Domanda e offerta - Scuola di Giurisprudenza

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Scienza delle finanze:
introduzione
Corso di laurea magistrale in
giurisprudenza
Alessandro Santoro
AA 2014-2015
Obiettivi del corso
• Fornire allo studente quella formazione
economica di base utile ad interpretare
criticamente i fondamenti relativi ai grandi
programmi sostenuti dal settore pubblico
nelle economie moderne;
• offrire schemi concettuale utili a meglio
interpretare le norme giuridiche positive e le
sottostanti ragioni di ordine economico e
sociale.
Programma del corso
1. Lo Stato e l’attività economica
2. Teoria del mercato
3. Economia del benessere.
4. Scelte sociali ed efficienza economica.
5. Gli strumenti dell’intervento economico
dello Stato.
(ved. infra per un’ elencazione degli argomenti)
Organizzazione
• Le slides delle lezioni saranno disponibili sulla
pagina web all’indirizzo
http://www.giurisprudenza.unimib.it/Default.as
p?idPagine=321&funzione=scheda_insegnam
ento&corso=13&ins=1305&pagecorso=
• Durante il corso verranno svolte simulazioni di
prova d’esame.
Esame
• L’esame di Scienza delle finanze è SCRITTO.
• E’ possibile svolgerlo in due modalità:
• 1) prima prova parziale (su circa il 40% del programma) a
inizio dicembre 2014 + seconda prova parziale (sulla parte
restante del programma) a partire da fine gennaio-inizio
febbraio 2015, oppure;
• 2) unica prova finale, sulla totalità del programma, a partire
da fine gennaio-inizio febbraio 2015.
• N.B:
• A) la modalità 1) può essere scelta solo da chi consegue un
voto minimo nella prima prova parziale;
• B) il voto conseguito nel primo parziale rimane valido per 1
anno (fino a novembre-dicembre 2014);
• C) le modalità per l’iscrizione alla prima prova parziale
verranno chiarite in seguito.
Testi
 I testi di riferimento sono i seguenti:
1. J. Sloman, D. Garrat, Microeconomia, Il Mulino,
Bologna, ultima edizione (Capitoli: I, II, III, IV, V).
2. B. Bosco, L. Parisio, Lezioni di Scienza delle
Finanze, Giappichelli, Torino, 2008, capitoli da 2
a 9 e capitolo 11.
 In linea di massima, le slides coprono gli stessi
argomenti dei testi. Gli argomenti presenti nei
testi e non trattati a lezione non saranno
oggetto d’esame.
Altre informazioni e contatti
 Il docente è contattabile (in ordine di
preferenza):
1. via e-mail all’indirizzo
[email protected];
2. a ricevimento, il giovedì pomeriggio dalle 14
alle 16, ma controllate sempre il sito
(http://www.giurisprudenza.unimib.it/defaul
t.asp?idPagine=178&funzione=scheda_perso
na&personale=35&corso=13);
3. all’inizio/fine delle lezioni (…).
Scienza delle finanze:
Scienza
delle finanze:
Stato e economia
Corso di laurea magistrale in giurisprudenza
Alessandro Santoro
AA 2014‐2015
Definizioni
• Economia - dal greco οἴκος (oikos), "casa" inteso anche
come "beni di famiglia", e νόμος (nomos), "norma" o
"legge" .
 Le attività economiche sono quelle poste in essere per
soddisfare al meglio bisogni individuali e collettivi
attraverso l’utilizzo di risorse scarse. Ad esempio,
economia è la “produzione di beni e servizi” e il loro
“consumo” attraverso l’utilizzo del “lavoro” e del
“capitale”.
 Economia politica=Economics= the science which
studies human behaviour as a relationship between
ends and scarce means which have alternative uses
(Lionel Robbins, 1932).
Definizioni
• Un sistema economico è l’insieme delle relazioni tra gli
individui (consumatori, lavoratori, imprese), le
organizzazioni (sindacati) e istituzioni (la P.A, la banca
centrale) che svolgono le attività economiche o che su
di esse influiscono.
• Un sistema economico può essere analizzato:
 secondo una prospettiva microeconomica: guardando
alle relazioni tra singoli agenti o tra un numero limitato
di essi;
 secondo una prospettiva macroeconomica: guardando
al funzionamento del sistema economico nel suo
complesso.
Ruolo dello Stato
• Lo Stato (=insieme delle P.A) è un agente economico
che:
 produce beni e servizi;
 influisce sulla produzione di beni e servizi da parte
degli altri agenti (imprese, lavoratori, consumatori).
• Il ruolo dello Stato emerge quindi sia nella prospettiva
micro che in quella macro.
