sharka - vaiolatura delle drupacee, ossia plum

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ASSESSORATO AGRICOLTURA,
FORESTE, CACCIA E PESCA
Direzione Agricoltura - Settore Fitosanitario
[email protected]
Consorzio di Ricerca Sperimentazione e
Divulgazione per l’Ortofrutticoltura
[email protected]
SHARKA - VAIOLATURA
DELLE DRUPACEE, OSSIA
PLUM POX VIRUS (PPV)
L
a Sharka è un virus che rappresenta un grave pericolo
per il pesco, il susino, l’albicocco e il ciliegio. Questa virosi
è stata segnalata per la prima
volta in Italia nel 1973 e in Piemonte è stata accertata nei pri-
Fig 1. – A sinistra fiore di pesco sano a confronto (destra)
con un fiore di pesco infetto
mi anni ottanta (1982) su albicocco. Il danno che la malattia
può arrecare alla frutticoltura è
elevatissimo, infatti il virus può
avere una rapida diffusione attraverso l’innesto di materiale
infetto o per via naturale per
mezzo di afidi. Per questi motivi
il virus è considerato organismo
di quarantena contemplato nella normativa fitosanitaria (D.lgs
214/2005). Il Decreto 28 luglio
2009 “Lotta obbligatoria per
il controllo del virus Plum pox
virus (PPV), agente della «Vaiolatura delle drupacee» (Sharka)”
impone su tutto il territorio
nazionale la lotta obbligatoria e il controllo del materiale
di moltiplicazione utilizzato
nei vivai e degli astoni prodotti. Nel 1996 per la prima
volta in Italia è stato isolato
il ceppo M più aggressivo e
con capacità di diffusione più
elevata rispetto al ceppo D.
Sintomatologia
della virosi
su pesco
La manifestazione della vaiolatura si riscontra sia sulle foglie
sia sui frutti e, nel caso del pesco,
è possibile osservarla anche sui
fiori (Fig. 1) dove si possono
notare (solo nel caso di corolla di
tipo rosaceo) delle anomalie cromatiche dei petali sotto forma di
striature di tipo rosato sinuose o
parallele alle nervature, (nel caso
di corolla di tipo campanulaceo,
quindi con petali ripiegati verso
il centro, non sarà visibile alcun
sintomo).
Il metodo tradizionale per ridare il sorriso ai pazienti che devono
sostituire un’intera arcata dentaria è la protesi mobile, la classica
dentiera. Chi porta questo tipo di protesi ne conosce però bene
i limiti: palato lungo per aumentare la tenuta, scarsa sensazione
del gusto dei cibi, necessità di ricorrere a paste adesive o a continue ribasature per evitare che la protesi balli.
Oggi l’odontoiatria moderna ha a portata di mano le soluzioni più
confortevoli per evitare tutto questo: gli impianti.
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Generalmente i sintomi fogliari (Fig. 2) sono più evidenti nel periodo primaverile
sulle piante giovani e vigorose
e tendono a sparire nel periodo
estivo per evidenziarsi nuovamente verso la fine dell’estate.
Su pesco, nelle foglie che si differenziano alla ripresa vegetativa, compaiono irregolari decolorazioni clorotiche, ed in alcune
varietà più sensibili, la lamina
colpita non si sviluppa normalmente ma assume un andamento ondulato e contorto. Nelle
foglie che si sviluppano successivamente (dalla terza all’ottava
foglia del germoglio) è più frequente osservare delle bande di
colore gialla-chiaro che formano
macchie irregolari. Attenzione a
non confondere il sintomo con
il virus del mosaico latente del
pesco (Fig. 3)!
Sui frutti (Fig. 4) i sintomi
si manifestano con una maculatura rotondeggiante di colore biancastro o giallo – verde a
contorni irregolari su pesche a
polpa bianca, nei frutti a polpa
gialla invece si possono osservare macchie depigmentate, aree
pigmentate, anello clorotico o
rossastro. Come già detto la malattia colpisce, oltre il pesco, anche altre specie come il susino:
vedi Fig. 5.
Epidemiologia e
Prevenzione
Il virus si trasmette attraverso le parti di piante infette impiegate per la moltiplicazione
vegetativa ed inoltre è diffuso
in natura da diverse specie di
afidi. Nel primo caso l’incubazione della malattia può essere
piuttosto breve, nel secondo, se
si tratta del ceppo M, nel giro di
4-5 anni interessa tutta la pianta. Dopo l’introduzione del virus
ceppo M in un pescheto bastano
5-6 anni per la sua diffusione a
tutte le piante dell’impianto. Gli
afidi in tempi molto brevi acquisiscono il virus dalle piante infette e in tempi altrettanto brevi
lo trasmettono. Oltre alle specie
di afidi che colonizzano le prunoidee anche altre specie possono trasmettere il virus.
Contro la Sharka non esistono interventi curativi e la
lotta chimica contro gli afidi
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che lo trasmettono è scarsamente efficace, infatti la
diffusione dell’infezione avviene prima che gli afidi subiscano l’effetto dell’aficida. L’unica
strada percorribile è quindi la
prevenzione.
