Comunicato stampa
del 30 settembre 2008
STAGIONE 2009
Verdi e Wagner, Debussy e Ligeti:
il repertorio e il Novecento
con i grandi registi internazionali
Da “Aida” di Wilson e “Tannhäuser” di Carsen
alle scene d’autore di Anish Kapoor e di Kokkos
MUTI RITORNA PER DIRIGERE GLUCK
ZEFFIRELLI FIRMA CON GELMETTI “PAGLIACCI” E
“TRAVIATA”
GARANČA E ÁLVAREZ E ALLE TERME DI CARACALLA
Balletti Russi e Futurismo le gemme di un anno di
danza
AL TEATRO NAZIONALE LA NUOVA OPERA DI GREENAWAY E BREGOVIC,
McEWAN E CHRISTA WOLF, “IL RE NUDO” CON ELIO E “PIERINO IL LUPO”
CON OVADIA
Il respiro internazionale è il dato saliente della stagione 2009 del Teatro dell’Opera di Roma: grande
melodramma e lirica contemporanea, repertorio classico della danza e coreografie mito del ‘900 si avvalgono
della collaborazione di prestigiosi partner europei. E le regie, le scene, i costumi offrono al pubblico della
capitale per la prima volta – o dopo molto tempo – artisti della genialità di Wilson, Greenaway, Carsen, Kokkos,
Kapoor, Audi, Bertman, La Fura dels Baus che imprimono ai loro allestimenti un timbro originalissimo. Si
affiancheranno ai maestri italiani, con Zeffirelli in testa, all’Orchestra, al Coro, al Corpo di Ballo, ai tecnici e alle
maestranze per un programma innovativo voluto dal sovrintendente Francesco Ernani e ideato dal direttore
artistico Nicola Sani. Sono 18 gli spettacoli d’opera (in totale 111 recite), 18 di balletto (101 recite).
Sarà Verdi ad aprire e chiudere il cartellone: Aida inaugura il 20 gennaio con Oren sul podio e il 31 dicembre si
brinda con La traviata diretta da Gelmetti. L’evento di marzo, a tre mesi dal debutto con Otello, è il secondo
appuntamento con Muti. Nel corso dell’anno Iphigénie en Aulide di Gluck, Tannhäuser di Wagner, Pagliacci di
Leoncavallo, Pelléas et Mélisande di Debussy e Le grand macabre di Ligeti toccano passaggi cruciali
dell’operistica tra Settecento e Novecento. Due eroine di Puccini e Bizet, Tosca e Carmen, sono le protagoniste
a Caracalla con fate e folletti del balletto Sogno di una notte di mezza estate sulla musica di MendelssohnBartholdy (coreografie inedite).
Due suggestive rassegne di danza per due centenari: i Balletti Russi (da L’aprés-midi d’un faune a
Shéhérazade, da L’uccello di fuoco a Petruška) e il Futurismo. Altre tappe della ricerca intrapresa da Carla Fracci
e Beppe Menegatti. Spiccano tra le novità Il papavero rosso di Glier e Ballet de les Parents terribles ispirato a
Cocteau; tra i ritorni gli amatissimi La bella addormentata nel bosco e Il lago dei cigni, oltre al festival Balletti
Romantici e a L’heure exquise omaggio di Fracci a Béjart.
Il nuovo teatro musicale e le tecnologie suono-video sono il biglietto da visita del Teatro Nazionale. Tra le
esclusive le musiche di Bregovic per The blue planet (“prima” mondiale) e di Goebbels per Eislermaterial, Elio
per Il re nudo di Lombardi (“prima” mondiale), i testi di Ian McEwan e Christa Wolf per For you e Cassandra, la
vis narrativa di Moni Ovadia nel Pierino e il lupo di Prokof’ev.
Opera al Teatro dell’Opera/Costanzi
Sarà Aida (1871), l’opera più rappresentata e popolare di Verdi a battezzare la stagione martedì 20 gennaio.
Ma sarà un’Aida speciale. L’allestimento del Théâtre la Monnaie di Bruxelles, coprodotto con Royal Opera
House/Covent Garden di Londra, ha il fascino ieratico e intimista voluto da Bob Wilson, il poliedrico texano che
congegna spettacoli di rara potenza emotiva. Scultore, coreografo, videoartista, qui firma regia e scene. Dieci
recite. Sul podio il maestro Daniel Oren con l’Orchestra e il Coro del Teatro, preparato da Andrea Giorgi.