• In termini quantitativi, il ruolo dello Stato
nell’economia emerge guardando ad alcuni indicatori.
Ruolo dello Stato
• PIL=prodotto interno lordo=valore complessivo dei beni e
dei servizi di mercato prodotti in un anno in un paese
(ricchezza).
• Lo Stato:
 genera una parte di questo PIL attraverso l’attività di spesa
pubblica;
 utilizza una parte di questo PIL attraverso le entrate
tributarie e contributive.
• La quota di spesa pubblica e di tassazione sul Pil è
rilevante.
• Inoltre, lo Stato influisce sul comportamento degli agenti
anche attraverso la regolamentazione.
Le amministrazioni pubbliche
 Le amministrazioni pubbliche sono date dall’insieme
dei soggetti la cui funzione principale consiste
 nella produzione di beni e servizi non destinabili alla
vendita;
 nell’operare una redistribuzione di reddito e ricchezza.
 Si includono quindi le Amministrazioni Centrali,
quelle Locali e gli Enti di Previdenza.
Spesa Pubblica: definizioni
 Distinzione 1
 Spese correnti: necessarie per il normale
funzionamento delle PA e per realizzare la redistribuzione
dei redditi.
 Spese in conto capitale: spese per investimenti sia
diretti che indiretti, che determinano un aumento della
dotazione di beni capitale del paese.
 Distinzione 2
 Spese per l’acquisto di beni e servizi: acquisti di
beni prodotti e servizi correnti.
 Spese di trasferimento: pagamenti unilaterali delle AP,
ai quali non corrispondono prestazioni di servizi o
cessioni di beni (prestazioni sociali, pagamenti per
interessi sul debito pubblico).
Entrate tributarie e contributive
 Imposte: prelievi coattivi di denaro senza vincoli di
destinazione (principio della capacità contributiva).
 Tasse: rappresentano il corrispettivo di alcuni servizi
erogati dallo Stato che sono specificatamente richiesti
dai cittadini (principio del beneficio).
 Contributi sociali: prelievi commisurati al reddito di
lavoro finalizzati al finanziamento delle prestazioni
sociali.
SPESE CORRENTI AL NETTO DEGLI I NTERESSI (REGOLAM ENTO CE 1500/2000)
NEI PRI NCI PALI PAESI DELL’UNI ONE EUR OPEA
(in percentuale del PIL)
Fonte: Banca d’Italia, Statistiche di finanza pubblica nei paesi dell'Unione europea - Bollettino n.31, 2014
SPESA PER INTERESSI NEL 2013
(in percentuale del PIL)
Fonte: Banca d’Italia, Statistiche di finanza pubblica nei paesi dell'Unione europea - Bollettino n.31, 2014
SPESA PER I NTERESSI NEI PRI NCI PALI PAESI DELL’UNI ONE EUROPEA
(in percentuale del PIL)
Fonte: Banca d’Italia, Statistiche di finanza pubblica nei paesi dell'Unione europea - Bollettino n.31, 2014
Fonte: Banca d’Italia, Statistiche di finanza pubblica nei paesi dell'Unione europea - Bollettino n.31, 2014
PRESSI ONE FI SCALE NEI PRI NCI PALI PAESI DELL’UNI ONE EUR OPEA
(in percentuale del PIL)
Fonte: Banca d’Italia, Statistiche di finanza pubblica nei paesi dell'Unione europea - Bollettino n.31, 2014
Analisi del ruolo dello Stato
1) Elementi di funzionamento dei mercati
(microeconomia)
2) I due teoremi dell’economia del benessere e
i fallimenti del mercato.
3) Gli strumenti di intervento dello Stato: le
imposte e la spesa (e le regole di decisione).
4) La finanza pubblica italiana e la crisi (cenni…).
La domanda
Argomenti
• Domanda individuale (inversa e
diretta): nozione e
rappresentazione.
• Domanda aggregata: nozione e
rappresentazione.
• Surplus dei consumatori: nozione,
rappresentazione e calcolo.
Domanda individuale
• La curva di domanda individuale esprime una
relazione tra la quantità domandata di un
determinato bene e il prezzo unitario che un
consumatore è disponibile a pagare per
consumare quella quantità di bene.
• In particolare, la domanda lineare inversa di un
individuo A può essere scritta come segue:
PA=Pmax-bQ
dove PA è il prezzo unitario che A è disponibile a
pagare per consumare la quantità totale Q.
Domanda individuale
• La rappresentazione grafica di questa curva
nel piano cartesiano (Q;P) è quella di una
retta decrescente con intercette (0;Pmax) e
(Pmax/b;0).
• L’andamento decrescente dipende dal fatto
che la disponibilità a pagare per ciascuna
unità diminuisce all’aumentare della quantità
consumata.
