LEUCOSI ENZOOTICA BOVINO La leucosi enzootica bovina (EBL, office International des epizooties (OIE) B108) è una malattia virale che colpisce il bovino a qualsiasi età, ma che si sviluppa solo nell’adulto dopo i 5-6 anni. (a noi importa poco poiché le vacche da latte vanno al macello a 5 anni, e inoltre non è zoonosi) E’ un processo neoplastico delle strutture linfocito poietiche a decorso solitamente cronico e letale. La malattia è caratterizzata da linfocitosi persistente (PL) e/o formazione di linfosarcoma (LSA) che rappresento lo 0.5-5% dei casi. Gli animali con PL spesso non mostrano segn clinici, quelli con LSA hanno sintomatologia che riflette la localizzazione del tumore. Eziologia È causata dal virus della leucosi bovina (BLV). Famiglia: retroviridae Genere: delta retrovirus Gruppo: BLV-HTLV (bovine leukemia virus-human T cell linphotropic virus) Il virione presenta forma sferica di circa 100 nm di diametro. Il nucleo capside ha un diametro di 40-90 nm, è dotato di envelope con spike di superficie per aderire. Il genoma è costituito da 2 molecole di RNA monocatenario (singola elica di RNA). Struttura Ag: il virus è antigenicamente unico: -proteine glicosilate dell’envelope: gp30 e gp51 -proteine NN glicosilate: p24, p15, p10 È sprovvisto del gene V-ONC (lo recupera dal linfocita parassitato). Resistenza: scarsamente resistente nell’ambiente esterno. -nei linfociti presenti nel latte -resiste per 3gg nel latte non pastorizzato (non è trasmesso all’uomo- non è zoonosi) -inattivato a 56°C dopo 30minuti (scomplementarizzazione dei sieri per 15 minuti: non è distrutto); -inattivato a 60° in 1 minuto. -la pasteurizzazione distrugge sempre il virs -inattivato dai comuni disinfettanti Epidemiologia Segnalata per la prima volta nei paesi dell’est Europa. Maggior diffusione nel dopoguerra con gli scambi commerciali: la Germania vendeva bovini infetti agli altri paesi, tra cui l’Italia. Successivamente si è diffusa in tutti i paesi europei, mediante il commercio dei bovini. In Italia è stata introdotta alla fine degli anni ’60, quando la Germania e la Francia eliminavano gli animali siero+ e noi non chiedevamo nessuna certificazione per la leuocosi. IZS di referenza è quello di Perugia. La situazione italiana nel 2007: -risolta al Nord -c’è in Centro, Sud, Isole e Liguria Est. C’è ancora più: non abbattimento dei capi + e perché si fa la linea vacca-vitello (non facile identificazione degli animali). Spettro d’ospite -Bovino-Bufali -Ovino (neoplasie frequenti oltre i 6 anni) -capibara -le Capre sono resistenti a tante malattie e non sviluppano tumori, si è visto sperimentalmente. -Coniglio, muore per infezione sperimentale Modalità di trasmissione 1. verticale (placentare) 2. colostro e latte: nei primi 6 mesi ci sono gli Ab materni e quindi forse non è tanto infettante 3. seme (fa): e comunque non ci sono sintomi genitali 4. ET 5. orizzontale: a. contatto diretto: cute per sdc (animale infetto-animale sano) b. contatto indiretto: spp iatrogeno, aghi, prelievi, trasfusioni. L’infezione iatrogena tramite aghi contaminati con sangue e strumenti chirurgici è probabilmente la via di trasmissione più frequente. La diffusione in campo della EBL richiede un contatto diretto prolungato tra gli animali e uno scambio di sangue, essudati o tessuti. In passato la malattia si diffondeva riciclando gli aghi per più prelievi (aghi di 7cm) poiché non si cambiavano finchè non si spuntavano. Invece per la prova della tubercolina l’ago non influisce perché quell’ago è troppo piccolo per trasferire linfociti. Patogenesi Il virus infetta solo i linfociti, integra il suo genoma con quello delle cellule e rimane silente. Da qui l’infezione persiste perché il pro-virus è integrato nelle cellule infette. Si evidenzia nel sangue nei primi 10-12 gg post infezione: dopo si hanno Ab neutralizzanti che persistono per tutta la vita (forse continuamente stimolati da alcuni prodotti dei linfociti con il