Domande e risposte sulle vaccinazioni

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Del
U.O.S. Medicina Preventiva Età Evolutiva IV D
Responsabile dott.ssa Antonietta Spadea
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Tel. 06 77304659 Fax 06 77304640
E-mail: [email protected]
30/09/2013
DOMANDE E RISPOSTE SUI VACCINI
I vaccini antinfluenzali sono sicuri?
Le vaccinazioni sono un modo semplice efficace e sicuro per proteggere i bambini contro malattie
importanti, per esempio il vaiolo è stato eradicato a livello mondiale nel 1980 e la poliomielite è
stata eliminata da varie Regioni del mondo, tra cui la Regione europea nel 2002.
I rischi di queste malattie sono nettamente maggiori dei molto rari rischi delle vaccinazioni, infatti,
la sicurezza dei vaccini è elevata e documentata da milioni di dosi somministrate, dalla costante
attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati
sia prima dell’autorizzazione che dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino.
Per informazioni maggiormente approfondite, invito tutti i lettori ad andare sul sito delle
vaccinazioni della ASL RM/A: www.aslrma.com, servizi al cittadino: cliccare vaccinazioni, cliccare
vaccinazioni IV Distretto.
Lo sviluppo clinico di un vaccino deve superare 4 fasi:
fase 1 – test di tollerabilità locale e generale e studio preliminare della immunogenicità studiata su
un numero ristretto (20/30) di volontari sani;
fase 2 – dati di sicurezza, dosi, adiuvanti ed efficacia nella popolazione. Si effettua su un centinaio
di persone, viene somministrato il potenziale vaccino a dosi diverse. Il gruppo viene seguito nel
tempo per valutare la tolleranza alle iniezioni, l'efficacia immunologica e l'efficacia clinica;
fase 3 – prova di efficacia in situazione reale su larga scala;
fase 4 – studi post-commercializzazione: quando il vaccino è già sul mercato l’AIFA effettua il
monitoraggio della sicurezza e degli effetti secondari, viene eseguito su una popolazione più
numerosa, Rapporto sulla sorveglianza post-marketing dei vaccini in Italia. 2011.
http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Copertina%20+%20Rapporto%20vaccini%202
011_0.pdf
Il vaccino antinfluenzale è l'unico metodo per combattere il virus?
Vaccinarsi è il modo migliore di prevenire e combattere l'influenza, sia perché aumentano
notevolmente le probabilità di non contrarre la malattia sia perché, in caso di sviluppo di sintomi
influenzali, questi sono molto meno gravi e, generalmente, non seguiti da ulteriori complicanze.
Il vaccino antinfluenzale è così sicuro, che si possono vaccinare anche le donne in gravidanza.
In caso di malattia, la cura prevede la possibilità di assumere dei farmaci di tipo sintomatico, quali
antipiretici (paracetamolo) per la febbre, la cefalea e i dolori articolari, o antivirali, come
l'amantadina e la rimantadina, che agiscono solo sull'infezione influenzale provocata dai virus di
tipo A. Tuttavia, questi andrebbero usati solo quando ci sono rischi di gravi complicazioni perché
possono avere effetti collaterali di tipo neurologico e favorire lo sviluppo di ceppi virali mutanti
resistenti. Inoltre, sono efficaci solo nel 70-90% dei casi. L'amantadina è sconsigliata per i bambini
sotto l'anno d'età.
Nel corso del 1999, è stato messo in commercio in Italia un nuovo farmaco con azione antivirale, lo
zanamivir che agisce sulla neuroaminidasi rallentando la propagazione del virus.
A differenza dell'amantadina e della rimantadina non sembra indurre la formazione di ceppi
resistenti. Il farmaco è attivo contro i virus influenzali appartenenti sia al ceppo A sia al B, ma va
assunto entro le 48 ore dall'insorgenza dei sintomi.
Il farmaco non può essere somministrato ai bambini al di sotto dei 12 anni d'età e alle donne in
gravidanza o durante l'allattamento perché non vi sono ancora dati sufficienti per assicurarne
l'innocuità in questi casi.
Come tutti i farmaci, anche i vaccini hanno controindicazioni? Se si, quali?
In linea generale, le vaccinazioni sono controindicate nei soggetti che abbiano manifestato una
grave reazione allergica ad una precedente dose del vaccino o ad uno dei suoi componenti.
Inoltre, le persone con un sistema immunitario deficitario e le donne in gravidanza devono evitare i
vaccini vivi attenuati, come il vaccino contro il morbillo e quello contro la rosolia.
