Radice di TARASSACO - El Camino de Salida

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PREFAZIONE
Questa è una pubblicazione che fa parte dei libri e delle
dispense “LIFE PROJECT” che hanno lo scopo di diffondere
le giuste informazioni e le soluzioni che agiscono sulle vere
cause dei problemi che ogni giorno viviamo.
Però dobbiamo essere consapevoli che solo se cambieremo
il nostro modo di pensare e di agire, secondo il Vero Amore
così
come
è
insegnato
nel
libro
“La
Legge
Eterna
dell’Amore” (che fa parte delle pubblicazioni “Life Project”),
le soluzioni indicate porteranno il vero cambiamento di
“tutte le cose” sul Pianeta.
INDICE
RADICE DI TARASSACO UNA CURA PER IL CANCRO? .................... p.
4
IL POTERE DELLA RADICE DI TARASSACO ..................................
p.
5
ALCUNE INFORMAZIONI SULLE PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DEL
TARASSACO: ..........................................................................
p. 12
TARASSACO (Taraxacum officinale) ...........................................
p. 13
TARASSACO: INTERAZIONI FARMACOLOGICHE ...........................
p. 17
IL TARASSACO ........................................................................
p. 18
TARASSACO ...........................................................................
p. 21
TARAXACUM OFFICINALE WEBER ..............................................
p. 23
INULINA E F.O.S. ....................................................................
p. 26
IL DENTE DI LEONE (TARASSACO) AGISCE CON I SEGUENTI
EFFETTI: ................................................................................
p. 27
TARASSACO: FORTE DEPURATIVO DEL FEGATO ..........................
p. 29
TARASSACO Dandelion .............................................................
p. 30
LIFE PROJECT .........................................................................
p. 32
RADICE DI TARASSACO
UNA CURA PER IL CANCRO?
Di George Cairns 2006
708 Hughes Road
Woodstock, Illinois 80096
USA
(Fonte: Nexus n° 70)
Un ispirato invito ad utilizzare la radice di tarassaco, antica erba
medicinale per numerose affezioni, ha condotto ad una efficace
cura per il cancro alla prostata nei casi in cui nient'altro si è
rivelato utile.
Il presente articolo mi è stato inviato tramite posta elettronica. Quando ricevo mail di
questo genere, valuto se inserirle o meno sul mio sito web. La pubblicazione di questa mail
è motivata dal fatto che so da tempo che la radice di tarassaco rappresenta una potenziale
cura per il cancro, solo che non disponevo di informazioni dettagliate su come prepararla o
utilizzarla.
Gli erboristi impiegano di frequente la radice di tarassaco per trattare problemi al fegato,
ai reni e alla cistifellea. In Cina viene utilizzata da secoli per determinati tipi di cancro e, fra
l'altro, ha un contenuto incredibilmente elevato di potassio e vitamina A.
Ho parlato personalmente al telefono con il Signore che ha reso pubblica questa cura ed
egli mi ha fatto notare che essa era eccellente per il fegato; mi ha inoltre inviato via posta
ordinaria un metodo più aggiornato per la realizzazione dell'estratto. Ho incluso queste informazioni aggiuntive allo articolo originale che segue.
Come si spiega nell'articolo, quando si tratta di erbe e piante solitamente è meglio utilizzarle fresche e realizzare da sé il prodotto finale. Quando si acquistano erbe o piante presso
un'erboristeria o un negozio affine, talvolta questo può non risultare altrettanto efficace
quanto realizzare il prodotto autonomamente, in particolar modo se le suddette erbe o piante
sono state disidratate o tenute in magazzino per lunghi periodi prima di raggiungere il negozio. Comunque sia, per essere realistici, far crescere una pianta e realizzare da sé il proprio
prodotto può richiedere molte settimane e in questo arco di tempo il cancro può diffondersi!
Mi ha fatto piacere venire a conoscenza di un distributore che, auspicabilmente, vende prodotti al tarassaco di alta qualità: http://www.cartefarm.com/.
_R. Webster Kehr, webmaster, sito web Cancer Tutor,
http://www.cancertutor.com/Cancer02/Dandelion Root.html
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IL POTERE DELLA RADICE
DI TARASSACO
Ogni settimana muoiono di cancro circa 10.000 persone. I dati del governo statunitense
indicano che nell'ultimo decennio i tassi di decesso da cancro non sono mutati. La chemioterapia e la radioterapia salvano all'incirca il 10 percento dei pazienti sottoposti al trattamento,
il che sta a indicare che i nostri medici non hanno a disposizione granché con cui lavorare.
Nel prosieguo dell'articolo, spiegherò come preparare la pianta e quali dosi assumere. Non
bisogna acquistare alcunché. Per qualche ragione, il Signore mi ha scelto per comunicarvi
queste parole; io sono soltanto il messaggero, e niente di tutto questo è un'idea mia. Credo a
ogni parola che scrivo e sono la prova vivente che la cosa funziona. I costi di stampa (da me
affrontati) rappresentano il mio ringraziamento a Dio per avermi restituito la vita e la salute.
Poco più di tre anni fa ero in procinto di morire di cancro. Una mattina, mentre mi stavo
alzando nella speranza che la fine giungesse quanto prima, una voce si rivolse a me dicendomi: "Devi fare qualcosa per il tuo cancro alla prostata. Prendi la radice di tarassaco. Non
aspettarti un miracolo. Ci è voluto molto tempo per maturare questa malattia." La voce era
scomparsa. Pensai che la voce scherzasse riguardo all'impiego del tarassaco. Quando una
voce di questo tipo ti dice di fare qualcosa, la fai. Devi farla, come il fatto di scrivere questo
articolo; è l'ultima cosa che avrei mai immaginato di fare. Quindi mi ritrovai a pensare che
non mi aveva detto quale dose assumerne né come prepararla. In un batter d'occhio seppi
quanta dovevo prenderne, come la dovevo preparare e che la cura avrebbe richiesto da
quattro a sei mesi; mi resi inoltre conto che non ci avrei guadagnato un centesimo.
Quel mattino mi dedicai immediatamente a prelevare alcune radici e iniziai a prepararle.
Circa una settimana più tardi cominciai ad assumere il preparato. Trascorse tre settimane, i
dolori alla schiena erano scomparsi e il mio intestino era migliorato; dopo cinque mesi e
mezzo, non riuscirono a rilevare alcuna traccia di cancro nel mio organismo.
Quindi andai alla ricerca di qualcun altro che provasse il metodo, il che si rivelò il problema maggiore sino a quel momento. Nessuno sembrava volermi dare retta. Quando ne
parlai ai medici, costoro si limitarono a sorridere come se fossi ammattito. Infine, mentre ne
parlavo con un amico, costui mi riferì di avere a sua volta un amico che stava morendo di
cancro a entrambi i polmoni e che era costretto a letto; veniva sottoposto a toracentesi.
Gli avevano dato da quattro a sei settimane di vita. Dopo aver assunto questa polvere
medicinale per circa sei settimane era di nuovo in piedi, svolgeva le sue mansioni e guidava
la macchina. Si recò in ambulatorio e i medici non riuscivano a credere ai loro occhi, quindi
lo portarono in ospedale e lo sottoposero a una TAC; non rilevarono alcuna traccia di cancro
nei polmoni e dissero che si trattava di un miracolo.
Allora pubblicai un annuncio su Northwest Herald mettendo gratuitamente a disposizione (la ricetta); quattro persone dissero che l'avrebbero provata. Pian piano, con il passa
parola, la voce si diffuse.
Alcune persone assunsero il preparato per diversi tipi di cancro, altri per problemi di altro genere. Ad esempio, un uomo aveva perso l'uso del proprio sistema immunitario e gli fu
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detto che non sarebbe riuscito a lavorare per i seguenti tre anni; dopo sei mesi, era già tornato al lavoro e si sentiva molto meglio.
So perfettamente che non si tratta di una panacea universale. Non sarà di giovamento a
tutti o con tutti i tipi di cancro; so che non cura i cancri della pelle e non ha funzionato con i
tumori al cervello.
Un dottore di Boston, Massachusetts, ha elaborato un vaccino che sta producendo grandi
risultati; ha avuto successo con il cancro alla prostata, al colon, al seno, al fegato e, meglio
di tutto, ai polmoni. Cinque soggetti lo hanno assunto per il cancro ai polmoni e tutti sono
stati curati.
Il sistema immunitario tiene sotto controllo le cellule cancerose dell'organismo; sino al
momento in cui il sistema immunitario è sano, solitamente non si presentano problemi di
cancro. Quando tuttavia viene compromesso, il sistema immunitario perde il controllo delle
suddette cellule, le quali iniziano a fagocitare quelle sane, dando origine a quello che si definisce per l'appunto Cancro.
La polvere medicinale ricavata dalla radice di tarassaco ha in sé qualcosa che ricostituisce il sangue e il sistema immunitario.
Quando il sistema immunitario è ripristinato a tal punto, riacquista il controllo delle
cellule cancerose, le quali eseguono una sorta di dietro-front e iniziano a rimediare ai danni
che hanno provocato.
Questo è il motivo per cui si deve avere molto appetito, in quanto, se si prefigura un
sistema immunitario forte, l'organismo deve a sua volta ricostituirsi; ciò non funzionerà per
individui che hanno perso l'appetito o sono sotto chemioterapia. I medici si propongono di
eliminare il cancro dall'organismo tramite la chemioterapia o la radioterapia, che distruggono il sistema immunitario e inibiscono l'appetito.
Queste sono le cose più importanti di cui l'organismo necessita per combattere il cancro.
Anche gli interventi chirurgici mandano all'aria il sistema immunitario; questa è la ragione
per cui molti pazienti sottoposti a interventi contro il cancro non molto tempo dopo lo vedono rispuntare da qualche altra parte.
Molte delle peggiori malattie che hanno infestato il mondo sono state sconfitte alquanto
agevolmente. Quando ero ragazzo, le donne temevano il gozzo più di quanto non temessero
il cancro.
Un po' di iodio nella dieta ha posto rimedio a quel problema. Per secoli le malattie più
temute furono la lebbra e il tetano; un medico scoprì di poter ricavare la penicillina dal pane
ammuffito e di poter curare quelle e molte altre malattie. Da quanto tempo è in circolazione
il pane ammuffito?
