ANPA SISTEMA NAZIONALE CONOSCITIVO E DEI CONTROLLI IN CAMPO AMBIENTALE Centro Tematico Nazionale Agenti Fisici Progettazione ed analisi dei dati della verifica sperimentale dei valori di campo elettromagnetico prodotti da sorgenti RF in ambito urbano previsti sulla base di modelli statistici AGF-T-RAP-01-15 OBIETTIVO INTERMEDIO: OB06.09a TASK: TSK06.14.2001 TEMA: T23 STATO: (1) definitivo REDATTO DA: (2) RIVISTO DA: (3) APPROVATO PER IL RILASCIO DA: (4) VERSIONE: 0 G. Licitra P. Gallo G. d’Amore T. Guidetto E. Bongio U. Gasparino G. Licitra DATA: 31/12/01 DATA: 31/12/01 P. Mozzo DATA DI RILASCIO: 31/12/01 (1) Bozza, definitivo. Il passaggio di stato del documento da “bozza” a “definitivo” è determinato dalla approvazione da parte del CTN Leader. (2) Autore/autori del documento. (3) Responsabile della task. (4) CTN Leader. INDICE 1. INTRODUZIONE..................................................................................................1 2. IL MODELLO STATISTICO ..............................................................................1 3. LA VERIFICA DEL MODELLO ........................................................................2 4. LE METODOLOGIE DI MISURA PREVISTE ................................................3 5. ANALISI DEI DATI ..............................................................................................4 1. INTRODUZIONE Il presente documento descrive, nell’ambito del progetto di ricerca CTN-AGF, il lavoro di progettazione e analisi dati della verifica sperimentale dei valori di campo prodotti da sorgenti RF in ambito urbano previsti sulla base di modelli statistici (Task 06.14.2001). Come da progetto, le attività qui di seguito descritte sono strettamente correlate e conseguenti ai risultati ottenuti con lo studio relativo al Task 09.02.2001, riguardante lo sviluppo di un modello statistico per il calcolo dei livelli di campo elettromagnetico da sorgenti RF in ambito urbano. Tale task ha l’obiettivo di predisporre un modello, sufficientemente facile da usare, con un numero di parametri in ingresso ridotto, semplice da ottenere e che stimi l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici prodotti dalle stazioni radio base, non per siti specifici, ma per tipologie di situazioni ambientali. Il modello, per come è costruito, avrà errori notevoli per casi singoli ed un errore medio molto più contenuto per l’insieme delle situazioni della stessa tipologia, per le quali il modello potrà dare delle indicazioni che si spera siano affidabili. In tal senso, lo scopo che una procedura di validazione del modello statistico implementato nell’ambito del precedente Task si deve porre è quello di definire le procedure di misura e valutazione strumentale dei valori di campo attesi, riducendo ad un numero contenuto le indagini da svolgere, comunque sufficienti a testare adeguatamente il modello per le tipologie delle situazioni ambientali previste. 2. IL MODELLO STATISTICO Le difficoltà e le complessità incontrate nella definizione del modello statistico hanno determinato un notevole ritardo nella presentazione del rapporto conclusivo con conseguenti ovvi effetti anche nella definizione del presente documento, né peraltro sarebbe stato possibile definire procedure in assenza delle specifiche del modello stesso. Il rapporto contenente la descrizione del modello proposto raccoglie il lavoro di ricerca svolto, ma risulta ancora incompleto per gli obiettivi che ci si era posti e necessita di ulteriori approfondimenti. Le procedure descritte nel presente lavoro sono state, quindi, adeguate ai limiti dichiarati del modello statistico da verificare. A tale scopo è utile riassumere le caratteristiche e i limiti principali del modello statistico da testare: 1. si riferisce a sistemi radiomobili di 2a e 3a generazione (GSM e UMTS); 2. le distanze dalla sorgente considerate vanno da alcune decine di lunghezze d’onda fino a circa 300 m; 3. si applica a 3 diverse classi insediative: suburbano, urbano, urbano denso (da individuare sulla base di analisi multicriteri di tre parametri appositamente definiti); 1 4. i dati possono essere riferiti ad una griglia di 1 m di lato (dati ad alta risoluzione) o a 5 m di lato (bassa risoluzione) ma le valutazioni preliminari sono state eseguite solo in bassa risoluzione; 5. i dati sono calcolati solo per punti che si trovano in ambente esterno e quindi non in spazi occupati da fabbricati; 6. i dati attualmente disponibili si riferiscono solo a superfici di calcolo ad un’altezza di 2 m dal suolo; 7. il modello ha utilizzato cartografia e realtà urbanistica solo di alcuni quartieri di Torino; 8. la più soddisfacente rappresentazione del fenomeno propagativo senza inutili appesantimenti nei calcoli è stata ottenuta con un modello lineare a tre parametri; 9. i parametri considerati nel modello sono: numero di ostacoli presenti lungo il tratto sorgente-recettore, altezza geometrica dell’ostacolo principale, altezza “elettromagnetica” dell’ostacolo principale. 