-- ---- ROBERT E. RICKLEFS ECOLOGIA ZANICHELLI ~ . '""':. I f" ~ r..-~> • •• - - I • . f• ·..... .: ._, t•lidoLOGIA E L'ETOLOGIA NELLE EDiZIONI ZANICHELLI Amadon Dove vivono gli uccelli Battan Cieli sporchi Bernardirii Stanghe/lini Ambiente naturale Box L'organizzazione sociale degli animali Burnett Eisner L'adattamento negli animali Capanna Gli animali intorno a noi Curtis Invito alla Biologia - voi. B Gli organismi voi. C Ecologia ed evoluzione Ethelberg Le catene alimentari Lanyon Biologia degli uccelli Lindauer Il linguaggio delle api sociali Mainardi Il comportamento animale Odum Ecologia Scossiroli Manuale di ecologia Scossiroli Clemente/ Scossiroli Metodi statistici per l'ecologia Thorson Biologia del mare Tinbergen Segnali per sopravvivere TRATTAZIONI GENERALI CHE CONTENGONO CAPITOLI DI ECOLOGIA ED ETOLOGIA Curtis BSCS ESCP Raven Biologia Biologia - Dalle molecole all'uomo Scienze della Terra Curtis Biologia delle piante lsfHufo Unlv9"'tarlo Atchitettura Venezia RIA 792 Se!vlzio Bibliografico Audiovisivo e di Documentazione Indice vx Prefazione PARTE PRIMA INTRODUZIONE 2 Capitolo 1 Ecologia: teoria e metodo 9 Capitolo 2 L'ordine della natura 12 La natura è varia e complessa 13 La natura è dinamica, ma anche stabile e autosufficiente 14 L'uomo è parte della natura 16 Capitolo 3 Come percepiamo e comprendiamo il nostro ambiente 16 L'organismo è l'unità fondamentale dell'ecologia 17 Gli organismi appartengono a gruppi naturali chiamati specie 17 Gli organismi sono ben strutturati rispetto al loro ambiente 19 La natura è in gran parte riducibile a un insieme di sequenze 20 La nostra comprensione della natura è limitata dal nostro modo di percepire ciò che ci circonda 23 PARTE SECONDA SELEZIONE NATURALE E ADATTAMENTO 24 Capitolo 4 Dimostrazione della selezione naturale 25 Il melanismo industriale offre la prima dimostrazione della selezione n{lturale 30 L'effetto della selezione naturale è quello di massimizzare il c0ntributo genetico di un individuo alle generazioni successive 33 La selezione artificiale è un processo teleologico? 37 Capitolo 5 Ambiente e adattamento 37 Nell'ambiente ostile del deserto il Dinothrombium pandorae trascorre soltanto poche ore ogni anno sopra il terreno 39 L'oropendola può essere danneggiata o trarre beneficio dal parassitismo dello Scaphidura, in relazione ad altre condizioni dell 'ambiente 45 Il comportamento del babbuino si è evoluto in un contesto sociale VI 49 Indice Capitolo 6 Risposte non evolutive a variazioni ambientali 49 I caratteri adattativi non sono soltanto quelli invariabili , ma includono anche variazioni di aggiustamento 53 Le modalità di risposta vengono stabilite dalla velocità delle variazioni ambientali 53 La risposta dell'organismo ai cambiamenti stagionali dipende dalla durata della vita dell'individuo 56 Le variazioni stagionali dell'ambiente possono essere controbilanciate da .cambiamenti evolutivi in popolazioni di organismi a ciclo vitale breve 57 Rlsposte di tipo non evolutivo precedono in genere l'evoluzione dell'adattamento ad ambienti nuovi 60 Capitolo 7 La natura dell'adattamento 60 Gli effetti delle variazioni adattative sono in armonia con la funzione dell'organismo nel suo insieme 61 La selezione naturale agisce nel presente, ma l 'adattamento è una manifestazione de.I passato 61 La selezione naturale è opportunistica 62 Sono tutte le specie ben adattate? 63 li raggiungimento di un adattamento perfetto è contrastato da molti fattori 65 Chi misura la fitness? 