luglio|settembre Amministrazione Provinciale di Pordenone alidee 2007 anno V, numero 18 spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.I. PN Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone Locandina di Sonorika 2007, grafica di Sandro Corazza A tempo di musica Perché i giovani amano la musica? all’interno Ma che musica ragazzi! Note da Sonorika Il punto di vista: intervista a Teho Teardo [p. 5] Tutti al cyber-muretto! [p. 8] [p. 2] [p. 6] La musica racconta i giovani [p. 9] Intervista a R. Buttignol [p. 10] SdL: l'epidemia del dono [p. 11] Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone | alidee Ma che musica ragazzi! Fenomeni musicali e Progetti Giovani La musica è da molti anni strumento di aggregazione per i giovani del territorio della Provincia. Pordenone, il suo territorio, al di là della retorica, ha prodotto in modo continuativo musica che, in alcuni felici casi, ha raggiunto notorietà e riconoscimenti nazionali e non solo. Già a partire dai fermenti degli anni ottanta, il Great Complotto, per passare poi attraverso esperienze come i Prozac +, i Tre allegri ragazzi morti, Teardo, ma senza dimenticare Massimo de Mattia, i fratelli Anzovino, e tutti i numerosi musicisti che hanno inciso e lavorato partendo da Pordenone, la musica è stata uno strumento di riconoscimento identitario e aggregativo. La musica è anche formazione e scuola, è musica colta e jazz. In questo contesto il territorio pordenonese è sempre stato in grado di esprimere eccellenti musicisti e formatori, che in alcuni contesti territoriali si sono integrati con i settori delle Politiche Giovanili. I Progetti Giovani, fin dalla loro costituzione hanno avuto un’attenzione particolare a questo mondo, molti degli operatori giungono da esperienze musicali e questa passione è stata spesso un ottimo veicolo per costituire associazioni, gruppi, manifestazioni. 2 Territori musicali Il territorio della provincia è, dal punto di vista della rilevazione sui Progetti Giovani, diviso nei cinque ambiti distrettuali. Questa analisi e questa divisione è indubbiamente non esaustiva della realtà variegata e spesso sotterranea che la musica rappresenta. Per avere un’idea di quanto sia presente la musica bisognerebbe censire tutte le attività legate all’aggregazione dei centri parrocchiali, delle sale prove private, delle scuole di musica e delle iniziative della scuola e della formazione. In questa prima lettura ci limiteremo a cercare di comprendere quanto del fenomeno passa attraverso le politiche giovanili. I Centri di aggregazione (CAG), i Progetti giovani, rappresentano poli importanti non solo per l’aggregazione ma anche per la diffusione della cultura musicale. In tale contesto i confini sono spesso labili e non precisamente definiti, i musicisti, o semplicemente i giovani che fanno musica, sono propensi allo scambio, alla osmosi fra territori non solo in senso geografico ma anche e soprattutto culturale. Le esperienze di festival itineranti, di concorsi musicali per gruppi, hanno più volte evidenziato come i giovani abbiano desiderio di muoversi e di confrontarsi con i propri coetanei. La partitura territoriale è composta da sale prove, iniziative, concerti, ballo, corsi e formazione. Sale prove Le sale prove sono sicuramente l’aspetto può stabile, più verificabile del fenomeno, sono anche un investimento consistente per il servizio comunale (o per l’ente che gestisce le politiche giovanili). Il livello di coinvolgimento e partecipazione che queste strutture hanno nei confronti dei ragazzi che normalmente accedono ai CAG è interessante soprattutto dove i luoghi fisici si sovrappongono. Questa prima rilevazione dà la dimensione di come ogni territorio abbia ritenuto, nel corso degli anni, di lavorare per l’attivazione di luoghi di aggregazione legati alla musica. I singoli Comuni sono in questo senso particolarmente sensibili alla gestione delle sedi preposte alla musica. Si tratta di in molti casi di luoghi ricavati nel contesto dei centri di aggregazione. Il tipo di gestione ha rappresentato uno sforzo di rendere i giovani luglio|settembre 2007 protagonisti, di responsabilizzarli nella gestione diretta di spazi e tempi dedicati alla musica. Ogni territorio ha intrapreso azioni volte all’attivazione di percorsi di gestione o attraverso gestioni miste fra operatori e ragazzi o in collaborazione con le formazioni musicali. In alcuni casi si è proceduto ad un lavoro di costruzione di vere e proprie associazioni che in autonomia, ma sempre all’interno e con la tutela degli operatori e più in generale