Trattamento delle stenosi serrate e recidive dell`anastomosi vescico

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Trattamento delle stenosi serrate e recidive dell’anastomosi vescico-uretrale dopo prostatectomia
radicale: tecnica chirurgica.
Scopo del lavoro: Le stenosi dell’anastomosi vescico-uretrale post prostatectomia radicale recidive
dopo trattamento endoscopico sono una rara complicanza ma il cui trattamento è tutt’ora
controverso. Lo scopo di questo lavoro è riportare la nostra esperienza con un approccio trans
perineale in due fasi: eseguire una nuova anastomosi vescico-uretrale e successivamente impiantare
uno sfintere artificiale.
Materiali e metodi: Sono stati valutati retrospettivamente 11 pazienti sottoposti a prostatectomia
radicale dal settembre 2001 e il gennaio 2010. Questi pazienti avevano un’incontinenza urinaria
severa e una stenosi del neocollo vescicale. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a
riconfezionamento dell’anastomosi vescico-uretrale per via trans perineale; dopo sei mesi, se il
paziente aveva una incontinenza urinaria totale e un lume uretrale stabile, veniva posizionato uno
sfintere artificiale. In particolare il primo intervento consiste nell'asportazione della stenosi; viene
quindi eseguita una puntura sovrapubica da cui viene inserito un catetere nelaton fino al collo
vescicale. Tramite tale catetere l'uretra viene trascinata in vescica e successivamente suturata
nuovamente al collo vescicale. Sono stati considerati trattati con successo i pazienti continenti,
senza residuo post-minzionale e un device perfettamente funzionante.
Risultati: Dopo il primo trattamento 10/11 pazienti erano completamenti incontinenti senza
evidenza di stenosi uretrali. Un paziente aveva una ritenzione urinaria completa senza evidenza di
franche stenosi uretrali. Quest’ultimo paziente è stata trattato con cateterismo intermittente senza
posizionamento di sfintere artificiale. Dopo un follow-up medio di 38 mesi dal secondo intervento,
tutti gli altri 10 pazienti sono risultati continenti, senza residuo post-minzionale e con un device
funzionante.
Conclusioni: Nella nostra esperienza il riconfezionamento dell’anastomosi vescico-uretrale è
possibile e garantisce una buona pervietà del lume uretrale. Per ottenere una buona continenza
urinaria è possibile impiantare uno sfintere artificiale in un tempo successivo per verificare la
pervietà dell’anastomosi stessa e per utilizzare un campo chirurgico il più sterile possibile per
evitare complicanze.
Messaggio conclusivo: L’approccio combinato di riconfezionamento dell’anastomosi vescicouretrale e successivamente di impianto di sfintere artificiale può essere considerato un approccio
efficace e sicuro per il trattamento delle stenosi uretrali recidive dopo prostatectomia radicale
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