LA MEDICINA BIOLOGICA
GENNAIO - MARZO 2014
Homoeopathicum
A cura de
Prof. Ivo Bianchi
LE URTICACEAE
La Fam. delle Urticaceae appartiene al vasto Ordine delle Urticales, in cui si annoverano piante di grande interesse sia per i loro
impieghi industriali che medici (es. luppolo, cannabis, fico, ortica,
parietaria).
– Le piante appartenenti a questa Famiglia sono per lo più erbacee, annuali o perenni, monoiche o dioiche.
Alte dai 50 ai 150 cm, crescono ad altitudini fino a circa 2500 mt,
soprattutto dove sono presenti residui di sostanze organiche, ovvero terreni molto azotati.
Le foglie sono semplici, opposte o alterne, stipolate o no.
I fiori, di color verde, sono piccoli, solitari o riuniti in infiorescenze,
per lo più cimose (FIG. 1).
Sono unisessuali od ermafroditi: i fiori maschili hanno 4 tepali e 4
stami; gli ermafroditi hanno in più l’ovario con stimma a pennello;
i femminili hanno il perigonio tubuloso con 4 denti e l’ovario semplice con stimma a pennello.
Il frutto è un achenio.
L’Ortica è una specie perenne molto comune in Europa e Asia.
È una pianta erbacea che cresce praticamente ovunque, dal mare alle zone alpine nei luoghi ricchi di sostanze azotate; la si reperisce in prossimità delle case, lungo siepi e pietraie e qua e là
nei boschi.
– È chiamata erba dei ciechi perché è immediatamente riconoscibile al semplice e fastidioso contatto.
Il rizoma è ampiamente ramificato e strisciante poco profondamente nel terreno; i fusti, che sorgono dal rizoma, sono eretti, alti
URTICA DIOICA e URTICA URENS
Regno: Vegetale
Phylum: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Rosales
Famiglia: Urticaceae
Genere: Urtica
Specie: Urtica dioica LINN.
Urtica urens LINN.
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FIG. 1
– In medicina si utilizzano due specie: la forma perenne Urtica
dioica più comune nei campi e giardini, con radici rampicanti invasive e fogliame comune e la specie annuale Urtica urens, più
reperibile in terreni incolti e nelle aree trascurate.
Quest'ultima è più piccola, raramente alta più di 30 cm, ha fogliame più delicato liscio e splendente, senza grosse radici.
앫 Origine: Europa, Asia.
앫 Costituenti principali
fino a un metro e mezzo, hanno sezione quadrata e sulla superficie presentano alcuni peli corti, altri più lunghi e rigidi: questi ultimi sono i peli urticanti (FIG. 2).
앫 Parti aeree
– Acetilcolina, istamina, colina, acido formico, acido acetico, leucotrieni (contenuti nel liquido irritante dei peli)
– Flavoniodi
– Principi azotati e sali minerali (in particolare Calcio, Silicio e Potassio)
– Vitamine (A, beta carotene, B2, C, K, acido pantotenico, acido
folico)
– Eteroside urticoside
– Glucoquinone
– Secretina
Le foglie presentano un lembo fogliare ovale-oblungo; la base è
a forma di cuore mentre verso l’apice si restringe gradatamente
in un dente acuto; tutto il margine è inciso in grossi denti spesso
arcuati a falce; sulla superficie e specialmente lungo le nervature
sono presenti i peli urticanti.
앫 Radice
– Polisaccaridi, una lectina e numerosi composti fenolici (scopetolo, aldeidi ed alcoli fenilpropanici)
– Lignani
– Steroli
I fiori sono riuniti in spighe suddivise in maschili (erette) e in femminili (pendule); i fiori presentano quattro tepali che racchiudono
i quattro stami nei fiori maschili e l’ovario in quelli femminili.
La pianta si raccoglie da aprile a settembre, tagliandola 10 centimetri al di sopra del terreno e riunendola in mazzi che poi si fanno essiccare all’ombra in luogo aerato o si conservano in sacchi
di carta o di tela.
앫 Frutti
– Proteine, mucillagini, olio.
FIG. 2
앫 Parti utilizzate: parte aerea.
앫 Fitoterapia
L’Ortica è una pianta importantissima ed utilmente impiegata in
molti ambiti: alimentazione, agricoltura, allevamento, medicina e
tessitura.