65 I cambiamenti culturali sono analoghi all'evoluzione genetica 67 Le relazioni genetiche influenzano il tipo di adattamento 69 PARTE TERZA 70 Capitolo 8 ECOLOGIA DEGLI ORGANISMI: L'AMBIENTE FISICO Proprietà ed esigenze basilari della vita 70 L'acqua è il substrato basilare per tutte le forme viventi 74 L'energia è la forza trainante dei processi vitali 74 L'assorbimento di luce è il modo prevalente di immissione di energia nell'ecosistema 76 I processi vitali avvengono in maniera ottimale entro un ristretto intervallo di temperatura 78 La velocità di assunzione dell'ossigeno influenza il livello dell'attività biologica 79 Le proprietà di trasportare ossigeno dell'emoglobina sono adattate alle condizioni ambientali 82 Gli organismi devono conservare il loro equilibrio salino malgrado la diffusione di minerali solubili 84 I fluidi corporei sono tamponati per assicurare un equilibrio acido-basico appropriato 86 Capitolo 9 Ambiente acquatico e ambiente terrestre 86 Acqua ed aria differiscono nelle loro proprietà di supporto ai processi vitali 87 La diminuzione graduale della luce nell'acqua limita la fotosintesi negli ambienti acquatici 88 La disponibilità d'ossigeno è bassa nell'ambiente acquatico 89 Le proprietà termiche dell'acqua rendono temperato l'ambiente acquatico 89 La perdita d'acqua è un problema critico per gli organismi terrestri 92 Capitolo 10 Variazioni spaziali nell'ambiente 92 Le variazioni sequenziali principali dell'ambiente sono determinate da fattori climatici 95 La temperatura e i cicli di piovosità sono i primi responsabili della variazione nelle comunità terrestri 96 La topografia e le caratteristiche del suolo sovrappongono variazioni locali all'andamento generale 99 Fattori fisici e biologici creano microambienti Indice 100 Capitolo 11 VII Variazioni temporali nell'ambiente 100 Molti cicli di attività sono basati sui cicli giornalieri di luce, temperatura, e umidità 102 Cicli stagionali nel clima producono variazioni ambientali di maggior rilievo per gli organismi 105 L'interazione stagionale tra temperatura e piovosità è un fattore determinante della produttività biologica 108 Negli organismi marini che vivono vicino alle coste si manifestano dei cicli lunari in coincidenza coi ritmi delle maree 109 Sui cicli periodici si sovrappongono fluttuazioni irregolari dell'ambiente 111 Capitolo 12 Ambiente, adattamento e distribuzione degli organismi 112 Condizioni letali limitano la distribuzione degli individui 113 Gli intervalli di tolleranza possono essere adattati per far fronte a specifiche condizioni ambientali 114 Le condizioni ambientali limitano la presenza delle forme viventi 120 Capitolo 13 Regolazione e omeostasi 120 I processi biologici avvengono in maniera ottimale entro un ristretto intervallo di condizioni ambientali 122 La costanza dell'ambiente interr) viene mantenuta da meccanismi omeostatici 123 L'omeostasi esige consumc di energia 126 Che cosa determina il livello di regolazione? 128 Agli organismi sono aperte parecchie vie per rispondere ai cambiamenti ambientali 129 La regolazione della temperatura corporea nei climi torridi richiede risposte omeostatiche diverse 132 L'acclimatazione riduce il costo dell'omeostasi 133 Gli organismi possono mitigare gli effetti delle fluttuazioni ambientali immagazzinando sostanze di riserva 134 Gli organismi possono migrare in ambienti adat.ti 136 Gli organismi possono cadere in dormienza durante periodi estremamente sfavorevoli 137 Capitolo 14 La percezione dell'ambiente 138 La sensibilità alla luce, agli stimoli meccanici e chimici, ai campi elettrici e alla temperatura è il fondamento di tutte le percezioni 140 La sensibilità alla stimolazione meccanica è alla base dei sensi dell'udito, del tatto, della gravità e dell'equilibrio 141 I sensi dell'olfatto e del gusto si fondano sulla percezione delle sostanze chimiche 143 L'utilizzo dei sensi per l'orientamento dipende dalle caratteristiche fisiche degli stimoli 144 È necessaria la percezione della distanza per localizzare gli oggetti con precisione 146 Capitolo 15 Il senso del tempo 146 Gli organismi devono prevedere le variazioni dell'ambiente 146 La lunghezza del dì è l'indicatore più esatto del cambiamento delle stagioni 149 L'orientamento delle api rispetto al sole ha fornito una prima prova di un orologio biologico interno 150 I cicli di attività degli organismi in ambienti artificiali dimostrano le proprietà dell'orologio interno 152 La navigazione con orientamento sugli astri richiede un senso del tempo accurato 153 Gli uccelli migratori utilizzano sistemi stellari complessi per la navigazione notturna .... -..