le pareti verdi degli edifici

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LE PARETI VERDI DEGLI
EDIFICI
LE CARATTERISTICHE, LE TIPOLOGIE, LE SPECIE
VEGETALI PIÙ ADATTE
Tecnici & Professione
Nel corso del tempo, l’uomo è diventato sempre più urbano, e le città sono sempre più
densamente popolate. Il fenomeno dell’urbanizzazione è in crescita a tal punto che si stima che
entro il 2025 circa il 75% della popolazione terrestre risiederà nelle città, arrivando a consumare il
70% dell’energia globale.
In questi spazi densi della città c'è poco spazio per “infrastrutture verdi” - parchi, alberi e altri spazi
verdi - e l'impatto di questo impoverimento è misurabile dal cambiamento climatico, dalle alte
concentrazioni di smog e polveri sottili, dall’inquinamento acustico, tutti fattori che stanno
mettendo sempre più a rischio la salute dei cittadini.
Secondo il rapporto “Cities Alive: Green Envelope”, condotta dallo studio internazionale Arup, il
design delle città future deve essere sviluppato sulle persone, ovvero il benessere e la salute dei
cittadini come elemento fondamentale su cui porre l’attenzione per arrivare a costruire città più
vivibili.
Gli edifici, strutture “grigie” delle nostre città, sono L’involucro edilizio rappresenta la risorsa
una fonte di potenziale non sfruttato, che possono a cui i progettisti dovranno ricorrere per
essere arricchite di verde per rendere le città più creare un ambiente urbano più sano, delle
attraenti e resistenti, e soprattutto per migliorare la condizioni sociali migliori per gli abitanti
della città e resilienza agli effetti del
qualità dell’aria, portando ad una riduzione
cambiamento climatico.
dell'inquinamento locale di circa il 10-20%.
Lo studio ha valutato i benefici che il verde applicato
in facciata (giardini verticali) e sui tetti (tetti verdi) ha sulle città, selezionando come casi studio 5
metropoli internazionali Berlino, Londra, Los Angeles, Melbourne, Hong Kong . Le città prese in
considerazione si differenziano molto tra di loro per morfologia, clima e contesto geografico a cui
appartengono. Per ognuna delle città è stato stimato il contributo positivo degli involucri verdi
nell’ecosistema urbano attraverso una serie di simulazioni.
I benefici degli involucri vegetali:
 Inquinamento atmosferico - uno dei benefici principali che le facciate verdi apportano
all’ambiente in città è la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Gli elementi vegetali delle
facciate verdi sono in grado di filtrare le sostanze inquinanti. In media le facciate verdi sono in
grado di determinare una riduzione locale delle concentrazioni di polveri sottili all’interno del
canyon urbano che varia tra il 10% ed il 20%.
 Impatto acustico - le facciate verdi sono in grado di ridurre il livello di rumore globale nelle città
assorbendo i suoni che in assenza di vegetazione verrebbero riflessi dalle facciate degli edifici.
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Tecnici & Professione
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L’impatto acustico delle facciate è più efficace quando la fonte di rumore si trova lontana
dall’involucro verde.
 Effetti psicologici - la riduzione del rumore contribuisce alla sensazione di calma che il verde è
in grado di restituire, complici anche i nuovi suoni della natura (foglie mosse dal vento, cinguettii
di uccelli), troppo poco diffusi negli ambienti urbani.
 Riduzione effetto isola di calore urbana - le facciate ed i tetti verdi siano in grado di attenuare
efficacemente il livello di radiazione solare all’interno delle città. Questo beneficio è più efficace
nelle città particolarmente dense come Hong Kong e Melbourne, città per la quali si stima una
riduzione di picchi di temperatura dell’aria di 10°C.
 Risparmio energetico - il verde verticale protegge l’edificio dal calore del sole in estate,
mantenendolo più fresco. In inverno la vegetazione è in grado di proteggere l'edificio dal vento e
ridurre la perdita di calore per convezione lungo la facciata. Una sacca d'aria stazionaria su 5 cm
tra la vegetazione e la facciata dell’edificio è paragonabile a un coefficiente di trasferimento di
calore di 2,9 W / m 2 K, grazie al flusso d’aria verso l’alto (effetto camino) tra facciata e
vegetazione.
