Land Grabbing in Asia

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Land Grabbing in Asia
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accaparramento globale di terre (destinate alla
produzione agricola o alimentare
esternalizzata) guidato da stati o corporations
Questo nuovo processo ha fatto parlare di
“stranierizzazione” (extranjerizacion) o
“internazionalizzazione della terra”, ma anche
di neocolonialismo e neoimperialismo
Fonte : Der Spiegel, luglio 2009
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Off shore farming: Investimenti in produzione agro-alimentare
China, Paesi del Golfo, Arabia Saudita, Gaippone, Malesia,
India, Sud Corea, Libia ed Egitto Uganda, Madagascar, Mali,
Somalia, Sudan, Mozambico, Filippine, Indonesia, Laos,
Thailand, Vietnam, Cambodia, Pakistan, Birmania, Brasile,
Argentina, Kazakhstan, Ukraina, etc.
Investimenti in non-food agricultural commodities e biocarburanti
investitori privati jatropha, soia, canna da zucchero e lio di
palma in Argentina, Paraguay, Colombia, Brasile, Laos, Malesia,
Indonesia, Madagascar, Mali e Tanzania, altri paesi Africani 
Progetti di re-forestazione nell’ambito del Clean Development
Mechanism.
Land Grabbing in Cambogia
Land Grabbing in Cambogia
Boeung Kak lake, 2009
Land Grabbing in Cambogia
Boeung Kak lake, 2009
Land Grabbing in Cambogia
• Land grabbing contro il territorio della tradizione:
https://www.youtube.com/watch?v=xa-Mzz8OAcI (2012)
• Land grabbing (The Guardian)
https://www.youtube.com/watch?v=jRu3lP129i0 (2013)
• Movie: Land grabbing: http://entitleblog.org/2015/11/17/landgrabbing-the-movie/ (2015)
Analisi geopolitica
• Fattori costanti
– Potenza di terra e di
mare
– La competizione per le
risorse strategiche
– Il controllo delle vie di
comunicazione
– Il controllo della
struttura delle
popolazioni
– L’identità collettiva
come fattore quasi
costante
• Fattori di mutamento
– Demografia
– Tecnologia
• Trasporti e vie di
trasporto
• Strumento militare
• Vie dell’informazione e
della comunicazione
Territorializzazione Basica: Sumeri, Babilonesi, Assiri, Fenici, Ebrei, Persiani
1° Territorializzazione ellenica: dopo Alessandro Magno Impero Seleucide
2° Territorializzazione romana: III a. C.- II sec. d. C. Romani (Provincia di Siria)
3° Territorializzazione bizantina: IV- V secolo: impero di Bisanzio
4° Territorializzazione islamica: VII secolo: Maometto unifica l’Impero islamico capitale
Bagdad (Iraq) dal Marocco all’Afghanistan
Sunniti e sciiti
Le divisioni tra sciiti e sunniti risalgono alla morte del fondatore
dell’Islam, il profeta Maometto, nel 632 d.c.:
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la maggioranza di coloro che credono nell’Islam, che oggi noi
conosciamo come sunniti e che sono circa l’80 per cento di
tutti i musulmani, pensavano che l’eredità religiosa e politica
di Maometto dovesse andare ad Abu Bakr, amico e padre
della moglie di Maometto.
C’era poi una minoranza, oggi la minoranza sciita, che
credeva che il successore dovesse essere un
consanguineo del profeta: questo gruppo diceva che
Maometto aveva consacrato come suo successore Ali, suo
cugino e genero.
4° Territorializzazione ottomana: XIV-XV secolo
La spartizione dell’impero ottomano
5° Territorializzazione coloniale: XIX-XX secolo (protettorati Francia, Regno Unito, Italia,
Spagna)
Sunniti e sciiti
La crisi siriana
La Siria nell’antichità
Origine del conflitto: la guerra in
IRAQ
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La guerra d'Iraq (o seconda guerra del Golfo) è un conflitto bellico iniziato il 20 marzo
2003 con l'invasione dell'Iraq da parte di una coalizione multinazionale guidata
dagli Stati Uniti d'America, e terminato il 15 dicembre 2011 col passaggio definitivo
di tutti i poteri alle autorità irachene da parte dell'esercito americano.
L'obiettivo principale dell'invasione era la deposizione di Saddam Hussein, già da
tempo visto con ostilità dagli Stati Uniti per vari motivi: timori (poi rivelatisi infondati) su
un suo ipotetico tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il suo presunto
appoggio al terrorismo islamico (mai confermato) e l'oppressione dei cittadini iracheni
con una dittatura sanguinaria. Questo obiettivo fu raggiunto rapidamente: il 15 aprile
2003 tutte le principali città erano nelle mani della coalizione, e il 1º maggio il
presidente statunitense Bush proclamò concluse le operazioni militari su larga scala.
Tuttavia il conflitto si tramutò poi sia in una guerra di liberazione dalle truppe
straniere, considerate invasori da alcuni gruppi armati (tra cui AQI), sia in una
guerra civile fra varie fazioni, quest'ultima, sotto alcuni profili, tuttora in corso.
