Corso base di Visualizzazione Introduzione di Stefano Calamita UN

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Corso base di Visualizzazione
Introduzione
di Stefano Calamita
UN UOMO
E’
CIO' CHE PENSA
All’inizio della Bibbia.
(Lett. Come un uomo pensa cos egli )
IL DOMINIO SUI PENSIERI
CONFERISCE DOMINIO
SUL CORPO E SULLA VITA
Gautama Buddha
E se imparassimo a pensare nella maniera corretta al
fine di poter raggiungere tutti i nostri obiettivi e quindi
rendere migliore la nostra vita e quella degli altri ?
E = mc2
Per la fisica moderna :
la materia
intercambiabile con l’energia.
Nel 1905 Einstein partor la Teoria Speciale e nel 1915 la
Teoria Generale della Relativit. Le sue concezioni
rivoluzionarie frastorneranno prima, e cambieranno poi,
la concezione dello spazio e del tempo e ...non solo di
questi...!
Einstein, scopr che lo spazio non tridimensionale, che
il tempo non lineare, e che lo spazio e il tempo non
sono entit separate; al contrario essi sono integrati in un
continuum a quattro dimensioni chiamato spazio-tempo.
Il cosmo intero quindi percepito alla luce delle nuove
scoperte come un campo continuo di densit variabile, e
non come una serie di entit separate fra loro da spazi
vuoti.
L’astronomo inglese James Jeans gi sessant’anni fa,
prima che avvenissero ulteriori importanti scoperte,
disse: "L’universo dei fisici moderni assomiglia molto pi
ad un "grande pensiero" che ad una gigantesca
supermacchina".
Cos ai giorni nostri possiamo, grazie al contributo di
studiosi del calibro di :

Karl Schwarzschild (Curvatura dello spazio),

Sir Artur Eddington (Dimostrazione della teoria della
relatività di Einstein, 1930),

Louis De Broglie (Le particelle atomiche sono anche
onde: la nostra casa, la sedia sulla quale siamo seduti,
gli alimenti che ingeriamo, noi stessi; non siamo niente
più che onde, onde molto complesse naturalmente, la
somma delle onde individuali che rappresentano tutte le
particelle atomiche del nostro corpo, ma comunque
sempre un’onda dall’inizio alla fine. Concetto
trascendentale che va a rivalutare l’idea non soltanto di
un universo le cui parti si trovino interconnesse tra loro,
ma anche quei vecchi paradigmi che la filosofia
tradizionale dell’Oriente da sempre sostiene e che
rapporta l’uomo al resto della creazione : noi esseri
umani non siamo quindi che ...onde..!! ),

Erwin Schrodinger (Forma matematica alle onde
enunciate da Louis De Broglie: ideò anche il celebre
esperimento di fisica quantistica chiamato appunto Il
gatto di Schrodinger),

John Bell ( Fisico irlandese del C.E.R.N. famoso per le
considerazioni sul "realismo locale"),

Alan Aspect ( Il fisico francese che dimostrò, con il
famoso esperimento iniziato nel 1975 e conclusosi nel
1981 relativo a coppie di fotoni gemelli polarizzate, che
l’informazione può viaggiare ad una velocità superiore
a quella della luce; a questo punto prende corpo
concretamente grazie alle scoperte della fisica
quantistica l’ipotesi più volte segnalata da autori di
filosofia orientale: tutta la materia dell’universo, esseri
umani compresi, sono uniti da misterioso vincolo
immateriale ed istantaneo),

John Wheeler (Nel 1979 in occasione della
commemorazione del centenario della nascita di
Einstein a Princeton: "Quello che chiamiamo mondo
reale, per esistere, deve sperare di avere esseri coscienti
che lo possano osservare") ( Per chi ha letto Castaneda :
"Il mondo è in un modo o nell’altro perché siamo noi a
dire a noi stessi che questa è la sua forma - diceva don
Juan al suo discepolo Carlos Castaneda - Se smettiamo
di dire che il mondo è così o cosà, il mondo smette di
essere così o cosà"),

Richard Feynmann (Per un fotone energetico che
incontra un elettrone non c’è alcuna differenza tra
viaggiare... nel futuro e viaggiare... nel passato...!!),

David Bohm ( Teoria dell’ "ordine implicato": a livello
profondo, infinitesimamente piccolo, tutto è in
connessione diretta è un tutt’uno non spezzato che nega
la concezione classica che credeva nella possibilità di
effettuare un’analisi del mondo nelle sue parti separate
ed indipendenti, inoltre mente e materia non sono cose
distinte e separate, infatti le onde che compongono la
materia penetrano attraverso i sensi, nella materia del
nostro cervello che ha anch’esso una struttura
ondulatoria. Entrambi i treni d’onda si combinano
formando un modello di interferenza, fondendosi nella
totalità di un ologramma. Infatti il paradigma di Bohm
si spiega facilmente facendo ricorso ai modelli di
interferenza degli ologrammi),
ed altri, guardare la realt e la nostra esistenza in un
modo completamente nuovo, ma soprattutto :
possiamo intervenire per modificarla a
nostro piacimento.
IMPARIAMO A PENSARE
OSSIA IMPARIAMO A
VISUALIZZARE
Un apporto importante che completa e potenzia l’azione
del pensiero la visualizzazione.
Visualizzare significa vedere, ricordare mentalmente,
configurare una cosa, persona, scena o situazione
senza l’uso del nostro occhio fisico e senza avere
davanti a s materialmente l’oggetto visualizzato.
Anzi non occorre necessariamente averlo visto: la
visualizzazione pu essere una creazione completamente
nostra, modificabile in qualunque momento, (alterazione
in maniera creativa dei dati base memorizzati).
Molti individui non credono di saper visualizzare, eppure
chiaro che nessuno di noi in grado di compiere l’attivit
pi semplice senza visualizzare: infatti appare evidente
che tutti visualizzano perch tutti hanno una memoria;
purtroppo spesso abbiamo la tendenza a complicare
anche questo processo del tutto naturale.
E’ anche chiaro che c’ gente pi abile di altri nella
visualizzazione grazie ad una approfondita educazione
mentale appresa col tempo come ad esempio accade
agli artisti (scultori, pittori, etc.) che hanno sviluppato
l’arte della visualizzazione mediante la continua
osservazione di oggetti, necessit dovuta al loro lavoro;
oppure come soggetti che hanno questa facolt innata, e
che involontariamente, inconsciamente, l’hanno
sviluppata e potenziata col tempo e grazie alla quale in
larga parte dovuto il loro successo nella vita, negli
affari, nello sport ecc., o anche come succede agli
operatori dell’occulto seri, (pochissimi per la verit..) che
mediante rituali pi o meno fantasiosi hanno imparato a
visualizzare e concentrare il pensiero.
Abbiamo gi accennato agli ultimi studi scientifici i quali
confermano che per meglio comprendere il
funzionamento del cervello bisogna rapportarsi alle
tecniche olografiche. (vedi studi Dott. Carl Pribram della
Stanford University : il cervello memorizza le stesse
informazioni fondamentali in diverse cellule multiple, e
non come si credeva che ogni dato venisse memorizzato
solo in uno specifico neurone).
L’arte della visualizzazione, quindi, assomiglia per molti
aspetti alla tecnica olografica. Affinch l’immagine visiva
si avvicini il pi possibile ad un perfetto ologramma,
occorre che i suoi dettagli e particolari siano completi. C’
bisogno dunque di incrementare il numero di particolari
delle informazioni inserite originariamente nel cervello: pi
sono i dati, i dettagli e i punti di vista,
PIU’ FORTE
RISULTERA’ L’IMMAGINE MENTALE.
Per far ci occorre migliorare la capacit di osservazione:
aumentando le prospettive e i punti di riferimento,
aggiungendo dunque dettagli e possibile ottimizzare la
visualizzazione.
Per riprodurre una immagine mentale dobbiamo
compiere un passo indietro e osservare come la mente
memorizza: infatti necessario ricordare che la
memorizzazione una esperienza che racchiude
elementi fisici e mentali:

LA VISTA

I SUONI

GLI ODORI

IL TATTO

I SAPORI

LE EMOZIONI

I SENTIMENTI
pertanto, non viene memorizzato solo il ricordo visivo ma
tutta l’esperienza, comprese le sensazioni del momento.
La visualizzazione o programmazione mentale o anche
interiorizzazione olografica quindi dipende
semplicemente dalla:
QUALITA’ DEI DATI INSERITI
Come nel campo dell’elaborazione dei dati informatici
non importante il numero di volte che inserite i dati
stessi ma la qualit dell’inserimento che deve essere
eseguito in maniera perfetta, cos avviene nella
visualizzazione.
Appare chiaro che per creare un modello di
visualizzazione corretto indispensabile utilizzare ed
interiorizzare mentalmente un’immagine avvalendosi
dell’apporto di tutti i nostri sensi :
L’olfatto - gli odori e gli aromi cambiano frequentemente
anche da un momento all’altro: gli ambienti esterni
possono sapere di mare, di erba appena tagliata, del
profumo silvestre degli aghi di pino o anche di ...una
discarica urbana!
Il tatto - un oggetto pu essere caldo, freddo, liscio,
ruvido, pu anche dare sensazioni diverse (accarezzare
ad occhi chiusi il seno di una bella donna da
sicuramente sensazioni diverse dall’accarezzare sempre
ad occhi chiusi il dorso di un topo o un serpente).
Il gusto - bisogna concentrarsi e riportare alla mente il
ricordo del sapore pi legato e confacente all’esperienza
da visualizzare. Inoltre ricordiamo che quando si tristi o
delusi speso si ha la sensazione dell’amaro in bocca,
mentre dopo un successo o un obiettivo raggiunto si pu
notare chiaramente una sensazione di dolce e pi
gustoso.
Il suono - il traffico stradale dei veicoli, il rumore del
vento, il suono delle voci, il tono e l’altezza acustica
delle stesse, il soffio della respirazione, etc. Tutti dettagli
importanti da inserire opportunamente per la creazione
di una corretta visualizzazione.
La vista - bisogna sforzarsi di cogliere soprattutto i
particolari ossia le sfumature, i dettagli, le ombre, i
contrasti, ecc.
LE EMOZIONI (e i sentimenti) - la chiave del successo
nella visualizzazione proprio l’emozione. Il livello
emotivo raggiunto nella creazione dalla situazione da
visualizzare il vero segreto per un rapido successo
dell’azione. L’inserimento dell’ "impatto emotivo" il
punto di riferimento e, non a torto molti esperti dicono,
d’inizio di tutta l’esperienza di interiorizzazione. Data
l’importanza dell’emozione nella riuscita della
visualizzazione dedicheremo successivamente una
intera area di approfondimento sull’argomento,
evidenziando le correlazioni tra volont, desiderio ed un
ACUTO COINVOLGIMENTO EMOTIVO.
Un grosso aiuto alla corretta e veloce impostazione delle
tecniche di visualizzazione ci stato fornito da uno
psicologo definito il maggior esperto di ipnosi del nostro
tempo: Milton Erickson con la scoperta e l’utilizzo della
Programmazione NeuroLinguistica (PNL).
Questa tecnica particolarmente utile per gli individui
che hanno difficolt a visualizzare o perch non
comprendono cosa sia la visualizzazione e quindi ne
complicano il processo erigendo dei blocchi, oppure
perch per natura non sono persone con sviluppate
capacit visive (e che di solito possiedono acute abilit
auditive o cinestetiche). E’ sicuramente utile leggere
alcuni testi di PNL per chi voglia approfondire l’arte della
visualizzazione (Bandler - Grinder PROGRAMMAZIONE
NEUROLINGUISTICA oppure MODELLI DI TECNICA
IPNOTICA DI M. ERICKSON ed. Astrolabio).
Il tutto si basa sulla scoperta che quando pensiamo o
ricordiamo gli occhi, dal momento che sono propaggini
del cervello, si direzionano automaticamente e in modo
specifico. Essi ad esempio, tendono a muoversi verso
l’alto e a sinistra quando stiamo richiamando dei dati
visivi, e verso l’alto a destra allorch costruiamo o
modifichiamo tali dati; sono soggetti allo stesso
meccanismo logico anche gli altri aspetti sensoriali ed
emotivi.
In seguito anche per questo argomento ci sar una
necessaria area di approfondimento, visto che
probabilmente la pi importante scoperta fatta negli
ultimi anni a riguardo delle tecniche di visualizzazione.
Un pensiero creato, emesso, rafforzato mediante le
tecniche sopra esposte capace di
compiere...miracoli... !!!
Vediamo come e perch.
Il pensiero agisce sulla materia :
Niente di pi facile da dimostrare razionalmente, ogni
giorno migliaia di persone si scontrano con la
"interferenza" della sperimentazione farmacologica:
l’effetto placebo (domanda: che cosa sarebbe possibile
ottenere se riuscissimo ad esasperare l’effetto
placebo?).
In campo scientifico alcune volte si utilizza l’ipnosi per
anestetizzare un paziente, utilizzando, quindi, la sola
forza della mente sul corpo. Stiamo varcando l’area del
condizionamento mentale.
Ma il pensiero agisce solo sul nostro corpo o anche su
quello di altri? E quindi, se agisce sul corpo, deve
necessariamente agire sulla mente di un individuo
perch, come abbiamo visto, per agire sul corpo bisogna
necessariamente prima agire sulla mente.
Anche a distanza? (per chi voglia approfondire citiamo
alcuni degli scritti pi interessanti per rigidit sperimentale:
tutti i testi di Milan Ryzl, Vasiljev: esperimenti di
suggestione mentale, i testi del prof. Calligaris)
Se la risposta fosse positiva, come in effetti , questo
significa che posso condizionare mentalmente un
soggetto indipendentemente dalla sua volta e quindi
modifico il corso dei suoi eventi? Modifico il suo destino?
Ebbene ...si...!!
Il pensiero in grado di modificare gli eventi e quindi di
crearli a nostro piacimento.
Ma facciamo un passo indietro.
L’evoluzione della scienza ci riporta nel ... passato...!
Vediamo come.
Allo stato attuale delle cose all’interno della comunit
scientifica, tre sono le teorie principali concorrenti sulle
particelle fondamentali della materia e le loro interazioni.
La prima la teoria dei quark, la pi diffusa e la
maggiormente sviluppata; la seconda la teoria delle
superstringhe, il cui numero di sostenitori in aumento,
ma che finora non ha raggiunto una perfezione
paragonabile alla teoria dei quark, dato che non ancora
possibile calcolare alcune delle propriet pi significative
delle particelle elementari; la terza la teoria della
matrice "S", associata all’ipotesi del bootstrap: sono
pochissimi a sostenerla ed essa inoltre non in grado
ora come ora, di proporre previsioni valide quanto quelle
ricavate dalla teoria dei quark. Poi esistono alcune
originali teorie ancora pi azzardate come quella dello
spazio di plasma, o quella teoria psiconica dell’etere
elettromagnetico, che riserviamo a chi ha voglia di
...approfondire.. !
Riassumiamo allora le implicazioni, effettuate da Gary
Zucav, relative alla logica quantistica e al teorema di
Bell:
" Le ricerche sulla fusione al laser e la grande caccia ai quark
sono sforzi che rientrano nei paradigmi tradizionali della fisica,
dove per paradigma si intende un processo mentale radicato,
una struttura. La logica quantistica e il teorema di Bell sono
potenzialmente esplosivi per le strutture esistenti. La prima (la