dell’istituzione, hanno proseguito il lavoro iniziato dagli operatori dei Progetti Giovani. Le sale prove sono anche una delle destinazioni privilegiate dei finanziamenti dedicati alle politiche giovanili. In alcuni casi, come ad esempio ad Azzano Decimo, attivando forti e importanti flussi finanziari privati. Tale esperienza è stata sicuramente comune a più territori. La sala prove diviene a volte, soprattutto oggi con la facilità di avere strumenti di registrazione digitale, un vero e proprio studio di registrazione. Lo è a Pordenone in cui lo studio dedicato a Peppino Impastato rappresenta oggi, con la gestione di un operatore musicista, un luogo di promozione della nuova scena musicale locale. Lo studio di registrazione di Pordenone non è, per fortuna, un unicum e lo stesso valore di promozione territoriale lo hanno diverse altre realtà come Vajont, Caneva che fanno entrambe riferimento al territorio montano e alla gestione della Comunitá Montana. Il luogo in cui i gruppi si trovano, incrociandosi e mischiandosi, creando nuove formazioni e nuovi suoni, è una semplice stanza allestita e imbottita, che tanto ricorda le cantine dove da sempre i musicisti hanno mosso i primi passi o, sempre più spesso, nel corso degli anni diventa una vera e propria stanza della musica con strumentazione all’avanguardia. Questo cambiamento, però, impone, da parte di operatori e ragazzi una presa di responsabilità e di coscienza del bene ‘sala prove’ che a volte, come sempre nel caso del lavoro sociale, può occupare molte risorse e durare molto tempo. Il limite fra intervento e libertà, fra regole e fantasia è un continuo lavoro di negoziazione e di crescita. Periscopio Sale Prove in provincia, un tentativo di mappatura AMBITO COMUNE DENOMINAZIONE GESTIONE Ambito 6.1 Fontanafredda Sala Prove Operatori Ambito 6.1 Sacile Centro Zanca Operatori Ambito 6.2 San Vito al Tagl.to Sala Prove Mista-Operatori e Gruppi e CEM Ambito 6.3 Zoppola Sala Prove Operatori Gruppi Ambito 6.3 Fiume Veneto Sala Prove Gruppi Associazione Ambito 6.3 Azzano Decimo Sala Prove In fase di avvio Ambito 6.4 Vajont Sala Prove Operatori Ragazzi Ambito 6.4 Cimolais Sala Prove Operatori Ambito 6.4 Caneva Sala Prove Spazio digitale Operatori Spazio giovani Ambito 6.4 Cavasso Nuovo Sala Prove Operatori Ambito 6.4 Tramonti di Sotto Sala prove In fase di avvio Ambito 6.5 Pordenone Sala di registrazione Peppino Impastato Operatori Ambito 6.5 Cordenons Sala Prove Via Isonzo Associazione Operatori 3 Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone Musica Vagante Metodi di Studio adolescenti, tralasciando le fasce estreme, o troppo I Progetti Giovani non sono vecchie o troppo giovani. solo aggregazione spontanea, L’accentramento di spazi iniziative territoriali ma sono musicali ipertecnologici, anche spazi educativi e per motivi di convenienza formativi. organizzativa ed economica, La musica è forse l’unico rischia di abbandonare i elemento che realmente tutti giovani delle i territori hanno in periferie a CAG comune poco attraenti dal nell’offerta di C’è il rischio punto di vista corsi e laboratori. di costruire dell’offerta Solo l’espressione musicale e della artistica, forse, ha cattedrali possibilitá di avuto nel corso nel deserto. ottenere del tempo lo strumentazione stesso spazio. di base. L’offerta è ampia La scelta di offrire spazi e multicolore. Alcuni Progetti come le sale prove, senza un Giovani hanno instaurato preventivo e faticoso lavoro proficue collaborazioni con di strada per comprendere i associazioni del territorio. In bisogni del territorio, può questo senso è esemplare la rischiare di costruire piccole collaborazione attivata a San cattedrali nel deserto in un Vito al Tagliamento con il territorio in cui i giovani Centro Educazione Musicale hanno scelto o scelgono altro nell’organizzazione di corsi e diverso dalla musica. laboratori musicali. La musica, il modo di farla e La didattica musicale non si ascoltarla è cambiato limita all’insegnamento di profondamente rispetto a 40 una tecnica musicale, anni fa e le formule di include, piuttosto, corsi di produzione, aggregazione software di registrazione non possono che tener conto musicale, ballo, musica di questo. d’insieme (percussioni e non La grande mole di iniziative, concerti, spettacoli che vedono ogni anno i Progetti Giovani promotori o coinvolti nella organizzazione dá un quadro ancora più complesso e variegato. Nel preparare questa breve analisi del contesto musicale legato ai giovani ho interpellato i colleghi referenti di alcuni Progetti giovani