ORIGINE DELLE FACCIATE VERDI
Piante che sono capaci di arrampicarsi su qualunque oggetto esistono da quando il mondo è
mondo, fatto che rende difficile la datazione del vero e proprio inizio delle pareti verdi. I primi
inverdimenti storici di questo tipo sono rappresentati senz’altro da pareti ricoperte di piante
rampicanti presso le cascate o sulle pareti rocciose. Quando l’uomo cominciò a costruire case, le
piante rampicanti le conquistarono grazie alla loro capacità di ancorarsi ai supporti murari . Non
essendo gradite però, l’uomo inizialmente intentava liberarsene. Ciò ebbe fine duemila anni fa,
quando l’uomo volle abbellire intenzionalmente le sue costruzioni con delle facciate verdi, dando
così inizio a questo tipo di inverdimento. Come esempio si possono citare le numerose case di stile
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romano che nel primo millennio d.C. erano coperte di vigne o le wisteria millenarie del Giappone,
segnale per un impiego precoce di arte nel giardino con piante rampicanti. Grazie al modello della
“città giardino” dei primi anni del novecento, ebbe conseguenza un vero e proprio boom delle
facciate verdi, ma non durò molto: la tecnologia non si trovava ancora all’altezza per creare un
inverdimento conveniente e i lavori di manutenzione e di potatura necessarie erano troppi.
Solo negli ultimi decenni del novecento le pareti verdi ritrovano il loro posto centrale
nell’urbanistica. Nascono i primi sistemi di facciate verdi, ampliando il ventaglio delle possibilità e
offrendo soluzioni a problematiche di tipo economico, ecologico e urbanistico emerse nelle
metropoli.
SCEGLIERE LA PARETE VERDE
Per parete verde si intende un fronte edilizio ricoperto da specie vegetali aggrappate, anche
tramite supporti artificiali, alla muratura. Le tecniche più utilizzate per inverdire le facciate degli
edifici sono tre:
 la green facade
 il living wall
 il muro vegetale
GREEN FACADE
Quella della green facade è la tecnica più collaudata e semplice e,
se vogliamo, quella che la natura propone in autonomia. Per secoli
alcune piante rampicanti, come il glicine, l’edera e la vite
americana sono stati utilizzati per abbellire le facciate degli edifici,
in quanto capaci di aderire direttamente alla parete.
La green facade si può considerare un elemento distinto dalla
facciata. La struttura su cui si aggrappano le piante utilizzate per
questo genere di rivestimento è giustapposta alla facciata e non
ha interazioni particolari. L’involucro di supporto quindi è
completo, finito anche senza la sovrapposizione della vegetazione.
Diverso è per le altre tecniche di “verde verticale”, nelle quali il verde è parte integrante della
facciata e quindi elemento ineliminabile.
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la struttura di sostegno
La struttura di sostegno può essere diversa: si tratta di grigliati metallici, comuni reti o sistemi di
tiranti più leggeri. L’unica funzione che deve svolgere è quella di supporto e sostegno per la
vegetazione, in genere rampicante, che è stata scelta per il progetto. La struttura metallica di
supporto è ancorata alla parete retrostante per punti, e quindi tra la vegetazione e la facciata è
presente uno strato d’aria. Parete e vegetazione sono completamente indipendenti.
le strutture di sostegno sono consigliabili anche per un rampicante in grado di attaccarsi
direttamente al muro: la forza del vento ma anche il peso stesso del rampicante cresciuto possono
portarlo a staccarsi dal muro e quindi a cadere a terra. Inoltre le strutture di sostegno, consentono
una manutenzione più semplice del verde verticale.
Le specie vegetali
La semplicità di realizzazione della green facade implica una minor possibilità di scelta della
vegetazione piantumabile. Si deve trattare di piante rampicanti che abbiano la caratteristica di
potersi sviluppare notevolmente anche se la loro sommità risulta essere molto lontana
dall’apparato radicale. Questo perché la tecnica più semplice per ricoprire il traliccio metallico
della green facade è quello di piantare le essenze a terra e lasciarle crescere nel tempo. Se si
sceglie un rampicante che non ha questo tipo di comportamento e di sviluppo è necessario porre
dei vasi in quota dove piantumare le piante destinate a ricoprire i piani più alti dell’edificio.
Non bisogna dimenticare che una pianta rampicante che può coprire un edificio di cinque piani nel
giro di pochi anni richiede uno spazio sufficiente per le sue radici per rimanere in buona salute. La
pianta non ha bisogno di molto spazio a terra, ma di un idoneo spazio sotterraneo per lo sviluppo
dell’apparato radicale. E’ utile, quindi, un’indagine sulla natura del terreno per rilevare anche i
valori del ph, le condizioni di drenaggio e la disponibilità di elementi nutritivi.