logica quantistica) ci riporta dal simbolismo all’empirismo. Il
secondo (il teorema di Bell) ci dice che non esistono "parti
separate". Tutte le "parti" dell’universo sono unite attraverso un
legame intimo e immediato che in passato veniva ipotizzato
solo dai mistici e da altri individui ai margini della scienza".
Ma che cosa sostengono da sempre i mistici, gli
esoteristi, i filosofi orientali e tutti quanti gli altri che da
sempre si occupano dello studio della mente umana?
IL DESTINO NOSTRO E
DEGLI ALTRI E’ NELLE
NOSTRE "MANI"
Il pensiero una entit viva, un flusso bioradiante.
Le irradiazioni bioenergetiche umane rilevate
dall’elettrofoto Kirlian (vedi risultati degli studi effettuati
presso la Los Angeles University dott. Moss e Johnson,
la Stanford University dott. William Tiller, e infine gli studi
del neurologo italiano dott. Calligaris) dimostrano
inequivocabilmente che esistono delle "irradiazioni
umane che aumentano mediante la concentrazione del
pensiero".
Questo riprende da un punto di vista pi razionale quello
che affermano alcuni eminenti studiosi esoterici, che "il
pensiero una entit viva" dotata di vita e autonomia
propria nel momento in cui stato creato (vedi BESANT
- LEADBEARTER Le forme-pensiero) pertanto possiamo
facilmente utilizzarlo per raggiungere i nostri scopi.
Ritorniamo a questo punto, vista l’importanza del
pensiero, alle tecniche di visualizzazione che ci
permettono di formulare pensieri con caratteristiche tali
da essere capaci di raggiungere gli scopi prefissati.
Per iniziare la pratica della visualizzazione necessario
disporre di una riserva di energia (non dimentichiamoci
che .... siamo soltanto energia, onde.... ! !)
considerevole, infatti presto ci si accorger che
visualizzare significa anche "bruciare" energia. Dopo
una seduta di visualizzazione, infatti, non a caso ci si
sente pi scarichi. Pertanto necessario evitare da un
punto di vista mentale inutili sprechi. La maggior parte di
noi si trova incline a dissipare le proprie energie
psichiche, pensando a troppe cose,
contemporaneamente o quasi, diverse fra loro.
Una riserva di energia possibile aumentarla molto
velocemente in capo a soli 4 - 5 giorni semplicemente
...sopprimendo gli inutili sprechi. (In seguito invece
vedremo come produrla). Ogni manifestazione di
espansivit in particolar modo emotiva, ma anche
sensoriale, costituisce un dispendio di "energia". Non
bisogna cedere al bisogno di confidarsi, di partecipare
agli altri il proprio stato d’animo. E’ necessario evitare
per quanto possibile, di mettere nelle proprie parole e
nei propri atti la minima animazione irriflessa, impulsiva,
non bisogna dare segno esteriore del proprio stato
d’animo.
Non disperdete l’energia in frivole chiacchiere, in
commenti sugli avvenimenti del giorno, in apprezzamenti
sulle persone che passano o sulle azioni a cui assistete,
esprimete il vostro parere solo se indispensabile.
Non lasciate che vi si faccia parlare vostro malgrado.
Se qualche chiacchierone vi tormenta con le sue
chiacchiere, fate finta di interessarvi a quello che dice,
lasciate che sperperi la sua forza nervosa e continuate a
condensare la vostra. Ascoltate quelli che vi parlano:
scoprirete quanti sforzi sterili la vanit, la ricerca di
approvazione, impone alla maggior parte delle persone
inclini al desiderio di essere approvate, osservateVi in
modo da reprimere con cura questa tendenza.
Tutto questo non significa asocialit, ma semplicemente
inibizioni di attivit inutili.
Infatti pochissimi giorni di prova saranno sufficienti a
convincervi della considerevole efficacia di questi
consigli, perch in seguito alla loro applicazione si prover
una quasi immediata sensazione di intima potenza.
Ogni volta che viene represso un impulso a parlare o a
fare senza la indispensabile utilit si conserva
interiormente una riserva di energia, di forza psichica,
che altrimenti si sarebbe esteriorizzata: l’esercizio
dell’impassibilit contribuisce fortemente a conservare
l’energia.
Ogni desiderio deve essere considerato come un
impulso. Ogni desiderio il cui appagamento inutile
dovrebbe essere soppresso e rimanere insoddisfatto,
perch la sua soddisfazione implica una perdita di
energia.
Ricordatevi che stiamo gettando le basi per la
padronanza di noi stessi, per la pratica dell’influenza a
distanza su una o pi persone e infine per il
condizionamento volontario del destino finalizzato a
creare un mondo migliore per noi e per gli altri.
I primi effetti determinati dalle tecniche di visualizzazione
che andr esponendo, si traducono in un impulso
all’iniziativa mentale, e poi in un senso di sicurezza, di
potere: si ha coscienza di essere capaci di ogni sforzo di
volont. A poco a poco (tanto pi rapidamente quanto pi ci
si dedica alle applicazioni) la fiducia in se stessi diventa
continua, le idee parassite, gli stati emotivi negativi, le
sollecitazioni sensoriali sono dominate.
La padronanza di s diviene integrale e presto impariamo
a dirigere con grande soddisfazione i nostri sensi, la
nostra sensibilit, il nostro intelletto. A questo punto,
divenuti capaci di concentrare la nostra energia su una
immagine precisa, ognuno di noi potr agire anche come
regolarizzatore, guaritore o anestetizzatore sugli organi
fisici.
Anche indipendentemente dall’influenza telepsichica
diretta sugli altri, evidente che colui che ha imparato a
dominarsi, a ragionare sulle proprie impressioni, a
conservare una perfetta sicurezza in presenza di
chiunque, influisca, con questa imperturbabilit stessa, su
coloro che lo circondano. Uno sguardo che esprima
determinazione, una parola netta e giudiziosamente
pronunciata, un’attitudine di calma e possente energia
impressionano in modo considerevole.
Altre qualit intrinseche sempre ottenute con l’educazione
della volont, si uniscono ai fattori precedenti di influenza
personale: il senso dell’opportunit, la memoria, l’ordine
nelle idee, la rapidit di assimilazione.
Divenuto incrollabile di fronte alle circostanze o agli
incidenti imprevisti come di fronte all’atteggiamento e al
comportamento altrui, dotato di energia e di forza, chi ha
assimilato le tecniche di visualizzazione, facilmente in
grado di modificare il proprio destino. Infatti conserver
anche, in presenza di ogni eventualit, il massimo di
lucidit di spirito e di
INTUIZIONE
per agire e reagire.
Vedr, quindi la via pi vantaggiosa da seguire e, infine,
eseguir in modo calmo e risoluto quello che ha
progettato.
Se vi sembra che per tutto questo valga la pena
effettuare qualche sacrificio continuiamo.
Stefano Calamita
icio continuiamo.
Altri articoli della serie "Corso base di Visualizzazione":
Corso base di Visualizzazione
Capitolo 1
di Stefano Calamita
Nelle varie filosofie più o meno occulte si afferma unanimemente che
gli esseri umani sono costituiti da più apparati energetici o corpi. Essi
risultano indispensabili per adattarsi ai diversi livelli vibratori o
dimensioni dell’universo (rimandiamo l’interessato ad approfondire la