della Provincia. Molti di loro erano impegnati nell’organizzazione di eventi a tema musicale. Per citare solo alcune delle ultime iniziative attivate sul territorio nel periodo estivo: Sonorika, Epidemic Sound, Onde Sonore… In realtà analizzando le griglie di rilevazione delle attività del 2006 il panorama si arricchisce di nomi e suoni su tutto il territorio provinciale. Si organizzano concerti, piccoli festival (festival di genere o per gruppi emergenti), si partecipa ad importanti manifestazioni contribuendo con idee, operatori e ragazzi (fra gli altri la Fiera della Musica di solo). Azzano e il Note Stonate Progetto Snait di I contesti di Pordenone). La musica è lavoro degli Un’offerta operatori sono uno spazio variegata che sempre più ultimamente ha formativo. complessi, le anche attuato uno classi di età sforzo di sintesi, coinvolte dai con la superProgetti Giovani si allargano visione della Provincia di comprendendo i giovanissimi Pordenone attivando un e giovani adulti. Questo festival itinerante nei vari primo fattore rischia di territori, Sonorika, capace di evidenziare un’offerta troppo ravvivare scambi e tarata storicamente sugli conoscenze. 4 | alidee Andrea Satta luglio|settembre 2007 Ridateci la possibilità di sperare Come ti sei avvicinato al mondo della musica? Fin da bambino: c’erano dischi di musica classica e strumenti in casa, ne ho semplicemente approfittato e sono rimasto colpito dal loro fascino. All’inizio era un gioco, in seguito ho cominciato a studiare seriamente. A scuola certe amicizie sono state importanti e mi hanno introdotto all’ascolto di musiche che a casa non c’erano, come il punk e la musica elettronica. Con il punk ho capito che avrei potuto immaginarmi uno spazio all’interno della musica. Perlomeno ci speravo. La possibilità di sperare era già molto. Ritieni importante che ci siano luoghi in cui i ragazzi possono conoscere la musica e sperimentarla in prima persona? La risposta è ovvia, credo sia fondamentale ci debbano essere spazi adeguati! Ma pare che le nostre amministrazioni non se ne rendano conto e gli spazi deputati alla musica siano troppo pochi e di bassa qualità. Il basso profilo riflette l’incompetenza delle persone che stanno tra istituzioni e musica, molto spesso si tratta di furbetti senza scrupoli che si avventano su finanziamenti pubblici per seguire il proprio tornaconto a spese dei giovani e dei contribuenti. Basta chiedere ad un ragazzo che ne pensa ed il vuoto che emerge è sintomatico dell’incapacità di chi ci governa di dare risposte efficaci a proposito di musica e cultura. Pordenone è un caso esemplare di questo vuoto, sia dalla parte delle istituzioni che dei giovani. E intanto i ragazzi si annoiano a morte e si allontanano dalla musica spendendo più soldi in aperitivi che per acquistare chitarre elettriche. Non servono enormi scatole vuote, ma c’è necessità di proposte in grado di coinvolgere i giovani all’interno della musica senza lasciarli fuori come degli spettatori di serie B. All’orizzonte non si vedono contenuti efficaci, ma solo furbetti che si spartiscono pezzi di potere. Qual è la musica che piace ai ragazzi nella tua esperienza? I ragazzi non sono un target ben definito come spesso pensano industria ed istituzioni, per cui non esiste un solo tipo di musica adatta a loro, ma ci sono molti generi musicali che possono trovare riscontro nei giovani. Minore è lo sviluppo culturale e sociale di un territorio minori sono gli interessi musicali e quindi i generi che possono venire recepiti ed accolti da un pubblico giovanile. La musica è un canale comunicativo che appare privilegiato per i giovani rispetto ad altri canali espressivi. Se sei d´accordo con questa affermazione, quali sono i motivi nella tua opinione di questa caratteristica particolare della musica? La musica contempla anche un importante aspetto Il punto di vista Teho Teardo, musicista, compositore. Ha realizzato diversi album come Meathead, Here, Operator, Matera, dischi che sono stati pubblicati in Europa ed Usa. Autore di colonne sonore per film molto importanti di Gabriele Salvatores, Paolo Sorrentino, Guido Chiesa, Andrea Manni, Andrea Molaioli. Ha ottenuto nominations ai David di Donatello e Nastri D’Argento e vinto il Ciak D’Oro per diverse colonne sonore. Ha collaborato con Placebo, Sonic Youth, Erik Friedlander, CSI, Lydia Lunch, Girls Against Boys, Cop Shoot Cop, Marlene Kuntz. Ha creato musiche per famosi spot pubblicitari. Conduce il programma radiofonico Oltre Il Confine per Radio Rai Uno. Intervista a Teho Teardo su musica, giovani