Glossario botanico A
glossario
A-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
abbruciamento
in generale appiccare un fuoco, più o meno sorvegliato e
regolato, su superfici coperte da vegtazione indesiderata,
come malerbe o vegetazione infestante, oppure per ripulire la
zona da altri materiali combustibili, p.es. residui di
lavorazione
accestire
arricchirsi di rami alla base del fusto
aceto di legno
acido acetico grezzo ricavato dalla distillazione distruttiva del
legno
achenio
frutto secco, indesciente, contenente un solo seme con cui e'
concresciuto, a pericarpo sottile non aderente al tegumento
seminale
acido acetico
liquido incolore, ricavato, ai fini commerciali, dalla
distillazione distruttiva del legno (in particolare da certe
latifoglie) oppure dalla ossidazione dell'alcol; ricavato anche
sinteticamente
acido
pirolegnoso
sostanza acquosa ottenuta dalla condensazione dei vapori
nella carbonizzazione del legno, costituita da una miscela
contenete fra l'altro: acido acetico, alcool metilico e acetone,
tutti in soluzione acquosa.
NOTA: la parte che si separa dalla fase acquosa per
sedimentazione è formata dai catrami
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioA.htm (1 of 13) [18/11/07 21.25.22]
Glossario botanico A
aclamidato
si dice di fiore privo di perianzio
aculei
organi spinescenti di derivazione epidermica
aculeato
provvisto di aculei
acuminato
lungamente appuntito all'apice
acuto
appuntito all'apice
aduggiamento
condizioni di sofferenza che insorge nelle giovani piantine
allorche' si trovano esposte all'azione prolungata dell'ombra di
altre piante piu' adulte o piu' sviluppate.
affastellamento
legare assieme ramaglia minuta, cascami di segheria, ecc. con
nastri metallici o altro
afillo
privo di foglie.
agamo
si dice di piante che si riproducono solo asessualmente, per
agamia
aghiforme
foglia a forma di ago, piu' o meno cilindrica, sottile e
pungente (pini, abeti)
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Glossario botanico A
ago
stretta foglia af orma di ago, come quelle delle conifere
ala
sottile espansione non carnosa di un organo; anche ciascuno
dei due petali laterali
albero
pianta legnosa perenne con fusto indiviso fino ad una certa
altezza, si differenzia dalle altre piante legnose (arbusti,frutici
o suffrutici) perche' il fusto porta i rami a partire da qualche
metro dal suolo. Tuttavia non e' sempre facile la distinzione
tra alberi ed arbusti per il fatto che la pianta in condizioni
ambientali diverse puo' assumere aspetti differenti
albero di elite
un albero che in base a prove si è dimostrato capace di
produrre discendenza con qualità superiori (cioè più
desiderabili) e che pertanto ha un genotipo superiore
albero
marginale
= pianta marginale
albero situato al margine del popolamento oppure sul
perimetro di un aradura, e quindi sviluppato in condizioni di
luce diverse da quelle prevalenti all'interno del popolamento
albero modello
albero campione scelto con criteri soggettivi o statistici ai fini
della stima del volume, dell'altezza, dell' incremento (o di
qualsiasi altra grandezza) di un popolamento
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Glossario botanico A
albero notevole
un singolo albero non classificato come pianta plus ma
conservato per il suo interesse o valore genetico (p.es. per il
suo portamento insolito); per la sua origine del tutto
particolare oppure per altri motivi storici; oppure per la sua
età o dimensioni notevoli
albero pilone
albero in piedi, svettato e sramato e oppurtunamente
consolidato, con controventature, attorno alla cui vetta di
trocatura vengono fissati la fune portante e altri organi per
l'esbosco con gru a cavo.
NOTA: si impiegano anche piloni metallici smontabili,
ovvero cavalletti in legno, o un semplice palo
albero protetto
=albero di specie protetta
singolo albero, o specie, che per alcune caratteristiche
notevoli di ordine biologico, economico, o storico, estetico,
ecc. è oggetto di protezione, o di particolari diritti da parte del
governo
albero
trappola
albero abbattuto o trattato in modo da incoraggiare
l'infestazione e, quindi, distrarre e localizzare l'attacco degli
insetti; serve a preparare l'uccisione concentrata delle nidiate
che ne risultano
alburno
parte piu' esterna del legno di alberi e arbusti, attraverso cui
scorre la linfa ascensionale, contiene cellule vive e sostanze
di riserva p.es.amido
NOTA: generalmente di colore più chiaro del cuore ma può
essere anche non chiaramente differenziato
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Glossario botanico A
alla base
al livello del suolo, detto specificando il diametro in
occasione di vendite di legname in piedi, in opposizione
all'uso comune di misurare a petto d'uomo
alla ceppaia
espressione che designa il luogo in cui si congiungono la
ceppaia e il fusto e dove gli alberi vengono recisi e, talvolta,
misurati
allievo
giovane fusto derivato da seme o da ceppaia, rilasciato dopo il
taglio di avviamento all'alto fusto
alterne
foglie inserite sui rami singoli e in modo alternato cioe' sui
lati opposti di un fusto o di un ramo, ad ogni nodo si trova
una sola foglia
altezza a petto
d'uomo
un altezza dal suolo universalmente accettata come punto di
misura del diametro o della circonferenza di alberi in piedi
NOTA: il punto di generale accettazione è l'altezza a 1,30 m
da terra
altezza
cormometrica
=altezza del tronco da lavoro
altezza fra il livello del suolo e il punto in cui il fusto di un
albero non fornisce più legname da lavoro, o perchè di
dimensioni troppo piccole, o perchè si dirama in un ampia
chioma
altezza della
ceppaia
distanza tra il suolo e il punto in cui un albero è stato tagliato
o sarà verosimilmente tagliato
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Glossario botanico A
altezza
dendrometrica
=altezza totale
simbolo internazionale = h
la distanza verticale fra l'estrema vetta di una pianta in piedi
(anche se deriva da un getto laterale) e il livello del suolo
altezza
dominante
simbolo internazionale = h dom.
l'altezza media degli alberi dominanti di un popolamento o di
un soprassuolo; generalmente, nella pratica, l'altezza media di
un prestabilito numero di alberi più grossi o più alti
alto fusto
termine generale e generico, abitualmente usato in senso
aggettivante, per indicare alberi, popolamenti o foreste
(es.bosco di alto fusto) di grandi dimensioni in cui la
rinnovazione del soprassuolo avviene con piante originate da
seme
NOTA: il termine è sinonimo di fustaia e di governo a fustaia
e si contrappone pertanto a ceduo e governo a ceduo
amento
infiorescenza unisessuale a forma di spiga, di solito pendula,
puo' essere semplice o composta (quando l'asse principale ha
brevi ramificazioni)
ambiente
l'insieme di tutti i fattori biotici e abiotici (detti fattori
ambientali) che agiscono , o potrebbero agire, sia
direttamente che indirettamente, su tutti o solo alcuni degli
organismi viventi in un dato luogo
ammezzimento
ultramaturazione
amplessicaule
foglia, brattea o stipola a base allargata che circonda il caule
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Glossario botanico A
analisi del
fusto
l'analisi di un intero fusto di un albero contando e misurando
gli anelli annuali di accrescimento di una serie di sezioni
trasversali prese a diverse altezze, al fine di determinare
l'incremento trascorso
analisi della
ceppaia
l'analisi della sezione trasversale di una ceppaia contando e
misurando gli anelli annuali di accrescimento al fine di
stimare l'età dell'albero e il suo incremento radiale trascorso
andana
residui di lavorazione o cespugliame tagliato, concentrati
lungo una linea in modo da liberare le strisce di terra (i viali)
che restano fra tali linee, come si fa in vista della piantagione
a andane
androceo
parte maschile del fiore; l'insieme degli stami
andromonoica
specie che ha fiori ermafroditi e fiori maschili sullo stesso
individuo
anellatura
=cercinatura
operazione con cui si asporta artificialmente un anello di
corteccia dal fusto di un albero col proposito di farlo morire
NOTA: pratica raccomandata fin dall'antichità, ma di scarsa
applicazione attuale, per far seccare o appassire la pianta
prima dell'abbattimento (e tale appassimento è detto in questo
caso abbiosciamento) ed ottenere in tal modo legname di
migliore qualità
anemofile
piante impollinate dal vento
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Glossario botanico A
anfistomatica
di una foglia con stomi su entrambe le pagine, mentre una
foglia ipostomatica porta gli stomi solo nella pagina inferiore
angiosperme
divisione delle spermatofite, comprende tutte le piante con
fiori e veri frutti, producono semi avvolti da un ovario,
Possono essere legnose o erbacee. Gli alberi ascritti alle
Angiosperme sono dicotiledoni (in contrapposto alle
monocotiledoni, quasi tutte erbaceee ) sono chiamate
comunemente latifoglie per il carattere delle foglie a lamina
espansa, ma comprendono anche i Bambù e le Palme ma non
le conifere
annata di
pasciona
anno di abbondante produzione di seme da parte di piante
forestali che forniscono seme appetito al pascolo, cioè
pasciona
antera
sommita' fertile degli stami delle Angiosperme, generalmente
costituita da due parti (teche) ovoidali o fusiformi, tenute
insieme da un tessuto connettivo; ciascuna delle teche e'
costituita da due sacche polliniche che a maturita' si fessurano
lasciando uscire il polline
antofillo
elemento costitutivo del fiore, derivato dalla trasformazione
di una foglia; si distinguono antofilli sterili a funzione
protettiva (sepali, tepali, petali) e antofilli con funzione
riproduttiva (stami e carpelli che formano rispettivamente
l'androceo e il gineceo)
ape del legno
grossa ape della famiglia degli Xilocopidi, che scava gallerie
nel legno, sia morto, che sano, o debolmente cariato, ed anche
nei rametti, praticando cavità entro cui allevare la prole
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Glossario botanico A
apicale
situato sulla punta o apice di fusti ,rami
arboreto da
seme
piantagione di alberi di superiorità genetica presunta o
provata, che è stata isolata onde impedire l'impollinazione da
origini estranee geneticamente inferiori, e trattata
intensamente al fine di migliorare il genotipo e di ricavare
facilmente abbondanti raccolte di seme
arboreto
sperimentale
una superficie in cui vengono allevati alberi di varie specie,
frequentemente di specie esotiche, generalmente in piccole
aree pure (parcelle sperimentali), sia al fine di verificare quali
siano la specie meno promettenti, che di ricavare osservazioni
indicative sulla produzione potenziale delle specie più
promettenti
arbusto
pianta perenne legnosa che differisce da un erba perenne per
avere fusti legnosi permanenti, e che differisce da un albero,
in modo meno definito, per la sua bassa statura (da 1 a 5 m.) e
per l'assenza , in generale, di un fusto principale ben distinto;
infatti spesso il fusto è ramificato fin dalla base
NOTA: arbusti nani, p.es. Calluna, vengono detti suffrutici
arco da
esbosco
robusto arco montato su ruote, impiegato per l'esbosco con
trattrici: i tronchi vengono tenuti sospesi ad una estremità
sotto l'arco, mentre l'altra estremità procede a strascico. Se
l'arco è provvisto alla sommità di organi e carrucole di traino,
si ha un arco con bocca da esbosco
areale
area di distribuzione di una specie
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Glossario botanico A
area
basimetrica
(1) la superficie di una sezione trasversale di un albero presa
vicino a terra; normalmente all'altezza a petto d'uomo
(2) la somma delle superfici delle sezioni a petto d'uomo di
tutti gli alberi di un soprassuolo o di un popolamento,
normalmente espressa in metri qudrati per ettaro
area
basimetrica
relascopica
area basimetrica per unità di superficie determinata con il
metodo della numerazione angolare
area di saggio
piccola superficie di una foresta, scelta come rappresentativa
di una zona più vasta, su cui si eseguono diversi rilevamenti e
misure secondo lo scopo perseguito.
NOTA: (1) fra le aree di saggio impiantate per diversi scopi,
si segnalano le aree di saggio per la costruzione di tavole
alsometriche, che posono essere temporanee o permanenti.
(2) le aree di saggio stabilite a scopo di inventario sono
variamente classificate secondo la disposizione del terreno a
la forma, che a loro volta definiscono il metodo di inventario;
in particolare non debbono essere confuse le aree di saggio
allineate, cioè disposte in fila lungo una linea che serve per
poterle ritrovare facilmente, con le aree di saggio lineari, che
sono lunghe strisce di bosco su cui effettivamente si procede
a rilevamenti del caso
arillo
parte esterna, quasi sempre carnosa, e colorata di un seme;
deriva dalla base dell'ovulo
aristato
provvisto di appendice filiforme o aresta
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Glossario botanico A
arrossamento
qualsiasi malattia che si manifesta con un arrossamento delle
foglie seguito da una caduta prematura: frequente nelle
conifere
ascella
angolo formato da un ramo o da un picciolo rispetto al fusto
da cui si origina
ascellare
che e' posto all'ascella
assestamento
forestale
(1) in senso lato: branca delle scienze e delle attività forestali
che riguarda i principi tecnici , economici e sociali (e quindi
anche amministrativi e legislativi) relativi alla gestione dei
boschi
(2) in senso più stretto: applicazione pratica dei principi
suddetti alla gestione di specifiche aziende forestali attraverso
i piani di assestamento
assestato
in senso stretto: di una foresta o compresa che corrisponde a
tutti i requisiti di un dato modello di bosco normale; più
genericamente: di una foresta sottoposta ad un piano di
assestamento
assestatore
chi elabora e firma un piano di assestamento
assortimenti
legnosi
le varie categorie, in cui prodotti legnosi possono essere
distinti, soprattutto secondo le dimensioni e la destinazione
astato
a forma di asta o saetta
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Glossario botanico A
attecchimento
risultato positivo singolo o collettivo di un aoperazione di
trapianto, piantagione o di propagazione vegetativa (p.es.
talee), o anche inoculazioni di parassiti a scopo di studio
attenuato
organo che si assottiglia alla base o, talvolta all'apice
attinomorfo
organo, di solito fiore, a simmetria raggiata
auricolato
configurato come un padiglione auricolare
avventizio
occasionale, che non ricorre regolarmente (radici che nascono
sul fusto)
avviamento
all'alto fusto
(dei cedui)
complesso di provvedimenti previsti per la conversione di un
popolamento ceduo in fustaia e applicati al fine di predisporre
il soprassuolo alla rinnovazione da seme; comprende una o
più delle seguenti operazioni: (a) semplice invecchiamento
del ceduo oltre il precedente turno e senza alcun intervento
(b) taglio di avviamento all'alto fusto che consiste in un
diradamento basso dei polloni (con eventuale asportazione
parziale o totale delle matricine) condotto per stimolare
l'accrescimento dei migliori soggetti (allievi) e per ottenere un
popolamento di struttura simile quella di una fustaia sebbene
ancora originato da ceppaia (detto fustaia transitoria = ceduo
avviato) sovente anche capace di produrre legname, (c)
proseguimento dei tagli del ceduo ma aumentando
progressivamente il numero delle matricine (matricinatura
progressiva = matricinatura intesiva) in modo da ottenere una
struttura simile a quella di un ceduo composto o di un ceduo
matricinato.
L'avviamento termina con un taglio di conversione condotto o
sulla fustaia transitoria matura o su un ceduo intensamente
matricinato al fine di ottenere rinnovazione da seme cioè
condotto con criteri simili a quelli di un taglio di
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Glossario botanico A
sementazione.
glossario
A-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
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glossario botanico C
glossario
a-B-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
bacca
frutto carnoso, indeiscente, che puo' contenere uno o piu'
semi
baccello
frutto secco deiscente che a maturita' si apre in due valve
bacciforme
a forma di bacca
barba
la porzione di legno strappata e scheggiata che emerge dalla
ceppaia o dal calcio del tronco di base quando la cerniera si
stronca al momento in cui l'albero cade
base fogliare
la parte inferiore della lamina fogliare , in cui e' inserito il
picciolo; nelle foglie sessili e' la parte della lamina che si
inserisce sul fusto
basifilo
di una pianta che in genere si trova su suoli basici
basifugo
di una pianta che tende ad evitare suoli con elevata
saturazione di basi
batteriosi del
salice
malattia dei salici (salix) provocata da Erwinia salicis, cui
conseguono appassimento delle foglie e colorature striate del
legno
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glossario botanico C
battifuoco
strumento per spegnere incendi, talvolta improvvisato, per
battere le fiamme ai margini di un incendio. NOTA: può
essere costituito semplicemente da un fascio di frasche,
oppure può essere uno strumento predisposto come un
flabello (ventaglio) di tessuto flessibile, fissato ad un lungo
manico
bifido
diviso longitudinalmente in due parti
bilabiata
a due labbra
biomassa
massa totale, espressa in peso secco, degli organismi viventi
in un dato momento in una determinata comunita' ; la
biomassa vegetale si riferisce a quella costituita dalla
vegetazione
biotipo
gruppo di individui che hanno lo stesso genotipo
bipennato
foglia composta il cui rachide e' ramificato in parti
secondarie che portano foglioline
bombice
larva di farfalla della famiglia dei Lasiocampidi, che allo
stato giovanile vive gregariamente, generalmente in grandi
tele o nidi sericei, sulla pianta ospite; alcune specie sono
gravi defogliatrici forestali, p.es. varie specie di
Malacosoma, Dendrolimus, Lasiocampa
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glossario botanico C
boscaglia
comunità caratteristica di ambienti poco favorevoli alla
vegetazione arborea, costituita da radi alberi bassi, spesso
ramosi fin alla base, sopra a vegetazione erbacea, (soprattutto
di graminacee) e cespugliosa
bosco
una comunità di alberi che crescono più o meno densi, di
estensione più piccola di una foresta
bosco
artificiale
= popolamento artificiale, soprassuolo artificiale
un soprassuolo derivato da semina diretta o da piantagione
bosco da seme
soprassuolo forestale riservato e trattato soprattutto in vista
della produzione di seme
bosco di
produzione
quella parte di terrotorio forestale che comprende i boschi
che corrispondono ai seguenti requisiti: producono o sono in
grado di produrre legname di interesse commerciale, sono
accessibili almeno potenzialmnete, e non sono stati sottratti
alla destinazione produttiva in sede di programmazione
bosco misto
costituito da diverse specie legnose
bosco normale
condizione teorica di una foresta in cui nell'insieme e nelle
singole particelle è realizzato un grado di perfezione
praticamente ottenibile che soddisfa in pieno tutti gli obiettivi
dell'assestamento
bosco puro
costituito da una sola specie legnosa
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioB.htm (3 of 4) [18/11/07 21.26.22]
glossario botanico C
bosco vincolato
un bosco in cui è imposta in virtù di un provvedimento di
legge una restrizione di uso per lo più limitata
brachiblastali
foglie portate da rami brevi laterali (brachiblasti)
brachiblasto
corto ramo portante foglie molto vicine, generalmente in un
ciuffetto apicale; sono spesso fioriferi
branche
prime ramificazioni del fusto
brattea
foglia modificata alla cui ascella e' spesso inserito un fiore o
una infiorescenza; ha una funzione protettiva.
brughiera
formazione vegetale su suoli acidi, costituita in prevalenza da
piccoli arbusti (fam. Ericaceae)
bulbo
fusto sotterraneo molto ridotto e ingrossato, con una sola
gemma centrale
glossario
a-B-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioB.htm (4 of 4) [18/11/07 21.26.22]
glossario botanico C
glossario
a-b-C-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
caduco
organo che cade presto, prematuramente
cacciata
rametti e foglie di sviluppo recente
cacciata sotterranea
una cacciata che emerge da sotto il livello del suolo,
sia da un rizoma, come per il Bambù, che da una
radice; in questo ultimo caso è detto polllone radicale
calcifila
= calcipeta
di una pianta che tende a vegetare solo su suoli
calcarei
calcifuga
di una pianta che tende ad evitare suoli calcarei
calcolo della ripresa
il calcolo, e quindi la decisione, di ciò che potrà essere
utilizzato annualmente o periodicamente in una data
superficie forestale secondo gli obiettivi
dell'assetastamento
calice
l'insieme dei sepali; involucro esterno della gemma
fiorale che ha funzione protettiva degli organi interni
del fiore
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioC.htm (1 of 19) [18/11/07 21.26.31]
glossario botanico C
callo
= tessuto traumatico
generalmente tessuto tenero parenchimatoso che si
sviluppa dopo una lesione ad una pianta tendendo a
ricoprire la ferita
cambio
lo strato di cellule che si trova fra lo xilema secondario
e il libro, e che da loro origine con la sua divisione
attiva
camefita
pianta terrestre le cui gemme o apici vegetativi
destinati a resistere alla stagione sfavorevole restano
prossime al suolo o poco al di sopra (meno di 25 cm.)
campanulato
si dice di corolla gamopetala (o calice) a forma conica,
come di campana
canale resinifero
= dotto resinifero
canale intercellulare contenente resina
cancro
in un albero una lesione necrotica ben definita e
relativamente localizzata, soprattutto nel cambio o
nella corteccia. Questa necrosi si traduce in una
depressione più o meno pronunciata e spesso
delimitata da un callo
cannello
carbone ottenuto da polloni e rami di piccole
dimensioni, non spaccati longitudinalmente
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioC.htm (2 of 19) [18/11/07 21.26.31]
glossario botanico C
capitale forestale
= capitale fondiario forestale
il valore costituito dalla terra e dai miglioramenti
fondiari (p.es. strade, fabbricati, canali, recinzioni),
cioè dai capitali fondiari fissi e dalla provvigione
legnosa, cioè dal capitale legnoso
capitozza
tipo di potatura, o di trattamento del ceduo che
consiste nel tagliare le piante ad una certa altezza dal
suolo
capolino
infiorescenza globosa, formata da un asse slargato
all'apice su cui sono inseriti fiori sessili molto stipati;
si puo' considerare derivato dall'ombrella
capsula
frutto secco, deiscente, formato da due o piu' carpelli e
contenente piu' semi
carbonaia
= aia carbonile
superficie di terreno in bosco oppurtunamente spianata
ed adattata per ospitare una carbonaia in terra
carbone vegetale
= carbone di legno
principale residuo finale della combustione incompleta
di sostanze vegetali, costituito da una forma di carbone
puro
carbonizzazione
decomposizione al calore di sostanze organiche, in
presenza di scarsa quantità di aria, che ha come
risultato la formazione di carbone
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioC.htm (3 of 19) [18/11/07 21.26.31]
glossario botanico C
carena
rilievo trasversale dello scudo
carie
= marciume
decomposizione del legno causata da funghi o altri
organismi (carie di origine organica), che comporta
riduzione di durezza, friabilità, perdita progressiva di
resistenza meccanica e di peso, nonchè variazioni di
struttura e di colore
cariosside
frutto secco, non deiscente, delle Graminacee
carpello
ciascuna delle foglie trasformate che portano gli ovuli
(antofillo) e che in numero di una o piu' costituiscono
il pistillo. Nelle Angiosperme il carpello e' rinchiuso
su se stesso oppure e' fuso con gli altri carpelli a
formare il pistillo(organo in cui si trovano gli ovuli)
carta degli incendi
una carta topografica su cui sono riportati per un dato
periodo tutti i punti di partenza degli incendi,
identificandoli con dei simboli diversi secondo la loro
classificazione, oppure che indica semplicemente le
superfici percorse da incendio durante un dato periodo
carta silografica
una carta topografica preparata normalmente come
parte di un piano di assestamento ove risultano in
particolare la suddivisione in unità di assetamento
(particelle, classi economiche, ecc.), il tracciato delle
strade, i viali tagliafuoco, nonchè ogni altro dettaglio
rilevante ai fini del piano
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glossario botanico C
catasta
disposizione ordinata di pezzi di legname tondo o
segato, legna da ardere, canne, ecc., ai fini della
stagionatura, della misura e del deposito
caule
fusto delle piante
caulifloria
si dice di pianta legnosa che produce fiori sul tronco o
su rami vecchi
cavallettamento
censimento del numero degli alberi che superano un
prefissato diametro limite, ripartiti per classi
diametriche, specie e, eventualmente, per classi
arboree
cavalletto
dendrometrico
strumento di misura di diametri di alberi o tronchi,
normalmente simile ad un comune calibro, costituito
cioè da un regolo graduato con un braccio
perpendicolare fisso ad una estremità e un braccio
scorrevole
ceduazione
tagliare raso terra alberi (di latifoglie) per provocare
l'emissione di polloni da ceppaia
ceduo
forma di governo di un bosco, in cui la sostituzione del
soprassuolo avviene con polloni originati, dopo il
taglio delle piante, da gemme della ceppaia
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioC.htm (5 of 19) [18/11/07 21.26.31]
Catena alimentare
Il Sole è la sorgente di energia primaria di ogni ecosistema. Attraverso la fotosintesi gli organismi
produttori, ossia le piante, convertono l'energia luminosa in energia chimica, che immagazzinano nelle
proprie cellule sotto forma di zuccheri. Quando i consumatori primari, vale a dire gli animali erbivori, si
nutrono dei produttori, immagazzinano nei tessuti l'energia assorbita e non prontamente utilizzata. A
loro volta i consumatori secondari, e cioè i carnivori, si nutrono dei primari. I decompositori, infine,
possono occupare svariate posizioni all'interno della piramide alimentare, dal momento che ricevono
energia sia dalla decomposizione delle piante che da quella degli animali, fornendola a organismi
detritivori e fungivori.
glossario botanico C
ceduo a capitozza
sistema selvicolturale simile al governo a ceduo che
consiste nel capitozzare sistematicamente un certo
numero di piante, avendo cura di sostituire le capitozze
difettose o troppo vecchie\
ceduo a sterzo
= trattamento a ceduo a sterzo, taglio della formica
una forma di trattamento nell'ambito del governo a
ceduo, secondo cui solo una parte dei polloni, scelti fra
quelli di maggiori dimensioni, viene rimossa ad ogni
taglio così che ne deriva un popolamento composto da
polloni di più (normalmente tre) età
ceduo composto
= governo a ceduo composto, trattamento a ceduo
composto
sistema selvicolturale considerato anche come terza
forma di governo intermedia fra ceduo o fustaia,
secondo cui nella medesima superficie coesistono un
ceduo a turno relativamente breve ed una fustaia
costituta da matricine di diversa età e in numero
decrescente con l'età stessa . Al momento del taglio del
ceduo si rilascia un certo numero di giovani fusti di
notevole vigore e di buona forma (allievi) destinati a
sostituire quelle matricine che vengono selettivamente
eliminate col taglio del ceduo
ceduo coniferato
popolamento misto di latifoglie derivate da ceppaia
(che costituiscono il ceduo) e di conifere derivate da
diffusione spontanea o da introduzione artificiale
NOTA: il termine si riferisce piuttosto ad una
condizione di fatto di un popolamento (generalmente
una fase transitoria in vista della conversione del
ceduo in fustaia mista) sebbene possa costituire anche
un sistema selvicolturale in parte analogo al ceduo
composto
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioC.htm (6 of 19) [18/11/07 21.26.31]
glossario botanico C
ceduo matricinato
un popolamento ceduo provvisto di matricine in cui
però non si ravvisano i caratteri dell'applicazione
permanente del trattamento a ceduo composto, p.es. o
perchè le matricine sono in numero insufficiente
oppure perchè essse sono state rilasciate solo per una
episodica ricostruzione del ceduo per rinnivazione
delle ceppaie
ceduo semplice
= trattamento a ceduo semplice
una forma di trattamento nell'ambito del governo a
ceduo secondo cui il soprassuolo viene sottoposto a
taglio raso e, quindi, si rinnova per ricaccio di polloni,
dando luogo ad un popolamento coetaneo; il turno è di
regola relativamente breve
ceppaia
complesso di fusto (parte) e radici che resta nel terreno
dopo il taglio della pianta in prossimita' del suolo.
Nella pratica del governo a ceduo, una ceppaia viva
capace di produrre polloni
ceppo
termine generico per qualsiasi pezzo di legno grosso e
corto
cerniera
parte del fusto deliberatamnete lasciata intatta fra la
tacca di direzione e il taglio di abbattimento, per
diminuire le probabilità di spaccatura del fusto e
dirigerne la caduta
cespitoso
pianta che tende a formare un cespo
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glossario botanico C
cespugliamento
diffusione naturale o artificiale di cespugli considerata
soprattutto ai fini della protezione del terreno contro
l'erosione
cessa
genericamente: qualsiasi striscia di terreno sgomberata
da vegetazione ai fini antincendio
cessa verde
cessa antincendio in cui viene mantenuta o coltivata
vegetazione poco infiammabile (erbe, arbusti, alberi
ecc.), per impedire la diffusione di vegetazione
infiammabile e mantenere il suolo umido in modo da
evitare il diffondersi di un incendio
chioma
la parte superiore di un albero o di una pianta legnosa
che porta la porzione principale dei rami e delle foglie
e che sovrasta, sopra il punto di inserzione della
chioma (= base della chioma), il fusto più o meno
netto dai rami
chiudenda
una superficie recintata per impedire l'accesso agli
animali domestici o selvatici, in modo da proteggere la
vegetazione su di essa presente
cicatrice
una ferita su un albero dovuta a cause meccaniche o al
fuoco, totalmente o parzialmente rimarginata
cicatrizzazione
= occlusione
la ricopertura, cioè la chiusura di ferite di qualsiasi
origine naturale o artificiale
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glossario botanico C
ciclo dei diradamenti
= periodicità dei diradamenti
l'intervallo regolare programmato con cui i
diradamenti ricorrono su una data superficie
ciclo dei tagli
= periodicità dei tagli
termine generico per indicare il periodo previsto fra
tagli della stessa natura ricorrenti in un medesimo
soprassuolo
ciliato
dotato lungo il margine da peli
cima
infiorescenza in cui ogni asse, sia il primario che i
secondari termina con un fiore
cima rossa
pronunciata variazione di colore del fogliame di alberi
di conifere, attaccati da parassiti (p.es. scolitidi) o altri
patogeni; in genere caratteristica di piante seccate
durante la stagione precedente
cimale
la parte più alta della chioma; normalmente quella
parte composta da parti legnose di piccole dimensioni
non utilizzabili
cipollatura
= girello, difetto del palo
tipicamente: una fessurazione che circonda in modo
più o meno completo la zona di anima di un tronco
tondo
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glossario botanico C
circoscrivere un
incendio
= arrestare un incendio
circondare un incendio con una linea di controllo che
effettivamente non è più valicata dalle fiamme.
Quando all'interno restano fuochi attivi si parla di un
"incendio circoscritto"
cladodi
rami trasformati che assumono aspetto e funzione di
foglie
clamidato
fiore provvisto di perianzio
classe arborea
una delle tante classi in cui gli alberi che formano un
popolamneto o soprassuolo possono essere suddivisi
per una serie di scopi: soprattutto per precisare il tipo
di diradamento
classe cronologica
= classe di età
un intervallo di età, normalmente di 10 o 20 anni, entro
cui vengono classificati singoli alberi o popolamenti o
particelle coetanee a fini descrittivi o di
programmazione
classe di altezza
= calsse ipsometrica
qualsiasi intervallo in cui il campo di variazione, p.es.
di altezze dendrometriche , può essere suddiviso ai fini
della classificazione
classe di copertura
una delle classi in cui i soprassuoli o popolamenti
possono essere suddivisi in base al diverso grado con
cui la copertura è completa
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glossario botanico C
classe di feracità
= classe di fertilità
una delle classi in cui i popolamneti possono essere
ripartiti in relazione alla feracità ( cioè alla capacità
produttiva accertata con solo mezzi dendrometrici);
normalmente in base all'altezza media, all'altezza
dominante o all'incremento medio massimo
classe di forma
un qualsiasi intervallo in cui un espressione numerica
della rastremazione può essere suddivisa ai fini della
classificazione di alberi o di tronchi; normalmente è un
intervallo di coefficiente di forma o di coefficiente di
rastrmazione
classe di pericolosità
uno dei gradi di una scala di pericilosità di incendio,
indicato con un numero o con un nome.
NOTA: generalmente i gradi sono cinque: pericolosità
debole, moderata, media, forte, estrema
classe diametrica
qualsiasi intervallo regolare entro cui il campo di
variazione dei diametri, p.es. di alberi, fusti o tronchi,
può essere suddiviso
classe economica
porzione di foresta (che può costituire una unità
accorpata o una semplice classificazione di particelle
disperse) considerata a parte ai fini di specifici
obiettivi (p.es. produzione intensiva di legname,
protezione idrogeologica, gestione per usi multlipi,
ecc.) ovvero ai fini dell'applicazione di determinate
forme di governo (classe di governo) o di determinate
forme di trattamento (classe di trattamento)
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glossario botanico C
classe in rinnovazione
= classe di rinnovazione
in senso stretto e nel solo contesto dei metodi delle
classi periodiche: quella classe periodica che
comprende tutte quelle particelle la cui rinnovazione
deve essere terminata entro un dato periodo
clavato
a forma di clava
climax
ultimo stadio di una successione della vegetazione che
culmina in una comunita' vegetale ritenuta stabile, in
equilibrio con l'ambiente locale
clone
insieme di individui, geneticamente identici, derivati
da un unico stipite per generazione agamica
clorofilla
un complesso di pigmenti, essenzialmente verdi,
localizzati nei cloroplasti (presenti in molte piante
dette piante verdi) che, attivati dalla luce solare la
trasformano in energia chimica per la fotosintesi
clorosi
ingiallimento anormale delle foglie, spesso sintomo di
qualche carenza minerale, di infezione da virus, di
anellatura al fusto o alle radici o di luce estremamente
ridotta
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glossario botanico C
coefficiente di forma
= coefficiente di riduzione, numero formale
simbolo internazionale: f= v/gh
il rapporto fra il volume v di un albero (o di quella
parte dell'albero che interessa la cubatura) diviso per il
volume cilindrometrico, cioè il prodotto dell'area
basimetrica g moltiplicata per l'altezza h
coefficiente di
rastremazione
in generale: rapporto fra due dimensioni lineari
(diametro o circonferenza) prese a due altezze diverse
del fusto di un albero
coefficiente di volume
delle cataste
il rapporto tra il volume reale del legno di una catasta e
il volume apparente della catasta
coetaneo
detto, a rigore, di popolamento composto di alberi
della stessa età o di età poco diversa
colletto
nelle piante e' la zona situata tra il fusto e la radice
principale
comofita
una pianta che vive nelle fessure o nei crepacci delle
rocce (allora è detta casmofita); oppure sulle
sporgenze ove si sono accumulati detriti
compensato
pannello derivato dal legno e ottenuto per incollaggio
di fogli (cioè di strati sovrapposti), disposti in modo
che la loro fibratura risulti in direzioni
alternativamente perpendicolari, più spesso disposti
simmetricamente rispetto ad un foglio centrale o di una
anima
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glossario botanico C
composizione (di
specie)
il modo in cui le piante che compongono un
soprassuolo o popolamento si distribuiscono secondo
le specie
composta
foglia costituita da diverse foglioline inserite sullo
stesso asse
compresa
porzione di foresta (che può costituire una unità
accorpata o una semplice classificazione di particelle)
che costituisce l'unità fondamentale ai fini (a) della
distribuzione dei tagli di maturità e della rinnovazione,
(b) della costituzione di una equilibrata distribuzione
delle classi cronologiche. Inoltre per ogni compresa si
effettua un separato calcolo della ripresa e si applica
un turno specifico
concentramento
operazione iniziale di esbosco, che consiste nel
radunare la legna o legname dal letto di caduta ad un
primo temporaneo deposito o catasta alla portata dei
mezzi di smacchio
concrescimento
fenomeno per cui parti o organi, in altri casi disgiunti,
crescono uniti formando un unica struttura
condominante
una delle quattro principali classi biosociologiche in
cui vengono suddivisi gli alberi ai fini della
definizione del grado di diradamento dei boschi puri
coetanei; si dice di alberi che hanno la chioma situata
nella parte superiore della copertura ma che non sono
tanto liberi quanto quelli dominanti, pur essendo più
alti di quelli dominati
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glossario botanico C
confine di particella
il confine di una particella, che può seguire sia una
linea topografica evidente (fosso, strada, crinale, ecc.)
(confine naturale), che una linea appositamente
tracciata sun terreno (confine artificiale)
coniferamento
(1) in generale, qualsiasi introduzione, per lo più
artificiale (ma anche per diffusione spontanea), totale o
parziale , di conifere in un bosco di latifoglie
(2) (=coniferamento dei cedui) più in particolare e
appropriatamente, introduzione naturale o artificiale,
ma sempre parziale, di conifere in un ceduo che
diviene così ceduo coniferato
conifere
= resinose, aghifoglie
l'ordine più importante delle Gimnosperme,che
comprende moltissime specie di alberi caratterizzati da
semi portati da coni o strobili, foglie per lo più ad ago
o a scaglia, legname sovente (ma non sempre)
resinoso, omogeneo, composto da sole tracheidi, senza
vasi, e talora da canali resiniferi
cono
= strobilo
l'infruttiscenza matura di molte conifere formata da
scaglie legnose o più raramente carnose che emergono
da un asse centrale e alla cui base sono inseriti i semi
contrada
zona caratterizzata da aspetti geografici e ambientali
più o meno definiti e importanti. In assestamento è un
blocco di particelle delimitato da linee naturali e
indicato da un nome di località e non corrisponde
necessariamente ad una unità di gestione
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glossario botanico C
contrafforte radicale
sporgenza legnosa che si sviluppa alla connessione fra
una radice laterale e il calcio di un albero, e che può
prolungarsi lungo il fusto fino ad una considerevole
altezza
controfuoco
nuovo incendio deliberatamente appiccato a una certa
distanza dal fronte dell'incendio che si deve
combattere, al fine di consumare preventivamente il
combustibile che si frappone al fronte di avanzata
dell'incendio, oppure per alternarne la direzione della
colonna di convenzione
controllare un
incendio
compiere una serie di operazioni ad un livello tale che
si possa ragionevolmente sperare di poter circoscrivere
un incendio: cioè completare tutte le lineee di controllo
attorno ai perimetri dei fuochi, abbattere le fiamme più
minacciose, applicare i controfuochi, ecc.
conversione
insieme di operazioni di selvicoltura e di assestamento
con cui si passa da una forma di governo ad un altra
(p.es. da ceduo a fustaia)
copertura
il tetto o baldacchino formato dall'insieme delle
chiome degli alberi di un popolamento forestale, sia
accostandosi ed intersecandosi reciprocamente sia
sovrapponendosi a diverse altezze, che copre il terreno
in modo più o meno completo
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glossario botanico C
copertura di
allevamento
in generale un soprassuolo di alberi (piante con
funzione protettiva) o di arbusti introdotti o mantenuti
per favorire l'insediamento di un giovane soprassuolo
più importante che rimane protetto dal gelo,
dall'isolazione, dal vento, dalle erbe infestanti, ecc.
copertura morta
termine vago per:
(1) lo strato superficiale di un suolo su cui si ha
vegetazione forestale (2) la sostanza organica dei vari
tipi di suolo forestale
copertura protettiva
qualsiasi soprassuolo naturale o introdotto che
protegge il suolo dall'erosione mediante la sua
copertura
copertura vegetale
= manto vegetale
termine ampio che comprende tutta la vegetazione (
alberi, palme, bambù, canne, arbusti, erbe) che occupa
una data superficie
cordato
a forma di cuore
corimbo
infiorescenza con fiori tutti alla stessa altezza inseriti
in punti diversi dell'asse principale
corolla
parte del fiore piu' o meno sviluppata e colorata che ha
la funzione di protezione o di richiamo degli insetti
pronubi.