-...----------.-- ..--------------------- - - - - - -- - - VIII Tndice 155 PARTE QUARTA 156 Capitolo 16 ECOLOGIA DEGLI ORGANISMI: L'AMBIENTE BIOLOGICO Relazioni fra preda e predatore 157 I meccanismi di adattamento del predatore dimostrano l'importanza dell'ambiente biotico come agente della selezione naturale 160 La necessità di cibo influenza il comportamento dei predatori 160 Immagini di 'ricerca aumentano l'efficienza del ritrovamento della preda 161 Le prede possono nascondersi, fuggire , o combattere per sfuggire alla cattura 162 Gli animali criptici dimostrano la complessità dei meccanismi di adattamento contro i predatori 165 Organismi repellenti hanno spesso caratteri ben evidenti per tenere lontano i predatori 166 Gli organismi mimetici ingannano i predatori imitando forme repellenti 169 Specificità di ospite e cicli vitali complessi per facilitare la dispersione sono caratteristici della maggior parte dei parassiti 171 Le piante usano difese strutturali e chimiche contro gli erbivori 172 Le specie possono interagire con reciproco vantaggio I 77 Capitolo 17 La competizione 177 Le specie spesso sembrano coesistere su risorse comuni 177 Popolazioni di organismi in competizione non coesistono in esperimenti di laboratorio 178 Osservazioni dettagliate di specie in « competizione » in natura rivelano differenze nelle abitudini che ne permettono la coesistenza 179 La competizione è una potente forza ecologica? 181 La competizione è una forza evolutiva potente? 184 Come avviene la competizione? 185 Come vengono suddivise le risorse fra gli individui e le specie? 187 La competizione intraspecifica porta alla variazione all'interno di una popolazione 188 Capitolo 18 L'ambiente sociale 188 I membri di una popolazione possono mantenere una distanza individuale dagli altri 189 La difesa del territorio rappresenta l'estensione della distanza individuale allo spazio e agli oggetti 191 Quali sono le funzioni della difesa del territorio? 192 La grandezza del territorio è collegata al ruolo del territorio nel fornire risorse di cibo 194 La rottura della territorialità può portare alla formazione di gruppi sociali 196 Il valore di adattamento di strette associazioni in gruppi può portare all'evoluzione di attrazioni reciproche fra individui 196 L'ambiente di gruppo può portare all'evoluzione di un adattamento sociale 197 Le gerarchie di dominanza riducono l'aggressività all'interno dei gruppi sociali 200 La facilitazione sociale, la cooperazione e la specializzazione sono gli adattamenti sociali più evoluti 202. Capitolo 19 L'ambiente sessuale 202 Corteggiamento è qualsiasi aspetto del comportamento fra individµi di sesso opposto che facilita l'accoppiamento 206 Le differenze nel corteggiamento esistenti fra le specie aumentano l'isolamento riproduttivo 207 I sistemi di incrocio e i sistemi territoriali sono strettamente legati 210 I sessi sono sempre separati? 210 Il dimorfismo sessuale riflette i ruoli relativi del maschio e della femmina nelle attività riproduttive 213 Capitolo 20 Strategie delle modalità di vita 213 Le cure parentali e la fecondità sono inversamente correlate 215 Le cure parentali evitano ai piccoli la fatica di mantenersi da soli, permettendo loro un rapido sviluppo 216 Gli organismi con sviluppo indeterminato devono Indice IX cercare un equilibrio fra la crescita e le funzioni riproduttive 218 L'interazione organismo-ambiente cambia con lo sviluppo 219 L'interazione fra individui di una stessa progenie può influenzare la produttività dei genitori 224 Capitolo 21 Gli insetti sociali 224 La società degli insetti è una famiglia allargata 225 Esiste un sistema di caste parallelo alle divisioni del lavoro 227 Le modalità di riproduzione e di fondazione di una colonia sono diverse fra le specie 227 Le formiche del genere Eciton alternano periodi nomadi a periodi sedentari 229 Gli insetti sociali hanno sviluppato mezzi complicati di integrazione della colonia 231 Capitolo 22 L'integrazione di popolazioni 231 Che cosa è la comunicazione? 