C019 CORNELIA DE LANGE X-LINKED: NUOVE ALTERAZIONI DI SMC1A, SPETTRO MUTAZIONALE ED ESPRESSIONE ALLELE-SPECIFICA PER LA COMPRENSIONE DELL’ESPRESSIVITÀ CLINICA 1 2 1 1 4 4 5 3 2 I. Parenti , M. Masciadri , D. Rovina , J. Azzollini , A. Cereda , L. Garavelli , G. Limongelli , A. Selicorni , S. Russo , L. 1 1 Larizza , C. Gervasini 1 Genetica Medica, Dip. di Scienze della Salute, Università degli Studi di Milano, Milano 2 Laboratorio di Citogenetica Medica e Genetica Molecolare, IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Milano 3 Dip. Pediatrico, Università Milano Bicocca, Fondazione MBBM, Osp. S. Gerardo, Monza 4 Dip. Materno infantile –Genetica Clinica- Arcispedale S.Maria Nuova Reggio Emilia 5 Dip. di Cardiologia, Ospedale Monaldi, Seconda Università di Napoli, Napoli La Sindrome di Cornelia de Lange (CdLS) è un raro disordine multisistemico caratterizzato da facies tipica, ritardo di crescita e psicomotorio e malformazioni agli arti. Il 55% dei pazienti presenta mutazioni del gene NIPBL (5p13.2), il 5% del gene SMC1A (Xp11.22).I pazienti con CdLS X-linked mostrano grave compromissione cognitiva senza malformazioni agli arti. SMC1A sfugge all’inattivazione del cromosoma X con livelli di espressione dell’allele “inattivo” compresi tra 15 e 30%; ciò spiega in parte laa variabilità clinica dei pazienti di sesso femminile.La flowchart diagnostica CdLS prevede lo screening dei geni NIPBL e SMC1A. L’analisi di SMC1A condotta su 191 pazienti NIPBL-negativi ha portato all’identificazione di 8 pazienti(1#,7#) portatori di 7 diverse mutazioni, 5 delle quali mai descritte. Tali mutazioni sono missenso(6) o delezioni in frame(1), nessuna coinvolgente il dominio hinge. Gli 8 pazienti mostrano elevata variabilità fenotipica. I trascritti di 8 controlli e 4 pazienti femmine con 4 diverse mutazioni di SMC1A, sono stati analizzati a livello di ciascuna mutazione (pazienti) e per lo SNP rs1264011 (pazienti e controlli) tramite Pyrosequencing per valutare un’eventuale espressione allelica differenziale. L’analisi dei trascritti ha evidenziato livelli di espressione dell’allele wild-type superiori rispetto al mutato, con media percentuale di espressione di 67/33 nelle pazienti e 53/47 nei controlli.A oggi, il numero di mutazioni di SMC1A descritte è di 28 in 45 diversi pazienti (80% sporadici, 20% familiari). L’espansione del repertorio mutazionale conferma l’assenza di mutazioni troncanti e di alterazioni del dominio hinge. Nei pazienti con CdLS X-linked è stata confermata mediante RT-PCR e Western-blotting la presenza del trascritto aberrante e della proteina mutante, lasciando supporre una funzione residua della proteina mutata nei maschi e un probabile effetto dominante negativo nelle femmine. L’espressione preferenziale dell’allele wild-type rispetto al mutato evidenziata suggerisce un nuovo meccanismo di modulazione fenotipica in particolare nelle femmine SMC1A-mutate. E’ in corso l’analisi quantitativa dei trascritti mediante real-time PCR e delle proteine SMC1A con Western-blotting semiquantitativo.