E' l'insieme dei petali: se sono uniti la corolla si dice
gamopetala, se sono liberi, dialipetala
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioC.htm (17 of 19) [18/11/07 21.26.31]
glossario botanico C
corteccia
termine non tecnico che comprende tutti i tessuti
esterni al cilindro legnoso (rivestimento esterno di un
fusto legnoso)
costato
provvisto di sporgenze e costole
cotico erboso
= cotica erbosa
l'insieme delle graminacee e di altre erbe che formano
un tappeto continuo e che possono fornire un alimento
per animali pascolanti; rappresenta la risorsa base di
un pascolo
cotiledone
= embriofillo
foglia embrionale, che spesso contiene una riserva di
sostanze nutritive, caratteristica delle piante produttrici
di semi, cioè le spermatofite
crenato
organo con margine provvisto di denti arrotondati
cretti da vento
cretti nel fusto di alberi provocati da sollecitazioni da
vento
cretto da aridità
fessurazione radiale del fusto di un albero dovuta a
tensioni interne determinate da eccessiva perdita di
acqua dal legno per aridità
cretto da gelo
fessurazione longitudinale di un fusto o di un ramo
dovuto a tensioni interne indotte da basse temperature
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioC.htm (18 of 19) [18/11/07 21.26.31]
glossario botanico C
criptofita
una pianta le cui gemme o apici vegetativi destinati a
superare la stagione avversa si trovano al di sotto della
superficie del suolo o, nel suolo sommerso, sottacqua
cubatura
operazione di calcolo o di stima del volume degli
alberi in piedi, di tronchi, di legnami lavorati, dopo la
misura delle loro dimensioni
cuneato
a forma di cuneo(es. base di alcune foglie)
cupola
involucro di varie forme e dimensioni, che avvolge
alcuni frutti alla base o completamente
curva ipsometrica
rappresentazione grafica della funzione che esprime la
relazione fra classe di diametro e altezza media per
classe di diametro. Si ottiene riportando in ascisse i
diametri (normalmente a 1,30) e in ordinata le
corrispondenti altezze dendrometriche; la
compensazione può essere grafica o analitica. La curva
ipsometrica varia con l'età, la struttura e la fertilità del
popolamento
glossario
a-b-C-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioC.htm (19 of 19) [18/11/07 21.26.31]
glossario botanico D
glossario
a-b-c-D-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
danni da fumi
danni causati agli alberi da gas o vapore e, più in generale,
dal fumo delle industrie
danni dovuti
all'azione
meccanica del
vento
lesioni, essenzialmente meccaniche, a rametti, foglie, fiori
o frutti per azione di venti impetuosi
danni da gelo
danno alle piante prodotto dal freddo e che si manifesta
con lesioni ai tessuti vivi normalmente alle estremità del
fusto e dei rami
danno da incendio
le perdite espresse in moneta, o altrimenti, dovute
all'incendio
decauville
forestale
ferrovia leggera, e spesso temporanea, una volta molto
impiegata per il trasporto di tronchi
deciduo
di piante perenni che si presentano normalmente prive di
foglie durante un periodo dell'anno\\\\\\\\\\\\\\
defogliante
qualsiasi composto chimico, che, applicato alle piante,
provoca la defogliazione
defogliatore
qualsiasi sostanza o organismo, più in particolare insetti,
che può provocare la defogliazione
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioD.htm (1 of 9) [18/11/07 21.26.35]
glossario botanico D
defogliazione
una intempestiva riduzione della quantità di fogliame
dovuta a insetti o a funghi, o ad altri fattori p.es. siccità,
tempeste o danni chimici, distinta dalla normale caduta
delle foglie
deiscente
frutto che si apre spontaneamente a maturita' liberando i
semi
deltoide
triangolare
demanio forestale
demanio forestale dello stato; una foresta demaniale è una
foresta che appartiene alla comunità nazionale
generalmente gestita da un servizio pubblico
demaschiatura
l'operazione con cui si estrae il sughero per la prima volta
da una pianta di Quercus suber
dendrocronologia
lo studio della disposizione degli anelli di accrescimento
in sezione trasversale in vista di ricostruire l'evoluzione
cronologica di un albero
dendrologia
l'identificazione e la classificazione sistematica degli
alberi
dendrometria
ramo delle scienze forestali che si occupa dello studio dei
problemi relativi alla determinazione del volume o di altri
parametri di alberi in piedi, di boschi o di tronchi atterrati
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioD.htm (2 of 9) [18/11/07 21.26.35]
glossario botanico D
densità
in generale il numero per unità di superficie di alberi in
bosco, di piantine in vivaio, di piante foraggere in un
pascolo
densità della
chioma
la consistenza della chioma di un albero, sia riguardo alla
sua profondità lungo il fusto, sia nel senso della
compattezza dei rami
densità della
copertura
l'effetto cumulato del grado di copertura e della densità
delle chiome che formano la copertura
dentato
organo che presenta un margine con intaccature e
sporgenze a forma di denti
dente
piccola sporgenza triangolare del contorno di un organo
laminare
denticolato
dotato di denti sottili e piccoli
depezzatura
troncatura di fusti o di rami in modo da ottenere pezzi
tondi di dimensione voluta
diametro di
recidibilità
nel contesto del trattamento a fustaia da dirado, il diametro
minimo a petto d'uomo degli alberi che si considerano
maturi; alcune piante di diametro inferiore vengono
utilizzate per normalizzare la struttura del soprassuolo
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioD.htm (3 of 9) [18/11/07 21.26.35]
glossario botanico D
diametro mediano
diametro misurato a metà lunghezza di un tronco a terra o
di un toppo
diametro medio
per i diametri a petto d'uomo di gruppi di alberi o degli
alberi di un popolamento:
il diametro di quell'albero (ideale) la cui area basimetrica è
uguale alla media aritmetica delle aree basimetriche; più
propriamente si dice diametro medio di area basimetrica e
corrisponde alla media quadratica dei diametri
diametro medio
delle piante
dominanti
il diametro medio di area basimetrica delle n piante di
diametro maggiore di un popolamento; normalmente delle
100 piante più grosse per ettaro
diametro minimo
di recidibilità
il diametro a petto d'uomo sopra corteccia di alberi in
piedi al di sotto del quale non è consentito l'abbattimento
dell'albero
dicioccare
liberare una superficie dalle ceppaie di alberi o arbusti, in
genere per sradicamento
dicioccatura
taglio mediante estrazione o scalzamento delle ceppaie
con parte delle radici eseguito o al fine di utilizzare anche
le radiche come legno da trancia, legna da ardere o per
speciali industrie (p.es. il ciocco da pipe di Erica arborea)
o per lasciare il terreno interamente sgombro per la
rinnovazione artificiale
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioD.htm (4 of 9) [18/11/07 21.26.35]
glossario botanico D
dicotiledone
una delle due divisioni delle angiosperme che raggruppa le
specie caratterizzate da embrione munito ordinariamente
di due cotiledoni e da fusto e radici suscettibili di
accrescimento secondario
difesa dei boschi
contro gli incendi
termine generale che include tutte le attività di
prevenzione e repressione degli incendi forestali
digitato
organo con appendici e parti divergenti, ma che originano
tutte dallo stesso punto
dimora
= punto di piantagione
il punto in cui una pianta viene definitivamente piantata
dioica
specie che porta fiori maschili e femminili su individui
diversi
diradamento
taglio intercalare di parte delle piante di un soprassuolo
coetaneo immaturo con lo scopo principale di accelerare
l'incremento delle piante rilasciate ed anche con lo scopo
di selezionare le piante di forma migliore
diradamento dal
basso
= diradamento basso
un tipo di diradamento che mira particolarmente a favorire
le piante dominanti e che quindi applicato secondo un
grado di diradamento debole elimina le piante sottostanti e
dominate e che solo nei gradi più forti intacca le piasnte
condominanti e qualcuna delle piante dominanti
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioD.htm (5 of 9) [18/11/07 21.26.35]
glossario botanico D
diradamento
dall'alto
= diradamento alto
un tipo di diradamento secondo cui si scelgono i soggetti
più promettenti (che non sono necessariamente piante
dominanti) ben distribuiti su tutta la superficie, e si
eliminano tutte le piante che disturbano il loro
accrescimento quale che sia la slasse biosociologica cui
appartengono
diradamento della
chioma
forma di potatura verde con cui si eliminano rami
superflui al fine di diminuire il peso della pianta, dare
accesso alla luce, ridurre l'impatto del vento sulla chioma
diradamento di
borggreve
taglio delle piante dominanti che superano un prescritto
diametro in favore di alberi più sottili ma di buon
portamento e di buone condizioni vegetative
NOTA: si tratta piuttosto di una forma di taglio a scelta
colturale che di un vero e proprio diradamento
diradamento di
trasformazione in
fustaia disetanea
= diradamento di Gurnaud-Biolley
un taglio colturale praticato in fustaia coetanea, soprattutto
a carico delle piante appartenenti alle classi arboree
intermedie al fine di iniziare la trasformazione in fustaia
disetanea
diradamento
incrementale di
fine turno
intenso diradamento praticato generalmente verso la fine
del turno per stimolare l'incremento degli alberi rilasciati
direzione di
caduta
= direzione di abbattimento
direzione in cui un albero viene abbattuto, o cade, o
dovrebbe cadere
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioD.htm (6 of 9) [18/11/07 21.26.35]
glossario botanico D
disamara
samara doppia, unite due a due
desetaneo
indica la struttura di una foresta, o di un popolamento in
cui vivono frammisti alberi di età sensibilmente diversa
senza che sia possibile isolare la superficie occupata dalle
varie classi cronologiche
disseminazione
i processi naturali per cui i semi vengono dispersi sul
terreno, mentre la corrispondente operazione artificiale
costituisce la semina artificiale
distico
organi (foglie o rami) disposti in modo alternato su due
file opposte dello stesso asse
doga
pezzo di legno segato o lavorato per spacco che forma uno
dei montanti di una botte o di un qualsiasi articolo di
fustame
dominante
in particolare indica una delle quattro principali classi
biosociologiche in cui vengono suddivisi gli alberi
soprattutto allo scopo di definire il grado di diradamento
dei boschi puri coetanei; si dice di alberi che abbiano la
chioma situata nella parte superiore della copertura e che
crescono in gran parte liberi dalla concorrenza di altri
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioD.htm (7 of 9) [18/11/07 21.26.35]
glossario botanico D
dominanza
in particolare l'influenza che gli individui di una specie
esercitano nell'ambito della comunità di cui fanno parte.
La dominanza è misurata in base al grado di copertura,
oppure in base all'area basimetrica o alla massa per unità
di superficie, oppure ancora in base alla massa totale degli
individui della specie in esame in rappotro alla massa
totale di tutti gli individui della comunità
dominato
indica una delle quattro principali classi biosociologiche in
cui vengono suddivisi gli alberi soprattutto al fine di
definire il grado di diradamento nei boschi puri coetanei;
si dice di alberi la cui chioma è situata nella parte media
della copertura mentre è libero solo il getto terminale
dormienza
una condizione nella vita di un organismo o di sue parti,
talvolta detto stato di riposo (= riposo), nella quale un
tessuto disposto a proliferare non prolifera; ne risulta un
periodo temporaneo di sospensione dell'accrescimento
visibile e dello sviluppo
dotazione di
ceppaie
l'insieme degli apparati radicali di un popolamento capaci
di emettere pollono
drupa
frutto carnoso, indeiscente che ha il seme contenuto in un
nocciolo legnoso
durabilità
la capacità del legno a resistere mantenendo le capacità di
servizio, con particolare riferimento a marciume
(resistenza a marciume) piuttosto che ad attacchi di origine
animale (resistenza alle termiti, resistenza alle teredini),
oppure resistenza all'esposizione atmosferica
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioD.htm (8 of 9) [18/11/07 21.26.35]
glossario botanico D
durame
= cuore
parte piu' interna del legno di alberi e arbusti, i cui tessuti
sono costituiti da cellule morte, duramificate
glossario
a-b-c-D-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioD.htm (9 of 9) [18/11/07 21.26.35]
glossario botanico E
glossario
a-b-c-d-E-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
ecologia forestale
lo studio del ciclo biologoco e dei caratteri generali dello
sviluppo degli alberi e dei popolamenti forestali con
particolare riguardo ai fattori ambientali, come base per
la selvicoltura
economia forestale
in generale, quel ramo delle scienze forestali che si
occupa del bosco come risorsa produttiva soggetta a leggi
economiche
economia montana
la branca di studio o attività amministrativa che si
interessa delle peculiari condizioni economiche e sociali
dei territori di montagna in vista di un loro miglioramento
ecotipo
entita' sottospecifica legata a particolari condizioni
ecologiche; non e' un entita' geneticamente omogenea
edafico
di un fattore che riguarda il suolo, e le relazioni di ordine
ecologico con il suolo
edule
mangereccio
efemerofita
una pianta a ciclo biologico molto corto in ambiente
desertico
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioE.htm (1 of 5) [18/11/07 21.26.42]
glossario botanico E
effetto
incrementale
aumento di incremento di singoli alberi che abbiano
ricevuto beneficio da un diradamento o comunque da un
taglio che abbia attribuito loro più spazio, ovvero di una
concimazione
eliofila
specie che predilige ambienti luminosi e assolati
eliotropismo
tendenza delle piante a volgersi verso la luce
elicoide
infiorescenza cimosa del tipo monocasio, quando e' girata
su se stessa ad elica
elofita
pianta intermedia fra i tipi di piante terrestri e le piante
acquatiche vere e proprie che vive prevalentemente nelle
paludi ingorgate d'acqua, da cui emerge la parte aerea
portante foglie e fiori
embricato
si dice di foglie, squame o brattee disposte come le
scaglie di un pesce
embrione
l'insieme degli elementi che formano nel seme la parte
essenziale della futura pianta
emicrittofita
pianta terrestre la cui parte aerea secca fino al livello del
suolo al sopravvenire della stagione avversa, lasciando le
gemme perennanti, in riposo, alla superficie del suolo
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glossario botanico E
endemismo
fenomeno per il quale una specie e' caratteristica di un
determinato ambiente, piuttosto ristretto
endocarpo
strato piu' interno del pericarpo, dura e lignificata,
contenente un solo seme
entomofile
piante che vengono impollinate da insetti
epicarpo
parte piu' esterna del pericarpo, generalmente
membranosa e sottile (buccia)
epicotile
parte del fusticino della plantula compreso tra i cotiledoni
e la piumetta
epifita
pianta che cresce su un' altra senza essere parassita
NOTA: una pianta che comincia la sua vita come epifita,
ma poi emana radici al suolo, è detta semiepifita
epigeo
che cresce al di sopra del suolo
ermafrodita
fiore in cui coesistono gli organi sessuali sia maschili che
femminili
esbosco
tipicamente: trasporto di legname (generalmente tronchi)
fino a quel punto in cui il materiale viene caricato su
mezzi che effettuano un "trasporto ordinario" sulla
comune rete di trasporti
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glossario botanico E
escorrente
qualifica il portamento degli alberi provvisti di un fusto
bene definito dalla base fino alla vetta, come p.es. il
portamento di molte conifere
essenza di legno
prodotto dalla distillazione secca di legno di conifere il
cui punto di ebollizione varia fra 80 e 200°C
essenza di
trementina
l'olio essenziale ottenuto dalla distillazione della
trementina, ricavata, a sua volta, dalle gemme dei pini
viventi; è una miscela di idrocarburi terpenici con punto
di ebollizione superiore ai 150°C
essenza forestale
qualsiasi albero adatto per foreste, sia che rappresenti una
specie o un entita' sottospecifica
essudazione
fuoruscita di gomme , oli, resine, ecc., naturali da alberi o
da legname in seguito a lesioni
estimo forestale
quella branca delle scienze forestali che si occupa della
stima del valore delle aziende forestali e dei loro
componenti
estrazione delle
piante
liberare e rimuovere una pianta dal suolo dal vivaio o, più
in generale, dal luogo dove è cresciuta
eteroclamidato
fiore provvisto di perianzio formato da due tipi di
elementi:sepali e petali; i primi formano il calice, i
secondi la corolla
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glossario botanico E
eterofillia
presenza di foglie di forma diversa sulla stessa pianta
eteromorfe
si dice delle foglie primarie se diverse da quelle definitive
eterotrofo
di organismi che non possono vivere senza una fonte
esterna di alimenti organici
eutrofico
di habitat, in particolare di suoli o di acque , che sono
ricchi o adeguatamente forniti di sostanze nutritive
evetria
= tortrice dei pini
farfalla del genere Rhyacionia (= Evetria), della famiglia
Olethreutidae, le cui larve minano le basi degli aghi, i
getti terminali e le gemme dei giovani pini, p.es. la
tortrice delle gemme apicali dei pini
glossario
a-b-c-d-E-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioE.htm (5 of 5) [18/11/07 21.26.42]
glossario botanico F
glossario
a-b-c-d-e-F-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
facoltà pollonifera
la capacità di una specie o di una ceppaia di emettere
polloni più o meno abbondanti e più o meno
costantemente nel tempo dopo ripetute ceduazioni
falcata
foglia a forma di falce
falciolo
falce più pesante di una normale falce messoria,
impiegata per il decespugliamento
fallanza
un tratto della superficie di una piantagione in cui
l'attecchimento è stato scarso o nullo
fanerofita
una pianta terrestre le cui gemme ed i cui apici
vegetativi destinati a sopravvivere alla stagione avversa
si elevano considerevolmente al di sopra del suolo sui
fusti persistenti per vari anni
fascia necrtotica
una porzione longitudinale del fusto di una pianta viva,
uccisa da un insetto
fascia parafuoco
una striscia di terreno mantenuta sgombra da
vegetazione, o piantata con specie vegetali adatte,
mantenuta come parafuoco\
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glossario botanico F
fascia protettiva
striscia di alberi o arbusti più o meno larga destinata a
proteggere zone limitrofe o sottostanti dal vento, dal
sole, valanghe, ecc.
fascia rilasciata
striscia di bosco risparmiata fra due aree in cui è stato
praticato un taglio raso. Il caso opposto, di striscia di
bosco tagliata a raso fra due popolamenti è una fascia
tagliata
fastigiato
portamento di un albero eretto e colonnare
fattore limitante
fattore dell'ambiente che, in una data stazione o regione
interviene principalmente per limitare lo sviluppo di
una pianta, di una specie, o anche di tutta la
vegetazione
fecondazione
fusione di due gameti di sesso diverso, da cui origina un
nuovo individuo
fellema
tessuto prodotto esternamente, cioè dalla parte della
corteccia, dal fellogeno in un fusto o radice
felloderma
tessuto prodotto internamente, cioè dalla parte del
midollo, dal fellogeno
fellogeno
= cambio corticale
il meristema che produce il periderma, dando origine al
fellema sul lato della corteccia ed al felloderma sul lato
del midollo
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glossario botanico F
femminile
si dice di una pianta o di un organo che produce
unicamente ovuli
feracità
termine antiquato nella lingua corrente pure
raccomandato in assestamento per indicare la
produttività di una stazione in relazione ad una data
specie, accertata mediante parametri dendrometrici
(p.es.l'altezza dominante) in contrapposizione alla
fertilità,che è la produttività di una stazione in relazione
alle varie specie ivi coltivabili, accertata mediante
analisi dei fattori ambientali
fibratura
la direzion egenerale degli elementi longitudinali
(assiali) del legno in rapporto all'asse di sviluppo
dell'albero (p.es. fibratura intrecciata), ovvero in
rapporto all'asse del pezzo lavorato
filamento
parte allungata e sottile dello stame
filato
di un albero cresciuto eccezionalmente lungo e sottile,
generalmente per l'effetto dell'accessiva densità del
popolamento
fillodo
picciolo appiattito come la lamina di una foglia
fillosfera
il microambiente delle foglie
fillotassi
disposizione delle foglie su di un ramo
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glossario botanico F
filo a sbalzo
vedi sistema a cavo per gravità
fiore
germoglio trasformato per la funzione riproduttiva,
comprendente involucri protettivi (calice e corolla) e
organi riproduttivi (stami e pistilli)
fittone
radice principale che, originando dal colletto, in
opposizione al fusto, ha uno sviluppo prevalente sulle
radici secondarie
flabellata
foglia a forma di ventaglio
flora
le specie vegetali presenti in un determinato territorio
foglia
organo generalmente espanso e sottile, di solito verde,
operante la organicazione del carbonio per via
fotosintetica e gli scambi gassosi (respirazione e
traspirazione)
fogliazione
emissioni delle foglie
foglie primarie
sono le prime foglie che compaiono dopo i cotiledoni;
possono essere uguali o diverse da quelle della pianta
adulta
fogliolina
ciascun componente di una foglia composta
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glossario botanico F
follicolo
frutto secco deiscente, monocarpellare, piu' o meno
allungato che si apre a maturita' mediante una fenditura
longitudinale
foresta
(ecologia) in generale un ecosistema caratterizzato da
una copertura di alberi più o meno estesa o densa. Più
in particolare una comunità vegetale composta
prevalentemente da alberi o da altre piante legnose più
o meno accostate
(selvicoltura-assestamento) una frazione di territorio,
amministrativamente delimitata, destinata alla
produzione di legname oppure di altri prodotti forestali,
ovvero mantenuta a vegetazione legnosa in vista di
benefici indiretti quali la protezione di bacini
idrografici, la ricreazione, ecc
.NOTA: si riferisce generalmente a superfici più vaste
rispetto a quelle indicate col termine bosco
(legislazione) una qualsiasi superficie di territorio
classificata come "foresta" da una qualsiasi norma
giuridica
foresta a taglio
saltuario
= foresta a taglio da dirado
foresta sottoposta a trattamento a fustaia da dirado o
foresta in cui il piano di assestamento prevede
l'applicazione di tale trattamento
foresta climax
una comunità che rappresenta lo stadio culminante di
una successione naturale nell'ambiente in cui si trova
foresta demaniale
foresta appartenente alla comunità nazionale e di regola
gestita da una amministrazione pubblica nazionale
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glossario botanico F
foresta di
produzione
= bosco di produzione
foresta gestita essenzialmente con lo scopo di ottenere
la produzione ottimale di materiale legnosi o di prodotti
secondari
foresta di protezione
= bosco di protezione, bosco protettivo
superficie interamente o parzialmente boscata destinata
principalmente a svolgere una azione protettiva o
comunque benefica nei confronti di zone limitrofe o
sottostanti, e che, pertanto, è sottoposta ad un
particolare trattamento selvicolturale; l'azione protettiva
può consistere p.es. nel ridurre l'erosione del suolo,
regimare corsi d'acqua, mantenere la quantità e la
qualità di acque sorgive, stabilizzare dune sabbiose,
ecc.
NOTA: spesso si tratta di una classe economica
stabilita da un piano di assestamento, cioè la classe dei
boschi di protezione
foresta di sclerofille
foresta caratterizzata dalla prevalenza di specie
provviste di foglie coriacee, generalmente piccole, che
si riscontra in regioni a clima con inverno relativamente
freddo ed umido e con estate caldo-arida
foresta protetta
una foresta definita e classificata in virtù di un
provvedimento di legge in modo che ne sia assicurato
un elevato grado di protezione
foresta secondaria
comunità forestale che si è ricostituita spontaneamente
dopo la distruzione o un grave danno (p.es. taglio raso,
incendio, attacco da insetti, ecc.) della vegetazione
precedente , ovvero che si è ricostituita su terreni
anticamente coltivati
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioF.htm (6 of 10) [18/11/07 21.26.48]
glossario botanico F
foresta vergine
foresta naturale non alterata dall'attività umana; può
essere benissimo una foresta secondaria
forestazione
termine di recente ampia diffusione con cui si indica
essenzialmente il rimboschimento oppure in senso più
largo qualsiasi intervento politico o tecnico a favore
della selvicoltura
formica perdilegno
grossa formica nera del genere Camponotus, che scava
gallerie nel legno morto, p.es. nelle ceppaie, nei
pali,ecc., praticando grandi cavità, entro cui la colonia
vive e alleva la sua prole
formula della
sezione mediana
= cubatura commerciale, formula di Huber
formula di cubatura di legname tondo secondo cui il
volume è dato dal prodotto della lunghezza per la
superficie della sezione mediana
forteto
ceduo misto di molte specie con prevalenza di
sclerofille sempreverdi fra cui soprattutto; Quercus ilex
e Arbustus unedo, trattato generalmente con turni molto
brevi, fra 8 e 15 anni
NOTA: è la macchia mediterranea governata a ceduo
fotosintesi
sintesi di sostanza organica (carboidrati) compiuta da
tutte le piante verdi, utilizzando l'anidride carbonica,
acqua, e l'energia luminosa captata dalla clorofilla e con
liberazione di ossigeno
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioF.htm (7 of 10) [18/11/07 21.26.48]
La fotosintesi clorofilliana
Cos'è
Dove avviene
A cosa serve
E un processo chimico
Avviene nelle parti verdi delle
piante
Serve a produrre il nutrimento
delle piante
La fotosintesi clorofilliana è una parola composta da:
o foto = luce
o sintesi = combinazione di più soatanze
o clorofilliana = aggettivo che deriva da clorofilla (contenuta nelle foglie)
La fotosintesi clorofilliana avviene quando la linfa grezza (acqua e sali minerali) sale attraverso i
canali linfatici fino alle foglie , veri e propri laboratori della pianta, dove sotto l'azione della
clorofilla (particolare sostanza che dà alle foglie il colore verde) e con l'energia della luce
solare, l'anidride carbonica e i sali minerali si trasformano in linfa elaborata (zuccheri e
ossigeno).
L'ossigeno, attraverso gli stomi, viene immesso nell'ambiente mentre gli zuccheri vengono trattenuti
dalla pianta che li utilizza per vivere, crescere, costruire foglie,fiori,frutti e semi.
La fotosintesi avviene di giorno, in presenza della luce solare mentre di notte l'ossigeno e gli zuccheri
vengono trattenuti dalla pianta e l'anidride carbonica viene emessa nell'ambiente.
SOLE
OSSIGENO
ARIA
Clorofilla
OSSIGENO +
ANIDRIDE CARBONICA
ACQUA + SALI MINERALI
(LINFA GREZZA)
ACQUA + ZUCCHERI
(LINFA ELABORATA)
Il processo di fotosintesi
Le piante producono il loro nutrimento catturando l'energia emanata dal sole mediante le proprie foglie.
Il meccanismo di assorbimento si realizza poiché, sulle foglie, esiste una sostanza capace di assorbire le
radiazioni solari. Un pigmento verde che prende il nome di clorofilla. Chimicamente essa é costituita
da carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e magnesio ed é concentrata in alcuni corpiccioli, i cloroplasti,
localizzati nelle parti verdi della pianta e, in particolare, nelle foglie. Essi svolgono la funzione di
produttori di clorofilla se ricevono la necessaria quantità di luce (non a caso una pianta posta in un
ambiente poco illuminato tende a perdere il proprio colore verde). E' interessante, a questo punto,
approfondire come l'energia luminosa viene utilizzata dalle piante per il loro nutrimento.
Tale meccanismo prende il nome di fotosintesi.
E in effetti la fotosintesi è un processo chimico che, per reazione di due sostanze inorganiche quali
l'acqua (liquido) e l'anidride carbonica (gas), dà luogo ad un gas, l'ossigeno, e ad un prodotto
abbastanza complesso, il glucosio (zucchero).
La luce è l'agente capace di attivare tale processo chimico. Essa viene assorbita dalle molecole di
clorofilla, le eccita e provoca spostamenti di elettroni all'interno degli atomi. L'energia che si accumula
viene utilizzata per far avvenire le reazioni chimiche che portano alla scissione delle molecole d'acqua
(H2O).
Rompendosi, la molecola d'acqua libera ossigeno (O2) nell'atmosfera. L'idrogeno (H2), invece, compie
un processo abbastanza complesso combinandosi (reagendo) con l'anidride carbonica (CO2)
producendo zucchero (C6H12O6).
Come si può osservare, quindi, l'ossigeno dell'aria può essere considerato un importante sottoprodotto
della fotosintesi e questo ci fa pensare a quanto siano importanti le piante per l'equilibrio vitale del
nostro pianeta e a quanto sia disastroso il disboscamento di sempre più vasti territori. La fotosintesi,
infatti, purifica l'aria, sottraendo l'anidride carbonica, dannosa a tutti i viventi, e arricchendola di
ossigeno.
Il destino dello zucchero, invece, é legato alla capacità che le cellule vegetali hanno di immagazzinarlo
sotto forma di amido, per poi utilizzarlo quale fonte di energia per compiere le proprie attività vitali
(respirazione). In definitiva il processo fotosintetico può essere considerato, a buon diritto, l'anello di
congiunzione tra due mondi, quello vivente e quello non vivente. Infatti, osservando la reazione
chimica che presiede al processo, si vede chiaramente come dall'incontro di due sostanze inorganiche,
col solo apporto della radiazione solare, si pervenga alla formazione di una sostanza organica, lo
zucchero, che entra a far parte del tessuto vivente delle piante.
Bisogna sottolineare come solo i vegetali verdi siano i responsabili del mantenimento della vita in ogni
ambiente. Essi, infatti, catturano quell'immensa fonte di energia che é la luce solare, la quale, in
assenza di questi recettori, andrebbe dispersa nello spazio. In sostanza possiamo riassumere il processo
di fotosintesi clorofilliana con la seguente formula (un po' semplificata):
Anidride carbonica (CO2) + Luce + Acqua (H20) = Zuccheri (Energia) + Ossigeno (O2)
Dunque la fotosintesi avviene nelle foglie. Ma allora, che cosa accade in autunno quando le foglie
cadono oppure quando vengono divorate dalle larve? Nel caso delle piante caducifoglie, in autunno la
fotosintesi cessa e la pianta va in letargo, ma in primavera, con la comparsa di foglie nuove, tornerà in
funzione senza alcuna difficoltà. Per quanto riguarda le piante con foglie mangiate dalle larve, esse non
possono più produrre la fotosintesi. Muoiono se sono giovani, subiscono un arresto nella crescita se
adulte, o perdono i fiori e i frutti.
glossario botanico F
fototropismo
= eliotropismo
la reazione degli organi di una pianta per accrescimento
o per posizione, alla direzione della luce; si ha
fototropismo positivo quando la risposta è verso la luce,
fototropismo negativo quando è in direzione opposta
freccia
= getto terminale
il getto terminale, cioè il più alto, caratteritico
dell'accrescimento di certi alberi in particolare delle
conifere
fregone
l'abrasione di corteccia e di legno dai fusti di alberi
causata da cervidi quando cercano di togliere la peluria
dalle corna in crescita, oppure quando delimitano la
loro zona di riproduzione
frusta
albero sottile che mosso dal vento lacera o danneggia le
chiome degli alberi vicini
NOTA: generalmente riferito a piante di latifoglie in
giovani boschi di conifere
frutice
pianta con fusto legnoso e ramificato dalla base
frutto
L'ovario maturo contenente i semi; alla sua costituzione
possono talora prendere parte, come nei cosidetti falsi
frutti, anche altri organi
Riprodurre la corteccia di un albero è
semplicissimo. Appoggia un foglio
bianco sulla corteccia e strofinalo
con un colore a cera. Attento a non
bucare il foglio! Questa tecnica si
chiama frottage e si può utilizzare
anche per riprodurre le foglie.
glossario botanico F
fumaggine
rivestimento nerastro che ricopre le foglie o altre parti
di una pianta provocata dai funghi saprofiti che
vegetano sulle secrezioni di insetti oppure provocata da
funghi che attaccano piante già indebolite o che si
sviluppano in determinate condizioni ambientali, p.es.
sotto la copertura della neve
fustaia
qualsiasi soprassuolo sottoposto a governo a fustaia e
quindi nella grande generalità dei casi derivato da seme
(all'origine in vivaio o direttamente in bosco per
disseminazione naturale o per semina artificiale);
attualmente, però, si hanno anche fustaie derivate da
talea e quandi la sinonimia con "bosco originato da
seme" o "bosco di origine gamica" non esiste più
fustaia a piccoli
gruppi coetanei
fustaia in cui ogni particella è formata da gruppi di
popolamenti sensibilmente coetanei, ogni gruppo è di
superficie assai piccola rispetto a quella di tutta la
particella, i gruppi differiscono sensibilmente per età o
dimensioni talchè nell'ambito della particella si ha una
distribuzione pressochè normale
fustaia coetanea
popolamento di alto fusto essenzialmente coetaneo e
quindi caratterizzato dalle seguenti condizioni di
struttura:
(a) la ripartizione del numero degli alberi per classi
diametriche corrisponde ad una curva a campana con
una classe massima di frequenza;
(b) le chiome degli alberi sono collocate tutte in un
unico medesimo piano di copertura
fustaia regolare
termine comprensivo che indica sia fustaie coetanee che
fustaie regolarizzate, cioè popolamenti con struttura
simile a quella delle fustaie coetanee
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioF.htm (9 of 10) [18/11/07 21.26.48]
glossario botanico F
fustaia stratificata
= fustaia pluriplana
soprassuolo in cui la copertura degli alberi che lo
compongono si differenzia in due o più piani
fusto
L'asse principale delle piante da cui si sviluppano
gemme e getti
glossario
a-b-c-d-e-F-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioF.htm (10 of 10) [18/11/07 21.26.48]
Glossario botanico G
glossario
a-b-c-d-e-f-G-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
galaverna
deposito bianco e ruvido di cristalli di ghiaccio, che si
forma a temperature inferiori allo zero, quando l'acqua
sopraffusa contenuta in nubi o nebbie viene a contatto
con corpi solidi
galbula
strobilo dei generi Cupressus e Juniperus; formato da
squame che aderiscono strettamente tra loro o
concrescono, in modo da formare un corpo globoso,
compatto, di consistenza legnosa o carnosa
galla
escrescenza globulare pronunciata con struttura dei
tessuti molto modificata, che sorge sugli organi delle
piante in reazione a irritazioni di organismi estranei,
generalmente un insetto, oppure qualche altro agente
gattice
amento
gelicidio
fenomeno metereologico per cui le gocce di pioggia o la
nebbia formano grossi strati di ghiaccio sugli oggetti
esposti e in particolare grossi manicotti attorno ai fusti e
rami che si rompono facilmente
gemma
germoglio in via di sviluppo
genere
gruppo o specie strettamente imparentate che
appartengono alla stessa famiglia con molti caratteri in
comune
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioG.htm (1 of 5) [18/11/07 21.26.51]
Glossario botanico G
geotropismo
la reazione di organi di una pianta alla forza di gravità. Il
geotropismo è positivo quando la risposta è verso il
centro di gravità terrestre (p.es. accresciamento iniziale
delle radici) negativo quando è in direzione opposta (p.es.
l'accrescimento iniziale del fusto)
germoglio
asse vegetale che deriva dal primo sviluppo della gemma
getto
termine generale per indicare un organo vegetale molto
giovane, generalmente caulinare (cioè fusto o ramo)
sottile ed in fase di accrescimento, come un giovane
pollone, il fusticino di un semenzale, ecc.
getto di san
giovanni
quella parte dell'apice del fusto o di un ramo che si forma
dopo una pausa estiva dell'accresciamento
gheriglio
parte edule della noce
gimnosperme
piante prevalentemente arboree a seme nudo (non
contenuto in un ovario), divisione delle Fanerogame il
frutto nella maggior parte e' secco e legnoso (strobilo)
comprendono:
conifere, cicadee, ginkgoace, cicadee, gnetacee
gineceo
parte femminile del fiore, costituita dal pistillo
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioG.htm (2 of 5) [18/11/07 21.26.51]
Glossario botanico G
giratronchi
strumento a mano costituito da un grosso manico con un
uncino ad un estremità e un altro uncino all'estremità di
un braccio snodato che abbraccia il tronco da voltare
facendo leva sul manico
glabrescente
quasi senza peli
glabro
privo di peli
glomerulo
infiorescenza di fiori sessili riuniti in un capolino
sferoidale
governo
= forma di governo
categoria principale di classificazione dei sistemi
selvicolturali, basata sul processo di riproduzione
adottato ai fini della rinnovazione del bosco.
NOTA: (1) vengono riconosciute, pertanto, due
fondamentali forme di governo: (a) governo a ceduo, se
la rinnovazione avviene per ricaccio dei polloni da
ceppaia, e (b) governo a fustaia se la rinnovazione
avviene interamente in modo diverso. (2) possono essere
individuate altre forme di governo intermedie ovvero
forme di governo transitorie nell'ambito della conversione
dei boschi da un aforma di governo ad un altra:
generalmente da ceduo a fustaia
governo a ceduo
l'insieme di tutti quei sistemi selvicolturali in cui il bosco
deriva da ricaccio di polloni da ceppaia ed è destinato ad
essere rinnovato allo stesso modo secondo un turno
generalmente molto breve
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioG.htm (3 of 5) [18/11/07 21.26.51]
Glossario botanico G
governo a fustaia
forma di governo nella quale la rinnovazione del
soprassuolo avviene per disseminazione naturale oppure
per piantagione o semina artificiali
grado del
diradamento
insieme dei criteri qualitativi e quantitativi che
caratterizzano un diradamento. A questo fine si prendono
in considerazione : (a) la differenziazione cioè la
ripartizione con cui si eliminano o si rilasciano piante
appartenenti alle varie classi biosociologiche e (b) il
grado di intervento in ciascuna classe al momento del
diradamento
NOTA: i gradi più tipici sono: grado debole, moderato e
forte
grado di copertura
la porzione della superficie totale di un popolamento o di
una stazione che risulta coperta dalle proiezioni verticali
delle chiome o da altra vegetazione
graffietto
strumento a mano, con lama a forma di sgorbia, per
marcare, con una piccola incisione superficiale, alberi o
tronchi
grana
l'aspetto piu' o meno scabro che un dato legno presenta
soprattutto sulle sezioni trasversali
grandezza
altezza delle piante cosi' suddivisa:
prima grandezza quelle che sono o superano i 30 m.
seconda grandezza quelle che sono tra i 20 e 30 m.
terza grandezza quelle che non superano i 20 m.
piccoli alberi quelli che non superano i 8-10 m.