233 Il messaggio di un'esibizione è rivelato dal comportamento di colui che comunica 235 Il contesto di una esibizione è una componente importante del suo significato 236 Un problema di comunicazione può avere parecchie soluzioni 238 La struttura fisica dell'ambiente può influenzare le modalità di comunicazione 238 Le esibizioni sono adattamenti genetici 241 La comunicazione ha un ruolo nello sviluppo del comportamento? 242 Specie differenti comunicano? 245 PARTE QUINTA GENETICA ECOLOGICA ED EVOLUZIONE 246 Capitolo 23 Charles Darwin e la teoria dell'evoluzione 252 Capitolo 24 La natura dell'ereditarietà 252 Mendel dimostrò che i caratteri sono ereditati mediante trasmissione di fattori particellari 254 I geni sono organizzati in gruppi di associazione che corrispondono ai cromosomi 255 Interazioni all'interno del genotipo influenzano l'espressione dei geni 257 Capitolo 25 Variabilità genetica nelle popolazioni naturali 257 Le mutazioni sono le fonti primarie di variabilità nelle popolazioni 259 La presenza di mutazioni specifiche non è una risposta del fenotipo all'ambiente 260 La frequenza di mutazioni-punto varia col tempo di generazione dell'organismo 261 Le mutazioni riducono generalmente la fitness evolutiva 262 La ricombinazione può produrre nuovi arrangiamenti genici 262 La ricombinazione avviene durante una particolare divisione cellulare, detta meiosi, che precede immediatamente la gametogenesi 263 La ristrutturazione dei cromosomi può portare a una stretta associazione di combinazioni geniche vàntaggiose 264 Il flusso genico e l'introgressione introducono variabilità genetica da altre popolazioni 265 Quanta variabilità genetica è presente nelle " popolazioni naturali? 268 Capitolo 26 L'organizzazione della variabilità 268 La diploidia dà luogo a interazioni alleliche come la dominanza e l'eterosi 270 La dominanza è una caratteristica del gene, o un'evoluta proprietà del genotipo? 270 La ricombinazione favorisce la riproduzione sessuale 271 Si X lndice può impedire che la ricombinazione rompa combinazioni geniche favorevoli? 272 I geni per la colorazione del substrato e i disegni a bande sono strettamente associati nella chiocciola di terra, Cepaea nemoralis 273 Le inversioni cromosomiche agiscono mantenendo combinazioni geniche· favorevoli 275 Nelle popolazioni diploidi a riproduzione sessuale, l'inbreeding aumenta l'omozigosi e perciò riduce la fitness 278 Come possono le popolazioni evitare l'inincrocio? 278 Il sistema dell'eterostilia riduce l'inincrocio nella primula 280 L'asessualità e l'inbreeding possono essere vant~giosi? 281 La selezione naturale può favorire il polimorfismo genetico? 285 Capitolo 27 La distribuzione spaziale della variabilità nelle popolazioni 286 Quanto è ampia la variabilità geografica all'interno del pool genico? 288 Qual è il significato del polimorfismo cromosomico in Drosophila? 291 La variabilità genetica all'interno di una popolazione può essere distribuita su una scala geografica locale 293 Il coadattamento all'interno del pool genico locale riduce il flusso genico 293 Come viene mantenuta l'uniformità genetica della specie? 299 Capitolo 28 Speciazione 300 L'evoluzione filetica è necessaria ma non sufficiente per la speciazione 302 La struttura fine della linea filetica influisce sulla sua evoluzione? 303 La speciazione richiede generalmente l'isolamento prolungato di pool genici 306 La speciazione incompleta mette in evidenza le deficienze di una classificazione geografica delle specie biologiche 307 L'isolamento può essere ottenuto mediante altri fattori oltre che attraverso allopatria? 