conoscenza dei vari corpi in altri articoli più specialistici in Esonet).
Dimostrare scientificamente la consistenza del corpo eterico, del corpo
astrale e di quello mentale è compito estremamente complesso, ma
fortunatamente non impossibile!
Infatti per arrivare ad ottenere significativi risultati con la
visualizzazione è necessario conoscere razionalmente ed
oggettivamente mediante quali principi agiscono le tecniche operative
che man mano esporremo in questo trattato.
La comprensione del perché si ottengono determinati risultati con la
visualizzazione e la concentrazione passa, quindi attraverso una
conoscenza più profonda e completa dell’uomo.
Ricordiamo una premessa fondamentale del nostro lavoro: riuscire a
"condizionare", "influenzare", "persuadere" gli altri significa, arrivare
perfino a cambiare le vicissitudini, il corso della loro vita e quindi a
modificare, ad interagire, a creare il loro destino.
Riuscire a dimostrare ciò significa riuscire ad aver posto delle ottime
basi per arrivare a dimostrare di poter essere in grado di dominare "la
materia" il destino, il corso degli eventi a nostro totale piacimento.
CAP. I
REAZIONI TELESOMATICHE INTENZIONALMENTE INDOTTE
L’ipnosi ci fornisce alcune decisive prove.
Una importante esperienza, un classico esperimento ripetuto in molti
laboratori in più parti del mondo, alla quale da sempre medici ed
esperti di tale disciplina cercano di fornire delle risposte convincenti,
ma a quanto pare non credo che abbiano le conoscenze necessarie per
far ciò è il seguente.
Davanti ad un soggetto in trance ipnotica si pongono due bicchieri
d’acqua, eguali ed egualmente pieni a metà; l’ipnotista colloca uno dei
bicchieri nelle mani del soggetto "ordinando" nello stesso tempo che la
sensibilità (al tatto, al dolore, ecc.; i sensi, il corpo sensitivo: il doppio
eterico???...!!! N.d.T.) di questi "si trasferisca" totalmente nell’acqua,
in modo che le braccia restino insensibili (ad eventuali contatti o
punture). Dopo che la suggestione è stata ripetuta varie volte, si tocca
la superficie dell’acqua con la punta di un ago ; il soggetto avvertirà la
"puntura" nelle proprie carni. Pungendo con l’ago le mani o le braccia
del soggetto, questo non avverte alcuna sensazione, lo stesso accade
se si "tocca" l’acqua dell’altro bicchiere (testimone o control). Togliendo
il primo bicchiere dalle mani del soggetto, e portandolo lontano, per
esempio in un’altra stanza, la prova si può ripetere con lo stesso
risultato (purché l’operatore sia sempre l’ipnotista o colui che
l’ipnotista ha "messo" in rapporto con il soggetto). Infine lo
sperimentatore rimette il bicchiere nelle mani del soggetto e
"comanda" che la sensibilità di questi sia restituita integralmente nelle
sedi naturali (braccia e mani), in modo che al cessare dell’ipnosi (e
dell’esperimento) il soggetto torni in perfetta normalità.
La "esteriorizzazione della sensibilità" (questo è il nome che ha da
un punto di vista scientifico questo fenomeno, anche se io la definirei
più opportunamente esternalizzazione della personalità) può essere
operata verso un frutto (mela) o verso un altro oggetto, il quale in tal
modo diviene "vittima insensibile" delle "punture sentite dal soggetto".
("La Telepatia" ed. Mediterranee, Vincenzo NETSLER pag. 106, ed altri testi, vedi
bibliografia, dove viene denominata esteriorizzazione della sensorialità).
E ancora.
Charles Tart, ha condotto sull’ipnosi uno degli esperimenti più
importanti in assoluto, in merito al quale la scienza medica ha dovuto
"prenderne atto" ma non ha saputo dare alcuna spiegazione
scientificamente valida.
E’ noto che il "rapporto", la speciale relazione fra l’ipnotizzatore e il suo
soggetto, sembra intensificarsi via via che la trance diventa più
profonda. Tart pensò che tutto ciò che aumenta il "rapporto" dovrebbe
anche approfondire la trance, e concentrò le sue ricerche sullo schema
dell’"ipnotismo reciproco" in cui due persone si ipnotizzano a vicenda e
ognuna continua ad approfondire la trance dell’altra. Tart ipotizzò
anche che gli stati completi potrebbero essere condotti attraverso un
ipnotismo reciproco anche in persone che, in caso contrario,
risulterebbero difficili da ipnotizzare.
La tecnica di Tart raggiunse non solo tutto quello che lui si aspettava
ma molto di più, poneva degli interrogativi alla scienza di estremo
imbarazzo. I suoi primi due soggetti, Anne e Bill, entrarono in trance
completa per mezzo dell’ipnotismo reciproco e riuscirono a esplorare
insieme altri mondi.
Nel loro "terzo" viaggio arrivarono in un luogo da loro descritto come
un "cielo" tale che in esso i colori erano superlativamente vivaci, e
anche le pietre erano belle, traslucide e scintillanti. La sua acqua
piena di grandi bolle, sembrava champagne. Essi vi nuotarono e
trovarono che li teneva a galla con strema facilità, era "elastica e
deliziosa". Il lussureggiante mondo, in cui essi facevano baldoria
insieme, non era per loro un sogno, ma completamente reale. Anne e
Bill supposero di creare insieme il loro mondo attraverso una comune
suggestione nella loro conversazione che dovrebbe essere consueta
nell’ipnosi. E credettero quindi di parlare in continuità, mentre in realtà
erano rimasti in silenzio. Ma quando infine Tart poté interrogarli, essi
risposero di essersi sempre parlati. Più tardi, quando lessero la
trascrizione dei nastri magnetici registrati durante la seduta essi
rimasero delusi nel sapere di essere stati in silenzio per la maggior
parte del tempo in cui avevano esplorato il loro mondo.
Mancavano le suggestioni verbali che avrebbero dovuto evocare le
esperienze comuni.
Apparentemente essi avevano allucinato il fatto di essersi parlati e di
essersi uditi parlare, e avevano allucinato un mondo comune, da loro
percepito nello stesso identico modo.
L’esperimento successivamente ripetuto da Tart con altri soggetti,
confermò simili "avventure".
Una implicazione di immediato interesse è che la telepatia può
procedere con tale fluenza da non essere riconosciuta e diviene primo
mezzo di comunicazione per coloro che entrano in rapporto di trance
profonda. Ma che cosa è materialmente avvenuto tra i soggetti?
Le ipotesi possono essere principalmente due. La prima
presupporrebbe una reciproca suggestione telepatica. La seconda
ipotizzerebbe una condizione alterata di coscienza ottenuta in maniera
intelligente, mediante la quale è avvenuto realmente e insieme un
viaggio in un altra dimensione mediante i loro corpi astrali. (Tart C.
"Possible Physiological correlates of Psi Cognition" International Journal of
Parapsycology, 5, 1963).
Sicuramente un risultato importante è stato raggiunto: abbiamo
accertato che comunque la telepatia svolge un ruolo determinante
quindi esiste ed è dimostrabile sperimentalmente in maniera
abbastanza semplice. Ma esiste anche un metodo ancor più razionale
ed oggettivo per dimostrarla messo a punto da un medico ricercatore
qualche anno prima.
Esperimenti sulla percezione subliminale, sul biofeedback e sull’ipnosi