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioG.htm (4 of 5) [18/11/07 21.26.51]
Glossario botanico G
grappolo
infiorescenza o infruttiscenza con asse primario centrale
allungato ed assi secondari laterali (racemo pendente)
gru a cavo
impianto di esbosco meccanizzato che consiste di : (a)
una fune portante tesa fra due sostegni costituiti da alberi
piloni o da pali infissi al suolo che prendono il nome di
ritto di estremità e di ritto di estremità allo scarico
( collocato presso il punto di scarico ed il motore); (b) un
carrello che scorre sulla fune portante e che manovrato da
una fune traente, può issare e portare all'arrivo i carichi;
(c) una fune traente che collega il motore al carrello e che
permette di portare quest'ultimo al punto di scarico;
questa fune traente è prolungata da una fune di richiamo
che, passando per una carrucola di rinvio e se necessario
per delle carrucole laterali, arriva la motore e serve a
rinviare il carrello scarico dalla stazione di arrivo
all'estremità opposta
gruppo di
particelle in
rinnovazione
l'insieme di particelle in un azienda in cui un piano di
assestamento prescrive delle operazioni di rinnovazione
entro un dato periodo
guaina
espansione della base fogliare che abbraccia l'asse
caulinare su cui la foglia e' inserita
glossario
a-b-c-d-e-f-G-i-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
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glossario botanico I
glossario
a-b-c-d-e-f-g-I-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
ibrido
prodotto dell'incrocio di due specie o varieta' diverse
igrofila
specie che predilige stazioni umide
imboschimento
impianto artificiale o diffusione naturale del bosco su un
terreno che non ha mai portato il bosco ( p.es. dune mobili,
discariche di miniera ) ovvero su un terreno non coperto da
bosco a memoria d'uomo
imparipennata
foglia composta a nervatura pennata, in cui le foglioline
sono in numero dispari
impianto del
bosco
costituzione artificiale di un bosco secondo i metodi
correntemente adottati in selvicoltura
impollinazione
trasporto del polline, fatto da agenti diversi (vento, acqua,
insetti, ecc.) dalle sacche polliniche ove e' prodotto fino
allo stimma o all'ovulo
imposto
= piè di bosco
piazzale lungo una strada rotabile o altra via di trasposto
ordinario dove vengono depositati legnami tondi o altri
prodotti forestali alla fine dell'esbosco
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioI.htm (1 of 4) [18/11/07 21.26.54]
glossario botanico I
impresa boschiva
impresa che procede alle operazioni di utilizzazione
forestale, cioè all'abbattimento, alla depezzatura ed
all'esbosco
incisione
= faccia resinata, ferita
incisione di andamento verticale lungo il tronco e più o
meno profonda, praticata dopo la scorzatura, e
progressivamente allungata o allargata, al fine di
raccogliere resina
incolto
territorio non coltivato ( escluso il maggese ) affatto
trascurato o utilizzato solo per il pascolo, raccolta di legno,
caccia, ricreazione, ecc. oppure destinato alla
conservazione del suolo o alla protezione della natura
incremento
= accrescimento
genericamente: qualsiasi aumento di dimensioni ( diametro,
altezza, ecc. ) o di qualità o di valore di un singolo albero o
di un soprassuolo
incremento
corrente
incremento annuo relativo all'ultimo anno, direttamente
osservato
incremento
medio
= incremento medio annuo
il volume di un albero o di un soprassuolo coetaneo diviso
per l'età
incremento
medio di massa
totale
la somma della massa presente in un popolamento ad una
data età più le masse fino a quell'anno raccolte per
diradamento, più le masse altrimenti cadute o raccolte,
divisa per l'età
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glossario botanico I
incremento
periodico
incremento in un periodo determinato, generalmente di 10
anni
indeiscente
frutto che non si apre liberando il seme, ma lo accompagna
fino alla germinazione o si distrugge per marciscenza
indice di densità
in generale, qualsiasi misura dendrometrica presa come
espressione quantitativa della densità; secondo i criteri più
antichi si prendono ( come espressione assoluta della
densità ) il numero di piante, oppure l'area basimetrica,
oppure il volume espressi per unità di superficie, ovvero
( come espressione relativa ) i rapporti fra il numero delle
piante, area basimetrica o volume per ettaro e i
corrispondenti valori desunti da una tavola alsometrica
presi come termni di confronto
indice di feracità
= indice di fertilità
parametro dendrometrico ( massa totale, massa principale,
altezza media, altezza dominante, ecc. ) preso come indice
di confronto della capacità produttiva di popolamenti puri
coetanei di una data specie cresciuti in diverse stazioni
NOTA: l'indice di feracità per eccellenza è l'altezza
dominante media riferita ad una età base arbitrariamente
fissata
infiorescenza
l'insieme di piu' fiori
influenze del
bosco
tutti gli effetti esercitati dalla copertura forestale
sull'ambiente, p.es. la regimazione delle acque, la
conservazione del suolo, ecc
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glossario botanico I
infruttiscenza
l'insieme di piu' frutti
internodo
porzione di caule compresa tra due nodi consecutivi
intero
non suddiviso, privo di intaccature
inventario
forestale
il rilevamento della superficie, composizione, struttura,
volume, caratteri ecologici, ecc. dei boschi di un ampio
territorio, eseguito ai fini della programmazione generale
ipocotile
parte del fusticino della plantula compresa tra i cotiledoni e
la radichetta
ipogei
si dice di cotiledoni che non emergono dal suolo
glossario
a-b-c-d-e-f-g-I-l-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioI.htm (4 of 4) [18/11/07 21.26.54]
glossario botanico L
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-L-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
lamina
la parte espansa di una foglia
lanceolato
a forma di lancia, con la parte larga vicino alla base
latifoglie
termine non scientifico ma di uso tecnico corrente per
indicare alberi o arbusti appartenenti al gruppo botanico
delle Angiosperme ( non tutte necessariamente a foglia
larga ) con generica contrapposizione alle Gimnosperme
che sono spesso aghifoglie
lato di caduta
la parte dell'albero ch eguarda verso la direzione verso cui
si vuole che cada
lavorazione
boschiva
abbattimento ed esbosco, particolarmente di legnami tondi
di grosse dimensioni
NOTA: un operaio addetto è un boscaiolo
legna da ardere
legno tondo, spaccato, o segato, oppure scarti, ramaglia,
ecc., tagliato in pezzi corti, o ridotto in trucioli grossolani
(legna da ardere in trucioli), destinato ad essere bruciato
come combustibile
legna da carbone
legna destinata ad essere trasformata in carbone
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glossario botanico L
legna da catasta
= pezzo da catasta
legno tondo o spaccato con l'ascia, tagliato in pezzi corti
(generalmente 1 metro) destinato ad essere misurato in
metri steri, per esempio legna da ardere, tondelli da
cellulosa
legna da fascina
legna tonda di meno di 7 cm. di diametro in punta
legname
legno, dopo la prima lavorazione, legna da ardere esclusa,
anzi, spesso in contrapposizione a legna da ardere , si
specifica "legname da lavoro"
legno
tessuto complesso che costituisce il sistema vascolare per
il trasporto della linfa grezza
legno comune
termine collettivo nelle norme di qualificazione che indica:
(1) legno di latifoglie di qualità media o scadente
(2) legno di conifere di impiego generale in costruzioni o in
edilizia
(3) legno di qualità inadatta alla finitura
legno da
ebanisteria
= legno fino
legname destinato ad ulteriori lavorazioni per oggetti in cui
l'apparenza ha più importanza delle caratteristiche
meccaniche
legno da
estrattivi
legno adatto alla produzione di prodotti vari, p. es. legno da
tannino di Castagno
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glossario botanico L
legno di
compressione
= canastro
legno di reazione sviluppatosi tipicamente sul lato basso
dei rami o dei fusti inclinati o contorti delle piante di
conifere, e caratterizzato, anatomicamente, da tracheidi
densamente lignificate, arrotondate in sezione trasversale
ed aventi fessurazioni spiralate della parete cellulare; zone
di legno di compressione sono tipicamente più dense e più
scure del tessuto circostante e presentano un ritiro
longitudinale abnormemente elevato che provoca
distorsioni o spaccature
legno di tensione
= legno di trazione, legno cotonoso, legno bianco
legno di reazione formato tipicamente sulla parte superiore
dei rami o dei fusti inclinati o contorti di alberi dicotiledoni
e caratterizzato anatomicamente dall'assenza di
lignificazione delle pareti cellulari e spesso dalla presenza
di uno strato gelatinoso interno nelle fibre
NOTA: (1) presenta un ritiro longitudinale più elevato della
norma che tende a provocare distorsioni e fessurazioni
mentre la superficie levigata tende a diventare fibrosa o
lanosa particolarmente su legno verde
(2) riscontrato anche su dicotiledoni erbacee sia sul fusto
che sulla radice
legno duro
legno di durezza elevata come p.es. quello di quercia o
faggio
legno giovanile
la parte più interna dello xilema che circonda il midollo in
cui le cellule sono più piccole e a struttura più primitiva di
quelle del comune xilema. Il periodo in cui si forma è il
periodo giovanile che varia secondo la specie, gli individui
e le condizioni ambientali
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glossario botanico L
legno migliorato
legno sottoposto a trattamenti speciali per ridurre o
diminuire distorsioni o movimenti interni, oppure per
aumentarne la resistenza o altre caratteristiche
legno primaticcio
= legno primaverile, legno iniziale
la parte meno densa, a cellule più grandi, che si forma per
prima di un anello di accresciamento
legno secco in
piedi
legname ricavabile da alberi che hanno cessato di vivere
ma sono rimaste in piedi
legno tardivo
= legno estivo
la parte più densa, a cellule più piccole formata più tardi, di
un anello di accrescimento
legno tenero
legno di durezza relativamente bassa come p. es. legno di
Pioppo
legno tondo
legna da ardere o legname allo stato tondo
legume
frutto secco monocarpellare deiscente a maturita' si apre in
due valve lungo le linee di sutura, ventrale e dorsale
lenticella
piccola apertura o pori, della corteccia del fusto e dei rami,
analoghi agli stomi;permettono gli scambi gassosi
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glossario botanico L
lepidottero
xilofago
membro dei Lepidotteri (farfalle) appartenente ad alcune
famiglie fra cui soprattutto Cossidi e Sessidi, le cui larve
scavano nel legno di piante viventi fori talvolta molto
grossi danneggiando notevolmente la qualità del legno ma
senza provocare la morte della pianta
NOTA: in Europa il principale rappresentante è Cossus
cossus (volgarmente perdilegno rosso) particolarmente
dannoso su Pioppo e Salice
lettiera
= strame
materiale organico di vario genere, solo parzialmente
decomposto; occupa gli strati piu' superficiali del suolo
letto di caduta
il punto in cui un albero è caduto o è stato abbattuto
letto di semina
il suolo su cui cade il seme nel processo della rinnovazione
naturale
liberare
tagliare alberi o altra vegetazione che, con la loro
concorrenza ostacolano l'accrescimento di alberi o altra
vegetazione preferiti: questi ultimi risultano così liberati
libro economico
il registro su cui si annotano, particella per particella, tutte
le operazioni compiute durante il periodo di applicazone di
un piano di assestamento, con particolare riguardo
all'annotazione delle masse ricavate dai tagli
lichene
associazione di un alga e di un fungo
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glossario botanico L
lignina
il componenete non carboidrato del legno e di certi altri
tessuti vegetali, che incrosta le pareti cellulari e cementa
assieme le cellule
limantria
farfalla della famiglia dei Lymantriidae; molti di esse sono
gravi defogliatrici di alberi forestali, p.es. il bombice di
spari (Lymantria dispar), il bombice dal ventre bruno
(Euproctys crysorrhoea), la monaca (Lymantria monacha)
limite della
vegetazione
arborea
termine generico per indicare il limite oltre il quale gli
alberi non vegetano e non possono vegetare
NOTA: il fattore limitante è, più comunemente, legato
all'altitudine o alla latitudine, come p.es. la temperatura, ma
può essere l'aridità, il ristagno d'acqua, o l'inquinamento
atmosferico
lineare
si dice di foglia stretta e molto allungata
lobato
dotato di lobo; foglia lobata: in cui le intaccature del
margine non arrivano alla meta' di ciascuna delle due parti
speculari in cui risulta suddiviso il lembo dell'asse mediano
della foglia
loggia
cavita' interna di ovari o frutti; le logge sono separate per
mezzo di setti o diaframmi, e racchiudono gli ovuli o i semi
lucivaga
pianta che ama la piena luce
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioL.htm (6 of 7) [18/11/07 21.26.58]
glossario botanico L
lumber jack
strumento di sollevamento usato soprattutto nella
formazione delle cataste
lupo
albero vigoroso generalmente di portamento scadente che
invade più spazio di quanto non meriti per il suo valore e
che, così, danneggia o tende a danneggiare piante vicine
potenzialmente migliori
NOTA: in generale un predominante o un dominante con
una chioma ampia e diffusa
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-L-m-n-o-p-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioL.htm (7 of 7) [18/11/07 21.26.58]
glossario botanico M
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-M-n-o-r-s-t-v-x-z
macchia
termine generale per bosco intricato per lo più costituito
da piante di piccole dimensioni o di canne , arbusti ecc.
macchia
mediterranea
vegetazione arborea ed arbustiva sempreverde, densa e
composta da piante ramose e contorte con frequente
partecipazione di cespugli aromatici; presente nella
regione mediterranea in territori in cui la foresta climax è
stata distrutta
NOTA: è uno stato di degradazione meno spinto di quello
della gariga
macchiatico
(1) termine antico che si riferisce al volume di
soprassuoli o di alberi in piedi destinati all'immediata
utilizzazione cioè considerati dal punto di vista delle
operazioni relative, pertanto il termine sopravvive come
abbreviazione , nel senso seguente
(2) ( = valore di macchiatico ) valore globale di un
soprassuolo in piedi destinato all'immediata utilizzazione
NOTA: il valore unitario (per metro cubo, per metro
stero, ecc) è ovviamente il prezzo di macchiatico
macchina
sminuzzatrice
macchina per ridurre il legno in trucioli o schegge
grossolani per impieghi come combustibile, fabbricazione
di carta o di pannelli truciolari
machete
strumento di taglio a mano, con manico corto e lama
lunga e relativamente pesante, impiegato per tagliare
vegetazione inferiore
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioM.htm (1 of 7) [18/11/07 21.27.01]
glossario botanico M
macroblasto
getto di accrescimneto allungato, contrapposto a
brachiblasto che designa invece, rami corti che si
sviluppano alla base dei verticilli
macrosporofillo
sporofillo portante ovuli
mal bianco
= oidio, nebbia
malattia da funghi che fa sì che le foglie e i giovani
germogli appaiono come ammuffiti
mal dell'inchiostro
denominazione comune per la malattia delle radici di
Castanea sativa
( più raramente Fagus sylvatica) causata da specie del
genere di funghi Phytophtora
NOTA: le radici infette mostrano una coloratura bluinchiostro
mal della tela
malattia delle foglie e delle gemme, che si sviluppa sotto
la neve ed è causata da molti funghi; si manifesta più di
frequente sulle conifere
marezzatura
= superficie a marezzatura
figura prodotta da fibratura ondulata irregolare che a
causa del diverso angolo di incidenza della luce rispetto
alla direzione delle fibre presenta una successione di
sottili bande e chiazze lucide e opache
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioM.htm (2 of 7) [18/11/07 21.27.01]
glossario botanico M
marezzatura da
dorso di violino
= figura da dorso di violino
figura prodotta da un tipo di fibratura ondulata che si
riscontra per es. nel legno di Acer; tale legno viene
tradizionalmente adopaerato per il dorso di strumenti a
corda, cioè violini
margotta
modo di provocare l'emissione di radici da una porzione
aerea non staccata dalla pianta, generalmente provocando
una ferita, trattandola con sostanze stimolanti l'emissione
di radici, e avvolgendola con materiale umido trattenuto
da una copertura impermeabile; in tal modo la porzione
trattata diventa capace di vivere indipendentemente dopo
la separazione dalla pianta madre
martellata
operazione di scelta e marcatura delle piante da abbattere
(martellata delle piante da abbattere) oppure delle piante
da riservare (marcatura delle piante da riservare)
nell'imminenza del taglio
martello
incrementale
strumento a percussione che estrae un truciolo di legno (
in tutto simile alla carota estratta dalla trivella di Pressler,
ma molto più corto), su cui si può misurare lo spessore
degli anelli annuali più esterni e quindi calcolare
l'incremento diametrico di un albero in piedi
maschile
pianta o organo che produce unicamente polline
massa (in piedi)
la quantità di legname o legna da ardere presente in una
data superficie di bosco in piedi, espressa normalmente in
metri cubi per ettaro
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glossario botanico M
massa finale
quella parte del volume prodotto da un popolamento
coetaneo che risulta presente a fine turno
massa intercalare
il volume ricavato da un taglio intercalare, cioè
normalmente da un diradamento
massa principale
= massa dopo il diradamento, soprassuolo principale
quella parte del volume di un popolamento coetaneo che
rimane subito dopo un diradamento
massa totale
= produzione totale
la somma della massa attualmente presente in un
popolamento coetaneo più tutte le masse
precedentemente realizzate con i diradamente a partire
dall'impianto
matricina
pianta rilasciata dopo il taglio di un ceduo per uno o più
turni successivi col pricipale scopo di disseminare oltre
che per produrre legname, ghianda per il pascolo, ecc.
matricinatura
(1) complesso delle matricine in un ceduo
(2) operazione con cui si procede a corredare un ceduo di
matricine p.es. per la conversione da ceduo semplice a
ceduo composto
mellifero
che produce miele
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glossario botanico M
mescolanza per
singoli alberi
= mescolanza per pedali
la condizione di un popolamento misto in cui due o più
specie sono intimamente mescolate
NOTA: in contrapposizione a mescolanza a gruppi dove
ogni specie forma piccoli popolamenti o gruppi puri
mesocarpo
strato mediano del pericarpo compreso tra l'epicarpo e
l'endocarpo, costituita da polpa succulenta e carnosa, di
solito edule
mesofila
si dice di specie a temperamento intermedio nei riguardi
dei fattori ambientali, che abitano stazioni che non sono
nè decisamente umide nè decisamente aride
mesofita
una pianta il cui habitat normale non è nè molto umido nè
molto arido, cioè è mesofitico
messa a dimora
l'azione con cui si dispongono le piantine o semi nel
terreno oggetto di una piantagione o di una semina diretta
metro stero
= stero; abbreviazione: st
unità di volume apparente corrispondente ad una catasta
di legna delle dimensioni di 1x1x1 m.
micorriza
il fenomeno dell'associazione probabilmente simbiotica, o
per lo meno non parassitica, tra una radice, opppure un
rizoma di una pianta verde, e di un fungo
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glossario botanico M
microclima
in generale il clima delle piccole superfici, specialmente
in quanto esso si differenzia significativamente dal clima
generale della regione
microsporofillo
sporofillo portante sacche polliniche
microterma
si dice di specie adattata a vivere in ambienti freddi
midollo
la parte centrale del caule (del fusto)
miglioramento
degli alberi
forestali
tutte le pratiche volte a produrre alberi forestali
geneticamente migliori, p.es. il miglioramento genetico,
la scelta e la protezione di piante da seme
fenotipicamente superiori, e gli studi sulle provenienze
mondatura
= rimondatura
eliminare le gemme laterali e i rami laterali di una
giovane pianta
monocoltura
la pratica di coltivare popolamenti di una sola specie
monocotiledoni
una delle due divisioni delle Angiosperme che raggruppa
le specie caratterizzate fra l'altro da un embrione munito
da un solo cotiledone, accrescimento secondario delle
radici e del fusto per lo più mancante
NOTA: comprende per lo più piante erbacee; fra le specie
di interesse forestale comprende canne, bambù e palme
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glossario botanico M
monoica
specie che ha fiori ermafroditi o fiori maschili e
femminili distinti sullo stesso individuo
monosperma
frutto con un solo seme
motosega
sega a catena, per lo più con motore a scoppio a due
tempi (più raramente con motore elettrico o ad aria
compressa), manovrata da uno o due uomini ed impiegata
per l'abbattimento e la troncatura
movimenti del
legno
= lavoro del legno
rigonfiamenti e ritiro del legname stagionato o di altri
prodotti a base di legno, dovuti a variazioni del contenuto
di equilibrio di umidità
mucronata
foglia terminata da una breve punta
mucrone
punta dura , rigida, pungente, di qualsiasi organo
mutazione
improvvisa modificazione ereditaria della struttura di un
gene o di un cromosoma oppure del numero di
cromosomi
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-M-n-o-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioM.htm (7 of 7) [18/11/07 21.27.01]
glossario botanico N
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-N-o-p-r-s-t-v-x-z
naturalizzato
si dice di specie che, introdotta in un territorio non
appartenente al suo areale, poi vi si insedia stabilmente
per le favorevoli condizioni ambientali
nervature
cordoni che costituiscono il sistema conduttore del
lembo fogliare
nodo
punto di inserzione di gemme e foglie su fusto e rami
novelleto
il primo stadio evolutivo di una fustaia coetanea a
rinnovazione naturale che va dalla germinazione del
seme all'età in cui le chiome vengono in contatto
reciproco e la copertura si chiude
nudo
si dice di fiore privo di involucri protettivi
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-N-o-p-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioN.htm [18/11/07 21.27.03]
glossario botanico O
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-O-p-r-s-t-v-x-z
obconico
a forma di cono rovesciato
oblanceolato
a forma di lancia rovesciata
obovato
a forma di uovo rovesciato
ombreggiamento
condizione per cui una giovane piantina è protetta
dall'azione diretta dei raggi solari o dall'essicazione del
suolo per evaporazione, da vegetazione circostante oppure
(come in vivaio o in piantagioni) da schermi artificiali
ombrella
infiorescenza formata da fiori che partono tutti dallo stesso
punto e raggiungono la stessa altezza
omoclamidato
si dice di fiore provvisto di perianzio formato da un unico
tipo di elementi (tepali)
omomorfe
dicesi di foglie primarie se uguali a quelle della pianta
adulta
omoxilo
legno delle Gimnosperme
opposte
foglie che nascono due per ogni nodo e su lati opposti
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioO.htm (1 of 3) [18/11/07 21.27.05]
glossario botanico O
orbicolare
a forma di cerchio
orecchiette
lobi basali di alcune foglie
orizzonte
divisione di un piano di vegetazione , caratterizzata dal
prevalere da una o piu' specie caratteristiche
orofile
piante che crescono sulle montagne perche' adattate a quel
clima
orologio della
morte
Xestobium rufovillosum (famiglia Anobiidae), le cui larve
scavano gallerie nell'alburno asciutto o nel durame
soprattutto di latifoglie, riducendo il legno ad una struttura
ad alveare ed in polvere
ossifila
di una pianta che vegeta preferibilmente su terreni acidi
ottuso
arrotondato, senza angoli
ovario
la parte del pistillo contenente gli ovuli; in seguito alla
fecondazione si trasforma in frutto
ovato
si dice di lembo fogliare a forma ovale
ovulo
cellula sessuale femminile che dopo essere fecondata si
trasforma in seme
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioO.htm (2 of 3) [18/11/07 21.27.05]
glossario botanico O
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-O-p-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioO.htm (3 of 3) [18/11/07 21.27.05]
glossario botanico P
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-P-r-s-t-v-x-z
pagina
ciascuna delle facce della lamina di una foglia
pacciamatura
qualsiasi copertura della superficie del suolo, sia naturale,
come la lettiera, sia applicata, come residui organici (erba
tagliata, paglia, fogliame), o anche materiali artificiali
come fogli di plastica, lana di vetro, fogli di metallo o di
carta, che viene applicata sul letto di semina in vivaio
palmato
diviso a lobi a forma di palma di mano
palminervia
foglia con nervature centrali a forma di ventaglio
palo
legno tondo o più raramente mezzo tondo o rozzamente
squadrato corto o sottile impiegato per piccole costruzioni
rustiche, recinzioni o come tutore per coltivazioni agricole
paneforte
tipo di pannello a strati la cui anima è costituita da listelli
o tavolette incollate o altrimenti collegate fra di loro
oppure semplicemente accostate, sopra e sotto le quali
sono incollati due o più fogli con fibratura perpendicolare
come per i compensatiS
pannello
materiale lavorato che si presenta sotto forma di tavola
molto larga ed alta o di foglio, ottenuto per
giustapposizione o per diversa ricostruzione di parti di
legno
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (1 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico P
pannocchia
infiorescenza composta costituita da racemi riuniti a loro
volta in un racemo piu' grande
papilionacea
corolla caratteristica delle Papilionaceae e costituita da
cinque petali ineguali: uno superiore generalmente piu'
grande ed eretto (vessillo);due laterali (ali); due inferiori
piu' o meno saldati tra loro oppure liberi (carena)
parafuoco
= tagliafuoco, frangifuoco, rompifuoco
qualsiasi barriera naturale o artificiale disponibile per
isolare, arrestare o modificare la diffusione di un incendio
o adatta come punto di apoggio nella lotta contro esso
parallelinervia
si dice di foglia con nervature principali parallelle
parassita
organismo che vive sfruttando un altro organismo
paratronchi
un tronco, un palo o un piolo piantato lungo una strada di
esbosco, sia per proteggere gli alberi circostanti dallo
sfregamento dei tronchi trainati, sia per impedire che
questi escano di strada
parcella
sperimentale
(1) una superficie di terreno impiantata al fine di
determinare gli effetti di un dato metodo di trattamento
(2) la principale unità di superficie di un impianto
sperimentale, che richiede misurazioni ricorrenti, sovente
divisa in sottoparcelle
paripennata
foglia pennata, con rachide priva della fogliolina terminale
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (2 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico P
particella
= sezione
la divisione territoriale fondamentale di un azienda
forestale, possibilmente definita in modo permanente, al
fine di localizzare, descrivere e registrare le sue
caratteristiche e le operazioni che vi vengono compiute,
come base per l'assestamento. Per evitare inopportune
frequenti revisioni del particellare di una foresta, si può
ricorrere a suddividere le particelle in sottoparticelle
(spesso temporanee) che includono parti omogeee del
soprassuolo. Mentre le particelle sono contraddistinte da
un numero progressivo, le sottoparticelle vengono
disegnate da una lettera minuscola affiancata al numero di
particella
pasciona
frutti o semi di alberi di un bosco considerati come
alimento per il pascolo; in particolare la pasciona di
ghiande delle quercie e, per il faggio, la pasciona di
faggiole; negli Stati Uniti sono compresi anche i semi di
certi pini
passaggio alla
fustaia
il numero di alberi che, per effetto dell'accrescimento,
passa entro un dato periodo di tempo a quella classe di
diametro che è considerata convenzionalmente la classe
oltre la quale gli alberi sono considerati come elementi
della fustaia e, quindi, oggetto di calcolo del volume
NOTA: pertanto è lo stesso che dire il numero degli alberi
che entro un dato periodo raggiunge la soglia Sdi
cavallettamento
patologia forestale
disciplina delle scienze forestali che tratta delle malattie e
delle disfunzioni degli alberi forestali, singolarmente o
collettivamente
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (3 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico P
pece
residuo scuro, pesante e vischioso, ottenuto per
distillazione del catrame derivato da carbone, olii di
calofonia o di petrolio; è costituita da molti composti
organici, soprattutto idrocarburi, che variano a seconda
della sua origineS
peduncolo
gambo di ciascun fiore o frutto
peli
estroflessioni delle cellule epidermiche; possono essere
uni o pluricellulari, semplici o ramificati
pellucida
trasparente
peltato
si dice di un organo laminare sostenuto nella sua parte
centrale da un peduncolo
pennata
foglia composta , penninervia con foglioline disposte in
due serie opposte ai lati del rachide; la foglia pennata puo'
terminare con una fogliolina (foglia imparipennata)o senza
(foglia paripennata)
penninervia
foglia dalla cui nervatura centrale si dipartono nervature
secondarie tra loro parallele
pentalobata
a cinque lobi
perianzio
l'insieme dei petali e dei sepali
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (4 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico P
pericarpo
involucro che circonda i semi, derivante dalla
trasformazione delle pareti dell'ovario dopo la
fecondazione; e' formato da epicarpo, mesocarpo ed
endocarpo
periderma
gli strati (felloderma, fellogeno e fellema) che
sostituiscono l'epidermide come copertura impermeabile
del fusto, delle radici e dei rami più grossi
perigonio
l'insieme dei tepali
periodo di
curazione
in senso stretto ed appropriato: l'intervallo a cui si
susseguono i tagli di curazione nel quadro del trattamento
a fustaia da dirado
periodo di
preparazione
il periodo che precede una variazione della forma di
governo o trattamento, durante il quale si intraprendono
particolari operazioni per preparare la conversione
periodo di
rinnovazione
il tempo che intercorre fra il taglio di sementazione e il
taglio di sgombero in una fustaia a trattamento a tagli
successivi
periodo di validità
del piano
il periodo di tempo per cui un piano di assestamento
prevede prescrizioni dettagliate
persistenti
foglie che possono durare piu' cicli vegetativi
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glossario botanico P
perticaia
il secondo stadio evolutivo di una fustaia coetanea che va
dalla chiusura della copertura fino al momento in cui
l'accrescimento in altezza comincia a diminuire.
NOTA: (1) i singoli componenti sono detti pertiche
(2) nella letteratura straniera è riconosciuto uno stadio
intermedio fra novelleto (o posticcia) e perticaia che va
dalla chiusura della copertura fino all'età in cui
cominciano a seccare i primi rami alla base: tale stadio
può essere indicato in italiano con giovane perticaia ed i
singoli componenti possono essere chiamati giovani
pertiche
perule
foglie squamiformi che proteggono le gemme
petali
elementi fiorali costituenti la corolla,spesso colorati e
profumati
piano dei tagli
tabella finale di un piano di assestamento che per ciascuna
compresa riassume particella per particella le superfici o le
masse da tagliare nonchè il tipo di taglio prescritto in
progressione annuale o peridica
piano delle
colture
piano di
assestamento
il programma delle operazioni colturali in una foresta per
un dato periodo
(1) un piano per l'assestamento forestale dei boschi di un
azienda
(2) il relativo documento scritto (di regola approvato da un
autorità) che definisce le operazioni consentite e quelle
prescritte durante il periodo di validità del piano
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (6 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico P
piano dominante
l'insieme degli alberi di una fustaia stratificata che
formano il piano più elevato della copertura; costituito
p.es. da frequenti piante emergenti in foreste tropicali,
oppure da piante portaseme che sovrastano della
rinnovazione in una fustaia a due piani, oppure ancora
dalle piante matricine di un ceduo
piano dominato
= strato dominato
in generale alberi e piante legnose che vegetano sotto un
piano dominante in una fustaia stratificata
piano sommario
termine generico per designare un piano di assestamento
non tanto dettagliato e non basato su calcoli tanto precisi
quanto un vero e proprio piano di assestamento, di cui,
talvolta, costituisce un atto preliminare
pianta da seme
un albero prescelto, e spesso destinato esclusivamenete,
alla raccolta del seme
pianta del vecchio
ciclo
= pianta residua
una pianta che è scampata ad una utilizzazione o ad un
incendio oppure ad un altra catastrofe, e che pertanto
occupa una posizione dominante rispetto al soprassuolo
insediatosi successivamente
pianta indicatrice
qualsiasi pianta che con la sua presenza, con la sua
frequanza o con il suo vigore rivela una qualsiasi proprietà
della stazione
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glossario botanico P
pianta
ingombrante
qualsiasi albero destinato ad essere eliminato perchè
esercita un azione di concorrenza su altri alberi (anche
della stessa specie) ritenuti di valore economico di gran
lunga superiore
pianta plus
= albero plus, albero scelto
un fenotipo stimato soggettivamente (ma non provato
sperimentalmente) di eccezionale superiorità rispetto ad
una o più qualità, p. es. rapidità di accrescimento
eccezionale rispetto alla stazione, portamento regolare,
ottima qualità del legno, manifesta e non comune
resistenza alle malattie, alle infestioni di insetti o ad altri
fattori ambientali
piantagione
(1) impianto del bosco collocando a dimora giovani
piantine in contrapposizione alla semina
(2) il popolamento risultato da un tale impianto
piantina
affermata
una piantina, spontanea o introdotta artificialmente, che è
sopravvisuta con conveniente vigore per un sufficiente
periodo (almeno una stagione vegetativa o un anno solare)
e che si trova in condizioni tali da poter dare affidamento
per la sua futura efficace partecipazione al soprassuolo
picciolo
parte della foglia che unisce il lembo o lamina al fusto;
quelle prive del picciolo sono dette sessili
pigna
strobilo femminile delle Pinacee dopo la fecondazione
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glossario botanico P
piroclimax
una comunità che si mantiene in seguito a ripetuti incendi
e che, quindi, ha assunto determinati aspetti che la
differenziano dalle comunità climax vere e proprie
pirofita
una specie provvista di adattamenti per sopravvivere ad
incendi
NOTA: alcuni pini ( in Italia Pinus halepensis, P.pinaster)
sono adattati a diffondersi abbondantemente su siperfici
incendiate
pista (a sfondo
naturale)
Strada sommariamente sistemata semplicemente
modellando o comprimendo materiali in situ, in
opposizione alla strada in terreno migliorato, su cui sono
stati impiegati materiali ( ciottoli, scorie, ecc.) trasportati
da altri luoghi
pista antincendio
una pista mantenuta sgombra da vegetazione di ampiezza
sufficiente affinchè un veicolo fuoristrada possa accedere
a zone remote.
NOTA: non è necessariamente efficace come il parafuoco
pista di strascico
qualsiasi strada, sentiero, pista o traccia sul terreno,
impiegata per l'esbosco
pista forestale
una strada a sfondo naturale o sempilicemente una striscia
sgombra di alberi percorribile da veicoli
pistillo
organo femminile del fiore (gineceo), costituito da uno o
piu' carpelli;e' distinto in tre parti: ovario, stilo, stimma
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (9 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico P
planiziari
si dice di alberi che crescono in pianura
in contrapposizione alle piante montane
plantula
piantina originata da seme che non ha ancora emesso
foglie del tutto simili a quelle della pianta adulta
plasticita'
capacita' di una specie ad adattarsi a vivere in ambienti
diversi
policormico
che presenta parecchi fusti anziche' un solo asse principale
poligama
si dice di specie che porta fiori ermafroditi e fiori
unisessuati di un solo tipo sullo stesso individuo o su
individui diversi; pertanto si hanno piante ginomonoiche e
ginodioiche oppure andromonoiche e androdioiche
polispermico
frutto che contiene piu' semi
polline
l'insieme dei minuscoli granuli, detti pollinici, che
riempiono le antere degli stami e che servono per la
impollinazione
pollone (da
ceppia)
fusto che si origina da una gemma avventizia o dormiente
situata presso la base di una pianta legnosa che è stata
tagliata
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (10 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico P
pollone radicato
(1)
pollone radicato
(2)
porzione di un pollone radicale, comprendente parte del
fusto e delle radici, impiegata per la propagazione
vegetativa di alcune specie, p.es. olivo, gelso, susino
pollone laterale che si rende o che viene reso indipendente
dalla pianta madre dopo l'emissione di radici, oppure
anche un breve stolone
pomo
falso frutto, in cui la parte carnosa, edule,e' una
derivazione del ricettacolo accrescente; tipico delle
Pomoideae
popolamento
( = popolamento elementare)
una comunità di alberi o di altra vegetazione di interesse
forestale che sia sufficientemente omogenea per
composizione di specie, struttura, età, densità e altri
caratteri da poter essere ritenuta distinta dalle comunità
confinanti e che pertanto può costituire una suddivisione
elementare ai fini delle operazioni di selvicoltura e di
assestamento
porre in tagliola
= mettere in tagliola, messa in tagliola
operazione di deposito di piantine già estratte dal vivaio e
destinate alla piantagione: le piantine ancora riunite in
mazzetti vengono collocate in un solco o in una piccola
buca con le radici coperte di terra
portamento
la morfologia dell'organismo considerato nel suo insieme
di fusto e chioma
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (11 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico P
postime
potatura
semenzali, trapianti, talee o altro materiale del genere
(p.es. selvaggioni) destinato alla piantagione a dimora
(1) in generale il taglio deliberato di parti vegetali
superflue (anche radici) al fine di migliorare
l'accrescimento o la fruttificazione di una pianta
(2) più in particolare la rimozione deliberata di rami o di
cime multlipe praticata vicino o rasente al fusto al fine di
migliorare il portamento o la qualità del legname degli
alberi
potatura naturale
il fenomeno per cui la parte bassa del fusto degli alberi si
libera gradualmente per la caduta dei rami secchi e, quindi
marciti, (autopotatura) o anche la caduta dei rami in
seguito all'azione del vento, gelo, neve ecc.
preparazione dei
carichi
raggruppare legname in fasci, piccole cataste più o meno
regolari o pacchi in vista dell'ulteriore trasporto con altri
mezzi
preparazione del
taglio
scorzatura e rimozione con l'ascia dei contrafforti radicali
attorno alla base di un albero al fine di facilitare il taglio
predominante
= superdominante
un albero la cui chioma si è sviluppata al di sopra del
livello generale della copertura
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (12 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico P
prevenzione degli
incendi
tutte le attività che mirano a ridurre il numero degli
incendi con la propaganda, con misure legislative,
amministrative, selvicolturali, ecc.
processionaria
termine che indica alcune specie di lepidotteri le cui larve
si spostano raggruppate ed ordinate in fila (cioè in
processione) ma che designa per eccellenza la
processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) che è
molto diffusa e dannosa nel bacino del Mediterraneo
prodotti resinieri
termine generale per indicare tutti i prodotti dell'industria
della resina, come trementine, essenza di trementina,
acqua ragia, ecc
prodotto forestale
= prodotto della selvicoltura
qualsiasi materia prima o comunque qualsiasi prodotto
non lavorato raccolto nei boschi
profilli
sinonimo di foglie primarie
pronubo
tutto cio' che contribuisce alla fecondazione
propagginatura
l'emissione di radici da parte di un ramo parzialmente
sepolto, mentre è ancora unito alla pianta madre
(propaggine), e capace di vivere indipendentemente una
volta separato da essa
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (13 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico P
provenienza
la zona geografica e l'ambiente di cui gli alberi genitori
sono nativi ed in cui si è formata la loro costituzione
genetica per selezione naturale
provvigione
il capitale legnoso formato dal volume totale degli alberi
in piedi in un azienda forestale o in una compresa
NOTA: per una singola particella si parla piuttosto di
massa
provvigione
normale
la provvigione che si riscontra in un bosco normale; le sue
caratteristiche comprendono una densità, un volume ed un
incremento ideali in relazione agli scopi della gestione
pruina
formazione cerosa che forma uno strato protettivo su
frutti o foglie
pubescente
ricoperto di peluria
punteruolo
coleottero della grande famiglia dei Curculionidae,
caratterizzato dal capo dell'adulto più o meno prolungato
in un rostro (= naso, becco) con antenne claviformi,
generalmente ricurve e da larve apode; molte specie, come
adulti o larve, sono seri parassiti forestali, soprattutto
come perforatori dei semi di conifere (p.es.Hylobius e
Pissodes spp) e di latifoglie, e come perforatori del colletto
delle piante
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-P-r-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioP.htm (14 of 14) [18/11/07 21.27.10]
glossario botanico R
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-R-s-t-v-x-z
racemo
infiorescenza semplice formata da un asse allungato su cui
sono inseriti fiori peduncolati; sinonimo di grappolo
rachide
asse centrale nelle foglie composte o nelle infiorescenze
radica
(1) escrescenza legnosa della radice o del fusto con
fibratura molto contorta
(2) la figura caratteristica del legno di tali escrescenze e
che può raggiungere effetti molto decorativi come p.es.
betulla ghiacciata, acero occhiolinato, ecc
(3) ciocco da pipe
radicare
di telee, l'emissione spontanea o provocata di radici
radice
parte generalmente ipogea dell'asse della pianta, si origina
dalla radichetta dell'embrione contenuto nel seme; svolge
funzioni di vario tipo, le piu' importanti sono: ancoraggio
al suolo della pianta, assorbimento dell'acqua e dei sali
minerali, accumulo di sostanze di riserva
ramaglia
= ramata
parti legnose di un albero diverse dal fusto e dalle radici
rastremazione
la progressiva riduzione di grossezza, generalmente
espressa in diametro, dalla base del fusto di un albero o di
un tronco verso l'alto
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioR.htm (1 of 7) [18/11/07 21.27.15]
glossario botanico R
refilo
la striscia di legno tagliata via nel corso della refilatura di
tavole
relascopio (a
specchi di
Bitterlich)
strumento ottico che serve a determinare: l'area
basimetrica per ettaro, l'altezza reale degli alberi, il
diametro delle piante, l'altezza formale, la pendenza del
terreno, le distanze orizzontali
reniforme
a forma di rene
resina naturale
termine generale che indica le secrezioni di certi alberi o
di insetti loro parassiti, che sono prodotti di ossidazione o
di polimerizzazione dei terpeni, composti da miscele di
acidi o esteri aromatici insolubili in acqua ma solubili in
etere, alcool ed altri solventi organici; sovente essudano da
ferite e, per scopi economici vengono, ottenuti o da ferite
artificialmente procurate alle piante o per estrazione dal
legno con solventi
resinazione
in generale tutte le operazioni di raccolta, confezione e
commercio della resina ricavata da alberi in piedi e dei
suoi prodotti
retinervia
si dice di foglia in cui le nervature formano una specie di
reticolo;questo tipo di nervatura si trova di solito nelle
Dicotiledoni
ricettacolo
asse fiorale su cui sono inseriti gli antofilli sterili e fertili
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glossario botanico R
rimboschimento
(1) diffusione del bosco su territori anteriormente boscati o
no. Lo scopo del rimboschimento può essere la produzione
di legno, oppure quello di ottenere la ricostituzione
vegetale per diversi scopi: p.es.la protezione del suolo
dall'erosione, la regimazione delle acque, ecc.; spesso nel
rimboschimento la funzione produttiva è associata a quella
produttiva
(2) il rimboschimento consiste nel piantare o seminare
degli alberi su terreni dove erano già esistite delle foreste,
mentre l'imboschimento è l'azione di diffondere il bosco
ove questo non era precedentemente diffuso a memoria
d'uomo. E 'utile distinguere le opere di ricostituzione
forestale o rimboschimenti di ricostituzione che si attuano
sul territorio forestale e per conseguenza non modificano,
nelle statistiche, la superficie forestale, e le opere di
imboschimento realizzate fuori delle foreste esistenti che
fanno aumentare la superficie forestale della regione
rimboschimento
di compensazione
rimboschimento imposto per compensare una perdita di
superficie forestale verificatosi altrove p.es .per l'apertura
di una cava o in conseguenza di una qualsiasi costruzione
rinfoltimento
= rimboschimento delle radure
piantagione o semina diretta in radure eseguita con le
stesse specie o con specie diverse da quelle che
compongono il popolamento circostante
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glossario botanico R
rinnovazione
rinnovazione
anticipata
rinnovazione
naturale
supplementare
ripariali
(1) processo naturale o artificiale per cui si costituisce un
popolamento di nuova generazione
(2) anche il nuovo popolamento che ne risulta
NOTA: la rinnovazione naturale è, in senso stretto, quella
che deriva da disseminazione naturale (spesso facilitata da
tagli di rinnovazione) ma comprende anche la
rinnovazione per riproduzione vegetativa
(specificatamente: rinnovazione agamica) derivante da
ricaccio di polloni da ceppaia, da polloni radicali,ecc.; i
soprassuoli di origine naturale vengono detti spontanei. La
rinnovazione per via vegetativa, p.es. di un ceduo, porta ad
un ringiovanimento del popolamento.