Domanda individuale: esempio
• Ipotizziamo che la domanda di A per il
consumo di focacce sia data da
PA=10-2Q
• La disponibilità a pagare diminuisce
all’aumentare di q perché diminuisce la fame
(e dopo un po’ viene la nausea…).
• La rappresentazione grafica è la seguente
Esempio di domanda individuale:
rappresentazione grafica
P
10
DOMANDA DI A
5
Q
Domande individuali: esempi
• Oltre all’individuo A sono presenti anche altri
individui che esprimono una domanda
• PB=12-2Q : DOMANDA DI B
• PC=10-4Q : DOMANDA DI C
 Rispetto alla curva di domanda di A:
 quella di B è parallela, ma le intercette sono
superiori;
 quella di C ha la stessa intercetta con l’asse dei
prezzi, ma decresce più rapidamente.
P
Esempi di domande individuali:
rappresentazione grafica
12
DOMANDA DI B
10
DOMANDA DI
C
2,5
5
6
Q
Domanda aggregata
• Finora abbiamo considerato la domanda inversa,
dove q è la variabile indipendente.
• E’ utile pensare invece che sia P la variabile
indipendente: ciascun consumatore sceglie la
quantità domandata dato un determinato
prezzo unitario. Questa è la domanda diretta.
• La domanda individuale diretta è ottenuta
invertendo la domanda individuale inversa.
• La domanda aggregata (o di mercato o
collettiva) si ottiene sommando le curve di
domanda individuali dirette
Domanda aggregata: esempio
• Date le domande individuali inverse
• PA=10-2Q
• PB=12-2Q
• PC=10-4Q
• Si ottengono le domande individuali dirette
corrispondenti
• QA=5-P/2
• QB=6-P/2
• QC=2,5-P/4
Domanda aggregata: esempio
• La domanda aggregata è ottenuta per somma delle
curve di domanda individuali dirette:
• Q DTOT=QA+QB+QC
• Q DTOT=5-P/2+6-P/2+2,5-P/4
• Q DTOT=13,5-(5/4)P
• Anche la curva di domanda aggregata
rappresenta nella forma inversa
• P=54/5-(4/5) Q DTOT
si
Esempio di domanda aggregata:
rappresentazione grafica
P
54/5
DOMANDA
AGGREGATA DI
A,B e C
13,5
Q
Domanda aggregata: esempio
• Questa operazione è anche detta somma
orizzontale delle curve di domanda:
Q.TA’ DOM. A
Q.TA’ DOM. B
Q.TA’ DOM C
QD TOT
P=0
5
6
2,5
13,5
P=4
P=8
P=54/5
3
1
-0,4
4
2
0,6
1,5
0,5
-0,2
8,5
3,5
0
• I valori dell’ultima colonna si trovano sostituendo
quelli dei prezzi nella funzione P=54/5-(4/5) Q DTOT
Surplus dei consumatori
• Per ogni quantità consumata, Q*, il surplus dei
consumatori è originato dalla differenza tra il
prezzo unitario che sono disponibili a pagare per
quella quantità, P*, e il prezzo che i consumatori
sarebbero stati disponibili a spendere per le
unità precedenti.
• Graficamente, si tratta del triangolo che ha:
 per base la quantità consumata;
 per altezza la differenza tra Pmax e il prezzo P*.
P
Surplus dei consumatori:
rappresentazione grafica
SURPLUS DEI
CONSUMATORI
PER IL PREZZO P*
PMAX
P*
Q
Q*
Surplus dei consumatori: calcolo
• Nel caso precedente il calcolo del surplus dei
consumatori è:
• SURPLUS CONSUMATORI=
AREA TRIANGOLO=
BASE X ALTEZZA/2=
Q X (PMAX-P*) /2
L’offerta
Argomenti
• Offerta del singolo produttore (inversa e
diretta): nozione e rappresentazione.
• Offerta aggregata: nozione e
rappresentazione.
• Surplus dei produttori: nozione,
rappresentazione e calcolo.
Offerta individuale
• La curva di offerta individuale esprime una
relazione tra la quantità offerta di un
determinato bene e il prezzo unitario che un
produttore è disponibile ad accettare per
vendere quella quantità di bene.
• In particolare, l’offerta lineare inversa di un
produttore 1 può essere scritta come segue:
P1=Pmin+cq
dove Pmin è il prezzo unitario che 1 è disponibile
ad accettare per vendere la quantità totale q.
Offerta individuale
• La rappresentazione grafica di questa curva
nel piano cartesiano (q;P) è quella di una
retta crescente con intercette (0;Pmin) e (Pmin/c;0). Ma l’intercetta negativa con l’asse
delle Q non ha significato economico.
