A tempo di musica - Provincia di Pordenone

annuncio pubblicitario
luglio|settembre
Amministrazione
Provinciale di
Pordenone
alidee
2007
anno V, numero 18
spedizione in abbonamento
postale - 70% - D.C.I. PN
Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone
Locandina di Sonorika 2007, grafica di Sandro Corazza
A tempo
di musica
Perché i giovani
amano la musica?
all’interno
Ma che musica ragazzi!
Note da Sonorika
Il punto di vista: intervista a
Teho Teardo
[p. 5]
Tutti al cyber-muretto!
[p. 8]
[p. 2]
[p. 6]
La musica racconta i giovani [p. 9]
Intervista a R. Buttignol
[p. 10]
SdL: l'epidemia del dono
[p. 11]
Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone
| alidee
Ma che musica ragazzi!
Fenomeni musicali e Progetti Giovani
La musica è da molti anni
strumento di aggregazione
per i giovani del territorio
della Provincia.
Pordenone, il suo territorio, al
di là della retorica, ha
prodotto in modo continuativo
musica che, in alcuni felici
casi, ha raggiunto notorietà e
riconoscimenti nazionali e
non solo.
Già a partire dai fermenti
degli anni ottanta, il Great
Complotto, per passare poi
attraverso esperienze come i
Prozac +, i Tre allegri ragazzi
morti, Teardo, ma senza
dimenticare Massimo de
Mattia, i fratelli Anzovino, e
tutti i numerosi musicisti
che hanno inciso e lavorato
partendo da Pordenone, la
musica è stata uno
strumento di riconoscimento
identitario e aggregativo.
La musica è anche
formazione e scuola, è
musica colta e jazz. In
questo contesto il territorio
pordenonese è sempre stato
in grado di esprimere
eccellenti musicisti e
formatori, che in alcuni
contesti territoriali si sono
integrati con i settori delle
Politiche Giovanili.
I Progetti Giovani, fin dalla
loro costituzione hanno avuto
un’attenzione particolare a
questo mondo, molti degli
operatori giungono da
esperienze musicali e questa
passione è stata spesso un
ottimo veicolo per costituire
associazioni, gruppi,
manifestazioni.
2
Territori musicali
Il territorio della provincia è,
dal punto di vista della
rilevazione sui Progetti
Giovani, diviso nei cinque
ambiti distrettuali. Questa
analisi e questa divisione è
indubbiamente non
esaustiva della realtà
variegata e spesso
sotterranea che la musica
rappresenta.
Per avere un’idea di quanto
sia presente la musica
bisognerebbe censire tutte le
attività legate
all’aggregazione dei centri
parrocchiali, delle sale prove
private, delle scuole di
musica e delle iniziative
della scuola e della
formazione. In questa prima
lettura ci limiteremo a
cercare di comprendere
quanto del fenomeno passa
attraverso le politiche
giovanili.
I Centri di aggregazione
(CAG), i Progetti giovani,
rappresentano poli
importanti non solo per
l’aggregazione ma anche per
la diffusione della cultura
musicale.
In tale contesto i confini
sono spesso labili e non
precisamente definiti, i
musicisti, o semplicemente i
giovani che fanno musica,
sono propensi allo scambio,
alla osmosi fra territori non
solo in senso geografico ma
anche e soprattutto
culturale.
Le esperienze di festival
itineranti, di concorsi
musicali per gruppi, hanno
più volte evidenziato come i
giovani abbiano desiderio di
muoversi e di confrontarsi
con i propri coetanei.
La partitura territoriale è
composta da sale prove,
iniziative, concerti, ballo,
corsi e formazione.
Sale prove
Le sale prove sono
sicuramente l’aspetto può
stabile, più verificabile del
fenomeno, sono anche un
investimento consistente per
il servizio comunale (o per
l’ente che gestisce le
politiche giovanili). Il livello
di coinvolgimento e
partecipazione che queste
strutture hanno nei confronti
dei ragazzi che normalmente
accedono ai CAG è
interessante soprattutto dove
i luoghi fisici si
sovrappongono.
Questa prima rilevazione dà
la dimensione di come ogni
territorio abbia ritenuto, nel
corso degli anni, di lavorare
per l’attivazione di luoghi di
aggregazione legati alla
musica.
I singoli Comuni sono in
questo senso
particolarmente sensibili alla
gestione delle sedi preposte
alla musica.
Si tratta di in molti casi di
luoghi ricavati nel contesto
dei centri di aggregazione.
Il tipo di gestione ha
rappresentato uno sforzo di
rendere i giovani
luglio|settembre
2007
protagonisti, di
responsabilizzarli nella
gestione diretta di spazi e
tempi dedicati alla musica.
Ogni territorio ha intrapreso
azioni volte all’attivazione di
percorsi di gestione o
attraverso gestioni miste fra
operatori e ragazzi o in
collaborazione con le
formazioni musicali. In
alcuni casi si è proceduto ad
un lavoro di costruzione di
vere e proprie associazioni
che in autonomia, ma
sempre all’interno e con la
tutela degli operatori e più
in generale dell’istituzione,
hanno proseguito il lavoro
iniziato dagli operatori dei
Progetti Giovani.