Oltre che contro il cancro, sono sicuro che gli scienziati troveranno numerosi impieghi
per la polvere ricavata dalla radice di tarassaco; io ho già scoperto che ricostituisce il sangue
e, quindi, si guarisce e molto più in fretta.
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La preparazione della radice di tarassaco
Per ricavare la polvere dalla radice di tarassaco è necessario seguire le mie istruzioni
alla lettera; qualsiasi modifica vanificherà il risultato.
Prelevate dal terreno una manciata di radici di tarassaco; il periodo dell'anno non riveste
alcuna importanza. Asportate le foglie situate appena sotto la corona. Non lavatele. Le radici
devono quindi essere essiccate a circa 38 gradi (Celsius). Io lo faccio in un'incubatrice a
secco; la procedura è possibile anche utilizzando una lampada a infrarossi, posto che la distanza dal materiale determini la temperatura sopra citata; se non fa troppo caldo è possibile
anche mettere la sostanza in soffitta o ricorrere alla luce solare. La permanenza nell'incubatrice deve protrarsi per cinque o sei giorni. Io non ho mai utilizzato la luce a infrarossi durante tutta la procedura. Quando si piega una radice e questa si spezza, allora è pronta per
essere ridotta in polvere.
Procuratevi una vecchia padella in ferro e un martello pulito. Prendete una radice alla
volta, collocatela nella padella e iniziate a picchiettare. Non colpitela con troppo vigore, altrimenti volerà da tutte le parti. Per tenerne la maggior parte all'interno della padella, io circondo la radice con una mano; se rimane attaccata al martello e alla padella e non si sbriciola in mano, significa che non è abbastanza secca. Continuate la procedura sino a quando
non disponete di una quantità sufficiente a cominciare. Per prepararne a sufficienza per una
settimana, occorre all’incirca una mezz'ora; quando vi sarete impratichiti, impiegherete
molto meno tempo.
Ho a disposizione un vecchio mortaio che i farmacisti erano soliti utilizzare per pestare
le pastiglie, con il quale si fa molto più in fretta. Non usate un macinino elettrico; in tal
caso, la cosa non funzionerà. Troppa parte utile si perde in polvere. Dovete eseguire le mie
indicazioni, altrimenti lasciate perdere. Ho provato delle scorciatoie per accelerare i tempi,
ma è come se qualcuno stesse sbirciando sopra la mia spalla, e so quando commettevo un
errore. Sono un vecchio agricoltore e non uno scienziato, quindi non sapevo quale fosse la
corretta quantità da prendere.
A questo punto, assumetene mezzo cucchiaino abbondante, miscelandolo con acqua,
succo d'arancia, etc., una volta al giorno, in qualsiasi momento; non usate bibite gassate, liquori o bevande calde. Una volta miscelata la polvere, utilizzatela tutta; conservatela in un
luogo asciutto. Dopo averla assunta per tre o quattro giorni, vi sentirete bene, ma
niente di più; questo è dovuto al fatto che il sangue si sta rafforzando. Quando il vostro
sangue è a posto, lo siete anche voi. Nella maggior parte dei casi, la procedura ripristinerà al
meglio il vostro sistema immunitario in un arco di tempo variabile fra i tre giorni e le tre
settimane, al punto che il sistema riprende il controllo delle cellule cancerose e il cancro
cessa di diffondersi. Nella maggior parte dei casi sarà di aiuto. Mentre la sostanza opera non
si hanno particolari sensazioni; semplicemente, vi sentite un po' meglio di settimana in settimana. Dopo tre settimane, il dolore alla schiena sarà quasi del tutto scomparso e, qualora
abbiate sofferto degli stessi dolori di cui ho sofferto io, vi renderete conto che sta funzionando. Nel caso di cancro osseo alla colonna vertebrale, il processo di guarigione richiederà
tre mesi.
Non si tratta di una cura dagli effetti immediati. Per sviluppare la malattia c'è voluto del
tempo e la guarigione dell'organismo comporta anche essa del tempo. Prima si inizia, prima
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si supera il cancro. I giovani guariscono più velocemente rispetto alle persone più mature,
nondimeno la procedura avrà effetto a qualsiasi età. Lo so perché ho ottant’anni e assumo la
sostanza da oltre tre anni; non si è più presentato alcun tipo di cancro né gli effetti collaterali, salvo che, quando ne ho avuto abbastanza, il mio organismo lo manifesta con bruciori di stomaco; a quel punto interrompo per un po'. Quando ne hanno bisogno in misura minore, alcuni soffrono di mal di stomaco; questo significa anche che il cancro è
sotto controllo e che non si ha bisogno della stessa quantità di sostanza. Inoltre, probabilmente rileverete che quando assumete la sostanza a pieno regime non vi beccherete
nemmeno un raffreddore.
Il principale nemico della radice è la chemioterapia. Più intensa è la chemio, minore è la
possibilità che la polvere funzioni, poiché la chemio abbatte il sistema immunitario e l'appetito - due fra gli elementi più importanti che servono a curare il cancro. Le probabilità che
la chemioterapia vi guarisca sono nell'ordine del 10%; senza chemio, salgono a 75-80%, ma
dovete assumere la polvere ogni giorno. Non permettete al vostro medico di propinarvi la
solita minaccia secondo cui, se non gli date retta, la solfa è "se intendi buttare via la tua vita,
non te lo posso impedire". Rammentate che nel 90% dei casi coloro che seguono questo
consiglio e si sottopongono alla chemioterapia sono al cimitero. Non biasimate il medico fa del suo meglio con quello che ha a disposizione - oppure potreste richiedere una garanzia
per iscritto.
Ho citato soltanto i tipi di cancro che, in base alle mie conoscenze, hanno avuto persone
che hanno poi utilizzato la radice, la quale, se assunta prima della scomparsa dell'appetito, dovrebbe essere di ausilio per il cancro al pancreas e per la maggior parte degli altri. La radice è un alimento, non un farmaco, quindi non dovrebbe interferire con le medicine potenzialmente somministrate dal vostro medico. Solo due medici hanno detto ai loro
pazienti di continuare ad assumere la polvere medicinale in seguito a una miracolosa guarigione; gli altri l'hanno denigrata e mandato al diavolo i pazienti anche se il cancro era
scomparso. La comunità medica non accetterà facilmente questa sostanza.
Tornando al fatto di non lavare le radici e di lasciarvi un po' di terra, ciò è a vostro beneficio. Una buona porzione di immunità deriva dal suolo; inizia non appena si nasce. Le dita
di un bimbo toccano le cose e poi finiscono in bocca. Inizialmente un po' di sporcizia, che
diventa sempre di più man mano che si cresce e si comincia a spostarsi gattoni. Puoi tutto
quello che si tocca finisce in bocca. Quando il bambini vanno fuori a giocare e poi rientrano,
le parti più sporche sono le mani e la zona attorno alla bocca, dove le prime vanno a finire
indipendentemente da quanto siano sporche. Nel terreno vivono numerosi batteri e agenti
patogeni, che comunque non sembrano provocare alcun danno; nondimeno questa prassi
rafforza il sistema immunitario. Alcuni animali non possono vivere senza ingerire una certa
quantità di terreno.
Se siete giunti a questo punto dell'articolo, vi sarete resi conto che tutto rientra nella
sfera del senso comune. I miei migliori auguri a tutti coloro che soffrono di cancro e di altre
affezioni.
George Cairns, Woodstock,
Illinois, USA
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NUOVE ISTRUZIONI DI GEORGE CAIRNS
Dopo la pubblicazione dell'articolo originario ho avuto occasione di parlare al telefono
con George Cairns, il quale mi ha informato di avere istruzioni più dettagliate e aggiornate.
Me le ha fatte pervenire e le troverete qui di seguito. Comunque sia, i malati di cancro non
possono attendere mesi per raccogliere il tarassaco al momento giusto e aspettare altri mesi
ancora per congelare, piantare e "mietere" un nuovo raccolto. Riguardo al brano che segue,
concentrate l'attenzione sulla raccolta e la preparazione delle piante di tarassaco e auguratevi che, quando ne avrete bisogno, la stagione sia quella giusta.
_ R. Webster Kehr, webmaster, Cancer Tutor.com
Come ottenere la polvere di radice di tarassaco: partiamo dalla prima fase, ovvero la
raccolta dei semi. Il seme si trova alla base della bianca corona di peli che si presenta allorquando il fiore giallo giunge a piena maturazione; soffiandoci sopra, i semi si disperdono.
Questi piccoli semi crescono solo in primavera. Li raccolgo durante i mesi di maggio e giugno, quindi li metto nel freezer. In questo modo si "inganna" Madre Natura, in quanto i semi
devono gelare prima di crescere e, grazie a tale procedura, è possibile coltivarli lo stesso
anno in cui li si raccoglie. Preparate il terreno dove intendete piantarli, spargete i semi sulla
superficie del terreno, rastrellate molto delicatamente sino a inserirli nel suolo e annaffiateli.
In genere io pianto i semi nel mese di agosto.
Prelevo le pianticelle nel successivo mese di aprile, durante il quale cerco di trapiantarle tutte, poiché alla fine di aprile le piante iniziano a fiorire, il che sottrae energia alla costituzione delle radici; una buona prassi è quella di asportare i germogli per i primi due
mesi. Quando, in aprile, metto a dimora le pianticelle, le pianto a circa sei pollici di distanza, in file distanti di 18-20 pollici. Quando necessario le sarchio e le mantengo libere da
erbacce e gramigna, un'operazione che dopo un paio di mesi non sarà più possibile, poiché
ricopriranno il terreno. Allora estirpo erbacce e gramigna dal terreno coltivato. Innaffio a
seconda delle esigenze.
Solitamente iniziò a raccoglierle in ottobre, periodo in cui alcune radici avranno il diametro di un pollice. Asporto quasi tutto il terriccio (ma non completamente) e le taglio nel
senso della lunghezza, le radici più grandi fino alle dimensioni di circa un quarto di pollice,
così essiccheranno in modo omogeneo.