Al contrario, la rinnovazione ottenuta per piantagione o
per semina artificiale è detta rinnovazione artificiale. I due
processi conducono all'immediata ricostituzione del
popolamento sulla superficie interessata senza soluzione di
continuità nella destinazione forestale ed in questo, il
concetto di rinnovazione differisce nettamente dal
concetto di rimboschimento e dal concetto di
ricostituzione naturale del bosco
= rinnovazione preesistente, prerinnovazione,
rinnovazione spontanea.
rinnovazione già insediatasi spontaneamnete prima
dell'inizio dei tagli successivi o dell'esecuzione di un
taglio raso
ulteriore rinnovazione naturale in un popolamento già
sottoposto al taglio, che si manifesta con un certo ritardo
specie che vivono lungo i corsi d'acqua o nei laghi e
comunque in ambienti umidi
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glossario botanico R
ripresa
ripresa periodica
ripresa principale
ripulitura
in generale la quantità utilizzata o da utilizzare entro un
definito periodo di tempo in una data superficie forestale,
considerata dal punto di vista della produzione sostenuta
(1) (= produzione intermittente) il prodotto ottenuto di
tanto in tanto da una foresta che non è ordinata a una
produzione annua
(2) l'intera quantità totale da utilizzare in una foresta, o in
una compresa, entro il periodo di validità del piano
quella parte di volume che dal calcolo della ripresa risulta
dai tagli di maturità, cioè è costituito dalla massa finale
(1) genericamente: qualsiasi taglio di vegetazione inferiore
indesiderabile
(2) in senso stretto: uno di quei tagli, andanti o localizzati,
di alte erbe, cespugli o arbusti che si rendono necessari per
assistere giovanissimi soprassuoli coetanei
NOTA: (1) le ripuliture costituiscono una tipica sequenza
di operazioni, quasi sempre indispensabili nelle giovani
piantagioni, che precede l'inizio dei diradamenti (2)
sfoltimenti di giovanissima rinnovazione molto densa
quale si può avere per rinnovazione naturale o per semina
artificiale, sono piuttosto degli sfolli
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioR.htm (5 of 7) [18/11/07 21.27.15]
glossario botanico R
ripulitura del
sottobosco
taglio dei componenti inferiori del popolamento e cioè
tipicamente del sottobosco arbustivo e del piano arboreo
inferiore, per favorire la rinnovazione, facilitare l'accesso e
ridurre il pericolo di incendio
riserva
qualsiasi pianta o gruppo di piante rilasciato dopo il taglio
di un bosco nell'ambito di qualsiasi forma di governo
risina
= cava
via predisposta, spesso con sezione trasversale a forma di
canale, costruita in legno o altri materiali, lungo la quale
vengono fatti scorrere i trochi, più spesso per gravità, ma
anche per trazione animale o meccanica
risonanza
la capacità dei corpi elastici di vibrare quando certe
frequenze di onde sonore agiscono su di essi dall'estreno;
di qui legno di risonanza impiegato per la costruzione di
violini
ritardante
ritidoma
= ignifugo, ignifugante
qualsiasi sostanza che chimicamente o fisicamente riduce
l'infammabilità: p.es. un liquido o una poltiglia lanciata da
terra o da aeroplani nelle operazioni antincendio
la parte della corteccia che si trova all'esterno del
fellogeno, costituita da cellule morte e che periodicamente
si distacca sotto forma di placche o di strisce
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioR.htm (6 of 7) [18/11/07 21.27.15]
glossario botanico R
rizoma
roncola
fusto ipogeo strisciante, piu' o meno orizzontale,irregolare,
nodoso, e spesso ricco di sostanze di riserva; il rizoma
porta gemme, squame (al posto delle foglie) e radici
avventizie
strumento di taglio a mano, con lama relativamente lunga
e uncinata in punta, impiegato per decespugliare, potare o
sramare
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-R-s-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioR.htm (7 of 7) [18/11/07 21.27.15]
glossario botanico S
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-S-t-v-x-z
saggio di
utilizzazione
il rapporto percentuale fra la ripresa reale e la provvigione
reale, preso come misura dell'intensità dei tagli
sagittata
a forma di punta di freccia
samara
frutto secco indeiscente monosperma, provvisto di un'ala
membranosa sviluppata, periferica oppure unilaterale
saprofita
organismo vegetale incapace di sintetizzare gli elementi
nutritivi di cui ha bisogno da sostanze eslusivamente
inorganiche, e che utilizza per il suo nutrimento materia
organica morta, contribuendo così, spesso, alla sua
decomposizione
sarmentoso
si dice di pianta a portamento prostrato o rampicante, a fusti e
rami sottili, con internodi molto allungati
savana
tipica formazione vegetale tropicale o subtropicale di pianura
caratterizzata da vegetazione erbacea (dominata da
graminacee) con eventuali cespugli o alberi sparsi; secondo i
casi si può avere: savana-prateria, savana a cespugli, savana
arborata
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioS.htm (1 of 16) [18/11/07 21.27.21]
glossario botanico S
scandola
piccola tavala oppurtunamente segata e destinata a formare la
copertura di tetti in sostituzione delle tegole
scarioso
che ha la consistenza di una squama secca
schizocarpico
frutto derivato da un ovario pluricarpellare, che a meta' si
scinde in un certo numero di frutti parziali, ciascuno
corrispondente a un carpello
sciabolatura
(1) difetto di tronchi ,pali, ecc. consistente in una marcata
curvatura
(2) curva di un fusto o tronco che non costituisce tuttavia una
brusca piegatura. Generalmente dovuta a condizioni
ambientali (soliflusso, pressione della neve in pendenza,
vento) piuttosto che a cause genetiche
sciafile
sciavero
sinonimi: eliofobo, ombrivaghe, lucifughe. Si dice di piante
che temono la luce, crescono bene nelle zone ombrose o poco
soleggiate, in genere sono le tutte le piante del sottobosco
qualsiasi parte esterna di un tronco tagliato da una sega
durante la segagione longitudinale che ha una faccia piatta e
l'altra curva, essendo costituita dalla parte esterna del tronco,
con o senza corteccia
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioS.htm (2 of 16) [18/11/07 21.27.21]
glossario botanico S
sclerofille
piante sempreverdi e xerofitiche adatte a vivere in stazioni
aride; sono provviste di foglie spesse, coriacee, generalmente
piccole
sclotide
coleottero della famiglia dei Scolytidae (= Ipidae) i cui adulti
e larve scavano gallerie nella regione cambiale (solo nella
corteccia o nella corteccia e nell'alburno) di alberi vivi o
deperienti o abbattuti, provocando danni molto gravi alle
foreste di tutto il mondo
NOTA: alcuni hanno particolare importanza perchè
diffondono malattie da pianta a pianta, p.es. la grafiosi
dell'olmo
scorpioide
si dice di infiorescenza cimosa quando e' avvolta a spirale
piana del tipo monocasio
scosciatura alla
ceppaia
ceppaia su cui rimane una porzione di fusto, anche estesa, a
forma di sciavero, risultato della fessurazione longitudinale
del fusto al momento della sua caduta, a causa di difettosa
tecnica di abbattimento, o di caduta, di piante cresciute
inclinate, nella direzione stessa della loro inclinazione
scottatura
lesioni su fusto, foglie, ecc. dovute a fuoco, sole, o altre fonti
di calore oppure anche dovuta a impiego errato di
antiparassitari o contatto con sostanze chimiche
scudo
parte terminale, piramidale o convessa, della squama
ovuligera
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glossario botanico S
seghettato
selvaggione
selvicoltura
selvicoltura
estensiva
selvicoltura
industriale
selvicoltura
intensiva
si dice di organo che presenta il margine con intaccature e
sporgenze acuminate ed oblique, come i denti di una sega
un semenzale proveniente da disseminazione naturale senza
intervento diretto dell'uomo, in contrapposizione ai semenzali
ottenuti in vivaio, o alle piantagioni per semina; talvolta
impiegato per eseguire piantagioni forestali in mancanza di
postime da vivaio
la scienza e la pratica di coltivare i boschi applicando i
principi dell'ecologia forestale all'impianto, alla rinnovazione
ed a razionali interventi per condizionare la struttura, la
composizione di specie, ecc. dei popolamenti forestali
la pratica della selvicoltura sulla base di bassi livelli di
investimenti e di spese di esercizio per unità di superficie
l'esercizio della selvicoltura al fine di rifornire una data
impresa industriale di lavorazione del legno, p.es. una
cartiera, una segheria, un impianto chimico o una
combinazione tra questi
tipo di selvicoltura che mira ad ottenere il massimo prodotto
sull'unità di superficie, in quantità e in qualità, applicando le
tecniche più progredite
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioS.htm (4 of 16) [18/11/07 21.27.21]
glossario botanico S
seme
organo che ha origine dall'ovulo dopo la fecondazione;
germinando da luogo ad una nuova pianta
semenzale
in generale: una giovane piantina (albero o arbusto), fino a
pochi anni dopo la germinazione
sempreverde
si dice di pianta che conserva le foglie anche di inverno
sepalo
elemento fiorale che costituisce la corolla, generalmente di
colore verde
sericeo
ricoperto di peli sottili e morbidi come seta
serotino
detto in particolare di specie vegetali i cui individui
fioriscono o fruttificano nella stagione avanzata, e di frutti o
coni che restano sulla pianta senza aprirsi per uno o più anni
(p.es. Pinus halepensis), ma anche della schiusura di gemme,
della caduta di foglie, ecc.
sessile
sprovvisto di picciolo o peduncolo
setto
parete di separazione
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glossario botanico S
sezione radiale
superficie piana del legno esposta sia da un taglio
longitudinale che da un taglio trasversale-longitudinale,
passanti l'uno o l'altro dal piano di un raggio, cioè dal piano
passante per il midollo del tronco
sezione
tangenziale
termine convenzionale per indicare la superficie nel legno
lasciata esposta sia da un taglio longitudinale che da un taglio
trasversale-longitudinale che abbiano direzione
perpendicolare ad un raggio qualsiasi; cioè tangenziale agli
anelli di accrescimento
sezione
trasversale
sfibratura
la superficie piana di legno esposta da un taglio
perpendicolare alla direzione della fibratura
separazione delle fibre del legno o di fascetti di fibre con
mezzi meccanici o chimico-meccanici per la fabbricazione
dei pannelli di fibre o della pastalegno
sigaraio
Corculionide della sottofamiglia dei Rinchitini o lepidotteri
delle famiglie dei Tortricidi o degli Eucosmidi, le cui larve
schiudono e si nutrono su foglie che gli adulti hanno
precedentemente arrotolato a forma di sigari
siliqua
frutto molto piu' lungo che largo, bicarpellare, secco,
deiscente in due valve dalla base verso l'apice
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glossario botanico S
sincarpico
si dice di gineceo costituito da piu' carpelli concresciuti e
formanti un unico ovario
sinuato
si dice di margine o contorno con sporgenze e insenature
arrotondate poco profonde
sistema a cavo
= sistema a fune, teleferica, teleforo, via aerea
termine che indica collettivamente tutti i metodi di esbosco
(esbosco a cavo) o di trasporto che si avvalgano di cavi o funi
di diverso tipo e funzionamento, i carichi possono circolare
sia sospesi sopra il livello del suolo che trainati a strascico
sul terreno secondo una grande varietà di soluzioni
sistema a cavo
per gravità
sistemi a cavo che si avvalgono esclusivamente della forza di
gravità
NOTA: al tipo più semplice, in cui il carico scorre in discesa
libera lungo la fune portante fissa (filo a sbalzo = palorcio), si
aggiungono i sistemi a gravità a cavo mobile, in cui un cavo
continuo che scorre tra due puleggie terminali (oppure un
cavo avvolto fra due tamburi terminali) svolge una funzione
di fune frenante e portante oppure, per carichi più pesanti, di
fune frenante mentre il carico scende su una fune portante
fissa
smacchio
seconda e principale fase di esbosco che segue il
concentramento, eseguita non necessariamente più per
strascico bensì con sistemi a cavo o per carico su trattore, o
su muli, ecc.
smarginato
si dice dell'apice di foglia quando e' troncato e porta
un'insenatura piu' o meno profonda alla sommita'
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glossario botanico S
socievole
soprassuolo
si dice di una specie che ha una tendenza naturale a vivere
insieme per formare popolamenti puri
la vegetazione presente su di una superficie di bosco con
particolare riferimento alle piante di maggiore interesse
forestale, le quali, più specificatamente, costituiscono il
soprassuolo forestale
soprassuolo
originato da
seme
complesso di alberi derivato da disseminazione naturale o da
semina diretta in contrapposizione a soprassuoli derivati da
piantagione o ceppaia
sorosio
falso frutto del Gelso
sottobosco
sottocavallo
termine generico che più spesso comprende sia la copertura
erbacea che i cespugli inferiori ed anche gli alberi più bassi,
che vegetano sotto la copertura vegetale
un albero fortemente danneggiato dalla caduta di un altro
albero abbattuto in prossimità
NOTA: detto soprattutto di alberi che avrebbero dovuto
essere risparmiati al taglio ma che, in conseguenza del danno,
occorre eliminare
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glossario botanico S
sottospecie
sovescio
categoria della classificazione tassonomica, di rango
intermedio fra la specie e la varietà, basata su di un numero
di caratteri correlati minore di quello che si impiega per
distinguere le specie, e spesso delimitata da una particolare
distribuzione geografica o anche, ecologica
NOTA: (1) il numero di caratteri correlati, che servono per la
distinzione della sottospecie, è generalmente maggiore di
quello che si impiega per distinguere le varietà (2) la
gerarchia è: forma < varietà < sottospecie < specie
= concimazione vegetale
pratica che permette di aumentare la fertilità del suolo
introducendovi una adeguata coltivazione erbacea, in
particolare di leguminose, ma anche di crucifere o di
graminacee, e sepellendola o arandola quando è ancora in
piena vegetazione, con o senza l'aggiunta di fertilizzanti
minerali
NOTA: una tale coltivazione, che può essere anche costituita
da vegetazione naturale, è detta coltura da sovescio =
vegetazione da sovescio
sparse
foglie inserite sul fusto una per nodo apparentemente senza
alcun ordine (in realta' lungo una linea a spirale)
specchiatura
una raschiatura superficiale o profonda della corteccia fino a
scoprire il legno praticata sul fusto di un albero come
contrassegno; generalmente per facilitare l'apposizione di
segni con vernice o per evidenziare l'impronta del martello
forestale
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glossario botanico S
specie
(tassonomia) simbolo: sp.
la principale categoria della classificazione tassonomica, in
cui i generi vengono suddivisi e che comprende un gruppo di
individui simili che hanno numerosi caratteri in comune
NOTA: (1) la specie è l'unità fondamentale della tassonomia,
su cui è basato il sistema di nomenclatura a due nomi (2) la
gerarchia inferiore della specie è: specie > sottospecie >
varietà > forma
specie pioniera
una specie capace di occupare stazioni prive di vegetazine e
di permanervi colonizzandole finchè viene sostituita dalle
specie successive man mano che la successione procede
spiciforme
a forma di spiga
spiga
infiorescenza semplice,racemosa,costituita da un asse
allungato su cui sono inseriti fiori sessili
spina
protuberanza legnosa e pungente, originata dalla
trasformazione di rami, foglie o stipole
spiralate
si dice di foglie inserite a livelli differenti, apparentemente
senza ordine, ma in realta' disposte su linee a spirale, riunenti
i punti di intersezione
spora
un organo riproduttivo caratteristico in particolare di alcune
piante inferiori, costituito da una o due cellule solamente, e
mai contenente un embrione
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glossario botanico S
sporofillo
foglia fertile in quanto portatrice di ovuli o di sacche
polliniche
squama
sinonimo di perula
squama
ovuligera
foglia modificata a funzione riproduttiva, portante gli ovuli
nella faccia ventrale
squama
pollinifera
foglia modificata a funzione riproduttiva, portante le sacche
polliniche nella faccia dorsale
sramare
tagliare uno o più rami (anche tutti) da un albero caduto,
abbattuto, oppure ancora in piedi
stagionatura
stame
il processo di essicazione del legno, o di altri prodotti come
canne o bambù, condotto con criteri rivolti a migliorarne la
qualità
organo maschile del fiore, costituito dal filamento e dalla
antera che contiene il polline
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glossario botanico S
stazione
(1) il luogo preciso dove si esegue un insieme di osservazioni
(2) un area circoscritta che rappresenta un insieme completo
e definito di condizioni ambientali quale è rilevato
dall'uniformità della vegetazione
(3) il punto preciso dell'habitat in cui si rinviene un individuo
o una specie
(4) un tratto di superficie considerato ai fini dell'esame
dell'ambiente e della sua influenza sulla vegetazione
stazione di
avvistamento
= osservatorio antincendio
costruzione complessa che combina una cabina di
avvistamento o una torre di avvistamento con alloggi delle
vedette
stilo
prolungamento filiforme dell'ovario portante lo stimma
stima forestale
l'azione di determinare le dimensioni, il valore ed il prezzo
che si attribuisce ad un albero, ad un popolamento o ad una
proprietà forestale
stimma
parte terminale del pistillo destinata a ricevere il polline
stipole
appendici squamiformi o fogliacee presenti in coppia alla
base del picciolo di alcune foglie
strada da
esbosco
strada costruita per l'esbosco o usata per l'esbosco
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioS.htm (12 of 16) [18/11/07 21.27.21]
glossario botanico S
stradello di
esbosco a
strascico
= pista di esbosco a strascico
una stretta striscia liberata da sottobosco, ceppaie,ecc., lungo
la quale vengono trascinati i tronchi durante l'esbosco
strato di
accrescimento
uno strato di legno o corteccia chiaramente prodotto durante
il periodo vegetativo
NOTA: (1) frequentemente e particolarmente in specie della
zona temperata divisibile in legno primaticcio ( o corteccia
primaticcia) ed in legno tardivo (o corteccia tardiva) (2) in
sezione trasversale si manifesta in anelli di accrescimento che
in particolari sezioni possono apparire discontinui
( = incompleti, parziali)
strato erbaceo
e arbustivo
inferiore
le piante erbacee (felci incluse) e gli arbusti più bassi che
occupano una superficie
strobilo
falso frutto delle conifere (Gimnosperme), con fiori
unisessuali, costituito da squame recanti le sacche polliniche,
o da foglie carpellari che portano gli ovuli e successivamente
i semi
struttura
il modo in cui le piante che compongono un popolamento si
distribuiscono per classi di età, per classi di diametro o di
altre dimensioni, oppure anche per classi arboree
struttura
disetanea
la struttura di un popolamento disetaneo
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioS.htm (13 of 16) [18/11/07 21.27.21]
glossario botanico S
struttura
irregolare
termine usato per indicare la struttura di popolamenti o di
particelle in cui si verifica la cosistenza o la giustapposizione
di singole piante o di gruppi di piante di età e sviluppo
sensibilmente diversi per cui l'insieme risulta genericamente
disetaneo
subdominante
(1) (ecologia) una componente di una comunità
(generalmente una specie) che pur essendo localmente
condominante non è in generale tanto diffusa o vigorosa
quanto la specie dominante
(2) (selvicoltura) analogamente una specie di un
popolamento misto che non arriva ad eguagliare per numero
e vigore le specie dominanti e quelle condominanti
suberosa
della natura e consistenza del sughero; ricoperta di sughero
subsessile
quasi sessile
substrato
materiale sottostante a qualche cosa d'altro, p.es. il suolo
sotto le piante o animali, il mezzo nutritivo su cui degli
organismi vivono o vengono allevati; uno strato inferiore di
roccia, per opposizione al solum sovrastante
succhiello di
Pressler
= trivella di Pressler
strumento a forma di succhiello con asta perforante cava a
forma di tubo che serve a tirar fuori dal tronco di alberi un
sottile cilindro radiale dii legno (carota) su cui, in base agli
anelli annuali, si può contare l'età o misurare l'incremento
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioS.htm (14 of 16) [18/11/07 21.27.21]
glossario botanico S
suffrutice
sughero gentile
pianta che ha fusto legnoso per breve tratto e consistenza
erbacea nella parte superiore
= sughero di riproduzione , sughero femmina
il sughero, di migliore qualità raccolto ad adeguati intervalli
(circa ogni 10 anni) successivamente alla demaschiatura
sul letto di
caduta
espressione che qualifica tronchi situati sul punto di
abbattimento soprattutto con riferimento al prezzo; esempio
40.000 lire al metro cubo sul letto di caduta
superficie di
assestamento
= comprensorio di assestamento
la superficie interessata da un singolo piano di assestamento;
la più grande unità dell'assestamento forestale
sventatura
= sventratura
spaccatura parziale di tavole dovuta alla segagione di tronchi
in cui, in seguito all'anomalo orientamento spiralato della
fibratura, si è manifestato un cretto a V analogamente
spiralato
svergolatura
distorsione a spirale in legname segato lungo la fibratura
svettatura (di
alberi in piedi)
rimozione della vetta e di tutta o gran parte della chioma di
un albero in piedi o per farne un albero pilone, o per evitare
danni a linee elettriche o per ridurre danni da abbattimento
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioS.htm (15 of 16) [18/11/07 21.27.21]
glossario botanico S
sviluppo del
soprassuolo
svincolare
evoluzione di un soprassuolo attraverso diversi stadi
evolutivi: a partire da novelleto attraverso lo stadio di
perticaia, fino al bosco adulto
privare una superficie forestale del suo statuto legale (p.es.
bosco vincolato) in quanto foresta. Il contrario è vincolare
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-S-t-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioS.htm (16 of 16) [18/11/07 21.27.21]
glossario botanico T
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-T-v-x-z
tacca da esbosco
tacca praticata in un tronco per facilitare la presa di un
cavo di traino, analogamente per un foro da esbosco
tacca di direzione
intaccatura fatta alla base di un albero per dirigerne la
caduta durante l'abbattimento e per impedire che la base
del tronco si spacchi
tagli periodici
tagli che si ripetono ad intervalli regolari sulla medesima
superficie
taglia di
sollevamento
il blocco, munito di puleggia e gancio, che viene fatto
discendere per prendere il carico e quindi risollevato per
portare il carico a destinazione
tagliata
= presa
una superficie definita entro cui alberi o altra vegetazione
di interesse forestale sono stati tagliati o sono destinati ad
essere tagliati
NOTA: talvolta costituisce una porzione di una particella
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioT.htm (1 of 20) [18/11/07 21.27.28]
glossario botanico T
taglio
= abbattimento
l'operazione con cui una pianta viene fatta cadere a terra,
generalmente per recisione alla ceppia ma anche per
scalzamento della ceppaia con parte delle radici
NOTA: (1) i termini taglio e abbattimento sono sinonimi,
per quanto si tenda ad impiegare taglio e tagliare per
singole piante piccole o per collettività di piante di
qualsiasi dimensioni, anche di boschi; mentre
abbattimento e abbattere è preferito per singole piante di
dimensioni arboree (2) il termine utilizzazione comprende
anche operazioni successive al taglio eseguite dalla stessa
squadra di operai o dalla stessa impresa che ha provveduto
al taglio (3) l'operaio boscaiolo specializzato nel taglio è
detto tagliatore
taglio a
dimensione
minima
taglio di tutti gli alberi che hanno superato un prestabilito
diametro a petto d'uomo e si ha cioè: taglio a diametro
minimo e taglio a circonferenza minima
taglio a scelta a
gruppi
= taglio da dirado a gruppi, taglio saltuario a gruppi
variante del trattamento a fustaia da dirado ovvero di un
singolo taglio a scelta colturale, che consiste nelprelevare
alberi per piccoli gruppi
taglio a scelta
colturale
= taglio da dirado, taglio saltuario
taglio annuo o periodico di alberi scelti individualmente
ovvero per piccoli gruppi in un popolamento disetaneo
condotto al fine di raccogliere il prodotto ed imporre al
popolamento una struttura disetanea tipica equilibrata (o
per mantenere tale struttura) con tutte le cure del caso per
le piante immature e per l'insediamento di rinnovazione da
seme
NOTA: questi tagli hanno carattere misto di tagli di
maturità e di tagli colturali
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioT.htm (2 of 20) [18/11/07 21.27.28]
glossario botanico T
taglio a scelta
commerciale
= taglio selettevo, taglio a scelta irrazionale
taglio limitato a quelle piante che per specie legnosa,
forma e dimensioni sono ritenute di immediato valore
mercantile trascurando completamente le regole della
selvicoltura e dell'assestamento
NOTA: un bosco che abbia subito un tale intervento può
essere detto bosco impoverito o bosco scremato
taglio a sterzo
= sterzo, sterzatura
il taglio di un ceduo a sterzo
taglio a strisce
= taglio a fratte
taglio raso o sequenza di tagli successivi condotti su una
striscia più o meno larga del popolamento, normalmente
per provocare la rinnovazione
taglio colturale
tutti i tagli intercalari intesi a migliorare la composizione
di specie, la struttura e l'incremento di un soprassuolo, in
contrapposizione ai tagli di maturità e di rinnovazione
taglio di
abbattimento
taglio, praticato normalmente con la sega, dalla parte
opposta alla tacca di direzione e leggermente al disopra
della sua base, che provoca la caduta della pianta
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioT.htm (3 of 20) [18/11/07 21.27.28]
glossario botanico T
taglio di
copertura
taglio di
curazione
un taglio che modifica la copertura di un popolamento al
fine di favorire la piantagione, l'insediamento o lo
svoluppo di piantine di uno strato inferiore come p.es. un
taglio parziale in un popolamento di latifoglie per favorire
lo sviluppo di conifere piantate o insediatesi sotto la
copertura (coniferamento sotto copertura)
in senso stretto e originario: un taglio a scelta
(modernamente, un taglio a scelta colturale) eseguito nel
quadro dell'applicazione del trattamento a fustaia da
dirado
taglio di
liberazione
un taglio che libera la giovane vegetazione forestale dalla
concorrenza e dalla copertura di piante più alte, che
vengono pertanto eliminate o ridotte di numero
taglio di maturità
= taglio di fine turno, taglio principale
il taglio del soprassuolo a maturità; eseguito in un solo
taglio (cioè taglio raso) o in una serie di tagli successivi
NOTA: generalmente, nell'ambito del trattamento a tagli
successivi è il taglio di sementazione quello che definisce
la maturità e, quindi, lo scadere del turno
taglio di
miglioramento e
di utilizzazione
taglio colturale effettuato per regolarizzare un
popolamento mediante la sopressione delle piante di
cattiva forma
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioT.htm (4 of 20) [18/11/07 21.27.28]
glossario botanico T
taglio di
preparazione
taglio di
regolarizzazione
taglio di
rinnovazione
taglio di
sementazione
taglio di
sgombero
taglio di alberi in un soprassuolo prossimo alla maturità,
prima dei tagli di rinnovazione veri e propri, condotto in
modo da aprire in modo permanente la copertura, al fine di
consentire l'ampliamento delle chiome delle piante
destinate a produrre seme, e di favorire le condizioni per
l'insediamento della rinnovazione naturale
genericamnete: taglio di tutta quella vegetazione che è
considerata indesiderabile condotto su di un popolamento
di qualsiasi stadio evolutivo per impartire la struttura e la
composizione di specie desiderata
qualsiasi taglio di alberi destinato a provocare
l'insediamento di rinnovazione o a favorire rinnovazione
già esistente
il primo dei tagli successivi; condotto su un popolamento a
maturità in modo da assicurare l'apertura permanente della
copertura e l'eliminazione dei soggetti dominanti o di
eventuali piani inferiori al fine di consentire l'immediato
insediamento della rinnovazione naturale originata dagli
alberi rilasciati come portaseme
(1) in generale : il taglio delle ultime piante rilasciate in un
popolamento
(2) in senso stretto: l'ultimo dei tagli successivi che
elimina le ultime piante portaseme del vecchio ciclo
quando la rinnovazione risulta assicurata
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioT.htm (5 of 20) [18/11/07 21.27.28]
glossario botanico T
taglio eccessivo
taglio intercalare
taglio irrazionale
taglio non
regolato
taglio raso
taglio sanitario
= superutilizzazione
taglio di quantità di legname superiore alla ripresa
prescritta o stimata come accettabile
qualsiasi taglio in un bosco coetaneo in un momento
intermedio fra il suo insediamento e la raccolta finale del
prodotto; comprende dunque, sfolli, diradamenti, tagli di
liberazione, tagli colturali, tagli incrementali, nonchè
eventuali tagli di recupero o tagli fitosanitari
taglio di alberi eseguito in vista di un ricavo immediato,
con poca o nessuna attenzione per le regole della
selvicoltura
ogni lecita remozione di alberi non prevista da un piano di
assestamento o da un piano sommario
(1) taglio di tutti gli alberi di un soprassuolo
(2) in pratica il termine può essere esteso anche ai tagli
che rilasciano in piedi solo materiale invendibile e alberi
di nessun avvenire ai fini della ricostituzione del bosco
cioè un taglio raso commerciale
rimozione di piante secche, danneggiate o comunque
suscettibili di attacchi parassitari al fine di evitare la
diffusione di parassiti
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioT.htm (6 of 20) [18/11/07 21.27.28]
glossario botanico T
taglio secondario
taglio eseguito fra il taglio di sementazione e il taglio di
sgombro in applicazione del trattamento a tagli successivi,
in modo da ridurre progressivamente la copertura per
favorire la rinnovazione già insediata e per consentire
l'insediamento di ulteriore rinnovazione
taglio
straordinario
taglio autorizzato in deroga al taglio ordinario previsto da
un piano di assetamento
taglio successivo
qualsiasi taglio di rinnovazione in un soprassuolo più o
meno regolare o maturo, condotto in maniera da fare
insediare un nuovo soprassuolo sotto la protezione
(superiore o laterale) di parte di quello vecchio, come
tipicamente avviene per il trattamento a tagli successivi
taiga
talea
foresta subartica di conifere dell'Europa, Asia, e America
settentrionale tipicamente aperta o intercalata da paludi
torbose, che costituisce una zona di transizione fra le
foreste più dense a Sud e la tundra a Nord
breve porzione di giovane fusto, ramo o radice, utilizzata
per propagare, cioè per riprodurre una intera nuova pianta,
in terreno o altro materiale
NOTA: talee erbacee sono quelle tagliate dai tessuti
dell'anno in corso mentre sono ancora in attività
vegetativa; talee in riposo sono quelle raccolte in autunno,
inverno o nella prima primavera; talee legnose contengono
tessuto più vecchio lignificato; talee radicali sono
costituite da pezzi di radice
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glossario botanico T
tannini
tarlo del legno
tassonomia
tavola alsometrica
tavola
stereometrica
sostanze complesse, solubili in acqua, presenti nelle foglie,
frutti, corteccie oppure nelle galle di molte piante
termine improprio e generico (ma molto usato) che indica
certe larve di insetti, più particolarmente quelle del tarlo
della segatura e del tarlo dei mobili, che scavano il legno
rendendolo bacato
la scienza di classificare gli organismi secondo i loro
rapporti naturali, basata sopratutto su criteri morfologici
= tavola di produzione
un elaborato che esprime, con tabelle e con diagrammi, lo
sviluppo normale di popolamenti coetanei (generalmente
anche puri) sottoposti ad un dato trattamento, per diverse
classi di feracità
= tavola di cubatura (per alberi in piedi)
tabella o complesso di tabelle per la stima del volume di
alberi in piedi, da non confondere con le tavole di cubatura
per tronchi atterrati
NOTA: (1) le tavole stereometriche si differenziano
innanzi tutto in tavole dendrometriche, che forniscono il
volume con corteccia di alberi interi, rami compresi, e in
tavole cormometriche che forniscono il volume del solo
fusto svettato o meno, talvolta senza corteccia (2) le tavole
ad una entrata indicano il volume in funzione del solo
diametro,le tavole a doppia entrata indicano il volume in
funzione sia del diametro che dell'altezza mentre le tavole
ad entrata multiple introducono ancora altre variabili
soprattutto in relazione alla rastremazione (3) secondo il
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioT.htm (8 of 20) [18/11/07 21.27.28]
glossario botanico T
campo di applicabilità attribuito dall'autore o riconosciuto
valido nell'impiego si hanno tavole generali valide per un
intera nazione nonchè tavole regionali e tavole locali
tavolame
grande categoria di assortimenti segati in cui la sezione
trasversale mostra una larghezza sensibilmente maggiore
rispetto allo spessore
tavolone
= pancone
termine generale non considerato dalle norme UNI, con
cui ci si riferisce a tavole per lo più rozze (ciò derivate da
prima segagione), non refilate, oppure refilate lungo un
solo bordo oppure anche refilate (tavolone refilato), di
notevole spessore cioè superiore a 30 0 meglio 50 cm.
tecnica forestale
quel ramo delle scienze forestali che si occupa degli
aspetti tecnici selvicolturali (e non direttamente degli
aspetti amministrativi e commerciali) volti al fine di
ottenere quell'ordine forestale che soddisfa gli obiettivi
dell'assestamento forestale
tecnica
selvicolturale
quella parte della tecnica forestale che si contrappone alle
tecniche amministrative e commerciali per il fatto che
mette in pratica misure di ordine selvicolturale per dirigere
l'evoluzione dei popolamenti nell'ambito delle forme di
governo e trattamento
tecnologia del
legno
lo studio della struttura, dell'identificazione, nonchè delle
proprietà chimiche, fisiche e meccaniche, dei difetti, degli
impieghi e dei modi di lavorazione del legno
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glossario botanico T
tegumento
teleferica forestale
temperamento
tempesta di fuoco
rivestimento di organi o dell'intero corpo vegetale
costituito da tessuti adattati alla funzione di protezione e
isolamento dall'ambiente
impianto di trasposrto del legname che differisce dai
sistemi a cavo per l'esbosco perchè ha una capacità di
carico maggiore, necessita di costruzioni accessorie più
importanti (cavalletti per il sostegno delle funi, stazioni di
partenza e di arrivo, ecc.) ed ha un carattere di maggiore
permanenza
la sensibilita' alle cause avverse esterne, biotiche ed
abiotiche
fenomeni di convezione violenta che si manifestano in
occasione di incendi assai intensi su vaste superfici, con
turbini fortemente distruttivi, altissime colonne di
convezione, lancio di faville a distanza e, talvolta anche
vortici simili a cicloni
NOTA: in questi casi l'impiego di mezzi aerei va fatto con
la massima prudenza
tendenza al
sorpasso
il fenomeno per cui un rimorchio o tronchi a strascico in
discesa prendono velocità eccessiva rispetto al veicolo o
all'animale che procede al traino e tendono a sorpassarlo
tentredine
imenottero della superfamiglia Tenthredinoidea, le cui
larve attaccano il fogliame specialmente di conifere
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glossario botanico T
terminale
situato alla sommita' di un asse
termite
= formica bianca
insetto dell'ordine degli isotteri,che si nutre di legno o di
tessuti legnosi delle piante (direttamente o attraverso
funghi o protozoi simbionti
termofila
specie che predilige i climi caldi
termofita
di una pianta caratteristica di stazioni aride
ternato
si dice di organo formato da tre parti uguali
terofita
una pianta che completa il suo ciclo biologico dalla
germinazione al seme maturo entro un solo periodo
vegetativo, cioè una pianta annuale
terpeni
classe di idrocarburi, e loro derivati, affini all'isoprene,
frequenti in molte specie di legno, generalmente di odore
fragrante, come p.es. pinene, trementina, ecc.
