musica e regime - Voci dal Ghetto

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ENSEMBLE
ALRAUNE
MUSICA E REGIME
Zickmund Schul (1916-1944)
Witold Lutosławski (1913-1994)
Erwin Schulhoff (1894-1942)
Zwei Chassidische Tanze
(due danze chassidiche)
Bukoliki
(bucoliche)
Duo
01 1’06’’
Allegro moderato
02 2’11’’
Allegretto
03 1’04’’
Allegro vivace
04 0’52’’
Allegro sostenuto, poco rubato
05 0’51’’
Allegro molto
06 2’03’’
Andantino
07 1’41’’
Allegro marciale
08 5’41’’ Moderato - Aggegretto - Agitato Molto Tranquillo
09 4’37’’ Zingaresca
10 4’37’’ Andantino
11 4’04’’ Moderato - Allegro deciso Moderato - Presto fanatico
Poco si conosce della vita di Schul.
A partire dal 1937 era sicuramente
uno dei compositori della Sinagoga
di Praga. Poiché ebreo, nel 1941 fu
deportato nella città-ghetto di Teresin, creata con l’obiettivo di ospitare (temporaneamente, prima della
deportazione verso i campi di concentramento) ebrei politicamente o
culturalmente importanti. La particolare composizione sociale della
popolazione del ghetto stimolò una
discreta attività musicale e nuove
composizioni, come queste due
danze. Schul morì di tubercolosi il
2 Giugno 1944.
Nel Settembre 1939 la Germania invase l’ovest della Polonia e l’Unione
Sovietica l’est mentre Lutosławski
e suo fratello erano nell’esercito di
leva. Il fratello fu arrestato dai russi
e morì più tardi in un lager siberiano. Lutosławski, arrestato dai tedeschi, riuscì invece a fuggire. Per
guadagnarsi il pane si esibì nei caffè
di Varsavia, proponendo coraggiosamente al proprio pubblico anche
musica polacca (vietata dal regime
nazista) e canti di resistenza.
La musica avanguardista, le simpatie comuniste e la discendenza
ebrea resero Schulhoff totalmente
inviso al regime nazista. Dall’invasione della Cecoslovacchia nel
1939 dovette suonare sotto pseudonimo. Nel 1941 l’Unione Sovietica approvò una sua richiesta di
cittadinanza, ma Schulhoff fu arrestato prima che potesse lasciare
la Cecoslovacchia. Morì in campo
di concentramento il 18 August
1942.
Bela Bartòk (1881-1945)
Paul Hindemith (1895-1963)
Paul Dessau (1894-1979)
Duó két hegedűre
(duetti)
Duett
(duetto)
Zwei Kleine Studien
(due piccoli studi)
12 1’34’’
n°13: canto per il matrimonio
13 1’36’’
n°23: commiato dalla sposa
14 2’31’’
n°28: pena
15 0’35’’
n°35: danza colomeica dalla Rutenia
16 1’18’’
n°42: canto arabo
17 5’40’’
18 2’19’’
Andante calmo
19 0’31’’
Scherzando
Avrebbe potuto godere delle simpatie politiche tedesche, riservate
ai musicisti dei “paesi amici”, ovvero delle nazioni governate da regimi
autoritari, ma i forti ideali di libertà
e democrazia portarono Bartòk
a chiedere provocatoriamente ed
in segno di protesta al ministro di
propaganda tedesco l’inserimento della propria musica nella lista
dell’Entertete Musik. Bartòk, contrariato dalla cappa politica che
si respirava in Europa, espatriò in
USA nel 1939.