308 Le piante possono raggiungere l'isolamento riproduttivo in una generazione tramite ibridazione o mutazione cromosomica seguita da riproduzione asessuale 310 L'isolamento riproduttivo fra popolazioni simpatriche può essere favorito dalla selezione contro gli ibridi 314 Capitolo 29 La storia dell'evoluzione 314 La struttura fondamentale degli organismi si è realizzata più di 500 milioni di anni fa 315 La vita si è originata in un ambiente diverso da tutti quelli che si trovano ora sulla Terra 316 La vita probabilmente è sorta lentamente attraverso molti passaggi 317 La riproduzione sessuale ha creato le prime popolazioni 318 La penetrazione in nuove zone di adattamento ha portato ad estese radiazioni adattative 320 Le diversificazioni adattative riempiono molti vuoti lasciati da anomalie della distribuzione geografica 321 La storia evolutiva ha una distribuzione geografica eterogenea 323 L'evoluzione convergente tende a confondere i diversi tipi di storia evolutiva 324 Il corso del cambiamento evolutivo in una linea filogenetica non è generalmente uniforme 327 C'è progresso nell'evoluzione? 331 PARTE SESTA 332 Capitolo 30 popolazioni GENETICA DELLE POPOLAZIONI La velocità di accrescimento e la distribuzione d'età delle 332 Accrescimento delle popolazioni più di tipo geometrico che aritmetico 334 L'accrescimento della popolazione può essere descritto mediante la velocità di accrescimento esponenziale r 335 Il valore di r si può calcolare diret- Indice XI tamente da dati sulla longevità e fertilità specificati per età 338 Una tavola demografica riassume l'andamento della sopravvivenza e riproduttivo di una popolazione in determinate condizioni 341 Popolazioni che si accrescono con una velocità costante assumono una distribuzione d'età stabile 344 La velocità intrinseca d'accrescimento di una popolazione (rm) è determinata dalle sue caratteristiche d'età stabile 347 r varia con l'habitat, il genotipo, e la densità della popolazione 350 Capitolo 31 La selezione naturale 350 La selezione naturale tende ad aumentare la fitness media di una popolazione 354 Nelle popolazioni diploidi, bisogna prendere in considerazione il contributo dei genotipi eterozigoti alla fitness di ciascun allele 357 La superiorità dell'eterozigote dà origine ad una coesistenza stabile degli alleli 360 L'anemia falciforme viene mantenuta nelle popolazioni a causa della superiorità dell'eterozigote 360 La velocità del cambiamento evolutivo dp / dt è massima a frequenze alleliche intermedie 362 La pressione di mutazione può conservare un allele svantaggioso in equilibrio con la selezione 367 Capitolo 32 La velocità dell'evoluzione 372 Capitolo 33 Carico genetico e costo dell'evoluzione 372 È possibile che la mortalità selettiva ponga un limite superiore alla velocità dell'evoluzione? 375 Tutti i fattori che aumentano la diversità genotipica impongono un carico genetico alle popolazioni in equilibrio 376 L'eterosi determina un carico genetico? 376 La frequenza allelica può cambiare per campionamento genico casuale in piccole popolazioni 377 La fluttuazione casuale di alleli neutrali è responsabile dei polimorfismi proteici? 381 Capitolo 34 L'evoluzione delle caratteristiche dell_e popolazioni 381 Il rapporto sessi 1: 1 rende massima la fitness dell'individuo in popolazioni con esincrocio 382 I meccanismi di deriva meiotica tendono a sbilanciare il rapporto sessi 384 Un rapporto sessi alterato può verificarsi in popolazioni dove l'esincrocio è difficile o impossibile 385 La sopravvivenza è una caratteristica di popolazione che si è evoluta 388 L'invecchiamento rappresenta un aumento graduale in mortalità causata dall'alterazione delle funzioni fisiologiche 389 L'invecchiamento è causato probabilmente dagli effetti della pressione in mutazione che contrastano l'indebolimento della selezione naturale con l'età 391 Il potenziale riproduttivo misura le potenziali conseguenze evolutive della selezione sull'individuo 395 PARTE SETTIMA 396 Capitolo 35 ECOLOGIA DELLE POPOLAZIONI Accrescimento e regolazione della popolazione 396 Il potenziale di accrescimento delle popolazioni è grande 397 La grandezza delle popolazioni naturali è raramente costante 400 La velocità di accrescimento di una popolazione è condizionata da influenze stabilizzatrici e non stabilizzatrici 401 Le influenze densità-dipendenti sugli individui derivano dalla competizione? 