Il virus Zika e sue complicanze (da: EDISAN, 7 giugno 2016) Situazione epidemiologica Ad eccezione del Cile continentale e dell’Uruguay, tutti i paesi e territori dell’America centrale, America latina e dell’arcipelago dei Caraibi hanno segnalato dei casi autoctoni del virus Zika a trasmissione vettoriale. Fuori dall’America, nel 2016 è stata segnalata una circolazione locale del virus in diverse isole o arcipelaghi del Pacifico (Samoa, Tonga - che registra più di 2000 casi -, isole Marshall, Kosrae – una delle isole Caroline, Filippine, Papua-Nuova Guinea), in Asia (Vietnam, Laos, Thailandia, Bangladesh – con casi sporadici) e nelle isole di Capo Verde (più di 7500 casi da ottobre). La Pan American Health Organization (PAHO) ha pubblicato il 2 giugno il numero di casi sospetti e confermati nelle Americhe, per un numero totale di 363.990 casi sospetti e di 52.203 casi confermati. Ci sono stati in tutto solo 10 decessi. Per tutte le Americhe il picco epidemico si è verificato nel febbraio 2016, e l’incidenza globale da allora diminuisce costantemente; in alcuni paesi l’epidemia è più recente (es. Repubblica Dominicana, Guadalupe). Casi importati In Europa sono stati segnalati al 3 giugno 728 casi di importazione in 19 Paesi, di cui 41 in donne in gravidanza. Si pone la questione di un rischio di comparsa di casi autoctoni, in forma epidemica o sporadica, o dell’endemizzazione dell’infezione, nelle zone temperate dove è presente un potenziale vettore del virus (Aedes aegypti o Aedes albopictus). In Europa, Aedes albopictus è diffusa sulla riva nord del bacino mediterraneo; Aedes aegypti è presente solo nelle regioni caucasiche della Russia e della Georgia nei pressi del Mar d’Azov e il Mar Nero. Nei Paesi temperati, l’attività dei vettori si esplica durante il periodo estivo-autunnale (da maggio a novembre), pertanto solo in questi mesi è possibile la comparsa di casi autoctoni a partire da casi di importazione. Questo periodo è oggetto di una sorveglianza rinforzata, come quella realizzata per la dengue e la chikungunya nelle regioni ad alto rischio. Secondo osservazioni sperimentali, Aedes albopictus sarebbe meno competente nel trasmettere il virus Zika rispetto al virus chikungunya e probabilmente al virus della dengue, il che implicherebbe un rischio “relativamente basso” di trasmissione per l’Europa continentale. Complicanze Microcefalia. Al 1° giugno, sono stati segnalati casi di microcefalia o di malformazioni del sistema nervoso centrale del feto, ritenuti legati a un’infezione avvenuta durante la gravidanza, in 10 paesi (in tre paesi a seguito di importazione: USA, Slovenia e Spagna). Se si eccettua qualche caso notificato nel Pacifico o a Capo Verde, finora i casi sono stati segnalati in cinque paesi o territori dell’America (tra cui la Martinica). Il Brasile, con 1489 casi confermati, di cui l’88% nella sola regione del Nord-Est, conta il 99% dei casi di questa statistica americana. A Salvador, nello stato di Bahia, la regione più colpita dall’epidemia, il picco di incidenza delle microcefalie è avvenuto a 3033 settimane dopo il picco dell’epidemia. Questa complicanza materno-fetale dell’infezione è principalmente legata a un’infezione avvenuta durante il 1° trimestre di gravidanza, con un rischio stimato intorno all’1%. In caso di infezione nel 1° trimestre, il CDC di Atlanta stima un rischio più elevato, compreso tra l’1 e il 14%. Rischi per i viaggiatori A prescindere dall’importanza del rischio, vanno prese tutte le precauzioni per evitare la trasmissione alle donne gravide. Le autorità francesi “raccomandano alle donne gravide di rimandare qualsiasi viaggio in zona di epidemia e, alle donne che vivono in zona di epidemia e ai viaggiatori in età fertile, di procrastinare il progetto di gravidanza finché l’epidemia è attiva.” Sindrome di Guillain-Barré (SGB) Secondo l’OMS, al 1° giugno 13 paesi hanno notificato dei casi di SGB suscettibili di essere associati a un’infezione da virus Zika. L’OMS li classifica in due categorie: - “aumento dei casi di SGB con almeno un caso di collegamento confermato al virus Zika”: Brasile, Colombia, El Salvador, Honduras, Polinesia francese, Repubblica Dominicana, Suriname, Venezuela; - “nessun aumento di casi di SGB ma almeno un caso di collegamento confermato al virus Zika”: Guyana francese, Haiti, Martinica, Panama, Porto Rico. Nello Stato di Bahia in Brasile, il più colpito dal virus Zika, il picco di incidenza di SBG legato al virus è avvenuto 5-9 settimane dopo il picco epidemico dell’infezione. Altre complicanze neurologiche Un caso di mielite legato al virus Zika è stato descritto in Guadalupe, in una ragazza di 15 anni; in Francia si è osservato un caso di meningo-encefalite in una persona anziana di ritorno da un viaggio nel Pacifico. Trasmissione per via sessuale Al 26 maggio, sono stati notificati 23 casi di trasmissione di virus Zika per via sessuale in 9 paesi situati in zone in cui non si verifica trasmissione vettoriale. FONTI 1. Healthmap Zika. http://www.healthmap.org/zika/#timeline 2. PAHO, 2 giugno. Cumulative Zika suspected and confirmed cases reported in the Americas. http://ais.paho.org/phip/viz/ed_zika_cases.asp 3. PAHO, 19 maggio. Zika epidemiological update. http://www.paho.org/hq/index.php?option=com_docman&task=doc_view&Itemid=270&gid=3470 1%3C 4. PAHO, 2 giugno. Zika epidemiological update. http://www.paho.org/hq/index.php?option=com_docman&task=doc_view&Itemid=270&gid=3490 6 5. Ecdc. Rapid Risk Assessment. Zika virus disease epidemic. 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