Per la prevenzione è necessario
che gli agricoltori continuino a
collaborare utilizzando materiale
certificato Virus Esente che viene
prodotto con le più elevate garanzia di sanità. Anche il materiale della categoria C.A.C. (Conformità Agricola Comunitaria)
deve essere esente dal virus PPV.
Monitoraggio
Per una rapida individuazione
delle piante infette è molto importante una diagnosi diretta, i
periodi più indicati per un monitoraggio in campo sono:
! Nel primo periodo di vegetazione delle piante per rilevare i
sintomi sulle giovani foglie.
! Nel periodo della fioritura, solamente per le varietà con fiori
rosacei, si può eseguire anche
un monitoraggio sui fiori.
! Circa un mese dopo la ripresa
vegetativa
Fig 2. – Foglie di pesco con
sintomi indotti da PPV
(continua a pagina 50)
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VARIE
50
(continua da pagina 49)
! In prossimità della raccolta per
il rilevamento dei sintomi sui
frutti.
Raccomandazioni
Da quanto esposto si deduce che l’unica arma a nostra
disposizione è la prevenzione
che si realizza portando a conoscenza dei frutticoltori la gravità
di questa malattia la quale, se
lasciata al proprio destino, può
condurre, in una zona, anche
alla scomparsa della coltura del
pesco. Inoltre, in questa fase che
precede la raccolta, vigilare con
attenzione sulla sanità del prodotto in modo da individuare
prontamente eventuali presenze
dei sintomi.
Da parte del produttore è
tassativo evitare l’approvvigionamento di materiale vivaistico
se non proveniente da vivai controllati e pretendendo sempre la
certificazione di accompagnamento della merce (cartellino
con passaporto piante e categoria V.E. – virus esente; alcuni
cartellini di ciascuna fornitura devono sempre essere con"
servati dal produttore).
Fig 5. – Sintomi di Sharka
su foglie e frutto di susino
Condifesa Piemonte a servizio di
8.500 aziende agricole
Fig 3. – A sinistra foglia
colpita da mosaico latente. A
destra foglia colpita da Sharka
Fig 4. – Frutti di pesco con
anulature clorotiche indotte
da PPV
"!Il Condifesa Piemonte che raggruppa nove Condifesa Provinciali e rappresenta circa 8.500 aziende agricole per un valore di oltre 582 milioni di euro – mediante 25 mila adesioni alle Polizze
collettive – ha incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, prospettando le
questioni più complesse e le soluzioni che si potrebbero adottare, conl’intervento dell’Istituzione
regionale.
ACCESSO AL CREDITO BANCARIO
Permane un forte problema legato all’accesso al credito bancario: i nostri Condifesa sono debitori
verso le Istituzioni bancarie per oltre 23 milioni di euro, ma va tenuto conto che:
• in data 8 luglio il Ministero ha emesso i decreti di liquidazione dell’integrazione del F.S.N. per
l’anno 2010;
• ARPEA ha pagato ai produttori il contributo PAC ART 68
ANNO 2012 per cui i produttori sono in grado di saldare i
Condifesa (oltre 13 milioni) che hanno anticipato tale somma nel mese di Ottobre/Novembre 2012. Una forte boccata
d’ossigeno ma va considerato che i Condifesa con l’assunzione delle Polizze Collettive agevolate entro il 3 settembre
2013 debbono provvedere a liquidare (circolare AGEA Coordinamento) i premi delle Polizze per UVA DA VINO ricorrendo nuovamente al sistema bancario per nuove aperture
di credito.
Lorenzo Bergese
presidente Condifesa Cuneo
RESE ASSICURABILI
In un contesto sempre più regionale, si chiede che l’Assessorato regionale a partire dalla prossima
campagna assicurativa stabilisca delle rese produttive per tutte le produzioni assicurabili non suddivise per provincia ma per tipologia del territorio, affinché le Aziende agricole con terreni situati
in due provincie non vedano per la medesima produzione rese differenti.
Inoltre si chiede che le rese vengano riviste anche alla luce del loro utilizzo, tenendo conto anche
dei danni che subiscono per gli eventi atmosferici e/o fitopatie , stabilendo una resa massima
assicurabile e non solo una resa media onde evitare inutile burocrazia nel contesto dei controlli.
AGRIMETEOROLOGIA
Si è affrontato il problema dell’agrimeteorologia: preso atto che nella nostra regione in alcune zone
ci siano delle strumentazioni metereologiche di proprietà della Regione, di altri Enti e di singoli
Privati, si richiede che la Regione cerchi di inserire tutta la strumentazione attualmente utilizzata
in rete e qualora vi siano delle zone non coperte da stazioni di provvedere ad installare nuove
postazioni.
PAC 2014/2020
In merito alla PAC, il prossimo 24 Luglio 2013 A Torino i Condifesa e la Regione Piemonte incontreranno il Capo Dipartimento del Ministero Dr. Giuseppe Blasi per discutere sulla nuova “Gestione
dei Rischi” nella PAC 2014/2020.
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