A tale scopo utilizzo un'incubatrice a ventilazione forzata a secco, regolata sui 38 gradi
(Celsius) o poco meno; occorrono cinque giorni prima che le radici siano pronte per essere
macinate. In alternativa potete utilizzare un disidratatore regolato sui 38 gradi (Celsius) tuttavia, se questo non dispone di possibilità di regolazione, evitate di usarlo. Si può sfruttare
anche la luce solare, posto che collochiate le radici in qualche involucro che lasci passare il
vento, come un sacchetto di iuta per patate o cipolle; appendetele esposte alla luce solare
ma, verso sera, prendetele e mettetele in un sacchetto di plastica, avendo cura di sigillarlo;
se non osservate questa prassi, le radici assorbiranno l'umidità e vi ritroverete punto e a
capo. Poi, la mattina seguente, esponetele di nuovo al sole. Se avete il riscaldamento in casa
non vi è problema, dato che essiccheranno in modo ottimale vicino a quasi qualsiasi fonte di
calore, come un camino, una stufa. Durante l’essiccazione il terriccio rimasto verrà in parte
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eliminato; Madre Natura sa quanto lasciarne. Se le radici sono pulitissime, aggiungete un
po' di terriccio, in quanto senza di esso la polvere non funzionerà.
Quando preparate la polvere, cercate di non perdere nulla. Pestate le radici sino a renderle piatte, quindi inseritele in un macinacaffè per 25 secondi e avrete la polvere medicinale; potete anche continuare a prestarle e sbriciolarle a mano sino a ottenere la giusta consistenza. Per un periodo ho utilizzato un mortaio e un pestello di ferro fornitimi da un
amico; con tali attrezzi potete sminuzzare la polvere a vostro piacimento.
Per conservarla, collocatela in un vasetto a chiusura ermetica, riempiendolo il più possibile sino all'orlo; in tal modo io l'ho conservata per 10 mesi. Ultima avvertenza, sistemarla
in un luogo asciutto.
_George Cairns, Woodstock, Illinois, USA
Nota del Direttore
George Cairns può essere contattato via posta ordinaria presso il seguente indirizzo: 708
Hughes road, Woodstock, Illinois 80096, USA. George avverte che la polvere di radice di
tarassaco reperibile presso erboristerie e simili non è prodotta secondo le stesse modalità da
lui illustrate e, a quello che se ne sa, non è utile contro il cancro.
Prima di andare in stampa abbiamo tentato di metterci in contatto con Mr. Cairns, ma il
suo telefono non era collegato; di conseguenza, non ci troviamo nelle condizioni di chiarire
alcuni interrogativi suscitati dal suo articolo e relativa integrazione. Ad esempio, nel primo
articolo Mr. Cairns consiglia di non utilizzare un macinino elettrico, tuttavia nell'aggiornamento per produrre la polvere consiglia l'uso di un macinacaffè.
Le prefazioni sono opera di R. Webster Kehr, webmaster del sito Cancer Tutor,
http://www.cancertutor.com, col quale abbiamo tentato di metterci in contatto prima della
pubblicazione, senza tuttavia ricevere alcuna risposta.
Gli articoli sono stati leggermente modificati per essere pubblicati su NEXUS.
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ATTENZIONE:
N.D.A. Isha Babaji consiglia: le radici polverizzate possono essere acquistate in
capsule. Aprire le capsule contenenti radici in polvere di TARASSACO fino a
raggiungere il quantitativo di mezzo cucchiaino abbondante. Al posto della terra, che
normalmente si trova attaccata alle radici del TARASSACO ma che in questo caso è
assente, si può usare l’EQUISETO o l’ARGILLA ventilata in polvere per uso interno
(reperibile presso la ditta di prodotti biologici “Pronto Bio” che ha i migliori prodotti
biologici esistenti sul mercato - www.prontobioshop.com), dal momento che l’elemento
principale terapeutico dell’ARGILLA, dell’EQUISETO e della “TERRA” è sempre la
medesima sostanza: la SILICE o “SILICIO”. Sono sufficienti le polveri di due o tre
capsule di EQUISETO da mischiare con le polveri di radice di TARASSACO per
avere la “terra” di cui si parla nell’articolo.
La SILICE, contenuta naturalmente in equiseto, argilla, zeolite, ortica, artiglio del
diavolo, ecc., si è infatti rivelata un potente anticancro, rigeneratore, disintossicante,
antiveleno, ricostruttore. La SILICE è l’antidoto dell’alluminio. Questo pericoloso
metallo pesante è presente in altissima concentrazione nell’aria, nella pioggia, nelle
falde acquifere, a causa delle scie chimiche rilasciate dagli aerei militari USA, in Italia
e in altre parti del mondo. Le api sono morte per il 50% in Italia e negli USA hanno
raggiunto una mortalità con punte fino al 90% a causa di concimi chimici, erbicidi,
pesticidi, O.G.M., nanoparticelle, e metalli pesanti, soprattutto l’alluminio, ecc. Nei
corpi delle api sono state ritrovate quantità talmente elevate di alluminio in grado di
far ammalare gravemente anche un essere umano. L’alluminio causa il Morbo di
Alzheimer, tremori delle mani, vertigini, mancanza di orientamento e di memoria. Gli
esseri umani soffrono delle stesse malattie delle api. Se volete conoscere i gravi livelli di
inquinamento presenti nell’ambiente e come sono riuscito a guarire le mie api, potete
leggere i miei libri “SOS TERRA” e “COME HO SALVATO LE MIE API”. Essi sono
reperibili a questo link: http://laviadiuscita.net/ebook-life-project/.
La suddetta ditta Pronto Bio vende sia le radici di TARASSACO in polvere che
L’EQUISETO, sempre in polvere. L’Unione del TARASSACO e dell’EQUISETO (o la
ZEOLITE come alternativa all’equiseto) in polvere va a creare una potente sinergia
per prevenire e curare le malattie. Ciò è confermato da numerose guarigioni avvenute
spesso anche con il solo utilizzo dell’EQUISETO, come dichiarato anche dall’esperta
di erbe Maria Treben. Il TARASSACO e l’EQUISETO, insieme, potrebbe essere per
molti una “formula vincente”.
Un’altra potente “formula vincente” consiste in un decotto di radici di Bardana e
Tarassaco unite all’Equiseto (pianta). Le radici di Bardana, di Tarassaco e la pianta
dell’Equiseto potete ordinarle all’Erboristeria Montagna di Maglie (LE) – tel.
0836.484656.
Pace e Amore a tutti
Isha Babaji
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ARTICOLI PRESI DA INTERNET
Alcune informazioni sulle
proprietà terapeutiche del tarassaco:
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TARASSACO
(Taraxacum officinale)
FAMIGLIA: Asteraceae tarassaco
HABITAT: tutta l’Europa.
PARTE USATA: la radice fittonante.
PREPARAZIONE FARMACEUTICA CONSIGLIATA: l’estratto secco titolato in
inulina min. 25% (Farmacopea Francese X), La sua dose giornaliera è di 12-13 mg. per kg
di peso corporeo, suddivisa in due somministrazioni poco prima dei due pasti principali.
COMPOSIZIONE CHIMICA: è ricco di inulina e di altri fruttani, ma contiene anche
flavonoidi e piccole quantità di cumarine. Contiene anche un po’ di olio essenziale, che conferisce alla pianta il suo odore caratteristico, e una mucillagine altamente idrofila. Vi sono
anche acidi caffeico, clorogenico e cumarico, e una certa quantità di tannini.
PROPRIETÀ TERAPEUTICHE: Coadiuvante nel favorire la produzione di bile;
azione favorente il transito intestinale; azione favorente l’eliminazione dei liquidi in eccesso.
Favorisce l’aumento della produzione di bile da parte del fegato, con inizio dell’effetto
dopo circa un’ora e con una durata d'azione di circa 4 ore. Inoltre aiuta a proteggere le cellule del fegato.
L’aumento nella produzione di bile è la causa dell’azione favorente il transito intestinale; infatti la bile fa aumentare i movimenti intestinali. La ricchezza di inulina del tarassaco aiuta a mantenere attiva la flora batterica e quindi il benessere di tutto l’organismo.
L’inulina infatti viene considerata un prebiotico, cioè una sostanza capace di favorire il benessere della flora batterica positiva (Lactobacillus e Bifidus) a scapito di quella non positiva (Enterobacteriaceae in genere).
Infine, anche l’azione di stimolo all’eliminazione dei liquidi in eccesso è di una certa
importanza.
* Indicazioni principali: insufficienza biliare, disturbi digestivi.
* Azione principale: aumento della produzione di bile da parte del fegato.
* Altre azioni: diuretica e depurativa.
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EFFETTI COLLATERALI: nessuno rilevante.
CONTROINDICAZIONI: Non deve essere utilizzato dai pazienti che presentano calcoli di piccole dimensioni alle vie biliari, perché può essere causa di coliche. Non ci sono
dati sul suo uso in gravidanza e durante l’allattamento.
INTERAZIONI FARMACOLOGICHE: Non sono note.
DATI TOSSICOLOGICI: la dose letale per bocca nel ratto è superiore a 3 g per kg di
peso.
BIBLIOGRAFIA.
1. Bruneton J. Pharmacologie phytochimie plantes medicinales. Ed. Lavoisier, Paris,
1993.
2. Sannia A. Fitoterapia moderna Vol. 1 e 2, Tecniche Nuove Ed., Milano, 1998.
CARATTERISTICHE GENERALI
Il tarassaco, Taraxacum officinale Web., appartiene alla famiglia delle Asteraceae
(Compositae) ed una pianta diffusa praticamente ovunque fino a 2000 m di altitudine tanto
che viene considerata un'infestante. Questa pianta ha però tante proprietà tanto da essere rivalutata e la cura a base di questa pianta oggi si chiama "tarassacoterapia".
Il tarassaco è una pianta erbacea perenne provvista di robusta radice fittonante bruno nerastra all'esterno e biancastri i tessuti interni che al taglio produce latice.
Le foglie sono tutte radicali, vale a dire che partono direttamente dalla radice e sono
molto grandi, lunghe, disposte a rosetta alla base con evidente nervatura centrale di un bel
verde tenue.
I fiori del tarassaco sono giallo vivo raccolti in capolini apicali portati da un lungo stelo
alto anche 40 cm, liscio e cavo al suo interno. Fiorisce da marzo a novembre.