– Nel giardinaggio l’Ortica è utilizzata per aumentare il contenuto
di essenza in piante come l’Angelica, la Maggiorana, l’Origano,
la Menta, la Salvia, la Valeriana ed altre piante aromatiche.
Viene impiegata anche come concime, in quanto in grado di accelerare i processi di decomposizione del terreno.
L’ORTICA NELL’ORTO BIODINAMICO
L’Agricoltura Biodinamica è citata nelle Conferenze di Rudolf Steiner (1924). Secondo i precetti dell’Agricoltura Biodinamica, il lavoro nell’orto non deve esaurirsi con la sola semina, trapianto e
lavorazione del terreno, ma soprattutto deve considerare i processi vitali che regolano l’equilibrio naturale, le influenze dell’am-
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biente, le precipitazioni medie annue, l’intensità della luce, la natura del terreno, etc.
Fare Agricoltura Biodinamica significa coltivare avendo come
priorità il benessere del terreno, che deve restare ricco ed in equilibrio, in modo da garantire la crescita di piante sane e non facilmente aggredibili da parassiti, insetti e malattie.
– L’Ortica, oltre al suo potenziale curativo, riveste un ruolo fondamentale anche in Agricoltura Biodinamica.
– Poichè l’Ortica prospera in particolare nelle zone in cui sono presenti erbacce, calcinacci e rifiuti, essa svolge una funzione di naturale compostaggio, arricchendo il terreno di Azoto (attivando – così –
l’assorbimento da parte degli altri vegetali), di Ferro e Magnesio.
Il composto di Ortiche è molto apprezzato come valida aggiunta
a terre leggere per i fiori e dove si voglia stimolare una sana formazione di foglie.
Inoltre, l’Ortica favorisce la crescita e lo sviluppo delle piante da
frutto e delle erbe aromatiche.
L’Ortica è in grado di garantire una maggior affluenza di animali
preziosi all’agricoltura biologica quali i lombrichi, importantissimi
formatori di humus. Molte piante aumentano la loro resa grazie
alla vicinanza delle Ortiche.
Questo avviene per le Solanacee (Belladonna soprattutto, Peperone, Senape, Coriandolo e Valeriana), ma anche per Maggiorana, Menta e Salvia.
La storia sull’uso dell’Ortica dal punto di vista terapeutico è antichissima.
Le Ortiche seguono l’uomo dovunque, nascono letteralmente sulle sue tracce e nei terreni concimati dalle sue deiezioni.
L’Ortica cresce vicino alle abitazioni ed è più florida ai lati dei canali di scolo. Probabilmente sono le sostanze azotate ed i sali
contenuti nelle urine che permettono la crescita delle Ortiche.
– È molto antico l’uso dell’Ortica nella renella e nelle affezioni urinarie in generale.
Affermava Dioscoride: “mangiata bollita con pervinche, rende il
corpo solubile, grazie a una sorta di facoltà di pulizia; provoca
anche la minzione ed espelle i calcoli renali; bollita con crema di
orzo si pensa faccia salire gli umori duri che si bloccano nel torace”.
– Per la renella, Burnett prescriFIG. 3
veva 5 gocce di Tintura di Urtica urens in un bicchiere con
acqua calda, ogni 2-3 ore; l’urina diventa più abbondante,
scura e carica di acido urico.
Le parti aeree hanno proprietà
diuretiche e depurative che favoriscono l’eliminazione di cloruri, acidi urici e colesterolo; è
quindi utile nella gotta, nel reumatismo, nell’artrite e nell’acne.
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– Una pratica “eroica” che si usava in passato in caso di dolori
reumatici, ma anche nelle paralisi, stati comatosi, tifo e colera era
quella dell’urticazione, che consisteva nel fustigare il malato con
un mazzo di ortiche da poco raccolte. La sostanza urticante delle
foglie, penetrando nella cute, provoca un benefico senso di calore reattivo che dura per parecchie ore (FIG. 3).
L’effetto revulsivo che l’Ortica produce fa sì che il sangue venga attratto in superficie decongestionando-drenando gli organi
interni.
– Questa “cura” economica è ancor oggi ritenuta valida, particolarmente in caso di lombalgia e sciatalgia.