Le sale prove sono anche
una delle destinazioni
privilegiate dei finanziamenti
dedicati alle politiche
giovanili. In alcuni casi,
come ad esempio ad Azzano
Decimo, attivando forti e
importanti flussi finanziari
privati. Tale esperienza è
stata sicuramente comune a
più territori.
La sala prove diviene a
volte, soprattutto oggi con la
facilità di avere strumenti di
registrazione digitale, un
vero e proprio studio di
registrazione. Lo è a
Pordenone in cui lo studio
dedicato a Peppino
Impastato rappresenta oggi,
con la gestione di un
operatore musicista, un
luogo di promozione della
nuova scena musicale
locale. Lo studio di
registrazione di Pordenone
non è, per fortuna, un
unicum e lo stesso valore di
promozione territoriale lo
hanno diverse altre realtà
come Vajont, Caneva che
fanno entrambe riferimento
al territorio montano e alla
gestione della Comunitá
Montana.
Il luogo in cui i gruppi si
trovano, incrociandosi e
mischiandosi, creando nuove
formazioni e nuovi suoni, è
una semplice stanza allestita
e imbottita, che tanto
ricorda le cantine dove da
sempre i musicisti hanno
mosso i primi passi o,
sempre più spesso, nel corso
degli anni diventa una vera e
propria stanza della musica
con strumentazione
all’avanguardia.
Questo cambiamento, però,
impone, da parte di
operatori e ragazzi una presa
di responsabilità e di
coscienza del bene ‘sala
prove’ che a volte, come
sempre nel caso del lavoro
sociale, può occupare molte
risorse e durare molto
tempo. Il limite fra
intervento e libertà, fra
regole e fantasia è un
continuo lavoro di
negoziazione e di crescita.
Periscopio
Sale Prove in provincia, un tentativo di mappatura
AMBITO
COMUNE
DENOMINAZIONE
GESTIONE
Ambito 6.1
Fontanafredda
Sala Prove
Operatori
Ambito 6.1
Sacile
Centro Zanca
Operatori
Ambito 6.2
San Vito al Tagl.to
Sala Prove
Mista-Operatori e Gruppi e CEM
Ambito 6.3
Zoppola
Sala Prove
Operatori Gruppi
Ambito 6.3
Fiume Veneto
Sala Prove
Gruppi Associazione
Ambito 6.3
Azzano Decimo
Sala Prove
In fase di avvio
Ambito 6.4
Vajont
Sala Prove
Operatori Ragazzi
Ambito 6.4
Cimolais
Sala Prove
Operatori
Ambito 6.4
Caneva
Sala Prove Spazio digitale
Operatori Spazio giovani
Ambito 6.4
Cavasso Nuovo
Sala Prove
Operatori
Ambito 6.4
Tramonti di Sotto
Sala prove
In fase di avvio
Ambito 6.5
Pordenone
Sala di registrazione
Peppino Impastato
Operatori
Ambito 6.5
Cordenons
Sala Prove Via Isonzo
Associazione Operatori
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Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone
Musica Vagante
Metodi di Studio
adolescenti, tralasciando le
fasce estreme, o troppo
I Progetti Giovani non sono
vecchie o troppo giovani.
solo aggregazione spontanea,
L’accentramento di spazi
iniziative territoriali ma sono
musicali ipertecnologici,
anche spazi educativi e
per motivi di convenienza
formativi.
organizzativa ed economica,
La musica è forse l’unico
rischia di abbandonare i
elemento che realmente tutti
giovani delle
i territori hanno in
periferie a CAG
comune
poco attraenti dal
nell’offerta di
C’è il rischio
punto di vista
corsi e laboratori.
di costruire
dell’offerta
Solo l’espressione
musicale e della
artistica, forse, ha
cattedrali
possibilitá di
avuto nel corso
nel
deserto.
ottenere
del tempo lo
strumentazione
stesso spazio.
di base.
L’offerta è ampia
La
scelta
di
offrire spazi
e multicolore. Alcuni Progetti
come le sale prove, senza un
Giovani hanno instaurato
preventivo e faticoso lavoro
proficue collaborazioni con
di strada per comprendere i
associazioni del territorio. In
bisogni del territorio, può
questo senso è esemplare la
rischiare di costruire piccole
collaborazione attivata a San
cattedrali nel deserto in un
Vito al Tagliamento con il
territorio in cui i giovani
Centro Educazione Musicale
hanno scelto o scelgono altro
nell’organizzazione di corsi e
diverso dalla musica.
laboratori musicali.
La musica, il modo di farla e
La didattica musicale non si
ascoltarla è cambiato
limita all’insegnamento di
profondamente rispetto a 40
una tecnica musicale,
anni fa e le formule di
include, piuttosto, corsi di
produzione, aggregazione
software di registrazione
non possono che tener conto
musicale, ballo, musica
di questo.
d’insieme (percussioni e non
La grande mole di iniziative,
concerti, spettacoli che
vedono ogni anno i Progetti
Giovani promotori o coinvolti
nella organizzazione dá un
quadro ancora più complesso
e variegato.