L'infruttescenza prende il nome di soffione ed è formata dai semi provvisti di pappo (insieme di peli che si trovano all'apice dei frutti) che servono per agevolare la diffusione del
seme da parte del vento.
I semi di tarassaco sono degli acheni grigiastri, ovali con piccole spine alla sommità.
PROPRIETA'
Il tarassaco contiene olio essenziale, tannino, inulina, mucillaggini, pigmenti flavonoidi,
glucidi, provitamina A, vitamine B, vitamina C e sali minerali.
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Le proprietà del tarassaco sono: colagogo (aumentare la quantità di bile che defluisce
nell’intestino), diuretico, lassativo, antiscorbuto, depurativo, stomachico e tonico.
PARTI UTILIZZATE DELLA PIANTA
Le foglie di tarassaco raccolte da ottobre ad aprile e consumate fresche.
Le radici raccolte da giugno a settembre, tagliate a fettine sottili e fatte essiccare velocemente.
Sono utilizzati anche i fiori ancora in bocciolo a scopo alimentare.
COME SI UTILIZZA
Il tarassaco si usa sia come decotto, succo o semplicemente consumato fresco come disintossicante per depurare il fegato ed i reni, per la dispepsia, anoressia, i calcoli ed il colesterolo. Per questo uso si parla di una vera e propria "tarassacoterapia" cioè l'assunzione per
circa 10 gg all'anno di tarassaco come disintossicante e purificatore dell'organismo.
Il succo della pianta fresca è un ottimo schiarente della pelle e le lentiggini mentre il
decotto per rassodare e pulire la pelle.
In cucina del Tarassaco si usano le giovani foglie ad insalata mentre i capolini bolliti
forniscono un'ottima verdura. I fiori ancora chiusi possono essere conservati sottaceto.
CURIOSITA'
Il tarassaco è anche conosciuto come Cicoria selvatica, Dente di leone, Soffione, Piscialetto, Cicoria burda.
Del tarassaco non si ha notizia prima del 1400. Nel 1546 Bock lo definisce un diuretico;
Tabernaemontanus, un farmacista tedesco vissuto nel 1500 definisce il tarassaco una pianta
dalle virtù ineguagliabili. Ma è sono nel XX secolo che si scopre veramente questa pianta
tanto che la terapia a base di tarassaco viene chiamata "tarassacoterapia".
AVVERTENZE
Fare attenzione al latice che fuoriesce quando si tagliano le foglie o gli steli che se ingerito può essere tossico.
(Fonte: http://www.elicriso.it/it/piante_medicinali/tarassaco/)
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Tarassaco. Interazioni farmacologiche
(Fonte: http://www.farmacovigilanza.org/fitovigilanza/interazioni/032.asp)
a cura di Alessandro Oteri, Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e
Farmacologia, Università degli Studi di Messina)
Il tarassaco (Taraxacum officinale), noto anche come Dente di leone o Soffione, è una
pianta erbacea perenne, utilizzata per il trattamento di disturbi epatici quali litiasi biliare
(azione preventiva), colecistopatia ed insufficienza epatica. Le parti utilizzate sono le radici
il cui uso prevede il trattamento di reumatismi, gotta, eczema cronico (come depurativo),
obesità, ipoacidità gastrica, inappetenza e turbe digestive in genere. Il Tarassaco è ritenuto
infine un blando lassativo (favorisce l’evacuazione delle feci) e un lenitivo delle infiammazioni emorroidali (1).
I principali componenti responsabili degli effetti farmacologici del tarassaco, comprendono: principi amari (tarassacina, tarassestrolo ed altri triterpeni pentaciclici), steroli (sitosterolo, stigmasterolo), caroteni (xantofille) flavonoidi (apigenina 7-glucoside), acido caffeico e clorogenico, zuccheri, inulina, enzimi e potassio (2-4).
Il tarassaco può avere un effetto inibitorio sull’aggregazione piastrinica e può teoricamente potenziare l’effetto farmacologico dei farmaci trombolitici, anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici (5).
Le foglie e le radici della pianta contengono elevate quantità di potassio, pertanto
l’assunzione concomitante di supplementi di potassio (chimico) e di tarassaco può determinare iperkaliemia. Tale associazione dovrebbe quindi essere evitata (6).
Per la sua capacità di aumentare la secrezione clorido-peptica dello stomaco, il tarassaco
può incrementare il potere gastrolesivo dei FANS.
Infine, a causa dell’effetto diuretico, il tarassaco può aumentare la deplezione di sodio e
aumentare di conseguenza la tossicità del litio (7).
Bibliografia.
1. Campanini E. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. Edizioni Tecniche Nuove II Ed pag.
512.
2. Clifford MN et al. The chlorogenic acids content of coffee substitutes. Food Chem 1987; 24:
99-107.
3. Williams CA et al. Flavonoids, cinnamic acids and coumarins from the different tissues and
medicinal preparations of Taraxacum officinale. Phytochem 1996; 42: 121-127.
4. Hook I et al. Evaluation of dandelion for diuretic activity and variation in potassium content.
Int J Pharmacog 1993; 31: 29-34.
5. Kowalak JF & Mills EJ (Eds): Professional Guide to Complementary & Alternative Therapies.
Springhouse Corp., Bethlehem Pike, PA; 2001:175.
6. Hook I, McGee A & Henman M: Evaluation of Dandelion for diuretic activity and variation in
potassium content. Int J Pharmacog 1993; 31(1):29-34.
7. Firenzuoli F. Interazioni tra erbe, alimenti e farmaci. Pag.213. Ed. Tecniche Nuove.
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Il Tarassaco
Taraxacum officinale Weber
Famiglia: Compositae
Droga: radice (anche con parti aeree), foglie
Costituenti principali:
polisaccaridi (inulina), flavonoidi, principi amari (sequiterpeni lattoni), terpeni, steroli,
acidi organici (cinnamico, caffeico), caroteni, sali minerali (potassio).
Attività principali:
Diuretico, depurativo, coleretico, colagogo, eupeptico e stomachico, blando lassativo,
antinfiammatorio
Impiego terapeutico:
ritenzione idrica e coadiuvante nella perdita di peso, discinesie delle vie biliari, dispepsie, inappetenza, flatulenza, disturbi reumatici, infiammazioni artritiche, disturbi del fegato
(intossicazioni), disturbi della pelle.
Attività farmacologica:
Il Tarassaco è una fra le più antiche piante medicinali e tradizionalmente conosciuto in
tutto il mondo con moltissimi nomi (ingl. Dandelion). Considerata una pianta infestante dei
giardini è invece ricchissima di principi attivi che ne fanno uno dei rimedi più importanti in
fitoterapia. Il Tarassaco non risulta conosciuto in Europa per le sue proprietà fitoterapiche
prima del XV secolo, infatti mentre citazioni in testi di medicina arabi ci sono già a partire
dal XI secolo. Dal XVI secolo è presente come 'droga' ufficiale e i farmacisti la indicavano
come Herba taraxacom o Herba urinaria. Una specie russa di tarassaco (il Taraxacum koksaghyz) è di particolare importanza per la produzione di lattice.
Il Tarassaco è sempre stato apprezzato nella medicina popolare per il suo potere di stimolatore delle funzioni epatiche, proprietà poi confermata dalla fitoterapia moderna tramite
studi farmacologici e clinici che hanno evidenziato sia un aumento della contrazione della
cistifellea, e quindi l'incremento della secrezione epatica (azione colagoga), sia un aumento
della secrezione biliare (azione coleretica). In questo modo favorisce l'eliminazione delle
tossine attraverso il fegato.
Gli studi sul fitocomplesso hanno rivelato la presenza di numerosi componenti responsabili dell'azione antispasmodica, diuretica, vitamino P-simile tra cui soprattutto i composti
flavonici (che sono anche i pigmenti colorati responsabili del colore dei fiori). Oltre ad essi
il Tarassaco contiene dei principi amari, che rappresentano la parte preponderante del fito18
complesso: per questo il Tarassaco ha azione prevalente sulle funzioni digestiva ed epatica.
I principi amari, noti nella letteratura meno recente col nome generico di Tarassacina, sono
gli eudesmanolidi, i -D-glucopiranosidi dell'acido tarassico e dell'acido 11,13-diidrotarassico e il tarassacoside, un derivato dell'acido p-idrossifenilacetico.
Le radici contengono inoltre molta inulina, sostanza che ha lieve proprietà lassativa
oltre che favorire la crescita dei bifidobatteri della flora batterica intestinale. Nel fitocomplesso sono presenti anche alcune sostanze ad azione enzimatica che stimolano l'attività
delle grandi ghiandole, soprattutto di fegato e reni, e considerate capaci di stimolare il metabolismo cellulare complessivo.
Il Tarassaco presenta una potente attività diuretica, superiore rispetto alla maggior parte
delle altre droghe epatiche. Esso infatti stimola la secrezione renale, favorendo la rimozione delle tossine con le urine. All'azione diuretica contribuisce anche il contenuto insolitamente elevato di potassio che non viene riassorbito nei tubuli. Anche i flavonoidi e gli
eudesmanolidi interagiscono nell' aumento della diuresi.
La radice di Tarassaco è considerata quindi una delle erbe a maggior potere detossificante e drenante: stimola fegato e cistifellea a rimuovere i prodotti di scarto, i reni a
espellere le tossine. Altri impieghi riguardano lo stimolo dell'appetito, il trattamento di flatulenze e come tonico: i principi amari stimolerebbero la fase iniziale del processo digestivo, compresa la secrezione di succhi salivari e gastrici.
Il tarassaco, per l'azione amaroide, viene infine utilizzato anche nelle formulazioni cosmetiche ed è sfruttata la sua attività contro scottature, eczemi e problemi della pelle in genere. La lunga tradizione d'uso indica il Tarassaco come una pianta sicura e ben tollerata.
Gli studi farmacologici non riportano tossicità, non sono riportati effetti collaterali significativi, a volte è stato riportata acidità gastrica. Non sono note controindicazioni, eccetto per
soggetti con microcalcoli alla cistifellea o in caso di ulcera peptica. Non usare in gravidanza
ed allattamento.
