Minerali e Rocce in esposizione all`Università della Montagna di

Minerali e Rocce
in esposizione all’Università della Montagna di Edolo
(Brescia)
Relatore: Giuseppe Carlo Lozzia
Correlatore: Franco Previtali
Studente
Marco Bernardi
Matricola
688967
Anno Accademico 2014/2015
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SOMMARIO
1
INTRODUZIONE ___________________________________________________________ 4
2
Inquadramento Geologico della Valle Camonica __________________________________ 5
3
Collezionismo e Archiviazione _________________________________________________ 8
4
3.1
La fase di ricerca e raccolta _______________________________________________ 8
3.2
Catalogazione e Archiviazione _____________________________________________ 9
Preparazione di un volume-guida di accompagnamento del visitatore _________________ 11
4.1
I minerali _____________________________________________________________ 11
4.2
Rocce _________________________________________________________________ 86
5
Conclusioni ______________________________________________________________ 156
6
Bibliografia ______________________________________________________________ 157
7
Ringraziamenti ____________________________________________________________ 158
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1 INTRODUZIONE
Il presente lavoro espone i risultati della raccolta, classificazione ed esposizione di minerali e rocce,
visibili presso la sede dell’Università della Montagna a Edolo (Brescia).
Tali operazioni hanno richiesto un impegno di forze e tempo nell’arco di oltre 2 anni
La Mostra Permanente raccoglie esemplari di minerali e rocce scelti secondo particolari criteri e per
precisi scopi. Nella prima sezione della mostra, dedicata ai minerali, sono esposti campioni
selezionati fra le molte migliaia di specie mineralogiche oggi conosciute, privilegiando quelle che
più frequentemente compongono le rocce comuni. Sono comunque esposti anche alcuni campioni di
minerali di interesse industriale o scientifico. Come loro criterio ordinatore è stata adottata la
classica suddivisione in 8 gruppi cristallo-chimici.
I minerali introducono dunque all’esame delle rocce (di cui essi sono i componenti primari),
suddivise in ignee, sedimentarie e metamorfiche, con qualche esempio anche di rocce filoniane. Si
sono volutamente trascurati gli esemplari di rocce rare. I campioni di minerali e rocce provengono
non solo da siti italiani, ma anche da numerose località straniere.
Rocce e minerali costituiscono una importante risorsa economica (cave e miniere ne sono esempi
pratici) e pertanto una sezione è dedicata anche a talune rocce da costruzione.
La Mostra vuole offrire agli studenti, agli scolari, ai docenti, ai diversi visitatori, gli esempi di
queste risorse naturali che arricchiscono sia la Valle Camonica, sia più in generale le valli alpine.
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2 Inquadramento Geologico della Valle Camonica
Pur non essendo i minerali e le rocce esposti ad Edolo strettamente appartenenti al distretto
geologico della Valle Camonica, si ritiene utile premettere le note che seguono sull’assetto
geologico della valle.
L’assetto geologico e tettonico dell’alto bacino del F. Oglio è compiutamente rappresentato nel
Foglio Tirano scala 1:100000 e nei fogli Malonno, Breno, Ponte di Legno, Adamello della Carta
Geologica d’Italia in scala 1:50000.
Alcune grandi linee di dislocazione tettonica attraversano approssimativamente da OSO a ENE
questa porzione delle Alpi. La più settentrionale è la «Linea del Mortirolo», che attraversa e disloca
le formazioni cristalline dell'Austroalpino Superiore, costituite da gneiss a due miche, minuti e
occhiadini, da micascisti muscovitici, filladici e cloritici, da quarziti e da scisti anfibolici. Si ritiene
che l'età del complesso austroalpino sia pre-cambriana. Esso include comunque masse intrusive di
età terziaria, prevalentemente granitiche e dioritiche. Più a sud corre la «Linea del Tonale», che è
parte della «Linea Insubrica», faglia di grande rigetto che attraversa il versante meridionale delle
Alpi e che separa le Austridi, a nord, dalle Alpi Meridionali (Cristallino e Sedimentario Sudalpini).