• L’andamento crescente dipende dal fatto che
la disponibilità a vendere per ciascuna unità
aumenta all’aumentare della quantità
venduta.
Offerte individuali: esempi
• Immaginiamo tre produttori con le seguenti
curve di offerta:
• P1=5+2Q: OFFERTA DI 1
• P2=6+2Q: OFFERTA DI 2
• P3=5+4Q: OFFERTA DI 3
 Rispetto alla curva di offerta di 1:
 quella di 2 è parallela, ma l’intercetta con l’asse
dei P è superiore;
 quella di 3 ha la stessa intercetta con l’asse dei
prezzi, ma cresce più rapidamente.
P
Esempi di offerte individuali:
rappresentazione grafica
Offerta 3
Offerta 2
6
5
Offerta 1
Q
Offerta aggregata
• Finora abbiamo considerato l’offerta inversa,
dove Q è la variabile indipendente.
• E’ utile pensare invece che sia P la variabile
indipendente: ciascun produttore sceglie la
quantità offerta dato un determinato prezzo
unitario. Questa è l’offerta diretta.
• L’offerta individuale diretta è ottenuta
invertendo l’offerta individuale inversa.
• L’offerta aggregata (o di mercato o collettiva) si
ottiene sommando le curve di offerta individuali
dirette
Offerta aggregata: esempio
• Date le offerte individuali inverse
• P1=5+2Q
• P2=6+2Q
• P3=5+4Q
• Si ottengono le offerte individuali dirette
corrispondenti
• Q1=P/2-5/2
• Q2=P/2-3
• Q3=P/4-5/4
Offerta aggregata: esempio
• L’offerta è ottenuta per somma delle curve di
domanda individuali dirette:
• Q sTOT=Q1+Q2+Q3
• Q sTOT=P/2-5/2+P/2-3+P/4-5/4
• Q sTOT=(5/4)P-27/4
• Anche la curva di domanda aggregata
rappresenta nella forma inversa
• P=27/5+(4/5) Q sTOT
si
P
Esempio di offerta aggregata:
rappresentazione grafica
OFFERTA AGGREGATA
DI 1,2 E 3
27/5
Q
Offerta aggregata: esempio
• Questa operazione è anche detta somma
orizzontale delle curve di offerta:
Q.TA’ OFF. 1
Q.TA’ OFF. 2
Q.TA’ OFF. 3
QS TOT
P=0
-5/2
-3
-5/4
-27/4
P=4
P=6
P=8
-0,5
0,5
1,5
-1
0
1
-0,25
0,25
0,75
-1,75
0,75
3,25
• I valori dell’ultima colonna si trovano sostituendo
quelli dei prezzi nella funzione P=27/5+(4/5) Q sTOT
Surplus dei produttori
• Per ogni quantità venduta, Q*, il surplus dei
produttori è originato dalla differenza tra il
prezzo unitario che ricevono, P*, e il prezzo
che sarebbero stati disponibili ad accettare
per le unità precedenti.
• Graficamente, si tratta del triangolo che ha:
per base la differenza (P*-Pmin);
per altezza la quantità venduta.
P
Esempio di offerta aggregata:
rappresentazione grafica
P*
SURPLUS DEI
PRODUTTORI PER IL
PREZZO P*
Pmin
Q*
Q
Surplus dei produttori: calcolo
• Nel caso precedente il calcolo del surplus dei
produttori è:
• SURPLUS PRODUTTORI=
AREA TRIANGOLO=
BASE X ALTEZZA/2=
(P*-PMIN) X Q* /2
Equilibrio
di concorrenza perfetta
Argomenti
• Caratteristiche della concorrenza
perfetta (CP)
• Equilibrio di CP: nozione e
rappresentazione.
• Equilibrio di CP: raggiungimento,
eccesso di domanda e di offerta e
loro rappresentazione grafica.
Argomenti
• Equilibrio di CP: calcolo.
• Surplus in CP: nozione,
rappresentazione e calcolo.
• Spesa totale in CP.
Caratteristiche della
concorrenza perfetta
• La concorrenza perfetta è una forma di
mercato dove:
1. Agisce un numero molto grande di
produttori;
2. il bene è perfettamente omogeneo;
3. c’è perfetta informazione.
4. c’è libertà di entrata e di uscita.
Equilibrio di CP: nozione
• Un mercato (con una certa forma) si dice in
equilibrio quando si determinano un prezzo
ed una quantità che tendono a rimanere
stabili fino a quando non cambiano alcune
condizioni esogene.
• Il prezzo di equilibrio in CP è quello per cui la
quantità domandata aggregata e la quantità
offerta aggregata sono uguali. Tale quantità è
la quantità di equilibrio.