Aspetti botanici:
Il Tarassaco è una erbacea perenne o annuale, assai diffusa in tutte le zone temperate
dell' Europa e dell'Asia. E' caratterizzato da una radice fittonante di colore scuro e dall'aspetto carnoso. Le foglie sono oblunghe e disposte a rosetta. Fra ottobre e febbraio, le radici
formano uno stelo fiorale, lungo fino a 40 cm. Lo stelo è cavo, e produce una linfa verde
chiara, lattiginosa e amara. Fiorisce fra aprile e novembre. L' infruttescenza è molto caratteristica: è un globo piumoso noto infatti come 'soffione'.
Il Tarassaco è una pianta dal carattere infestante e difficile da estirpare; cresce bene nei
terreni azotati di campi, pascoli e boschi fino ad altitudini di 2000 metri e la si trova anche
nei prati incolti, nei giardini e lungo le strade.
La droga è costituita dalla radice, talvolta accompagnata dalle parti aeree, ma mai dalle
infiorescenze. E' in commercio anche la droga costituita dalle sole foglie. Dalle radice si
ottengono le polveri e gli estratti a scopo fitoterapico: in particolare sono disponibili estratti
standardizzati in inulina per la preparazione di forme orali solide.
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Forme farmaceutiche e posologia:
Infuso: 5-10g foglie secche in 150ml d'acqua bollente/ 2-3 tazze al giorno
Decotto: 3-4 g radici in acqua bollente per 15'/ 2-3 tazze al giorno
Tintura: 20g radice essiccate in 80g di alcol (20°) per 15 giorni / 10-15 gocce, 3 volte al
giorno
E.S.: 250-300 mg estratto stand. / 2-3 cps al giorno.
Fonte: Farmanetwork
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Tarassaco
-Nome botanico latino. Taraxacum officinale (L. DC.) Web, in Wigg.
-Famiglia botanica. Composite/Cicoriee/Crepidee.
-Sinonimi. Leontodon Taraxacum L.; Taraxacum dens leonis Desf.; Taraxacum officinarum Roth.; Taraxacum vulgare Lamk. Link.; Taraxacum officinale DC. Web.; Leontodon
officinale o vulgare With.; Hedypnois Taraxacum Scop.
-Significato del nome. Taraxacum è un nome dato alla fine del Medio Evo dagli Apoticari, dal greco taraxachè = turbamento, da tarasso = agito, rimescolo, scompiglio e da
akos = rimedio, per significare le proprietà rilassanti. Altri sostengono che derivi
dall’arabo tarakhchakon o tarakhchagoun, nome dato ad una Cicoriacea.
-Leontodon, dal greco leon = leone e odontos, gen. = dente, ovvero dente di leone, per
la forma dentellata delle foglie, paragonate ai denti del leone.
-Hedypnois è il nome greco di una Cicoriacea odorosa; da edus = grato, piacevole e
peon = odore. Officinarim, officinale; vulgare delle officine farmaceutiche; comune.
-Nomi internazionali. It.: Tarassaco; Fr.: Pissenlit; Ingl.: Common Dandelion; Ted.:
Gemein Kublume; Sp.: Taraxacon.
-Nomi dialettali. Dente di leone, Capo di frate, Soffione, Piscialetto, Barba du Signù,
Sicoria Servaja, Dent at can, S-ciapa douje, Tale, Lampiùn, Zangune riestu.
Distribuzione geografica. E’ una pianta diffusissima in tutto il mondo. Dal piano alle regioni montane dell’Europa. Da noi, ai margini della strade, terreni erbosi e fertili, vecchi
muri, campi incolti e coltivati, dal mare alla zona alpina.
-Descrizione botanica. E’ una pianta erbacea perenne, alta 15-30 cm. Radice lunga,
grossa, cilindrico-fusiforme, fibrosa semplice o 2-3 volte ramificata, biancastra e lattiginosa
all’interno, brunastra all’esterno. Il succo o lattice è amarissimo. Scapo floreale eretto, cilindrico, lungo, talora ascendente, fistoloso, verso l’alto un po’ pubescente. Foglie glabre a rosetta, oblungo ovate, sessili o attenuate in un picciuolo con nervatura mediana saliente, più o
meno lungo, pennatofide o pennato partite, laciniate, col margine superiore dentato o intero.
Il capolino è grande e di un bel giallo dorato. Fiori ligulati, con una linguetta lineare troncata all’apice e con cinque dentini. Le brattee sono lineari, acuminate, carenate, involucrali
a due serie. Acheni fusiformi, piccoli, sormontati da un pappo setoloso, stipitato, grigiastri.
-Tempo della fioritura. Fiori gialli da marzo a ottobre.
-Parti usate. La radice e le foglie.
-Tempo balsamico o della raccolta. La radice si raccoglie in maggio-giugno o meglio
in autunno, perché in questo periodo è più ricca di inulina (24% in ottobre). In primavera è
stata trovata invece la levulina. Le foglie si raccolgono in aprile-maggio.
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-Corrispondenza astrologica. Giove, Leone.
-Composizione chimica. Radice: tarassacina, tannino, mucillagine, colina, resina, inulina, fitosterolo, zuccheri, catecù; tarassolo, tarasserolo, (alcooli terpenici), anirina. Foglie:
inosite, mucillagine, zuccheri, una sostanza resinosa, tarassacina, tracce di tannino. Fiori:
alcooli triterpenici, sostanze coloranti carotinoidi e vitamina B2.
-Azione farmacodinamica. Amaro che eccita l’appetito, colagogo, diuretico e leggermente purgativo. Si noti bene che l’azione colagoga non consiste nell’aumento di bile, ma
nel favorire questa droga le contrazioni della vescichetta biliare che favorisce il deflusso biliare. In sintesi il Tarassaco è anti-idropico, antiscorbutico, colagogo, coleretico, depurativo,
diuretico, ipocolesterolomizzante, lassativo, stimolante la mucosa gastrica, tonico.
-Applicazioni terapeutiche. Acne, angiocolite cronica, atonia gastrica, cefalea da dispepsia, colesterolocemia, diabete, dispepsia, emorroidi, enterospasmo, gastroectasia, idropisia, itterizia, litiasi biliare, nefrite, ragadi, renella, scorbuto, tenesmo. Il Tarassaco è un ottimo depurativo primaverile e autunnale, specialmente rispettando i tempi astrologici per la
somministrazione.
-Preparazioni e dosi.
Decotto di radici: 5-10 gr. in 100 gr. d’acqua: 2-3-4 tazzine pro die. Le radici si mettono
frantumate.
Infuso: 1-2% 3-5 bicchieri al giorno.
Macerato 3% per 8 ore 2 tazze.
Estratto fluido: 1-2 grammi per dose.
Estratto molle: 1-5 gr.
Succo della radice: 3 cucchiai fino a 50-grammi al giorno nelle malattie della pelle e deostruente nelle tumefazioni e ingorghi della milza e del fegato.
Succo di foglie fresche: fino a gr. 60-100 al giorno per disingorgare il fegato e la milza.
Infuso di foglie: 1-3%: 3-5 tazze.
Sciroppo: 10 gr. d’estratto in 90 gr. di sciroppo di zucchero: 3-5 cucchiai.
Fiori: in decotto concentrato esternamente in compresse contro gli arrossamenti.
La radice sostituisce la Curcuma.
Azione sui meridiani energetici. Quello del fegato.
Tratto Grande Erbario Medicinale
di Tommaso Palamidess
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Taraxacum officinale Weber
ETIMOLOGIA
Taraxacum, nome dato alla fine del Medio Evo, dal greco turbamento e rimescolo e da
tarasso, rimedio, allusione alle sue proprietà. Leontodon dal greco dente di leone, per la
dentellatura delle foglie, paragonata ai denti di leone.
BOTANICA
Famiglia: Compositae
Descrizione: Pianta erbacea vivace o perenne con grossa radice fittonante, fusiforme,
gialla, semplice o poco ramificata e rosetta basale. Le foglie sono allungate sessili sul colletto. E' presente una grossa costola centrale, carnosa o fistolosa e la lamina è suddivisa in
grossi denti triangolari (da cui il nome volgare dente di leone). Il fiore è composito. Fiorisce
tutto l'anno se il clima lo consente ed in particolar modo in primavera ed in autunno. Il
frutto è costituito da un piccolo achenio bruno, solcato.
Habitat: Specie delle regioni temperate, il Tarassaco cresce su qualsiasi tipo di terreno,
dal mare alla montagna.
Coltivazione: Per garantire un buon sviluppo della radice occorre un terreno ad alta
componente sabbiosa, sciolto ed aerato. La moltiplicazione della pianta avviene per seme.
Durante il periodo estivo di maggiore secco, il tarassaco si avvantaggia di una o più irrigazioni.
Tempo di raccolta: La raccolta della pianta intera viene effettuata al terzo anno di coltivazione, nella primavera, poco prima della fioritura.
Parte utilizzata: Radice
PRINCIPI ATTIVI DI RIFERIMENTO:
Derivati dell'acido caffeico
MODALITA' D'AZIONE
Attività: Il tarassaco presenta attività coleretica, colagoga, eupeptica, stomachica e stimolante della diuresi.
Avvertenze: I preparati a base di tarassaco vanno utilizzati con attenzione nei soggetti
con microcalcoli alla colecisti ( in quanto stimolanti della secrezione biliare) e in soggetti
sofferenti di ulcera peptica (in quanto stimolanti delle secrezioni gastriche).
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UTILIZZI ODIERNI PIU' COMUNI
Usi erboristici: Il tarassaco è un ottimo depurativo epatico e renale. E' inoltre un rimedio
utile nei disturbi dispeptici, nelle digestioni lente e per ottimizzare la funzionalità della diuresi.
Usi tradizionali: Per uso esterno, la medicina popolare utilizza il lattice della droga come
rimedio per le verruche. Le radici raccolte in autunno, quando sono più ricche di inulina,
vengono tostate ed utilizzate come surrogato del caffè. Tradizionalmente il tarassaco veniva
impiegato come depurativo, nella gotta e nei disturbi reumatici, come blando lassativo (grazie all'azione di stimolo della coleresi).