Il Cristallino Sudalpino, pure di età pre-cambriana, è rappresentato in prevalenza, nel settore
considerato, da micascisti muscovitici, quarzitici e filladici e da gneiss occhiadini, cloriticogranatiferi e muscovitici.
La «Linea Orobica», che si prolunga nella «Linea della Gallinera», è un sovrascorrimento, con
trasporto tettonico verso sud, che segna irregolarmente il contatto fra il Cristallino Sudalpino e il
Sedimentario Sudalpino.
Quest’ultimo complesso comprende, nel settore esaminato, le potenti serie, di età compresa fra il
Carbonifero Superiore e il Trias Superiore, costituite da conglomerati e arenarie, argilloscisti e
siltiti, marne, dolomi, calcari, variamente alternantisi.
Il plutone terziario dell’Adamello - intruso nelle formazioni delle Alpi meridionali- è delimitato
dalla “Linea del Tonale”, a nord, e dalla “Linea delle Gidicarie”, ad est. Lo compongono in
prevalenza granodioriti e tonaliti, mentre dioriti e gabbri sono piuttosto infrequenti. Nell’alta Val
Camonica il Cristallino Austroalpino include graniti, dioriti e gabbrodioriti, ancora facenti parte dei
massicci intrusivi terziari, ma forse attribuibili ad una distinta fase del magmatismo alpino.
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Le coperture quaternarie consistono principalmente di:
 depositi torbosi glaciolacustri e fluviopalustri:
 depositi fluvioglaciali sciolti;
 depositi misti morenici e detritici;
 depositi morenici post-würmiani;
 falde detritiche e depositi fluvioglaciali cementati;
 accumuli sciolti di frane e falde detritiche;
 alluvioni di fondovalle;
 conoidi di deiezione.
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3 Collezionismo e Archiviazione
Il riscontrare minerali durante un’escursione in montagna è un evento da ricondurre sì alla
conoscenza dei siti geologici più probabili, ma necessita di una discreta dose di fortuna: infatti la
sola conoscenza delle particolarità geologiche di un territorio non sempre conduce ad affioramenti
con buona esposizione mentre rintracciare blocchi derivanti da crolli consente di riscontrare
minerali inattesi.
In montagna i siti mineralogici (intesi come siti d’origine) sono costituiti da ambiti in cui la
superficie della roccia è fresca (di recente esposizione) e con un discreto grado di fratturazione (che
è indice della presenza di fenomeni tettonici); inoltre le zone di accumulo e di distacco di frane, di
accumulo di depositi alluvionali o morenici rappresentano ambiti nei quali la variabilità litologica
spesso consente di riscontrare minerali provenienti da siti mineralogici spesso lontani.
Altre possibili località mineralogiche sono i vuoti minerari, le cave e, semplicemente, gli scassi per
lavori stradali e idroelettrici o le zone di accumulo degli scarti delle miniere.
3.1 La fase di ricerca e raccolta
L’equipaggiamento del collezionista provetto necessita di:
 normale equipaggiamento da escursione, che varia a seconda della quota e delle condizioni
climatiche ed ambientali;
 un martello da geologo o similare
(del peso minimo di 0,8 o 1.0 kg), a
testa larga e possibilmente a penna
orizzontale tipo Mauser, ad una o
due punte;
 una serie di scalpelli di varie
dimensioni;
 una spazzola rigida;
 una lente a 10 ingrandimenti;
 carta da giornale per imballaggio.
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Utili, ma non assolutamente necessarie, sono: una leva per aprire le fessure senza produrre troppe
schegge, etichette e ovatta per avvolgere i campioni molto fragili.