hanno dimostrato in laboratorio che una persona può rispondere a
stimoli che non sono stati coscientemente percepiti. Ma che dire se gli
stimoli fossero telepatici?
Stefan Figar, un neurofisiologo, della ex Cecoslovacchia, e un autorità
nel pletismografo, lo scoprì casualmente. Il pletismografo è uno
strumento che registra minimi cambiamenti del volume del sangue
nelle estremità. Questi sono fra i molti sottili cambiamenti fisiologici
che riflettono la risposta del corpo all’ira, alla paura, al dolore, allo
sforzo mentale e così via. Figar investigo sui cambiamenti del volume
del sangue in risposta allo sforzo mentale dando ai suoi soggetti vari
compiti da compiere, come moltiplicare mentalmente due numeri,
mentre essi erano collegati con un pletismografo. Appena un soggetto
iniziava a calcolare, lo strumento registrava una vasocostrizione e una
netta caduta del volume del sangue. Figar fu sorpreso nel notare che
parecchi dei suoi soggetti presentavano una vasocostrizione subito
prima che egli desse loro il problema ; ossia mentre egli pensava che
era il momento di assegnare il problema, la penna registratrice
indicava una caduta del volume del sangue. Era come se i suoi
soggetti avessero letto nella sua mente.
Ulteriori esperimenti dimostrarono a Figar che avveniva esattamente
quello che ipotizzò : il pletismografo può indicare l’attuarsi di una
"bio-comunicazione" o più comunemente di una comunicazione
telepatica. Figar non aveva interesse per la ricerca parapsicologica, ma
riconobbe che altri avrebbero potuto trovare interessanti i suoi
risultati.(Figar S. "The Application of Pletysmografy to the Objective Study of
Socalled Extrasensory Perception" - Journal of the Society for Phychical
Research, 40, 1959)
Infatti così avvenne.
Nel 1960 E. Douglas Dean e Karlis Osis, condussero una serie di
esperimenti finalizzati a dimostrare la percezione telepatica tra un
soggetto addormentato (percepente) e degli agenti con metodo
scientifico e rigoroso a tal punto che Dean riferì entusiasticamente :
"Finalmente ce l’abbiamo fatta: abbiamo trovato un metodo con il
quale chiunque può metter su un laboratorio in qualsiasi momento e
far telepatia quando vuole". Una caratteristica importante emersa
durante la sperimentazione è che non apparse l’effetto declino
presumibilmente perché era stata evitata l’interferenza della mente
conscia. Estremamente interessante fu un loro esperimento che
confermava un aspetto della telepatia molto importante per certi fini
operativi.
Era già stato dimostrato in laboratorio che le onde celebrali di un
soggetto addormentato rispondono quando egli "ode" il suo nome o
quello di una persona a lui importante: loro si posero il quesito di
sperimentare se l’inconscio risponderebbe ugualmente se i nomi
fossero inviati telepaticamente. Essi trovarono che quando un agente
si concentrava sui nomi conosciuti dal suo percepente, il tracciato
pletismografico di lui saltava circa il 50 per cento delle volte in più di
quando l’agente si concentrava su nomi conosciuti da lui o da
nessuno, sebbene i percipienti rispondessero ai nomi delle persone
che conoscevano, e ad alcuni più che ad altri, non ne erano per nulla
consapevoli.
Ricordiamo che l’effetto declino è l’effetto che concentra in genere i
risultati statisticamente più interessanti nella parte iniziale di un
esperimento, per rendere meno significativi gli stessi man mano che la
sperimentazione prosegue nel tempo, probabilmente per un calo degli
stimoli di interesse.
Tutta questa serie di esperimenti ed altri ancora (vedi D.H.Lloid, Toronto Puthoff Stanford Research Institute, ed altri) portò i ricercatori in più parti
del mondo quasi contemporaneamente a delle conclusioni simili : noi
possiamo ricevere segnali telepatici e il nostro corpo può rispondere ad
essi pur senza essere consapevoli dei segnali e che qualcuno stia
cercando di inviarceli. Però solo raramente l’informazione telepatica
riesce ad attrarre l’attenzione cosciente dopo essere arrivata
all’inconscio. (vedremo successivamente che gli atti chiari di telepatia
spontanea hanno una matrice fortemente emotiva)
Perché?
Probabilmente perché il livello energetico del segnale trasmesso risulta
troppo basso, o anche, pervia del fatto che la coscienza è inondata da
stimoli molto più imperiosi provenienti dai sensi. Ma se questa
corrente che fluisce dal mondo esterno è deviata così da permettere
"una vacanza" ai sensi, come negli stati di deprivazione sensoriale o di
isolamento ( leggi: concentrazione, o meglio ancora, meditazione),
possiamo divenire più ricettivi?
E se la risposta fosse positiva, esisterebbe la possibilità di dimostrarlo
da parte di qualunque ricercatore in laboratorio?
Uno dei primi investigatori della deprivazione sensoriale, Woodburn
Heron, della McGill University, come spesso accade, non era affatto
interessato alla telepatia. Ma l’interesse sorse spontaneamente nei
suoi esperimenti sul rilassamento. Alcuni dei suoi soggetti ricevevano
impressioni telepatiche da amici lontani o "vedevano" ricercatori in
altre parti dell’edificio. Egli riferì che essi erano così impressionati
dalle loro esperienze, che, appena possibile, andavano in biblioteca a
cercare libri sulla telepatia : infatti succedeva che anche le persone
rilassate sono in un certo modo liberate dal "rumore" dei sensi.
Tutta una serie di esperimenti abbastanza complessi portavano in
laboratorio diversi ricercatori ad ottenere significativi risultati a
riguardo della dimostrazione che esiste un rapporto diretto tra facoltà
paranormali e stati di coscienza alterati da forme di deprivazione
sensoriale.
Però alcuni ricercatori iniziarono a sperimentare tecniche ancora più
semplici affinchè praticamente tutti potessero avvalersi delle loro doti "
di trasmissione condizionante per via mentale".
Una di queste tecniche fu ideata da Charles Honorton, utilizzando
l’effetto Ganzfeld, allo studio già da qualche anno da parte di
psicologi che si occupavano di percezione visiva. Ganzfeld significa
semplicemente "campo omogeneo". Questi psicologi erano interessati a
scoprire quali effetti psicologici e visivi si sarebbero verificati se ad una
persona fosse stato fatto fissare un campo assolutamente vuoto. Ad
esempio, guardare fissamente un foglio bianco rappresenterebbe un
ganfeld. Alcuni di questi psicologi cominciarono anche a domandarsi
che cosa sarebbe successo a quegli stessi soggetti se,
contemporaneamente, avessero ascoltato un "suono bianco"( qualcosa
di uniforme, simile a ciò che si può udire sintonizzandosi tra due
stazioni radio), (notiamo la somiglianza tecnica, per monotonia e
ripetizione, con la pratica dei suoni sacri ripetitivi orientali utilizzati
durante la meditazione, ad esempio il famoso ..OM..).
Quello che scoprirono fu estremamente interessante. Molti dei soggetti
cominciarono ad avere "allucinazioni" o a vedere, sullo sfondo
omogeneo delle immagini che sembravano "sogni ad occhi aperti".
Sulla base di ciò Honorton si rese conto che questi sogni ad occhi
