Objekttyp: Singlepage Zeitschrift: Bulletin der Schweizerischen Akademie der Medizinischen Wissenschaften = Bulletin de l'Académie Suisse des Sciences Medicales = Bollettino dell' Accademia Svizzera delle Scienze Mediche Band (Jahr): 25 (1969) PDF erstellt am: 01.06.2017 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. Die systematische Speicherung von Teilen des elektronischen Angebots auf anderen Servern bedarf ebenfalls des schriftlichen Einverständnisses der Rechteinhaber. Haftungsausschluss Alle Angaben erfolgen ohne Gewähr für Vollständigkeit oder Richtigkeit. Es wird keine Haftung übernommen für Schäden durch die Verwendung von Informationen aus diesem Online-Angebot oder durch das Fehlen von Informationen. Dies gilt auch für Inhalte Dritter, die über dieses Angebot zugänglich sind. Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch Messenger quale entità fisica, si possono esaminare direttamente i diversi postulati del modello''Operon». si cercò di isolare il DNA dei fa«n transducer» e di ibridizzarli In generale **^ con il RNA totale dei batteri. Dato che, se ne esiste una, l'omologia fra i fagi-geni ed i Messenger batterici, e minima, tale procedura sarà in grado tli identificare in maniera specifica quei Messenger del RNA che sono com¬ plementari alla regione genetica «transdotta» (per esempio i Messenger del » <-» Tryptophan per i lySO-tryp-fagi DNA). In seguito a tali esperimenti di ibridismo con il sistema c/80-ti-yptophanMessenger-RNA si arrivò alle conclusioni seguenti: I. Forte aumento della sintesi del Messenger dopo derepressione del Tryptophan-Operon [2|. 2. Il Messenger-Tryptophan viene trascritto quale lunga molecola policistronk-a [3] che contiene probabilmente i trasciitti-RNA di tutti e cinque i geni dell'I)peron m una sola molecola RN.S. 3. Nei ceppi "selvatici» repressigli, la quantità intracellulare del Trvptophan-Messenger. viene regolata dal Tryptophan |f>]. In alcuni ceppi costitutivi (R la quantità è aumentata e non viene ridotta dalla presenza di Tryptophan. 11 tasso del Trypto¬ phan-Messenger viene considerevolmente diminuito in seguito alla mancanza ili un aminoacido necessario (arginina), ciò che ci dimostra l'esistenza di un controllo generale del tasso di Messenger da parte degli aminoacidi [4]. 4. Sviluppo a catena: servendosi del DNA estratto dai fagi mediante dele¬ zioni in diverse parti del Tryptophan-Operon |5|. Imamoto [(>]. Baker e Y A N ok.sk Y 171. hanno potuto seguire la crescita delle catene RNA del Trypto¬ phan-Messenger nelle colture in derepressione e trovarono che: a) Il con¬ trollo mediante depressione e derepressione attiva l'inizio della sintesi del Messenger-RNA. I») All'inizio la traslazione delle catene Messenger comincia prima che esse siano sintetizzate definitivamente e staccate dal DNA. e) L'intervallo Ira l'inizio delle singole trascrizioni non è occasionale, ma di una durata prestabilita. Per tali ragioni la produzione ili Messenger e degli enzimi descrive una curva graduale. Queste conclusioni confermano le previsioni che si possono fare servendosi del modello Operon. In più. esse rappresentano l'inizio di una descrizione del meccanismo riguardante la crescita delle catene del Messenger-RNA. Per poter capire ancora maggiormente la dinamica dell azione dei geni, sono necessarie conoscenze più esatte sulla struttura di (incile regioni gene¬ tiche che sono responsabili dell inizio e della fine della trascrizione e tras¬ lazione 1. 2. Jacob 1*\ linci Monod .T.: J. molec. Biol. 3, 318 (ll'til). Imamoto I1'.. Mohikawa X., Saïo K.. Mishima S., Nishimura '1'. miti Mats esumo A. molilo. Uiol. 13, 157 (196,3). li. Tmamoto I'.. Mokik.-e.WA N. «and Sato K.: J. molec. Biol. 13. Hill (1065). 4. S-1'i-iins .1. nini Hall B. 1).: ,J. molec. Biol. 37. .10:ì (1968). "». Dei;.! S.. Okamoto K. unti Hall B. D.: Virology 31. 2S9 Ititi"). 6. Imamoto 1*'.: Prois. nat. Anaci. Sei. (Wash.) 60. 306 (190S). 7. Baki-ii K. I-'. nini Yam.I'-skv (2: Proc. nat. Acati. Sei. (Wash.) (IO, 313 (1968). ,T. 62