° anno) Docente: Francesca Annesini Gli obiettivi della lezione sono quelli di fornire delle conoscenze sulle possibilità e le modalità di coinvolgimento dei bambini in situazioni nelle quali è presente un’alta conflittualità fra genitori separati o che si stanno separando. In particolare saranno evidenziate le differenze fra il setting giudiziario (CTU e CTP), dove la famiglia è obbligata dal giudice a partecipare a degli incontri principalmente a carattere valutativo, e il setting della mediazione familiare, più spesso a carattere “volontario” e privo di finalità valutative. Attraverso la descrizione di alcuni casi, saranno presentati alcuni degli strumenti (colloqui individuali con i bambini e con i genitori, test, giochi) utilizzabili nei due ambiti, e alcune modalità per renderli strumenti di relazione oltre che di valutazione. Verrà posta particolare attenzione alle peculiarità della relazione terapeuta-bambino e terapeuta-genitore nel percorso, valutativo e a termine, delle CTU e nel percorso di mediazione familiare. - L. Abbazia, C. Scopia, M.G. Chef (a cura di): “La perizia psicologica: norma, prassi e deontologia” – ed. Liguori, 2002 F. Cartacci: “Bambini che chiedono aiuto: l’ascolto e la cura nella terapia dell’esperienza” – ed. UNICOPLI, 2002 A.Coppola De Vanna e I. De Vanna: “Ci separiamo: come dirlo ai nostri figli” – ed. La Meridiana Partenze, 2005 A.O. Ferraris: “Dai figli non si divorzia: separarsi e rimanere buoni genitori” – ed. Rizzoli, 2005 M. Malagoli Togliatti e G. Montanari (a cura di): “Famiglie divise: i diversi percorsi fra giudici, consulenti e terapeuti” - ed. Franco Angeli, 1995 M. Malagoli Togliatti: “Tecniche di valutazione ed intervento nella famiglia” – ed Kappa, 2010 V. Oaklander: “Il gioco che guarisce” G. Cesaro e P. Loddo: “Affido condiviso – gli aspetti psicologici: Anche i test psicologici si allineano alla nuova disciplina” – in: Guida al Diritto - Il Sole24 ore n. 5 maggio 2007 P Capri: “La metodologia psicologica in ambito forense: attendibilità clinica e giudiziaria” in: Babele n. 39 maggio-agosto 2008 A. M. Zamagni: “La tutela del minore, casi di affidamento e contributi peritali” – in: Psicologia e giustizia, anno VI n.2 luglio-dic. 2005 I test come strumenti di contatto interpersonale. I livello (2° anno) Docente:Simona Iacoella I test sono modi per illuminare parti dell’anima; infatti, consentono alla persona di aprire vie di conoscenza attraverso esperienze di dialogo, di riflessione e di contatto con molteplici aspetti di se stessi. Lo psicologo e la persona possono ritrovarsi e riconoscersi in un incontro tra esseri umani con uno scopo conoscitivo comune ed entrambi hanno un ruolo attivo nella relazione interpersonale. - Bracken B.A. Test TMA - Valutazione multidimensionale dell'autostima, Ed. Erickson, Trento, 2003 - Galimberti C., Farina M., FACES III. Uno strumento per la ricerca e l’osservazione clinica della famiglia, Vol. 10, Vita e Pensiero, Milano, 1992 Ravenna A.R., Iacoella S. La consulenza psicologica nel disturbo dell’identità di genere secondo il modello umanistico-esistenziale e la Gestalt Therapy, In Formazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria, n. 40, pg 78-91, 2000 I test come strumenti di contatto interpersonale. II livello (3° anno) Docente: Simona Iacoella I test rappresentano strumenti dinamici ed evolutivi utilizzabili nell’ambito di un percorso diagnostico di co-costruzione di conoscenza in un incontro interpersonale che consente alla persona di entrare in contatto con parti di sé, portando in figura elementi che solitamente sono sullo sfondo e favorendo un processo di integrazione. - Castellazzi V. L. Il test del disegno della figura umana, Ed. LAS, Roma, 2003 Castellazzi V. L. Il test del disegno della famiglia, Ed. LAS, Roma, 2008 Iacoella S., Ravenna A.R. Per una diagnosi fenomenologica, pg 111-130, in (a cura di) Chianura L., Ravenna A.R., Ruggieri V. Esistenze possibili. Clinica, ricerca e percorsi di vita nei disturbi dell’identità di genere, Edizioni Universitarie Romane, Roma, 2006 Disturbi psicotici e schizofrenie: integrazione tra sostegno psicologico e terapie farmacologiche negli interventi residenziali nei centri diurni e a domicilio (4° anno) Docente: Amedeo Galluppi Gli Allievi discuteranno i seguenti temi : Il mito della diagnosi L’utopia farmacologica L’attrazione degli schemi Il fascino della creatività Lo sguardo del riconoscimento Accosteranno liberamente e svilupperanno : Mito, Utopia, Attrazione, Fascino,Sguardo con Diagnosi, Farmacologica, Schemi, Creatività, Riconoscimento secondo l'esperienza acquisita o immaginata. Discuteranno il tema del Seminario nei suoi aspetti istituzionali e relazionali Approfondiranno il concetto di Riconoscimento Il Seminario 2012 è un approfondimento dei due Seminari tenuti nel settembre 2009 e 2010 sugli psicofarmaci e sull'esperienza delirante ai cui contenuti ed alla cui bibliografia si rimanda. Viene fornita una ulteriore bibliografia di sintesi : - American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders ( DSM IV) - Bruno Callieri, Aspetti antropofenomenologici dell'incontro con la persona delirante: l'ambiguità dello sguardo, Informazione Psicoterapia Counselling Fenomenologia, n° 7, 2006 Roma - Michele Conte, Psicofarmaci. Usi e abusi, verità e falsi miti, caratteristiche ed effetti collaterali, ed Eclipsi 2008 - Sergio Mazzei, La co-costruzione del contenitore dialogico, Informazione Psicoterapia Counselling Fenomenologia, n° 11, 2008 Roma - Benedetto Saraceno, Nuovi paradigmi per la salute mentale, rivista Psichiatria di Comunità, 2006 - Stahl Stephen, Psicofarmacologia essenziale, Centro Scientifico, 2008 - Pierluca Santoro, Intervista a Paolo Quattrini: La diagnosi nella psicoterapia della Gestalt, Informazione Psicoterapia Counselling Fenomenologia, n° 12, 2008 Roma - WHO/OMS, The ICD-10 Classification of Mental and Behavioural Disorders Viene inoltre fornito un contenuto di allegati di cui una parte è stata reperita nell'archivio IGF ed un'altra in Rete. Dispense sul sito Benessere e complessità: approccio olistico alla cura (1° anno) Docente: G. Paolo Quattrini Sistemi che s’incontrano: la ricetta sistemica anticrisi. Un modello di intervento nella terapia sistemica (4° anno) Docente: Rossella Aurilio Quali erano le circostanze storiche e sociali che alla fine degli anni ‘60 hanno reso il modello sistemico di grande successo? Nell’attuale nostra critica realtà il paradigma sistemico è in grado di catalizzare risorse per produrre adeguate ricette anticrisi? Nell’incontro saranno focalizzate le possibili risposte e verrà proposto un progetto d’intervento già sperimentato in realtà disagiate dell’interland napoletano. Il progetto ha come obiettivo principale l’ottimizzazione di risorse terapeutiche molto attive e presenti nelle scuole di specializzazione, ma che non sempre riescono ad incontrare gli urgenti bisogni del disagio mentale cronico, soprattutto quando quest’ultimo è radicato in un difficile tessuto sociale. La Scuola valorizzando le disomogeneità e le diversità delle forze messe in campo diventa il catalizzatore dei “sistemi che s’incontrano” ed il garante che bisogni cronicamente disattesi trovino le adeguate risorse ed energie terapeutiche. Testi di riferimento: Aurilio, R., Abitare la follia: architetture terapeutiche nella famiglia a transazione psicotica. In “Genitori, individui e relazioni intergenerazionali nella famiglia”, Franco Angeli, Milano, 1999.(articolo) Aurilio R., Dipendenze patologiche: curatori e curati, questione di……….., in Chianura P., Schepisi, L., Dellarosa A. C., Menafro M., Peruzzi P. (a cura di ), Le relazioni e la cura. Viaggio nel mondo della psicoterapia relazionale, Franco Angeli, Milano, 2008. Aurilio R., De Laurentis M. G. A., Menafro M., “Trasformarsi per trasformare: il setting come risorsa per il cambiamento nella didattica e nella clinica” Estratto dal Volume “ Famiglie, Gruppi e Individui. Le molteplici forme della Psicoterapia sistemico-relazionale”, Franco Angeli, Milano 2006 Humour Therapy (1- 4° anno) Docente: Leonardo Magalotti “Ridere fa bene” Non è stata fornita bibliografia La comunicazione negli interventi di consulenza sessuologica (1°- 4° anno) Docenti: Francesca Allegrucci e Barbara Florenzano Il paziente difficilmente si espone parlando di sua iniziativa della propria sessualità e al terapeuta, specularmente, spesso sembrano mancare “le parole giuste…” per indagare e lavorare su questa specifica tematica. Questo seminario ha come obiettivo quello di proporre, partendo da esercitazioni pratiche, uno spazio di riflessione su tali dinamiche che, se non affrontate e risolte, possono creare una serie di sottintesi e silenzi che finiscono per impoverire l’intero processo terapeutico. - Carli R. (1998), "L'analisi della domanda in sessuologia", in Simonelli C., Sessualita' e Terzo Millennio, Voll. II, Franco Angeli. Cociglio G. (a cura di), (2002), "Il Manuale del Consulente Sessuale", Franco Angeli. Fenelli A., Lorenzini R., (1991) Clinica delle disfunzioni sessuali, Carocci. Kaplan H.S. (1974), tr. it. Nuove terapie sessuali, Bompiani (1976) Simonelli C. (A cura di),(1997), Diagnosi e trattamento delle disfunzioni sessuali”, Franco Angeli. S. R. LEIBLUM, RC.. ROSEN, (2004), Principi e pratica di terapia sessuale, CIC. L'importanza dell'anamnesi nella domanda sessuologica: Specificità e fasi (1°- 4° anno) Docenti: Francesca Allegrucci e Barbara Florenzano Troppo spesso il tema della sessualità nel corso della terapia viene ignorato, omesso o considerato superficialmente sia dal cliente che dal professionista; l’anamnesi risulta così mancante di elementi preziosi, fondamentali nella vita di un essere umano. Questo seminario ha l’obiettivo di fornire al professionista spunti di riflessione e strumenti per aiutarlo ad effettuare una corretta anamnesi nell’area della sessualità in un’ottica multidimensionale. Testi di riferimento: come sopra Psiconcologia: un modello integrato (1°- 4° anno) Docente: Anita Caruso Testi di riferimento: Eventuali indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il seminario