aperti, procurati artificialmente, avrebbero potuto essere usati
sperimentalmente per trasmettere mentalmente informazioni tra due
soggetti.
Per creare un ambiente ganzfeld intorno al soggetto (fatto
precedentemente sedere in una cabina insonorizzata su una comoda
poltrona), i suoi occhi venivano coperti con delle palline da ping-pong
tagliate a metà. Se queste non combaciavano perfettamente, veniva
inserito del cotone per evitare qualsiasi infiltrazione di luce. Quindi
una luce rossa veniva diretta verso il soggetto. Le paline da ping-pong
diffondevano la luce, così tutto quello che il soggetto poteva vedere era
un campo visivo rossastro perfettamente uniforme. Successivamente
sulla sua testa veniva posta una cuffia, attraverso la quale si
trasmetteva un suono statico indifferenziato. A tutti si chiedeva di
rilassarsi e di raccontare, in un interfono, ogni pensiero, immagine, o
sensazione che avesse percepito nei trentacinque minuti successivi.
Sebbene il soggetto venisse informato che una persona gli avrebbe
"inviato" un messaggio nel corso del test, gli veniva raccomandato di
cercare di non pensare e di non tentare di indovinare in anticipo.
Gli esperimenti ebbero un enorme successo da un punto di vista
statistico, fin al punto di andare ben oltre l’ipotesi iniziale, la quale fu
totalmente confermata. Dagli esperimenti emerse, oltre a dimostrare
inconfutabilmente rapporti di trasmissione del pensiero che, i soggetti
leggessero le informazioni trasmesse addirittura con un certo anticipo,
quasi come se avessero guardato addirittura nel futuro! (Journal of
American Society for Psychical Research, aprile 1974).
Tutta una serie di ulteriori esperimenti fu innescata da questa
scoperta. Due ricercatori il Dr. William Braud e la Dr.ssa Lendell ne
misero in atto uno estremamente interessante che dimostrò che
rispetto ad un gruppo di controllo, i soggetti sottoposti al ganzerfield
riuscivano regolarmente a percepire degli elementi dell’immagine che
veniva loro trasmessa.
Ma che cosa succede nella deprivazione sensoriale al soggetto?
Egli dopo un certo tempo perde la normale coscienza, e la sua mente
si volge all’interno. Vivaci allucinazioni possono allora sfilare davanti a
lui e egli le osserva come farebbe davanti alla televisione.
Tuttavia se rimane nella situazione sperimentale le allucinazioni
passano ed egli scivola nell’incoscienza.
Si è così indotti a sospettare che possa non essere l’alterazione
dell’ambiente sensoriale in se stesso quella che produce gli effetti
favorevoli alla telepatia, ma lo stato di coscienza che segue.
Tutto questo dimostra che condizionare telepaticamente dei soggetti
non è impossibile ma, è estremamente difficile, in quanto viviamo in
un mondo accelerato, che costringe le nostre menti e i nostri corpi a
sostenere un ritmo così frenetico che essi non risponderebbero, non
reagirebbero a degli input trasmessi in questo modo.
Però, proviamo a considerare altre situazioni.
Sappiamo tutti che naturalmente il sonno è uno stato di coscienza
alterato. E se gli input esterni possono essere afferrati mentre il
mondo sensoriale svanisce, dovremmo di conseguenza aspettarci che
il sonno alimenti la ricezione telepatica.
Democrito lo pensava, nel quinto secolo a.C. egli suppose che i sogni
fossero causati da pensieri che filtravano da altre menti. Sebbene
Freud credesse con certezza che i sogni abbiano anche altre cause,
egli considerò "incontestabile" che "il sogno crei condizioni favorevoli
per la telepatia" E Jung confermò: "Ho trovato che la telepatia,
effettivamente, influenza i sogni, come è stato affermato sin dai tempi
antichi".
Dopo la scoperta che tutti sognano anche se alcuni non ricordano di
averlo fatto mediante la definizione delle fasi del sonno ( fase r.e.m.),
presso il Maimonides Medical Center’s Dream Laboratory il Dr.
Montague Ullnar e il Dr. Stanley Krippner iniziarono a investigare
sulla telepatia nei sogni. Mentre il percepiente dormiva in una stanza
isolata, controllato da un Elettro Encefalo Gamma, un agente in una
stanza distante, tentava di trasmettere l’immagine di un disegno scelto
a caso . Quando il tecnico dell’EEG notava che il percepiente stava
sognando, questi veniva svegliato perché raccontasse il suo sogno. In
seguito le registrazioni del sogno riferito venivano date ad un giudice
estraneo perchè li accoppiasse. La tecnica usata in sintesi, era la
seguente: l’agente doveva concentrarsi sui particolari dell’immagine,
visualizzare il volto del percepiente e proiettare il bersaglio nei suoi
sogni.
La serie di esperimenti sulla questione, condotta anche in altri
laboratori, come ad esempio quello dell’Università di Virginia effettuati
da Calvin Hall, condusse ad alcune importanti risultati: primo che il
percepiente in questi esperimenti non sembra fare altro che ricevere
passivamente; secondo che una persona comune, quando dorme, ha
una sensibilità telepatica uguale a quella di un sensitivo dotato.
Abbiamo visto che l’informazione può essere trasmessa
telepaticamente, ma questa informazione può benissimo avere la
forma di una suggestione. Ne abbiamo ragioni per supporre che, se
così ricevuta, abbia meno efficacia di una suggestione comune. Inoltre
può essere trasmessa senza che "l’agente" e soprattutto il "percipiente"
ne siano consapevoli.
Quindi se i soggetti possono ricevere telepaticamente dei messaggi,
comprese delle sensazioni di gusto, odore, dolore, come vedremo, ci si
può aspettare che eseguano suggestioni date mentalmente?
La risposta non può che essere positiva, infatti abbiamo già visto che
gli esperimenti con il pletismografo e l’EEG indicarono che uno stimolo
telepatico può causare una risposta fisiologica inconscia del
percepiente.
Ritorniamo ancora ad osservare delle manifestazioni interessantissime
ai nostri fini che sono ottenibili con l’ipnosi.
Sin da quando si iniziarono a condurre i primi esperimenti sul
magnetismo nei tempi in cui questo era in auge all’inizio del secolo
scorso, emerse una importante reazione telepatica nella quale il
soggetto magnetizzato provava sensazioni che hanno origine nei sensi
del magnetizzatore. Bertrand notò nel 1823, che alcuni soggetti in
trance rispondevano a sensazioni provate dal magnetizzatore: il
soggetto poteva per esempio sentire il "gusto" di sostanze messe nella
bocca del magnetizzatore. Successivamente altri esperimenti furono
confermati da Elliston, H.S Thompson, Jamese Esdaile, il quale
addirittura riteneva questo "fenomeno" niente di eccezionale.
In tempi più recenti alla "comunità di sensazione", questo è il nome
scientifico dato al fenomeno, si sono interessati in altri contesti e con
altri fini, scienziati di varie nazioni come vedremo più avanti. Ma un
esperimento, a mio parere, merita di essere ricordato perché ci potrà
essere molto utile in seguito. Schrenck-Me Notzing, condusse una
serie di trentatré esperimenti con un eccellente soggetto, Lina. Ella
sapeva riconoscere il gusto di molte sostanze che egli si metteva in
bocca, - dolci, caffè, trementina, pepe, - e l’odore di altre che lui