Il 17 marzo un duplice evento: la seconda volta di Riccardo Muti sul podio del Costanzi e il ritorno dopo mezzo
secolo di Iphigénie en Aulide di Christoph W. Gluck, che esordì a Parigi nel 1744. Con l’Orchestra, il Coro e il
coreografo Marco Berriel, svetta il greco-francese Yannis Kokkos, di casa nei templi lirici d’America e d’Europa:
sue la regia, le scene e i costumi. Cast internazionale. Nuovo allestimento. Sei repliche. In lingua originale con
sovratitoli in italiano.
A maggio tocca al capolavoro di Leoncavallo, Pagliacci, nella felice edizione creata dall’estro di Zeffirelli.
Costumi di una signora delle scene: Raimonda Gaetani. Sul podio del “suo” teatro, per il primo dei tre titoli
affidatigli in stagione, il maestro Gianluigi Gelmetti. Otto recite, dal 19 al 27.
Novità assoluta il 18 giugno Le grand macabre di György Ligeti: opera contemporanea tra le più eseguite in
Europa, mai rappresentata a Roma. Zoltán Peskó guida l’Orchestra e il Coro del Teatro nella partitura del
compositore magiaro-austriaco cui spesso attinse Kubrick per i suoi magici film. Nuovo allestimento di
Bruxelles, coproduzione Opera di Roma-English National Opera-Liceu di Barcellona. In lingua inglese con
sovratitoli. Quattro le repliche. L’uso di performance multimediali caratterizzano La Fura dels Baus, la
compagnia catalana che firma la regia con Alex Ollè.
Si riprende il 2 ottobre con l’opera chiave del simbolismo: Pelléas et Mélisande (1902) di Debussy. Mancava a
Roma da 25 anni. Gelmetti guida l’Orchestra e il Coro nel nuovo allestimento targato La Monnaie, coprodotto
con l’Opera di Roma. Il regista francese di origini libanesi Pierre Audi e lo scultore inglese di origini indiane
Anish Kapoor le conferiscono una sensualità impressionistica. Straordinarie le luci di Jean Kalman. Sei repliche.
In lingua originale con sovratitoli.
Finita l’emozione di Debussy, irrompe Wagner: il 29 ottobre ecco Tannhäuser, creazione giovanile assente al
Costanzi da cinque lustri. Sul podio Daniel Kawka, Orchestra e Coro con un supercast: da Béatrice Uria-Monzon
a Martina Serafin, da Stephen Gould a Mathias Görne. Allestimento Opéra National di Parigi, coproduzione con il
Liceu di Barcellona e la Tokyo Opera Nomori. La regia è di un fuoriclasse: il canadese Robert Carsen, conteso
dai teatri e dai festival internazionali di lirica e di prosa. In lingua originale con sovratitoli. Sei repliche.
Il trio d’assi Zeffirelli-Gelmetti-Gaetani torna dal 18 al 31 dicembre, nove recite, con La traviata di Verdi
nell’edizione applaudita nella stagione 2007. Protagonisti l’Orchestra, il Coro e il Corpo di Ballo del Teatro.
Coreografia El Camborio-Lucia Real. Torna la coppia d’assi Dessì-Armiliato.
Opera alle Terme di Caracalla
Due titoli molto amati del grande repertorio, Tosca e Carmen, accoglieranno nell’estate la platea
internazionale a Caracalla per due nuovi allestimenti, assieme all’Orchestra e al Coro del Teatro. Il capolavoro di
Puccini (che all’Opera di Roma vide la luce all’alba del ‘900) verrà rappresentato dal 14 luglio al 6 agosto: nove
recite. Franco Ripa di Meana, Edoardo Sanchi e Silvia Aymonino curano regia, scene e costumi. Voci di Micaela
Carosi, Fabio Armiliato, Giorgio Surian. Sul podio Paolo Olmi. Il capolavoro di Georges Bizet sarà diretto da
Karel Mark Chichon, mentre Renzo Giacchieri disegna regia, scene, costumi. Di assoluto richiamo le voci di
Marcelo Álvarez e Elīna Garanča.
Opera al Teatro Nazionale
Ai sette titoli del Costanzi e ai due di Caracalla si accostano nel 2009 otto spettacoli, tutte novità, al Nazionale.
Il suo palcoscenico ospiterà una proposta teatrale votata alle multimedialità e sorretta da musiche, testi,
allestimenti di alcuni dei maggiori compositori, scrittori e registi contemporanei.