Si consiglia l’urticazione per 2-3 giorni consecutivi alternandola
ad altrettanti giorni di riposo.
Dopo l’urticazione non deve essere usata acqua fredda sulla cute
per il resto della giornata perché il benefico senso di calore, che
si mantiene a lungo, si trasformerebbe in bruciore.
– L’Ortica è più urticante dalla fioritura in poi, da metà maggio.
Le proprietà terapeutiche attribuite all’Ortica dalla medicina popolare sono innumerevoli: attivazione delle funzioni digestive,
azione tonificante, ricostituente, antianemica e depurativa, diuretica, antidiarroica, emostatica, ipoglicemizzante, galattogaga
ed emmenagoga. Esternamente era consigliata come astringente, tonico del cuoio capelluto e revulsivo.
La Scuola medica salernitana la indicava per conciliare il sonno,
frenare il vomito e la tosse.
왘 L’Ortica è ancora molto consigliata rispetto ad altre piante per:
– frenare le emorragie di tutti i tipi;
– aumentare la secrezione lattea;
– diminuire il tasso glicemico; alcuni studi importanti degli anni
‘30 e ‘40 hanno dimostrato che l’Ortica possiede una franca azione ipoglicemizzante, in grado di abbassare del 20-30% il tasso
del glucosio ematico;
– sfiammare il cavo orale. I gargarismi con Ortica sono utili per
angina, afte, infiammazioni e tumefazioni gengivali;
– favorire la digestione: a livello intestinale, la pianta svolge un’azione astringente, legata alla presenza dei tannini.
La pianta contiene anche piccole quantità di secretina, sostanza
che sollecita la produzione di bile e di succo pancreatico oltre
che la motilità gastrica.
La porzione aerea dell’Ortica è
efficace anche nelle enteriti
acute e croniche.
Le foglie di Ortica sono ricche
in elementi (Ferro e Silicio in
particolare); sono quindi un ottimo rimineralizzante, ricostituente ed antianemico.
I semi sono diuretici, purganti,
febbrifughi; ricchi in lipidi, acidi insaturi, fitostimuline e fitormoni.
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Ne viene raccomandato l’uso negli stati astenici.
L’olio ricavato dai semi spremuti è utilizzato come biostimolante.
Scientificamente si è riconosciuta l’azione terapeutica dell’Ortica
a livello:
– prostatico. La somministrazione in estratto alcolico per alcuni
mesi comporta la riduzione del residuo urinario post-minzionale,
netta diminuzione della nicturia e del volume prostatico. Da vari
studi clinici è emerso che sintomi quali emicrania, disfunzione
erettile e riduzione del volume spermatico migliorano con preparati a base di Ortica.
– articolare: l’indicazione più specifica dell’Ortica è la fase acuta
dell’artrite reumatoide. L’efficacia terapeutica è stata riconfermata
in sperimentazioni cliniche in cui si evidenziava che l’Ortica potenzia l’effetto analgesico ed antinfiammatorio dei FANS nel trattamento dell’artrite e delle malattie reumatiche in generale.
Questo può comportare la riduzione della posologia dei farmaci
chimici a tutto vantaggio della tollerabilità e della compliance del
paziente.
I componenti dell’Ortica modulano la sintesi e la liberazione di
molecole che hanno un ruolo rilevante nel controllo della reattività
immunitaria e dei processi infiammatori.
Si è osservato – infatti – che l’estratto di foglie di Ortica riduce la
produzione di TNFa e di IL-1b, con effetto dose-dipendente.
– In uno studio farmacologico in vitro, l’acido caffeico-malico e un
acido fenolico-principio attivo dell’estratto di Ortica, hanno mostrato una significativa inibizione della produzione di leucotriene
B4 e di prostaglandine.
Questo acido fenolico non è l’unico principio ad attività antireumatica: vi è anche una proteina ad elevato potere antigenico, l’agglutinina in grado di stimolare fortemente la produzione di linfociti T.
Gli estratti di Ortica sono utili anche nelle forme reumatiche su
base iperurica, quali la gotta per il già accennato stimolo di eliminazione degli urati.
– pressorio: l’attività diuretica si accompagna ad una modica diminuzione della pressione sistolica; l’Ortica può essere usata con
vantaggio anche nella terapia delle forme ipertensive.