La fase di raccolta dovrebbe essere preceduta da una fase di preparazione, comprensiva di
consultazione delle carte topografiche e geologiche della zona e di descrizioni scientifiche o a
livello amatoriale dei minerali ivi rinvenuti.
3.2 Catalogazione e Archiviazione
Il materiate raccolto deve essere successivamente selezionato (scartando le porzioni di rocce meno
attraenti – attività consigliata prima di intraprendere la strada del ritorno al fine di evitare il
trasporto di pesi inutili), catalogato e infine archiviato.
La catalogazione (intesa come la classificazione del campione) va eseguita dapprima mediante
l’esame macroscopico esaminandone con cura la forma, il tipo di sfaldatura, la lucentezza, il colore
ed eventualmente determinandone la durezza e il colore della polvere; la fase successiva è svolta
mediante l’ausilio della lente d’ingrandimento o di un microscopio binoculare. Qualora l’esame del
campione con i mezzi primari non ne consenta l’esatta catalogazione è necessario approfondire le
conoscenze mediante indagini più raffinate: la misura delle caratteristiche ottiche su granuli, oppure
su preparati in polvere immersi in una goccia d'olio di vaselina e successivamente posti su un
vetrino ed esaminati al microscopio; i saggi chimici qualitativi alla fiamma, ecc.
L’operazione successiva è la preparazione dei campioni per l'archiviazione, che si deve condurre
inizialmente mediante la pulizia del minerale da croste o da patine e, in qualche caso, anche da quei
cristalli adiacenti che limitano il risalto e la bellezza del cristallo scelto. In genere, la pulizia si
effettua mediante l’utilizzo di spazzole, spazzolini e pennelli di diverse dimensioni e durezza;
qualora le croste o le patine mostrino resistenza alla semplice azione superficiale, è possibile
utilizzare punte d'acciaio o acidi selettivi. A pulizia terminata, la preparazione del campione
prevede il lavaggio con detersivi o acqua ossigenata molto diluita.
Il collezionista inesperto crede sia necessario isolare totalmente i cristalli: questo è un grave errore
poiché la presenza di un sottofondo naturale (matrice) non solo è essenziale dal punto di vista
scientifico (consente di valutarne l’origine), ma esalta anche l'aspetto estetico del minerale (non c'è
miglior cornice per un minerale che la roccia su cui è cresciuto!). Qualora il campione risulti troppo
grande rispetto al minerale che si vuol mettere in evidenza è sì opportuno ridurne le dimensioni, ma
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l’operazione deve essere condotta con accuratezza mediante una piccola pressa a bilanciere munita
di lama a scalpello al fine di evitare danni al minerale.
I campioni vanno sempre accompagnati da un'etichetta che, oltre ai nome del minerale, deve
indicare la località di provenienza, l'anno di raccolta e, nel caso di scambi o acquisti, il nome del
fornitore. Un minerale perde molto del suo valore se è di località ignota: occorre tenere un registro
aggiornato in cui siano contenuti tutti i dati relativi ad ogni campione della collezione, incluse le
osservazioni su di esso compiute o fatte compiere per la definizione della specie.
L'archiviazione può essere condotta basandosi sul criterio cristallochimico, che è quello seguito
nella parte sistematica di questa guida: il criterio si basa sul tipo di abito cristallino assunto e sulla
composizione chimica del minerale.
Altri criteri, meno comunemente seguiti, si basano sugli aspetti geografico-regionali, strettamente
cristallografici, geologici, economici, o semplicemente alfabetici. Molto diffuse anche le raccolte di
tipo monografico, cioè inerenti una sola specie o famiglia in tutte le sue varie forme e provenienze.
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4 Preparazione di un volume-guida di accompagnamento del
visitatore
4.1 I minerali
Un minerale è un corpo solido omogeneo, generalmente formatosi nella crosta terrestre in seguito a
processi che escludono la partecipazione di sostanze organiche.