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La scelta delle essenze vegetali da utilizzare per realizzare pareti verdi, deve essere attentamente
valutata in funzione del contesto ambientale, ponendo particolare attenzione alla superficie da
ricoprire, al colore della facciata, all’esposizione solare, alla compatibilità consociativa nel caso si
utilizzino diverse specie, nonché al risultato estetico finale.
In generale è preferibile optare per una unica specie vegetativa, perché l’associazione tra
rampicanti diversi diventa più costosa, comportando interventi più frequenti e preparazione
professionale specifica per gli interventi di potatura sulle diverse specie.
La soluzione da preferirsi rimane quella di piantare a terra, e non in vasi. In questo modo si
assicura una crescita migliore al rampicante e si riducono gli oneri di manutenzione.
Va valutata la vigoria dell’apparato radicale della specie scelta, in modo da lasciarle il giusto spazio.
Il glicine, ad esempio, è una pianta molto vigorosa, le cui radici possono arrecare danni alla
struttura di un edificio, se si trova nelle condizioni di mancanza di terra, aria e acqua.
Nel caso di rampicanti capaci di aderire
direttamente alla parete, va prestata particolare
attenzione alle specie dotate di radichette.
Queste,
infatti,
insinuandosi
nelle
crepe
dell’intonaco e del muro, tendono a disfarlo,
accelerando quindi i processi di degradazione
della
superficie
muraria.
Sono
quindi
sconsigliabili sulle pareti delle case.
Sulle pareti di edifici è bene usare specie caducifoglie: d’estate riparano i muri dal calore, mentre
in inverno li lasciano esposti ai benefici raggi del sole, che li asciugano e li scaldano. A ciò si
aggiunge anche la variabilità cromatica stagionale, che ci accompagna definendo tempi e modi di
vita, oltre a dare un significativo contributo all’estetica della parete.
Bouganvillea, edera, passiflora, clematide, plumbago, ogni rampicante presenta caratteristiche
proprie relative al periodo di fioritura, al colore, al terreno e alle cure di cui necessita,
all’esposizione, alla resistenza al freddo, alle necessità idriche, e in base a ciò offre effetti
particolari nella resa esteriore.
La scelta della vegetazione dipende anche dall’orientamento della facciata del fabbricato.
L’inverdimento parietale risulta maggiormente efficace per le pareti esposte a est e ovest in
quanto maggiormente soggette ai carichi termici solari diretti. le pareti esposte a nord
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generalmente sottoposte a venti freddi e secchi e a un minor irraggiamento solare, richiedono
essenze sempreverdi a carattere legnoso o essenze erbacee perenni in grado di sopportare forti
sbalzi di temperatura.
Nella progettazione del verde verticale, si dovrà valutare un idoneo impianto di fertirrigazione,
regolato secondo le reali necessità del giardino e che si occuperà di bagnare e fertilizzare la parete
verde.
PER LA SCELTA DELLE SPECIE VEGETALI CONSULTARE LA TABELLA ALLEGATA, CON LE CARATTERISTICHE
DEI RAMPICANTI
LIVING WALL
A differenza della tecnica green facade, la tecnica delle chiusure vegetate, in inglese appunto living
wall, è più difficile da realizzare dal punto di vista tecnico.
La tecnica delle facciate verdi infatti, non è semplicemente l’applicazione di un rivestimento verde
ad una chiusura già esistente, completa di per se stessa, ma consiste nella creazione di una
facciata di cui la componente vegetale è parte integrante, inscindibile dall’involucro dell’edificio.
I
Componenti
Le chiusure vegetate sono composte da uno strato omogeneo e continuo di verde che aderisce alla
facciata. Per questo motivo la loro esecuzione risulta essere più complessa rispetto al semplice
rivestimento a verde.
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Le tecniche di realizzazione si basano su elementi spesso pre–vegetati prima della fase di cantiere.
Molte aziende si sono specializzate, infatti, nella realizzazione di moduli di materiale plastico,
contenenti già il substrato vitale alle specie vegetali e le essenze stesse. Tali moduli scatolari,
affiancati, vengono poi posti in facciata mediante appositi sostegni e costituiscono la parete verde,
parte integrante dell’involucro stesso.
Le modalità di esecuzione e montaggio sono pressoché identiche a quella di una normale facciata
ventilata.
È necessario affiancare alla chiusura vegetata un impianto di irrigazione o fertirrigazione, che
garantisce in modo automatico il nutrimento necessario alle piante.