Si parte il 30 gennaio con la prima mondiale in ambito teatrale dell’oratorio multimediale The blue planet di
Goran Bregović, il musicista di Sarajevo molto caro al cinema di Kusturica. Immagini bi e tridimensionali,
personaggi in second life e acqua sono gli elementi chiave scelti dal regista (nonché pittore, scrittore, vj) Peter
Greenaway per raccontare in un requiem laico l’emergenza ambientale. Con l’eclettico artista britannico cura la
regia Saskia Boddeke. Scene di Annette Mosk, costumi di Merrit Van der Burgt. Lavoro commissionato
dall’Opera di Roma e dall’ExpoAgua di Saragozza, in coproduzione con “I Teatri” e i Musei Civici di Reggio Emilia
e CRT Artificio. Otto le repliche.
Il 20 marzo un’altra prima mondiale per Il re nudo: sulla musica di Luca Lombardi e sul libretto di Sandro
Cappelletto. Con l’Orchestra e il Coro del Teatro, direttore Enrique Mazzola, regista il russo Dmitri Bertman,
scenografa e costumista Lena Lukjanova. Ispirato a tre fiabe di Andersen, questo spettacolo commissionato
dall’Opera di Roma si avvale di Elio, alias Stefano Belisari, il frontman delle Storie Tese, cantante e conduttore
tv molto amato dal pubblico più giovane.
Prima europea e prima assoluta con un’orchestra (la dirigerà Vittorio Parisi) l’8 aprile con For you. Opera quasi
farsesca, commissionata dal Music Theatre Wales, si deve a due tra le principali figure della cultura inglese
d’oggi: lo scrittore Ian McEwan (Bambini nel tempo, Il giardino di cemento, Espiazione) e il compositore Michael
Berkeley. Nuovo allestimento della Nimrod Opera di Zurigo. Regista Pamela Hunter, scenografa-costumista
Andreas Becke, film video design di Dalibor Pyš. In lingua originale con sovratitoli. Due le repliche.
Altri due spettacoli, nello stesso mese, valorizzano la ricerca attorno al linguaggio. Il 17 aprile ecco Cassandra,
già ascoltato alla Biennale Musica di Venezia. Monodramma per attrice, ensemble strumentale e elettronica,
senza canto, è musicato dal ginevrino Michael Jarrell. Il libretto, indagine sulla disperazione di una donna, è una
rivisitazione dell’omonimo libro della scrittrice Christa Wolf (di lei citiamo Il cielo diviso) curata dal marito
germanista Gerhard. Protagonista Anna Clementi, con l’Ensemble Wiener Concert. Direttore Rossen Gergov.
Una replica.
Eislermaterial è invece atteso il 22-23 aprile: l’autore, il musicista Heiner Goebbels, l’ha dedicata al suo
modello Hans Eisler con l’ausilio di testi dei commediografi Heiner Müller e Bertolt Brecht. Nato nel 1998 come
concerto scenico, si dipana tra canzoni, melodie, recitazione e registrazioni di interviste radiofoniche. Interprete
Josef Bierbichler con l’Ensemble Modern di Francoforte.
Tre attori, un gruppo di mimi, un coro madrigalistico e l’Orchestra dell’Opera sono in scena i giorni 16, 18 e 20
giugno per Jacob Lenz, opera da camera in un atto composta trent’anni fa dall’allora ventisettenne tedesco
Wolfgang Rihm, scombinando i vecchi moduli del teatro musicale. Michael Fröling firma il libretto, ispirato a una
novella di Georg Büchner, sull’inquieta figura del poeta preromantico Michael Reinhold Lenz. Dirige il maestro
Marco Angius. Henning Brockhaus firma la regia e le scene ambientando un’ossessione cupa e ridicola
all’interno di un manicomio.
Si salta a novembre per le ultime due proposte. La mia scena è un bosco è il solo lavoro teatrale del pittorescenografo genovese Emanuele Luzzati, scomparso nel 2007. Le note musicali spaziano da Mozart a Maderna,
da Beethoven a Stravinskij. Dirige Pietro Borgonovo. La regia di Tonino Conte ripresa da Claudio Orlandini
plasma un esercizio di fantasia e di libertà pensato per i ragazzi che affollano le iniziative del Servizio Didattica.
Ballo, lirica, burattini: una giostra delle meraviglie con la Giovane Orchestra Genovese. Produzione del Teatro
della Tosse di Genova. Cinque repliche (tre per le scuole).