P
Equilibrio di CP:
rappresentazione grafica
Pmax
S
EQUILIBRIO DI CP:
(QE,PE)
PE
Pmin
D
QE
Q
Equilibrio di CP: raggiungimento
• All’equilibrio si arriva attraverso un processo
di adeguamento della domanda e dell’offerta
ai prezzi.
• Per un qualsiasi P>PE si genera un eccesso di
offerta: il prezzo tende a scendere verso
quello di equilibrio.
• Per qualsiasi P<PE si genera un eccesso di
domanda: il prezzo tende a salire verso
quello di equilibrio.
Eccesso di offerta:
rappresentazione grafica
Pmax
S
P1>PE: ECCESSO DI OFFERTA
QS1-QD1
P1
Pmin
D
QD1 QS1
Q
Eccesso di domanda:
rappresentazione grafica
Pmax
S
P2<PE: ECCESSO DI DOMANDA
QD2-QS2
P2
D
Pmin
QS2 QD2
Q
Equilibrio di CP: calcolo
• I valori di QE e di PE si ottengono eguagliando
la domanda aggregata (inversa o diretta) con
l’offerta aggregata (inversa o diretta).
• Se si eguagliano le funzioni inverse (S e D) si
ottiene la quantità di equilibrio: per trovare il
prezzo di equilibrio basta sostituire la
quantità di equilibrio alla Q domandata
oppure offerta.
Equilibrio di CP: calcolo (esempio)
• P=27/5+(4/5) Q (Offerta S)
• P=54/5-(4/5)Q (Domanda D)
• Eguagliamo D a S
27/5+(4/5) Q =54/5-(4/5)Q
(8/5)Q=27/5
8Q=27
QE=27/8
Equilibrio di CP: calcolo (esempio)
• Poi sostituiamo QE in una delle due funzioni
(il risultato deve essere lo stesso):
• PE=27/5+(4/5) (27/8)=27/5+27/10=81/10
• PE=54/5-(4/5)(27/8)=54/5-27/10=81/10
• I valori ottenuti possono essere riespressi in
termini numerici
• QE=27/8=3,375
• PE=81/10=8,1
P
Equilibrio di CP: esempio di
rappresentazione grafica
54/5
S
8,1
27/5
D
3,4
13,5
Q
Surplus in CP: nozione
• Il surplus in CP è la somma di quello ottenuto
dai i consumatori e dai produttori quando il
prezzo e la quantità sono quelli di equilibrio.
• Le nozioni di surplus dei consumatori e dei
produttori sono quelle viste in precedenza ed
applicate all’equilibrio di CP.
• Anche la rappresentazione grafica e il calcolo
sono gli stessi.
P
54/5
Surplus di CP: esempio di
rappresentazione grafica
S
S.C.
8,1
S.P
27/5
D
3,4
13,5
Q
Surplus in CP calcolo (esempio)
• Nell’esempio il surplus di CP è:
SURPLUS CONSUMATORI=(54/5-8,1) X 3,375/2 ≈
4,55
SURPLUS PRODUTTORI =(8,1-27/5) X 3,375/2
≈ 4,55
SURPLUS CP=SURPLUS CONS.+SURPLUS PROD
≈ 9,1.
• [Quando la D ha la forma P=Pmax-bQ e la S ha
la forma P=Pmin+bQ, il surplus di CP è uguale a
bQ2 e si divide in 2]
Spesa totale in CP: nozione
• La spesa totale è la spesa complessivamente
effettuata dai consumatori di un determinato
bene.
• E’ uguale al ricavo totale per i produttori.
• In CP è data da QE x PE ed è rappresentata
graficamente dall’area di un rettangolo.
P
Spesa tot di CP: esempio di
rappresentazione grafica
54/5
S
8
Spesa
totale
27/5
D
3,4
13,5
Q
Spesa totale in CP calcolo (esempio)
• Utilizzando le approssimazioni nell’esempio
la spesa totale di CP è:
• SPESA TOTALE =RICAVO TOTALE
=8,1 X 3,375 ≈ 27,34
Equilibri di concorrenza perfetta:
analisi dinamica
Argomenti
• Nozione di analisi dinamica.
• Nozione e rappresentazione di 4 casi:
aumento della domanda
riduzione della domanda
riduzione dell’ offerta
aumento dell’offerta.
• Esempi numerici.
• Dinamica dei surplus
Analisi dinamica
• Gli equilibri di CP possono cambiare in
quanto:
cambiamenti di D e/o S individuali possono
generare
cambiamenti di D e/o S aggregate che
normalmente generano cambiamenti di Q
e/o P di equilibrio.