Le specie vegetali
Proprio per le caratteristiche costruttive dei living walls, possono essere impiegate molteplici
specie di piante. Non si rivela più necessaria, come per la realizzazione della green facade, la scelta
di piante rampicanti che si sviluppano in altezza anche per molti metri lontano dall’apparato
radicale. I moduli che andranno a costituire la facciata possono essere prevegetati con quasi
qualsiasi tipo di essenza. Unica condizione fondamentale è che si adottino specie vegetali
sempreverdi, in modo da garantire il rivestimento a verde dell’involucro anche nei mesi invernali.
Una prerogativa, o se vogliamo un difetto, dei living walls è che , proprio per la loro struttura
modulare e per la modalità di prevegetazione, presentano un aspetto poco naturale dove, talvolta,
si percepiscono i moduli utilizzati. Tale caratteristica consente d’altro canto di realizzare disegni
anche complessi, che saranno poi leggibili in facciata.
Un esempio può essere il Mint Hotel a Londra, realizzato nel 2010. Sulla facciata ospita uno dei più
alti “living walls” europei.
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MURI VEGETALI
La tecnica del muro vegetale, seppur simile a quella delle chiusure vegetate, è caratterizzata da
una minor industrializzazione. I muri vegetali, infatti, hanno un aspetto molto più naturale delle
chiusure vegetate, caratterizzate da una evidente modularità. Il substrato d’impianto consiste in
un duplice strato di feltro sintetico e le piante sono collocate manualmente, una ad una,
dall’operatore che le inserisce in apposite tasche ricavate nello spessore fra i due tessuti. Non
viene utilizzato alcun tipo di struttura modulare o tecnica di prevegetazione.
Le specie vegetali così impiantate necessitano di impianti di fertirrigazione automatica
Le specie vegetali
Varie possono essere le specie vegetali che trovano sede in un muro vegetale, possiamo dire anzi
che più essenze diverse saranno piantumate e più la parete assumerà un effetto naturale, come in
un vero e proprio giardino. Le diverse essenze possono essere, infatti, disposte in modo da
formare particolari disegni o effetti cromatici sulla parete. Non ci sono particolari vincoli nella
scelta delle specie vegetali, non sono necessari rampicanti in quanto le piante sono disposte a vari
livelli e in vari punti della parete. Da precisare però che un muro vegetale, non essendo
prevegetato, richiede di un certo lasso di tempo per la crescita delle piante che vi trovano sede,
come in un vero giardino appunto.
E’ ITALIANO IL MURO VEGETALE PIÙ
GRANDE D’EUROPA
Progettato dall’Architetto Francesco
Bollani, l’immensa parete verde che
copre 1250 mq di superficie, è stata
inaugurata nel 2012 ed è sita nel centro
commerciale il Fiordaliso di Rozzano,
alle porte di Milano. La parete ospita
ben 44mila piante di 200 specie diverse. La parete verde è composta da 11 mila cassette
metalliche, leggere, resistenti all’acqua e in grado di facilitare la manutenzione: come “terriccio”
per far crescere al meglio le piante in una posizione verticale, è stato utilizzato lo sfagno cileno,
una fibra che non marcisce anche se a contatto continuo con l’acqua. Le piante vivono su questo
tipo di muschio facendo crescere le radici senza contatto con la terra.
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PARETI VERDI ANCHE PER GLI INTERNI
Avere una parete verde in casa o in ufficio servirà a
rimuovere le tossine dall'aria. L'aria interna, infatti,
può contenere un’elevata percentuale di sostanze
inquinanti e di tossine: considerando che in genere
la gente trascorre gran parte del tempo in ambienti
chiusi, questo può avere conseguenze drammatiche
per la salute.
Le pareti verdi sono composte principalmente da piante che assorbono e filtrano le tossine
presenti nell'aria. Tutte le piante sono in grado di rimuovere le tossine, ma alcune sono più adatte
di altre per migliorare la qualità dell’aria indoor. Le piante particolarmente idonee includono:
azalea, palma di bambù, crisantemo, pianta ragno, aloe vera, edera, orecchio d'elefante,
filodendro, pothos dorato e giglio della pace. Piante diverse servono a rimuovere tipi di tossine
diversi, perciò è utile usare un mix di varie piante, scegliendo quelle che meglio si adattano
all'ambiente in cui dovranno vivere.
Rispetto alle pareti verdi esterne, quelle interne sono di più facile realizzazione e manutenzione,
anche in relazione alle più modeste dimensioni. Anche per la creazione di pareti verdi interne
occorre tenere in considerazione fattori quali l'intensità della luce (interni, esterni, ombra, pieno
sole), l'acqua disponibile, l'umidità e la temperatura interna.