– epatico: epatopatie acute e croniche, infettive, tossiche e iatrogene.
– metabolico: effetto favorevole in caso di diabete senile, obesità,
iperlipemia, ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia.
TOSSICITÀ ED EFFETTI SECONDARI
Non sono segnalati particolari effetti secondari e tossici della
pianta; tuttavia l’ingestione di dosi elevate può provocare irritazione gastrica, sensazione di bruciore generalizzato della pelle
e dermatite. Non è da utilizzare in caso di edema causato da ridotta efficienza cardiaca o renale.
Per l’azione emmenagoga (N.d.R. - Il termine “emmenagogo” è
utilizzato con riferimento a quei principi attivi, farmaci o rimedi fitoterapici in grado di stimolare l’afflusso di sangue nell’area pel-
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vica e nell’utero e, in alcuni casi, di favorire le mestruazioni) se ne
sconsiglia l’uso in gravidanza.
Il contatto con la pianta può provocare sensazione di bruciore e
di prurito.
앫 Omeopatia
Capo
Utile in caso di cefalea con vertigini ed ottundimento.
Apparato Uro-Genitale
Anche le basse diluizioni omeopatiche hanno un’azione positiva
sulle Vie urinarie. Urtica urens è utile per renella e stranguria.
Interessante è la specifica indicazione del prurito e dell’eruzione
a livello scrotale.
Nelle donne è indicata nella metrorragia e nella leucorrea irritante.
È utile nel prurito ed edema della vulva.
Urtica urens omeopatizzata è indicata nella tensione mammaria
e nell’ipogalattia.
Cute
Urtica è rimedio specifico dell’orticaria con prurito violento, arrossamento ed edema pruriginoso, soprattutto a livello di mani e piedi. I sintomi cutanei possono alternarsi con quelli reumatici.
– Molte malattie irritative della pelle si giovano dell’uso di Urtica:
herpes dolorosi, eczemi pruriginosi migliorati dalle applicazioni
calde (sintomi utili per differenziare Urtica urens da Apis mellifica
le cui eruzioni sono migliorate dalle applicazioni fredde), eritema
nodoso, erisipela, edema angioneurotico, conseguenze di ustioni,
dermatite seborroica del cuoio capelluto.
Tutti i sintomi di Urtica hanno tendenza alla ricorrenza annuale
(Psorinum).
– Questo deve far pensare ad un rimedio utile nelle manifestazioni
allergiche cutanee con tale periodicità. In generale tutti i sintomi
sono aggravati dal tatto, sforzo, freddo e acqua fredda.
앫 Tropismo del Rimedio
– APPARATO URO GENITALE
– CUTE
앫 Indicazioni Cliniche Generali:
– Agalattia
– Litiasi renale
– Reumatismo associato ad orticaria
– Dolori reumatici di origine gottosa, caviglie e polsi in particolare
– Gotta articolare acuta con edemi migliorati dal calore
– Enuresi notturna
– Prurito che peggiora a contatto con acqua
– Bruciore e prurito anale, vulvare, fissurazione delle grandi labbra
– Bruciore alla gola, agli occhi (sensazione di sabbia negli occhi)
– Irritazione rettale da ascaridosi
– Secrezioni mucose
– Cefalea
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– Dissenteria
– Emorragie
– Irrequietezza, nervosismo, insonnia
앫 Patologie in cui il Rimedio è indicato:
– Orticaria su base alimentare
– Orticaria tossica, allergica, da contatto
– Gotta acuta e cronica
– Nevrite
– Patologie della milza
– Ustioni
– Vertigini
– Ipertensione arteriosa, soprattutto sistolica.
앫 Posologia
Urtica urens omeopatizzata è usata quasi esclusivamente nelle
diluizioni 4-5-7 CH e deve essere somministrata frequentemente
in caso di sintomatologia acuta, 3 granuli anche 5-6 volte/die; solo
mattino e sera nelle affezioni croniche.
앫 Omotossicologia
Il rimedio omeopatico Urtica urens è contenuto nei farmaci omotossicologici composti:
D3
– Galium-Heel®
– Populus compositum SR
D3
– Thuja compositum
D4
Conclusioni
왘 Urtica urens è un rimedio omeopatico piccolo in quanto non
sono stati studiati sufficientemente i suoi effetti a livello mentale. Tuttavia è un rimedio molto utile, soprattutto come drenante epato-renale e connettivale.