• Cambiamenti di equilibri di CP possono
generare cambiamenti di surplus.
Primo caso: aumento della domanda
• Si dice che la domanda (aggregata o individuale)
aumenta quando (definizioni equivalenti):
 a parità quantità domandata, il prezzo che i
consumatori sono disponibili a pagare aumenta
(o rimane uguale per alcune quantità e aumenta
per altre);
 a parità di prezzo, la quantità domandata dai
consumatori aumenta (o rimane uguale per
alcuni prezzi e aumenta per altri)
Primo caso: aumento della domanda
• Se l’offerta rimane costante, l’aumento della
domanda in generale provoca:
 un aumento del prezzo di equilibrio di CP;
 un aumento della quantità di equilibrio di CP.
• In questo caso:
 il surplus dei produttori aumenta;
 il surplus dei consumatori dipende dall’elasticità
(ved. infra) della curva di domanda.
P
Esempio di aumento della domanda:
rappresentazione grafica
Pmax
PE1
PE 0
D1
Aumento di
domanda:
spostamento in alto a
destra nel piano
D°
Q0E Q1E
Q
Secondo caso:
riduzione della domanda
• Si dice che la domanda (aggregata o individuale)
si riduce quando (definizioni equivalenti):
 a parità quantità domandata, il prezzo che i
consumatori sono disponibili a pagare
diminuisce (o rimane uguale per alcune quantità
e si riduce per altri);
 a parità di prezzo, la quantità domandata dai
consumatori si riduce ( o rimane uguale per
alcuni prezzi e diminuisce per altri)
Secondo caso: riduzione
della domanda
• Se l’offerta rimane costante, la riduzione della
domanda in generale provoca:
 una riduzione del prezzo di equilibrio di CP;
 una riduzione della quantità di equilibrio di CP.
• In questo caso:
 il surplus dei produttori si riduce;
 il surplus dei consumatori dipende dall’elasticità
(ved. infra) della curva di domanda.
P
Esempio di riduzione della domanda:
rappresentazione grafica
Pmax
PE0
PE 1
D0
Riduzione di
domanda:
spostamento in
basso a sinistra nel
piano
D1
Q1E Q0E
Q
Terzo caso: riduzione dell’ offerta
• Si dice che l’offerta (aggregata o individuale) si
riduce quando (definizioni equivalenti):
 a parità quantità venduta, il prezzo che i
produttori sono disponibili ad accettare
aumenta (o rimane uguale per alcune quantità e
aumenta per altri);
 a parità di prezzo, la quantità che i produttori
sono disponibili a vendere si riduce ( o rimane
uguale per alcuni prezzi e diminuisce per altri)
Terzo caso: riduzione
dell’ offerta
• Se la domanda rimane costante, la riduzione
dell’offerta in generale provoca:
 un aumento del prezzo di equilibrio di CP;
 una riduzione della quantità di equilibrio di CP.
• In questo caso:
 il surplus dei consumatori si riduce;
 il surplus dei produttori dipende dall’elasticità
(ved. infra) della curva di offerta.
Esempio di riduzione dell’offerta:
rappresentazione grafica
P
S1
Pmax
PE
S0
Riduzione di offerta:
spostamento in alto a
sinistra nel piano
1
PE 0
D
Q1E Q0E
Q
Quarto caso: aumento dell’ offerta
• Si dice che l’offerta (aggregata o individuale)
aumenta quando (definizioni equivalenti):
 a parità quantità venduta, il prezzo che i
produttori sono disponibili ad accettare si riduce
(o rimane uguale per alcune quantità e
diminuisce per altri);
 a parità di prezzo, la quantità che i produttori
sono disponibili a vendere aumenta ( o rimane
uguale per alcuni prezzi e aumenta per altri)
Quarto caso: aumento
dell’ offerta
• Se la domanda rimane costante, l’aumento
dell’offerta in generale provoca:
una riduzione del prezzo di equilibrio di CP;
un aumento della quantità di equilibrio di CP.
• In questo caso:
 il surplus dei consumatori aumenta;
il surplus dei produttori dipende dall’elasticità
(ved. infra) della curva di offerta.
Esempio di aumento dell’offerta:
rappresentazione grafica
P
S0
Pmax
PE
S1
Aumento di offerta:
spostamento in
basso a destra nel
piano
0
PE 1
D
Q0E Q1E
Q
Esempio di aumento di domanda
• Situazione iniziale
• P=27/5+(4/5) Q (Offerta S)
• P=54/5-(4/5)Q (Domanda D)
• La domanda aumenta e diventa:
• P=67/5-(4/5)Q (Nuova domanda D)
• QE aumenta a 5 (da 3,4);
• PE aumenta a 9,4 (da 8,1).