Nonostante la collaborazione di
Hindemith con il regime (ancora
nel 1936 compose un pezzo per
la Luftwaffe, la flotta aeronautica tedesca), Hitler in persona non aveva
alcuna simpatia verso la sua musica
“modernista”. Nel 1938 a Düsseldorf fu allestita una mostra-accusa
sull’Entarte Kunst e sull’Entartete
Musik (arte e musica degenerate): il
nome di Hindemith compariva nella
lista dei compositori posti sotto accusa. Nel 1938 si trasferì in Svizzera, nel 1940 negli US
Dessau ha sempre reagito con la
musica ai misfatti politici. Allo scoppio della guerra Civile spagnola
scrisse canzoni e marce politiche,
come “Thälmannkolonne”. Trasferitosi nel 1933 a Parigi, ripescando
dal proprio background religioso,
compose molta musica su temi
ebrei, anche per sfidare la forte
ondata di antisemitismo. Nel 1938
scrisse la musica per la prima parigina del “Terrore e Miseria del Terzo
Reich” di Bertold Brecht. Nel 1939
si trasferì a New York.
Il male di Terezìn
15 letti, 15 targhe di nomi,
15 creature senza genealogia,
15 corpi tormentati dai rimedi,
letti percorsi da secoli di sangue:
15 corpi che vogliono vivere qui,
30 occhi che cercano quiete,
teste rasate che ricordano la
galera. Santità delle sofferenze a
cui vorrei sottrarmi.
Incanto nell’aria da un giorno
all’altro impregnata di strani
odori e di fiori.
Le infermiere passano col
termometro, le madri sospirano
un sorriso, il cibo che danno
qui è un vero luss. Tropo lunga
è la notte per un giorno troppo
breve. Malgrado tutto non voglio
abbandonare questa stanza più
grande, la mia polmonite e le
infermiere, ombre vaganti che
aiutano i piccoli malati.
Vorrei restare qui piccolo
malato, in questo luogo di
visite mediche, finchè non sarò
guarito.
Poi vorrei vivere e tornare
a casa.
Sconosciuto
La Rosa
Rosa Rosa che stupendo profumo
che profuma verso un lontano paese
questa rosa questa rosa.
Questo noto bel profumo si
trascina per un triste paese.
Peccato che già stia svanendo.
Questa rosa questa rosa.
Già appassita questa rosa.
Già passato è il profumo.
Questa rosa vigorosa.
Sconosciuto
Il canto dell’uccello
Chi s’aggrappa al nido non sa
che cos’è il mondo, non sa
quello che tutti gli uccelli sanno e
non sa perché voglia cantare
il creato e la sua bellezza.
Quando all’alba il raggio del sole
illumina la terra e l’erba scintilla di perle dorate, quando
l’aurora scompare e i merli
fischiano tra le siepi, allora
capisco come è bello vivere.
Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla
bellezza quando cammini tra la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo
la strada,
vedrai che è bello vivere.
Yad Vashem
1941
Bisogna prenderla così
1. Terezìn in piena bellezza
si mostra ora al tuo occhio
e in ogni strada
risuona il passo della gente.
Così almeno io vedo
il ghetto di Terezìn,
questo chilometro quadrato
diviso dal mondo.
2. Dappertutto è la morte
e tutti falcia,
anche quelli che marciano
col naso all’insù.
C’è dunque una giustizia
che ancora regge il mondo
e nella bocca del povero
l’amaro s’addolcisce.
Miroslav Kosek
nato il 30.3.1932
morto il 19.10.1944
La Farfalla
L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso,
così assolutamente giallo,
come una lacrima di sole
quando cade sopra una roccia
bianca - così gialla, così gialla! -
l’ultima, volava in alto leggera
aleggiava sicura per baciare il suo
ultimo mondo.
Tra qualche giorno sarà la mia
settima settimana di ghetto...
Ma qui non ho visto nessuna
farfalla. Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
Pavel Friedmann,
4.6.1942
Una sera di sole
In una sera di sole, sotto l’azzurro
del cielo, sotto le gemme fiorite di
un robusto castagno, me ne sto
seduto, nella polvere del cantiere.
E’ un giorno come ieri, un giorno
come tanti.
Bellissimi gli alberi fioriscono nella loro
legnosa vecchiaia, così belli che io
quasi non oso alzare gli occhi lassù, al
loro verde splendore.
