Corso di Biologia e Sistematica Vegetale Prof. C. Guarino Libri di testo Consigliati • BIOLOGIA DELLE PIANTE Raven P.H., Evert R.F., Eichhorn S.E.-Zanichelli • BIOCHIMICA E BIOLOGIA MOLECOLARE DELLE PIANTE Buchanan B.B., Gruissem W., Jones R.L., Zanichelli • APPUNTI DEL CORSO Programma 1. STRUTTURA DELLA CELLULA • Struttura e funzioni della cellula vegetale • Membrane cellulari • La parete cellulare • Vacuolo • Mitocondri • Plastidi • Ribosomi • Nucleo • Reticoli endoplasmatici • Citoscheletro • Microscorpi • CRESCITA, DIVISIONE E DIFFERENZIAZIONE DELLA CELLULA: Ciclo cellulare 2. Energia e Metabolismo • Fotosintesi • Respirazione cellulare • Sintesi proteica ISTOLOGIA E ORGANOGRAFIA Aggregati cellulari Tessuti meristematici & Tessuti definitivi Apparato riproduttivo Apparato vegetativo Sistema Radicale Fiore Sistema del Germoglio Fusto Foglia Seme Frutto LA SCIENZA DELLA SISTEMATICA DELLE PIANTE • Cosa intendiamo per sistematica? Importanza della sistematica • I sistemi di classificazione: basi storiche • Dati tassonomici:caratteri strutturali e biochimici • Metodi e principi della biosistematica • Sistematica molecolare • Evoluzione e diversificazione delle piante • Il criterio filogenetico • Panorama della filogenesi delle piante verdi • Cenni sulle Pteridofite • Evoluzione delle piante a seme • Le Gymnosperme • Rapporti filogenetici nelle Angiosperme • Il docente proporrà i maggiori cladi di interesse sistematico per la flora italiana La cellula vegetale La vita ha origine quando ha origine una cellula Le cellule sono l’unità funzionale e strutturale di tutti gli organismi, indipendentemente dalla loro appartenenza ad un regno specifico Fin dai tempi dell’antica Greci, Aristotele aveva suddiviso gli organismi in due regni: regno Animale e Vegetale Teoria supportata anche da C. Linneo (1735, Naturalista) e poi ampliata tenendo conto anche le CATEGORIE: regno, classe, ordine, famiglia, genere, specie I 5 Regni La semplice divisione in due soli regni con maggiori studi non era sufficiente, in quanto: al regno Vegetale appartenevano si gli organismi autotrofi sia eterotrofi (come i funghi) sia cellule eucariote sia procariote, con caratteristiche strutturali e funzionali completamente differenti. Teoria dei 5 regni MONERE FUNGHI PROTISTI PIANTE ANIMALI I 5 Regni Il modello ad albero di Whittaker evidenzia la comune origine e l’evoluzione di ogni regno in tutte le forme viventi Organismi eucarioti pluricellulari (differenti per il loro modo di nutrirsi) Organismi eucarioti per lo più unicellulari Organismi unicellulari procarioti Cellule eucariote e procariote 1 Differiscono soprattutto per la loro organizzazione interna Cellule eucariote Cellule procariote ♪ Cellule che costituiscono il corpo delle piante, degli animali e dell’uomo ♪ Cellule che costituiscono principalmente i batteri ♪ Il materiale genetico si trova aggregato all’interno di un nucleo circondato di membrana ♪ Il materiale genetico è libero nel citoplasma ♪ Il processo trascrizionale del DNA in mRNA avviene nel nucleo, poi trasportato nel citoplasma dove avviene la sintesi proteica ♪ Il DNA è concentrato ina precisa regione del citoplasma Cellule eucariote Cellule procariote 2 ♪ Dimensioni: 10-50 um ♪ Dimensioni: 1-5 um ♪ Cellule caratterizzate da un nucleo, in cui è racchiuso il materiale genetico e organuli membranosi deputati a specifiche funzioni (in numero differente) ♪ Zone funzionali e non ♪ Alcune cellule posseggono molteplici nuclei e sono dotate di mobilità e strutture specifiche per tipologia di organismo ♪ Sono cellule prive di organuli, tranne i ribosomi er la sintesi proteica ♪ Le funzioni cellulati sono effettuate da complessi enzimatici analoghi a quelli delle cellule eucariote Cellule