Esempio di riduzione di domanda
• Situazione iniziale
• P=27/5+(4/5) Q (Offerta S)
• P=54/5-(4/5)Q (Domanda D)
• La domanda si riduce e diventa:
• P=43/5-(4/5)Q (Nuova domanda D)
• QE si riduce a 2 (da 3,4);
• PE si riduce a 5 (da 8,1).
Esempio di riduzione dell’offerta
• Situazione iniziale
• P=27/5+(4/5) Q (Offerta S)
• P=54/5-(4/5)Q (Domanda D)
• L’offerta si riduce e diventa:
• P=38/5+(4/5) Q (Nuova offerta S)
• QE si riduce a 2 (da 3,4);
• PE aumenta a 9,2 (da 8,1).
Esempio di aumento dell’offerta
• Situazione iniziale
• P=27/5+(4/5) Q (Offerta S)
• P=54/5-(4/5)Q (Domanda D)
• L’offerta aumenta e diventa:
• P=14/5+(4/5) Q (Nuova offerta S)
• QE aumenta a 5 (da 3,4);
• PE si riduce a 4,8 (da 8,1).
Analisi dinamica dei surplus
• Nel passaggio da un equilibrio di CP ad un
altro normalmente cambiano i surplus di
consumatori e produttori.
• Confrontando di quanto cambiano è possibile
verificare chi tra le due “parti” ha guadagnato
o perso di più nel passaggio al nuovo
equilibrio [nel caso di domande e offerte
lineari con lo stesso coefficiente angolare le
proporzioni rimarranno costanti].
Elasticità della domanda
Argomenti
• Nozione di elasticità della domanda.
• Calcolo dell’elasticità della domanda:
elasticità puntuale (esempi).
• Relazione tra l’elasticità della domanda e la
spesa totale.
• Relazione tra l’elasticità della domanda
lineare e la spesa totale.
• Elasticità di diverse domande e casi limite.
• Elasticità nel punto medio: ragioni e calcolo.
Elasticità della domanda: nozione
• L’elasticità della domanda è il rapporto tra la
variazione percentuale della quantità
domandata di un bene e la variazione
percentuale del suo prezzo.
• L’elasticità della domanda ci dice quanto è
reattiva la quantità domandata a variazioni di
prezzo lungo la curva di domanda.
Calcolo dell’elasticità puntuale
della domanda
• Dato un punto iniziale (Q0,P0) e un punto
finale (Q1,P1) l’elasticità puntuale della
domanda nel tratto della domanda che va dal
primo al secondo punto è data da:
• ED=(∆Q/Q0)/(∆P/P0), dove
 ∆Q=Q1-Q0=variazione della quantità
 ∆P=P1-P0=variazione del prezzo;
 ∆Q/Q0=variazione proporzionale della Q;
 ∆P/P0=variazione proporzionale del P;
Calcolo dell’elasticità puntuale della
domanda: esempi
• Data la domanda P=4-Q, si considerino i
seguenti punti:
PUNTO A: P=3, Q=1
PUNTO B: P=2, Q=2
PUNTO C: P=1, Q=3.
• Elasticità da A a B= (2-1/1)/(2-3/3)=-3
• Elasticità da B a C= (3-2/2)/(1-2/2)=-1
Elasticità in valore assoluto
• Notiamo che la E della domanda è sempre
negativa, perché se ∆P<0, ∆Q>0 e viceversa.
• Quindi, per convenzione, si prende il valore
assoluto dell’elasticità della domanda:
Valore assoluto di ED=-(∆Q/Q0)/(∆P/P0)
• La domanda è elastica dove ED>1;
• ha elasticità unitaria dove ED=1;
• è rigida o anelastica dove ED<1.
Relazione tra elasticità e spesa totale
• Consideriamo ora la spesa totale dei consumatori (o ricavo
totale):
ST=P x Q
• In generale quando P aumenta Q diminuisce (e viceversa) e
quindi la ST subisce due variazioni di segno opposto.
• Tuttavia, dall’elasticità sappiamo che
 dove la domanda è elastica (ED>1) le variazioni proporzionali
della quantità sono maggiori rispetto a quelle del prezzo;
 dove la domanda è rigida (ED<1) le variazioni proporzionali
della quantità sono minori rispetto a quelle del prezzo;
 dove la domanda ha elasticità unitaria (ED=1) le variazioni
proporzionali della quantità sono uguali a quelle del prezzo.