e dintorni 5 Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone comunicativo che è transgenerazionale, investe obliquamente diverse fasce di età che possono trovare elementi adatti a comunicare le proprie pulsioni, sensazioni, stati d’animo. Questo è un vantaggio che però non viene sfruttato, mentre già nelle scuole si potrebbe dare più attenzione alla musica, spiegandola, facendola sentire. I risultati degli esami di maturità di quest’anno in Friuli sono più deludenti del solito e, in una regione dove si spendono somme enormi per insegnare il friulano nelle scuole, quando ancora non si parla decentemente l’italiano è evidente che qualcosa non funziona e i riflessi negativi investono l’aspetto culturale di questo territorio, musica compresa. Ritieni che possano passare attraverso la musica, intesa come luogo dell´espressione e della bellezza, anche messaggi importanti per la vita dei ragazzi? Certo, ma purtroppo la maggior parte delle volte il pubblico giovanile viene visto solo come un possibile | alidee acquirente di prodotti privi di valenza culturale e il cui unico scopo sia l’intrattenimento. Lo considero un limite dell’industria piuttosto che delle giovani generazioni. Spesso i direttori di programmazione, i responsabili dei palinsesti e gli impresari ritengono che le persone siano stupide e riservano loro musiche, spettacoli e messaggi scadenti, ma non credo affatto sia la direzione giusta. A cura di Marco Barborini I ragazzi del cyber-muretto Social Networking su myspace.com Cos’à MySpace? dodici mesi successivi fino a raggiungere gli attuali 70 milioni e oltre. Dedicato sopratutto ai giovani adulti dai 12 ai 24 anni, variamente coinvolti o interessati alla scena musicale, il sito vanta entrate pari a 47 milioni di dollari per l’anno 2005, e dalla scorsa estate fa parte della megascuderia di Rupert Murdoch. MySpace è una piattaforma di social networking, ovvero un sito che afferma di far incontrare fra loro le persone, permette di pubblicare gratuitamente una pagina web nella quale si possono inserire i propri gusti in fatto di musica, film, libri, luoghi, sesso, persone, idee tutto ciò che può servire a definire la Un jukebox personalità di un Cosa dicono di individuo - o per tutti a Myspace? meglio del Sarà pure una costo zero. ‘consumatore’. metafora Nato nel abusata, ma settembre 2003, davvero la a gennaio 2005 sensazione è che le pagine MySpace contava già dieci di MySpace siano diventate milioni di utenti registrati, in alcune realtà - la versione cifra quadruplicata nei moderna del muretto o della 6 piazzetta o il bar nel quale si ritrovava il gruppo degli amici. Ma da noi è utilizzato o meno? Oramai il fenomeno ha raggiunto anche l’Europa e anche i ragazzi della nostra provincia si trovano facilmente su Myspace: dopo un primo giro alla scoperta di questo sistema è davvero facile imbattersi in loro, riconoscerli, contattarli e metterli fra gli ‘amici’ che il sistema permette di accorpare. Per capire il fenomeno, e le sue varie sfaccettature abbiamo costruito una pagina: www.myspace.com/spaziogiov ani, e sono stati i ragazzi stessi a mettersi in contatto con noi: da questo punto di luglio|settembre 2007 vista si è dimostrato utile e anche interessante. In quanto mezzo di comunicazione come ha influito sulle abitudini….? Anche se indubbiamente si evolverà e potrebbe diventare una consuetudine per tutti non solo per i giovani. Quali i punti su cui riflettere? È un po’ prematuro per dare Molti diremmo: la delle risposte definitive, superficialità con cui si certo è che Myspace ha diventa ‘amici’ indubbiamente con un click, cambiato ad relazioni che esempio per È cambiato promuovono la sempre il modo per sempre il quantità e non la di far circolare la qualità, perdita musica. Di fatto modo di fare dei rapporti grazie soprattutto circolare la umani e al piccolo relazionali jukebox che è musica. ‘normali’ e reali, possibile attitudini, gusti, aggiungere alla ecc… sotto la homepage lente del commercio addio permette a qualunque band privacy, potenziale di emergente di far circolare la comunicazione per chi vuole propria musica a costo zero. farsi conoscere incredibile Fenomeno di massa sì o no? musica arte ecc.., Diremmo di si. Come ogni sicuramente è un fenomeno cosa all’inizio, tutti ne che può creare dipendenza esaltano le qualità e le ed infine, ma non meno potenzialità, quasi importante, apre un grande impossibile farne a meno dibattito sul problema delle insomma! Ora per Myspace è false identità. già tempo di critica sociale. Quale futuro? I fenomeni di massa