Un minerale ha una composizione chimica ed una struttura atomica definite e costanti. Però le
sostituzioni isomorfe tra elementi chimici affini rendono spesso variabile, entro certi limiti, la
composizione dei minerali. In cristallografia, parte fondamentale della mineralogia descrittiva, si
assumono, come riferimento per la classificazione su base geometrica, i parametri delle facce dei
cristalli (detti “costanti di reticolo”): a, b, c.
Si individuano così 3 GRUPPI CRISTALLINI:
 MONOMETRICO (in cui i 3 parametri sono uguali: a = b = c; per esempio nel cubo)
 DIMETRICO (in cui a = b ≠ c; per es. in un prisma retto a base quadrata)
 TRIMETRICO (in cui a ≠ b ≠ c; per es. bipiramide rombica).
I gruppi sono poi suddivisi in 7 SISTEMI CRISTALLINI:
 Gruppo monometrico:
SISTEMA CUBICO.
 Gruppo dimetrico: SISTEMA TRIGONALE (ROMBOEDRICO), TETRAGONALE,
ESAGONALE.
 Gruppo trimetrico:
SISTEMA ORTOROMBICO, MONOCLINO, TRICLINO.
Nel 1938 H. Strunz ha proposto una classificazione generale dei minerali di tipo cristallochimico,
ossia basata sul motivo strutturale e sulla composizione chimica. La classificazione prevedeva
originariamente 8 gruppi (dal I all’VIII), successivamente portati a 9, con l’aggiunta delle sostanze
organiche. Nella presente guida verrà seguita la classificazione di Strunz, elencando solo i minerali
aventi una diffusione almeno discreta in natura.
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Le classi sono così composte:
I.
Elementi nativi, Leghe, Carburi, Nitruri, Fosfuri
II.
Solfuri (con Seleniuri, Tellururi, Arseniuri, Antimoniuri, Bismuturi)
III.
Alogenuri
IV.
Ossidi e Idrossidi
V.
Nitrati, Carbonati e Borati
VI.
Solfati (con Cromati, Molibdati e i Wolframati)
VII
Fosfati, Arseniati e Vanadati
VIII. Silicati
I gruppo
ELEMENTI NATIVI
Sono i minerali che hanno la composizione più semplice, essendo costituiti da un solo
elemento chimico.
II gruppo
SOLFURI
Sono costituiti da un metallo e da zolfo. I solfuri possiedono un elevato peso specifico. Al
gruppo appartengono anche i SELENIURI, TELLURURI, ARSENIURI, ANTIMONIURI,
BISMUTURI.
III gruppo
ALOGENURI
Sono composti da un alogeno e un metallo.
IV gruppo
OSSIDI
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Sono composti da ossigeno e da un metallo o un metalloide.
IDROSSIDI
Derivano dalla combinazione di ossido e acqua.
V gruppo
CARBONATI
Sono sali dell’acido carbonico H2CO3. Vi appartengono anche i NITRATI (sali dell’acido
nitrico HNO3) e i BORATI (sali dell’acido borico H3BO3).
VI gruppo
SOLFATI
Sono sali dell’acido solforico H2SO4. Vi appartengono anche i CROMATI, i MOLIBDATI e
gli WOLFRAMATI.
VII gruppo
FOSFATI
Sono sali dell’acido fosforico H3PO4. Al gruppo appartengono anche gli ARSENIATI e i
VANADATI.
VIII gruppo
SILICATI
Sono i minerali più comuni nella crosta terrestre. Sono tutti caratterizzati dalla presenza, nel
reticolo cristallino, del gruppo [SiO4]4- che costituisce un tetraedro (solido con quattro facce
triangolari equilatere) avente al centro Si4+ e sui vertici O2-. Le quattro cariche negative
libere del tetraedro consentono il legame diretto con altri tetraedri (come nel quarzo, SiO2)
oppure con numerose specie di cationi metallici (Ca2+, Na+, K+, ecc.).