La musica di Sergeij Prokof’ev è la protagonista nella celebre fiaba Pierino e il lupo, in cui ogni personaggio è
rappresentato da un tema musicale affidato a uno strumento: dal flauto all’oboe, dai corni agli archi. Il nuovo
allestimento con l’Orchestra del Teatro dell’Opera vede il poliedrico Moni Ovadia come regista e come
interprete. Musicista, attore, autore (L’ebreo che ride, Ballata di fine millennio), critico tagliente della società,
spazia dal cabaret alla multimedialità, ai classici letterari. Sei recite (tre per le scuole) dal 24 al 29 novembre.
Direttore Tonino Battista.
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Balletto al Teatro dell’Opera/Costanzi
Il Corpo di Ballo diretto da Carla Fracci esordisce il 10 febbraio con uno dei suoi fiori all’occhiello: La bella
addormentata nel bosco di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La coreografia di Paul Chalmer si ispira a quella storica di
Marius Petipa. Scene e costumi di Aldo Buti. Con l’Orchestra e il Coro del Teatro si esibiscono anche gli allievi
della Scuola di Danza diretta da Paola Jorio. Dieci le repliche del capolavoro ispirato alla fiaba di Charles
Perrault. Direttore il maestro Marzio Conti.
Da non perdere ad aprile la grande rassegna Les ballets russes: dall’estro di Beppe Menegatti esce una
straordinaria galleria di titoli con le musiche e le coreografie più famose legate alla leggendaria compagnia
creata da Serge Diaghilev, che cambiò per sempre il palcoscenico della danza del ’900. Per celebrarne il
centenario il Teatro dell’Opera propone tre diversi spettacoli, ciascuno con cinque recite, in cui saranno
rappresentati ben diciassette titoli entrati nella storia. Da Stravinsky a Satie, da Debussy a Rimsky-Korsakov,
da Nijnskij a Fokhine ci cattureranno le melodie e le movenze di Les sylphides, Cléopâtre (Une nuit d’Egypte,
op. 50), Le carnaval, L’uccello di fuoco, Shéhérazade, Le spectre de la rose, Petruška, L’après-midi d’un faune,
Jeux, Le sacre du printemps, Parade, Il cappello a tre punte, Pulcine lla, Le train bleu, Les Biches, La chatte, Le
Bal. Le “prime” nei giorni 7, 17, 28 aprile. Dirige Zoltán Peskó. Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro e ospiti
stranieri.
Il 7-8 luglio, ormai è una tradizione, il Teatro dell’Opera si gremirà per il Saggio-spettacolo della Scuola di
Danza.
Dopo la parentesi estiva a Caracalla, nel mese di novembre si succedono un nuovo allestimento di originale
richiamo e un altro grande classico di Čajkovskij, con l’Orchestra e il Corpo di Ballo del Teatro. Martedì 17
vedremo l’attesissima ricostruzione del balletto in tre atti Il papavero rosso, composto nel 1927 dall’ucraino
Reinhold Moritzevič Glière, mai visto a Roma e assai di rado in Eurropa. La storia, dal sapore assieme romantico
e sovietico, è ambientata nella Cina anni ’20: inevitabile il gioco di diversità e assonanze con il mondo d’oggi.
Cinque repliche fino al 22. Una breve pausa e venerdì 27 novembre torna Il lago dei cigni con la coreografia
di Galina Samsova derivata da Petipa e da Ivanov. Scene e costumi di Aldo Buti. Quattro le repliche per la
felicità degli intenditori e degli appassionati che resteranno incantati dai passi di Svetlana Zakharova, la numero
uno al mondo nel ruolo di Odette/Odile.
Balletto alle Terme di Caracalla
Al nome di Felix Mendelssohn-Bartholdy, nel bicentenario della nascita, è riservato il posto d’onore alle Terme di
Caracalla: è il balletto Sogno di una notte di mezza estate, che attinge alla trama di Shakespeare e alle note
del compositore tedesco, a inaugurare la stagione estiva. Il canadese Paul Chalmer, direttore del Balletto di
Lipsia, per anni partner di Carla Fracci sulle scene, firma le nuove coreografie per la Compagnia. Cinque le
recite dal 1° all’8 di luglio.