NOTA: componenti degli oli essenziali
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glossario botanico T
terrazze
terreno demaniale
ripiani costruiuti ad intervalli relativamente regolari
attraverso una pendice al fine di limitare l'erosione del
suolo e di favorire colture e piantagioni; possono seguire
le curve di livello (ed allora risultano pianeggianti o con il
terreno leggermente in scarpata verso l'interno o verso
l'esterno: terrazze inclinate) oppure possono essere
costruite leggermente inclinate rispetto alle curve di
livello: terrazze in pendenza (= terrazze a gradinata); il
bordo esterno è delimitato da un muro a secco o da un
ciglione erboso
NOTA: i gradoni, nella concezione originaria italiana,
sono stretti ripiani incisi lungo le curve di livello e con
pendenza verso l'interno
terreni appartenenti allo stato o ad altri enti pubblici
territoriali in quanto destinati all'uso diretto o indiretto dei
cittadini
territorio
forestale
il complesso del territorio occupato da foreste
NOTA: (1) in molti casi comprende anche il territorio
forestale non boscato che per chiari segni risulta già
boscato ma che non ha avuto altra destinazione dopo in
disboscamento (2) la statistica italiana include nella
supeficie forestale territori con grado di copertura arborea
a maturità superiore alla 0,5 e di estensione superiore a 0,5
ettari
tessitura del legno
il carattere del legno quele è rivelato al tatto o dalla
reazione agli strumenti di lavorazione
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glossario botanico T
tetramero
di quattro elementi
tipo di
soprassuolo
una delle classi in cui i soprassuoli o popolamenti possono
essere suddivisi in base alla composizione, struttura, età o
altro ai fini della selvicoltura e dell'assestamento
tipologia forestale
lo studio e la classificazione dei tipi di bosco o dei tipi di
popolamento forestale, definiti in base ai caratteri di un
dato momento nonchè in base alla loro evoluzione con
particolare riguardo ai processi di rinnovazione
tirasucchio
pollone generalmente prescelto fra quelli di minore
sviluppo, rilasciato dal taglio di un ceduo al solo scopo di
garantire la vitalità della ceppaia
tomentoso
organo rivestito di peli corti, folti e morbidi
tondame da
lavoro e da
industria
nelle statistiche della FAO: tutti i legnami tondi con
esclusione della legna da ardere distinguendo il tondame
da lavoro (= legname da lavoro, legname da opera,
tondame da opera) cioè adatto alla segagione, tranciatura e
sfogliatura e il tondame da industria che comprende in
generale legnami piccoli cioè, propriamente legnami da
cellulosa, pannelli, ecc.nonchè, impropriamente puntelli
da miniera e paleria anche agricola
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glossario botanico T
todello
tondo
tronco corto e di piccolo diametro tagliato per legna da
ardere o per truciolatura (tondello da cellulosa = tondello
da cartiera, tondello da trirurazione)
qualsiasi legname ancora non segato in tavole, ecc., cioè
ancora allo stato tondo, come tronchi appena abbattuti,
scortecciati o no, paleria, ecc., detto quindi legname tondo
topiaria
e' l'arte, di origine romana, con la quale i giardinieri danno
agli alberi forme determinate tramite potatura
toponomastica
la scienza che studia l'origine dei nomi dei luoghi e che si
rivela spesso utile a fini di ricerche sulla storia delle
foreste
toppo
torba
qualsiasi sezione del fusto o dei rami più grossi di un
albero abbattuto, dopo la sramatura e la depezzatura
(1) in senso generale, materiale non solido composto in
gran parte da sostanza organica indecomposta o solo
debolmente decomposta, accumulatasi in condizioni di
eccessiva umidità
(2) più in particolare, uno strato di sostanza organica che
contiene residui vegetali che presentano, al più, deboli
alterazioni morfologiche e che si è accumulato in
conseguenza di immersione o di un ambiente molto umido
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glossario botanico T
torre di
avvistamento
tortrice
tranciato
trapianto
= torre antincendio
una struttura elevata che permetta di vedere al di sopra
degli ostacoli circostanti
membro della famiglia di farfalle dei Tortricidi, le cui
larve si nutrono di gemme e giovani getti, p.es. la tortrice
della picea (Choristoneura fumiferana) e la tortrice dalla
testa nera (Acleris variana), entrambi gravi defoliatori
nell'America settentrionale
di un pezzo di legno prodotto per tranciatura di un tronco,
cioè tagliato in fogli discontinui di spessore uniforme da
una lama di coltello
pratica di vivaio, eseguita al fine di ottenere piantine di
maggior sviluppo e vigore, prima della piantagione, che
consiste nell'estrarre le giovani piantine (cioè i semenzali)
dall'aiuola in cui sono germinate e nel ripiantarle a
convenienti distanze regolari in un apposita aiuola ovvero
in vasi o altri contenitori
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glossario botanico T
trattamento
trattamento a
fustaia mista a
due piani
trattamento a
tagli successivi
= forma di trattamento
sigola operazione selvicolturale o, più di frequente,
sistema ordinato di operazioni, destinate a regolare
l'evoluzione e soprattutto la rinnovazione di un bosco
nell'ambito di una determinata forma di governo
NOTA: le varie forme di trattamento costituiscono
pertanto la seconda categoria di classificazione delle
forme di governo e vengono definite in base al modo con
cui si conducono i tagli di maturità, alla struttura che si
desidera imporre ai popolamenti forestali, e, nell'ambito
del governo a fustaia, secondo il particolare metodo di
rinnovazione adottato: cioè rinnovazione naturale o
rinnovazione artificiale
sistema selvicolturale accessorio che consiste
nell'introdurre artificialmente un popolamento di specie
diversa sotto la copertura di un popolamneto non ancora
maturo. I due popolamenti verranno, quindi utilizzati
contemporaneamente o, più di frequente, in tempi diversi
NOTA: più che un vero e proprio sistema selvicolturale si
tratta spesso di una serie di interventi in vista di una
trasformazione di specie
forma di trattamento applicata con numerose varianti, alle
fustaie coetanee secondo cui, al fine di assicurare
l'insediamento della rinnovazione naturale, il soprassuolo
(detto in questo caso soprassuolo del vecchio ciclo) viene
rimosso in due o più tagli successivi di cui il primo è il
taglio di sementazione (eventualmente preceduto da un
taglio di preparazione) e l'ultimo è il taglio di sgombro
mentre gli eventuali tagli effettuati fra questi due estremi
sono tagli secondari
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glossario botanico T
trattamento a
tagli successivi a
gruppi
una forma di trattamento a tagli successivi secondo cui la
copertura viene aperta da tagli successivi a gruppi in modo
da formare delle interruzioni quasi uniformemente
distribuite che vengono allargate con successivi interventi
man mano che i gruppi di rinnovazione si estendono; la
rinnovazione è principalmente naturale ma può essere
integrata artificialmente; il periodo di rinnovazione è
relativamente breve, il soprassuolo che ne risulta è più o
meno coetaneo e regolare
trattamento a
tagli successivi a
strisce
forma di trattamento che può essere collegata ai
trattamenti a tagli successivi in cui i tagli di rinnovazione
sono condotti su strisce ralativamente ampie,
generalmente con rapido progresso; in direzione opposta a
quella del vento prevalente; rinnovazione principalmente
naturale; periodo di rinnovazione breve cosicchè il
soprassuolo che ne risulta è abbastanza regolare e
coetaneo
trattamento a
tagli successivi
irregolari
una forma di trattamento a tagli successivi secondo cui la
copertura viene aperta in modo graduale e irregolare,
generalmente iniziando con tagli successivi a gruppi e
terminando con taglio di sgombro a strisce; rinnovazione
naturale; lungo periodo di rinnovazione, anche oltre la
metà del turno; ne risulta un soprassuolo sensibilmente
disetaneo e irregolare
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glossario botanico T
trattamento a
tagli successivi
uniformi
l'applicazione più tipica del trattamento a tagli successivi:
la copertura viene aperta in modo uniforme su tutta la
superficie da porre in rinnovazione; la rinnovazione
essenzialmente naturale solo occasionalmente viene
integrata per piantagione; il periodo di rinnovazione è
relativamente breve per cui risulta un soprassuolo più o
meno coetaneo
trattamento a
taglio raso
forma di trattamento che implica la totale e contemporanea
utilizzazione del soprassuolo su superfici di una certa
entità. Nella sua applicazione più tipica la rinnovazione è
artificiale, talvolta anche consociata ad una coltura agraria
temporanea; talvolta è possibile anche la rinnovazione
naturale o per disseminazione dai popolamenti vicini o per
la presenza di rinnovazione preesistente. Ne risulta un
popolamento coetaneo
trattamento a
taglio raso con
rilascio di
portaseme
trattamento che prevede di effettuare il taglio del
soprassuolo maturo rilasciando solo un piccolo numero di
piante portaseme, sparse a piccoli gruppi (taglio raso con
rilascio di portaseme a gruppi)
NOTA: se le piante vengono rilasciate anche affinchè
proseguano il loro accrescimento si ha trattamento a taglio
raso con riserve
trementina di
legno
trigono
l'olio essenziale, una trementina, estratta da legno di
ceppaia o da altre parti resinose di conifere, soprattutto di
Pini, per distillazione distruttiva o a vapore: è una miscela
di idrocarburi terpenici con punto di ebollizione fra i 150°
e i 170°C
organo prismatico a sezione triangolare
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glossario botanico T
trilobo
con tre lobi
triqueballe
un veicolo, generalmente un rimorchio, che trasporta
tronchi sospesi in equilibrio sotto gli assi delle ruote
tronchetto
termine per lo più applicato ai tronchi corti di latifoglie
con specificazione della destinazione: tronchetto da
trancia, tronchetto da scandole, tronchetto da doghe
truciolatura
la fabbricazione di trucioli
NOTA: è ampiamente diffuso il termine cippatura
tubero
fusto sotterraneo molto ingrossato, generalmente
irregolare, che ha funzione di riserva nutritiva e presenta
parecchie gemme
tuboloso
cilindrico; corolla tubolosa e' una corolla gamopetala con
petali lungamente uniti a formare una specie di tubolo
cilindrico
tundra
la regione di bassa vegetazione artica compresa fra il
limite della vegetazione arborea della taiga a Sud e la
regione dei ghiacci e delle nevi perpetue a Nord
NOTA: la zona corrispondente di alta montagna può esre
detta tundra alpina
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioT.htm (19 of 20) [18/11/07 21.27.28]
glossario botanico T
turionali
si dice di foglie portate da rami lunghi (turioni)
il numero di anni (calcolato secondo diversi criteri di
convenienza) che deve intercorrere fra il primo impianto,
o la rinnovazione, di un soprassuolo coetaneo, ed il taglio
di maturità, presupponendo la cilcica perpetua ripetizione
di un soprassuolo delle stesse caratteristiche
turno
tutela dei boschi
insieme di provvedimenti di legge o amministrativi,
secondo cui la gestione dei boschi ( e soprattutto quella dei
boschi privati), viene controllata da un autorità pubblica
NOTA: (1) tale tutela si esplica in particolare mediante il
vincolo forestale che è un istituzione di legge o
amministrativa, che limita in modo più o meno forte l'uso
dei boschi o delle terre di interesse forestale di proprietà
privata (2) secondo la dottrina giuridico-forestale italiana
si distinguono diversi tipi di vincolo secondo lo scopo: (a)
il vincolo idrogeologico mira a proteggere il territorio in
generale contro calamità o eventi di carattere generale:
alluvioni, erosione, dune mobili, ecc. (b) il vincolo
protettivo protegge determinati terreni circoscritti contro
eventi localizzati come frane, valanghe, vento, ecc. (c) il
vincolo economico (attualmente non applicato in modo
esplicito in Italia) mira a sostenere la produzione legnosa
nazionale; si ravvisano inoltre (d) il vincolo militare e (e)
il vincolo paesaggistico (= vincolo estetico)
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-T-v-x-z
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioT.htm (20 of 20) [18/11/07 21.27.28]
glossario botanico UVX
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-U-V-X
umbone
rilievo piramidale o conico al centro dello scudo
unicarpellare
di un solo carpello
unisessuale
un fiore con organi soltanto maschili o femminili, e cioe'
recante solo gli stami o solo i pistilli
urceolato
a forma di orcio; calice urceolato:calice ristretto all'orifizio
e che sta gonfio e ampio nel mezzo e alla base
utilizzazioni
forestali
quella branca delle attività professionali e delle scienze
forestali che si interessa dell'abbattimento, della
lavorazione e del trasporto dei prodotti forestali
NOTA: l'utilizzazione che trsforma ogni parte
commerciabile di ogni albero secondo il suo migliore
impiego è detta utilizzazione (forestale) integrata
valva
ciascuna delle due parti in cui si divide un frutto secco
deiscente, quando si apre a maturita'
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioUVX.htm (1 of 4) [18/11/07 21.27.31]
glossario botanico UVX
varietà
(tassonomia) categoria di classificazione tassonomica
intermedia fra la specie oppure la sottospecie, e la forma,
cui si attribuisce un nome latino preceduto da var.(dal
latino varietas), basata su un numero di caratteri correlati
minore di quanto se ne impieghino per distinguere le specie
e le sottospecie e di distribuzione geografica più ristretta
NOTA: la gerarchia è: forma < varietà < sottospecie <
specie
verme del legno
termine vago e generale (ma molto usato) per certi
organismi, particolarmente xilofagi marini e larve di certi
insetti, che scavano gallerie nei legnami delle costruzioni ,
producendo gallerie da vermi e rendendo il legno bacato =
magiato dai bachi
verticillo
e' cosi' chiamato il punto di attacco di piu' di due foglie o
rami al medesimo nodo dello stesso asse
verticillati
inseriti circolarmente, in numero superiore a due e allo
stesso livello, intorno ad un asse
via di esbosco
qualsiasi strada o pista che porta dal letto di caduta
all'imposto
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioUVX.htm (2 of 4) [18/11/07 21.27.31]
glossario botanico UVX
viale di
assestamento
sequenza continua di linee topografiche evidenti (corsi
d'acqua, strade, mulattiere, ecc.) ed anche strisce tagliate e
lasciate permanentemente sgombre da alberi (cioè viali
tagliati) riportata sulla carta xilografica con opportuni segni
convenzionali e marcata sul terreno da opportuni
contrassegni (anche termini in pietra, cioè termini di
assestamento) destinata a suddividere la foresta in unità di
assestamento o a facilitare l'orientamento
viticcio
organo filiforme, volubile che, attorcigliandosi attorno ai
corpi vicini, sostiene un fusto che altrimenti non sarebbe in
grado di farlo
vivaio forestale
una superficie opportunamente attrezzata per la
coltivazione di piantine (il postime di vivaio) adatte alla
piantagione per il rimboschimento o la rinnovazione
artificiale
NOTA: (1) si dice semenzaio la parte del vivaio in cui si
allevano i semenzali ovvero un intero vivaio dove si
allevano esclusivamente semenzali e non si effettuano
trapianti; al contrario è detto piantonaio quella parte di
vivaio destinata alla coltivazione dei trapianti ovvero
l'intero vivaio specializzato nell'allevamento dei trapianti
(2) un vivaio temporaneo, istituito presso un cantiere di
rimboschimento o comunque in zona prossima a quella
della piantagione è un vivaio volante
volubile
capace di avvolgersi; pianta volubile:con fusto lungo e
sottile che si avvolge attorno a sostegni
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioUVX.htm (3 of 4) [18/11/07 21.27.31]
glossario botanico UVX
vuoto
una interruzione della copertura di un popolamneto
dell'estensione massima di qualche centinaio di metri
quadri: cioè una piccola radura
xerico
di stazioni o di habitat caratterizzati da condizioni di decisa
aridità
xerofila
specie che si e' adattata a vivere in stazioni aride
xerofita
una pianta che può resistere in stazioni aride, che è xerofila
xileboro
sclotide, i cui adulti piccoli e cilindrici, costruiscono
gallerie nel legno verde degli alberi vivi
xilema
xilofago
= legno
il tessuto principale del fusto, dei rami e delle radici, cui
sono affidate le funzioni di resistenza meccanica e di
conduzione dell'acqua, caratterizzato dalla presenza di
elementi tracheali
di animali invertebrati, insetti, molluschi, che scavano
gallerie nel legno
glossario
a-b-c-d-e-f-g-i-l-m-n-o-p-r-s-t-U-V-X
http://www.incendiboschivi.org/docum/alberi/glossarioUVX.htm (4 of 4) [18/11/07 21.27.31]
Glossario
Glossario
abcdefghilmnopqrstuvz
A
Aceracee
Achenio
acuminato (apice)
acuto (apice)
aghiforme
Amenti
amplessicaule (base della foglia)
antere
appressate (disposizione delle foglie)
Areale
astata (base della foglia)
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/index.html (1 of 8) [02/12/07 14.50.40]
Glossario
B
Bacca
bipennata (tipo di foglia in base al margine)
C
Calice
Capsula
Cariosside
Cono
cordata (base della foglia)
cordato-reniforme (base della foglia)
coriaceo
corolla
crenato (tipo di margine)
cuneata (base della foglia)
D
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/index.html (2 of 8) [02/12/07 14.50.40]
Glossario
decussate (disposizione delle foglie)
Deiscente
decorrente (base della foglia)
dentato (tipo di margine)
dicotoma (nervazione)
Dioica
Drupa
E
Eliofila
ellittica
F
Famiglia
famiglie (elenco)
fesso (tipo di margine)
Foglia:
parti della foglia
tipi di foglia in base alla forma della lamina
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/index.html (3 of 8) [02/12/07 14.50.40]
Glossario
tipi
tipi
tipi
tipi
tipi
di
di
di
di
di
foglia
foglia
foglia
foglia
foglia
secondo la forma della base
in base alla forma del margine
in base alla forma dell'apice
in base alla disposizione sul fusto
in base alla nervatura
Fiore
G
Gemma
Genere
Glabra
guainante
H
I
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Glossario
Infiorescenza
Infruttescenza
(Imparipennata)
imparipennata - (tipo di foglia in base al margine)
L
lanceolata
Legume
lesiniforme
lineare
lobato - (tipo di margine)
M
mucronato (apice)
N
O
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/index.html (5 of 8) [02/12/07 14.50.40]
Glossario
obovata
ondulato (tipo di margine)
opposte (disposizione delle foglie)
ottuso (apice)
ovale
ovario
P
parallelinervia
paripennata (tipo di foglia in base al margine)
palmata (tipo di foglia in base al margine)
palminervia
patenti (disposizione delle foglie)
penninervia
petalo
pistillo
Q
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Glossario
R
retinervia
riflesse all'apice (disposizione delle foglie)
roncinato (tipo di margine)
rotonda
S
sagittata (base della foglia)
Samara
seghettato (tipo di margine)
sepalo
settato (tipo di margine)
Sìliqua
smarginato (apice)
Specie
spatolata
stami
T
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Glossario
tomentoso
tronca (base della foglia)
U
V
verticillate (disposizione delle foglie)
Z
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Progetto alberi - home
un invito alla conoscenza
degli alberi del Lido di Venezia
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Una Rete nella Laguna
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Aceracee
famiglia Aceracee
Sono circa 150 specie, quasi tutte del genere Acer, di cui 13 alberi spontanei
in Europa. L'altro genere, meno numeroso, è Dipteronia. Le aceracee sono
caratterizzate da foglie palmate e frutti con unità alate che facilitano la
dispersione.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/aceracee.htm [02/12/07 14.50.44]
achenio
Achenio
Frutto secco indeiscente a guscio coriaceo o legnoso con la parete che non
aderisce al seme (Girasole, Nocciolo)
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Tipi di foglia in base alla forma dell'apice
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Tipi di foglia in base alla forma dell'apice
[acuto] [acuminato] [mucronato] [ottuso] [smarginato]
Apice acuto: la punta della foglia è acuta
Apice acuminato: la punta della foglia va gradatamente assotigliandosi.
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-apice.htm (1 of 2) [02/12/07 14.50.46]
Tipi di foglia in base alla forma dell'apice
Apice mucronato: la punta della foglia è breve e sottile, quasi una spina.
Apice ottuso: la foglia è senza punta.
Apice smarginato: al posto della punta c'è un'incisione.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-apice.htm (2 of 2) [02/12/07 14.50.46]
Tipi di foglia in base alla forma della lamina
indice
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home
Tipi di foglia in base alla forma della lamina
La lamina della foglia può avere varie forme:
[aghiforme] [lesiniforme] [lineare] [lanceolata] [ovale] [obovata] [ellittica] [rotonda] [spatolata]
La lamina aghiforme è molto stretta ed allungata ma non piatta, bensì a sezione cilindrica o
prismatica. Se è piatta si chiama "lineare"
La lamina lesiniforme assomiglia ad un punteruolo.
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-lamina.htm (1 of 4) [02/12/07 14.50.48]
Tipi di foglia in base alla forma della lamina
La lamina lineare è molto allungata, stretta e piatta (se non è piatta si chiama lamina
"aghiforme")
La lamina lanceolata ha la forma di una punta di lancia.
La lamina ovale è a forma di uovo (con la parte più larga in basso - vedi "obovata")
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-lamina.htm (2 of 4) [02/12/07 14.50.48]
Tipi di foglia in base alla forma della lamina
La lamina obovata ha la forma di un uovo (con la parte più larga in alto - vedi "ovale").
La lamina ellittica ha la forma di un'ellisse.
La lamina è detta rotonda quando la sua forma si avvicina a quella di un cerchio.
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-lamina.htm (3 of 4) [02/12/07 14.50.48]
Tipi di foglia in base alla forma della lamina
La lamina spatolata assomiglia ad un cucchiaio o una spatola.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-lamina.htm (4 of 4) [02/12/07 14.50.48]
amenti
Amenti
Infiorescenze pendule
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/amenti.htm [02/12/07 14.50.49]
Tipo di foglia secondo la forma della base
indice
|
home
Tipi di foglia secondo la forma della base
[cuneata] [tronca] [cordata o cuoriforme] [cordato-reniforme] [astata] [sagittata]
[amplessicaule] [guainante] [decorrente]
foglia a base cuneata
foglia a base tronca o troncata
foglia a base cordata o cuoriforme
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-base.htm (1 of 3) [02/12/07 14.50.51]
Tipo di foglia secondo la forma della base
foglia a base cordato-reniforme
foglia a base astata
foglia a base sagittata
foglia amplessicaule o abbracciante il fusto
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-base.htm (2 of 3) [02/12/07 14.50.51]
Tipo di foglia secondo la forma della base
foglia guainante (a- ligula, b-guaina)
foglia decorrente sul fusto
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-base.htm (3 of 3) [02/12/07 14.50.51]
fiore
Parti del fiore
Il peduncolo del fiore termina con un ingrossamento chiamato ricettacolo o talamo, che
costituisce la base sulla quale si inseriscono le parti del fiore. Queste parti sono dei livelli di foglie
(verticilli) più o meno trasformate:
-
il verticillo più esterno è il calice, formato da un insieme di foglioline verdi chiamate sepali.
internamente c'è la corolla, formata da foglie di diverso colore chiamate petali.
la parte maschile del fiore (androceo) è costituita da stami e antere.
la parte femminile del fiore (gineceo) è fatta di pistilli (ovario, stilo e stimma)
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/fiore.htm [02/12/07 14.50.52]
Tipi di foglia in base alla loro disposizione sul fusto
indice
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home
Tipi di foglia in base alla loro disposizione sul fusto
[appressate] [eretto-patenti] [patenti] [riflesse all'apice] [opposte e sparese (o alterne)]
[verticillate] [decussate]
Foglie (sessili) appressate: crescono quasi parallele al fusto aderendo per quasi tutta la loro
lunghezza.
Foglie eretto-patenti: è una via di mezzo tra le foglie appressate e quelle patenti.
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-disp.htm (1 of 4) [02/12/07 14.50.54]
Tipi di foglia in base alla loro disposizione sul fusto
Foglie patenti: formano angoli retti con il fusto.
Foglie riflesse all'apice: quando le loro lamine sono, almeno in parte, ricurve verso il basso.
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-disp.htm (2 of 4) [02/12/07 14.50.54]
Tipi di foglia in base alla loro disposizione sul fusto
Foglie opposte: se stanno a due a due sullo stesso nodo. Un caso particolare di foglie opposte
sono le foglie "decussate". Se invece le foglie sono disposte una ad una a differente altezza (cioè
una foglia per ogni nodo invece che a coppie) si dicono sparse o alterne. Vedi anche, per
confronto, le foglie "verticillate".
Foglie decussate:
sono coppie di foglie opposte che si dispongono a 90 gradi le
une dalle altre.
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-disp.htm (3 of 4) [02/12/07 14.50.54]
Tipi di foglia in base alla loro disposizione sul fusto
Foglie verticillate: ad ogni nodo spuntano tre o più foglie. (Vedi, per confronto, le foglie
"opposte").
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-disp.htm (4 of 4) [02/12/07 14.50.54]
areale
Areale
Zona di insediamento e mantenimento tipica di una specie.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/areale.htm [02/12/07 14.50.54]
bacca
Bacca
Frutto con uno strato carnoso che avvolge i semi (Uva)
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/bacca.htm [02/12/07 14.50.55]
Tipi di foglia in base alla forma del margine
indice
|
home
Tipi di foglia in base alla forma del margine
tipi di margine:
[foglia intera a margine liscio] [ondulato o sinuoso] [ondulato-dentato] [dentato] [doppiamente
dentato] [dentato-spinoso] [seghettato]
profondità di incisione del margine:
[crenato] [lobato] [fesso][settato] [roncinato]
nervatura pennata:
[imparipennata] [paripennata]
nervatura palamata:
[foglia palmata] [palmato-lobata] [palmato-partita] [bipennata]
foglia intera a margine liscio: il margine non presenta incisioni.
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-margine.htm (1 of 9) [02/12/07 14.50.59]
Tipi di foglia in base alla forma del margine
foglia a margine ondulato o sinuoso: il margine presenta delle "onde".
foglia a margine crenato: le sporgenze sono a contorno arrotondato (vedi anche "ondulato")
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-margine.htm (2 of 9) [02/12/07 14.50.59]
Tipi di foglia in base alla forma del margine
foglia a margine ondulato-dentato: una via di mezzo tra il margine ondulato e quello dentato.
foglia a margine dentato: il margine presenta sporgenze acute dirette in fuori (vedi anche
"seghettato").
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-margine.htm (3 of 9) [02/12/07 14.50.59]
Tipi di foglia in base alla forma del margine
foglia a margine doppiamente dentato: il margine presenta una dentatura principale sulla
quale appare una dentatura più piccola.
foglia a margine dentato-spinoso: i denti si prolungano con lunghe punte.
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-margine.htm (4 of 9) [02/12/07 14.50.59]
Tipi di foglia in base alla forma del margine
foglia a margine seghettato: il margine presenta sporgenze acute rivolte verso l'apice della
foglia (vedi "dentato").
foglia a margine lobato: le incisioni sono poche e profonde, ma non raggiungono la metà della
lamina (vedi anche "fesso".
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-margine.htm (5 of 9) [02/12/07 14.50.59]
Tipi di foglia in base alla forma del margine
foglia a margine fesso: le incisioni sono più profonde che in quello lobato e arrivano a metà tra
la lamina e la nervatura mediana. Se le incisioni arrivano quasi alla nervatura mediana, la foglia
è partita (vedi ad esempio la "foglia palmato-partita"). Quando le incisioni raggiungono la
nervatura mediana, la foglia è setta.
Foglia a margine settato: quando le incisioni raggiungono la nervatura mediana (vedi anche
"fesso").
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-margine.htm (6 of 9) [02/12/07 14.50.59]
Tipi di foglia in base alla forma del margine
foglia a margine roncinato: i lobi sono ricurvi all'indietro verso la base della foglia.
foglia palmata: le incisioni sono radiali (si dirigono verso un unico centro - la foglia assomiglia al
palmo di una mano)
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-margine.htm (7 of 9) [02/12/07 14.50.59]
Tipi di foglia in base alla forma del margine
foglia palmato-lobata: è una foglia con le incisioni disposte in maniera palmata e con il margine
lobato.
foglia palmato-partita: è una foglia con le incisioni disposte in maniera palmata e con il margine
partito.
foglia imparipennata: una foglia composta di un numero dispari ("impari-") di foglioline
disposte in modo da assomigliare alla penna di un uccello ("-pennata"). Vedi anche "paripennata"
e "palmata".
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-margine.htm (8 of 9) [02/12/07 14.50.59]
Tipi di foglia in base alla forma del margine
foglia paripennata: una foglia composta di un numero pari di foglioline disposte in modo da
assomigliare alla penna di un uccello. (vedi anche "imparipennata" e "palmata")
foglia bipennata: quando le singole foglioline di una foglia pennata (vedi "paripennata" o
"imparipennata") sono a loro volta pennate.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-margine.htm (9 of 9) [02/12/07 14.50.59]
capsula
Capsula
Frutto secco deiscente di forma sferica, ovale o cilindrica, con uno o più loculi. Si apre per
mezzo di fenditure o di fori (Viola, Rosolaccio)
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/capsula.htm [02/12/07 14.51.00]
Cariosside
Cariosside
Frutto secco indeiscente a guscio coriaceo. A differenza dell' achenio, il guscio è saldato al seme.
(Orzo, Segale)
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/cariosside.htm [02/12/07 14.51.00]
cono
Cono
Il frutto delle Conifere formato da un corpo legnoso con molte squame "imbricate" (disposte
come le tegole del tetto). E' chiamato comunemente "pigna". Con questo termine si indicano
anche, in generale, i fiori unisessuali delle Conifere.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/cono.htm [02/12/07 14.51.01]
coriaceo
coriaceo
Di consistenza cuoiosa.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/coriaceo.htm [02/12/07 14.51.01]
Deiscente
Si dice deiscente un frutto che si apre a maturità. Altrimenti si dice indeiscente.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/deiescente.htm [02/12/07 14.51.02]
Tipi di foglia in base alla nervatura
indice
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home
Tipi di foglia in base alla nervatura
[palminervia] [penninervia] [parallelinervia] [a nervazione dicotoma] [retinervia]
Foglia palminervia: le nervature partono da un unico punto e si dispongono a palmo
Foglia penninervia: le nervature partono tutte da una nervatura principale e si dispongono in
modo da assomigliare ad una penna di uccello.
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-nerv.htm (1 of 3) [02/12/07 14.51.03]
Tipi di foglia in base alla nervatura
Foglia parallelinervia: nervature sono fra loro parallele.
Foglia a nervazione dicotoma: ogni nervatura tende a ramificarsi formano due nervature.
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-nerv.htm (2 of 3) [02/12/07 14.51.03]
Tipi di foglia in base alla nervatura
Foglia retinervia: le nervature si intersecano formando una rete.
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-nerv.htm (3 of 3) [02/12/07 14.51.03]
dioica
Dioica
Nelle specie dioiche, gli individui che producono fiori maschili sono distinti dagli individui che
invece producono fiori femminili. Ci saranno perciò piante maschio e piante femmina. Vedi anche
monoica.
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/dioica.htm [02/12/07 14.51.04]
drupa
Drupa
Frutto carnoso con seme osseo, assomiglia ad una bacca, dalla quale differisce per la presenza di uno strato
legnoso (chiamato "nocciolo") che avvolge il seme. (ciliegia, pesca)
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/drupa.htm [02/12/07 14.51.04]
eliofila
Eliofila
Una pianta si dice eliofila se ama vivere in un ambiente molto illuminato.
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/eliofila.htm [02/12/07 14.51.05]
Famiglia
Famiglia
E' un'unità di classificazione dei viventi. E' un gruppo di generi con caratteristiche simili.
Vedi l'elenco delle famiglie.
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/famiglia.htm [02/12/07 14.51.05]
Indice delle famiglie
FAMIGLIE
Apocinacee
Ginkgoacee
Lauracee
Leguminose
Magnoliacee
Pinacee
Salicacee
Ulmacee
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/famiglie.htm [02/12/07 14.51.06]
Parti della foglia
indice
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home
Parti della foglia
La lamina è la parte espansa della foglia. Il picciolo è il sostegno della foglia e congiunge la
lamina al fusto. La guaina si trova all'attaccatura del picciolo e avvolge il fusto. Queste tre parti,
(lamina, picciolo e guaina) non sempre sono sviluppate.
Una foglia si dice semplice quando è formata da una sola lamina. Se possiede più lamine
separate, si chiama foglia composta. In quest'ultimo caso la lamina si suddivide in un certo
numero di foglioline e quella che era la nervatura principale si è trasformata in un rametto che
sostiene la foglia composta (rachide). Le stipole sono delle espansioni laminari che si trovano
talvolta alla base della lamina o del picciolo. In alcuni casi le stipole si trasformano in spine.
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/foglia-parti.htm [02/12/07 14.51.07]
gemma
Gemma
E' l'apice vegetativo dal quale crescono altre parti di una pianta. Di solito è ricoperto di squame
protettive (perule).
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/gemma.htm [02/12/07 14.51.08]
genere
Genere
E' una unità di classificazione dei viventi. E' un gruppo di specie con caratteristiche simili
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/genere.htm [02/12/07 14.51.08]
glabra
Glabra
Significa "senza peluria" e si riferisce generalmente alle pagine delle foglie o ad altre superfici.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/glabro.htm [02/12/07 14.51.09]
infiorescenza
Infiorescenza
Rami o gruppo di rami sui quali sono disposti fiori.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/infiorescenza.htm [02/12/07 14.51.09]
infruttescenza
Infruttescenza
I frutti derivati dai fiori di un'infiorescenza sono raggruppati in infruttescenze
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/infruttescenza.htm [02/12/07 14.51.10]
imparipennata
Imparipennata
Foglia composta da un numero dispari di foglioline disposte ai lati opposti della nervatura
centrale, più una all'apice.
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/imparipenn.htm [02/12/07 14.51.10]
legume
Legume
Frutto secco deiscente allungato formato da due valve (baccelli) che contengono i semi. Ha un
solo loculo. Es.: fagioli e piselli
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/legume.htm [02/12/07 14.51.11]
Samara
Samara
E' una specie di achenio fornito di ali (Olmo, Acero)
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/samara.htm [02/12/07 14.51.12]
siliqua
Siliqua
Frutto secco deiscente che assomiglia ad un legume ma internamente è diviso da un setto
longitudinale. A maturità si apre con due valve che mettono allo scoperto il setto portante i semi
(Cavolo, Violaciocca)
indice | home
http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/siliqua.htm [02/12/07 14.51.12]
specie
Specie
E' l'unità fondamentale di classificazione degli esseri viventi. Due individui appartengono alla
stessa specie se sono interfecondi, cioè se possono generare una discendenza formata da
individui a sua volta fecondi.
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/specie.htm [02/12/07 14.51.13]
tomentoso
tomentoso
ricoperto di una fitta peluria cotonosa
indice
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http://www.vettorpisani.net/alberi/gloss/tomentoso.htm [02/12/07 14.51.13]
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C.R.E.S.T. snc - Sezione divulgazione, didattica e formazione
CHIMICA E PROCESSI MINIMI INDISPENSABILI PER LA BIOLOGIA
settembre 2007
ATTIVITÀ DIDATTICA INTORNO ALLE OSSERVAZIONI
METEOROLOGICHE
(936 Kb) - luglio 2007
CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE
Strumenti per esercitazioni nel laboratorio di Scienze della Terra
(337 Kb) - luglio 2007
SCIENZE DELLA TERRA
giugno 2007
CLASSIFICARE I PRINCIPALI GRUPPI SISTEMATICI DEGLI ORGANISMI
ACQUATICI MACROBENTONICI
(450 Kb) - maggio 2007
DESCRIVERE IL BOSCO E CLASSIFICARE GLI ALBERI
(594 Kb) - marzo 2007
LA TUTELA DELLE SPECIE VEGETALI RARE
(418 Kb) - novembre 2006
ELEMENTI CLIMATICI DEL PIEMONTE
(382 Kb) - febbraio 2006
ACQUA CONTRO ACQUA - QUALE DA BERE?
L’imbroglio delle acque in bottiglia
(128 Kb) - gennaio 2006
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Le opere riportate in questa sezione sono pubblicate sotto la licenza
Creative Commons Attribution-NoDerivs 2.5 Italy License.
http://www.crestsnc.it/divulgazione/download.htm (2 of 3) [02/03/2008 11.45.50]
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SCHEDA
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Scheda 1
ATOMI E MATERIA VIVENTE
3
132
Scheda 2
IL LINGUAGGIO CHIMICO
2
82
Scheda 3
L’ACQUA
4
334
Scheda 4
SALI MINERALI
3
116
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Scheda 5
EQUILIBRIO ACIDO - BASE
NELL’ACQUA
2
74
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Scheda 6
ZUCCHERI (GLICIDI)
4
80
Scheda 7
GRASSI (LIPIDI)
3
143
Scheda 8
AMMINOACIDI
2
153
28
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228
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PROTEINE
Scheda 9
2
Scheda
PROCESSI ED ENZIMI
2
10
Scheda
VITAMINE
1
11
Scheda
L’ADENOSINTRIFOSFATO
2
12
Scheda
METABOLISMO
3
13
Scheda
FABBISOGNO ENERGETICO
3
(ALIMENTARE)
14
Scheda
ACIDI NUCLEICI
3
15
Scheda
IL CARBONIO E GLI ORGANISMI 2
16
Scheda
METABOLISMO E REAZIONI
2
CHIMICHE
17
Scheda
RESPIRAZIONE AEROBICA
2
18
Scheda
RESPIRAZIONE ANAEROBICA 3
19
Scheda
AUTOTROFIA
3
20
Scheda
METABOLISMO E
3
CLASSIFICAZIONE
21
Scheda
CICLO DEL CARBONIO
2
22
TOTALI
56
2.206
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PEROSINO G.C. Chimica e processi minimi indispensabili per la biologia. Scheda 20 - CREST (To).
20 - AUTOTROFIA
I sistemi di produzione di energia visti fino ad ora sono quelli utilizzati da tutti gli organismi a partire da
sostanza organica. Quelli eterotrofi si procurano sostanza organica dall’esterno, ma ve ne sono altri
(autotrofi) in grado, a partire da sostanze inorganiche semplici (acqua, anidride carbonica e sali) quali
fonti di carbonio (C), idrogeno (H), ossigeno (O), azoto (N) e altri elementi in piccolissime quantità, di
costruire sostanze organiche complesse (per esempio zuccheri). Le sostanze organiche, di cui sono costituiti
gli stessi organismi e/o utilizzate per i processi metabolici, sono costituite da una “impalcatura” di atomi
detti “elementi primari plastici” (C, H, O e N); in essa entrano a far parte altri elementi (zlfo nelle proteine,
fosforo negli acidi nucleici, ferro nell’emoglobina,…) che derivano dai Sali minerali (vedi schede 1 e 4). Il
processo compiuto dagli organismi autotrofi è il seguente:
H2O + CO2 + sali minerali + E Î sostanza organica + O2
CO2 e H2O non sono più prodotti come accade nei processi descritti nelle schede 18 e 19, ma i reagenti di
partenza, cioè materie prime assunte dall’ambiente. Il risultato è costituito da complesse molecole organiche
“rifinite” con atomi metallici derivanti dai sali minerali (nutrienti) sciolti nell’acqua. Si tratta di un processo
anabolico poiché comporta la costruzione di complesse molecole organiche a partire da semplici composti
inorganici. Il simbolo di energia (E) compare a sinistra dell’equazione, ma potrebbe essere segnato a destra
con segno negativo; ciò significa che si tratta di un processo endoergonico (vedi scheda 17).
Trattandosi di un processo endoergonico è necessaria una fonte
di energia. Quando questa è rappresentata da onde elettromagnetiche nel campo del visibile
(luce) si utilizza il termine “fotosintesi” (per esempio piante verdi e fitoplancton).
Vi sono organismi fotosintetici
in grado di utilizzare altri donatori di ossigeno tra i quali, per
esempio, l’idrogeno solforato
(H2S). In questo caso il prodotto
finale anziché ossigeno è lo
zolfo elementare:
H2O + CO2 + sali minerali + E Î sostanza organica + O2
In generale la sostanza organica costruita da un fotoautotrofo può essere utilizzata dallo stesso organismo
per aggiungere materia di cui esso stesso è costituito, oppure può essere demolita secondo uno dei processi
aerobici o anaerobici illustrati nelle schede 18 e 19. Infatti anche un vivente autotrofo deve produrre ATP
dal quale attingere energia per tutte le funzioni vitali. La differenza rispetto ad un eterotrofo consiste nel
modo di procurarsi sostanza organica: costruendosela per il primo ed assumendola dall’esterno per il
secondo. Pertanto un’alga o una quercia compiono sia il processo di fotosintesi, sia quello di respirazione
aerobica; si potrebbe pensare che producano tanto ossigeno quanto ne consumano. In realtà la massa di
sostanza organica costruita rispetto a quella distrutta è maggiore, altrimenti non vi sarebbe accrescimento;
quindi è complessivamente maggiore la quantità di ossigeno prodotto rispetto a quello consumato dallo
stesso vegetale, a vantaggio degli organismi eterotrofi che sono esclusivamente consumatori.
Una quercia, nell’inverno, non compie processi (o quasi) cioè presenta un metabolismo prossimo allo
zero, quindi non produce e non consuma; come se non esistesse. Durante la stagione calda produce più
sostanza organica di quanta ne consuma e per tale motivo cresce, cioè aumenta di massa. La giornata di 24
ore è divisa in un periodo di buio ed uno di luce. Nella notte la pianta demolisce (con la respirazione
aerobica) sostanza organica per ottenere energia per produrre ATP. Durante il periodo di luce, oltre ai
processi di demolizione, attiva anche quelli di produzione di sostanza organica (fotosintesi). Le quantità di
sostanza organica e di ossigeno prodotte durante il periodo di luce sono superiori a quelle demolita e
consumata nell’arco delle 24 ore.
1
PEROSINO G.C. Chimica e processi minimi indispensabili per la biologia. Scheda 20 - CREST (To).
Un organismo fotoautotrofo per crescere deve aumentare la sua massa organica, cioè deve essere positivo
il bilancio tra produzione e consumo (la prima superiore al secondo). La conseguenza è un surplus di
ossigeno (ne viene prodotto più di quanto ne viene consumato). Questo surplus è all’origine della presenza
di ossigeno nell’atmosfera e nelle acque dei fiumi, dei laghi e dei mari. La maggior parte dell’ossigeno
presente sul nostro pianeta viene prodotto dagli organismi vegetali acquatici. Sebbene le foreste, nel
bilancio globale dei gas presenti nell’atmosfera, siano molto importanti nell’assorbire CO2 e nell’emettere
O2, maggiore è il contributo dei piccolissimi organismi costituenti il fitoplancton degli oceani che
riforniscono le acque (e quindi l’atmosfera) di ossigeno.
Alcuni affermano che non bisogna tenere piante da appartamento nelle camere da letto. Durante la notte,
secondo costoro, tali piante non fotosintetizzando, si comportano come qualsiasi eterotrofo, limitandosi a
consumare ossigeno, che viene così sottratto alle persone e a produrre CO2, contribuendo
all’inquinamento dell’aria nella camera. Tali affermazioni contengono un poco di vero, ma bisogna
ragionare sulle quantità in gioco. L’O2 consumato e la CO2 prodotta da alcune piante in vaso durante la
notte sono quantità molto piccole rispetto a quelle dovute alla presenza di una persona. Se veramente
occorresse tenere conto di tale preoccupazione, allora bisognerebbe dormire in una camera sempre soli, in
quanto una persona in più consumerebbe più O2 di quanto ne consumerebbero numerose piante in vaso;
oppure bisognerebbe dormire con la finestra sempre spalancata, anche in inverno. Se anche le piante (o
più persone che dormono nella stessa camera) consumassero tanto ossigeno e quindi ve ne fosse molto
meno da respirare, non succederebbe proprio nulla. All’altitudine di 2.000 m s.l.m. la pressione dell’aria è
minore, con un 25 % di O2 in meno rispetto alla pianura; eppure si respira bene; anzi si ha l’impressione di
respirare meglio in montagna, a meno che non si vada troppo in alto. Inoltre la CO2 non è un gas tossico;
nella camera da letto ve ne potrebbe essere anche il doppio, il triplo o anche dieci volte di più e nessuno si
accorgerebbe di nulla. In conclusione, se piace l’arredamento con piante vive, non vi sono ragioni
igieniche per rinunciarvi; anzi, durante l’inverno, la presenta di tali piante contribuirebbe a mantenere più
alto il tasso di umidità negli appartamenti, solitamente troppo caldi e “secchi” (quindi dannosi all’apparato
respiratorio) a causa del riscaldamento artificiale.
Alcuni autotrofi, invece di sfruttare la luce quale fonte di energia, utilizzano sostanze inorganiche che
vengono ossidate con consumo di ossigeno e liberazione di energia che viene utilizzata per i processi di
sintesi di molecole organiche (chemiotrofismo). Sono organismi chemiotrofi i batteri nitrificanti che
compiono l’ossidazione di ammoniaca a nitrato. Batteri del genere Nitrosomonas ottengo energia nel
seguente modo:
NH3 + O2 Î HNO2 + E
Questi batteri, che si trovano nel suolo o nelle acque, liberano acido nitroso (HNO2) che si può scindere in
ioni idrogeno (H+) e anioni NO2- agendo come fonte di nitriti. Questi ultimi possono ancora essere
ossidati, dagli altri batteri, a nitrati (NO3- dall’acido nitrico HNO3), Sali nutrienti molto importanti per i
vegetali:
NO2- + O2 Î NO3 + E
I solfobatteri, come quelli del genere Beggiatoa, ossidano l’idrogeno solforato a zolfo elementare (S):
H2S + O2 Î S + H2O + E
Altri sofobatteri, come alcuni del genere Thiobacillus, ossidano lo zolfo elementare ad acido solforico
(H2SO4) che può essere fonte di solfati (SO42-) per i vegetali:
S + H2O Î H2SO4 + E
Fra i chemioautrofi vi sono infine da ricordare i ferrobatteri, che compiono l’ossidazione del ferro
bivalente (Fe2+) a ferro trivalente (Fe3+).