pro-virus). Nell’animale la formazione di progenie virale viene soppressa da meccanismi non ben identificati: proteina plasmatica PBF (plasma blocking factor) e per un fattore derivato dalle piastrine PDF che agiscono come antagonisti nell’espressione del virus, impendendo la sintesi della proteina P24 (molto importante come Ag) e in tal modo la replicazione del virus viene parzialmente soppressa. Solo in alcuni ceppi di bovino si ha la produzione di un virus infettante = BOLA. L’infezione permane per tutta la vita, quindi i linfociti sono infettanti per tutta la vita. La continua stimolazione antigenica provoca la proliferazione policlonale dei LinfB. La presenza di Ab ci sice che sono stimolati i LB, e se sono stimolati sempre ho linfocitosi persistente. La capacità a sviluppare linfocitosi potrebbe essere legata a un fattore ereditario regolato da un complesso di istocompatibilità BOLA (bovine leucosis antibody). Il linfoma si ha quando il pro virus si integra sui geni C-ONC dei linfociti. Geni C-ONC codificano fattori regolatori per la crescita cellulare, e il trasferimento dei segnali. I virus (DNA o RNA) sono in grado di indurre trasformazione neoplastica attraverso diversi meccanismi legati alla fase di replicazione intranucleare (retrovirus). I virus possono provocare overexpression con: 1. alterazione della tempistica dell’espressione (ex precoce/tardiva) 2. con conseguente leucocitosi. La leucosi enzootica viene definita come malattia bifasica a lungo periodo d’incubazione (perché si verifica in animali adulti > di 5 anni). Bifasica in quanto molto spesso la fase tumorale è preceduta da una linfocitosi, sebbene le due fasi non debbano considerarsi correlate né dipendenti. 1. alterazioni ematologiche: la linfocitosi persistente non viene considerata una fase pre-leucosica, ma solo una risposta benigna all’infezione, ma sul piano epidemiologico i bovini linfocitosici sembrano essere più pericolosi ai fini del contagio. 2. linfomi: pro virus integrato qui geni C-ONC di linfociti. -Ab: la risposta anticorpale ce l’abbiamo già dopo 4-6 settimane: alta Se e Sp dei test. Gli Ab prodotti sono attivi contro: -p24 -gp51 → usati entrambi come Ag nella ricerca di Ab. Gli Ab evidenziabili dalla precipitazione su agar (si usa per 2 malattie: leucosi e anemia infettiva equina), e della siero neutralizzazione. Gli Ab possono non impedire la viremia in quanto è un patogeno intracellulare all’interno dei linfociti. La dose infettante è di 2500 linfociti infetti. Tutti gli organi e linfonodi possono essere potenzialmente bersaglio del virus. Sintomatologia Me manifestazioni cliniche interessano pochi animali. L’incidenza della trasformazione neoplastica è da 0.4 a 510% di animali infetti. -Da un punto di vista clinico le adenomegalie rappresentano il più importante sospetto diagnostico e sono appressabili all’EOG. I linfonodi sono aumentati di volume fino a 6-8 volte in più della norma. →DD reazione che si può avere anche per molti Emoprotozoi come Tripanosoma o Theileria. Consistenza dei linfonodi solo elastica. A livello sottocutaneo, sulle facce laterali del collo, all’altezza della fossa del fianco o lungo i vasi linfatici affluenti o effluenti si ritrovano rilevatezza nodulare sulla superficie linfonodale. Tutto ciò è indice dell’intensità del processo iperplastico a livello di emolinfoghiandole e di centri linfatici subclinici. I lnn sembrano tutti essere interessati anche se sembra esserci un più frequente coinvolgimento di quelli viscerali rispetto a quelli scheletrici: i lnn pelvici e addominali sptt. La linfoadenomegalia porta alla compressione organica con sintomi diversi a sencoda dei vari distretti: 1. disfagia: aumento dei linfonodi mediastinici; 2. rumore russante respiratorio: aumento mediastinici; 3. sindromi pericardiche: lnn mediastinici → questi 3 DD con C.E 4. sindrome meteorica ruminale 5. coliche e ittero -Se l’animale sviluppa linfosarcomi, essi sono al 