mercoledì
novembre
ore 20.30 – in biblioteca
Pitagora e Democrito
La natura tra materia e armonia
Pitagora intuì nella bottega di un fabbro che
l’armonia del cosmo è il riverbero della sua
struttura matematica. Proibì di mangiare le
fave e un giorno si tuffò nell’Etna per liberare
l’anima dal peso del corpo. Democrito sostenne
invece che la natura intera è costituita da
atomi, che si aggregano e si separano mentre
fluttuano nel vuoto. E fatta di atomi è anche
l’anima, capace di riconoscere la giustizia e
inseguire la felicità.
mercoledì
novembre
ore 20.30 – in biblioteca
Kant e Wittgenstein
Il mondo tra esperienza e significato
Se, come dice Wittgenstein, del senso della
vita, non si può trovare traccia nel mondo e
neppure “in ciò che può esser detto”, la ricerca
di quel senso è piuttosto un’esperienza
sovrannaturale: l’etica è un autentico miracolo.
Assomiglia allora a quel che Kant chiama
“sublime”: il confronto con la natura, dove essa
ci permette di intuire ciò che la trascende.
Pensare, come esperienza del limite.
Percorso filosofico sulle
“grandi domande dell’uomo”
di Alessandro Genovese e Nicola Zuin
mercoledì
novembre
ore 20.30 – in biblioteca
Spinoza e Leibniz
L’universo tra libertà e necessità
“Deus sive natura” ha scritto Spinoza: Dio e la
natura sono la stessa cosa, null’altro che il
necessario sviluppo di una infinita equazione
geometrica. Secondo Leibniz, invece, è stato
Dio a creare il mondo: un atto assolutamente
libero, ma essendo lui proprio Dio,
infinitamente sapiente e potente, non poteva
che creare “il migliore dei mondi possibili”.
Mer. 5, 12, 19 novembre
novembre 2014
Biblioteca intercomunale Mezzolombardo
Via Filos 2 – 38017 Mezzolombardo – 0461/601648
[email protected]
PER TUTTI
non è necessaria alcuna competenza filosofica
Percorso filosofico sulle
“grandi domande dell’uomo”
di Alessandro Genovese e Nicola Zuin
mercoledì
novembre
Pitagora e Democrito
mercoledì
novembre
Spinoza e Leibniz
mercoledì
novembre
Kant e Wittgenstein
Fin dal suo nascere, nella culla della
civiltà greca, la filosofia si è costituita come
una riflessione sulle grandi questioni che si
affacciano, oggi come allora, nella mente e nel
cuore degli uomini. Da dove ha origine la vita?
Il nostro stare al mondo ha una causa e uno
scopo definiti, o siamo in balia degli ineffabili
giochi del Caso e della Necessità? C’è qualcosa
che ci distingue dagli altri esseri viventi?
Interrogativi non certo nuovi, ma che la
filosofia volle e seppe porre in modo
totalmente inedito rispetto alla tradizione
dominata dal mito e dalla credenze religiose:
facendo ricorso al logos, alla ragione, che da
quel momento in poi sarebbe stata il suo
fondamentale strumento di indagine delle
realtà, l’unico criterio a cui attenersi e la sola
legge a cui obbedire.
Il tentativo di rispondere a queste
domande costituisce dunque il motore che ha
dato avvio alla riflessione filosofica occidentale,
con una particolare attenzione alla ricerca di
quello che i primi pensatori, definiti in seguito
presocratici o presofisti, chiamavano arché: il
principio – inteso come inizio, ma anche come
fondamento e legge – da cui tutto si origina. La
ricerca del principio assume così un valore
fondante, di cominciamento: soltanto provando
a rintracciare la causa prima del cosmo si potrà
ambire a comprenderne il fine ultimo, il senso e
il significato.
Per i filosofi, infatti, elaborare una precisa
concezione dell’universo significava molto più che
individuarne origine, sviluppo e caratteristiche:
una determinata teoria del cosmo implicava
invece necessariamente la proposta di un certo
modo di stare in quell’universo e di relazionarsi a
esso. Come sostiene Pierre Hadot, uno dei più
profondi studiosi del pensiero antico, la filosofia
“non consiste nell’insegnamento di una teoria
astratta […] ma in un’arte di vivere, in un
atteggiamento concreto, in uno stile di vita
determinato, che impegna tutta l’esistenza”. In
questa prospettiva, lo studio della fisica si
configura così non come una mera attività
intellettuale, bensì come “un esercizio spirituale”
e la conoscenza dei “fenomeni celesti” si pone
come unico scopo, per dirla con Epicuro, “la
tranquillità e la sicura fiducia”. Il legame tra teoria
e prassi, e la conseguente coerenza tra pensiero e
condotta di vita, rappresentano dunque l’altra,
fondamentale caratteristica della filosofia, la sua
più autentica ricchezza, e la differenziano in
modo decisivo da quel che comunemente
chiamiamo ‘scienza’.
Il percorso che qui si propone può essere
inteso come un tentativo di raccontare – in
modo parziale, volutamente arbitrario e senza
alcuna pretesa di esaustività – alcuni dei
momenti più suggestivi di quell’interrogarsi sui
‘massimi sistemi’ che ha contraddistinto il
lungo e accidentato cammino della filosofia,
dalle origini fino ai giorni nostri. Un cammino
che ha fatto del confronto e del dialogo, come
insegnavano Socrate e Platone, la propria cifra
essenziale. Di qui la scelta di far incontrare due
pensatori in ciascuna delle tre tappe in cui sarà
scandito il viaggio affascinante e avventuroso
che ci attende.
Al termine del viaggio – questo è l’auspicio
– si sarà compreso come interpretare il cosmo in
un modo anziché in un altro, ipotizzare l’esistenza
di una Provvidenza divina o credere che il mondo
sia sottoposto a un insieme rigoroso di leggi, è un
atto tutt’altro che ‘neutro’ e privo di conseguenze
e comporta invece un preciso stile di vita,
all’insegna di determinati valori. È un atto,
insomma, profondamente filosofico.