bruciano i tempi, corrono veloci, talmente tanto che abbiamo scritto un articolo su Myspace quando oramai c’è già qualcos’altro all’orizzonte in arrivo da oltreoceano chiamato Mylife! E sicuramente qualcos’altro è già in embrione. Dal punto di vista educativo? Ci fa capire che è importante stare al passo con i tempi per capire i giovani, comunicare con loro, e con i loro stessi mezzi, sapere le sfaccettature, gli aspetti positivi e non dei mezzi che utilizzano, come educatori facciamo bene ad aggiornarci e ad approfondire l’argomento. Personalmente? Preferisco il muretto, però non escludo le opportunità della rete come apertura al mondo. Luisa Perini Per esempio: http://www.myspace.com/pnbox http://www.myspace.com/depositogiordani http://www.myspace.com/vivipn http://www.myspace.com/rock4peace http://www.myspace.com/uperto http://www.myspace.com/subpromotion http://www.myspace.com/treallegriragazzimorti http://www.myspace.com/thephotonik www.myspace.mascali.net 7 Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone | alidee Musica, nutrimento dell’anima Note a margine del I Sonorika Tour La convenzione stipulata tra gli organizzatori del Sonorika Tour permette ai lettori di farsi un’idea dei criteri che hanno portato alla realizzazione di questo tour di concerti tra i Progetti Giovani della Provincia di Pordenone. Questi gli obiettivi previsti: - Collegare i gruppi musicali della Provincia con lo scopo di farli suonare insieme e di farli conoscere attraverso l’interesse per la musica; - Favorire l’espressione artistica dei giovani raccordando la partecipazione degli altri Progetti Giovani (sottoscrizione del protocollo d’intesa); - Valorizzazione della musica prodotta e la migrazione delle giovani band all’interno del territorio provinciale. Attraverso il Coordinamento Provinciale dei Progetti Giovani, gli educatori si sono riuniti per organizzare la prima edizione del Tour Musicale, di cui Cordenons è il Comune capofila nonché coordinatore dell’evento. I Progetti Giovani dei quattro Comuni aderenti sono: Cordenons, l’Associazione Intercomunale del Sanvitese, Zoppola e la Comunità Montana del Friuli Occidentale con il Patrocinio della Provincia di Pordenone. Prima delle necessarie valutazioni, in questo contesto vorrei spiegare da cosa è nata l’idea, quale motivazione ha portato gli educatori a riunirsi più volte a Villa Carinzia a Pordenone per definirne tutti gli aspetti, coinvolgendo i 8 propri Responsabili di Servizio, gli Assessori ecc. lavorando in rete anche con la Provincia di Pordenone. Partiamo dalla musica. “Sulla musica sono stati scritti volumi, saggi, libri di ogni ordine e grado. Sono state create per essa istituzioni di vario genere e luoghi di diversa tipologia ed importanza, alcuni dei quali rimasti nel mito, altri quantomeno considerati simbolo della città di cui fanno parte.” (da A. Manfrin, A cosa serve la musica). Tutto questo perché? A cosa serve dunque la musica? Cosa induce quindi l’uomo ad ascoltare la musica, visto che comunque non è qualcosa di tangibile, di misurabile e non serve neppure a soddisfare i bisogni direttamente primari? Secondo il mio modesto parere il punto fondamentale per comprendere la funzione fondamentale svolta dalla musica è il suo valore di saper nutrire la nostra parte interiore, il cervello, l’anima. Nata probabilmente come primitiva forma di comunicazione, si è evoluta con l’umanità e ha raggiunto risultati molto avanzati. Nei paesi più evoluti fa parte delle materie di studio, in quanto si riconosce il suo determinante apporto educativo. Quello che è importante sottolineare è che la musica ha vinto e vincerà sempre, perché fa parte del nutrimento basilare dell’uomo. C’è chi la considerava forma d’arte suprema che consentiva di comunicare addirittura con Dio. C’è chi la considera come primaria fonte di educazione, chi come puro intrattenimento e divertimento, senza particolare importanza. Forma di comunicazione universale, arriva direttamente a ciò che abbiamo dentro per cui, a mio parere, la musica non tramonterà mai e con i giovani diventa ed è strumento, diventa ed è un mezzo per entrare in contatto con loro, per poter raccontare di sé attraverso un testo o un genere musicale che, se letto, dice molto di quel ragazzo o ragazza. Preziose sono state le lezioni di Marco Anzovino su questo tema: nell’autunno del 2006 un piccolo gruppo di educatori dei Progetti Giovani, inclusa la sottoscritta, ha partecipato al Laboratorio Musicale: Giovani, bellezza e creatività con i docenti Marco Anzovino e Francesco Guazzoni. Il corso