In sintesi, gli organismi autotrofi costruiscono complesse sostanze organiche; queste vengono utilizzate
dagli stessi con le identiche modalità degli eterotrofi, in quanto l’obiettivo principale per tutti è la
costituzione di una riserva di adenosintrifosfato (ATP). Le differenze metaboliche tra gli organismi
dipendono dal modo con cui si procurano la sostanza organica (autotrofia o eterotrofia) e dal modo con cui
la demoliscono per ottenere energia per ottenere ATP (glicolisi, ossidazione, fermentazione,…). Per
comprendere bene il ruolo di un organismo nell’ambiente circostante, la classificazione dei processi
metabolici con i quali ricava energia, come vedremo, è molto importante.
2
PEROSINO G.C. Chimica e processi minimi indispensabili per la biologia. Scheda 20 - CREST (To).
Più di 3 - 4 miliardi di anni fa sulla Terra non esisteva vita e non c’era ossigeno nelle acque e
nell’atmosfera. Pertanto i primi semplici organismi dovevano essere tutti eterotrofi e chemioautotrofi
anaerobi. Circa 1,5 - 2 miliardi di anni fa comparvero i primi organismi fotoautotrofi e quindi iniziò la
produzione di ossigeno che andò ad arricchire prima le acque degli oceani e poi l’atmosfera. La
disponibilità di ossigeno ha poi permesso l’affermazione dei processi metabolici aerobi che, rispetto a
quelli anaerobici, sono caratterizzati da un miglio rendimento energetico.
La presenza di ossigeno nell’atmosfera ha permesso lo sviluppo della barriera di ozono nei suoi strati
superiori. L’ozono infatti si forma dal bombardamento dei raggi ultravioletti (UV) sull’ossigeno stesso.
Tale barriera, a sua volta, limita fortemente l’intensità delle radiazioni ultraviolette sulla superficie della
Terra. Nell’acqua i raggi UV sono fermati, per la maggior parte, già dallo strato più superficiale di pochi
centimetri). I raggi UV sono letali per gli organismi e prima dell’arricchimento di ossigeno nell’atmosfera
(più o meno un miliardo di anni fa) e quindi prima della formazione della barriera di ozono, la vita era
impossibile fuori dai mari. Circa 800 milioni di anni fa, grazie alla barriera di ozono, inizio la
colonizzazione delle terre emerse.
3
PEROSINO G.C. Chimica e processi minimi indispensabili per la biologia. Scheda 22 - CREST (To).
22 - CICLO DEL CARBONIO
Tutte le sostanze possono essere distinte in due grandi categorie: composti organici e composti inorganici
(vedi scheda 2). I primi sono legati ai viventi (biosfera) e i secondi al dominio minerale (ambiente fisico).
Riprendendo la domanda già posta nella scheda 16, quali sono, nelle acque e negli ecosistemi terrestri, i
processi naturali che legano, o meglio che rendono interdipendenti il regno organico e quello inorganico, il
regno vivente (l’ambiente biologico) e quello minerale (l’ambiente fisico)? A questo quesito, semplificando
molto, si può rispondere citando due processi biologici fondamentali: la fotosintesi e la respirazione.
I vegetali, attraverso la fotosintesi (vedi scheda 20), sono in grado di “costruirsi” la materia di cui essi stessi
sono costituiti. I vegetali possono essere definiti organismi autotrofi (dal greco “trophe” = nutrizione; auto
- sufficienti) oppure organismi produttori. La fotosintesi è il processo che consente alla materia di passare
dallo stato inorganico a quello organico (organicazione).
Un organismo animale (eterotrofo) deve utilizzare, come fonte di accrescimento, sostanza organica “già
costruita”. È un organismo consumatore; deve cioè cibarsi direttamente di vegetali se erbivoro, di animali
erbivori se carnivoro; oppure può essere un organismo decompositore (vermi, insetti, batteri,...), un
consumatore che utilizza, come fonte di cibo, detriti o rifiuti organici, spoglie di altri organismi o loro
residui. Gran parte del materiale organico utilizzato dai decompositori come cibo viene “demolito”, con
consumo di ossigeno e conseguente produzione di rifiuti quali acqua e anidride carbonica, secondo un
processo inverso a quello della fotosintesi. Questo processo (respirazione; vedi schede 20 e 21) non è
esclusivo degli eterotrofi, è presente anche negli autotrofi e viene utilizzato dagli organismi allo scopo di
ottenere energia per tutte le attività metaboliche (costruire ATP). La respirazione è il processo che permette
alla materia di passare dallo stato organico a quello inorganico (mineralizzazione).
Se con la fotosintesi avviene la trasformazione da sostanze inorganiche semplici a sostanze organiche
complesse (con consumo di energia e produzione di ossigeno), con la respirazione accade l’opposto e si
viene così a chiudere il ciclo regno organico/regno minerale.
Il ciclo del carbonio appena descritto è molto
importante per lo studio degli ambienti naturali, acquatici o terrestri. Consideriamo, quale
esempio, un piccolo lago. Le acque sono popolate da tanti organismi, tra i quali numerosi
sono quelli visibili solo al microscopio; essi
sono incapaci di compiere veri e propri spostamenti e rimangono più o meno “sospesi”
nel mezzo acqueo circostante. L’insieme di
quei piccoli esseri costituisce il plancton.
Una parte di quegli organismi (il fitoplancton) è costituito da vegetali in grado di compiere il processo di fotosintesi. Essi si accrescono e si riproducono utilizzando l’acqua del
lago, la CO2 e i sali in essa disciolti e sfruttando l’energia della luce solare che riesce a
penetrare per qualche metro in profondità. Il
fitoplancton costituisce il “pascolo” per lo
zooplancton (plancton animale), che ottiene
energia per mezzo della respirazione.
Il plancton costituisce cibo per organismi di maggiori dimensioni quali i piccoli pesci. Questi, a loro volta,
sono prede di pesci più grandi e così via fino agli uccelli acquatici e ad altri predatori, uomo compreso. È
questa una catena alimentare il cui primo anello (o livello trofico) comprende gli organismi vegetali (i
produttori come il fitoplancton), il secondo anello comprende gli erbivori (i consumatori primari come lo
zooplancton), il terzo i carnivori (i consumatori secondari come i piccoli pesci), e così via... Un luccio, un
martin pescatore, una lontra, l’uomo, si trovano in corrispondenza degli ultimi livelli trofici.
Mentre i produttori trasformano sostanza inorganica in organica, i consumatori utilizzano quest’ultima
demolendola nei loro apparati digerenti e producendo scorie costituite da composti inorganici (acqua,
anidride carbonica,...) e da residui organici (escrementi) che vengono dispersi nell’ambiente circostante
1
PEROSINO G.C. Chimica e processi minimi indispensabili per la biologia. Scheda 22 - CREST (To).
costituendo “cibo” per microrganismi (per lo più batteri e funghi decompositori) che completano la
demolizione fino a semplici composti inorganici nuovamente a disposizione dei produttori. Il carbonio è
soltanto uno dei numerosi elementi che viene coinvolto nei cicli della materia. L’ossigeno e l’idrogeno sono
dipendenti dai cicli del carbonio e dell’acqua, mentre il ciclo dell’azoto merita alcune considerazioni.
L’azoto è un elemento fondamentale per la
sintesi proteica; gli aminoacidi infatti sono
costituiti da un atomo di carbonio posto al
centro di un tetraedro di cui uno dei vertici è
costituito da un gruppo amminico (-NH2).
L’azoto può essere considerato un elemento
rifinitore di estrema importanza nell’intelaatura del reticolo di atomi costituenti le proeine. Esso si trova nelle acque (nel terreno,
nei laghi, nei mari,…) a formare sali, quali
prevalentemente nitrati, nitriti o sali ammoniacali negli ambienti poveri di ossigeno.
L’azoto viene organicato grazie ai prodottori; i vegetali terrestri assorbono, con le radici, l’acqua del terreno e quindi anche i sali di
azoto in essa disciolti; i vegetali acquatici
(idrofite e fitoplancton) assorbono l’acqua
(ed i sali) nella quale sono immersi.
La mineralizzazione dell’azoto organico avviene in diverse tappe. L’azione dei decompositori sulle spoglie e
sui residui dei organismi vegetali ed
animali porta alla formazione di composti dell’azoto con struttura molecolare più semplice. Questi sono ossidati da organismi chemiosintetici (batteri nitrificanti; vedi scheda 20) con
conseguente formazione di nitriti e
successivamente di nitrati. Una parte
può combinarsi con altre sostanze per
formare, in ambienti chimici particolari o in eccezionali condizioni di sovrassaturazione, sali insolubili che si
accumulano nei sedimenti venendo
così sottratti al ciclo. Tuttavia l’azoto
che viene così perso viene rimpiazzato da quello derivante dall’azione
chimica ed erosiva dell’acqua sulle
rocce affioranti, soprattutto dove i processi di pedogenesi sono maggiormente accentuati; l’azoto
“imprigionato” nei sedimenti può ritornare, in tempi geologici, ad essere nuovamente disponibile grazie alle
orogenesi (movimenti della crosta terrestre).
In ambienti poveri di ossigeno o del tutto anossici i nitrati possono essere utilizzati come ossidanti dai
batteri denitrificanti con conseguente liberazione di azoto allo stato elementare che ritorna all’atmosfera.
Esso viene rimpiazzato da organismi fissatori in grado di utilizzare direttamente le molecole biatomiche
dell’azoto libero per edificare molecole organiche; si tratta di un numero relativamente piccolo di batteri e di
alghe azzurre (Cianofita).
Un gruppo di elementi (detti “secondari indispensabili” od “oligodinamici”; vedi scheda 1) comprende lo
zolfo, il sodio, il potassio, il calcio, ecc... Insieme costituiscono mediamente il 2 % in peso dei viventi, ma
sono indispensabili per tutti i processi vitali. Fra essi il più importante, come percentuale in peso, è il fosforo
con un rapporto, rispetto all’azoto, di circa 1:10. In realtà tutti gli elementi sono importanti e quindi si
dovrebbe studiare tutti cicli relativi, ma questo costituisce un argomento dell’ecologia.
2
CREST
Centro Ricerche
in Ecologia
e Scienze del Territorio
CREST s.n.c. di Perosino Gian Carlo & c. 10136 Torino (Italia) - Via Caprera, 15 - E-mail [email protected] tel. 011/3299419/3299165 r.a. - fax 011/3299165 - P.IVA 02746980016 - CCIAA 599025 - Trib. Torino n. 4004/81
DESCRIVERE IL BOSCO e
CLASSIFICARE GLI ALBERI
(breve guida per una esercitazione in Natura)
A cura di: Gian Carlo PEROSINO e Patrizia ZACCARA
C.R.E.S.T. - Centro Ricerche in Ecologia e Scienze del Territorio (Torino).
Torino, marzo 2007
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
ISTRUZIONI
Il materiale incluso nella raccolta che segue comprende:
•
•
•
•
scheda di analisi del bosco;
scheda di analisi degli alberi;
chiave dicotomica per la determinazione degli alberi del nord Italia (escluse le specie esotiche);
glossario per la comprensione dei termini utilizzati nelle schede e nella chiave.
Tale materiale è stato pensato per aumentare le possibilità di osservazione, di riflessione e di
possibili correlazioni durante una passeggiata naturalistica o durante la visita di un bosco da parte di
singoli o di un gruppo classe guidato dall’insegnante di Scienze. Vengono prese in considerazione
soltanto le specie arboree spontanee e pertanto quelle che sono autoctone del nord Italia o che, pur
essendo alloctone, possono vivere e riprodursi senza l’ausilio dell’uomo nei boschi naturali (Robinia,
Ailanto, Castagno,…).
Scheda di analisi del bosco
La scheda di analisi del bosco prende in esame tutte le possibili interazioni del bosco con il territorio
circostante, intese come ambiente naturale o umano. Questi aspetti infatti hanno incidenze sulla
naturalità del bosco e sulla sua composizione in specie. È opportuno, per evitare eccessive
interferenze delle attività umane, che il bosco scelto per le osservazioni sia abbastanza lontano da
strade e paesi (è sufficiente inoltrarsi a piedi lungo un sentiero per una mezzoretta per trovarsi
spesso in ambienti molto selvaggi!). Poichè la scheda pone anche domande relative alle condizioni
meteorologiche presenti e del prossimo passato (settimana precedente) è opportuno raccogliere i
dati richiesti dalle fonti informative nella settimana precedente il sopralluogo in campo.
Scheda di analisi degli alberi
Le schede relative alle singole specie di alberi possono essere riprodotte e numerate in modo da
permettere ad ogni ragazzo (o ad ogni gruppo) la raccolta dei dati, se non di tutte le specie presenti,
di un numero abbastanza elevato di alberi. Ad ogni scheda compilata corrisponderà un codice
formato da una lettera assegnata al gruppo di studenti coinvolto e da un numero progressivo.
Attenzione:
• se le foglie sono composte di foglioline occorre raccogliere l’intera foglia e non solo le foglioline;
• si dovrà prestare attenzione, sia per la foglia singola, sia per quella composta, all’inserzione delle
stesse lungo il fusto (opposte o alterne) in quanto, talvolta, questo carattere permette di
discriminare una specie da un’altra;
• le foglie da raccogliere vanno scelte fra quelle già completamente sviluppate in modo che tutti i
caratteri siano ben visibili (dimensioni e pelosità);
• è necessario raccogliere dall’esemplare un piccolo rametto e/o più foglie complete di picciolo in
modo da avere una gamma sufficientemente significativa della variabilità morfologica all’interno
della specie.
I materiali raccolti vanno messi in sacchetti contenenti il codice relativo. Questo permette, dopo la
determinazione della specie, di corredare tale indicazione con le informazioni raccolte sull’albero di
provenienza.
Chiave dicotomica per la determinazione delle specie
Tale chiave permette la determinazione di 45 specie di alberi tipici della vegetazione di pianura,
collina, montagna e delle fasce riparie del nord Italia. Per renderla più semplice ed accessibile si è
scelto di utilizzare, quale unico elemento di osservazione indispensabile, la foglia. I frutti infatti non
sono sempre presenti, così come i fiori e talvolta di non facile osservazione. Questo sistema
semplificato non permette tuttavia di determinare specie problematiche quali ad esempio i salici, che
richiedono l’osservazione di dettagli non sempre ben distinguibili. Per queste piante pertanto, qualora
1
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
la determinazione non conduca ad una delle specie contemplate, in quanto piuttosto comuni, ci si
dovrà accontentare della determinazione a livello generico di salice.
Gli esemplari raccolti vanno determinati in campo o si possono essiccare e determinati in un secondo
momento, magari anche allo scopo di costruirsi un eventuale erbario.
Istruzioni per essiccare le piante e conservarle
Nel caso in cui si volesse realizzare anche un erbario, si suggeriscono le seguenti modalità:
Le piante vanno raccolte e poste in un sacchetto di plastica chiuso, facendovi uscire l’aria. Prima le si
ripone ad essiccare e meglio è, ma se non si riesce a farlo subito, l’operazione può essere compiuta
il giorno seguente, conservandoli al fresco o in frigorifero.
Occorre cercare un angolo asciutto e porvi due quotidiani piegati in due. La carta di giornale, oltre ad
avere un buon potere assorbente non piace per niente agli insetti, che non amano il piombo e che
pertanto non si divoreranno le piante in essa contenute. Sopra di essi vengono posti, a strati
alternati, una camicia (foglio singolo di giornale piegato in due contenente gli esemplari ben distesi e
con l’indicazione del loro codice) ed un quotidiano piegato in due, continuando così sino ad aver
esaurito le piante da essiccare e terminando con due giornali piegati. Sopra questa stratificazione si
pone una tavola di legno o di compensato o semplicemente dei libri di dimensioni adeguate.
Maggiore è il peso posto sopra la pila dei giornali e più belli e distesi saranno i campioni di erbario
ottenuti. Nei giorni seguenti (per circa una settimana) è opportuno cambiare i giornali interi sopra e
sotto le camicie che si sono inumiditi con l’acqua delle piante e metterli ad asciugare, sostituendoli
con degli altri asciutti. Facendo questa operazione si aprono anche le singole camicie contenenti gli
esemplari e si sistemano meglio le foglie eventualmente rimaste mal piegate o stropicciate.
Dopo una ventina di giorni i campioni dovrebbero essere essiccati. Per esserne sicuri è sufficiente
piegare un pezzettino di una foglia: se si spezza è pronto per essere montato.
Per il montaggio si utilizzano fogli bianchi da disegno ai quali l’esemplare viene fissato con
striscioline di carta sottili e spilli. É opportuno non utilizzare colle poichè potrebbero essere attraenti
per funghi o insetti. In basso a destra del foglio viene lasciato uno spazietto per spillare un cartellino
contenente il nome della specie, luogo, data della raccolta e nome del determinatore.
2
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
IL BOSCO (scheda di osservazione)1
rilevatore/i:
Scuola/gruppo:
Comune:
SITO DI RILEVAMENTO
Località:
Comune:
Data:
Ora:
Altitudine:2
pianura (assenza di ondulazioni evidenti del terreno)
Morfologia del
collina (con altitudine inferiore a 600 ÷ 800 m s.l.m.
territorio
montagna (con altitudine superiore a 600 ÷ 800 m s.l.m.
sommità del rilievo
Esposizione
(se territorio
su una bassura
collinare o montano) esposizione del versante
versante orografico se individuabile2
sx
Orientamento
3
Presenza di zona/e umida/e :
Segni antropici
presenza di centri abitati entro un raggio di 1 km
presenza di aree industriali entro 1 km
presenza di impianti sportivi entro 1 km
presenza di case e/o cascine isolate entro 1 km
presenza di ferrovie entro un raggio di 0,5 km
presenza di strade asfaltate entro 0,5 km
presenza di strade non asfaltate entro 0,3 km
altri segni antropici:
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Classe:
Prov:
m s.l.m.
dx
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
CONDIZIONI METEOROLOGICHE4
Cielo sereno o poco nuvoloso
copertura delle nubi
< 25 %
< 1/4
Cielo nuvoloso
copertura delle nubi 25 % ÷ 50 %
1/4 ÷ 2/4
Cielo molto nuvoloso
copertura delle nubi 50 % ÷ 75 %
2/4 ÷ 3/4
Cielo coperto
copertura delle nubi 75 % ÷ 100 %
3/4 ÷ 4/4
assenti
Precipitazioni al momento del rilievo
modeste e/o intermittenti
continue, abbondanti
assenti da molti giorni
Precipitazioni precedenti il rilievo
recenti, ma poco abbondanti
recenti ed abbondanti
elevata (sintomi di insofferenza)
Temperatura al momento del prelievo
media (valori intorno a 15 ÷ 20 °C)
fresca (necessità di maglia o giacca)
valori sempre superiori a 5 ÷ 10 °C
Temperatura precedente il rilievo
valori inferiori, anche con gelo
1
Utilizza soprattutto il glossario.
Vedi scheda nel glossario.
3
Presenza di zone umide ad acque stagnanti (lago, stagno, palude, torbiera,…bacini artificiali), sorgenti, corsi
d’acqua e canali artificiali (di qualunque dimensione), purchè almeno semipermanenti (con acqua presente
almeno per oltre sei mesi).
4
È importante iniziare le osservazioni meteorologiche almeno una settimana precedente l’escursione nel
bosco, sia osservando le condizioni del “tempo”, sia seguendo le situazioni atmosferiche descritte da bollettini
meteo diffusi dai mezzi di informazione.
2
3
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
LUCI E COLORI
Bosco in ombra; possibili “chiazze” di luce su non più del 10 % (1/10) del suolo.
Bosco parzialmente in ombra; la luce del Sole illumina meno della metà del suolo.
Bosco molto luminoso; la luce dl Sole giunge su oltre la metà della superficie del suolo.
Indica il colore più frequente (più abbondante)
1:
2:
Indica i primi cinque colori più abbondanti, dal più diffuso (in
3:
alto), al meno diffuso (in basso).
4:
5:
VEGETAZIONE OSSERVABILE
alberi
arbusti
muschi
funghi
rampicanti
erbacee
licheni
felci
5
presenza di fiori
presenza di frutti
altro:
Indica il numero di specie di alberi che compongono il bosco6
ceduo
STRUTTURA DEL BOSCO7
ceduo composto
coetaneo
naturale
disetaneo
artificiale
fustaia
stratificato
perticaia
puro (monospecifico)
adulta
misto (due o più specie)
matura
SUOLO2
Sulla superficie del suolo si osservano i seguenti elementi:
8
Pendenza del terreno.
Indicare, con i numeri "1", "2" e "3", in ordine di importanza
(frequenza) le componenti minerali detritiche del suolo.
pianeggiante
inclinato
ripido
argilla
sabbia
ghiaia
Sostanza organica (s.o.) - il suolo appare:
molto ricco di s.o. (e/o humus); anche scostando l'eventuale vegetazione di sottobosco
non è possibile distinguere facilmente la natura minerale sottostante;
con s.o. (e/o humus); fra i residui che ricoprono la superficie del suolo, si distingue
abbastanza facilmente la natura minerale;
povero di s.o. (e/o di humus); detriti organici assenti o presenti in scarsa quantità; suolo
costituito prevalentemente (o del tutto) dalle componenti minerali.
scuro
chiaro
secco
9
Ulteriori caratteristiche del suolo
morbido
duro
bagnato
compatto
sciolto
inzuppato
5
Presenza di piante con frutti (sono da escludere frutti rinvenuti sul suolo, solitamente vecchi, marci,
secchi,…).
6
Per rispondere non occorre identificare le specie, ma contarne il numero (alberi “diversi”).
7
Vedi glossario.
8
Escludere dossi, scarpate, incisioni, movimenti artificiali di terra,...; considerare in media tutta l'area visibile
attorno al sito di osservazione.
9
Si possono “crocettare” una o più voci
4
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
DESCRIZIONE DELL’ALBERO
DENSITÀ
PORTAMENTO
TRONCO
CORTECCIA
FOGLIE
albero isolato
gruppi radi di alberi
alberi numerosi (bosco)
eretto
liscia
prostrato
ceppo
rugosa
< 5
5 ÷ 10
> 10
modesta
media
elevata
ALTEZZA
[m]
incurvato
fusto
Scheda:
cespuglioso
circonferenza
screpolata
squamosa
cm
lenticolare
aghi singoli
aghi a 2/5
aghi a ciuffi numerosi
foglie opposte
foglie alterne
foglie dure, spesse e/o coriacee, sempreverdi
foglie leggere, caduche, di consistenza erbacea
FIORE (*)
FRUTTO
cono
legnoso
carnoso
DESCRIZIONE DELL’ALBERO
DENSITÀ
PORTAMENTO
TRONCO
CORTECCIA
FOGLIE
albero isolato
gruppi radi di alberi
alberi numerosi (bosco)
eretto
fusto
liscia
screpolata
< 5
5 ÷ 10
> 10
modesta
media
elevata
prostrato
ceppo
rugosa
Scheda:
ALTEZZA
[m]
incurvato
altro
cespuglioso
circonferenza
squamosa
cm
lenticolare
aghi singoli
aghi a 2/5
aghi a ciuffi numerosi
foglie opposte
foglie alterne
foglie dure, spesse e/o coriacee, sempreverdi
foglie leggere, caduche, di consistenza erbacea
FIORE (*)
FRUTTO
cono
legnoso
carnoso
altro
(*) Descrizione sintetica. Tra l’altro, indicare se trattasi di fiori singoli o infiorescenze; riportare colore/i, numero
ed eventualmente forma dei petali. Se possibile indicare se trattasi di fiori di piante monoiche o dioiche.
5
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
CHIAVE PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI ALBERI
N
001
002
003
004
005
006
007
008
009
010
011
012
013
014
015
016
017
018
019
020
021
022
023
024
025
Descrizione della foglia e di altri caratteri
Specie
Foglie ad ago
Foglie a superficie più estesa
Ciuffi di numerosi aghi (≥ 6)
Ciuffi di 5 aghi
Ciuffi di 2 aghi
Aghi singoli
Aghi piatti
Aghi a sezione triangolare
Aghi corti molto pungenti - pianta di montagna
Aghi piatti con due strie bianche nella pagina inferiore
Aghi piatti, più flessibili con colore verde più scuro ed appuntiti
Foglie a squame sovrapposte in rami flessibili, pianta di montagna
Foglie a pagina espansa di varia forma
Foglie composte
Foglie semplici (comprese quelle profondamente incise)
Foglie formate da foglioline ovali/ellittiche a margine liscio
Foglie formate da foglioline lanceolate
Foglioline tre per ogni foglia; pianta pelosa pedemontana
Foglioline tre per ogni foglia; pianta glabra alpina
Foglioline in numero superiore a tre
Foglioline a margine liscio, piuttosto grandi, con odore caratteristico
Foglioline a margine liscio, piuttosto grandi, con orecchiette alla base e odore ripugnante
Foglioline a margine dentato
Foglie composte da 5 foglioline con picciolo evidente
Foglie con più di 5 foglioline con punte evidenti e base progressivamente ristretta
Foglie con più di 5 foglioline, punte poco evidenti e basa bruscamente ristretta.
Foglie persistenti coriacee con pagina superiore spesso lucida
Foglie caduche di consistenza erbacea
Margine dentato, spinoso
Margine liscio revoluto
Foglia lucida e verde su entrambe le pagine.
Foglia verde superiormente e con pagina inferiore bianco-lanata
Foglie lanceolate (decisamente più lunghe che larghe)
Foglie di forma diversa (ovale-ellittico, tonda, triangolare-romboidale) con o senza incisioni
Foglie adulte brevi (≤ 4 cm), dentate a partire dalla metà, rami rossastri
Foglie adulte più lunghe (> 4 cm)
Pagina inferiore ricoperta di peli argentei
Pagina inferiore priva di peli argentei e margine con denti evidenti
Foglie di forma ovale ellittica (intera o con incisioni)
Foglie di forma diversa
Foglia incisa da lobi
Foglia intera priva di incisioni lobate
Foglia a margine liscio
Foglia a margine dentato
Le foglie alla base formano due orecchiette
Le foglie si attenuano alla base in un cuneo
Le foglie sono glabre sulla pagina inferiore
Le foglie sono pelosette sulla pagina inferiore
Foglia divisa in lobi profondi i cui margini hanno pochi denti grandi e acuti
Foglia divisa in lobi profondi i cui margini sono finemente dentati
Foglia divisa in lobi poco profondi con peluria bianca sulla pagina inferiore
Foglia divisa in lobi poco profondi senza peluria bianca sulla pagina inferiore
Pagina inferiore evidentemente pelosa
Pagina inferiore di altro aspetto
Presenza di stipole alla base del picciolo
Assenza di stipole alla base del picciolo
Foglie a margine dentato
Foglie a margine ondulato e peloso, venature secondarie evidenti, parallele
6
002
005
LARICE1
PINO CEMBRO2
PINO3
003
004
ABETE ROSSO4
GINEPRO COMUNE5
ABETE BIANCO6
TASSO7
GINEPRO SABINA8
006
007
011
008
009
MAGGIOCIONDOLO9
MAGGIOC. ALPINO10
ROBINIA11
NOCE12
AILANTO13
010
SAMBUCO14
FRASSINO15
16
SORBO U.
012
014
013
BOSSO17
AGRIFOGLIO18
LECCIO19
015
017
SALICE ROSSO20
016
SALICE BIANCO21
CASTAGNO22
018
028
019
023
020
022
FARNIA23
021
ROVERE24
ROVERELLA25
QUERCIA ROSSA26
CIAVARDELLO27
PIOPPO BIANCO28
GELSO BIANCO29
024
025
SALICONE30
SORBO MONTANO31
026
FAGGIO32
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
026
027
028
029
030
031
032
033
034
035
036
037
038
Base della foglia simmetrica
Base della foglia asimmetrica
Foglie con larghezza massima centrale
Foglie con larghezza massima centrale o superiore
Foglie con apice acuto ben evidente e ghiandole rosse sul picciolo
Foglie di forma tonda (non a cuore) con o senza apice
Foglie di forma diversa
Margine con pochi denti irregolari, distanziati fra loro
Margine con denti fini o grossolani numerosi e continui
Foglie con larghezza massima nel terzo superiore
Foglie con larghezza massima nella zona centrale
Foglie con apice evidente
Foglie con apice tronco
Foglie a forma di cuore
Foglie di forma diversa
Foglie a base asimmetrica
Foglie a base simmetrica, ruvide sopra, sotto pelosette
Foglie di forma triangolare-romboidale
Foglie di forma diversa
Margine della foglia a denti arrotondati
Margine della foglia a denti fini
Larghezza foglie ≥ della lunghezza divise in 3 ÷ 5 lobi; lunghezza < 10 cm
Larghezza foglie ≥ della lunghezza divise in 3 ÷ 5 lobi; lunghezza 10 ÷16 cm
Lobo apicale fra due incisioni profonde (~ 1/2 del nervo principale)
Lobo apicale fra due incisioni poco profonde (1/6-1/3 del nervo principale
Pochi denti laterali ai lobi lunghi fino a 1 cm
Numerosi denti laterali ai lobi brevi
027
OLMO33
CARPINO NERO34
CARPINO BIANCO35
CILIEGIO SELVATICO36
029
032
PIOPPO TREMULO37
030
NOCCIOLO38
031
ONTANO BIANCO39
ONTANO NERO40
033
034
TIGLIO41
GELSO NERO42
035
036
PIOPPO CIPRESSINO43
BETULLA44
037
038
ACERO OPPIO45
ACERO ALPINO46
ACERO RICCIO47
ACERO DI MONTE48
NOTE
1. Larix decidua.
2. Pinus cembra.
3. Comprende il pino silvestre (Pinus sylvestris; la specie più
frequente), il pino uncinato (Pinus uncinata; distinguibile dal
precedente per la pigna asimmetrica con le squame arcuate
ad uncino) ed il pino mugo (Pinus mugo; simile ai precedenti,
spesso con portamento prostrato e a quote superiori).
4. Picea abies.
5. Juniperus communis.
6. Abies alba.
7. Taxus baccata.
8. Juniperus sabina.
9. Laburnum anagyroides
10. Laburnum alpinum
11. Robinia pseudoacacia.
12. Juglans regia.
13. Ailanthus altissima.
14. Sambucus nigra.
15. Fraxinus excelsior.
16. Sorbo degli uccellatori - Sorbus aucuparia.
17. Buxus sempervirens.
18. Ilex aquifolium.
19. Quercus ilex.
20. Salix purpurea.
21. Salix alba. Tale specie è la più frequente tra i salici spontanei
con quelle caratteristiche foglie. Infatti merita citare anche,
quali esempi: salice da ceste (S. triandra), salice fragile (S.
fragilis), salice nero (S. daphnoides),… La determinazione
specifica dei salici richiederebbe l’osservazione di altri
particolari morfologici tra i quali soprattutto quelle delle
infiorescenze maschili e femminili. Pertanto nell’attività di
determinazione proposta con questa chiave, si suggerisce di
utilizzare il termine generico “salice” quando si hanno
incertezze sull’attribuzione del nome specifico “bianco”.
22. Castanea sativa.
23. Quercus robur.
24. Quercus petraea.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
7
Quercus pubescens.
Querce rubra.
Sorbus torminalis
Populus alba.
Morus alba.
Salix caprea.
Sorbus aria.
Fagus sylvatica.
Comprende l’olmo campestre (Ulmus minor; frequente in
pianura; pagina superiore delle foglie glabra e lucida), l’olmo
montano (Ulmus glabra; frequente in montagna; pagine
fogliari ruvide) e, più raro l’olmo bianco (Ulmus laevis; talora
coltivato come pianta da ombra). L’olmo è seriamente
minacciato da una grave malattia (grafiosi) che colpisce
soprattutto le piante adulte. Frequentemente si rinvengono
esemplari “sani”, ma alloctoni e molto simili agli olmi indigeni.
Ostrya carpinifolia
Carpinus betulus
Prunus avium
Populus tremula
Corylus avellana
Alnus incana
Alnus glutinosa
Comprende, tra gli altri, il tiglio selvatico (Tilia cordata; il più
frequente nelle aree di pianura, ma soprattutto collinari,
pedemontane, fino a ~ 1.400 m s.l.m.) e tiglio nostrano (Tilia
platyphyllos; meno frequente). Talora si rinvengono ibridi.
Morus nigra.
Populus nigra.
Betula pubescens. Molto simile, ma meno diffusa è la betulla
pendula (Betula pendula).
Acer campestre.
Acer opulifolium.
Acer platanoides.
Acer pseudoplatanus.
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
GLOSSARIO
AGHIFOGLIA: albero o arbusto con foglia a forma di ago (si contrappone con latifoglia).
Praticamente sono tutte le conifere. Sono quasi sempre sempreverdi (aghi persistenti durante la
stagione fredda) e raramente caducifoglie (unico esempio in Italia è il larice).
AFFASTELLATA: vedere radice.
ANGIOSPERME: piante con fiori (gli ovuli, cellule riproduttive femminili, sono racchiusi nell'ovario).
Possono essere alberi, arbusti, erbe,...
ANNUALE: pianta il cui ciclo vitale dura soltanto un anno (erbacee).
ARBOREA: pianta che ha forma e qualità dell'albero.
ALBERO: pianta arborea, legnosa, perenne, con "rami piantati sul fusto a partire da una certa
distanza dal suolo"; quest'ultima caratteristica risulta spesso poco evidente nelle piante giovani o
trattate a ceduo. Le dimensioni vanno da pochi metri, con diametri anche di pochi centimetri, fino ad
oltre 100 m di altezza con 10 m di diametro (come le sequoie).
L’altitudine di un punto (una
casa, una vetta,....) è l’altezza
sul livello marino. Se i
continenti fossero ridotti ad
una serie di buchi e gallerie fra
loro collegati, l’acqua del mare
vi penetrerebbe mantenendo
lo stesso livello, formando una
superficie immaginaria che fa
da riferimento per l’altitudine;
essa si esprime in metri (m)
sul (s.) livello (l.) marino (m.).
Un punto sotto il livello del
mare (per es. un sottomarino)
si trova ad una altitudine
negativa.
ARBUSTO: pianta legnosa, perenne, di altezza ridotta, il cui fusto presenta ramificazioni fin dalla
base, legnose per tutta la loro lunghezza (frutice) o solo nella parte inferiore (suffrutice). Simili ad
esso possono essere gli alberi giovani o trattati a ceduo. Gli arbusti arrivano ad una altezza massima
di pochi metri con ramificazioni spesso esili e con diametri di pochi centimetri.
ARBORICOLTURA: coltivazione di alberi, nella maggior parte per la produzione di legname e
cellulosa per le industrie cartiere.
ARGILLA: frazione della parte minerale del suolo. Essa è costituita da frammenti minerali molto
piccoli, invisibili ad occhio nudo (talvolta appena distinguibili con una lente). Sporca le mani,
imbevuta d’acqua (fango) diventa plastica (come la plastilina) e odora di terra bagnata.
ALLOCTONA: pianta non originaria del posto, tipica di altre regioni o di altre parti del mondo,
piantata dall'uomo o nata spontaneamente da semi originatisi da altre piante alloctone (piantate in
tempi precedenti dall'uomo).
AUTOCTONA: pianta originaria del posto, che è sempre stata presente, come specie, da tempi
remoti nella nostra regione, indipendentemente dalle attività dell'uomo.
AVVENTIZIA: vedere radice.
BIENNALE: pianta il cui ciclo vitale dura due anni (erbacee).
BOSCO: associazione vegetale formata da alberi, arbusti, cespugli, costituitasi spontaneamente
(naturale) o per intervento dell'uomo (artificiale). I boschi possono essere puri (formati da piante di
un'unica specie) o misti (più specie), coetanei (piante della stessa età), disetanei (piante con età
diverse), trattato a fustaia o a ceduo.
8
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
BULBO: vedere fusto.
BRATTEE: espansioni di consistenza fogliacea presenti talvolta alla base delle foglie o dei fiori.
CADUCA: foglia di caducifoglia.
CADUCIFOGLIA: albero o arbusto che perde le foglie durante la stagione fredda (generalmente
latifoglia con foglie leggere, non coriacee e resistenti).
CAPITOZZARE: potare energicamente un albero, tagliandone la parte sommitale, per ottenere
numerosi giovani rami diritti. Se il taglio avviene a poca altezza del suolo si ottiene un ceppo (vedere
ceduo).
CEDUO: è un sistema per lo sfruttamento di un bosco di latifoglie (alternativo alla fustaia). Gli alberi
vengono, da giovani, tagliati in modo da lasciare dei ceppi. Da questi ricacciano "polloni" che sono
rami che, in seguito, assumono l'aspetto di piccoli tronchi. Un albero trattato a ceduo, soprattutto se
di ridotte dimensioni, può assomigliare ad un arbusto. Il ceduo è un tipo di sfruttamento dei boschi
che consente una elevata produzione di legna ma di piccola pezzatura (minor valore); il terreno viene
eccessivamente sfruttato e gli alberi non raggiungo portamenti naturali e grandi dimensioni.
CEPPO: porzione sotterranea e parzialmente emersa, alla base del fusto degli alberi, che sovente
ricaccia polloni.
CESPUGLIO: insieme di pianticelle nate da una stessa radice o da radici molto vicine.
CHIOMA: l'insieme dei rami e foglie di un albero o arbusto.
CLADODI: vedere fusto.
COMUNITA’ (o popolamento del bosco): insieme di popolazioni vegetali arboree che vivono in una
determinata area
CONCIME: sostanza utilizzata per spargere sul terreno allo scopo di aumentarne la fertilità. I concimi
possono essere di tipo chimico (sali minerali) o di tipo organico (letame, humus,...)
CONIFERE: sono gimnosperme, arboree, con fusto molto ramificato, in genere di
grandi dimensioni, con foglie aghiformi (pini, abeti, larici, ginepri,...).
CONO: può essere considerato, ma impropriamente, il frutto delle conifere (pigna). In realtà non si
tratta di vero frutto in quanto i semi non sono racchiusi in un ovario trasformato (vedere frutto), ma
sono nudi alle ascelle delle brattee: queste ultime sono simili a foglioline coriacee e legnose disposte
numerose a comporre la pigna.
CORTECCIA: parte esterna del fusto e delle radici degli alberi e degli arbusti. Il suo aspetto (liscia,
rugosa, colore dominate, ecc...) può essere importante per il riconoscimento degli alberi. La
superficie della corteccia può apparire molto diversa:
liscia
senza screpolature, rughe, incisioni, bitorzoli,...
rugosa
molto ruvida al tatto,
screpolata cioè con numerose aperture, ferite, punti di lacerazione,... tanto più frequenti quanto più
l'albero è vecchio,
squamosa quando la superficie del tronco appare come ricoperto da numerose "squame" più o
meno facilmente staccabili singolarmente,
lenticolare la superficie del tronco appare come una sorta di puzzle di dischi rotondeggianti o
ellittici.
Le situazioni più frequenti sono cortecce lisce o rugose ed entrambe possono anche essere
screpolate.
DECIDUA: vedere caducifoglia.
ERBA: pianta con fusto verde, non legnoso, in genere annuale, ma anche biennale e raramente
perenne. Raramente supera il metro di altezza.
ERBACEA: pianta che ha forma e qualità dell'erba; tale termine può essere uitilizzatro anche per la
descrizione delle foglie relativamente alla loro consistenza.
ESOTICA: vedere alloctona.
DIOICA: pianta che porta fiori maschili e femminili su individui diversi (alternativo a monoica).
9
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
La struttura del bosco è l’aspetto esterno dell’insieme degli alberi, risultato di una storia dominata dalla
Natura oppure condizionata dalle attività dell’uomo.
Se gli alberi hanno tutti, più o meno, la stessa altezza, significa che hanno la
stessa età (bosco coetaneo). Se invece gli alberi hanno altezze diverse
hanno anche età diverse (bosco disetaneo). Ci sono situazioni intermedie
come, per esempio, uno strato di alberi maturi, con al di sotto giovani
piante
(bosco a popolamento stratificato). Nel
caso in cui il bosco fosse formato da gruppi
di alberi di età diverse, allora si tratta di un
popolamento disetaneo a gruppi.
Se il bosco è naturale, cioè non influenzato
dall’azione dell’uomo, si presenta generalmente disetaneo o disetaneo per gruppi. Man
mano che un vecchio albero muore, lo spazio
vuoto viene occupato da giovani piante.
L’azione dell’uomo (tagli e rimboschimenti)
favorisce i popolamenti coetanei.
La fustaia è un bosco dove tutti, o quasi tutti,
gli alberi sono nati da seme. La fustaia naturale è quella sviluppata da semi provenienti
dalle piante presenti nelle aree intorno.