CARATTERISTICHE ESSENZIALI DEI PREPARATI ED UTILIZZO
Uso interno: Capsule con estratto secco o preparazioni equivalenti a 3-4mg/die di derivati dell'acido caffeico.
Uso alimentare: Gli estratti sono presenti come ingredienti digestivi in bevande alcoliche
(amari) ed analcoliche. La pianta viene inoltre usata come componente aromatizzante di
dolci, prodotti da forno, gelatine e formaggi. Le foglie giovani, specialmente quelle delle
forme coltivate, sono usate in insalata o come ortaggio, mentre dei fiori si fa uso nella preparazione di un particolare vino.
STORIA, FOLCLORE E LEGGENDE
I medici cinesi usavano prescrivere il tarassaco sin da tempi antichissimi per trattare numerosi disturbi (raffreddore, bronchite, polmonite, epatite, foruncoli, ulcere, sovrappeso). I
medici arabi del X secolo furono i primi a riconoscerne le proprietà diuretiche. Nel XVII secolo, il tarassaco era così diffuso come diuretico da essere volgarmente chiamato "piscialletto" (dal francese pissenlit), nome tuttora in uso nel dialetto toscano.
Si racconta che la comparsa del tarassaco sia molto antica, quando gnomi, elfi e fate liberamente scorazzavano fra la natura ancora incontaminata. Ma con la comparsa dell'uomo
cominciarono i problemi; gli elfi e gli gnomi si rifugiarono fra le rocce e i boschi, mentre le
fatine dall'abito solare spesso venivano calpestate dagli umani disattenti; non sapendo come
nascondersi e come vivere liberamente nei verdi prati, decisero di trasformarsi in fiore, ed è
per questo motivo che se calpestiamo un tarassaco, questa pianticella di scatto torna eretta,
probabilmente perché dentro alla corolla c'è lo spirito delle fate, che orgogliose non si fanno
abbattere. Questo fiore magico è definito sovrannaturale, non solo per questa simpatica leggenda, ma anche per la sua tenace sopravvivenza.
I contadini tostavano le radici del Tarassaco come surrogato del caffè, allora piuttosto
costoso, mentre oggi lo ritroviamo al supermercato nei barattoli come sana alternativa alla
caffeina.
Nella tradizione erboristica popolare, i boccioli di questa pianta sono usati per curare l'astenia, mentre il decotto delle radici è ottimo per combattere la gotta e le crisi dolorose dei
reumatismi; il succo di radice fresca, invece, è somministrato a cucchiaiate nei casi di con24
gestione, stimola la secrezione di bile e facilita la digestione; il miele ambrato del Tarassaco
è consigliato per chi soffre d'acne e per disturbi al fegato.
L'impacco fatto con le foglie è ottimo contro l'impurità del viso, pelle infiammata o infetta, gonfiori delle ghiandole, gonfiori addominali, mentre il succo degli steli può essere
usato contro le verruche. Nelle cosiddette "cure depurative primaverili" si prepara come infuso misto alla borragine; occorre berne quattro tazze il giorno per circa sei settimane.
Nell'antica medicina cinese ed indiana il Tarassaco era impiegato per curare il cancro al
seno.
Questa pianta è controindicata per soggetti con problemi d'epatite, gastrite, ulcera peptica.
Grazie ai costituenti che si trovano nelle foglie e nelle radici del Tarassaco, tra cui una
notevole quantità di vitamine (la provitamina A, vitamine B, C), sali minerali, inulina ed altre sostanze importanti, come la taraxacina e la colina, che stimolano il metabolismo delle
cellule epatiche, le proprietà di questa pianticella sono molteplici: antitossica, tonica, diuretica, lassativa, depurativa, antiscorbutica.
Riconosciuta come pianta officinale, il Tarassaco è usato ufficialmente in fitoterapia ed
omeopatia, sotto forma di tintura madre, capsule e sciroppi. Sono così conosciute le sue
qualità che oggi la cura con questa pianta viene chiamata Tarassacoterapia.
Ebbene, quando avrete l'occasione di andare in gita, in campagna o in montagna, osservate attentamente i verdi prati incolti, forse vedrete una signora Bice intenta a raccogliere
dei fiori gialli, magari per cucinare delle ottime frittelle per i propri figli.
(Fonte: https://www.accessoareariservata.it/web/miafarmacia/fitoterapica-tarassaco )
Una ricetta da preparare con il Tarassaco:
Frittelle di dente di leone
– 4 tazze di fiori di dente di leone lavate ed asciugate
– 150 gr di farina bianca,
– mezzo bicchiere di vino bianco secco
– 1 tuorlo e due albumi,
– 1 bicchierino di brandy, zucchero
– olio per friggere.
Preparate una pastella con la farina bianca, cui aggiungerete il tuorlo, mezzo bicchiere di
vino bianco e gli albumi montati a neve, Mescolate dolcemente, incorporate i fiori lasciati a
macerare in precedenza con lo zucchero ed il brandy. Fate friggere con olio ben caldo.
Buon appetito e arrivederci a tutti.
Katia
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Inulina e F.O.S.
L'Inulina (contenuta nel tarassaco, nella bardana, nella cicoria, ecc.) e i F.O.S ( Fruttooligo-saccaridi), sono fibre con composizione chimica simile e azione terapeutica sovrapponibile.
L’inulina è uno zucchero, che si ottiene a partire dalle radici della cicoria o da quelle del
tarassaco. Essa fa parte del grande gruppo delle fibre vegetali non assorbite dall’intestino
umano. Nella dieta dei paesi industrializzati l’ingestione giornaliera media di inulina va da 1
a 10 g., a seconda delle abitudini alimentari del soggetto.
Quando serve: è utile per ripristinare la flora batterica intestinale danneggiata, per esempio in caso di terapie con antibiotici. Grazie a questa azione l’inulina può migliorare
l’assorbimento intestinale degli estratti di alcune piante medicinali, ad esempio gli isoflavoni di soia. Associata ad altre fibre vegetali ha anche una moderata azione lassativa.
Azione sull’intestino: alcuni studi hanno valutato l’effetto dell’inulina sulla flora batterica intestinale. Si è visto che essa aumenta il numero dei Bifidobatteri e dei Lattobacilli e
riduce quello dei Clostridi. I Bifidobatteri e i Lattobacilli sono i batteri più utili
dell’intestino umano, e sono fondamentali per l’assorbimento di molte sostanze, tra cui parecchi estratti di piante medicinali. Per esempio è stato dimostrato che l’abbinamento tra
l’inulina e gli isoflavoni presenti nell’estratto di soia favorisce l’assorbimento intestinale di
questi ultimi. Essi infatti sono presenti nella soia legati ad uno zucchero e sono chiamati
quindi glicosidi. Arrivando nel grosso intestino i batteri, e in particolare i Bifidobatteri e i
Lattobacilli, staccano lo zucchero dagli isoflavoni e ne permettono così l’assorbimento.
L’abbinamento tra l’inulina e altre fibre vegetali non assorbibili, ad esempio lo psillio,
favorisce il regolare funzionamento dell’intestino, con emissione di feci più ricche di acqua
e quindi più morbide e facili da evacuare. Questo abbinamento è utile sia nel bambino sia
nell’adulto, specialmente in caso di intestino pigro.
Uno studio molto recente indica che l’inulina favorisce l’assorbimento intestinale del
calcio e la sua fissazione nell’osso, aiutando quindi a combattere l’osteoporosi tipica della
donna in menopausa. Lo stesso studio conferma che l’inulina non riduce l’assorbimento intestinale del ferro e delle vitamine.
Gli studi effettuati finora dimostrano che l’inulina è completamente priva di effetti tossici sul feto. Può quindi essere usata in gravidanza e durante l’allattamento.
La somministrazione: l’inulina va ingerita con molti liquidi, per favorire la sua azione a
livello intestinale. Può essere presa sia vicino sia lontano dai pasti, in una o due dosi giornaliere.
Controindicazioni: Sporadicamente può causare meteorismo.
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Il Dente di Leone (Tarassaco)
agisce con i seguenti effetti:
-Aperitivo, digestivo e tonico stomachico: aumenta le secrezioni di tutte le ghiandole
dell'apparato digerente, facilitando e migliorando così la digestione; aumenta la produzione
di saliva, dei succhi gastrici, intestinali e pancreatici, oltre che della bile; contemporaneamente stimola la muscolatura di tutto il tubo digerente. Per queste ragioni il dente di leone
accelera e stimola tutti i processi della digestione, sia fisici sia chimici.
-Coleretico (aumenta la produzione della bile nel fegato) e colagogo (facilita lo svuotamento della cistifellea): l’azione esercitata sul fegato e sulla cistifellea è la stessa svolta sugli altri organi digestivi, sebbene più intensa (fino a 3 volte il flusso normale); per questo, è
in grado di promuovere l’eliminazione del colesterolo. Il dente di leone è una delle piante
che agiscono con più efficacia sulla funzione biliare e perciò si consiglia soprattutto a chi
soffre di:
-Insufficienza epatica, epatite e cirrosi: l’elevata produzione di bile decongestiona il fegato e facilita il suo lavoro di disintossicazione. Inoltre, rinforza le membrane degli epatociti, rendendoli più resistenti alle intossicazioni.
-Discinesia biliare: pigrizia della cistifellea e altri disturbi del suo funzionamento.
-Colelitiasi (calcoli nella cistifellea): il dente di leone certo non è in grado di sciogliere i
calcoli, tuttavia garantisce un funzionamento migliore della cistifellea in attesa di una cura
risolutiva.
-Diuretico e depurativo: è uno dei risultati più rilevanti. Il dente di leone aumenta la
quantità di orina e favorisce l’eliminazione di sostanze acide di rifiuto, che appesantiscono il
metabolismo: secondo un detto francese, il dente di leone “purifica il filtro renale e asciuga
la spugna epatica”.
-Blando lassativo, non irritante, utile specialmente nei casi di pigrizia o di atonia intestinale: l’effetto lassativo, unito a quello depurativo, fa di questa pianta una buona medicina in
caso di eczemi, di eruzioni, di foruncoli e di cellulite, che in molti casi sono la conseguenza
di un’autointossicazione causata dalla stitichezza.
-Blando cardiocinetico (esperimenti su rane) e blando antidiabetico (esperimenti su conigli, grazie all’inulina).