In particolare, i silicati vengono distinti in famiglie secondo le diverse modalità di collegamento dei
tetraedri fondamentali.
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Si tratta dei:
 Nesosilicati (dal greco “nésos”, isola): i tetraedri sono singoli e collegati da cationi.
 Sorosilicati (dal greco “soros”, gruppo): silicati a gruppi di 2 tetraedri.
 Ciclosilicati (dal greco “kuklos”, anello): i tetraedri (3, 4 oppure 6) formano degli anelli.
 Inosilicati (dal greco “inos”, filare): silicati a catene di tetraedri, semplici (pirosseni) o
doppie (anfiboli).
 Fillosilicati (dal greco “phyllon”, foglia): tetraedri disposti a strati o fogli, alternati a strati di
ottaedri di alluminio o magnesio e ossigeno.
 Tectosilicati (dal greco “tektòneia”, struttura, architettura): edificio cristallino costituito da
tetraedri direttamente uniti per vertici.
Nelle schede che seguono sono descritti minerali singoli o gruppi di minerali associati in un singolo
campione esposto nella mostra.
I simboli utilizzati hanno il seguente significato:
Dur., durezza (da 1 a 10 nella scala di Mohs);
p.sp., peso specifico o densità (rapporto fra il peso del minerale e il peso di un egual volume di
acqua distillata).
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4.2 Rocce
Una roccia è una massa naturale consolidata, composta da minerali e formante parte della crosta
terrestre. Le rocce sono comunemente costituite da più minerali riuniti in aggregati, ma esistono
anche rocce composte da un unico minerale dette monomineralogiche (es. calcare, dolomie, gessi,
ecc.).
La composizione di una roccia non si esprime con una formula chimica - come nel caso dei
minerali–ma con un elenco dei principali minerali costituenti e con le loro percentuali in peso o in
volume. È possibile esprimere la composizione di una roccia anche mediante le percentuali in peso
dei suoi ossidi elementari ricavate attraverso l’analisi chimica.
Le rocce, classificate in base alla loro origine, secondo i criteri della geologia, si distinguono in:
 rocce ignee, derivanti dalla solidificazione dei magmi;
 rocce sedimentarie, prodotte dalla disgregazione fisica e dalla alterazione chimica di rocce
preesistenti, seguite dal trasporto ad opera di diversi agenti (acque, vento, ghiacciai, gravità)
e quindi dalla sedimentazione in ambienti subacquei o subaerei. Alcune rocce sedimentarie
sono costruite direttamente da organismi acquatici (scogliere coralline) o sono costituite da
accumuli di resti organici;
 rocce metamorfiche, prodotte dalle intense trasformazioni strutturali subite da rocce in
zone profonde della Terra, in condizioni di elevate pressioni (idrostatiche e orientate) e
temperature.
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5 Conclusioni
Questa rassegna di minerali e rocce intende guidare i visitatori, che speriamo numerosi, nel percorso
di osservazione dei 132 campioni esposti dei quali 67 minerali e 65 rocce.
All’ingresso della mostra il visitatore trova una versione cartacea della guida per mezzo della quale
può accedere a tutte le informazioni scientifiche e tecniche utili all’inquadramento di ogni singolo
campione esposto. Le schede, che accompagnano le foto dei minerali e rocce, esposti sono state
studiate per poterne estrarne le informazioni comprensibili in rapporto al grado di conoscenza di
interesse del visitatore stesso.
Oltre alla guida è stato realizzato un sito internet accessibile a chiunque desideri accedervi tramite il
portale dell’Università della montagna.
La collezione può cosi fornire un quadro sufficientemente ricco dei minerali e delle rocce più
comuni nelle Alpi Italiane e in alcuni altri Paesi del mondo.
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6 Bibliografia
ASSOCIAZIONE AD METALLA, 2008 – Parco archeominerario della Valle Camonica:
catalogazione dei siti minerari. Provincia di Brescia.