Le precauzioni, invece, si riferiscono a condizioni nel ricevente che possono aumentare il rischio di
gravi reazioni avverse o che possono compromettere la capacità del vaccino di stimolare l’immunità
ed esigono, pertanto, una valutazione rischio/beneficio (per esempio, la reazione allergica al lattice
è una precauzione per tutti i vaccini, la gravidanza è una precauzione per diversi vaccini).
Per la valutazione del beneficio i principali elementi da considerare sono il vantaggio della
somministrazione del vaccino, la probabilità di contrarre la malattia (esposizione a un caso, viaggio
in zone ad alta endemia, presenza di un rischio professionale o legato a comportamenti individuali),
la frequenza e gravità delle complicanze (influenzata da età e presenza di altre patologie).
Per la valutazione del rischio, invece, è necessario valutare la frequenza e gravità delle reazioni
avverse.
Oltre alle controindicazioni e precauzioni, la Guida alle Controindicazioni alle Vaccinazioni, ISS
2009, riporta anche le più comuni false controindicazioni.
A chi è consigliato il vaccino?
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-14 ed il Piano Regionale Prevenzione vaccinale
2012-14 raccomandano le seguenti vaccinazioni a seconda dell’età, vedi calendario vaccinale.
In particolare, il vaccino antinfluenzale è consigliato ed offerto gratuitamente a:
a) Soggetti di età
65 anni al 31/12/2012
b) Soggetti di età superiore a 6 mesi e inferiore a 65 anni affetti da:
•
malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia
broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva - BPCO); anche ricorrenti per
i soggetti di età inferiore ai 9 anni
•
malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite
•
diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI > 30 e gravi patologie
concomitanti)
•
epatopatie croniche
•
insufficienza renale cronica
•
malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
•
tumori
•
malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi,
immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
•
malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
•
patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
•
patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad
es. malattie neuromuscolari)
c) Soggetti di età superiore a 6 mesi e inferiore a 18 anni in trattamento a lungo termine con acido
acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
d) Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di
gravidanza
e) Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
f) Medici e personale sanitario di assistenza
g) Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
h) Personale delle Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Polizia Provinciale, Polizia Municipale,
Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia penitenziaria, Guardia Forestale), Vigili del Fuoco e
personale della protezione civile
i) Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte
d’infezione da virus influenzali non umani:
allevatori
addetti all’attività di allevamento
addetti al trasporto di animali vivi
macellatori e vaccinatori
veterinari pubblici e libero-professionisti
l) Altri soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, quali (indicativamente):
altre forze armate
personale degli asili nido, di scuole dell’infanzia e dell’obbligo
addetti poste e telecomunicazioni
volontari servizi sanitari di emergenza
personale di assistenza case di riposo
E a chi non è consigliato?
Tutte le persone possono trarre giovamento da questa vaccinazione.
Ultimamente il mondo scientifico sta dibattendo sulla utilità di allargare l’offerta gratuita a tutti i
soggetti sopra i 50 anni.
A furia di usare vaccini non corriamo il rischio di non essere più in grado di combattere da
soli l'influenza?
Vi sono, inoltre, numerosi studi che mostrano come le vaccinazioni non indeboliscano il sistema
immunitario, visto che nei bambini vaccinati la frequenza di infezioni (diverse da quelle per le quali
ci si vaccina) è uguale o inferiore a quella osservata nei bambini non vaccinati.
Questo ragionamento è ancor più vero per l’adulto e l’anziano, dotati di un sistema immunitario
che, già a partire dai 40 anni, dimostra di essere meno efficiente nella risposta immunitaria, è un
dato sotto gli occhi di tutti che i giovani si ammalano meno frequentemente
Quando vaccinarsi per l'influenza stagionale?
I vaccini sono disponibili a partire dalla seconda metà di ottobre e fino al 31/12/2013.
Se si è già stati colpiti dall'influenza, ci si può vaccinare comunque?
Nel corso della stagione influenzale circolano molti virus che danno una sintomatologia “similinfluenzale”, per questo motivo consiglierei la vaccinazione anche a chi ha già avuto una diagnosi
di “sindrome influenzale”.
È possibile contrarre l’influenza dal vaccino stesso?
Assolutamente no, i vaccini antinfluenzali contengono virus uccisi.
Dopo la vaccinazione ci sono effetti indesiderati? Se si, entro quanto tempo si avvertono?
Dopo la vaccinazione è buona norma sostare almeno 15 minuti in sala d’attesa per contrastare
eventuali reazioni conseguenti al vaccino.
Dott.ssa Antonietta Spadea
Coordinatore Campagna di Vaccinazione Antinfluenzale ASL RM/A
Coordinatore Vaccinazioni Adulti ASL RM/A
Responsabile UOS Medicina Preventiva Età Evolutiva IV Distretto ASL RM/A
[email protected]
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