Nel preparare questa breve
analisi del contesto musicale
legato ai giovani ho
interpellato i colleghi
referenti di alcuni Progetti
giovani della Provincia. Molti
di loro erano impegnati
nell’organizzazione di eventi
a tema musicale.
Per citare solo alcune delle
ultime iniziative attivate sul
territorio nel periodo estivo:
Sonorika, Epidemic Sound,
Onde Sonore… In realtà
analizzando le griglie di
rilevazione delle attività del
2006 il panorama si
arricchisce di nomi e suoni
su tutto il territorio
provinciale.
Si organizzano concerti,
piccoli festival (festival di
genere o per gruppi
emergenti), si partecipa ad
importanti manifestazioni
contribuendo con idee,
operatori e ragazzi (fra gli
altri la Fiera della Musica di
solo).
Azzano e il
Note Stonate
Progetto Snait di
I contesti di
Pordenone).
La
musica
è
lavoro degli
Un’offerta
operatori sono
uno spazio
variegata che
sempre più
ultimamente ha
formativo.
complessi, le
anche attuato uno
classi di età
sforzo di sintesi,
coinvolte dai
con la superProgetti Giovani si allargano
visione della Provincia di
comprendendo i giovanissimi
Pordenone attivando un
e giovani adulti. Questo
festival itinerante nei vari
primo fattore rischia di
territori, Sonorika, capace di
evidenziare un’offerta troppo
ravvivare scambi e
tarata storicamente sugli
conoscenze.
4
| alidee
Andrea Satta
luglio|settembre
2007
Ridateci la possibilità di sperare
Come ti sei avvicinato al
mondo della musica?
Fin da bambino: c’erano
dischi di musica classica e
strumenti in casa, ne ho
semplicemente approfittato e
sono rimasto colpito dal loro
fascino. All’inizio era un
gioco, in seguito ho
cominciato a studiare
seriamente. A scuola certe
amicizie sono state
importanti e mi hanno
introdotto all’ascolto di
musiche che a casa non
c’erano, come il punk e la
musica elettronica. Con il
punk ho capito che avrei
potuto immaginarmi uno
spazio all’interno della
musica. Perlomeno ci
speravo. La possibilità di
sperare era già molto.
Ritieni importante che ci
siano luoghi in cui i
ragazzi possono conoscere
la musica e sperimentarla
in prima persona?
La risposta è ovvia, credo sia
fondamentale ci debbano
essere spazi adeguati! Ma
pare che le nostre
amministrazioni non se ne
rendano conto e gli spazi
deputati alla musica siano
troppo pochi e di bassa
qualità. Il basso profilo
riflette l’incompetenza delle
persone che stanno tra
istituzioni e musica, molto
spesso si tratta di furbetti
senza scrupoli che si
avventano su finanziamenti
pubblici per seguire il
proprio tornaconto a spese
dei giovani e dei
contribuenti. Basta chiedere
ad un ragazzo che ne pensa
ed il vuoto che emerge è
sintomatico dell’incapacità
di chi ci governa di dare
risposte efficaci a proposito
di musica e cultura.
Pordenone è un caso
esemplare di questo vuoto,
sia dalla parte delle
istituzioni che dei giovani. E
intanto i ragazzi si annoiano
a morte e si allontanano
dalla musica spendendo più
soldi in aperitivi che per
acquistare chitarre
elettriche. Non servono
enormi scatole vuote, ma c’è
necessità di proposte in
grado di coinvolgere i giovani
all’interno della musica
senza lasciarli fuori come
degli spettatori di serie B.
All’orizzonte non si vedono
contenuti efficaci, ma solo
furbetti che si spartiscono
pezzi di potere.
Qual è la musica che
piace ai ragazzi nella tua
esperienza?
I ragazzi non sono un target
ben definito come spesso
pensano industria ed
istituzioni, per cui non esiste
un solo tipo di musica adatta
a loro, ma ci sono molti
generi musicali che possono
trovare riscontro nei giovani.
Minore è lo sviluppo
culturale e sociale di un
territorio minori sono gli
interessi musicali e quindi i
generi che possono venire
recepiti ed accolti da un
pubblico giovanile.
La musica è un canale
comunicativo che appare
privilegiato per i giovani
rispetto ad altri canali
espressivi. Se sei
d´accordo con questa
affermazione, quali sono i
motivi nella tua opinione
di questa caratteristica
particolare della musica?
La musica contempla anche
un importante aspetto
Il punto di vista
Teho Teardo, musicista, compositore.
Ha realizzato diversi album come Meathead, Here, Operator, Matera,
dischi che sono stati pubblicati in Europa ed Usa.
Autore di colonne sonore per film molto importanti di Gabriele
Salvatores, Paolo Sorrentino, Guido Chiesa, Andrea Manni, Andrea
Molaioli. Ha ottenuto nominations ai David di Donatello e Nastri
D’Argento e vinto il Ciak D’Oro per diverse colonne sonore.
Ha collaborato con Placebo, Sonic Youth, Erik Friedlander, CSI,
Lydia Lunch, Girls Against Boys, Cop Shoot Cop, Marlene Kuntz.