promosso dall’Azienda Sanitaria di Pordenone e finanziato dalla Provincia di Pordenone è risultato da subito stimolante nelle riflessioni condivise con il gruppo di lavoro (e non solo anche di amicizia instauratasi), ed utile con i pre-adolescenti ed adolescenti oltre che con i gruppi che utilizzano la sala prove. Allora ecco... pian piano nasce l’idea di organizzare dei concerti che permettano alle band esordienti di suonare dal vivo e soprattutto di ‘ruotare’ sul territorio provinciale. Sonorika Tour non è stato organizzato come un concorso musicale ma a pari merito sono luglio|settembre 2007 stati attribuiti dei premi, è stato stilato un regolamento condiviso e presentato alle band prima dell’inizio del tour. È stato sottoscritto un protocollo d’intesa che rimane agli atti un documento che consente di ripetere e riproporre l’evento negli anni futuri. Insomma gli educatori hanno svolto bene il proprio lavoro diciamocelo... pecchiamo di autoreferenzialità... beh pazienza correremo questo rischio... la prova di ciò l’hanno data, comunque, i protagonisti del tour: i giovani. Sappiamo per esperienza che non si risparmiano in critiche le band musicali quando qualcosa non va e in qualità di organizzatori prendiamo atto che la prima edizione ha incontrato sì delle difficoltà (come è ovvio che sia), ma tutto è andato bene. Claudia Manias Un messaggio lungo come una canzone La musica racconta i giovani La musica è senza ombra di dubbio la forma d’espressione artistica più diffusa tra i giovani. Uno dei motivi tecnici è certamente l’alta diffusione che i mass media le danno. Sicuramente lo spazio dato dalla televisione, ma anche dalla radio e dal web non è paragonabile con lo spazio dato per esempio alla pittura o alla poesia. Gli stessi mass media indirizzano ai prototipi delle star che i giovani vorrebbero essere quindi di certo la maggior parte dei ragazzi preferirebbe essere una rock star o un dj rispetto a un attore di teatro o di prosa. Inoltre, soprattutto rispetto a una ventina di anni fa, è molto più semplice riuscire ad acquistare uno strumento musicale o a farselo prestare. Senza contare che imparare a strimpellare uno strumento è molto più semplice che imparare a dipingere. Allo stesso modo, concerti, locali che fanno musica e discoteche sono molto più accessibili e diffusi. Quindi la musica è diventata un’arte alla portata di tutti. Ci sono però dei motivi ‘non tecnici’ che sono altrettanto importanti. La musica nella sua ampiezza e in ogni sua sfumatura è la forma d’espressione nella quale è più semplice immedesimarsi e sentirsi rappresentati. Ogni genere musicale racchiude e distingue l’ideologia, le ambizioni, i modelli e a volte anche i ceti sociali dei ragazzi che lo suonano o lo ascoltano. Basti pensare agli amanti del metal, della house music, del reggae o della techno. Ogni gruppo ha un modo di pensare, di vivere la musica, addirittura di vestirsi, totalmente distinto e a sé stante. Le ragioni possono essere molteplici, dalla semplice moda, alle amicizie, all’educazione ricevuta in famiglia, alla televisione o alle esperienze vissute. Una delle principali finalità della musica è quello di aggregare, che si tratti di un concerto come di un dj set. Ma ci sono molte altre importantissime funzioni che la musica ha tra i giovani. I giovani con la musica possono sfogare le proprie preoccupazioni o urlare al mondo le proprie gioie, sia scrivendo un pezzo che le racconta, sia divertendosi in una pista da ballo. Quante volte ognuno di noi, non solo quando era un adolescente, ascoltando un brano si è perso nella musica lasciando da parte per quei brevi minuti tutti i problemi e i pensieri? La musica non ha lingua e non ha nazionalità. Un brano può farti piangere o sorridere anche se non ne capisci il testo ma solo con ciò che ti trasmette l’armonia. Musica d’amore o musica di protesta. Musica demenziale o musica new age. Tanti generi e tanti messaggi che non sono l’sms fatto di abbreviazioni e simboli ma spazi sconfinati nei quali nessuno mai ti dirà: “il testo da lei composto ha raggiunto la lunghezza massima consentita”. Giuliano Biasin Giuliano Biasin, Presidente e fondatore della Esibirsi Soc. Coop. Multiservizi per lo spettacolo che fornisce i propri servizi a oltre 1.100 musicisti iscritti. È docente per il corso sull’Enpals all’Università di Udine (Dams). Ideatore e responsabile della rivista web www.musicheart.it e titolare di Musicheart (Ideazione e realizzazione di eventi musicali e service audio luci). Collabora con diverse discoteche del Triveneto nella veste