Con la pacciamatura è possibile contenere alcuni funghi e insetti

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AGRICOLTURA BIOLOGICA - AMBIENTE
Con la pacciamatura è possibile contenere
alcuni funghi e insetti parassiti
La pacciamatura (con paglia, polietilene o materiale biodegradabile) delle piante da orto non è utile
solo per il controllo delle erbe infestanti, ma offre interessanti opportunità, a seconda del materiale
utilizzato, anche nel contenimento di alcuni marciumi provocati da funghi e insetti parassiti
La pacciamatura
(in questo caso
è stata usata
la paglia)
può essere
un efficace
strumento
di contenimento
degli attacchi
di alcuni
funghi parassiti
delle colture
orticole
L’adozione della pacciamatura (di
paglia, di teli in polietilene e di materiale biodebradabile (come amido di
mais) consente di controllare le erbe infestanti senza dover ricorrere al diserbo
chimico, ma non solo. Con questa tecnica agronomica, infatti, è possibile
prevenire l’insorgenza di alcune malattie fungine, come i marciumi, e impedire il ciclo di sviluppo di alcuni insetti
parassiti (come ad esempio la mosca
del sedano).
PER PREVENIRE I MARCIUMI
DEL FRUTTO È MOLTO EFFICACE
LA PACCIAMATURA DI PAGLIA
La copertura del terreno con la paglia, soprattutto tra le file (mentre sulla
fila si può anche usare il telo in polietilene o in amido di mais), è molto utile in
particolare su colture come melone, anguria e zucca perché evita ai frutti di crescere a contatto con eventuale acqua stagnante e subire infezioni di funghi che
provocano marciumi.
La presenza di acqua e/o di elevata
umidità, sommata alle alte temperature
estive, favorisce infatti gli attacchi parassitari da parte di funghi come Pythim
ultimum (agente della malattia della pitiosi dei frutti, vedi la foto n. 4 qui in
basso) e Rhizoctonia solani (agente della malattia della rizottoniosi) che possono penetrare nelle piante anche nella zona di contatto tra frutto e terreno.
Soprattutto d’estate, quando le piogge sono di notevole intensità (temporali), l’azione battente delle gocce d’acqua tende a modificare la superficie del
terreno, formando una crosta impermeabile che impedisce lo sgrondo dell’acqua in eccesso e la fa ristagnare in
piccole pozzanghere nelle quali può capitare che siano parzialmente immersi i
frutti.
La presenza di un adeguato strato di
paglia evita dunque la formazione di
crosta superficiale e di sacche d’acqua e
tiene sollevato il frutto dal terreno.
Inoltre, quando piove, la paglia limita
la diffusione di schizzi d’acqua misti a terra che potrebbero imbrattare la vegetazioVITA IN CAMPAGNA 7-8/2007
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2
Su pomodoro da salsa la paglia (1) evita il contatto dei frutti col terreno bagnato, limitando le infezioni del fungo parassita Rhizoctonia solani. Inoltre, quando piove,
la paglia limita la diffusione di schizzi d’acqua misti a terra che potrebbero imbrattare la vegetazione (2) e fungere da veicolo di molti funghi o batteri eventualmente
sopravvissuti nei residui delle colture precedenti
3
4
Soprattutto d’estate, dopo i temporali, il terreno tende a destrutturarsi, formando una
crosta superficiale che impedisce lo sgrondo dell’acqua in eccesso, la quale, di conseguenza, ristagna in piccole pozzanghere su cui può capitare che poggino i frutti; su
melone, anguria, zucca la paglia (3) evita il contatto dei frutti col terreno bagnato, limitando le infezioni da Pythium ultimum (4): nella foto un melone colpito
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Ecco perché la pacciamatura ostacola
lo sviluppo della mosca del sedano
La femmina adulta depone un uovo inserendolo nella foglia; dall’uovo nasce
una larva, priva di zampe, che vive all’interno della foglia nutrendosi dei suoi
tessuti e scavando delle gallerie (ben visibili dall’esterno); raggiunta la maturità, la larva esce dalla foglia e si lascia cadere sulla superficie del terreno (ed
è qui che esplica la sua azione il telo pacciamante, vedi foto 1 e 2 qui sotto) per
poi interrarsi a pochi centimetri di profondità; qui si impupa e si trasforma in
adulto alato, che poi sfarfalla dal terreno chiudendo così il ciclo di sviluppo.
L’insetto sverna nel terreno allo stadio di pupa e in un anno compie 4-5 generazioni, da aprile a ottobre. Le popolazioni più consistenti di adulti si riscontrano
nel periodo estivo-autunnale, in corrispondenza del quale l’insetto può compiere più generazioni sulla stessa pianta, causando gravi danni.
A
A-Le femmine adulte
della mosca del
sedano depongono le
uova nelle foglie.
B-Dall’uovo nasce una
larva che si nutre
scavando delle gallerie
all’interno della foglia
B
1
2
1-Senza pacciamatura con telo le piante possono subire molti danni perché la
mosca del sedano può compiere più cicli a carico della stessa pianta. 2-In presenza di teli pacciamanti i danni si riducono significativamente
La pacciamatura con teli può ostacolare anche un insetto
utile contro gli afidi: l’Aphidoletes aphimyza
Ciclo di sviluppo.