402 Come influiscono i fattori stabilizzanti sui XII Indice processi della popolazione? 406 Le influenze non stabilizzanti possono regolare la dimensione della popolazione? 408 Alcune popolazioni seguono un andamento a mosaico di estinzione locale e ricolonizzazione 408 La densitàdipendenza può essere dimostrata in natura? 414 Come vengono mantenute le oscillazioni nelle popolazioni? 416 Le oscillazioni in popolazioni di laboratorio di Lucilia cuprina sono provate da ritardi nel tempo di risposte densitàdipendenti 419 I fattori stabilizzanti possono agire direttamente attraverso l'alterazione fisiologica della sopravvivenza e della riproduzione 420 Di territorialità contribuisce a stabilizzare la dimensione della popolazione 421 Come è regolata la grandezza del gruppo? 422 Le popolazioni possono autoregolarsi? 424 La « patologia sociale» è un fattore importante nella regolazione di popolazioni naturali di animali? 430 Capitolo 36 Interazioni competitive 430 L'accrescimento della popolazione è frequentemente descritto dall'equazione logistica 434 Qual è il significato biologico del carico massimo ambientale (K)? 436 Esperimenti di laboratorio dimostrano che due specie non possono vivere insieme se sfruttano risorse identiche 437 L'equazione logistica può essere modificata in modo da includere la competizione 443 Si può misurare in natura la sovrapposizione competitiva? 444 Valori di alfa si possono stimare indirettamente dal grafico della competizione 445 Esperimenti con popolazioni di moscerini in competizione hanno presentato delle difficoltà ad essere spiegati col modello logistico di competizione 44 7 Due specie possono coesistere su una sola risorsa limitata? 449 Come possono coesistere molte specie? 453 Capitolo 37 Interazioni predatori-prede 454 L'effetto della predazione sulle popolazioni predate è variabile 445 I predatori contengono la dimensione della popolazione preda entro valori inferiori alla capacità di sostentamento del loro ambiente? 456 Le interazioni acaroacaro e falena-cactus dimostrano che i predatori possono effettivamente limitare le popolazioni prede 458 I cicli di predatori e prede suggeriscono che i predatori esercitano una forte influenza sulle popolazioni di prede 459 Semplici modelli predatore-preda prevedono oscillazioni nella dimensione della popolazione 461 I ritardi di tempo diminuiscono la stabilità del modello predatore-preda 462 Per raggiungere in laboratorio fluttuazioni permanenti predatori-prede, si deve inserire nel sistema la complessità ambientale 464 Analisi grafiche mostrano le condizioni necessarie per la stabilità nei sistemi predatore-preda 469 La risposta dei predatori alla densità delle prede non è lineare 470 La risposta funzionale dei vertebrati predatori all 'aumen· tare della densità della preda è modificata da un comportamento di apprendimento 473 Le popolazioni dei predatori reagiscono con la crescita e l'immigrazione a un aumento delle prede 476 I predatori sono prudenti? 480 In che modo i parassiti influenzano le popolazioni dei loro ospiti? 483 Gli erbi· vori possono esercitare una forte influenza sulle popolazioni di piante 487 Capitolo 38 Risposte evolutive 487 Il virus myxoma letale diventò benigno per i conigli a causa della rapida evoluzione di popolazioni di conigli e di virus 489 Le risposte evolutive tendono a riportare ai loro valori originali i parametri di popolazione alterati da variazioni ambientali 490 La pressione di selezione sulle popolazioni varia con la densità della popolazione stessa 491 Fluttuazioni nelle popolazioni in condizioni costanti possono essere causate da variazioni genetiche 492 La selezione naturale può aumentare la fitness delle popolazioni meno numerose Indice XIII nelle interazioni competitive 493 I tipi di adattamento dei predatori e delle prede costituiscono un equilibrio controevolutivo 495 Diversi sistemi predatore-preda mostrano livelli simili di equilibrio di sfruttamento 497 La capacità competitiva di nuovi immigrati nelle isole diminuisce nel tempo a causa della pressione controevolutiva esercitata dall'ambiente biotico dell'isola 501 PARTE OTTAVA 502 Capitolo 39 ECOLOGIA DELLE COMUNITA' Ecologia di comunità 502 La comunità è un'associazione di popolazioni interagenti 503 La comunità è un'unità evolutiva, così come è una unità ecologica? 