Un velo tessuto d’oro solare a un tratto
fa trasalire il mio corpo mentre il cielo
mi lancia un grido azzurro e certo, ne
sono sicuro, mi sorride.
Ogni cosa fiorisce e senza fine sorride.
Vorrei volare, ma come, ma dove?
Se tutto è in fiore, oggi mi dico, perché
io non dovrei? E per questo resisto!
Anonimo
1944
ENSEMBLE
ALRAUNE
ENSEMBLE ALRAUNE
L’Ensemble Alraune è una piccola cooperativa di restauro impegata nel più
grande museo all’aperto esistente: l’Umanità. Utilizzando gli strumenti di lavoro in
dotazione, ovvero qualche suono, un po’ di colori e delle parole disarticolate, si
adoperano con impegno nei loro compiti: spolverano per ritrovare la lucentezza
che la patina di retorica hanno spenta, eliminano gli invasivi strati di sotto-cultura
di massa che nascondono bellissimi scenari e qualche volta si prendono pure il
guizzo di creare ex-novo elementi sorprendenti e valorizzanti. L’obiettivo? Catturare
le scintille vitali e le profonde verità di cui la nostra Umanità abbonda ma che spesso
evita di mostrare.
Andrea Landi, violoncello
Andrea Landi, compiuti gli studi alla Scuola di Musica di Fiesole, dove ora è docente
di violoncello, ha seguito corsi e masterclasses con E. Bronzi, E. Dindo, R. Filippini,
B. Greenhouse, W. Boettcher, H. Shapiro, Wen-Sinn Yang, F. M. Ormezowski,
J. Starker, A. Bijlsma. Presso l’ Hochschule für Musik di Würzburg in Germania
consegue nel 2009 il Konzertdiplom con il massimo dei voti nella classe di Orfeo
Mandozzi, sotto la cui guida attualmente frequenta il “Master of Music Performance“
alla Hochschule der Kunst di Zurigo.
Membro della Spira Mirabilis, collabora con varie orchestre tra cui la Mahler Chamber
Orchestra e e l’ORT (Orchestra Regionale Toscana).
Dal 2005 fa parte dell’ Orchestra Mozart fondata e diretta da Claudio Abbado.
Stefano Zanobini, viola
Stefano Zanobini è cresciuto, musicalmente parlando, sotto l’egida di Piero Farulli,
violista del mitico Quartetto Italiano. Tale infanzia musicale lo ha portato ad affrontare
in maniera passionale lo studio della viola con Nobuko Imai e Hanns Kohlhase e la
carriera musicale con l’Ensemble Alraune, l’Ensemble Archidee, la Congrega de’
Furiosi e il Quintetto Giotto.
E’ Prima Viola dell’Orchestra della Toscana.
Michele Riccomini, artista e designer
Si è formato a Parma nello studio del padre fotografo pubblicitario. Affianca all’attività
di grafico professionista quella di grafico artista con l’obiettivo di intrecciare alla
personale ricerca tecnica temi ispiratori che abbiano un valore storico, etico o
antropologico. Ha esposto a Milano, Parma e New York prima di collaborare con
l’Ensemble Alraune.
Ensemble Alraune
Stefano Zanobini, viola
Andrea Landi, violoncello
Michele Riccomini, artista e designer
www.ensemble-alraune.com
www.riccominiart.com
Friedemann Raatz, tecnico ed ingegnere del suono
registrato dal 17 al 19 Giugno 2010 alla Chiesa Santa Lucia di Pievecchia
Cd prodotto per Musica NovAntiqua
www.novantiqua.net
Progetto ideato dall’Associazione Culturale Giotto in Musica
www.giottoinmusica.altervista.org
Finanziatori:
Regione Toscana
Banca del Mugello
Special Thanks:
Matu, per quel che non servì, Don Luciano, per l’acustica, Mariuzzo, filo di congiunzione,
Mia&Hilde, per la rappresentanza, Prove, per la scintilla, Beatrice+Michela+Antonella, per la parte
istituzionale.
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