odorava. Ma l’aspetto più importante era che se lui si pungeva con
uno spillo, Lina "sentiva" la puntura.
Milan Ryzl ci descrive in uno dei suoi testi un altro importantissimo
esperimento tra quelli da lui osservarti nella ex Cecoslovacchia.
L’agente e il percepiente erano a miglia di distanza e al percepiente
non fu detto quali trasmissioni sarebbero state tentate. Ma nel preciso
momento in cui fu chiesto all’agente di immaginare di essere sepolto
vivo, il percepiente soffrì un attacco di asma sebbene non avesse mai
avuto problemi di respirazione : Siamo arrivati a dimostrare che una
vivida immaginazione può sostituire l’esperienza reale. (il che non
sarebbe neanche tanto strano se pensassimo che soprattutto in fase
adolescenziale, come qualunque sessuologo può dichiarare, molti
uomini hanno avuto orgasmi solo mediante avventure erotiche
mentali)
Jule Eisenbud affermò:
"Non è più misterioso ne soprannaturale, per uno stimolo telepatico,
provocare un attacco di asma o qualche altro fatto fisiologico, di
quanto non sia, per uno stimolo telepaticamente percepito, ottenere
una reazione in un sogno. Nelle analisi ho visto molti esempi di
sviluppi psicosomatici su base telepatica" (Eisenbud J. "the case of
Florence Marryat" Journal of American Society for Psychical Research,40, 1946).
Il lavoro più completo sull’ipnotismo telepatico è stato comunque
effettuato nella Northwestern Illinoi University di Chicago dalla
Dott.ssa Lee Schaefer. (Schaefer L. "Hypnosis by telepathy. Northwestern
Illinoi University, Chicago 1977).
Il suo studio risulta interessantissimo perché confermò tutte le
precedenti scoperte europee e russe, con soggetti normali, e una
casistica corposa estrapolata da 191 prove effettuate con decine di
soggetti. I suoi risultati portarono a questo : il 20,7 per cento dei
soggetti fu ipnotizzato avvalendosi soprattutto di tecniche telepatiche
in soli 5 minuti, il numero di soggetti che furono attendibilmente
ipnotizzati da un comando verbale si attestò intorno al 5 per cento,
cifra vicina alla media di successi riferita dallo sperimentatore russo
Platonov (egli dimostrò anche la possibilità di poter ipnotizzare
telepaticamente un soggetto a sua insaputa - Platonov K. The word as a
Physiological and Therapeutic Factor., Moscow, 1959); dei rimanenti soggetti,
un ulteriore 34 per cento ricevette il messaggio, ma non ne fu
influenzato o resistette attivamente. Inoltre uno degli ipnotizzatori
ebbe più successi (era più potente psichicamente?) degli altri due e in
termini di probabilità di molti ordini di grandezza.
Aggiungiamo ancora un ultimo elemento prima di iniziare delle
considerazioni alla luce di tutto quello che sappiamo.
Vasiliev (vedi: "Esperimenti di suggestione mentale". Ed. Mediterranee) trovò
che non era necessario per l’agente, sapere dove fosse il soggetto né in
quale direzione, ma era essenziale per lui conoscere la sua identità.
Scoprì anche che i migliori risultati venivano ottenuti quando l’agente
visualizzava fortemente l’immagine del soggetto, oltre a concentrarsi
sulla suggestione che voleva fare. Le scoperte di Vasiliev sancirono
l’importanza dell’immaginazione e della visualizzazione nella
suggestione telepatica.
Le prove accumulate in più nazioni negli ultimi due secoli di
investigazione e sperimentazione da parte di numerosi scienziati
anche autorevolissimi convengono verso l’inevitabile conclusione che:
LA MENTE E LA VOLONTA’ DI UNA PERSONA
POSSONO INFLUENZARE L’INCONSCIO DI
UN’ALTRA.
Questo significa, e le prove lo confermano, che è possibile comandare
segretamente i poteri dell’inconscio altrui.
Quando si è capaci di comunicare con l’inconscio di un altro, con il
suo "controllatore", si può anche ottenere il suo aiuto per realizzare i
nostri desideri a beneficio o a danno di un altro.
Quando una persona può, con la sua sola mente, cercare un’altra
persona, dovunque sia, anche nella più impenetrabile fortezza, e farla
soggiacere alla propria volontà questo significa che possiamo
intervenire sul suo destino.
Qualcuno potrebbe obiettare che da un punto di vista statistico solo
una percentuale minima della popolazione potrebbe essere influenzata
(e/o come suggeriscono altri esperimenti in questo ambito, solamente
soggetti con caratteristiche psichiche e quindi di personalità
particolari associate con disordini isterici quali l’egoismo, l’istrionismo
emotivo, ipersensibilità ecc.) e questo in parte è vero, o per meglio dire,
è vero che sono più facilmente e velocemente condizionabili.
(Uno studio effettuato presso il Cusching Hospital di Framingham,
Massachusetts, condotto da Sheryl Wilson e Theodore Barber, ha
portato alla scoperta che le persone più suggestionabili sono anche le
più creative e spazialmente orientate, e le più capaci di visualizzare
chiaramente, questo suggerisce che l’ipnosi così come il
condizionamento telepatico sia più efficace su persone nelle quali
domina l’emisfero destro del cervello. (Vedi Wilson S. e Barber T. "The
fantasy-prone personality: implication for understanding imagery, hipnosis and
parapsycological phenomena" in A. Sheikh, [a cura di], "Imagery : current
theory, research and application", New York, 1982).
A chi crede che solo una parte minima della popolazione potrebbe
essere influenzata telepaticamente suggeriamo di considerare
attentamente quanto andrò ad esporre.
Gli esperimenti sull’ipnosi telepatica fin qui riferiti furono condotti
mentre i soggetti erano vigili e attivi.
Che cosa potrebbe avvenire se i soggetti fossero addormentati o in
qualche altro stato superiore di suggestionabilità? E se
l’ipnotizzatore avesse dedicato non solo pochi minuti al tentativo
di suggestione mentale, ma ore, giorni o settimane ?
E che cosa potrebbe avvenire se l’ipnotizzatore fosse un "fuori classe"
motivato non già dalla semplice curiosità scientifica, ma da un
potente, ardente, imperioso desiderio? Già, che cosa?
A questo proposito Jule Eisenbud osservò che "il fatto che una
persona possa influenzare mentalmente non solo pensieri e sogni di
altre persone a grandi distanze, ma anche le loro azioni, deve essere
uno dei più antichi "fatti di natura" noti all’uomo".
Dopo aver con successo tentato la suggestione a distanza con parecchi
dei suoi pazienti, egli fu indotto a dire : "E’ tempo che liberiamo questo
e altri non statisticamente impastoiati aspetti della psi dal loro stato di
curiosità isolate...per spingerli direttamente nella battaglia che infuria
sui vasti e turbolenti fronti della vita e della scienza".
Ma perché c’è tutta questa reticenza intorno alla sperimentazione
della suggestione telepatica? Proviamo a dare delle spiegazioni
plausibili.
Stanley Krippner affermò : "Se si può usare l’energia psichica per
guarire, la si può usare anche per danneggiare".
Jule Eisenbud commentò: "E’ significativo che, non molto tempo fa, in
una conferenza durata parecchi giorni sui fattori delle guarigioni non
ortodosse, non è stata detta una sola parola sulla possibilità, accettata