– Queste sue proprietà hanno permesso al Dr. H.H. Reckeweg
di inserire Urtica urens in alcuni preparati omotossicologici di
grande importanza e di uso estensivo.
Galium-Heel®, anche grazie alla presenza di Urtica, è un ottimo
drenante della matrice ed il suo impiego è premessa di qualsiasi terapia per affezioni croniche su base infiammatoria cronica ed allergica.
Ogni patologia di Fase di Deposito deve annoverare come
medicinale di base Galium-Heel®.
Populus compositum SR è il grande rimedio omotossicologico del drenaggio renale, utile in associazione con BerberisHomaccord®, ogniqualvolta si voglia agire su calcolosi, renella
o insufficiente escrezione renale. Il ruolo di Urtica in bassa diluizione, anche in questo caso, è fondamentale.
Thuja compositum è il medicinale chiave per l’Apparato Tegumentario, indicato in tutte le patologie dermatologiche.
La sua azione anche nelle fasi acute, in presenza di edemi,
rossori e pruriti, è dovuta in gran parte alla presenza nella sua
쐽
formulazione di Urtica D4.
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BIBLIOGRAFIA
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Già pubblicati:
1) LE CUPRESSACEE - La Med. Biol., 2003/2; 43-51
2) LE LOGANIACEE - Prima Parte (La Med. Biol., 2003/3; 43-48)
3) LE LOGANIACEE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2004/1; 37-46)
4) LE SOLANACEE - Prima Parte (La Med. Biol., 2004/2; 45-50)
5) LE SOLANACEE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2004/3; 35-42)
6) LE SOLANACEE - Terza Parte (La Med. Biol., 2005/1; 45-55)
7) LE PAPAVERACEE - Prima Parte (La Med. Biol., 2005/2; 63-65)
8) LE PAPAVERACEE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2005/3; 49-52)
9) LE PAPAVERACEE - Terza Parte (La Med. Biol., 2006/1; 49-53)
10) LE RANUNCOLACEE - Prima Parte (La Med. Biol., 2006/2; 43-47)
11) LE RANUNCOLACEE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2006/3; 39-41)
12) LE RANUNCOLACEE - Terza Parte (La Med. Biol., 2007/1; 43-46)
13) IL REGNO DEI FUNGHI - Prima Parte (La Med. Biol., 2007/2; 57-61)
14) IL REGNO DEI FUNGHI - Seconda Parte (La Med. Biol., 2007/3; 41-45)
15) LE UMBELLIFERE - Prima Parte (La Med. Biol., 2008/1; 47-50)
16) LE UMBELLIFERE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2008/2; 49-52)
17) LE COMPOSITAE - Prima Parte (La Med. Biol., 2008/3; 45-50)
18) LE LORANTHACEAE - La Med. Biol., 2009/1; 43-46
19) LE ASTERACEAE - La Med. Biol., 2009/2; 45-49
20) I LICHENI - La Med. Biol., 2009/3; 55-58
21) LE ALGHE - La Med. Biol., 2010/1; 49-54
22) I LYCOPODII - La Med. Biol., 2010/2; 47-52
23) LE JUGLANDACEAE - La Med. Biol., 2010/3; 47-52
24) LE PINACEAE - La Med. Biol., 2011/1; 45-48
25) LE PALMAE - La Med. Biol., 2011/2; 49-54
26) LE CRASSULACEAE - Prima Parte (La Med. Biol., 2011/3; 55-59)
27) LE CRASSULACEAE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2011/4; 57-60)
28) LE LABIATAE - Prima Parte (La Med. Biol., 2012/1; 47-51)
29) LE LABIATAE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2012/2; 57-60)
30) LE SALICACEAE - La Med. Biol., 2012/3; 49-53
31) LE BETULACEAE - La Med. Biol., 2013/1; 57-63
32) LE CRUCIFERAE - La Med. Biol., 2013/2; 51-55
33) LE GERANIACEAE - La Med. Biol., 2013/3; 47-50
34) LE ARALIACEAE - La Med. Biol., 2013/4; 51-56
– Per consultazione: www.medibio.it
→ La Medicina Biologica
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