La fustaia artificiale è quella sviluppata
dallo spargimento di semi da parte dell’uomo
e provenienti da altri luoghi (vivai forestali),
spesso con piante disposte in modo regolare
sul terreno.
Fustaia
Una fustaia coetanea si può classificare in base all’età degli alberi: perticaia
giovane (alberi piccoli e molto fitti), fustaia adulta (dominanza di alberi adulti) e
fustaia matura (presenza di alberi vecchi o molto vecchi e prossimi a deperire.
Ceduo
Se da un ceppo escono più fusti (polloni) abbiamo un bosco ceduo, formato
dal taglio di piante preesistenti e dal cui
ceppo sono stati emessi i polloni. I boschi cedui consentono una rapida produzione di legname da ardere o per la
costruzione di piccoli pali. Non tutti gli
alberi possono emettere polloni dopo il
taglio. Alcuni boschi presentano sia
alberi cedui, sia fusti; in tal caso si tratta
di boschi cedui composti.
Piante tutte della stessa specie formano
un bosco puro (monospecifico). In
natu-ra tali situazioni sono rare e si
formano solitamente in situazioni
ambientali estreme (per es. in alta
montagna dove si possono trovare
lariceti e abetine pu-re). Spesso
l’intervento dell’uomo agevo-la la
formazione di tali boschi, sia con gli
impianti artificiali monospecifici (cioè con
piante tutte della stessa specie), sia
favorendo una specie rispetto alle altre.
Bosco puro
Bosco misto
Il bosco misto è un popolamento
formato da due o più specie; se una è molto più abbondante rispetto alle altre, si definisce dominante.
Ogni tipo di bosco è caratteristico di una precisa fascia altimetrica prediligendo determinati terreni, esposizioni
e con diverse esigenze in fatto di umidità e di suoli.
10
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
FANEROGAME: piante con apparati riproduttori ben visibili, con fiori e semi. Possono essere
angiosperme e gimnosperme.
FASCICOLATA: vedere radice.
FELCI: piante particolari che hanno la caratteristica di non possedere fiori (si riproducono con sistemi
che necessitano della presenza di acqua o di elevata umidità). In certe zone tropicali esistono specie
arboree di grandi dimensioni.
FERTILITA’: caratteristica dei terreni con la quale si descrive l’attitudine alla produzione agricola e/o
forestale.
FIORI: la maggior parte dei vegetali che ti sono intorno (alberi, arbusti, erbe, rampicanti, ecc...)
appartengono tutti al gruppo delle "angiosperme" che si riproducono grazie a fiori veri e propri con
ovuli (cellule riproduttive femminili) racchiusi in un contenitore detto ovario. Sono senza fiori altre
piante come pini, abeti, felci,... Si distinguono:
fiori singoli
se ogni fiore è ben individuabile e distanziato dagli altri della stessa pianta.
Infiorescenze se più fiori sono raccolti in un insieme che talvolta, da una osservazione superficiale,
sembra un unico fiore.
FITTONE: vedere radice.
FOGLIA: è la parte verde degli alberi e degli arbusti. In essa avvengono i processi di fotosintesi per
mezzo dei quali la pianta può crescere. Le foglie possono essere classificate in base alla persistenza
(caduche o sempreverdi), alla consistenza (leggere, carnose, sottili,....) ed alla forma (ad ago, larghe,
dentellate, cuoriformi,...). Le foglie possono essere utilizzate per distinguere i vari tipi di piante.
A lato - Voltando le spalle a monte e volgendo lo
sguardo a valle, si distinguono la destra e la sinistra orografica.
In basso - La diversa esposizione al Sole, soprattutto nelle vallate con andamento simile ai
paralleli, determina condizioni climatiche diverse
nei due versanti.
11
PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
FOGLIA COMPOSTA: foglia suddivisa in più elementi a forma di foglie più piccole che prendono il
nome di “foglioline”; è importante notare che se eventuali incisioni lungo il margine non raggiungono
la venatura centrale la foglia è intera (con incisioni profonde) anziché composta.
FOGLIAME: l’insieme di foglie di un albero o di un arbusto.
FOGLIOLINE: elementi in cui può essere suddivisa una “foglia composta”.
FRUTICE: vedere arbusto.
FRUTTO: è un organo vegetale contenente semi. I semi sono paragonabili a piantine in miniatura in
grado di prendere vita se si trovano in adatte condizioni ambientali (generalmente caldo e umidità). I
semi derivano dalla fecondazione degli ovuli contenuti nell'ovario dei fiori. Avvenuta la fecondazione
le pareti dell'ovario si trasformano diventando frutto la cui parete esterna viene detta "pericarpo".
Sono detti "frutti legnosi" (o secchi) se il pericarpo è secco e membranoso. Sono detti "frutti carnosi"
se il pericarpo è molle e succulento. Attenzione! le pigne (anche dette "coni") non sono veri frutti, ma
l'organo delle conifere corrispondente al frutto delle angiosperme.
FUNGHI: costituiscono un grande gruppo entro il quale sono compresi organismi come le muffe, i
lieviti ed altri microscopici presenti in tutti gli ambienti. Non possono essere considerati vegetali veri
perché non sono in grado di compiere la fotosintesi. Quelli che si osservano nel bosco o nei prati
(con gambo e cappello) costituiscono una specie di frutto (che serve per disperdere le spore
riproduttive); esso si origina da un complesso di lunghi e sottili filamenti formanti un fitto intreccio nel
suolo (il vero corpo del fungo). In molti casi l'intreccio vive in simbiosi con alcuni alberi: una sorta di
reciproca collaborazione attraverso uno stretto legame fra intreccio di ife e le radici. Anche i tartufi
appartengono al gruppo dei funghi.
FUSTAIA: è un modo di curare il bosco di latifoglie (alternativo al ceduo). Gli alberi non vengono
tagliati a ceduo, ma lasciati crescere e curati in modo che i fusti possano svilupparsi bene in altezza.
Gli alberi assumono un portamento naturale, con singoli fusti che crescono assumendo dimensioni
anche imponenti. Si tratta di un bosco naturale, con grandi alberi che danno un legname di elevato
valore, con una produzione decisamente meno intensiva del ceduo.
FUSTO: parte principale (detto anche "caule") del corpo delle piante superiori da cui si dipartono i
rami e le foglie. Esso svolge la funzione di trasporto dalle radici alle foglie e viceversa. Negli alberi
molto giovani o le porzioni apicali (di un anno di età) appare ancora verde e capace di fotosintesi.
Successivamente diventa legnoso e negli alberi prende il nome di tronco. Il fusto può assumere
forme particolari, nella maggior parte dei casi per funzionare come organo di riserva; il caso più
evidente è rappresentato dalla cactacee (piante grasse) nelle quali il fusto si ingrossa notevolmente
per accumulare acqua indispensabile nelle zone aride. Nelle nostre zone sono più frequenti:
tubero forte ingrossamento che si sviluppa sotto-terra (es. patata);
bulbo
fusto sotterraneo costituito da foglie trasformate, carnose e ricche di nutrimento (es.
cipolla);
rizoma fusto che si allunga subito sotto la superficie della terra e dal quale si formano nuove
piante;
stolone fusto strisciante sulla superficie del terreno, dal quale possono formarsi nuove piante (es.
fragola);
cladodi fusto e/o rami (o porzioni di essi) assumono forma molto appiattita e mantengono la
capacità di fotosintesi (tipico di ambienti aridi).
viticcio porzioni di fusto o di rami che si allungano a formare organi "aggrappanti" per sostenere
tutta la pianta (es. vite).
GALLA: protuberanza causata da insetti (o da funghi) che si può trovare su qualsiasi parte della
pianta (prevalentemente sulle foglie).
GIMNOSPERME: piante che mancano di veri fiori (gli ovuli, cellule riproduttive femminili, sono nudi,
cioè non racchiusi nell'ovario). In questo gruppo sono comprese le conifere, dove i fiori sono sostituiti
dalle pigne (piante arboree come abeti, pini, larici,...).
GHIAIA: frazione della parte minerale del suolo. Essa è costituita da frammenti minerali con
dimensioni superiori a 2 mm. Di questa categoria fanno parte anche le pietre ed i massi.
INSERZIONE ALTERNA: disposizione delle foglie sfalsata lungo il fusto.
INSERZIONE OPPOSTA: le foglie sono disposte sul fusto una di fronte all’altra.
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PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
HUMUS: componente del suolo derivata dalla trasformazione di sostanze organiche (frammenti di
rami, pezzi di tronchi, foglie, steli di erbacee, escrementi, resti di animali, ecc...). I residui di organismi
vegetali ed animali presenti sul terreno vengono decomposti ad opera di invertebrati (vermi, insetti,
larve di insetti, ecc...) e di microrganismi (batteri) che demoliscono la sostanza organica in composti
più semplici (humus); questi ultimi sono destinati ad essere ulteriormente demoliti fino al risultato
finale di sali minerali, che vengono poi utilizzati dalle piante. Un suolo ricco di sostanza organica e di
humus è più soffice, trattiene meglio l'acqua e limita parzialmente lo scorrimento dell'acqua
superficiale ed è ottimo per l'agricoltura e, più in generale, per lo sviluppo dei vegetali.
IBRIDO: pianta risultante dall'incrocio di due specie diverse (anche se generalmente molto simili) e
che possiede alcuni caratteri di ciascuno dei genitori. Nella maggior parte dei casi gli ibridi sono
sterili, poco frequenti in natura. Essi sono in genere ottenuti artificialmente soprattutto nella
arboricoltura.
INDIGENA: vedere autoctona.
LANATA: copertura di peli curvi che conferisce un aspetto infeltrito alla pagina fogliare,
generalmente inferiore.
LANCEOLATA: termine per indicare la forma allungata ed affusolata di una folgia.
LATIFOGLIA: albero o arbusto con foglie con lembo allargato (si contrappone con aghifoglie).
Praticamente sono tutte le angiosperme. Possono essere sia "caducifoglie" (perdono le foglie nella
stagione fredda), sia "sempreverdi" (non perdono le foglie che sono generalmente dure e coriacee).
LEGNOSA: pianta il cui tronco è costituito da "legno" che è un materiale "robusto" che serve come
sostegno agli alberi ed agli arbusti, cioè i vegetali che si sviluppano in altezza maggiormente rispetto
ad altri. Nel legno avviene il trasporto della linfa dalle radici alle foglie ed è costituito in gran parte da
una sostanza, detta "lignina", che serve per dare consistenza e robustezza. Negli alberi i rami giovani
sono prima piccoli, verdi e teneri e successivamente assumono maggiori dimensioni diventando
anche più robusti arricchendosi di lignina ("lignificazione", cioè diventano legnosi).
LENTICOLARE: vedere corteccia.
LETAME: vedi lettiera.
LETTIERA: è uno strato di materiali vegetali (paglia, foglie,...) disposto nelle stalle come giaciglio per
gli animali in modo che ne assorba le deiezioni e possa essere rimosso ed usato come letame.
Impropriamente tale termine indica anche lo strato di foglie che copre il suolo in un bosco.
LIANA: pianta legnosa arrampicante.
LICHENI: sono una "simbiosi" tra un'alga ed un fungo; quest'ultimo forma un sottile intreccio di ife
(filamenti finissimi, ciascuno dei quali non distinguibile dagli altri) entro il quale sono sparse le cellule
algali. Il fungo dà sostegno, acqua e sali minerali all'alga, la quale (grazie alla fotosintesi) produce
sostanza organica anche per il fungo. La maggior parte dei licheni appaiono come "croste" sulle
superfici dei massi, dei tronchi, delle pareti di costruzioni ed assumono colori assai diversi.
LISCIA: vedere corteccia.
MACCHIA: formazione vegetale folta, costituita da grandi arbusti e di alberi sparsi, spesso anche
con liane, molto intricata, presente soprattutto in clima mediterraneo.
MINERALI: costituiscono una componente importante del terreno; essi possono essere distinti in due
categorie:
- frazione detritica - è costituita dai detriti (frammenti o “pezzi”) derivanti dal disfacimento delle rocce
e possono essere distinti in tre grandi categorie a seconda delle dimensioni dei “pezzi” che li
compongono: argilla, sabbia e ghiaia.
- frazione solubile - è costituita dai sali minerali sciolti nelle acque che circolano nel suolo; essi sono
assorbiti, insieme all’acqua nella quale sono disciolti, dalle radici delle piante.
Quando un suolo è prevalentemente minerale (con poca sostanza organica e con poco humus) può
essere classificabile come ghiaioso (se prevale la ghiaia), sabbioso (se prevale la sabbia) o argilloso
(se prevale l’argilla).
MONOICA: pianta che porta fiori maschili e femminili su uno stesso individuo (alternativo a dioica).
MUSCHIO: si tratta di una pianta molto particolare, non classificabile con termini normalmente usati
per altre tipi di piante (arborea, arbustiva, erbacea, ecc...). Non si riproduce con fiori, ma non
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PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
appartiene al gruppo delle felci nè a quello delle gimnosperme; e un vegetale più primitivo che, in
genere, forma piccoli tappeti soffici, di colore verde più o meno scuro, in ambienti umidi.
NAPIFORME: vedere radice.
NATURALIZZATA: specie (nel nostro caso pianta arborea o arbustiva) alloctona, ma ormai ben
stabilita nel nostro territorio in quanto riesce a compiere tutto il suo ciclo biologico (cioè si riproduce
spontaneamente e mantiene popolazioni stabili senza l'intervento umano).
PAGINA: superficie della foglia superiore o inferiore.
PEDUNCOLO: asse che sostiene fiori o frutti.
PERENNE: pianta il cui ciclo vitale dura più di due anni: Gli alberi ed arbusti sono perenni perchè
vivono parecchi anni (fino a diversi secoli i più longevi).
PERSISTENTE (FOGLIA): vedere sempreverde.
PIANTA: organismo vegetale (con cellule provviste di parete ed in grado di compiere la fotosintesi)
costituito da tre importanti apparati: radicale (l'insieme di radici predisposte per l'assorbimento di
acqua e sali minerali e con funzione di ancoraggio), sistema per la fotosintesi (normalmente di colore
verde come, per esempio, le foglie degli alberi), sistema collettore (insieme di canali per il trasporto
dei materiali fra i due precedenti apparati). Possono essere considerate piante (con radici, fusto e
foglie) le angiosperme, le gimnosperme e le pteridofite (felci, equiseti,...). Non sono considerabili vere
piante i licheni, funghi ed alghe, anche se vengono descritti nei libri di botanica (scienza dei vegetali).
PICCIOLO: asse che sostiene le foglie.
PIGNA: vedere cono.
POLLONI: vedere ceduo.
POPOLAZIONE: gruppo di organismi della stessa specie che occupano una determinata area.
POPOLAMENTO: vedere comunità
PORTAMENTO: forma ed aspetto di una pianta con particolare riferimento al modo con la quale si
innalza dal suolo. Può essere eretto (con fusto più o meno diritto rispetto al suolo), curvato (pianta
curva per sua natura o piegata per il vento, il peso della neve o della chioma,...), prostrato (quasi
"coricato" sul suolo per sua natura o per agenti esterni come nel caso precedente), cespuglioso (che
ha forma di cespuglio).
POTARE: taglio di rami e talora anche della parte superiore del tronco al fine di conferire forme
particolari all'albero, oppure per favorire la formazione di fiori e/o di frutti, oppure per eliminare
porzioni malate, oppure per evitare rischi di rotture di rami con conseguenti danni a manufatti o a
persone. In qualche caso la potatura serve per ottenere legna per usi diversi; ma in questo caso il
termine "potatura" è poco indicato.
RADICE: organo ipogeo (sotto-terra) con funzione di ancorare le piante al terreno e di assorbire da
questo l'acqua ed i sali minerali in essa disciolti da inviare alla parte superiore della pianta. Spesso
funziona anche come "serbatoio" di sostanze di riserva. La radice può acquisire molte forme. Per
esempio quelle tabulari (che scendono dai rami di grandi alberi fino a terra per formare sostegni
verticali; es ficus), aeree (che servono alla piante per assorbire umidità), respiratorie (che servono
alla pianta, che vive in terreni melmosi, per respirare l'ossigeno atmosferico). Nelle nostre zone le
forme più frequenti sono:
fittone
a forma di cono, molto allungato, rivolto verso il basso, da cui dipartono radici
secondarie, con dimensioni molto più piccole;
affastellata radici numerose e più o meno delle stesse dimensioni (fascicolata);
napiforme di forma rotondeggiante, con piccola radice terminale (es. ravanello);
tuberosa
alcune parti delle radici sono particolarmente ingrossate (es. barbabietola);
avventizia funzionale per il sostegno ed il nutrimento (es. edera).
RAMPICANTI: piante con fusto molto allungato e flessibile, che non possono mantenersi erette e si
aggrappano a sostegni diversi (altre piante, pali, rocce, muri,...). Possono essere annuali
(campanelle) o perenni (edera); si tratta quasi sempre di erbacee, ma i fusti più vecchi di alcune
specie possono anche lignificare (senza che ciò significhi la loro classificazione in piante legnose).
REVOLUTO: termine per indicare il margine fogliare ripiegato verso il basso.
RIZOMA: vedere fusto.
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PEROSINO G.C., ZACCARA P., 2007. Il bosco ed i suoi alberi. C.R.E.S.T. (Torino).
RUGOSA: vedere corteccia.
SABBIA: frazione della parte minerale del suolo. Essa è costituita da frammenti minerali piccoli (con
dimensioni inferiori a 2 mm), ma visibili ad occhio nudo (chiaramente distinguibili con una lente). Non
sporca le mani, imbevuta d’acqua rimane incoerente ed è molto permeabile.
SEMPREVERDE: albero o arbusto che conserva le foglie durante la stagione fredda. Praticamente
tutte le conifere (larice escluso) e parte della latifoglie (spesso con foglie coriacee e resistenti).
SCREPOLATA: vedere corteccia.
SOSTANZA ORGANICA: è una componente molto importante del suolo. Esso è formata dalla
materia che costituisce il corpo degli organismi morti o viventi o i loro resti. Fanno parte della
sostanza organica tutti gli essere viventi che vivono nel terreno (essenzialmente microrganismi,
invertebrati, parti sotterranee delle piante) od in prossimità di esso (per esempio rettili, anfibi,
micromammiferi, predatori diversi, parte aerea delle piante, ecc...). Ma la maggior massa della
sostanza organica del suolo è rappresentata dai resti degli organismi: foglie, rami caduti, erbe
seccate, resti di frutti, escrementi di animali e loro carogne, ecc.... Prima o poi tutta la sostanza
organica (compresa quella vivente, ma destinata alla morte) viene trasformata direttamente in
minerali od in humus (quest’ultimo rappresenta una fase intermedia in quanto anch’esso viene
trasformato, seppure più lentamente in sali minerali). Se un suolo presenta una scarsa componente
minerale, mentre la sostanza organica (con humus più o meno abbondante) è prevalente, si parla di
“suolo organico”.
Microrganismi (batteri, funghi, alghe,....), macroinvertebrati (molluschi, insetti e loro larve, vermi,...), macrofauna (topolini, talpe, topiragno,...) e vegetali di vario tipo formano, nel suolo una biocenosi ricca e variata.
SOVRAPPOSTE: termine per indicare la sovrapposizione, sfalsata o meno, delle parti apicali delle
squame su parti basali delle squame sottostanti.
SPONTANEA: vedere autoctona.
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SQUAMA: foglia modificata, solitamente piccola, che assume consistenza coriacea. Può costituire la
struttura di una foglia vera e propria, oppure assumere addirittura una consistenza legnosa come
accade nella pigna.
SQUAMOSA: vedere corteccia.
STOLONE: vedere fusto.
STIPOLE: piccole brattee a forma di foglioline presenti alla base del picciolo della foglia presenti in
alcuni gruppi sistematici (es. rosacee ed alcuni salici).
STROBILO: vedere cono.
SUFFRUTICE: vedere arbusto.
SUOLO: è una coltre di materiali che ricopre, con spessore molto variabile (talora assente) la
superficie delle terre emerse del nostro pianeta. Esso è costituito da un insieme non consolidato di
materie (più o meno “sciolto”, cioè poco o nulla compatto) le cui caratteristiche dipendono
dall’ambiente nel quale, nel corso di tempi lunghissimi (secoli, millenni, milioni di anni), si è formato.
Le parti principali del suolo sono:
- minerali (più abbondanti in profondità);
- sostanza organica ed humus (più abbondanti in superficie).
TERRENO: vedi suolo.
TRONCO: fusto legnoso degli alberi. Termine che potrebbe essere usato (anche se impropriamente)
per indicare la ramificazioni degli arbusti.
TUBERO: vedere fusto.
TUBEROSA: vedere radice.
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GLOSSARIO BOTANICO
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GLOSSARIO BOTANICO
A
Achenio: Frutto secco indeiscente monospermo,con pericarpo sottile e
cuoioso. Il termine, talvolta ambiguo ed usato spesso per indicare frutti
diversi, viene riferito ad un ovario mono- o pluricarpellare; esempio il
frutto delle Asteracee (Composite) che hanno ovario infero
pluricarpellare.
Aciculare: Riferito a organi di forma sottile, aghiforme, rigida e
acuminata.
Aciculato: Riferito ad un organo che presenta sulla superficie solchi e
striature sottili.
Aclamide (sin.= nudo) di fiore privo del perianzio.
Aculeato: Dotato di aculei.
Aculeo: Struttura appuntita in cui non passano i tessuti conduttori e
che deriva dai tessuti epidermici; ad esempio nelle Rose.
Acuminato: Riferito all' apice di una foglia, (petalo, sepalo, brattea
ecc.), quando esso termina restringendosi gradualmente in una punta
sottile ed allungata.
Acuto: Riferito all' apice di una foglia, (petalo, sepalo, brattea ecc.),
quando esso termina a punta formando un angolo acuto.
Aerenchima: Tipo di tessuto parenchimatico caratterizzato da ampie
lacune per favorire maggiormente il passaggio dell'aria.
Agamica: Riferito alla riproduzione delle piante di tipo asessuata.
Alato: Generalmente riferito ad un tipo di frutto dotato di un'
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GLOSSARIO BOTANICO
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espansione membranacea adatta ad essere trasportato dal vento.
Albume: Parte del seme che contiene le sostanze di riserva.
Alterne: Riferito generalmente alla disposizione delle foglie sul fusto
quando ad ogni nodo corrisponde solo una foglia e sul lato opposto
rispetto alla precedente.
Amento: Infiorescenza racemosa o indefinita a fiori sessili tipo spiga
pendula, ma con fiori unisessuali.
Amplessicaule: Riferito a foglie, piccioli, stipole ecc., che con la loro
parte inferiore abbracciano il fusto.
Anatropo: Riferito alla posizione dell'ovulo rispetto al funicolo, si ha
quando l'ovulo è pendente sul funicolo e quindi l'asse dellovulo e quasi
parallelo a quello del funicolo.
Androceo: Insieme degli stami che costituiscono l'apparato
riproduttore maschile.
Antela: Infiorescenza composta simile alla pannocchia in cui però
ciascun ramo è più alto di quello che lo porta.
Antera: Parte terminale fertile dello stame, composta da due teche, che
racchiude il polline.
Anulata: Riferito generalmente alla membrana cellulare dotata di
ispessimenti, emergenze a forma di anello.
Apicifissa: Riferito all'antera quando il filamento staminale si inserisce
in corrispondenza della parte apicale dell'antera.
Apireni: Riferito a frutti che si sviluppano senza formare all'interno i
semi.
Apocarpico: Riferito ad un gineceo pluricarpellare in cui i carpelli
rimangono separati, indipendenti tra loro.
Aracnoidato: Dotato di peli sottili, sericei, intrecciati come una
ragnatela.
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GLOSSARIO BOTANICO
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Archegonio: Organo riproduttore femminile delle Archegoniate e
Spermatofite.
Arillo: Formazione espansa formata dal funicolo che circonda il seme
ma senza aderire al tegumento (Es. seme del Ricino).
Arista: Sottile filamento di lunghezza variabile sito in corrispondenza
della parte apicale di foglie, sepali, petali, brattee ecc, o nella porzione
terminale delle glume o glumette in alcune Poacee (Graminacee).
Aristato: Riferito all' apice di una foglia, (petalo, sepalo, brattea ecc.),
quando esso termina bruscamente formando una punta (o filamento)
sottile ed allungata.
Ascellare: Riferito a fiori, gemme, rami ecc., posti all'ascella di una
foglia ovvero nell'angolo tra la foglia e la porzione superiore del fusto.
Asimmetrico: Privo di simmetria.
Astata: Riferito generalmente alla foglia o alla sua base i cui lembi stretti
ed allungati, di forma triangolare, formano un angolo quasi retto con il
picciolo.
Atactostele: Termine che indica la struttura del cilindro centrale del
fusto nelle Monocotiledoni i cui fasci sono sparsi e senza un preciso
ordine.
Attenuato: Riferito a parti di una pianta che presentano dimensioni più
ridotte, ad es. le foglie, tendono cioè a rimpicciolirsi dall'alto verso il
basso o al contrario.
Attinomorfo (sin.= regolare) : Riferito al perianzio quando presenta
simmetria raggiata, ovvero con più piani di simmetria.
Auricolata: Riferito a foglie o stipole che presentano alla base delle
espansioni semi -circolari tipo "orecchiette".
B
Bacca: Frutto carnoso con epicarpo generalmente sottile, mesocarpo
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GLOSSARIO BOTANICO
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ed endocarpo spesso e carnoso, semi sparsi nell'endocarpo.
Balaustio: Tipo di bacca con pericarpo spugnoso diviso in setti
trasversali, deriva da ovario infero; un esempio è il frutto del
Melograno.
Basifissa: Riferito all'antera quando il filamento si inserisce in
corrispondenza della parte basale di essa.
Bicarpellare: Riferito al gineceo formato da due carpelli.
Bifidi: Riferito ad organi quali ad esempio petali, stili, viticci ecc., che
sono divisi in due parti più o meno profondamente.
Bifoliolata: Riferito ad una pianta, indica la presenza di due foglie;
riferito ad una foglia è composta da due foglioline.
Biforcato: Che si divide in due parti.
Bigeminata: Riferito ad una foglia il cui picciolo si divide
successivamente in due piccioli secondari portanti ciascuno un paio di
foglioline.
Bilabiato: Riferito al calice o alla corolla che saldati a tubo in
corrispondenza della parte basale, risultano suddivisi superiormente in
due parti dette: labbro superiore ed inferiore.
Bilobi: Riferito ai petali, quando sono divisi in due lobi, in due parti
con una incisione poco profonda, talvolta appena accenata.
Bilomento: Varietà di siliqua che a maturità si separa trasversalmente in
unità monosperme come il Lomento.
Bipartito: Riferito ad un organo (es. foglia) che è suddiviso in due parti
per più della metà della sua lunghezza.
Bipennata: Riferito generalmente ad una foglia composta costituita da
file opposte di foglioline pennate.
Biserrulato: Riferito al margine di una foglia, sepali o brattee, quando il
contorno presenta una dentellatura poco marcata, ma molto fitta a
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GLOSSARIO BOTANICO
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denti triangolari acuti, stretti, a loro volta leggermente dentati.
Biternate: Riferito generalmente ad una foglia composta il cui picciolo
si divide in tre piccioli recanti ciascuno tre foglioline.
Bosco: Formazione vegetale caratterizzata da essenze arboree ad alto
fusto, appartenenti in prevalenza alla stessa specie.
Bostrice: Infiorescenza a cima unipara scorpioide in cui i rami si
inseriscono tutti sullo stesso lato obliquamente rispetto all'asse che li
sostiene, avvolgendo in tal modo a spirale tutta l'infiorescenza.
Brachiblasto: Ramo molto corto che porta foglie generalmente riunite
in un ciuffo apicale.
Brattea: Foglia modificata talvolta anche colorata posta vicino al fiore o
ad una infiorescenza.
Bulbillo: Bulbo di dimensioni ridotte che oltre a svolgere una funzione
di riserva svolge anche una funzione di riproduzione vegetativa.
C
Caduco: Riferito ad organi o parti che hanno breve durata, ad esempio
al distacco del calice prima dell'apertura del fiore, alla foglia in
autunno, ecc...
Calaza: Parte basale dell'ovulo.
Calice: Verticillo esterno di foglie perianziali solitamente di colore
verde, ma talvolta anche colorato.
Calicetto (sin.= epicalice): Insieme di brattee esterne poste
immediatamente sotto al calice e simile ad esso.
Cambio: Tessuto meristematico secondario che consente
l'accrescimento secondario in spessore del fusto nelle Gimnosperme,
nelle Angiosperme Dicotiledoni e in alcuni casi nelle Monocotiledoni.
Camefite: Raggruppamento che, secondo la classificazione di
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Raunkjaer per la forma biologica, comprende piante che trascorrono la
stagione avversa con delle gemme a meno di 25 cm. di altezza dal
suolo.
Campanulato: Riferito al calice o alla corolla che hanno una forma a
campana.
Campilodrome: Riferito alle nervature di primo ordine di una foglia che
si dipartono separatamente dal margine del lembo e si curvano ad arco
fino all'apice.
Campilotropo: Riferito alla posizione dell'ovulo rispetto al funicolo, si
ha quando l'ovulo è orizzontale sul funicolo, cioè l'asse dell'ovulo e
quello del funicolo sono ortogonali tra loro.
Canalicolato: Riferito ad un organo attraversato da più solchi a forma
di piccoli canali.
Capilliforme: (sin.= capillare) Riferito ad un organo lungo e molto
sottile.
Capitato: Riferito ad un organo (es.: lo stigma) ad apice arrotondato.
Capolino: Tipo di infiorescenza racemosa o indefinita con asse
principale raccorciato e sviluppato in senso longitudinale a costituire
un ricettacolo con fiori sessili e dotato alla base di brattee involucrali.
Capsula: Frutto secco deiscente pluricarpellare plurispermo che a
maturità si apre secondo linee longitudinali, pori o attraverso il distacco
di un opercolo.
Capsula loculicida: L'apertura della capsula avviene secondo delle linee
longitudinali che corrispondono alla nervatura centrale delle foglie
carpellari.
Capsula setticida: L'apertura della capsula avviene secondo delle linee
longitudinali che corrispondono ai margini delle foglie carpellari.
Capsula settifraga: L'apertura della capsula avviene secondo delle linee
longitudinali o come in quella setticida o come in quella loculicida,
tuttavia la differenza consiste nel fatto che i margini delle foglie
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carpellari si uniscono tra loro fino al centro della capsula e
successivamente a maturità si separano dalla parte esterna e
costituiscono un asse longitudinale recante i semi.
Carena: Riferito alla corolla delle Fabacee (Leguminose o Papilionacee)
è l'insieme dei due petali inferiori saldati insieme tra loro e simulano la
carena di una nave.
Carenato: Riferito ad un organo o parte di esso che ha un aspetto
simile alla carena di una nave.
Cariosside: Frutto secco indeiscente pluricarpellare monospermo. Va
considerato come una varietà di achenio, è caratterizzato dalla
concrescenza del pericarpo col seme e deriva da un ovario supero. E'
caratteristico delle Poacee (Graminacee).
Carpello: Foglia modificata portante uno o più ovuli, ovvero
macrosporofillo.
Carpoforo: Prolungamento del ricettacolo che sostiene il gineceo e
quindi successivamente il frutto.
Caruncola: Protuberanza, escrescenza carnosa o coriacea presente in
alcuni semi, sita in corrispondenza dell'area micropilare e appetita da
alcuni animali.
Catafillo: Foglia modificata di aspetto squamiforme, carnosa o
papiracea per lo più priva di clorofilla; ad esempio le scaglie dei bulbi
(Cipolla).
Caule (sin. = fusto): Parte terminale del cormo che porta le foglie.
Cera (sin.= pruina): Sostanza prodotta dalle cellule epidermiche che
svolge una funzione protettiva.
Ceroso (sin.= pruinoso): Riferito ad un organo (foglie, fusto, frutto,
ecc.,) rivestito da uno strato di cera che svolge un'azione protettiva,
impermebilizzante.
Cespitoso: Riferito ad una pianta costituita da numerosi steli, foglie o
fiori che derivano da un'unica radice o sono strettamente uniti.
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Ciazio: Infiorescenza tipica delle Euforbie in cui solo fiore femminile
lungamente peduncolato e attorniato da fiori maschili ad un solo stame
è circondato da un involucro di brattee recanti quattro grossi nettari a
simulare un unico fiore.
Circinno: Infiorescenza a cima unipara elicoide in cui i rami si
inseriscono tutti sullo stesso lato obliquamente rispetto all'asse che li
sostiene.
Ciliato: Riferito al margine di una foglia, petali, sepali o brattee, quando
il contorno è munito di ciglia.
Cima scorpioide: Cima unipara in cui i rami stanno tutti sullo stesso
lato.
Cima unipara elicoide: Cima unipara in cui i rami si inseriscono
alternativamente sui lati opposti.
Cinorrodo: Falso frutto, tipico della Rosa, costituito dal ricettacolo
carnoso, a forma di coppa e tappezzato all'interno dai carpelli.
Cirro: Foglia metamorfosata in un organo sottile e lungo che consente
alle piante di avvilupparsi a dei sostegni per arrampicarsi in alto.
Cladodio: Porzione del fusto o del picciolo modificato che somiglia ad
una foglia (es. Cactacee Opuntia ficus-indica).
Cletrofila: Riferito ad una foglia il cui lembo è variamente perforato.
Conduplicata (sin. = duplicata): Riferito ad una foglia nella quale
ciascuna metà della lamina si ripiega in due longitudinalmente.
Connato-perfoliata: Riferito alle foglie quando sono opposte, saldate
insieme per una porzione ed avvolgenti completamente il ramo su cui
sono inserite.
Cono (sin.= pigna): Insieme delle foglie fertili (squame) portanti il
polline o gli ovuli e disposte ad elica o in verticilli su un asse ad
accrescimento definito; tipico delle Pinacee.
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GLOSSARIO BOTANICO
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Convoluta: Riferito ad una foglia la cui lamina tende ad arrotolarsi
lungo il margine.
Cordata: Riferito alla base di una foglia quando presenta una forma a
cuore.
Corimbo: Tipo di infiorescenza racemosa o indefinita con asse
principale allungato in cui tutti i peduncoli fiorali sono allungati in
modo da portare i fiori tutti la stessa altezza.
Corimbo-composto (Sin. = corimbo-tirso): Infiorescenza composta in
cui l'asse principale porta altri corimbi di secondo ordine.
Cormo: Insieme dell'apparato radicale, delle foglie, del fusto delle
piante superiori.
Corolla: Verticillo interno delle foglie perianziali solitamente colorato.
Corteccia: Insieme dei tessuti presenti nel fusto e nella radice,
compresi tra l'epidermide all'esterno ed il cilindro centrale (stele)
all'interno.
Cotiledone: Foglia embrionale presente nel seme.
Craspedio: Frutto secco deiscente tipo lomento che a maturità si
separa trasversalmente in più porzioni monosperme lasciando però
l'eso-impalcatura scheletrica attaccata al peduncolo, esempio è il frutto
della Mimosa pudica.
Crenato: Riferito al margine di una foglia, sepali o brattee, quando il
contorno presenta una dentellatura poco marcata, arrotondata.
Cruciforme: Riferito alla corolla delle Brassicaceae (Crucifere),
composta da quattro petali disposti a croce.
Culmo: Fusto delle Graminacee. Caratterizzato da parti piene detti nodi e da parti cave dette
internodi.
Cuneata: Riferita alla base di una foglia quando termina a forma di
cuneo.
Cupola: Involucro o lembo membranoso, fogliaceo o sclerotizzato che
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avvolge un frutto secco indeiscente tipo noce o ghianda.
D
Deciduo (sin. = caduco): Si riferisce al distacco del calice insieme alla
corolla dopo che è avvenuta la fecondazione.
Decombente: Riferito a parti di una pianta che si dirigono verso il
basso.
Decussate: Riferito alle foglie quando sono opposte e ciascuna coppia
è ruotata rispetto all'altra di di 90°; ad esempio nelle Lamiacee
(Labiate) e nelle Cariofillacee.
Deliquescente: Riferito a piante o parti di essa che a maturità passano
ad uno stato semiliquido.
Deltoide: Riferito alla forma della foglia quando ha una forma
triangolare.
Dentato: Riferito al margine di una foglia, sepali o brattee, quando il
contorno presenta una dentellatura poco marcata, a denti ottusi larghi.
Diachenio: Frutto secco indeiscente, schizocarpo, che a maturità si
separa in due porzioni monocarpellari monosperme tipo achenio,
sostenute da un carpoforo. Un esempio è dato dal frutto delle Apiacee
(Ombrellifere).
Diadelfi: Riferito agli stami quando i filamenti sono saldati tra loro in
due gruppi, ad esempio nelle Fabacee (Leguminose) in cui nove stami
sono saldati tra loro ed uno è libero.
Diagrammi fiorali: Disposizione degli elementi fiorali proiettati su un
piano normale all'asse del fiore.
Dialipetala: Riferito alla corolla, quando i petali sono tutti liberi, separati
completamente tra loro.
Dialisepalo: Riferito al calice, quando i sepali sono tutti liberi, separati
completamente tra loro.
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Diandri: Riferito a fiori con due stami.
Dicasio (sin. = cima bipara): Infiorescenza definita caratterizzata da un
asse principale che termina con un solo fiore e da due rami opposti
posti sotto il fiore terminale.
Dicotiledone: Riferito ad una pianta il cui embrione possiede due
cotiledoni.
Dicotomo: Riferito ad un tipo di ramificazione in cui la parte apicale di
un asse si divide in altri due assi che a loro volta possono continuare a
biforcarsi in due e così ripetutamente.
Didinami (sin. = diadelfi): Riferito alla lunghezza dei filamenti staminali
di un fiore a quattro stami quando due sono più lunghi e due più corti.
Dioica: Pianta con fiori o maschili o femminili, ovvero pianta in cui i
sessi sono separati, ad esempio il Salice.
Diplostemone: Riferito al rapporto tra il numero dei petali e quello degli
stami, si ha quando il numero degli stami è il doppio dei petali.
Distico: Particolare disposizione di foglie o infiorescenze disposte su
due file opposte e divergenti.
Dorsifissa: Riferito all'antera quando il filamento si inserisce in
corrispondenza della parte dorsale dell'antera.
Drepanio: Infiorescenza a cima unipara scorpioide simile al circinno in
cui ogni ramo si inserisce sul prolungamento dell'altro e solo i
peduncoli risultano spostati lateralmente.
E
Echinato: Riferito ad un organo che presenta spine o punte.
Ellittica: Riferito alla forma della foglia quando ha una forma simile ad
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una ellissi.
Elofite: Raggruppamento che, secondo la classificazione di Raunkjaer
per la forma biologica, comprende piante dei luoghi paludosi con
gemme perennanti immerse.
Emicriptofite: Raggruppamento che, secondo la classificazione di
Raunkjaer per la forma biologica, comprende piante che trascorrono la
stagione avversa con delle gemme a livello del suolo.
Endocarpo: Rappresenta il tessuto più interno del frutto e generalmente
legnoso e svolge una funzione protettiva del seme.
Epicarpo: Rappresenta la parte più esterna del frutto.
Epidermide: Strato di cellule esterno chiamato tessuto tegumentale
esterno primario che riveste l'intera pianta.
Epifillo: Termine utilizzato per indicare sia la posizione di fiori. frutti o
stami posti direttamente sulle foglie, sia alcuni tipi di licheni ed epatiche
che vivono sulle foglie di alcune piante.
Epifita: Riferito ad una pianta che vive e si sviluppa su di un'altra senza
rapporti di parassitismo.
Epigeo: Riferito a quella parte della pianta che si sviluppa sopra la
superfice del terreno.
Epigino: Riferito al fiore quando gli orani fiorali sono inseriti più in alto
rispetto all'ovario (ovario infero).
Esperidio: Tipo di bacca con epicarpo più spesso, colorato,
mesocarpo bianco e spugnoso, endocarpo diviso in setti con cellule
piene di succo, deriva da ovario supero; esempio è il frutto del
Limone, Arancio.
Eteroclamide: Fiore in cui le foglie perianziali sono differenti.
Eteromero: Riferito al fiore, si ha quando il numero degli elementi è
differente nei verticilli fiorali.
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F
Falsi frutti: Si riferisce a frutti che non hanno origine carpellare ma che
derivano da parti, da tutto il fiore o dall'intera infiorescenza che, in
seguito ad modificazione dei tessuti che diventano carnosi, simulano
un frutto; esempio è il frutto della Rosa, la Fragola.