di MC. 9 Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone | alidee Musicista di giorno Conversazione con Roberto Buttignol È un venerdì mattina di settembre, l’aria calda e soleggiata prolunga l’idea di un’estate che sta per finire e la ripresa del lavoro risulta più dolce proprio con questa intervista, svolta a casa di Roberto Buttignol. Eclettico musicista pordenonese che ha cimentato la sua attività di ottimo drummer, nei concerti live, nella registrazione di numerosi Cd e come insegnante di batteria. Iniziamo con la prima domanda, nel clima confortevole del suo salotto. Perchè secondo te il linguaggio musicale è uno strumento privilegiato nel lavoro con i giovani? La musica è legata all’espressione non-verbale e nelle persone che si stanno evolvendo (come i giovani), la musica rappresenta proprio questo. Le pulsioni ed emozioni dei ragazzi sono molto potenti e dirette, sono cioè sentimenti ancora puri non inquinati ma, man mano che crescono, tutto ciò va perdendosi e questa capacità si limita perdendosi in un mondo fatto di convenzioni. Nel passato, il valore culturale che si dava all’espressione artistica era considerato poco utile, con poche opportunità di sostentamento economico e senza istituzionalità, soprattutto qui in Italia. All’estero l’habitat era ed è diverso! Pensa che ancora oggi quando mi chiedono: “Che fai?”, rispondo: “Il musicista!” e loro seguono chiedendomi: “e di giorno?”. Capisci con questo esempio qual è il tessuto sociale in cui ci troviamo? Ritieni importanti gli spazi dedicati ai giovani per farli incontrare e far conoscere loro la musica? Assolutamente sì! La musica può essere educativa e/o diseducativa; occorre fondamentalmente educare i ragazzi ad ascoltare buona musica e non semplicemente ridurla ad un prodotto da consumare. Roberto mi legge una citazione tratta dal discorso di Frank Zappa, pronunciata al convegno del 1984 della Società americana dei compositori universitari ma ahimè molto attuale: egli parla di come il sistema discografico si rivolga ad una ragazza di 15 anni (Debbie) prototipo della aridità sociale ed intellettuale e proprio per questo, perfetto modello a cui poter proporre della musica (di bassa qualità), che farà vendere dei dischi. Ritieni Roberto, che attraverso la musica possano passare dei messaggi di tipo educativo-estetico? Vedi, io penso che se esiste un sistema di oligopolio come fa la gente a scegliere? Le etichette indipendenti sono in crisi, gli studi di registrazione sono in crisi. Questo porta sempre più i giovani a preferire la musica degli anni ‘60, ‘70, ‘80 oppure, come è successo per la ragazzina citata da Zappa, vanno a vedere il concerto dell’ultimo gruppo del momento, nell’ottica del prodotto di consumo subìto e non scelto. In ogni caso la qualità di ogni espressione artistica non ha scadenza. Buona musica? Ieri oggi e domani. Per concludere chiedo a Roberto di indicarmi alcune cose inerenti alla sua carriera. Ho iniziato da giovanissimo ad avere passione per la musica, pensa che utilizzavo come batteria i fustini dei detersivi. Ascoltavo: Jimi Hendrix, Rolling Stones, Beatles, Animals, Brian Auger e molti altri. Ho iniziato a suonare dal vivo a 14 anni e da lì non mi sono più fermato, con esibizioni sia in Italia che all’estero. Per problemi di salute ho dovuto rimandare la seconda tournee alle Hawaii. Insegno batteria presso l’Associazione La Farandola, collaboro con diverse formazioni con le quali mi esibisco in numerosi concerti, recentemente qui nella mia città nella splendida cornice dell’ex convento di San Francesco con il gruppo I.R.S. L’intervista 10 Claudia Manias luglio|settembre 2007 Comunicazione sociale: l’epidemia del dono Ai primi di settembre ha molto pochi rispetto alla ascoltare a sua volta da loro, avuto luogo a Fontanafredda globalità dei donatori e dei portando così un messaggio il Festival musicale Epidemic potenziali donatori, forse fatto di altruismo e nuova Sound- fatti contagiare, proprio per il gap vita donata agli altri. La organizzato dal Progetto comunicativo che esiste tra comunicazione sociale è Giovani del Comune di due generazioni usata spesso e Fontanafredda in così diverse e per volentieri dagli collaborazione con alcune la mancanza di enti, dalle La musica associazioni di donatori della una associazioni o da come ponte provincia di Pordenone comunicazione altri gruppi come Ado, Admo, Aido, Afds ed appropriata che soluzione tra le Avis - e sponsorizzato dalla porta spesso i esclusiva a molti generazioni. Coop Consumatori Nordest ragazzi ad avere problemi, senza