Ha creato musiche per famosi spot pubblicitari.
Conduce il programma radiofonico Oltre Il Confine per Radio Rai Uno.
Intervista a Teho
Teardo su
musica, giovani
e dintorni
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Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone
comunicativo che è
transgenerazionale, investe
obliquamente diverse fasce
di età che possono trovare
elementi adatti a comunicare
le proprie pulsioni,
sensazioni, stati d’animo.
Questo è un vantaggio che
però non viene sfruttato,
mentre già nelle scuole si
potrebbe dare più attenzione
alla musica, spiegandola,
facendola sentire. I risultati
degli esami di maturità di
quest’anno in Friuli sono più
deludenti del solito e, in una
regione dove si spendono
somme enormi per insegnare
il friulano nelle scuole,
quando ancora non si parla
decentemente l’italiano è
evidente che qualcosa non
funziona e i riflessi negativi
investono l’aspetto culturale
di questo territorio, musica
compresa.
Ritieni che possano
passare attraverso la
musica, intesa come luogo
dell´espressione e della
bellezza, anche messaggi
importanti per la vita dei
ragazzi?
Certo, ma purtroppo la
maggior parte delle volte il
pubblico giovanile viene visto
solo come un possibile
| alidee
acquirente di prodotti privi di
valenza culturale e il cui
unico scopo sia
l’intrattenimento. Lo
considero un limite
dell’industria piuttosto che
delle giovani generazioni.
Spesso i direttori di
programmazione, i
responsabili dei palinsesti e
gli impresari ritengono che le
persone siano stupide e
riservano loro musiche,
spettacoli e messaggi
scadenti, ma non credo
affatto sia la direzione
giusta.
A cura di Marco Barborini
I ragazzi del cyber-muretto
Social Networking su myspace.com
Cos’à MySpace?
dodici mesi successivi fino a
raggiungere gli attuali 70
milioni e oltre. Dedicato
sopratutto ai giovani adulti
dai 12 ai 24 anni,
variamente coinvolti o
interessati alla scena
musicale, il sito vanta
entrate pari a 47 milioni di
dollari per l’anno 2005, e
dalla scorsa estate fa parte
della megascuderia di
Rupert Murdoch.
MySpace è una piattaforma
di social networking, ovvero
un sito che afferma di far
incontrare fra loro le
persone, permette di
pubblicare gratuitamente
una pagina web nella quale
si possono inserire i propri
gusti in fatto di musica, film,
libri, luoghi, sesso, persone,
idee tutto ciò che
può servire a
definire la
Un jukebox
personalità di un
Cosa dicono di
individuo - o
per tutti a
Myspace?
meglio del
Sarà pure una
costo zero.
‘consumatore’.
metafora
Nato nel
abusata, ma
settembre 2003,
davvero la
a gennaio 2005
sensazione è che le pagine
MySpace contava già dieci
di MySpace siano diventate milioni di utenti registrati,
in alcune realtà - la versione
cifra quadruplicata nei
moderna del muretto o della
6
piazzetta o il bar nel quale
si ritrovava il gruppo degli
amici.
Ma da noi è utilizzato o
meno?
Oramai il fenomeno ha
raggiunto anche l’Europa e
anche i ragazzi della nostra
provincia si trovano
facilmente su Myspace: dopo
un primo giro alla scoperta
di questo sistema è davvero
facile imbattersi in loro,
riconoscerli, contattarli e
metterli fra gli ‘amici’ che il
sistema permette di
accorpare. Per capire il
fenomeno, e le sue varie
sfaccettature abbiamo
costruito una pagina:
www.myspace.com/spaziogiov
ani, e sono stati i ragazzi
stessi a mettersi in contatto
con noi: da questo punto di
luglio|settembre
2007
vista si è dimostrato utile e
anche interessante.
In quanto mezzo di
comunicazione come ha
influito sulle abitudini….?
Anche se indubbiamente si
evolverà e potrebbe diventare
una consuetudine per tutti
non solo per i giovani.
Quali i punti su cui
riflettere?
È un po’ prematuro per dare
Molti diremmo: la
delle risposte definitive,
superficialità con cui si
certo è che Myspace ha
diventa ‘amici’
indubbiamente
con un click,
cambiato ad
relazioni che
esempio per
È cambiato
promuovono la
sempre il modo
per
sempre
il
quantità e non la
di far circolare la
qualità, perdita
musica. Di fatto
modo di fare
dei rapporti
grazie soprattutto
circolare
la
umani e
al piccolo
relazionali
jukebox che è
musica.
‘normali’ e reali,
possibile
attitudini, gusti,
aggiungere alla
ecc… sotto la
homepage lente del commercio addio
permette a qualunque band
privacy, potenziale di
emergente di far circolare la
comunicazione per chi vuole
propria musica a costo zero.
farsi conoscere incredibile Fenomeno di massa sì o no?
musica arte ecc..,
Diremmo di si. Come ogni
sicuramente è un fenomeno
cosa all’inizio, tutti ne
che può creare dipendenza
esaltano le qualità e le
ed infine, ma non meno
potenzialità, quasi
importante, apre un grande
impossibile farne a meno
dibattito sul problema delle
insomma! Ora per Myspace è
false identità.
già tempo di critica sociale.