Balletto al Teatro Nazionale
Molto fitto il cartellone al Teatro Nazionale. Dodici titoli: creazioni inedite, due festival e recupero di spettacoli
ormai smarriti nel tempo. L’esordio è il 13 gennaio con Diaghilev Musagete, Venezia agosto 1929. In quei
giorni si concluse il viaggio terreno dell’impresario russo che scoprì e lanciò nomi quali Nijnskij, Massine, Lifar. Il
nuovo allestimento con il Corpo di Ballo dell’Opera, quasi un preludio all’evento di aprile sui Balletti Russi,
intreccia i testi di artisti suoi amici (da Kochno a Cocteau) alle musiche: da Satie a Stravinskij, da Chopin a
Debussy. Coreografie originali adattate tra gli altri da Millicent Hodson, Susanna Della Pietra, Gillian
Whittingham. In scena tre stelle: Vladimir Vassiliev, Fracci, Milena Vukotic. Regista Beppe Menegatti (cinque
repliche).
Dal 17 al 22 febbraio il palcoscenico è riservato agli allievi e alle allieve della Scuola di Danza:
Coppelia è il balletto pantomimico che presentano in sei recite (quattro per le scuole). Tratto da un
racconto del romantico tedesco E.T.A. Hoffmann, risale al 1870. La musica è di Léo Delibes, che
ispirò i creatori dei grandi classici. Coreografia originale di Alicia Alonso e Enrique Martinez è
riadattata da Ofelia Gonzalez, Pablo Moret e Paola Jorio. Scene di Roberto Laganà Manoli.
Maggio regala tre perle. Dal 7 al 10, in concomitanza con la mostra retrospettiva internazionale alle
Scuderie del Quirinale, immersione nel centenario di un grande movimento culturale: Futurismo.
The bad boys of piano sulle note di Savinio e Lourié, Casavola e Mix. Ideazione del compositore,
pianista e visual artist Daniele Lombardi. Architettura scenica di Franco Purini. Vestiario di Anna
Biagiotti. Cinque recite. Dal 15 al 20 Ballet de les Parents terribles: il titolo riprende l’omonima
commedia di Jean Cocteau, le musiche sono di quei compositori (Auric, Durey, Honegger, Milhaud,
Poulenc, Tailleferre) che agitarono la scena parigina in piena Grande Guerra e poi vennero chiamati
il gruppo Les Six. Coreografia di Wayne Eagling, scene e costumi di Anna Maria Morelli. Cinque le
recite con l’Orchestra e il Corpo di Ballo. Dal 27 al 31 maggio L’heure ex quise, capolavoro di
Maurice Béjart realizzato con Carla Fracci (che sarà in scena con Micha van Hoecke), ispirato ai
Giorni felici di Samuel Beckett, con le note di Mozart, von Webern, Lehár e Mahler. Cinque recite.
Finita Caracalla, riflettori sui Balletti romantici. Sei i titoli, per tre recite ciascuno, con i gioielli
riscoperti dalla coppia Fracci-Menegatti: La sylphide, La gitana, La figlia del Danubio, Catarina la
figlia del bandito, Giselle e Gala romantique finale. “Prime” 25 settembre e 2, 9, 16, 23, 29 ottobre.
Infine a Natale Lo schiaccianoci di Čajkovskij: nuova coreografia di Luc Bouy, scene e costumi doc di
Raimonda Gaetani. Dal 15 al 31 dicembre, 13 recite, Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro.
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Concerti, mostre, eventi
Il 28 febbraio Concerto alla Sapienza, nell’aula magna dell’Università, in collaborazione con la IUC.
L’Orchestra del Teatro esegue musiche di Mahler e Kaija Saariaho. Direttore Kazushi Ono.
Il 30 giugno Saggio-concerto della Giovane Orchestra, l’ultima nata all’Opera di Roma.
Due le mostre curate dall’Archivio Storico del Teatro. La prima dedicata al pittore e scenografo
Enrico Prampolini sarà allestita a maggio in concomitanza del balletto sul Futurismo. La seconda
sarà su Alexander Calder in gemellaggio con la grande rassegna monografica dell’artista tenuta al
Palazzo delle Esposizioni. Acquistando il biglietto per visitarla si avrà un secondo biglietto con cui
sarà possibile vedere in Teatro opere che Calder realizzò per lo spettacolo Work in progress (‘68).
Il 5-7 maggio il Teatro dell’Opera porterà al Teatro Stabile di Genova/Teatro Duse Il mondo delle
cose senza nome, spettacolo di prosa, musica e danza tratto dal libro omonimo di Daniela Rossi con
Anna Rita Chierici. Premio Anima 2005 e 2008 all’autrice e all’interprete.