distretto di Sacile. Il un’immagine riflettere sul fatto programma prevedeva un distorta di cosa che prima di concorso per band significhi far parte di questo comunicare qualcosa ci deve emergenti, esposizioni di tipo di associazioni. essere effettivamente una Epidemic Sound, un evento artisti locali, graffiti e base di azioni concrete su come tanti nella nostra zona, l’esibizione del gruppo cui lavorare. In questo senso Epidemic Sound, portatore tuttavia un po’ speciale musicale Malfunk. L’evento di un’epidemia positiva, è perché organizzato da ragazzi si inserisce all’interno di un stato ideato con l’intento di per i ragazzi con l’obiettivo progetto più ampio, voluto costruire questa base, una di comunicare un messaggio da alcune associazioni di base comune che ha una positivo, ovvero l’esperienza donatori della provincia, con voce giovane del dono, in un modo più lo scopo di che i giovani vicino al loro vissuto e diffondere la riconoscono e soprattutto legato al concetto cultura del dono Per comunicare sanno di divertimento. Ponendosi la tra i giovani non il dono servono ascoltare. Si domanda: “può essere ancora donatori Epidemic Sound un modo di tratta di un e con azioni comunicazione sociale?”, la primo piccolo l’intenzione di concrete. risposta non potrebbe che passo per voler rendere essere affermativa con la iniziare a più partecipativi speranza di riuscire a costruire un i ragazzi che coinvolgere sempre più rapporto duraturo con essi, fanno già parte di ragazzi in questo progetto basato sulla fiducia e sulla un’associazione. Un collegato poi ad un ben stima reciproca, che soltanto approccio questo per poter preciso stile di vita, quello con il tempo potrà aprire un dialogo coi giovani, dell’altruismo e del dono. consolidarsi e magari riuscirà che spesso risulta difficile a a trasformarsi in una causa dell’esclusività del loro Elisa Sisto partecipazione sempre più modo di esprimersi, molto concreta da parte loro. diverso rispetto a quello Perché l’atto del donare non degli adulti. Il desiderio di è solo un qualcosa di fisico, comunicare e di ascoltare i ma si estende anche pensieri, i gusti, i bisogni dei all’impegno personale in ragazzi, che spesso vengono termini di tempo ed energie. ignorati o non considerati, Tuttora i giovani coinvolti risulta la maniera più nella vita associativa sono efficace per poter farsi Strumenti di lavoro 11 Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone | alidee Progetti Giovani della provincia Aviano Cordovado Tel 0434 677185 [email protected] Azzano x Pravisdomini Tel. 0434 690226 [email protected] Fiume Veneto Tel. 0434 636737 [email protected] Tel. 0434 564136 [email protected] Tel. 0434 645143 (Progetto Giovani) Tel. 0434 644020 (Comune) ragioneria@com-pravisdomini. regione.fvg.it Roveredo Budoia Tel. 0434 388611 Fontanafredda Tel. 0434 671972 [email protected] Tel. 0434 999861 [email protected] Sacile Tel. 0434 735508 Caneva [email protected] Maniago Tel. 347 8566019 Tel. 0427 707223 [email protected] Casarsa della Delizia Fax 0434 873937 [email protected] Comunità Montana del Friuli Occidentale Tel. 0427 764714 - 76038 Fax 0427 764518 [email protected] www.spaziogiovani.net Morsano al Tagliamento: Tel. 0434 696028 [email protected] Sesto al Reghena Pasiano Tel. 0434 628650 [email protected] Tel/Fax 0434 688666 [email protected] Spilimbergo e San Giorgio della Richinvelda Polcenigo Tel. 0434 749622 Cordenons Spazio Informa Tel/Fax 0434 932950 Spazio Giovani Tel. 0434 581104 spaziogiovaninforma@ comune.cordenons.pn.it San Vito al Tagliamento Tel. 0434 82922 progettogiovani@comune. san-vito-al-tagliamento.pn.it Pordenone Tel. 0434 392624 [email protected] [email protected] Tel. 0427 419049 progettogiovani.spilimbergo@ cubenet.net Zoppola Tel. 0434 977325 [email protected] Prata Tel. 0434 610305 [email protected] Valvasone, Arzene, S. Martino [email protected] Se vuoi ricevere Alidee via posta elettronica invia la tua richiesta a: [email protected] Alidee è anche su www.provincia.pordenone.it • sezione • Programmazione Sociale alidee | Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone Reg. Trib. Pordenone n. 491 del 15.10.2002 Presidente: Elio De Anna Direttore Responsabile: Massimo De Bortoli Redazione: Maria Rosaria Affinito, Luisa Conte, Andrea Fregonese, Annalisa Furlan, Antonio Garlatti, Giuseppe Marino, Luisa Perini, Andrea Satta Largo San Giorgio, 12 - 33170 Pordenone A cura del Servizio Programmazione Sociale della Provincia di Pordenone [email protected] Stampato presso la Stamperia della Provincia di Pordenone