dalla gente comune di tutti i tempi e di tutti i luoghi, che questi fattori
possano anche operare nella direzione opposta."
Già nella Bibbia troviamo una frase interessante : "Non offrire a
nessuno l’occasione di maledirti, perché se uno ti maledice con
amarezza, il suo creatore ESAUDIRA’ la sua preghiera". (Saracide 4,6)
Questo potere che abbiamo scoperto, può essere usato purtroppo
anche per scopi ostili e maligni oltre che per guarire o per altri scopi
amichevoli.
Stiamo scivolando verso un’area...occulta ? è Magia ?... è
Stregoneria ?... o è semplicemente scienza sulla quale si comincia oggi
a far luce?
Ehrenward scrisse : "Alcuni fenomeni in realtà sono "derivati" della
magia, essi sono stati disidratati, dissossati e spinati per essere resi
digeribili allo stomaco degli scienziati...la parapsicologia è una
versione della magia radicalmente riveduta raffinata ed espurgata,
sebbene essa tragga oggi, i suoi dati costitutivi anche da molti altri
campi quali la medicina psicosomatica, la fisiologia, la
neuroimmunologia, la psicologia ecc.
Edgar Mitchell, lo scienziato astronauta che andò sulla luna, ha detto
che "l’energia psichica - come l’energia atomica - può essere applicata
in modo creativo e distruttivo", e avvertì che uno dei peggiori usi della
energia psichica "sarebbe quello di - programmare - la gente con
suggestioni telepatiche inconsce".
Un altro sperimentatore molto accreditato, Laurence Le Shan,
affermò a proposito dell’energia psichica e delle guarigioni :
"L’elettricità è neutra, può essere usata per guarire o per uccidere. E
così, mi sembra, tutte le altre energie dell’universo...non è chiaro se
avvenga anche l’inverso di questa guarigione, ...la maledizione, ma a
nostro parere sembra teoricamente possibile".
Uno scienziato coraggioso si è spinto oltre, affermando questo uso
distorto dell’energia psichica.
Alan Watson, lettore anziano di medicina legale all’Università di
Glasgow, prestò servizio in un ospedale dello Zaire, nella giungla
africana. Mentre era lì potè essere testimone di una morte ogni tre
mesi, in media, per maledizione, e disse che molti di più morivano per
"maledizione" nei villaggi e nella foresta, aggiungendo che anche coloro
che non credevano alla morte per maledizione ne cadevano vittime.
Watson commentò che "morte per maledizione" è un’espressione che
non si troverà mai in un certificato di morte nel mondo civile, ma che
sarebbe stato lieto di vedere "studiate alla luce di queste possibilità
molte delle così dette in termine medico, morti inesplicabili". Le parole
di Watson rivelano il suo sospetto che alcuni, nei paesi civili,
conoscano e utilizzino con appropriati "riti" queste "energie psichiche".
I suoi sospetti stimolerebbero certo il pubblico interesse se fossero più
vastamente conosciuti, ma furono pubblicati in Medicine, Scienze e
Law, non certo un organo di diffusione che possa illuminare le
masse.("Death by Cursing - A problem in forensic psychiatry". Medicine, Scienze
and Low, 13,1973)
Comunque sembrerebbe che la povertà generalizzata di questi poteri,
salvo eccezioni come abbiamo visto riconducibili ad una pratica o ad un
"allenamento" sistematico, è dovuta molto probabilmente al fatto che il
genere umano non ha ancora raggiunto il necessario livello di sviluppo
morale: per fortuna, perché per chi sapesse maneggiarla questa
energia psichica significherebbe avere tra le mani un’arma micidiale di
una potenza inaudita per condizionare a proprio piacimento gli eventi
fino alla possibilità di indurre sofferenze e perfino la morte ad altra
gente!
Se è vero che per sviluppare questi poteri occorre un certo livello di
sviluppo morale, questo fatto molto fortunato tenderebbe ad impedire
che ne venga fatto un cattivo uso, e renderebbe questi poteri, la prima
"scoperta scientifica" che possa essere usata solo a scopi benefici,
protetta contro un suo eventuale uso malvagio di massa essendo
questo purtroppo alla portata di tutti.
Esistono più elementi che ci indicano questa ipotesi come ipotesi
estremamente attendibile.
Per esempio, nella rabbia, quando i pensieri incontrollati si
avvicendano più rapidamente e la placida serenità della mente ne
risulta disturbata, questi "poteri", salvo rarissimi casi, non
funzionano.
In armonia con questa osservazione le dottrine esoteriche di tutti i
tempi e quelle orientali in particolare, hanno sempre messo in risalto il
fatto che taluni poteri della nostra mente non potranno essere usati
con buoni risultati finché non sia stato raggiunto un determinato
livello di sviluppo morale.
Ci sono poi scuole che non si curano assolutamente dell’uso pratico
delle abilità mentali e portano i propri adepti a sforzarsi soltanto per lo
sviluppo morale e per le più alte esperienze spirituali.
Per esempio, lo yoga che probabilmente è il più antico sistema
esistente che offra un corso completo per lo sviluppo spirituale,
comincia con l’osservanza dei principi morali, prosegue con esercizi
fisici, che sono studiati per lo sviluppo di un corpo in ottima salute, e
aggiunge soltanto alla fine gli esercizi mentali che conducono
all’illuminazione spirituale.
La dottrina yoga insiste sul fatto che durante la sua lunga strada, il
rispetto delle regole di una condotta corretta costituisce il primo e
indispensabile requisito per conseguire qualsiasi successo. Tali
insegnamenti includono la limitazione dei cattivi costumi (yama) e
l’educazione dei buoni (niyama). Le regole basi includono la
proibizione del mentire, del rubare, dell’arrecare danno, l’obbligo di
conservare l’equanimità della mente in tutte le situazioni, di essere
pazienti e gentili, ecc.
Ora, cerchiamo di capire le procedure operative per utilizzare questa
"energia psichica", osservando anche con un occhio diverso usi e
costumi su pratiche magiche di varie culture.
Abbiamo visto che la capacità di V I S U A L I Z Z A R E di un agente
è stata considerata importante per la riuscita di esperimenti di
telepatia : quanto più vivacemente viene visualizzato il bersaglio, tanto
maggiore è la probabilità di successo.
Nel riferire i suoi esperimenti, Kotkov descrisse il "suo" metodo
utilizzato per esperimenti di suggestione mentale, nel quale formava
una immagine del soggetto di intensità quasi allucinatoria e se lo
rappresentava addormentato e con gli occhi chiusi. "Desideravo
fortemente che quella ragazza si addormentasse", disse. "E infine
questo desiderio diveniva certezza che adesso effettivamente dormiva".
Anche Vasiliev notò che nell’ipnotismo telepatico " i contenuti della
suggestione trasmessa devono essere accompagnati da un’immagine
mentale della persona a cui viene fatta la trasmissione". Platonov, che
ipnotizzò una ragazza mentre ella stava danzando, sottolineò che la
suggestione verbale non bastava. Egli notò che un comando mentale
"Dormi !" non aveva effetto. Ma quando visualizzava l’immagine del
suo soggetto, "l’effetto era sempre positivo" nelle persone suscettibili.
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