Risonanza Magnetica del Cuore in Paziente

 Risonanza Magnetica del Cuore in Paziente portatore di Pacemaker MRI-Conditional.
Accorgimenti Tecnici e Risultati.
Luca Olivotti, Daniela Sanfelici, Roberto Mureddu*, Matteo Ghidara, Pierfrancesco Spagnolo¶,
Giovanni Serafini.
S.C. di Radiologia e S.C. di Cardiologia, Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure
*S.S. di Aritmologia Clinica e Interventistica, Ospedale di Imperia
¶Philips Healthcare, Monza
Background
La risonanza magnetica (MRI) è sempre stata controindicata nei pazienti portatori di
pacemaker (PM). Nel 2010 è stato commercializzato il primo PM compatibile con la MRI in
determinate condizioni di utilizzo (“MRI-conditional”). Un recente studio multicentrico ha
dimostrato la safety della MRI dell’encefalo e del midollo spinale in pazienti portatori di PM
MRI-conditional.
Caso clinico
Uomo di 54 anni, affetto da Sindrome di Gardner (poliposi familiare colorettale), già sottoposto
a colectomia ed asportazione di neoformazione surrenalica. Nel giugno 2011 impianto di PM
MRI-conditional (Medtronic Ensura DR MRI®) per bradicardia sintomatica. Nella sua forma
classica, la S. di Gardner comprende manifestazioni extra-coliche come osteomi, cisti
epidermoidi e fibromi. Viene richiesta la MRI cardiaca per escludere una localizzazione cardiaca
di fibromi.
Metodi
Prima dell’esame, le caratteristiche del paziente, del PM e della macchina MRI sono state
rivalutate utilizzando le Checklist fornite dalla Medtronic per il Cardiologo e per il Tecnico di
Radiologia. Il PM è stato interrogato, sono stati effettuati i test di soglia, ed è stato poi
riprogrammato nella modalità temporanea compatibile con la MRI (modalità SureScan® ON).
E’ stato utilizzato un apparecchio Philips Achieva 1.5 Tesla. Sono state effettuate sequenze
Cine (bTFE), Black Blood (TFE) T1 e T2 pesate, e IR-TFE per valutazione del Late Enhancement
dopo contrasto. Per limitare (come richiesto da Medtronic) l’energia assorbita (SAR) a 2.0
W/kg, in alcune sequenze è stato ridotto il valore di Flip Angle e aumentata la dimensione dei
Voxel.
Risultati
1. Fattibilità e Sicurezza
La MRI è stata ben tollerata dal paziente, senza complicanze. Al termine dell’esame il PM è
stato riprogrammato in modalità di funzionamento normale (SureScan® OFF). I test di soglia
non hanno dimostrato variazioni significative.
2. Valore diagnostico
Rispetto a un normale esame MRI cardiaca, si sono evidenziati due tipi di problemi:
Modesto peggioramento del rapporto segnale/rumore (dovuto agli accorgimenti tecnici per
contenere i livelli di SAR).
‐ Presenza di artefatti metallici dal generatore (tipicamente perdita di segnale nelle sequenze
black blood e artefatto a bande nere concentriche nelle sequenze cine) e dagli
elettrocateteri (perdita di segnale, peraltro piuttosto circoscritta).
Queste problematiche tecniche non hanno tuttavia impedito di ottenere immagini di qualità
diagnostica. L’esame ha escluso la presenza di masse cardiache e di fibrosi.
‐
Conclusioni
La nostra esperienza di un singolo caso conferma che la risonanza magnetica del cuore nei
pazienti portatori di PM MRI-conditional della serie Medtronic Surescan®, è fattibile e sicura,
se effettuata con gli accorgimenti richiesti.
La qualità delle immagini cardiache ottenute è diagnostica, nonostante la presenza di
caratteristici artefatti e la necessità di contenere il SAR nei limiti consigliati dal costruttore.
Artefatto da PM a bande concentriche (freccia rossa)
Perdite di segnale da PM (freccia rossa)
e perdita di segnale da elettrocatetere (freccia gialla)
e da elettrocatetere (freccia gialla)
nella sequenza cine (bTFE) asse corto
nella sequenza IR-TFE per late enhancement asse corto
Perdite di segnale da elettrocateteri (frecce gialle)
Perdite di segnale da elettrocateteri (frecce gialle)
nella sequenza cine (bTFE) 4 camere
nella sequenza IR-TFE per late enhancement 4 camere