Preparazioni:
Il dente di leone crudo, per il gradevole sapore amaro delle foglie, è un buon ingrediente
per le insalate primaverili che, condite con olio e limone, sviluppano un ottimo effetto aperitivo e depurativo.
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-Succo fresco – si ottiene per spremitura o triturazione delle foglie e delle radici e se ne
prendono 2 o 3 cucchiai prima di ogni pasto; per ottenere un effetto depurativo rilevante, si
deve prendere ogni giorno, per un mese o un mese e mezzo, i primavera.
-Infuso:
per una cura stagionale, in 1 tazza di acqua appena bollita, porre 1-2 cucchiaini da tè di
radice di tarassaco e si lascia in infusione 15 minuti; bere 1 tazza al mattino e 1 alla sera per
4-6 settimane consecutive.
-Nella colecistopatia cronica: preparare una tisana con: rosmarino foglie 15g, tarassaco
radice 20g, combreto foglie 25g, boldo foglie 25g. Preparare come la tisana precedente.
Bere una tazza al mattino e una alla sera lontano dai pasti.
TINTURA MADRE
Nella stipsi in gravidanza: 30-50 gocce alle ore 10 e 30-50 gocce alle ore 18 in poca acqua.
-Gocce drenanti epatobiliari: tarassaco TM 40g, carciofo TM 30g, cardo mariano TM 20g,
rosmarino TM 10g. 30-40 gocce prima dei pasti.
-DECOTTO DEPURATIVO: tarassaco radice 50g, bardana radice 20g, cicoria radice 20g,
carciofo foglie 10g. 1 cucchiaio per tazza, bollire 2-3 minuti e bere dopo i pasti.
(Fonte: http://www.macks.it/sarah/tarassaco.htm )
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TARASSACO:
FORTE DEPURATIVO DEL FEGATO
I fitoterapeuti prediligono le radici del tarassaco le quali, in autunno, contengono una
maggiore concentrazione di inulina, fitosteroli, vitamine del gruppo B e un alcool triterpenico del gruppo della beta-amirina, il taraxasterolo (che pare sia il responsabile degli effetti
benefici sul fegato). La medicina moderna ha portato avanti studi sul tarassaco dopo gli
esperimenti di Rutherford e Vignal (1875) i quali, attraverso prove sui cani, osservarono che
l'estratto di tarassaco agiva provocando la contrazione della cistifellea. Successivamente
Chabrol e collaboratori (1931) confermarono una sua azione colagoga e coleretica (facilita
la produzione di bile e il suo passaggio dalla cistifellea al duodeno, favorendo una buona
funzione epatica ed una migliore digestione). Recenti studi hanno, inoltre, dimostrato che il
tarassaco possiede una blanda azione cardiocinetica e ciò sarebbe avvalorato da esperimenti
effettuati su cuore isolato di rana. Altre prove eseguite su conigli, hanno fatto ipotizzare anche una sua azione antidiabetica, per cui c'è da aspettarsi che, oltre alla fito-medicina (che
già lo usa), anche la medicina ufficiale possa utilizzare prossimamente un estratto di tarassaco in preparazioni farmaceutiche. Ma torniamo alla medicina contadina. La gente di campagna, anche senza aver compiuto sofisticati esperimenti, da sempre, ha utilizzato questa
pianta per curarsi. Farò qualche esempio.
I contadini la usano ancora oggi per ottenere un digestivo chiamato vino di brusaoci: si
mettono circa 50 g di radice di tarassaco (ben pulita) in 1 litro di vino bianco, si lascia macerare il tutto per 10 giorni agitandolo ogni tanto, lo si filtra e lo si conserva preferibilmente
in una bottiglia di vetro scuro; si beve un bicchierino dopo i pasti e pare possegga, appunto,
la proprietà di favorire la digestione. Per preparare una buona tisana depurativa si procede
come segue: si fanno bollire per 5 minuti, in un litro di acqua, un pizzico di foglie, di radici
e di fiori di tarassaco, poi si filtra e il tutto bevendolo subito, tiepido, o anche il giorno dopo,
freddo, al mattino ed alla sera. Sembra avere una blanda azione antipiretica, oltre che disintossicante. Volendo, si possono aggiungere anche altre erbe come foglie di menta e di ortica. Le nostre campagne questa bevanda era somministrata a chi era affetto da tutti i tipi di
"itterizia", era ed è usata pure in chi ha i calcoli della cistifellea, dispepsia, stitichezza, gotta,
diabete, emorroidi, insufficienza renale, insufficienza epatica e dermatiti. A proposito di
pelle si può ottenere un'acqua rinfrescante e depurativa per la cute del viso facendo bollire
un pugno di fiori di tarassaco per qualche minuto in 1 litro d'acqua, filtrando successivamente e conservando questo liquido al fresco (oggigiorno in frigo). Lo si usa per lavarsi il
viso mattino e sera e pare che abbia il potere, fra l'altro, di schiarire le efelidi. Secondo la
fitoterapia moderna, il tarassaco avrebbe anche un'azione ipocolesterolemizzante, oltre alla
già citata proprietà di depurare il fegato. Le sue sostanze agirebbero sulle membrane cellulari degli epatociti, ottimizzandone la funzione e regolarizzando anche il metabolismo dei
grassi. Inoltre, sembra, che l'uso costante del tarassaco, riesca a normalizzare le transaminasi. Estratti della pianta si possono reperire, nelle erboristerie, ma anche in farmacia, in
capsule già preconfezionate.
(Fonte: http://www.museibassapd.it/tradizioni%20popolari/medico%20%20di%20campagna/tarassaco.htm)
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TARASSACO
Dandelion
- Genere e specie: Taraxacum dens leonis
- Famiglia: Compositae
- Parti usate: radici e foglie
- Canali energetici: fegato, cistifellea, pancreas-milza, reni, stomaco.
- Proprietà: disintossicante (soprattutto epatico), depurativo, rinfrescante, amaro,
sudorifero, diuretico, leggerissimo lassativo, colagogo, coleretico, amaro-dolce,
rinfrescante, lassativo, antireumatico, gallattogogo, ipocolesterolemico, antiscorbutico,
epatoprotettore, aperitivo, digestivo, stomachico, alterativo, tonico.
Il Tarassaco ha una sorprendente gamma di effetti benefici.
E’ diuretico (soprattutto le foglie), ma non causa perdita di potassio e può essere
efficace nel controllo dell’ipertensione, riducendo il volume dei liquidi dell’organismo.
Ha un’importante azione depurativa del fegato e stimola la produzione di bile
(colagogo).
E’ uno dei più efficaci disintossicanti. Pur agendo principalmente su fegato e cistifellea,
per l’eliminazione dei prodotti di rifiuto stimola anche i reni (è un forte diuretico). Oltre a
stimolare le funzioni del fegato, migliora la digestione e riduce il gonfiore e
l’infiammazione.
Nell’itterizia, cirrosi, epatiti (molti casi di epatiti sono state curate, a volte in una
settimana, con 1 cucchiaio di tintura anche 6 volte al giorno!), dispepsia con costipazione,
edema associato con pressione alta del sangue e malattie al cuore, eruzioni della pelle.
Rimedio molto equilibrato, la radice favorisce l’eliminazione continua delle tossine
dovute a infezione o inquinamento. Apporta importantissimi benefici a molti disturbi, tra
cui stipsi, acne, foruncoli, eczema, orticaria e psoriasi.
Nella patologie artritiche (malattie alle articolazioni), tra cui osteoartrite e gotta. E’ un
rimedio specifico per l’ipoglicemia, ma può essere usato anche per il diabete.
Raccomandato per bilanciare la dieta: cura dimagrante e inappetenza. Elimina l’eccesso
dei grassi. Abbassa il colesterolo nel sangue.
Per i dolori di stomaco.
Ha un’azione marcata sulla cistifellea e si usa per prevenire e per sciogliere i calcoli
biliari. Angiocolite. Per disintossicare rapidamente i postumi di una sbornia. Aiuta nella
stipsi (da insufficienza biliare).
Nei disordini ed infezioni delle vie urinarie. Cistiti e nefriti.
Contro le infiammazioni emorroidali.
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Cosmetico interno poiché la sua azione disintossicante si riflette sulle pelli impure e
malsane rendendole fresche e luminose.
Cura i tumori al seno e ai polmoni, altre a mastiti e ascessi.
Aiuta il fegato ad eliminare le tossine dal sangue, perciò è noto come depuratore del
sangue.
Aiuta a pulire le ostruzioni di pancreas, milza, cistifellea, vescica e reni!
Regola la produzione della bile e degli enzimi pancreatici necessari per contemplare la
digestione, l’assimilazione e l’eliminazione.
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L I F E P RO J E C T
“ Se hai l’Amore e la Conoscenza, hai tutto!”
“La Conoscenza senza l’Amore è nulla.
L’Amore senza la Conoscenza è nulla.
Solo la Conoscenza e l’Amore, insieme,
possono risolvere tutti i problemi del Mondo.”
Isha Babaji
Quando non si conoscono le vere cause dei problemi, perché non c’è la
giusta Informazione, non è possibile cambiare nulla. Per questa ragione
è nato il “LIFE PROJECT” (Progetto della Vita), per far rinascere la Vita nel
modo giusto, secondo Natura, secondo il rispetto di tutto e tutti, secondo
il Vero Amore.
Qui sotto trovate l’elenco di tutte le pubblicazioni “LIFE PROJECT” che è possibile richiedere
contattando l’Ass.ne S.U.M. - Stati/Popoli Uniti del Mondo telefonando allo 0836 - 484851
oppure inviando una mail a [email protected].
E’ possibile scaricare gratuitamente alcune di queste pubblicazioni in formato PDF (eBook).