3. LA VERIFICA DEL MODELLO Sulla base delle informazioni sopra descritte e dalle caratteristiche delle stime ottenibili, si può definire una procedura di validazione che sarà mirata a verificare i livelli di esposizione secondo i segue nti criteri: 1) misura dei livelli attesi in ambiente esterno a 2 m d’altezza in aree suburbane, urbane, urbane dense, in cui la presenza di sorgenti differenti dalle stazioni radio base e la identificazione di quelle che contribuiscono al livello rilevato sia tenuta in attenta considerazione per individuare i singoli contributi e poterli correlare con i valori previsti dal modello; 2) la verifica potrà essere compiuta per livelli superiori alla rilevabilità minima ottenibile con strumentazione a banda larga, per la quale i livelli minimi rilevabili si collocano intorno agli 0.3 – 0.5 V/m. Il modello e le misure indicheranno quale porzione dell’area in analisi è al di sotto di tale valore, senza quantificare precisamente i livelli di esposizione; 3) le misure di cui al punto 1 vanno riferite anche a contesti territoriali diversi, corrispondenti a realtà urbanistiche del Paese differenti, che consentano di verificare l’applicabilità del modello su scala nazionale. Ciò potrà derivare dall’acquisizione di informazioni e dati relativi a diversi contesti insediativi, predisponendo per essi sia un confronto dei parametri ottenuti dal modello, che i risultati delle verifiche strumentali. Ciò potrà evidenziare quanto sia corretto l’aver ricondotto a sole tre categorie il complesso delle possibili situazioni ambientali; 4) ulteriori criteri potranno derivare dall’evoluzione del modello e da un suo raffinamento, che potrebbe essere necessario ancor prima di iniziare ampie campagne di verifica. A tale scopo potrebbe essere programmata una prima serie di misure in alcuni contesti territoriali sia per sperimentare le metodologie di misura, che per verificare preliminarmente il modello. 2 4. LE METODOLOGIE DI MISURA PREVISTE Non essendo disponibili sul mercato strumenti in banda stretta a basso costo, non basati sull’impiego di analizzatore di spettro, che discriminino i segnali appartenenti a specifiche bande di frequenza dal complesso degli altri, occorre individuare una metodologia che minimizzi il ricorso a misure in banda stretta, onerose per il costo della strumentazione e per il tempo necessario all’indagine, senza rinunciare alla identificazione dei contributi delle singole sorgenti. Al fine di garantire l’acquisizione di dati che consentano la verifica del modello per le singole sorgenti è proposta una metodologia di lavoro che è descritta secondo le seguenti fasi: 1) Acquisizione delle caratteristiche degli impianti presenti e della cartografia digitale tridimensionale di almeno tre città di dimensione diversa (> 500.000 ab., circa 100 150.000 abitanti, circa 30.000 ab.), relative ad aree appartenenti alle tre categorie individuate dal modello. Gli impianti da considerare devono essere appartenenti ad aree più ampie di quelle sotto esame (600 m per lato), per tener conto dei contributi provenienti da zone esterne. Per ridurre la complessità dell’indagine è opportuno che i contributi provenienti da impianti diversi dalle stazioni radio base siano trascurabili, almeno rispetto ai valori massimi rilevati in ambiente esterno: in tal senso la scelta delle aree va condotta con attenzione anche attraverso sopralluoghi e analisi dei catasti delle sorgenti disponibili. 2) Identificazione dell’andamento temporale dei livelli corrispondenti agli impianti presenti attraverso una o più stazioni fisse di monitoraggio in continua, opportunamente posizionate sul territorio in modo da registrare livelli associabili ad una sola sorgente; 3) Misura attraverso un laboratorio mobile con a bordo una centralina di monitoraggio in continua, interfacciata con un GPS cinematico e un sistema geografico informatizzato, dei livelli presenti a 2 metri dal suolo, previsti dal modello nell’area prescelta. Considerata la risoluzione del GPS, la mappatura potrà descrivere in maniera dettagliata i livelli presenti sul territorio, consentendo di verificare i livelli complessivi previsti dal modello, prodotti dagli impianti che impattano l’area; 4) I dati acquisiti con il laboratorio mobile andranno corretti per la variazione temporale dei livelli prodotti dagli impianti, sulla base dei risultati ottenuti dalle postazioni fisse di monitoraggio; 5) Misure di controllo con analizzatore di spettro in posizioni opportune ed in numero adeguato rispetto alla situazione ambientale (in funzione della numerosità degli impianti presenti), per individuare nell’area i contributi presenti e verificare il modello per le stime associabili ad ogni singolo impianto. La validazione sarà tanto più accurata quanto più numerose le verifiche prodotte: ciò dipenderà dall’entità delle risorse disponibili. Considerato che, comunque, questa fase è solo propedeutica ad un affinamento del modello, si ritiene che in una area di 600 m x 600 m, possano essere eseguite misure ogni 100 m per un totale di 36 misure distribuite in maniera da coprire l’intera area. 3 5. ANALISI DEI DATI L’analisi dei dati sarà orientata non tanto alla verifica dei risultati puntuali o delle singole situazioni ambientali, proprio per le caratteristiche già enunciate del modello statistico da verificare, quanto per la validazione del metodo rispetto al complesso delle aree indagate. Le tecniche da seguire nell'analisi dei dati, ai fini della valutazione di compatibilità tra le misure sperimentali ed i valori del modello, saranno dettagliate e calibrate sulla base del modello individuato. In generale si prevede comunque di utilizzare le normali tecniche statistiche di confronto, in relazione alle distribuzioni caratteristiche dei gruppi di dati, utilizzando il software di analisi statistica S-PLUS ed altri software analoghi. La banca dati dei risultati sarà disponibile per verificare anche ulteriori affinamenti del modello, attraverso l’inserimento di altri parametri, o cambiamenti dei valore dei parametri utilizzati, a seguito di ulteriori verifiche del modello statistico in diverse situazioni ambientali con i modelli Guardian, Scamper o ancora altri poi identificati. 4