Quale futuro?
I fenomeni di massa
bruciano i tempi, corrono
veloci, talmente tanto che
abbiamo scritto un articolo
su Myspace quando oramai
c’è già qualcos’altro
all’orizzonte in arrivo da
oltreoceano chiamato Mylife!
E sicuramente qualcos’altro
è già in embrione.
Dal punto di vista
educativo?
Ci fa capire che è importante
stare al passo con i tempi
per capire i giovani,
comunicare con loro, e con i
loro stessi mezzi, sapere le
sfaccettature, gli aspetti
positivi e non dei mezzi che
utilizzano, come educatori
facciamo bene ad aggiornarci
e ad approfondire
l’argomento. Personalmente?
Preferisco il muretto, però
non escludo le opportunità
della rete come apertura al
mondo.
Luisa Perini
Per esempio:
http://www.myspace.com/pnbox
http://www.myspace.com/depositogiordani
http://www.myspace.com/vivipn
http://www.myspace.com/rock4peace
http://www.myspace.com/uperto
http://www.myspace.com/subpromotion
http://www.myspace.com/treallegriragazzimorti
http://www.myspace.com/thephotonik
www.myspace.mascali.net
7
Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone
| alidee
Musica, nutrimento dell’anima
Note a margine del I Sonorika Tour
La convenzione stipulata tra gli
organizzatori del Sonorika Tour
permette ai lettori di farsi
un’idea dei criteri che hanno
portato alla realizzazione di
questo tour di concerti tra i
Progetti Giovani della Provincia
di Pordenone. Questi gli
obiettivi previsti:
- Collegare i gruppi musicali
della Provincia con lo scopo di
farli suonare insieme e di farli
conoscere attraverso l’interesse
per la musica;
- Favorire l’espressione
artistica dei giovani
raccordando la partecipazione
degli altri Progetti Giovani
(sottoscrizione del protocollo
d’intesa);
- Valorizzazione della musica
prodotta e la migrazione delle
giovani band all’interno del
territorio provinciale.
Attraverso il Coordinamento
Provinciale dei Progetti
Giovani, gli educatori si sono
riuniti per organizzare la prima
edizione del Tour Musicale, di
cui Cordenons è il Comune
capofila nonché coordinatore
dell’evento.
I Progetti Giovani dei quattro
Comuni aderenti sono:
Cordenons, l’Associazione
Intercomunale del Sanvitese,
Zoppola e la Comunità
Montana del Friuli Occidentale
con il Patrocinio della
Provincia di Pordenone.
Prima delle necessarie
valutazioni, in questo contesto
vorrei spiegare da cosa è nata
l’idea, quale motivazione ha
portato gli educatori a riunirsi
più volte a Villa Carinzia a
Pordenone per definirne tutti
gli aspetti, coinvolgendo i
8
propri Responsabili di Servizio,
gli Assessori ecc. lavorando in
rete anche con la Provincia di
Pordenone.
Partiamo dalla musica.
“Sulla musica sono stati scritti
volumi, saggi, libri di ogni
ordine e grado. Sono state
create per essa istituzioni di
vario genere e luoghi di diversa
tipologia ed importanza, alcuni
dei quali rimasti nel mito, altri
quantomeno considerati
simbolo della città di cui fanno
parte.” (da A. Manfrin, A cosa
serve la musica).
Tutto questo perché? A cosa
serve dunque la musica? Cosa
induce quindi l’uomo ad
ascoltare la musica, visto che
comunque non è qualcosa di
tangibile, di misurabile e non
serve neppure a soddisfare i
bisogni direttamente primari?
Secondo il mio modesto parere
il punto fondamentale per
comprendere la funzione
fondamentale svolta dalla
musica è il suo valore di saper
nutrire la nostra parte interiore,
il cervello, l’anima. Nata
probabilmente come primitiva
forma di comunicazione, si è
evoluta con l’umanità e ha
raggiunto risultati molto
avanzati. Nei paesi più evoluti
fa parte delle materie di
studio, in quanto si riconosce il
suo determinante apporto
educativo.
Quello che è importante
sottolineare è che la musica ha
vinto e vincerà sempre, perché
fa parte del nutrimento basilare
dell’uomo. C’è chi la
considerava forma d’arte
suprema che consentiva di
comunicare addirittura con
Dio. C’è chi la considera come
primaria fonte di educazione,
chi come puro intrattenimento
e divertimento, senza
particolare importanza. Forma
di comunicazione universale,
arriva direttamente a ciò che
abbiamo dentro per cui, a mio
parere, la musica non
tramonterà mai e con i giovani
diventa ed è strumento,
diventa ed è un mezzo per
entrare in contatto con loro,
per poter raccontare di sé
attraverso un testo o un genere
musicale che, se letto, dice
molto di quel ragazzo o
ragazza.