504 Le comunità sono definite dalle interazioni locali all'interno di un'associazione aperta di popolazioni 508 La storia evolutiva di ciascuna specie nella comunità è più o meno indipendente da tutte le altre 511 La storia evolutiva influenza la struttura e la funzione della comunità? 513 Quali sono i maggiori attributi della comunità? 515 Diversità nelle comunità 536 Capitolo 40 La produttività primaria 536 Le piante assimilano energia tramite la fotosintesi 538 I metodi per misurare la produttività primaria variano con l'habitat e con la specie 541 Quali fattori influenzano l'intensità della fotosintesi? 544 La produttività degli ecosistemi terrestri è determinata da luce, temperatura e piovosità 549 La produttività primaria netta annua della terra è circa 10 18 chilocalorie 550 Capitolo 41 Il flusso di energia nell'ecosistema 552 Il singolo anello della catena alimentare è l'unità fondamentale della struttura trofica 553 La maggior parte dell'energia assorbita dalle piante viene perduta come calore o mediante l'evaporazione di acqua 554 La distribuzione della produzione netta nelle piante determina la disponibilità di energia per i livelli trofici superiori 558 L'efficienza della produttività determina il flusso di energia attraverso la comunità 559 Il cibo animale è assimilato con efficienza maggiore del cibo vegetale 562 L'efficienza di produttività netta è inversamente correlata all'attività e all'omeotermia 563 Il livello di metabolismo è influenzato dalla temperatura e dalla attività dell'organismo 565 L'efficienza di sfruttamento è un parametro di popolazione 568 La catena alimentare dei detriti è la via più importante del flusso di energia nella maggior parte degli ecosistemi terrestri 571 Quanto a lungo l'energia riesce a scorrere attraverso la comunità? 575 L'energetica della comunità ne riassume la struttura trofica 579 Capitolo 42 ~79 Il ciclo degli elementi produttivi Il movimento degli elementi nutritivi attraverso ta comunità è parallelo flusso di energia 580 Nel ciclo dell'acqua le precipitazioni bilanciano l'evaporazione e la traspirazione 582 Il ciclo dell 'ossigeno è mantenuto in equilibrio dalla fotosintesi e dalla respirazione 584 La scomposizione dei composti organici azotati richiede molti passaggi 586 Il fosforo è stato associato all 'eutroficazione negli ecosistemi acquatici 588 Le foreste temperate esemplificano i modelli dei cicli di elementi nutritivi negli ecosistemi terrestri 591 Gli elementi nutritivi sono riciclati più rapidamente nelle foreste tropicali che in quelle temperate al XIV Indice 594 Capitolo 43 Il numero delle specie nelle comunità 595 Nelle comunità tropicali è presente un numero maggiore di specie rispetto alle comunità temperate e artiche 597 Il numero delle specie in un'area è correlato alla dimensione di quest'ultima 598 Alle variazioni nel numero di specie sono spesso associati cambiamenti qualitativi nella composizione della comunità 598 Come possono essere aggiunte specie a una comunità? 599 La selezione dell'habitat aumenta in aree con molte specie 601 Il numero di specie sulle isole dipende dall'immigrazione e dalla velocità di estinzione 605 L'ipotesi di equilibrio può essere applicata al numero di specie nelle comunità continentali 616 La struttura e il funzionamento delle comunità sono intrinsecamente difficili da determinare 619 Capitolo 44 Abbondanza relativa di specie 619 L'abbondanza delle specie segue andamenti regolari 621 I modelli di Mac Arthur sull'abbondanza relativa delle specie sono basati sulle interazioni competitive tra esse 624 Molte comunità si conformano alle previsioni del modello del « bastone rotto » (broken stick) 625 Le previsioni del modello del bastone rotto possono anche essere ottenute da altri modelli 630 Capitolo 45 Complessità dell'organizzazione della comunità 630 La complessità è una misura delle interazioni funzionali tra le specie di una comunità 632 Quali fattori determinano la complessità dell'organizzazione della comunità? 