Gli attuali conflitti in Siria
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Risalgono ad "al-Qāʿida in Iraq" (acronimo AQI, 20042006) fondata da Abu Mus'ab al-Zarqawi (ex rivale di bin Laden in al Qaida) nel
2004 per combattere l’occupazione americana dell’Iraq (che portò alla cattura di
Saddam Hussein, in seguito processato e condannato a morte da un tribunale
iracheno, al rovesciamento della sua dittatura e all'instaurazione di un governo “libero”
sciita sostenuto dagli USA)
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poi rinominata "Stato Islamico dell'Iraq" (ISI, 2006-2013)
Nell’aprile del 2013, dopo due anni di conflitto contro
Bashar al-Assad, l’ISI crebbe e divenne «Islamic State in
Iraq and al –Sham (ad-Dawlah al-Islāmiyah fī 'l-ʿIrāq wash-Shām)» e si auto proclamò Califfato e stato di tutti i Musulmani. Al-Sham è
il nome storico della zona che comprende Syria, Libano, Giordania
e Palestina, quella altresì conosciuta come «Terra del sole
nascente», ovvero il Levante. ISIS significa «Islamic State in Iraq e
Syria». ISIL significa «Islamic State in Iraq e Levante»
Proclamazione del califfato
Il capo attuale dell'IS è Abu Bakr alBaghdadi, il quale nel giugno 2014 ha
unilateralmente proclamato la nascita di
un califfato nei territori caduti sotto il suo
controllo
http://www.limesonline.com/cartaceo/il-senso-di-dais-per-lo-stato?prv=true
Quale territorio controlla
l'ISIS/ISI/IS?
Controlla un territorio esteso tra Iraq e Siria (ha
nominato come capitale Raqqah in Siria)
Intervento militare USA e alleati
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Le rapide conquiste territoriali dell’IS hanno finito per attirare la
preoccupazione della comunità internazionale, spingendo
gli USA e altri Stati occidentali e arabi a intervenire
militarmente contro l’ISIS con bombardamenti aerei in Iraq
da agosto 2014 e in Siria da settembre 2014
La coalizione riunisce gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito, i Paesi Bassi, il Belgio,
la Danimarca, l'Australia, il Canada, e paesi arabi quali la Giordania, il Marocco,
l'Arabia Saudita, il Qatar, il Bahrein e gli Emirati Arabi Uniti. La Germania ha optato per
non partecipare alle azioni militari vere e proprie, consistenti in bombardamenti, ma di
limitarsi ad un sostegno diplomatico e logistico. Anche Spagna, Portogallo, Italia e
Repubblica Ceca appoggiano le operazioni in modo simile.
Anche l'Iran e, da ottobre 2015, la Russia sono intervenuti militarmente contro
l'ISIS e in sostegno dei governi iracheno e siriano, ma indipendentemente dalla
coalizione arabo-occidentale, che, a differenza di Iran e Russia, non appoggia il
governo siriano (Bashar al Assad) e sostiene invece l'opposizione siriana
moderata
Guerra civile siriana
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Bashar al-Asad è alawita (una minoranza vicina agli sciiti e
nemica dei sunniti), il suo governo è “semi-dittatoriale”, il
suo è l'unico partito (Ba'th)
I ribelli fondamentalisti sono salafiti (sunniti), vogliono
instaurare la Shari'a in Siria
Vi sono anche i ribelli moderati, vogliono destituire Bashar
al-Asad, ma non vogliono uno stato fondamentalista (sono
osteggiati dall'ISIS)
Il conflitto siriano
21 agosto 2013: uso di armi chimiche contro civili
Il conflitto ha inizio il 15 marzo 2011 e
sfocia in una vera e propria guerra
civile che vede contrapposte da un lato
le forze governative – il regime di
Bashar al Assad – dall’altra la
coalizione nazionale siriana.
Bilancio superiore a 100.000 vittime
6,25 milioni (1/3 della popolaz.) sono
stati costretti ad abbandonare le
proprie case e tra questi quasi 2
milioni i rifugiati. Molti sono bambini.
La COALIZIONE NAZIONALE vuol dare allo Stato
una maggiore impronta democratica
Assad dice di voler difendere la laicità dello
Stato contro la volontà degli oppositori di
creare uno Stato islamico radicale (tra quelli ci
sono, oltre che forze moderate, anche i Fratelli
musulmani e, sostiene Assad, alcuni infiltrati di
Al Qaeda).
CONSULTARE LE MAPPE E GLI ARTICOLI ALL’INDIRIZZO:
http://www.limesonline.com/guerra-e-pulizia-etnica-in-siria/88226
Il Medio Oriente nello scenario del Terzo Millennio
Medio Oriente
centralità
nello scacchiere geopolitico
• Geopolitica del petrolio/gas naturale
• Sfide alla pace legata a questioni geopolitiche
Seminari
Martedì 15/12/2015 9-11
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“L’area araba in rete” con approfondimenti sulle migrazioni, Egitto e Tunisia:
Ghonim Sara, Agni Nadia, Fortunato Agnese
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"Modernizzazione e tradizione in Cina"
Pechino: Greta Martinelli, Elisa Ghezzi, Arianna Unali
Shangai: Isabel Zoppetti, Patrizia Lomboni, Beatrice Bernardi
Giovedì 17/12/2015 16-18
“La diaspora cinese nel mondo: analisi e considerazioni”
Compagnone Alessia, Mussetti Hilary, Rosa Alessia, Ruscio Francesca
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