Preziose sono state le lezioni di
Marco Anzovino su questo
tema: nell’autunno del 2006
un piccolo gruppo di educatori
dei Progetti Giovani, inclusa la
sottoscritta, ha partecipato al
Laboratorio Musicale: Giovani,
bellezza e creatività con i
docenti Marco Anzovino e
Francesco Guazzoni. Il corso
promosso dall’Azienda
Sanitaria di Pordenone e
finanziato dalla Provincia di
Pordenone è risultato da subito
stimolante nelle riflessioni
condivise con il gruppo di
lavoro (e non solo anche di
amicizia instauratasi), ed utile
con i pre-adolescenti ed
adolescenti oltre che con i
gruppi che utilizzano la sala
prove.
Allora ecco... pian piano nasce
l’idea di organizzare dei
concerti che permettano alle
band esordienti di suonare dal
vivo e soprattutto di ‘ruotare’
sul territorio provinciale.
Sonorika Tour non è stato
organizzato come un concorso
musicale ma a pari merito sono
luglio|settembre
2007
stati attribuiti dei premi, è
stato stilato un regolamento
condiviso e presentato alle
band prima dell’inizio del tour.
È stato sottoscritto un
protocollo d’intesa che rimane
agli atti un documento che
consente di ripetere e
riproporre l’evento negli anni
futuri. Insomma gli educatori
hanno svolto bene il proprio
lavoro diciamocelo...
pecchiamo di autoreferenzialità... beh pazienza
correremo questo rischio... la
prova di ciò l’hanno data,
comunque, i protagonisti del
tour: i giovani. Sappiamo per
esperienza che non si
risparmiano in critiche le band
musicali quando qualcosa non
va e in qualità di organizzatori
prendiamo atto che la prima
edizione ha incontrato sì delle
difficoltà (come è ovvio che
sia), ma tutto è andato bene.
Claudia Manias
Un messaggio lungo come una canzone
La musica racconta i giovani
La musica è senza ombra di
dubbio la forma d’espressione
artistica più diffusa tra i
giovani. Uno dei motivi tecnici
è certamente l’alta diffusione
che i mass media le danno.
Sicuramente lo spazio dato
dalla televisione, ma anche
dalla radio e dal web non è
paragonabile con lo spazio dato
per esempio alla pittura o alla
poesia.
Gli stessi mass media
indirizzano ai prototipi delle
star che i giovani vorrebbero
essere quindi di certo la
maggior parte dei ragazzi
preferirebbe essere una rock
star o un dj rispetto a un attore
di teatro o di prosa.
Inoltre, soprattutto rispetto a
una ventina di anni fa, è molto
più semplice riuscire ad
acquistare uno strumento
musicale o a farselo prestare.
Senza contare che imparare a
strimpellare uno strumento è
molto più semplice che
imparare a dipingere. Allo
stesso modo, concerti, locali
che fanno musica e discoteche
sono molto più accessibili e
diffusi. Quindi la musica è
diventata un’arte alla portata di
tutti. Ci sono però dei motivi
‘non tecnici’ che sono
altrettanto importanti.
La musica nella sua ampiezza
e in ogni sua sfumatura è la
forma d’espressione nella
quale è più semplice
immedesimarsi e sentirsi
rappresentati.
Ogni genere musicale
racchiude e distingue
l’ideologia, le ambizioni, i
modelli e a volte anche i ceti
sociali dei ragazzi che lo
suonano o lo ascoltano. Basti
pensare agli amanti del metal,
della house music, del reggae
o della techno. Ogni gruppo ha
un modo di pensare, di vivere
la musica, addirittura di
vestirsi, totalmente distinto e a
sé stante. Le ragioni possono
essere molteplici, dalla
semplice moda, alle amicizie,
all’educazione ricevuta in
famiglia, alla televisione o alle
esperienze vissute.
Una delle principali finalità
della musica è quello di
aggregare, che si tratti di un
concerto come di un dj set.
Ma ci sono molte altre
importantissime funzioni che
la musica ha tra i giovani.
I giovani con la musica
possono sfogare le proprie
preoccupazioni o urlare al
mondo le proprie gioie, sia
scrivendo un pezzo che le
racconta, sia divertendosi in
una pista da ballo. Quante
volte ognuno di noi, non solo
quando era un adolescente,
ascoltando un brano si è perso
nella musica lasciando da
parte per quei brevi minuti
tutti i problemi e i pensieri?
La musica non ha lingua e non
ha nazionalità. Un brano può
farti piangere o sorridere anche
se non ne capisci il testo ma
solo con ciò che ti trasmette
l’armonia.
Musica d’amore o musica di
protesta. Musica demenziale o
musica new age.
Tanti generi e tanti messaggi
che non sono l’sms fatto di
abbreviazioni e simboli ma
spazi sconfinati nei quali
nessuno mai ti dirà: “il testo
da lei composto ha raggiunto la
lunghezza massima
consentita”.
Giuliano Biasin
Giuliano Biasin, Presidente e
fondatore della Esibirsi Soc.