634 In che modo la complessità influenza la produttività delle popolazioni? 637 Capitolo 46 Dinamica della struttura di comunità: successione e stabilità 637 La successione rappresenta la sostituzione locale delle popolazioni in una progressione regolare fino a uno stadio di climax 640 La successione avviene principalmente perché lo stabilirsi di nuove specie nella comunità modifica l'ambiente 641 Quando si ferma una successione? 642 Le caratteristiche delle specie dominanti cambiano durante la successione 643 Molti attributi strutturali e funzionali della comunità cambiano durante il suo sviluppo nella successione 644 La comunità è un'unità di sviluppo? 645 La stabilità di una comunità dipende dalla stabilità delle popolazioni che la compongono 646 La costanza dell'ambiente fisico mostra andamenti geografici 648 La stabilità di una popolazione dipende dalle sue dimensioni , dalla capacità omeostatica e dal tempo di risposta 649 Qual è la relazione fra complessità, diversità e stabilità? 652 Gli elementi di disturbo alterano le relazioni relative di abbondanza nella comunità 655 La semplificazione delle comunità spesso porta all'esplosione della popolazione 658 Epilogo 662 Glossario 672 Bibliografia originale 704 Appendici 704 Letteratura di consultazione sull'ecologia versione 71 O Definizioni di variabili 711 Indice dei nomi 716 Indice analitico 708 Tavola dei fattori di con- L'autore Robert E. Ricklefs è nato a S. Francisco nel 1943 e si è laureato in Biologia all'Università di Stanford nel 1963. Conseguito il Ph . D. nel 1967 all'Università della Pennsylvania, ha lavorato allo Smithsonian Tropica! Research lnstitute a Panama. Nel 1968 è entrato all'Università di Pennsylvania, diventando Associate Professor di Biologia nel 1972. Ha insegnato anche all 'Aspen Summer Ecology lnstitute nel Colorado e alla Organization tor Tropica! Studies in Costa Rica. Attualmente si interessa di ricerche sull 'ecologia e sull'energetica della riproduzione degli uccelli, nonché sulle modalità di evoluzione degli uccelli delle isole. Oltre a Ecologia, Robert Hicklefs ha scritto come coautore Environment and Population : Problems and -Solutions, pubblicato nel 1973. I • JE,~;: : \~ ' , "' - ,. • r l ~•- l1.4J' : 1 :~:-<A.<: ~~ ~ L.-.J.' _,.: - ·- L'opera Questo libro si scosta qai soliti libri di ecologia, per lo più ispirati dall 'ormai classica impostazione data da Odum, per diversi aspetti. Appare, a,nzitµtto, evidente lo sforzo di sintetizzare le varie conoscenze ecologiche, secondo uno schema evoluzionistico. Ciò ha richiesto una trattazione piuttosto approfondita, accessibile anche ai non specialisti, dei concetti di base della genetica delle popolazioni e della selezione naturale, per arrivare a svolgere i temi di ecologia delle popolazioni e delle comunità. Nel corso dell'esposizione, poi, Ricklefs mantiene ben distinti i ruoli dell'osservazione naturalistica, della sperimentazione di laboratorio e della formulazione di modelli teorici nella formazione della conoscenza ecologica; ciò contribuisce ad accrescere la chiarezza e validità didattica del testo. L'ecologia, infine, viene definita in termini molto comprensivi: anche se l'orientamento evoluzionistico tende a dare maggior risalto agli aspetti biologici dell'ecosistema rispetto a quelli abiologici. Ne deriva la possibilità, per l'autore, di sviluppare modelli di approssimazione e di previsione per molti degli argomenti trattati , dando all 'esposizione un chiaro filo logico. \ I ~~1~1 1~1 ~1~~11 ~1~~1~1~1~ A 01001709 PJ"ezzo al pubblico L. 21.500 20.283 prezzo di copertina -.. C." '~• L~ ~~