eucariote vs procariote Grandezze a confronto Per poter osservare le più piccoli componenti dobbiamo utilizzare necessariamente i MICROSCOPI Grandezze a confronto MICROSCOPI Cellula Animale Cellula Vegetale Sede fotosintesi clorofiliana mettono in comunicazione cellule vicine attraverso le pareti cellulari non continue Parete Cellulare conferisce maggiore resistenza della Fanno parte del sistema endomembranoso Cellula Vegetale Come poter osservare piccole unità di misure Strutture cellulari principali Microscopia Microscopia ottica Microscopia elettronica SEM (Scanning Electron Microscopy) TEM (Transmission Electron Microscopy) Microscopia di sonda AFM (Atomic Force Microscopy) STM (Scanning Tunneling Microscopy) MFM (Magnetic Force Microscopy) M. Ottico vs M. Elettronici Il m. ottico ha un potere di risoluzione di 0,2um ingrandimento rispetto all’occhio umano di circa 500 volte (stabilito dal tipo di lunghezza d’onda della luce) ed un ingrandimento di 1500 volte Minore è la lunghezza d’onda maggiore è la risoluzione La più corta lunghezza d’onda della luce dello spettro visibile è di circa 0,4um limite di risoluzione della microscopia ottica Caratteristiche strumentali Potere di Risoluzione: consiste nella capacità di distinguere due punti dello stesso oggetto Ingrandimento: capacità di aumentare le dimensioni di un oggetto osservato Microscopio Ottico Caratteristiche strumentali Il m. ottico utilizza la luce visibile per illuminare gli oggetti e lenti rifrattive (dette lenti sottili) per elaborare l’immagine e renderla visibile all’occhio in forma ingrandita La luce utilizzata viene anche conosciuta come luce trasmessa in quanto la formazione dell’immagine è basata sul diverso assorbimento che le radiazioni subiscono a seconda dello spessore e di eventuali colorazioni Microscopio a contrasto di fase Permette di osservare cellule e tessuti a fresco ovvero senza colorazione, fornendo un’immagine dinamica, ottimale per lo studio di colture cellulari Limiti: non sono visibili i dettagli Si basa siulla diversa diffrazione di un’onda luminosa che investe un oggetto trasparente alla luce ma che presenta zone più chiare e zone più scure, fornendo un’immagine ingrandita nei toni del grigio Ingrandimento simile al M.Ottico Microscopio a fluorescenza Può rilevare e localizzare molecole autofluorescenti o rese fluorescenti mediante l’impiego di fluorocromi La sorgente luminosa è costituita da una lampada a vapori di mercurio o ad arco voltaico in quanto entrambe emettono luce ricca di radiazioni ultraviolette M. Elettronico a trasmissione TEM Utilizza come sorgente un fascio di elettroni emessi da un filamento di tugsteno portato all’incandescenza, accelerati grazie ad una notevole differenza di potenziale all’interno di una colonna metallica Preparazione del campione: deve essere fissato, disidratato e ridotto in sezioni estremamente sottili L’immagine viene impressionata su una lastra fotografica M. Elettronico a trasmissione TEM Potere di risoluzione è di circa 0.2-0.1 nm M. Elettronico a scansione SEM Il campione viene colpito con un fascio di elettroni e la superfice del campione è in grado di emettere elettroni secondari che colpiscono uno scintillatore che produrrà fotoni. I fotoelettroni eccitati vengono raccolti da due tubi catodici Si ottengono immagini tridimensionali del campione Ingrandimento sensibilmente inferiore al TEM M. Elettronico a scansione SEM Microscopio confocale Ha le caratteristiche sia dell’ottico sia dell’elettronico e i campioni vengono analizzati utilizzando LUCE LASER Consente analisi tridimensionale del campione Immagini fluorescenti ed acquisite da una videocamera e trasmesse ad un computer che le elabora e le costruisce come immagini tridimensionali