Coop. Multiservizi per lo
spettacolo che fornisce i propri
servizi a oltre 1.100 musicisti
iscritti. È docente per il corso
sull’Enpals all’Università di
Udine (Dams). Ideatore e
responsabile della rivista web
www.musicheart.it e titolare di
Musicheart (Ideazione e
realizzazione di eventi musicali
e service audio luci). Collabora
con diverse discoteche del
Triveneto nella veste di MC.
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Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone
| alidee
Musicista di giorno
Conversazione con Roberto Buttignol
È un venerdì mattina di
settembre, l’aria calda e
soleggiata prolunga l’idea di
un’estate che sta per finire e
la ripresa del lavoro risulta
più dolce proprio con questa
intervista, svolta a casa di
Roberto Buttignol. Eclettico
musicista pordenonese che
ha cimentato la sua attività di
ottimo drummer, nei concerti
live, nella registrazione di
numerosi Cd e come
insegnante di batteria.
Iniziamo con la prima
domanda, nel clima
confortevole del suo salotto.
Perchè secondo te il
linguaggio musicale è uno
strumento privilegiato nel
lavoro con i giovani?
La musica è legata
all’espressione non-verbale e
nelle persone che si stanno
evolvendo (come i giovani),
la musica rappresenta
proprio questo. Le pulsioni
ed emozioni dei ragazzi sono
molto potenti e dirette, sono
cioè sentimenti ancora puri
non inquinati ma, man mano
che crescono, tutto ciò va
perdendosi e questa capacità
si limita perdendosi in un
mondo fatto di convenzioni.
Nel passato, il valore
culturale che si dava
all’espressione artistica era
considerato poco utile, con
poche opportunità di
sostentamento economico e
senza istituzionalità,
soprattutto qui in Italia.
All’estero l’habitat era ed è
diverso! Pensa che ancora
oggi quando mi chiedono:
“Che fai?”, rispondo: “Il
musicista!” e loro seguono
chiedendomi: “e di giorno?”.
Capisci con questo esempio
qual è il tessuto sociale in
cui ci troviamo?
Ritieni importanti gli spazi
dedicati ai giovani per farli
incontrare e far conoscere
loro la musica?
Assolutamente sì! La musica
può essere educativa e/o diseducativa; occorre fondamentalmente educare i ragazzi ad
ascoltare buona musica e non
semplicemente ridurla ad un
prodotto da consumare.
Roberto mi legge una
citazione tratta dal discorso
di Frank Zappa, pronunciata
al convegno del 1984 della
Società americana dei
compositori universitari ma
ahimè molto attuale: egli
parla di come il sistema
discografico si rivolga ad una
ragazza di 15 anni (Debbie)
prototipo della aridità sociale
ed intellettuale e proprio per
questo, perfetto modello a
cui poter proporre della
musica (di bassa qualità),
che farà vendere dei dischi.
Ritieni Roberto, che attraverso la musica possano
passare dei messaggi di
tipo educativo-estetico?
Vedi, io penso che se esiste
un sistema di oligopolio
come fa la gente a scegliere?
Le etichette indipendenti
sono in crisi, gli studi di
registrazione sono in crisi.
Questo porta sempre più i
giovani a preferire la musica
degli anni ‘60, ‘70, ‘80
oppure, come è successo per
la ragazzina citata da Zappa,
vanno a vedere il concerto
dell’ultimo gruppo del
momento, nell’ottica del
prodotto di consumo subìto e
non scelto. In ogni caso la
qualità di ogni espressione
artistica non ha scadenza.
Buona musica? Ieri oggi e
domani.
Per concludere chiedo a
Roberto di indicarmi
alcune cose inerenti alla
sua carriera.
Ho iniziato da giovanissimo
ad avere passione per la
musica, pensa che utilizzavo
come batteria i fustini dei
detersivi. Ascoltavo: Jimi
Hendrix, Rolling Stones,
Beatles, Animals, Brian
Auger e molti altri. Ho
iniziato a suonare dal vivo a
14 anni e da lì non mi sono
più fermato, con esibizioni
sia in Italia che all’estero.
Per problemi di salute ho
dovuto rimandare la seconda
tournee alle Hawaii. Insegno
batteria presso l’Associazione
La Farandola, collaboro con
diverse formazioni con le
quali mi esibisco in
numerosi concerti,
recentemente qui nella mia
città nella splendida cornice
dell’ex convento di San
Francesco con il gruppo
I.R.S.
L’intervista
10
Claudia Manias
luglio|settembre
2007
Comunicazione sociale: l’epidemia del dono
Ai primi di settembre ha
molto pochi rispetto alla
ascoltare a sua volta da loro,
avuto luogo a Fontanafredda
globalità dei donatori e dei
portando così un messaggio
il Festival musicale Epidemic
potenziali donatori, forse
fatto di altruismo e nuova
Sound- fatti contagiare,
proprio per il gap
vita donata agli altri. La
organizzato dal Progetto
comunicativo che esiste tra
comunicazione sociale è
Giovani del Comune di
due generazioni
usata spesso e
Fontanafredda in
così diverse e per
volentieri dagli
collaborazione con alcune
la mancanza di
enti, dalle
La musica
associazioni di donatori della
una
associazioni o da
come ponte
provincia di Pordenone comunicazione
altri gruppi come
Ado, Admo, Aido, Afds ed
appropriata che
soluzione
tra le
Avis - e sponsorizzato dalla
porta spesso i
esclusiva a molti
generazioni.