Falsi setti: Diaframmi che derivano non da parti marginali della foglia
carpellare ma da qualsiasi parte della foglia carpellare.
Fanerofite: Raggruppamento che, secondo la classificazione di
Raunkjaer per la forma biologica, comprende piante perenni
(Fanerofite) arboree sempreverdi o caducifoglie, recanti gemme
perennanti.
Fascicolate: Riferito a radici laterali, numerose e aventi per lo più tutte
lo stesso sviluppo tali da eguagliare quella principale simulandone così
altrettante principali.
Fascicolate ramificate: Simili alle radici fascicolate ma ramificate.
Felloderma: Tessuto parenchimatico più interno della corteccia
formato da cellule ricche di clorofilla e non suberificate.
Fellogeno: Particolare tessuto meristematico secondario che dà origine
verso l'esterno al sughero, verso l'interno al felloderma.
Fesso: Riferito al margine di una foglia, sepali o brattee, quando il
contorno presenta delle incisioni molto profonde arrotondate, che si
spingono fino alla metà della larghezza della lamina, presso la nervatura
centrale.
Fillocladio: Ramo appiattito e ricco in clorofilla (rinverdito), che svolge
azione fotosintetica al posto delle foglie.
Fillotassi: Disposizione delle foglie sul fusto secondo regole
costanti.Può essere sparsa, opposta, distica, verticillata ecc.
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Fimbriato: Riferito ad un organo col margine laciniato, sfrangiato
.
Fiore: Organo delle Angiosperme che contiene l'apparato riproduttore
della pianta.
Fittone: Apparato radicale costituito da un asse centrale principale
molto più sviluppato e talora anche ingrossato, rispetto alle radici
laterali.
Floema (sin. = libro): Tessuto essenzialmente conduttore costituito da
un insieme di cordoni cribrosi che trasportano le sostanze organicate in
tutte le direzioni e soprattutto dalle foglie ai tessuti. I cordoni o tubi
cribrosi sono costituiti da cellule vive non lignificate o ispessite, dotate
di protoplasto vivente e caratterizzate dalle placche cribrose ovvero
aree finemente perforate.
Flosculo: Fiore tubuloso pentamero del capolino delle Asteracee
(Composite).
Follicolo: Frutto secco deiscente monocarpellare plurispermo che a
maturità si apre secondo la linea di sutura ventrale.
Frutice (sin. = arbusto): Riferito ad una pianta legnosa, perenne, non
eccessivamente sviluppata in altezza, molto ramificata fin dal basso e
spesso con più fusti che originano però da un ceppo comune.
Fruticosa: Riferito ad una pianta perenne che presenta il fusto alla base
lignificato.
Frutti aggregati: Si riferisce a una infruttescenza costituita da tanti
frutticini che derivano da un unico fiore, ovvero da un ginegeo
pluricarpellare apocarpico; esempio è la mora del rovo.
Frutti deiscenti: Categoria di frutti che a maturità si aprono secondo
varie modalità per consentire l'uscita dei semi.
Frutti indeiscenti: Categoria di frutti secchi che a maturità non si
aprono e non lasciano uscire i semi.
Frutti multipli: Si riferisce a una infruttescenza costituita da tanti
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frutticini che derivano da più fiori, infiorescenza,ovvero da più ginecei.
Frutti veri: Si riferisce a frutti che hanno solo origine carpellare,
derivano solo dall'ovario.
Frutto: Organo che racchiude, che porta, i semi della pianta e che
deriva dall'accrescimento dell'ovario in seguito alla fecondazione.
Funicolo: Peduncolo che collega e sostiene l'ovulo nell' ovario.
G
Galbulo: Falso frutto di alcune conifere, costituito da squame legnose
o talvolta carnose, strettamente appressate che racchiudono i semi.
Galla: Rigonfiamento di cellule tumorali di varia forma e dimensione
che si forma come reazione, in seguito alla puntura di un insetto che
utilizza le parti di quella pianta per deporvi le uova. Esse si possono
formare sulle foglie, ma anche su rami radici e fiori; esempio sono le
galle presenti sulle foglie di quercia.
Galleggiante: Riferito a piante o parti di essa che vivono o stanno sulla
superficie dell'acqua.
Gamopetala: Riferito alla corolla, quando i petali sono saldati tra loro
almeno nella parte basale che si impianta sul ricettacolo.
Gamosepalo: Riferito al calice, quando i sepali sono saldati tra loro
almeno nella parte basale.
Gemma: Struttura composta da tessuti meristematici e formata da un
asse che porta i primi abbozzi fogliari e i primordi delle ramificazioni
laterali. Essa rappresenta pertanto l'organo vegetativo della pianta. In
base alla posizione, alla loro morfologia al tipo di strutture che
andranno a costituire, all'epoca in cui si sviluppano, vengono distinti
diversi tipi quali di gemme, ad esempio: apicali, ascellari, nude, fogliari,
latenti ecc..
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Genicolato: Riferito a fusti, per lo più in corrispondenza della parte
basale, piegati a formare un angolo; ad esempio in alcune graminacee
Geofite: Raggruppamento che, secondo la classificazione di Raunkjaer
per la forma biologica, comprende piante perenni che trascorrono la
stagione avversa con fusti sotterranei metamorfosati.
Ghianda: Frutto secco indeiscente pluricarpellare. Termine utilizzato
per indicare una varietà di achenio e avvolto da una cupola. Esempio è
il frutto della Quercia.
Gineceo: Insieme dei carpelli che costituiscono l'apparato riproduttore
femminile.
Ginobasico: Riferito allo stilo quando sembra inserito alla base
dell'ovario come nelle Lamiacee (Labiate).
Ginoforo: Riferito alla distanza tra l' internodo su cui si inseriscono i
verticilli involucrali ed il gineceo; esso non è altro che un'asse
colonnare più o meno lungo, che porta il gineceo ad una certa distanza
dagli altri elementi fiorali.
Glabro: Riferito ad un organo (es. foglia, calice) che è privo di peli.
Glandole: Formazioni uni- o pluricellulari site nello strato epidermico o
nel parenchima , spesso connesse con le formazioni pilifere e deputate
alla elaborazione di sostanze di varia natura.
Glandoloso: Riferito ad un organo dotato di glandole.
Glume: Brattee sterili (due: superiore ed inferiore), tipiche delle
Graminacee, che racchiudono il fiore avvolto ancora da altre due
brattee.
Granulo pollinico: Il granulo pollinico è la microspora o androspora
delle Gimnosperme e delle Angiosperme la cui funzione è la
fecondazione.
Grappolo di ombrelle: Infiorescenza composta tipo grappolo in cui al
posto di ciascun peduncolo fiorale si inseriscono delle ombrelle.
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Grappolo di spighe: Infiorescenza composta tipo grappolo in cui al
posto di ciascun peduncolo fiorale si inseriscono delle spighe.
I
Idrofite: Raggruppamento che, secondo la classificazione di Raunkjaer
per la forma biologica, comprende piante acquatiche completamente
immerse nell'acqua.
Ilo: Area di contatto tra l'ovulo ed il funicolo.
Imparipennata: Riferito ad una foglia composta, con due o più paia di
foglioline disposte a coppie ai lati della nervatura centrale che termina
però all'apice con una sola fogliolina.
Inciso: Riferito al margine di una foglia, sepali o brattee, quando il
contorno presenta delle incisioni molto profonde arrotondate, che si
spingono fino alla metà della larghezza della lamina, presso la nervatura
centrale.
Infero: Riferito alla posizione dell'ovario rispetto agli altri organi fiorali,
si ha quando l'ovario è inserito più in basso rispetto ad essi.
Infiorescenza: Disposizione dei fiori sull'asse fiorale.
Infiorescenza cimose (sin. = definite): Riferito all' infiorescenza in cui
l'asse principale si arresta ben presto producendo un fiore terminale e
nuovi assi che a loro volta si arrestano producendo un solo fiore e
così di seguito.
Infiorescenza composta: Infiorescenza caratterizzata da numerosi assi.
Infiorescenza racemose (sin. = indefinite): Riferito all' infiorescenza in
cui l'asse principale si allunga indefinitivamente producendo fiori
lateralmente.
Infruttescenza (sin. = frutto composto): Insieme di tanti piccoli frutti
vicini tra loro.
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Internodo: Spazio privo di foglie compreso tra due nodi.
Intero: Riferito al margine di una foglia, di un petalo o sepalo quando
ha un contorno netto.
Ipocreteriforme: Riferito ad una corolla gamopetala regolare
caratterizzata da un tubo molto lungo e da un lembo ampio e piatto.
Ipogeo (sin. = sotterraneo): Riferito ad organi di una pianta posti
sottoterra.
Ipogino: Riferito al fiore quando gli orani fiorali sono inseriti più in
basso rispetto all'ovario ( ovario supero).
Irregolare: Riferito al perianzio quando è privo di qualsiasi piano di
simmetria.
Isomero (sin. = omomero): Riferito al fiore, si ha quando i verticilli
fiorali hanno tutti lo stesso numero di elementi.
L
Lacinia: Generalmente riferitoa a parte di un petalo o sepalo che
presenta una forma stretta e allungata e termina con una punta acuta.
Laciniata: Riferito ad una foglia che presenta il margine diviso in lacinie
ovvero a lobi stretti e disuguali.
Lanceolata: Riferito alla forma della foglia quando ha una forma simile
al profilo di una lancia con la parte più stretta in alto.
Lattice: Liquido generalmente biancastro secreto dai tubi laticiferi
presenti in alcune piante quali ad esempio le Euforbie e alcune
Asteraceae (Composite) liguliflore.
Legume: Frutto secco deiscente monocarpellare plurispermo che a
maturità si apre in due valve secondo due linee longitudinali opposte di
sutura della foglia carpellare.
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Lembo (sin. = Lamina): Costituisce la parte più allargata del petalo e
del sepalo o la porzione laminare della foglia.
Lemma: Brattea sterile tipica delle Graminacee, simile alla glume, ma
più interna ad esse, che racchiude il fiore.
Lesiniforme: Riferito ad un organo sottile, appuntito e lungo.
Ligula: Appendice di varia natura; generalmente questo termine viene
utilizzato per indicare l'appendice membranosa di varia forma e
lunghezza presente nelle graminacee ed inserita sulla pagina superiore
della foglia tra la guaina a la lamina.
Ligulata: Riferito alla corolla, irregolare con la corolla che forma
un'appendice allungata ed espansa: corolla ligulata o fiore semiflosculo
tipico delle Composite .
Liguliflore: Riferito alla sottofamiglia delle Asteracee (Composite)
liguliflore caratterizzate da capolini tutti con fiori ligulati.
Lineare: Riferito alla forma della foglia quando è stretta e lunga ed il
diametro longitudinale è maggiore di quello trasversale.
Lirata: Riferito alla forma della foglia suddivisa in segmenti e
caratterizzata da un segmento apicale (rotondo, reniforme) di maggiori
dimensioni e segmenti laterali minori; a forma di lira.
Lobato: Riferito al margine di una foglia, petali, sepali o brattee,
quando il contorno presenta delle incisioni poco profonde, arrotondate
che la suddividono in più parti.
Lodicule: Resti del perianzio ridotto a una o due piccole squame
scarsamente osservabili, che si rinvengono nelle Graminacee.
M
Macchia: Formazione vegetale xerotermica, tipica delle regioni
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temperate, costituita da arbusti e suffrutici spesso spinosi, alti anche
fino a 5 metri, che costituiscono una vegetazione molto fitta e intricata.
Nell'ambiente mediterraneo essa è caratterizzata principalmente da
specie sempreverdi quali: Lentisco, Ramno, Ginepro ecc.
Marcescente: Riferito a parti di una pianta quali ad esempio:calice,
corolla, foglia, che una volta esaurita la loro funzione, permangono e
tendono a marcire, a decomporsi sulla pianta stessa; esempio il calice
nella Malva.
Mericarpo: Singole porzioni in cui si suddivide lo schizocarpo a
maturità.
Meristema: Tessuto cellulare indifferenziato dotato di una intensa ed
elevata capacità di dividersi, che consente l'accrescimento della pianta,
generando nuovi tessuti.
Meristemone: Riferito all'androceo in cui i filamenti staminali sono
ramificati.
Mesocarpo: Rappresenta il tessuto mediano del frutto e generalmente
carnoso o legnoso.
Mesofillo: Insieme dei tessuti, principalmente parenchimi clorofilliani,
interposti tra le due epidermidi nella foglia.
Micropilo: Piccola apertura posta alla sommità dell'ovulo.
Midollo: Parenchima midollare che nel fusto delle Dicotiledoni è situato
al centro del fusto, internamente ai fasci conduttori.
Monadelfi: Riferito agli stami quando i filamenti sono tutti saldati tra
loro e le antere sono libere, ad esempio nelle Malvacee.
Monandri: Riferito a fiori con un solo stame.
Monocarpellare: Riferito al gineceo e formato da un solo carpello
Monocasio (sin.= cima unipara): Infiorescenza definita in cui ciascun
asse (ramo), che porta solo un altro asse (ramo) di ordine superiore,
termina con un fiore.
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Monocotiledone: Riferito ad una pianta il cui embrione possiede un
solo cotiledone.
Monoica: Pianta che porta sullo stesso individuo fiori unisessuali,
maschili e femminili, come ad esempio il Pino, oppure fiori bisessuali.
Monopodiale: Riferito ad un tipo di ramificazione in cui l'asse
principale ha accrescimento indefinito e produce lateralmente dei rami
di primo, secondo, terzo ordine ecc., il cui accrescimento è inferiore a
quello dell'asse principale (il fusto), e via via decrescente per i rami di
ordine inferiore o riferito anche ad una infiorescenza indefinita il cui
asse dà origine lateralmente ad altri fiori.
Monospermo: Riferito al frutto con un seme.
Mucronato: Riferito all' apice di una foglia, petali, sepali, brattee ecc.,
quando esso termina con un mucrone apicale.
Mucrone: Formazione apicale, breve ed appuntita, presente ad
esempio nelle foglie, costituita dal prolungamento della nervatura
mediana.
N
Nanofanerofite: Raggruppamento che, secondo la classificazione di
Raunkjaer per la forma biologica, comprende piante perenni
(Fanerofite) arbustive alte fino a due metri e recanti gemme perennanti.
Napiforme: Riferito ad una radice a fittone ma carnosa e molto
sviluppata nella parte mediana, secondo il diametro trasversale.
Nettario: Struttura sita alla base di stami, pistilli, foglie in cui viene
secreto il nettare.
Noce: Frutto secco indeiscente mono- pluricarpellare, simile all'achenio
ma con pericarpo duro, spesso, talvolta legnoso. Esempio è il frutto
del Nocciolo.
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Nocella: Parte principale dell'ovulo di cui costituisce la zona più interna
ed avvolta da due tegumenti:primina e secondina.
Nodo: Punto di inserimento delle gemme.
Nudo (sin.=Aclamide ): Fiore privo del perianzio.
O
Obdiplostemone: Riferito al rapporto tra il numero dei petali e quello
degli stami, si ha quando il numero degli stami è il doppio dei petali e
gli stami sono disposti su due verticilli di cui quello più esterno è
opposto ai petali.
Oblanceolata: Riferito alla forma della foglia quando ha una forma
simile al profilo di una lancia con la parte più stretta in basso.
Obliquo: Riferito alla base della foglia, quando è obliqua rispetto al
picciolo, ovvero una metà della base fogliare termina su un piano più
alto o più basso rispetto all' altro.
Oblunga: Riferito alla forma della foglia quando presenta una forma più
lunga che larga.
Obovata: Riferito alla forma della foglia quando ha una forma simile al
profilo di un uovo con la parte più larga in alto.
Ocrea: Guaina che avvolge il fusto sita in corrispondenza del picciolo
delle foglie.
Ocreata: Riferito a foglia con ocrea.
Ombrella: Tipo di infiorescenza racemosa o indefinita con asse
principale raccorciato in cui tutti i peduncoli fiorali sono inseriti tutti
alla stessa altezza ed alla cui base può essere presente o meno un
verticillo di brattee che costituiscono l'involucro.
Ombrella composta: Infiorescenza composta in cui l'asse principale
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porta altre ombrelle di secondo ordine.
Omoclamide: Fiore in cui tutte le foglie perianziali sono uguali.
Ondulato: Riferito al margine di una foglia, sepali, brattee, quando il
contorno presenta appena delle leggere ondulazioni.
Oosfera: Gamete femminile contenuto all'interno dell'ovulo.
Opposto: Riferito a foglie o rami disposti a coppie, uno di fronte
all'altro e inseriti sullo stesso nodo.
Orbicolare (sin. = Circolare): Riferito ad un organo, ad esempio una
foglia quando ha forma circolare con i diametri trasversale e
longitudinale quasi uguali.
Ortotropo: Riferito alla posizione dell'ovulo rispetto al funicolo, si ha
quando l'ovulo è eretto sul funicolo.
Obtusato (ag.) : Riferito all' apice o alla base di una foglia, quando
esso termina formando un angolo ottuso.
Ottuso: Riferito all' apice di una foglia, petali, sepali, brattee ecc.,
quando esso termina a punta formando un angolo ottuso.
Ovario: Parte basale più rigonfia della foglia carpellare (carpello) che
racchiude gli ovuli.
Ovario composto: Costituito da un gineceo pluricarpellare sincarpico.
Ovario semplice: Costituito da un gineceo pluricarpellare apocarpico.
Ovata: Riferito alla forma della foglia quando ha una forma simile al
profilo di un uovo con la parte più larga in basso.
P
Palea: Brattea fertile,la più interna, tipica delle Graminacee, che
racchiude il fiore.
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Palmata: Riferito alla forma della foglia quando il lembo è suddiviso in
più lobi disposti a ventaglio, come le dita di una mano.
Palmatofesso: Riferito alla forma ed al margine della foglia quando il
lembo è suddiviso in più lobi disposti a ventaglio separati da un'
incisione che raggiunge circa metà della lamina.
Palmatolobato: Riferito alla forma ed al margine della foglia quando il
lembo è suddiviso in più lobi disposti a ventaglio, a lobi arrotondati o
acuti.
Palmatosetto (sin. = palmatopartito): Riferito alla forma ed al margine
della foglia quando il lembo è suddiviso in più lobi disposti a ventaglio
separati da un' incisione che si spinge olre metà della lamina, quasi fino
alla nervatura centrale.
Palminervie: Riferito alla foglia in cui le nervature principali si diramano
a ventaglio dalla base.
Pannocchia o tirso: Infiorescenza composta in cui l'asse principale può
essere tipo grappolo o racemo e quelli laterali, che a loro volta
possono ulteriormente ramificarsi, riproducono sempre quello dell'asse
principale.
Papillionacea: Riferito alla corolla delle Fabaceae (Papilionacee o
Leguminose).
Papilloso: Riferito ad un organo rivestito da papille.
Pappo: L'intero calice modificato in un ciuffo di peli per favorire
a maturità la dispersione dei semi.
Parallelinervie: Riferito alla foglia in cui le nervature hanno tutte un
decorso parallelo tra loro.
Parenchima: Tessuto adulto, definitivo, ove hanno sede le funzioni
vegetative più importanti della pianta e che costituisce l'apparato
corporeo dell'organismo. Vengono distinti in base alla funzione svolta
diversi tipi di parenchima tra cui: parenchima clorofilliano, parenchima
di riserva, parenchima conduttore ecc.
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Paripennata: Riferito ad una foglia composta, con due o più paia di
foglioline disposte a coppie ai lati della nervatura centrale che termina
fino all'apice con le foglioline appaiate.
Partito: Riferito al margine di una foglia, petali, sepali o brattee, quando
il contorno presenta delle incisioni strette e profonde che che la
suddividono in più parti a secondo il numero stesso delle incisioni:
bipartito, tripartito ecc..
Patente: Riferito a rami disposti orizzontalmente rispetto al fusto.
Peli radicali: Lunghe estroflessioni delle cellule più esterne della radice
che permettono alla radice stessa di aumentare notevolmente la
superficie assorbente. Essi svolgono, nelle piante in cui sono presenti,
la funzione di assorbimento dell'acqua.
Pelo urticante: Organo di difesa tipico di alcune piante.
Peltata: Riferito alla foglia quando il picciolo è inserito nella parte
centrale della lamina.
Peltinervie: Riferito alla foglia in cui le nervature si diramano dal centro
della lamina in cui è inserito il picciolo, come i raggi di una ruota.
Pendulo: che pende.
Pennatifide: Riferito a foglie che presentano nervature pennate e il
lembo suddiviso in lobi fino a metà della loro lunghezza.
Penninervie: Riferito ad una foglia in cui dalla nervatura centrale si
distaccano le altre laterali come le barbe di una penna.
Peponide: Tipo di bacca con epicarpo coriaceo o talvolta legnoso,
mesocarpo carnoso o succoso ed endocarpo a maturità deliquescente,
deriva da ovario infero ; esempio è il frutto della Zucca.
Perenne: Riferito ad una pianta il cui periodo vegetativo (ciclo
biologico) dura più di due anni.
Perfogliata: Riferito alla foglia quando avvolge completamente con il
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suo lembo il ramo su cui è inserita.
Perianzio: Verticillo o verticilli di foglie sterili (perianziali), che
costituiscono insieme il perianzio ed hanno funzione protettiva o
vessillare.
Pericarpo: Rappresenta l'insieme di tessuti che derivano dalla parete
dell'ovario e che si differenziano in epicarpo, mesocarpo ed
endocarpo.
Periciclo: Parte più esterna del cilindro centrale.
Periderma: Insieme del fellogeno con i tessuti che esso forma: sughero
e felloderma.
Perigino: Riferito al fiore quando gli orani fiorali sono inseriti all'incirca
alla stessa altezza dell'ovario ( ovario semi-infero).
Perigonio: Riferito a fiori omoclamidi, sostituisce il termine perianzio
quando esso è costituito da un solo verticillo di tepali.
Persistente: Riferito al calice che non si stacca a maturità ma
accompagna il frutto.
Personata: Riferito alla corolla bilabiata che resta chiusa alla fauce da
una particolare forma del palato; esempio nelle scrofulariacee.
Petali: Singoli elementi della corolla.
Petaloideo: Riferito a verticilli perianziali che hanno assunto aspetto
simile ai petali.
Pettinato: Riferito al margine di una foglia, sepali o brattee, quando il
contorno presenta delle lamelle molto sottili, ravvicinate simili ai denti
di un pettine.
Picciolato: Dotato di picciolo.
Pileoriza o cuffia: Tessuto parenchimatico a forma di cappuccio che
avvolge l'apice vegetativo delle radici; svolge funzione protettiva.
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Pisside: Tipo di capsula che a maturità si apre per distacco di un
opercolo.
Piumetta o gemmula: Piccola gemma dell'embrione localizzata in
corrispondenza dell'apice vegetativo e protetta da uno o due
cotiledoni.
Piumoso: Termine riferito: o 1) al pappo degli acheni i cui peli sono
ramificati o disposti come le barbe laterali di una penna; o 2) alla resta,
ad esempio nella Stipa pennata ( Graminacee); o 3) o allo stimma, ad
esempio nelle Graminacee.
Placenta: Area di inserzione degli ovuli nel carpello.
Placentazione: Posizione della placenta e quindi la disposizione degli
ovuli nell'ovario.
Placentazione assile: Gli ovuli sono disposti al centro dell'ovario
sincarpico pluriloculare in seguito all'unione dei margini dei carpelli.
Placentazione basale: Tipo di placentazione come quella Assile o la
Centrale libera in cui gli ovuli sono inseriti però nella parte basale dell'
asse.
Placentazione centrale libera: Gli ovuli sono disposti su un asse
longitudinale, al centro di un ovario composto uniloculare senza che vi
sia una connessione, continuità tra l'asse e le pareti stesse dell'ovario.
Placentazione laminare: Gli ovuli sono disposti in corrispondenza della
nervatura centrale della foglia carpellare.
Placentazione marginale: Gli ovuli sono disposti in corrispondenza dei
margini della foglia carpellare.
Placentazione parietale: Gli ovuli sono disposti in corrispondenza delle
pareti dell'ovario considerato in tutto il suo complesso.
Placentazione terminale: Tipo di placentazione come quella Assile o la
Centrale libera in cui gli ovuli sono inseriti però nella parte apicale dell'
asse.
Planiziario: di superficie, terreno pianeggiante
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Pleocasio o cima ombrelliforme: Infiorescenza composta definita in cui
l'asse principale porta un solo fiore e sotto di esso si inseriscono altri
rami portanti ombrelle.
Plicata: Tipo di prefogliazione.
Pluricarpellare: Riferito al gineceo e formato da più carpelli.
Pluriloculare: Riferito all'ovario composto quando è costituito da più
logge (cavità).
Plurispermo: Riferito al frutto con più semi.
Pneumatoforo: Radice modificata, ricca di parenchima aerifero,
presente in alcune piante di ambienti paludosi o asfittici, che emerge
dal terreno ( o dall'acqua), accrescendosi verso l'alto, permettendo
così la respirazione agli altri organi sommersi.
Poliachenio: Frutto secco indeiscente, schizocarpo, che a maturità si
separa in più porzioni monocarpellari monosperme tipo achenio,
esempio sono le Malvacee.
Poliadelfi: Riferito agli stami quando i filamenti sono saldati tra loro a
formare più gruppi.
Poliandri: Riferito a fiori con più di uno stame.
Polistemone: Riferito al rapporto tra il numero dei petali e quello degli
stami, si ha quando il numero degli stami è multiplo dei petali.
Pomo: Falso frutto, costituito dal ricettacolo carnoso che avvolge
all'interno un frutto vero costituito da un pericarpo cartilagineo che
accoglie vari semi. Esempio è il frutto del Melo, del Pero ect..
Preflorazione o estivazione: Disposizione degli elementi del perianzio
nella gemma fiorale.
Preflorazione contorta: Gli elementi del perianzio sono disposti in
modo che ciascun elemento ricopre col suo margine esterno il margine
di quello successivo.
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Preflorazione embricata: Gli elementi del perianzio sono sovrapposti
parzialmente, secondo una disposizione leggermente embricata.
Preflorazione valvata: Gli elementi del perianzio sono disposti uno
accanto all'altro senza sovrapposi tra loro.
Prefogliazione: Disposizione delle foglie nelle gemme. Vengono distinti
diversi tipi di prefogliazione quali ad esempio: convoluta, plicata,
conduplicata ecc..
R
Racemo o Grappolo: Tipo di infiorescenza racemosa o indefinita, con
asse principale allungato, su cui si inseriscono fiori pedicellati..
Rachide: Parte assile, picciuolo delle foglie composte o asse della
spighetta su cui sono inseriti i fiori.
Radice: Parte del cormo che deriva dallo sviluppo del polo radicale
dell'embrione e svolge diverse funzioni tra le quali principalmente
quella di ancoraggio al terreno, di assorbimento dell'acqua e dei sali
minerali, di accumulo di sostanze di riserva ecc..
Radici accessorie: Particolari tipi di radici che originano in punti
determinati del caule, come ad esempio in corrispondenza dei nodi.
Radici aeree: Appartengono alla categoria delle radici accessorie e
sono tipiche di molte piante tropicali. Si formano dai rami e si
spingono verso il suolo e quando lo raggiungono vi si impiantano
comportandosi come radici normali.
Radici aggrappanti: Particolari radici accessorie che si sviluppano dal
lato del fusto a contatto di un sostegno, ad esempio nell' Edera.
Radici avventizie: Radici che originano dal fusto o dalle foglie e che si
formano in seguito a fenomeni traumatici quali ferite o distacco di una
porzione della pianta madre.
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Radici colonnari o fulcranti: Particolari radici aeree, che si ingrossano e
si irrobustiscono come delle colonne assumendo anche una funzione
di sostegno.
Radici tuberizzate: Radici ingrossate tipo tubero poste solo in alcune
parti della radice stessa.
Rafe: Area del funicolo saldata ad un ovulo anatropo.
Raggi midollari: Porzioni di parenchima midollare che nelle
Dicotiledoni si insinuano tra i fasci conduttori e presentano un
andamento a raggera.
Ramo: Diramazione dell'asse principale.
Rampicante: Riferito ad una pianta il cui fusto sottile e debole per
innalzarsi, si allunga aggrappandosi a dei sostegni come ad esempio
altre piante o muri, tramite cirri, ventose, ecc.
Regma: Frutto secco indeiscente, schizocarpo, che a maturità si separa
più porzioni monocarpellari monosperme caratterizzate da
un'appendice filiforme (porzione stilare)che si arrotola mediante
movimenti igroscopici, esempio sono le Geraniacee.
Reniforme: Riferito ad un organo o generalmente alla forma di una
foglia quando ha forma simile ad un rene.
Replo: Falso setto che separa l'ovario in due logge secondo un piano
longitudinale; ad esempio nelle Brassicacee (Crucifere).
Reptante: Riferito al fusto di una pianta che si allunga e cresce parallelo
al suolo appoggiandosi su di esso.
Retuso: Riferito al margine di una foglia il cui apice rotondo è
interrotto da una piccola insenatura.
Revoluto: Riferito ad un organo di forma arrotolata.
Ripidio: Infiorescenza a cima unipara elicoide simile al drepanio in cui
ogni ramo si inserisce sul prolungamento dell'altro e solo i peduncoli
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risultano spostati lateralmente.
Ritidoma: Insieme dei tessuti morti situati esternamente al sughero.
Rizoma: Fusto strisciante, anche ipogeo, a decorso orizzontale che
produce superiormente delle gemme da cui si svilupperanno dei
polloni, ed inferiormente delle radici. Esso svolge anche delle funzioni
di riserva delle sostanze nutritizie e pertantanto può essere più o meno
ingrossato o avere aspetto tuberiforme.
Romboidale: Riferito alla forma della foglia quando ha una forma
romboidale.
Roncinata: Riferito alla forma della foglia quando è suddivisa in lobi
profondi che si spingono quasi fino alla nervatura centrale e che
diminuiscono di grandezza dall' apice verso la base.
S
Sagittata: Riferito alla base della foglia quando ha una forma simile ad
una freccia.
Samara: Frutto secco indeiscente, schizocarpo, che a maturità si
separa in più porzioni monocarpellari monosperme tipo achenio, in cui
il tegumento membranoso si espande a formare un'ala, esempio sono
le Aceracee.
Scabro: Riferito ad una superficie rugosa.
Scandente: Riferito ad un fusto che si arrampica su un sustegno,
mediante nutazioni dell'apice vegetativo.
Scapo: Asse fiorale spesso privo di foglie ed allungato.
Scarioso: Riferito a petali, sepali, foglie, ecc. di aspetto membranoso,
secco, translucido.
Schizocarpo o frutti dirompenti: Categoria di frutti secchi indeiscenti
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pluricarpellari sincarpici che a maturità si suddividono, si frazionano in
più unità monosperme unicarpellari indeiscenti.
Sclerenchima: Tessuto che svolge una funzione di sostegno, le cui
cellule hanno parete indurita, inspessita, lignificata.
Scrobicolata: Riferito ad un organo la cui superficie presenta piccole e
numerose incavature.
Semi-infero: Riferito alla posizione dell'ovario rispetto agli altri organi
fiorali, si ha quando l'ovario è inserito in una posizione intermedia tra
supero ed infero e quindi risulta quasi allo stesso livello degli organi
fiorali.
Sepali: Elementi del perianzio formanti il calice.
Sepaloideo: Riferito a verticilli perianziali che hanno assunto aspetto
simile ai sepali.
Sericea: Riferito ad una superficie (es. foglia) ricoperta da una fitta
peluria fine e lucente.
Serrato: Riferito al margine di una foglia, sepali o brattee, quando il
contorno presenta una dentellatura poco marcata, a denti triangolari
acuti più stretti.
Serrulato: Riferito al margine di una foglia, sepali o brattee, quando il
contorno presenta una dentellatura poco marcata, ma molto fitta a
denti triangolari, acuti, stretti.
Sessile: Riferito ad un organo privo di sostegno ad esempio una foglia
priva di picciolo, o antera priva di filamento ecc..
Setoso: Riferito ad un organo coperto da una morbida peluria.
Setta: Riferito ad una foglia il cui lembo è diviso fino alla nervatura
mediana; ad esempio palmato-setta ecc.
Setti: Diaframmi che derivano da parti marginali della foglia carpellare e
che suddividono le loggie negli ovari pluricarpellari.
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Siconio: Falso frutto, costituito dall' asse fiorale a forma di ricettacolo
carnoso e deliquescente, tappezzato all'interno da piccoli fiori i cui
frutti sono degli acheni;esempio è il frutto del Fico.
Siliqua: Frutto secco deiscente bicarpellare plurispermo che a maturità
si apre in due valve secondo le due linee longitudinali di sutura delle
due foglie carpellari ed in cui i semi restano attaccati al replo.
Siliquetta: Uguale alla siliqua ma in cui i diametri longitudinali e
trsversali tendono a diventare simili.
Simpodiale: Riferito ad un tipo di ramificazione in cui l'asse principale
ha accrescimento definito e produce lateralmente dei rami di primo,
secondo, terzo ordine ecc., il cui accrescimento è via via maggiore
procedendo da quelli di primo ordine a quelli di ordine inferiore
(ovvero il ramo di terz'ordine risulterà più lungo di quello di secodo
ordine); o riferito anche ad una infiorescenza indefinita il cui asse dà
origine lateralmente ad altri fiori.
Sincarpico: Riferito ad un gineceo pluricarpellare in cui i carpelli sono
tutti saldati tra loro.
Solcato: Riferito a d un fusto, ad una foglia o seme percorso da solchi
longitudinali e paralleli.
Sorosio: Infruttescenza che deriva da più fiori e costituita da singole
pseudodrupe saldate tra loro a simulare un frutto unico; esempio è il
frutto del Gelso.
Spadice: Tipo di infiorescenza racemosa o indefinita tipo spiga ma con
asse ingrossato, carnoso e caratterizzata da una grande brattea
chiamata spata che avvolge tutta l'infiorescenza.
Spatolata: Riferito al lembo di una foglia arrotondata all'apice e
gradualmente stretta verso la base.
Spicastro: Infiorescenza composta a struttura variabile caratteristica
delle Lamiacee (Labiate), tipo dicasio o cicinno, posta alla base di due
foglie opposte che si ripete ad ogni nodo dell'asse fiorale
(verticillastro) e che talvolta per forte accorciamento degli internodi
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simula un capolino.
Spiga: Tipo di infiorescenza racemosa o indefinita con asse principale
allungato su cui si inseriscono fiori sessili.
Spighetta: Infiorescenza tipica delle Poacee (Graminacee); che può
essere uni- o pluriflore.
Spina: Struttura appuntita in cui passano i tessuti conduttori. Esse
derivano da modificazioni del fusto foglie o stipole e svolgono funzioni
difensive.
Squarroso: Riferito ad un organo ricoperto da brattee o emergenze
scariose.
Stame: Organo riproduttore maschile.
Staminoidi: Riferito agli stami quando alcuni di essi hanno perso la
funzione di formare il polline e svolgono talvolta altre funzioni.
Stele: Parte centrale della radice e del fusto (cilindro centrale), che
comprende, nei caratteri generali, : xilema, floema, periciclo, midollo e
raggi midollari.
Stellato: A forma di stella; ed esempio peli.
Sterile: Riferito ad un fiore che non porta organi sessuli o a carpelli che
non svolgono una funzione riproduttiva.
Stilo: Porzione più sottile del carpello che lo collega allo stimma.
Stimma: Parte terminale del carpello leggermente più rigonfia che
sormanta lo stilo.
Stipole: Appendici simili alle foglie poste alla base del picciuolo delle
foglie.
Stolone: Ramo particolare caratteristico di alcune specie che,
poggiandosi al suolo, produce dei germogli capaci di emettere a loro
volta radici e generare così nuove piantine; ed esempio la Fragola e la
Viola.
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Stomi: Apertura microscopica formata da due cellule di forma
reniforme (cellule di guardia o di chiusura) che poste una di fronte
all'altra con la parte concava lasciano una apertura detta appunto "rima
stomatica" che si apre o si chiude in base al turgore cellulare delle due
cellule reniformi. Le cellule di guardia sono inoltre affiancate sul lato
convesso da una o più cellule dette "cellule annesse" o "compagne".
La funzione degli stomi è quella di regolare gli scambi gassosi della
pianta con l'esterno; esse sono disposte prevalentemente sulla
superficie fogliare.
Subulata: Generalmente riferito alla forma della foglia che termina a
punta.
Succulente: Riferito a piante o a parti di essa che presentano particolari
adattamenti all'ambiente arido e caratterizzate essenzialmente da tessuti
ricchi in acqua, ad esempio le Cactacee, le Portulacacece.
Suffrutice: Riferito ad una pianta con il fusto legnoso nella porzione
basale e superiormente erbaceo.
Sughero: Tessuto parenchimatico più esterno della corteccia che
svolge una funzione protettiva, formato da cellule suberificate o meno
e dotate di ispessimenti più o meno cospicui nella parete cellulare.
Supero: Riferito alla posizione dell'ovario rispetto agli altri organi
fiorali, si ha quando l'ovario è inserito più in alto rispetto ad essi.
T
Talamo o Ricettacolo: Parte terminale dell'asse fiorale di forma svariata
su cui si inseriscono i verticilli fiorali.
Teca: Parte dell'antera che contiene a sua volta due logge polliniche in
cui si differenziano e maturano i granuli di polline.
Tepali: Antofilli che formano gli elementi del perigonio.
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Terofite: Raggruppamento che, secondo la classificazione di Raunkjaer
per la forma biologica, comprende piante annuali che compiono il loro
ciclo vitale nella buona stagione mentre trascorrono la stagione avversa
sottoforma di semi.
Tetrachenio: Frutto secco indeiscente, schizocarpo, che a maturità si
separa in quattro porzioni monocarpellari monosperme tipo nucula,
esempio sono le Lamiacee (Labiate) e le Boraginacee.
Tetradinami: Riferito alla lunghezza dei filamenti staminali di un fiore a
sei stami quando quattrosono più lunghi e due più corti.
Tomentoso: Riferito ad un organo coperto da una morbida e fitta
peluria corta ed esile.
Trachee: Vasi conduttori in cui le pareti trasversali tra le cellule sono
totalmente disciolte, a formare un tubo con una cavità continua; essi
vengono chiamati pertanto anche "vasi aperti"; sono assenti nelle
Ginosperme.
Tracheidi: Vasi conduttori in cui le pareti trasversali tra le cellule
permangono ; essi vengono chiamati pertanto anche "vasi chiusi".
Treto o capsula poricida: Tipo di capsula che a maturità si apre
attraverso piccoli pori, tipica delle Papaveracee.
Trifogliata: Foglia composta da tre foglioline.
Tuberiforme: Riferito ad una radice ingrossata e carnosa che svolge
anche una funzione di riserva delle sostanze.
Tubero: Fusto sotterraneo corto, globoso, dotato di gemme, che
svolge funzioni di riserva delle sostanze; ad esempio la Patata.
Tubetto pollinico: Struttura tubolare emessa dal granulo pollinico
(quando esso si trova sullo stimma del fiore) attraverso cui passano i
nuclei generativi che raggiungono così l'oosfera.
U
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Unghia: Porzione più sottile del petalo che si inserisce sul talamo.
Uniloculare: Riferito all'ovario composto quando ha una sola loggia
(cavità).
Uninervia: Riferito ad una foglia dotata di una sola nervatura.
Urceolato: Riferito ad un fiore che ha una corolla gamopetala, tubulosa
a forma di orciolo; ad esempio Arbutus unedo.
V
Vascolari: Riferito alle Pteridofite e alle Spermatofite in quanto dotate
di tessuti conduttori (vascolari) differenziati.
Verticillo: Insieme di elementi disposti tutti sullo stesso piano attorno
ad un asse.
Vessillo: Petalo di maggiore dimensione detto anche "stendardo" della
corolla delle Fabacee (Leguminose).
X
Xilema o legno: Tessuto essenzialmente conduttore costituito da un
insieme di cordoni vasali che trasportano l'acqua e le sostanze in essa
disciolte (sali mimerali ecc.) dalle radici a tutti i distretti della pianta. I
vasi completamente formati, sono costituiti da cellule morte, con
protoplasma rissorbito, con parete non lignificata ma dotata di
ispessimenti di varia forme in base ai quali è possibile riconoscere
diverse tipologie di vasi (vasi anulati, spiralati, reticolati, ecc.). I vasi
inoltre in base alla presenza o meno delle pareti trasversali tra gli articoli
vengono distinti in trachee e tracheidi.
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Z
Zigomorfo: Riferito al perianzio quando è presente un solo piano di
simmetria.
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