Per scaricarle andate a questo link: www.laviadiuscita.net/ebook-life-project/
IL SUONO ORIGINARIO DELLA CREAZIONE
Isha Babaji
(Libro ed eBook)
Per la prima volta sulla Terra viene donato all’Umanità il Suono Originario della Creazione. Esso è
composto da quatto specifiche Note-Frequenze che
hanno dato Origine all’Universo e alla Vita sulla Terra, così come oggi la conosciamo. Esse sono la Manifestazione del “Più Grande Amore” proveniente dal
“Creatore di Tutto Ciò che Esiste”. Grazie all’ascolto
e al canto del “Suono Originario della Creazione” è
possibile “silenziare” e annullare la limitata mente
umana e far entrare in noi stessi la “Mente di Dio”,
tutti i Suoi Doni, le Sue “Grazie”, le Intuizioni Divine, i Suoi Pensieri, per ricreare la Terra nel modo
giusto, nel modo del Vero Amore. Sarà quindi possibile evitare che l’Umanità
si auto-distrugga per mancanza di Vero Amore. Questo “Dono Cosmico” ci
viene dato da un Maestro Illuminato vivente nella nostra Epoca: Isha Babaji.
Egli è venuto ad amarci e aiutarci a risolvere i gravi problemi che ci affliggono
da millenni.
GESÙ ERA VEGETARIANO - Isha Babaji
(Libro ed eBook)
Cosa disse Gesù su carne, pesce e malattie?
Egli disse a tutti di non uccidere animali e non mangiare le loro carni per evitare le malattie. In questa dispensa si menzionano i Documenti antichi che riportano la vita di Gesù vegetariano insieme alle Sue Parole
riguardanti la carne ed il pesce.
COME HO SALVATO LE MIE API - Isha Babaji
NUOVA EDIZIONE AGGIORNATA
(Libro ed eBook)
Le vere cause della morte delle api, la cura naturale, la loro salvezza. La morte delle api è provocata non solo da piante OGM e trattamenti con agrofarmaci, ma anche da altre cause di cui ci parla il
Maestro Isha Babaji.
IL PERDONO CONSAPEVOLE - Isha Babaji
(Libro ed eBook)
“La vera “rivoluzione interiore” inizia con il Perdono
Consapevole.
Quando parlo del Perdono Consapevole parlo del “Vero
Perdono”, quello che insegno per liberare l’Umanità e il
Pianeta dalle malattie e dai problemi di ogni genere e
tipo”.
VERITÀ E SOLUZIONI - Isha Babaji
(Libro ed eBook)
Per risolvere alle cause i problemi dell’Umanità e del
Pianeta.
Niente in tutto il mondo è più importante della Verità. Solo
la conoscenza della Verità può rendere l’uomo libero.
LA LEGGE ETERNA DELL’AMORE - Isha Babaji
(Libro)
In questo libro sono indicate tutte le Soluzioni e le
giuste azioni da compiersi per risolvere i vari problemi personali.
Per la Conoscenza di Sé stessi, per annullare il proprio egocentrismo, che è la sola causa di ogni sofferenza umana.
SOLDI - Isha Babaji
(Libro ed eBook)
Il libro che contiene “La Soluzione” ai debiti e ai gravi
problemi che ci affliggono.
Tutti i problemi dell’Umanità e dell’intero Pianeta sono
causati da “qualcosa” che troppe poche persone conoscono. Questo “qualcosa” è il “Segreto che può cambiare il
mondo”, e viene rivelato in questo libro.
COME ANNULLARE TUTTE LE PAURE
Attraverso il Vero Amore - Isha Babaji
(Libro ed eBook)
Le vostre paure, e la paura della morte in primo piano, hanno creato e continuano a creare tutte le malattie e tutti i
problemi, personali e del mondo. Le malattie spariscono
e i problemi si risolvono solo eliminando le paure che li
hanno generati. Questo libro contiene i “segreti” per individuare e annullare tutte le vostre paure e i problemi che ne
conseguono. La Libertà dalla Sofferenza è quindi possibile.
PIANO DIVINO PER LA TERRA
Per salvare Pianeta e Umanità
Isha Babaji
Riservato ai Gruppi Isha di Consapevolezza (G.I.C.)
SOS TERRA - Cosa fare per salvarla Isha Babaji
(Formula Salva Pianeta)
(Dispensa cartacea ed eBook)
Il nostro Pianeta è moribondo. Pertanto, dobbiamo capire
perché “tutto” è ammalato e cosa si deve fare per “guarire”.
Dobbiamo agire non sugli effetti, come si fa da sempre,
ma sulle vere cause dei problemi, che consentono di risolverli completamente ed aprono la Via d’Uscita ad ogni
sofferenza umana.
DOSSIER OGM
(Dispensa cartacea ed eBook)
È stato provato che i cibi OGM (Organismi Geneticamente Modificati), ovvero i cibi provenienti da semi e piante
transgenici, sono molto pericolosi per la salute! Essi sono
già sulle nostre tavole. La dispensa spiega cosa sono i cibi
OGM, come vengono creati, i loro pericoli e danni, come
fare a riconoscerli e ad evitarli.
A cura dell’Associazione SUM
IL VIRUS HIV NON ESISTE
(eBook)
La grande truffa che c’è dietro l’ AIDS e dietro il mondo della ricerca scientifica.
La teoria che che il virus HIV sia la causa dell’AIDS è stata
smontata da autorevoli scienziati.
A cura dell’Associazione SUM
LE VACCINAZIONI: COSA FANNO?
(Dispensa cartacea ed eBook)
Pericoli e danni causati dalle vaccinazioni.
Quante cose non sappiamo sulle vaccinazioni e sui loro effetti collaterali? Le informazioni contenute in questa dispensa permettono di fare una scelta più consapevole.
A cura dell’Associazione SUM
COME AMARE ED EDUCARE IL MIO BAMBINO
seguendo gli Insegnamenti di Isha Babaji
(Dispensa cartacea ed eBook)
Una metodologia che si basa sugli Insegnamenti del Maestro Isha Babaji. Per imparare la “qualità” di amore che
emerge nell’applicare semplici regole che si basano sulla
verità, sull’amore e sulla consapevolezza.
A cura dell’Associazione SUM
IL FLUORO
(eBook)
Il fluoro è molto pericoloso per la salute.
Prove scientifiche indipendenti hanno dimostrato che l’assunzione di fluoro, oltre a danneggiare i denti, le ossa e
altri tessuti è anche all’origine di vari disturbi mentali.
A cura dell’Associazione SUM
IL SOLE: UN GRANDE DOTTORE - Isha Babaji & AAVV
(Dispensa cartacea)
Il Sole è la più potente medicina che la Natura abbia
messo a disposizione dell’Uomo.
Avreste mai immaginato che il Sole potesse prevenire e favorire la guarigione di gravi malattie? Vediamo che cosa è
capace di fare il Sole e la Sua vitamina più importante, la
Vitamina D.
A cura dell’Associazione SUM
BASTEREBBE IL LIMONE - Isha Babaji & AAVV
(Dispensa cartacea)
Il limone riequilibra il PH, è ricco di vit. C ed è
un alimentofarmaco per molte malattie.
Il limone è da sempre considerato una panacea universale
per tutti i preziosi principi attivi di cui è costituito e le sue
numerose proprietà terapeutiche
A cura dell’Associazione SUM
IL DIGIUNO
(Dispensa cartacea)
IL
DIGIUNO
Il digiuno è antico come la vita.
La gente, generalmente abituata a scorrette pratiche alimentari da tempo stabilite, ha parecchi pregiudizi contro
il digiuno, anche se da esso dovesse derivare un gran beneficio. Nondimeno, quando sarà veramente compreso, il
digiuno sarà il procedimento universalmente impiegato.
A cura dell’Associazione SUM
L’OSSIGENO - Isha Babaji & AAVV
(Dispensa cartacea)
La Felicità è solo una questione di Ossigeno.
“I nostri stili di vita rubano ossigeno al nostro corpo! Tutti
i dolori cronici, sofferenze e malattie sono causate da una
diminuzione dell’ossigeno a livello cellulare”. (Dott. Norman Mc Vea, Ph.D) Vi indicherò un modo per accumulare
molto ossigeno in ogni cellula del corpo e risolvere molti
problemi fisici e mentali”. (Isha Babaji)
A cura dell’Associazione SUM
Radice di TARASSACO:
una cura contro il cancro?
(Dispensa cartacea ed eBook)
Il Tarassaco è una fra le più antiche piante medicinali conosciute in tutto il mondo. E’ ricchissima di principi attivi
che ne fanno uno dei rimedi più importanti in fitoterapia,
tanto da essere stata impiegata anche come cura per il cancro. In questo testo sono state raccolte le più importanti informazioni, proprietà e modalità di impiego del Tarassaco,
pianta miracolosa e dono della Natura.
INCENERITORI e
TERMOVALORIZZATORI
Pericoli e Danni.
(Dispensa cartacea ed eBook)
Questa dispensa, oltre ad informare sui pericoli ed i danni causati da termovalorizzatori ed inceneritori, indica
anche le possibili alternative.
A cura dell’Associazione SUM
IL ROUNDUP
(eBook)
Pericoli e danni causati dal glifosato.
Il diserbante più venduto al mondo contenuto nel Roundup e in altri erbicidi, provoca malformazioni ed altre gravissime malattie.
A cura dell’Associazione SUM
PESTICIDI, ERBICIDI E CONCIMI CHIMICI
(Dispensa cartacea ed eBook)
Causano la morte delle api e dell’Umanità.
La nostra salute e quella dei nostri figli è in serio pericolo!
Questa dispensa ci mostra malattie e danni causati da pesticidi, erbicidi, ecc.
A cura dell’Associazione SUM
Diamo a noi stessi e ai nostri figli la possibilità
di avere la Salute e una nuova Terra non inquinata
grazie alla diffusione e alla messa in pratica delle
informazioni-soluzioni riportate in questi libri e dispense.
Collaboriamo tutti a divulgarle.
Ti ringraziamo se vorrai sostenerci
con un versamento sul conto corrente intestato a
Associazione S.U.M. - Stati Uniti del Mondo
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CAB 79720 ABI 03032 CIN U C/C 424
CODICE IBAN IT42 U030 3279 7200 1000 0000 424
“Con il denaro e per il denaro si sta distruggendo il mondo. Con lo stesso
denaro, rivolto nella direzione giusta, si può ricostruirlo”
Isha Babaji
Per informazioni ed ordini:
Associazione S.U.M
STATI/POPOLI UNITI DEL MONDO
Tel. 0836 484851
[email protected]
www.associazionesum.it
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