Coop Consumatori Nordest
ragazzi ad avere
problemi, senza
distretto di Sacile. Il
un’immagine
riflettere sul fatto
programma prevedeva un
distorta di cosa
che prima di
concorso per band
significhi far parte di questo
comunicare qualcosa ci deve
emergenti, esposizioni di
tipo di associazioni.
essere effettivamente una
Epidemic Sound, un evento
artisti locali, graffiti e
base di azioni concrete su
come tanti nella nostra zona,
l’esibizione del gruppo
cui lavorare. In questo senso
Epidemic Sound, portatore
tuttavia un po’ speciale
musicale Malfunk. L’evento
di un’epidemia positiva, è
perché organizzato da ragazzi
si inserisce all’interno di un
stato ideato con l’intento di
per i ragazzi con l’obiettivo
progetto più ampio, voluto
costruire questa base, una
di comunicare un messaggio
da alcune associazioni di
base comune che ha una
positivo, ovvero l’esperienza
donatori della provincia, con
voce giovane
del dono, in un modo più
lo scopo di
che i giovani
vicino al loro vissuto e
diffondere la
riconoscono e
soprattutto legato al concetto
cultura del dono
Per comunicare
sanno
di divertimento. Ponendosi la
tra i giovani non
il dono servono
ascoltare. Si
domanda: “può essere
ancora donatori
Epidemic Sound un modo di
tratta
di
un
e con
azioni
comunicazione sociale?”, la
primo piccolo
l’intenzione di
concrete.
risposta non potrebbe che
passo per
voler rendere
essere affermativa con la
iniziare a
più partecipativi
speranza di riuscire a
costruire un
i ragazzi che
coinvolgere sempre più
rapporto duraturo con essi,
fanno già parte di
ragazzi in questo progetto
basato sulla fiducia e sulla
un’associazione. Un
collegato poi ad un ben
stima reciproca, che soltanto
approccio questo per poter
preciso stile di vita, quello
con il tempo potrà
aprire un dialogo coi giovani,
dell’altruismo e del dono.
consolidarsi e magari riuscirà
che spesso risulta difficile a
a trasformarsi in una
causa dell’esclusività del loro
Elisa Sisto
partecipazione sempre più
modo di esprimersi, molto
concreta da parte loro.
diverso rispetto a quello
Perché l’atto del donare non
degli adulti. Il desiderio di
è solo un qualcosa di fisico,
comunicare e di ascoltare i
ma si estende anche
pensieri, i gusti, i bisogni dei
all’impegno personale in
ragazzi, che spesso vengono
termini di tempo ed energie.
ignorati o non considerati,
Tuttora i giovani coinvolti
risulta la maniera più
nella vita associativa sono
efficace per poter farsi
Strumenti di lavoro
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Trimestrale dei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Pordenone
| alidee
Progetti Giovani della provincia
Aviano
Cordovado
Tel 0434 677185
[email protected]
Azzano x
Pravisdomini
Tel. 0434 690226
[email protected]
Fiume Veneto
Tel. 0434 636737
[email protected]
Tel. 0434 564136
[email protected]
Tel. 0434 645143
(Progetto
Giovani)
Tel. 0434 644020 (Comune)
ragioneria@com-pravisdomini.
regione.fvg.it
Roveredo
Budoia
Tel. 0434 388611
Fontanafredda
Tel. 0434 671972
[email protected]
Tel. 0434 999861
[email protected]
Sacile
Tel. 0434 735508
Caneva
[email protected]
Maniago
Tel. 347 8566019
Tel. 0427 707223
[email protected]
Casarsa della Delizia
Fax 0434 873937
[email protected]
Comunità Montana del
Friuli Occidentale
Tel. 0427 764714 - 76038
Fax 0427 764518
[email protected]
www.spaziogiovani.net
Morsano al Tagliamento:
Tel. 0434 696028
[email protected]
Sesto al Reghena
Pasiano
Tel. 0434 628650
[email protected]
Tel/Fax 0434 688666
[email protected]
Spilimbergo e San Giorgio
della Richinvelda
Polcenigo
Tel. 0434 749622
Cordenons
Spazio Informa
Tel/Fax 0434 932950
Spazio Giovani
Tel. 0434 581104
spaziogiovaninforma@
comune.cordenons.pn.it
San Vito al Tagliamento
Tel. 0434 82922
progettogiovani@comune.
san-vito-al-tagliamento.pn.it
Pordenone
Tel. 0434 392624
[email protected]
[email protected]
Tel. 0427 419049
progettogiovani.spilimbergo@
cubenet.net
Zoppola
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Redazione: Maria Rosaria Affinito, Luisa Conte,
Andrea Fregonese, Annalisa Furlan, Antonio Garlatti,
Giuseppe Marino, Luisa Perini, Andrea Satta
Largo San Giorgio, 12 - 33170 Pordenone
A cura del Servizio Programmazione Sociale
della Provincia di Pordenone
[email protected]
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