Relazione tra elasticità e spesa totale
• Ne segue che:
 dove la domanda è elastica (ED>1) la variazione di ST
ha lo stesso segno (“segue”) le variazioni della
quantità e quindi è opposta a quelle del prezzo: ΔST>0
se ΔP<0 e viceversa ;
 dove la domanda è rigida (ED<1) la variazione di ST ha
lo stesso segno (“segue”) le variazioni del prezzo e
quindi è opposta a quelle della quantità: ΔST>0 se
ΔP>0 e viceversa ;
 dove la domanda ha elasticità unitaria (ED=1) la ST non
varia.
Elasticità della domanda lineare
• La domanda lineare, cioè la domanda del tipo
P=Pmax-bQ
è caratterizzata da un valore P* [=Pmax/2]
tale che nel punto (P*, Q(P*) ED=1.
• Si ha poi che
 ED>1 per valori di P > P* (prezzi elevati);
 ED<1 per valori di P < P*.
Elasticità della domanda lineare:
rappresentazione grafica
P
E>1
E<1
P*
E=1
Q
Elasticità della domanda lineare
e spesa totale
• Da questo andamento dell’elasticità della
domanda lineare si ottiene l’andamento della
spesa totale:
• per valori di P < P* dove ED<1 la spesa totale
aumenta;
• in corrispondenza di P=P* (ED=1) la spesa
totale raggiunge il suo massimo;
• per valori di P>P* (ED>1) la spesa totale
diminuisce
Spesa totale nella domanda lineare
ST
E<1
E=1
E>1
P
P*
Elasticità di diverse domande
e casi limite
• Oltre a valutare come cambia l’elasticità lungo una
curva di domanda, è possibile confrontare l’elasticità
di due o più curve di domanda nello stesso tratto
(cioè per uno stesso intervallo di prezzi).
• Con le domande lineari, in generale più una curva è
“ripida” più è anelastica (più è “sdraiata” più è
elastica).
• Al limite possiamo pensare a delle curve di domanda
infinitamente rigide o infinitamente elastiche.
Confronto tra elasticità di diverse domande
P
La DB è più elastica
della DA nel tratto
compreso tra P0 e P1
P0
P1
DB
DA
Q0
QA
QB
Q
Casi limite elasticità delle domande
P
La DB è infinitamente elastica
La DA è infinitamente rigida
PB
DB
DA
QA
Q
Elasticità nel punto medio
• In alcuni casi si desidera conoscere l’elasticità
della domanda in un tratto senza conoscere (o
senza dare importanza) alla direzione in cui ci
si muove.
• In questo caso non si può utilizzare l’elasticità
puntuale perché il suo valore cambia a
seconda della direzione in cui ci si muove.
• In questi casi si utilizza un’altra misura: quella
di elasticità nel punto medio.
Calcolo dell’elasticità della domanda
nel punto medio
• Dato un punto iniziale (Q0,P0) e un punto
finale (Q1,P1) l’elasticità nel punto medio
della domanda nel tratto della domanda che
va dal primo al secondo punto è data da:
• ED=(∆Q/QM)/(∆P/PM), dove
 ∆Q=Q1-Q0=variazione della quantità
 ∆P=P1-P0=variazione del prezzo;
 QM=(Q1+Q0)/2;
 PM=(P1+P0)/2;
Elasticità dell’offerta
Argomenti
• Nozione di elasticità dell’offerta.
• Calcolo dell’elasticità dell’offerta puntuale e
nel punto medio.
• Elasticità di diverse offerte e casi limite.
Elasticità dell’offerta: nozione
• L’elasticità dell’offerta è il rapporto tra la
variazione proporzionale della quantità
offerta di un bene e la variazione
proporzionale del suo prezzo.
• L’elasticità dell’offerta ci dice quanto è reattiva
la quantità offerta a variazioni di prezzo lungo
la curva di offerta.
• Il segno dell’elasticità dell’offerta è sempre
positivo quindi non è necessario calcolare il
valore assoluto.
Calcolo dell’elasticità dell’offerta
• Elasticità puntuale:
• ES=(∆Q/Q0)/(∆P/P0), dove
 ∆Q=Q1-Q0=variazione della quantità;
 ∆P=P1-P0=variazione del prezzo;
 ∆Q/Q0=variazione proporzionale della Q;
 ∆P/P0=variazione proporzionale del P.
• Elasticità nel punto medio:
• ES=(∆Q/QM)/(∆P/PM), dove
 QM=(Q1+Q0)/2;
 PM=(P1+P0)/2;
Confronto tra elasticità di diverse domande
P
SA
SB
La SB è più elastica
della SA nel tratto
compreso tra P0 e P1
P1
P0
Q0
QA
QB
Q
Casi limite elasticità delle domande
P
La SB è infinitamente elastica
La SA è infinitamente rigida
PB
SB
SA
QA
Q
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