50-80% nel cuore e nell’abomaso. -splenomegalia: importante nel 6-25% con anche rottura della milza e morte improvvisa. -esoftalmo: mono o bilaterale, conseguente a infiltrazione retro bulbare. -dimagrimento, anemia, emaciazione, cachessia : esito letale con tempi più o meno lunghi. Anatomia Patologica linfoadenomegalia: aspetto biancastro, lardaceo, perdita di distinzione fra corticale e midollare, possibile emorragie e necrosi, rammollimento (anche noduli cutanei); processi infiltrativi a carico degli organi splenomegalia imponente, tanto da portare a lacerazione della capsula e morte per emorragia interna fenomeni emorragici anche per ulcerazione della mucosa abomasale (anemia) rene con noduli linfosarcoma tosi (sembra un rene con echinococcosi). adenopatia da Rogne, Theileriosi (malattia tropicale ma non esotica: trasmesse da quelle zecche là!), DD Tripanosomosi (mosca tzè tzè: malattia del sonno); adenopatia da Tbc adenopatia da Actinogranulomatosi adenopatia da metastasi Quando manca l’adenopatia (ma è questa che provoca le forme cliniche) può aiutare l’anamnesi. Diagnosi di laboratorio -diretta: o emocromocitometrico: linfocitosi, sptt linfociti inattivi o microscopia elettronica: per la ricerca del virus, è più utilizzato nei lab di ricerca o IFD: è la più semplice o Isolamento su linee cellulari (fetal bovin l…= linfociti fetali di bovino) o PCR: poco usata a causa dei molti falsi -, quindi bassa sensibilità. -indiretta: o Precipitazione in gel di agar (AGID) è la prova ufficiale della CE, ci mette poco tempo, 12-16h, ci vuole sempre un controllo positivo. Sull’agar si fanno diversi pozzzetti con dentro gli Ag, poi si fanno altri pozzetti in cui si mette il siero in esame e un siero sicuramente positivo e si cercano gli Ab nel siero. Se è + si formano delle linee bianche. o ELISA: > Se, è più standardizzata per la quantità e per la lettura. Nell’AGID c’è l’errore umano. L’ELISA si può fare dal latte o dal sangue (stessi campioni delle brucellosi). Ovvio che dal latte abbiamo meno Ab e quindi falsi negativi. o Una volta si faceva la prova biologica su pecora Entrambe, AGID ed ELISA, sono valide. Danno risposte dopo 4-6 settimane dall’infezione, anche in assenza di linfocitosi persistente, che manca nel 30% dei casi. Escludere dal controllo animali di età < ai 6 mesi poiché sarebbero positivi grazie al colostro, e si escludono anche gli animali in prossimità del parto poiché c’è depressione della risposta immunitaria. Profilassi DM 358/96 “Piano eradicazione LEB”: simile alla Brucellosi e Tbc 1. gli animali che vengono controllati sono quelli da 12 mesi in su (come Brucella, perché così si usa lo stesso campione di sangue) da riproduzione; 2. l’obiettivo è l’eradicazione 3. definizioni 4. i test ufficiali sono AGID e ELISA 5. centro di Referenza Nazionale è IZS di Perugia 6. è possibile spostare solo animali indenni da leucosi 7. risposta ai test entro 7gg 8. animale infetto è quello positivo alle prove. Se si trovano neoplasie al macello bisogna fare un rintraccio dell’allevamento. (stessa cosa di brucella) 9. tutti gli animali > di 12 mesi devono essere controllati siero logicamente almeno 2 volte all’anno con intervallo fra i due prelievi di almeno 4 mesi. Invece negli allevamenti indenni i prelievi sono effettuati una volta all’anno. I capi che reagiscono positivamente ad una prova sono considerati infetti e devono essere abbattuti. Nei casi in cui la situazione epidemiologica è stimata di difficile risoluzione, è prevista la possibilità di abbattere tutti i capi dell’allevamento. L’indennità di abbattimento per le 3 malattie (brucellosi, tbc e leucosi) non è completo (solo se c’è lo stamping out). C’è una tabella che ci dice quanto vale l’animale; ex. Bov da latte = 450euro, il resto lo recupera dalle carcasse che ottiene al macello, quindi è una sorta di rimborso (una % di quanto vale l’animale). Se c’è lo stamping out, la regione para quasi tutto all’allevatore.