Le femmine adulte
(A) depongono
le uova (B)
C
sulla superficie
D
delle foglie in cui
ci sono le colonie
di afidi; dalle uova
B
nascono larve
prive di zampe (C)
che si muovono
strisciando tra
gli afidi (vedi foto
in basso a destra),
A
predandoli; una volta
raggiunta la maturità,
le larve si lasciano cadere
sulla superficie del suolo
per interrearsi, impuparsi (D) e quindi trasformarsi in adulti alati.
La pacciamatura, perciò, può essere un ostacolo se viene fatta con teli.
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ne e veicolare le spore di molti funghi o
batteri parassiti, eventualmente sopravvissuti nei residui delle colture precedenti.
LA PACCIAMATURA CON I TELI
OSTACOLA IL CICLO
DI SVILUPPO DI ALCUNI INSETTI
Con i teli in polietilene o in materiale
biodegradabile (amido di mais) è possibile contrastare la mosca del sedano (Philophylla heraclei), un dittero che procura
danni a sedano, prezzemolo e carota (vedi
quanto detto nel riquadro qui sopra), soprattutto a spese delle foglie, e molto comune negli orti.
La pacciamatura fatta con teli rappresenta un ostacolo insormontabile per le
larve mature nella fase in cui si lasciano
cadere dalle foglie e cercano d’interrarsi,
perché, non avendo zampe, hanno limitate
capacità di movimento. Finiscono così per
morire di fame, oppure vengono predate
da uccelli, ragni e altri nemici naturali,
mentre cercano un varco verso il terreno.
Con questo accorgimento si impedisce,
dunque, lo sviluppo di più generazioni
sulla stessa pianta.
Purtroppo, con lo stesso meccanismo, la pacciamatura fatta con
teli impedisce il completamento del ciclo di sviluppo di Aphidoletes aphidimyza, un importante insetto utile per
l’orto e il frutteto che allo stadio di larva
si nutre di afidi (vedi il suo ciclo di sviluppo qui a lato).
Sulle colture orticole interessate da attacchi di afidi e presenza di Aphidoletes
aphidimyza – come, per esempio, melone, anguria, zucchino, zucca, melanzana,
peperone, pomodoro – occorre quindi fare attenzione al tipo di pacciamatura che
si usa per non ostacolare la crescita delle
popolazioni di questo insetto utile. Su
zucchino, melanzana, peperone e pomodoro è meglio usare la paglia sulla fila; su
zucca, melone e anguria (che sono specie
dallo sviluppo strisciante) si può anche
usare il telo sulla fila, ma non tra le file,
dove è meglio lasciare il suolo nudo oppure usare la paglia.
In tutti i casi è sempre molto utile lasciare crescere, ai margini delle coltivazioni o tra le file, alcuni esemplari di er-
b
b
a
La larva (mm 5) di Aphidoletes aphidimyza-a, è un predatore di afidi-b (mm 2)
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be spontanee (quelle che abbiamo chiamato «malerbe utili» nel n. 5/2006, a
pag. 53) che, infestandosi spontaneamente di afidi, permettono comunque a
una parte della popolazione di Aphidoletes aphidimyza presente di mantenersi
indipendentemente dalla resenza di teli
pacciamati nelle piante coltivate.
PREGI E DIFETTI
DELLE DIVERSE PACCIAMATURE
Paglia. Va usata preferibilmente paglia di cereali autunno-vernini (per
esempio frumento, orzo, segale, farro) o
di riso. La paglia va stesa sul terreno lavorato e bene affinato in quantità tale da
impedire alla luce del sole di colpire la
superficie del suolo (in genere può bastare uno strato di 10 cm). In caso di forti venti la paglia non viene spostata perché basta una pioggia o una irrigazione
per compattarla.
Pregi: contiene le infezioni dei
frutti da funghi e non ostacola il ciclo dell’insetto utile Aphidoletes aphidimyza (vedi foto nel riquadro in basso di
paina precedente), molto apprezzato
perché predatore di afidi. D’estate mantiene mite la temperatura del terreno con
grande beneficio per la produttività delle piante. Permette di utilizzare al meglio l’acqua piovana consentendone l’infiltrazione nel suolo.
Difetti: non è efficace nel contenere lo sviluppo della mosca del sedano. A fine inverno rallenta il riscaldamento del terreno e quindi ritarda un po’
la crescita delle colture.
Teli in polietilene e teli di materiale biodegradabile (amido di mais).
Vanno usati preferibilmente teli dello
spessore di 0,05 mm per il polietilene e
dello spessore di 0,015 mm per l’amido
di mais.
Pregi: sono efficaci nel contenere
lo sviluppo delle popolazioni della
mosca del sedano. A fine inverno accelerano il riscaldamento del terreno e
quindi la raccolta precoce delle colture
primaverili (come lattuga, pomodoro,
zucchino, ecc.).
Difetti: ostacolano il ciclo di sviluppo dell’insetto utile Aphidoletes
aphidimyza. D’estate riscaldano troppo
il terreno e abbassano la produttività
delle piante; inoltre non permettono l’infiltrazione dell’acqua piovana.
Luca Conte
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