I geni umani non sono brevettabili
Autore: Michela Errico
La Corte Suprema statunitense, nell’ambito della storica causa tra Association for Molecular
Pathology e Myriad Genetics in merito alla brevettabilità delle sequenze di DNA, ha ribaltato
decenni di pratica consolidata presso l’USPTO stabilendo che le sequenze di DNA
naturalmente esistenti, come i geni umani, non sono brevettabili, mentre i cDNA* sono
brevettabili.
In particolare, la materia del contendere riguardava diversi brevetti di proprietà di Myriad
Genetics, Inc. (Myriad) relativi ai geni e ai cDNA BRCA1 e BRCA2 che se specificamente
mutati aumentano in un individuo il rischio di sviluppare un tumore al seno e alle ovaie. La
scoperta, da parte di Myriad, della specifica localizzazione cromosomica dei geni in oggetto
e della loro sequenza ha consentito lo sviluppo di test medici in grado di determinare le
mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 e quindi di determinare il rischio di cancro alle ovaie e
seno dei pazienti.
Tuttavia, la Corte Suprema ha stabilito che Myriad non ha creato o alterato le informazioni
genetiche contenute nei geni BRCA1 e BRCA2 o la struttura del loro DNA. La mera
operazione di isolare un segmento di DNA naturalmente esistente (cioè le sequenze dei geni
BRCA1 e BRCA2), per quanto importante, resta una brillante scoperta che tuttavia, a parere
della Corte Suprema, non soddisfa la legge brevettuale statunitense (35 U.S.C. § 101).
Al contrario, la Corte Suprema ha stabilito che i cDNA non sono “prodotti della natura” e
pertanto sono brevettabili secondo la legge brevettuale statunitense (35 U.S.C. § 101).
*I cDNA sono le sequenze di DNA dei geni privati delle porzioni non codificanti note come introni, in altre parole le
sequenze di DNA complementari alle molecole di RNA messaggero.
© BUGNION S.p.A. – Giugno 2013