BELTRAMI G., BIANCHI A., BONSIGNORE G., CALLEGARI E.. CASATI P.. CRESPI R..
DIENI I.. GNACCOLINI M., LIBOR10 G., MONTRASIO A., MOTTANA A., RAGNI U.,
SCHIAVIATO G. e ZNNETTIN B., 1971 - Note illustrative della Carta Geologica d'Italia. Scala
1:100.000. Foglio 19 Tirano. Servizio Geologico d'Italia, Roma.
BERRUTI G., 1981 - Geologia del territorio bresciano. Grafo Ed., Brescia.
BIANCHI A., BONI A., CALLEGARI E., CASATI P., CASSINIS G., CO•IZZOLI G., DAL PIAZ
G. B., DESIO A., GIUSEPPETTI G., MARTINA E., PASSERI L. D., SASSI E P., ZANETTIN B.
e ZIRPOLI G., 1971 - Note illustrative della Carta Geologica d'Italia. Scala 1:100.000. Foglio 34
Breno. Servizio Geologico d'Italia, Roma.
D'ALESSIO D., 1986 - Geologia e geomorfologia. In: PREVITALI F. et al., Studi climatologici,
idraulici, geologici e pedologici sul bacino del fiume Oglio a nord di Darfo (Valle Camonica).
Primi risultati. In: POLELLI M. (a cura di), Metodologie di analisi della marginalità nei territori
della Valle Camonica. P.F. IPRA-CNR, Milano.
MOTTANA A., CRESPI R., LIBORIO G. (2006). Minerali e rocce. Mondadori Electa, Milano.
MARESCH W., MEDENBACH O. (1989). Rocce. Traduzione Italiana, Rizzoli Ed., Gütersloh
DE WRACHIEN D., PREVITALI F. (1980). Geopedologia. Guida al corso di mineralogia e
geologia. C.L.E.S.A.V., Milano.
CASATI P. (Ed.) (1996). Scienze della Terra. Vol.1. Elementi di geologia generale. CittaStudi
Edizioni, Milano.
BORELLI A., CIPRIANI N. (1987). Guida al riconoscimento dei minerali. Arnoldo Mondadori
Editore, Milano.
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7 Ringraziamenti
Il momento che stavo aspettando di più di questo cammino universitario erano i ringraziamenti...
Ringraziamenti doverosi e sinceri verso tutte le persone che ho incontrato in questo percorso di
vita...
Ringrazio il professor Franco Previtali, che con la sua grande passione per il mondo della geologia
mi ha fatto appassionare ancora di più fino al punto da creare una mostra e vivere l'emozione di
scrivere un libro guida;
Ringrazio il professor Lozzia per avermi guidato e consigliato in questo cammino di laurea come
mio tutor;
Ringrazio il dottor Gilberto Zaina per avermi aiutato con le mappe geologiche della valle
Camonica;
Ringrazio tutti i Professori che mi hanno insegnato e accompagnato in questo cammino, ognuno di
loro mi ha lasciato delle lezioni di vita che porterò dentro di me per sempre!
Con oggi si chiude un altro capitolo della mia vita!!! Un traguardo che mi ero fissato! Una sfida che
mi ero posto!!! E finalmente ho raggiunto il mio obbiettivo!!! Sono passati un po' di anni, ma in
questi anni ho conosciuto persone davvero fantastiche, uniche, che mi hanno aiutato a raggiungere
questo traguardo! Ed è a loro che va il mio GRAZIE!!!
Grazie a tutti voi che mi avete dato la forza per andare avanti!!!
Un GRAZIE particolare a quelle persone che durante questo cammino sono diventate delle Stelle
che mi guardano da lassù!!!
Un ringraziamento particolare alla mia famiglia che mi ha dato il sostegno per arrivare a questo
traguardo
E un ringraziamento molto speciale va a Linda, che mi ha aiutato a trovare la forza per finire gli
ultimi esami e laurearmi!!!
GRAZIE
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