Una struttura semplice può essere costituita da una serie di ripiani o mensole, disponendo ogni
pianta in modo che riceva una adeguata illuminazione e possa essere annaffiata appropriatamente
e con facilità. Vari vasi di piante possono anche essere fissati alla parete o appesi al soffitto.
Una struttura più complessa, invece, può essere
costituita da una parete verticale e una base
orizzontale. Uno strato rinforzato del terreno di
coltura può essere sospeso verticalmente su una
parete impermeabilizzata con teli di plastica. In
questo
caso,
le
piante
cresceranno
orizzontalmente sul terreno di coltura verticale.
La parete verticale deve essere permeabile in
modo che l'aria vi passi attraverso. Per lo meno, l'aria dovrebbe poter passare liberamente sopra o
oltre la parete. Anche il terreno di coltura deve essere un minimo permeabile all'aria (quindi non
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dovrebbe essere troppo denso o completamente impermeabile), perché le radici delle piante
hanno bisogno di ossigeno. L'aria dovrebbe circolare attraverso o sopra la parete in modo che le
tossine presenti possano essere assorbite e rimosse.
Per la parete verticale è importante utilizzare piante di piccole dimensioni, o anche solo muschio.
La base della parete può invece contenere piante più grandi.
L'aria domestica contaminata deve essere fatta circolare sopra e attraverso la parete verde. Ciò
consentirà alla stessa di assorbire le tossine dall'aria e allo stesso tempo garantirà che le piante
rimangano sane. Se l'aria viene attivamente indotta a passarvi attraverso, la parete verde può
essere considerata un biofiltro. Per far circolare l'aria si può usare un ventilatore, oppure un
sistema più complesso di ventilatori e condotti d’aria.
Le piante hanno bisogno di luce, artificiale o naturale, perciò occorre assicurarsi che ne ricevano a
sufficienza. Se possibile, posizionare la parete verde vicino a una finestra da dove riceva luce
solare diretta. La luce naturale può essere integrata con quella artificiale. Normali lampadine
fluorescenti compatte possono essere focalizzate o dirette verso la parete per fornire luce
artificiale di alta qualità. Esistono anche altre luci più specializzate che vengono usate
appositamente per le piante. Utile anche l’utilizzo di un timer per attivare e disattivare
l'illuminazione artificiale durante il giorno e la notte.
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Specie vegetale
Sempreve Colore dei
rde/
fiori
caducifog
lia
Periodo
di
fioritura
Actinidia
kolomikta
caducifogli
a
giu-lug
sì
Akebia quinata
mar-mag
sì
Aristolochia
machrophylla
semprever
de, semipersistent
e
caducifogli
a
bianco, fiori
poco
appariscenti
porpora
brunastro
violaceo
Aristolchia
sempervirens
semprever
de
Bignonia
capreolata
Bouganvillea
spp.
Profum
o
Esigenze di
terreno
Es Esposizione
ig
en
ze
id
ric
he
Resistenza al freddo
Modalità di
ancoraggio
al supporto
Altezz
a [m]
Velocità
di
crescita
Colore del fogliame
2
1
terreni sciolti, ben
drenati, non
clorosanti
medio impasto,
ben drenato
H
mezz’ombra
temono il freddo
viticci
M
solemezz’ombraombra
resistenti al freddo
volubile
apr-mag
fertile, ben
drenato
H
mezz’ombra
temono il freddo
volubile
7 veloce
porpora
giu-lug
fertile, ben
drenato
H
solemezz’ombra
temono il freddo
volubile
7 veloce
semprever
de
semprever
di o semisemprever
di
caducifogli
a
arancio-rosso
giu-set
leggero ma fertile
M
sole
temono il freddo
viticci
chiaro, con
brattee
colorate
giu-ott
leggero, ben
drenato
L
sole
clima mediterraneo
volubile
giallo-arancio
lug-sett
M
sole
alcune specie temono
il freddo
radici aeree
10 veloce
verde scuro, foglie
tomentose inferiormente
Celastrus
caducifogli
a
verdastro, poi
bacche rosse
apr-mag
medio impasto,
fertile, ben
drenato
pianta rustica
L
sole o
mezz’ombra
rustica
volubile
14 veloce
Clematis spp.
caducifogli
a
vario
mar-giu
sole o
mezz’ombra
rustica
viticci
Hedera
canariensis
semprever
de
chiaro, poi
bacche
bluastre
giugno
leggero o di medio M
impasto, fertile e
ben drenato,
proteggere le
radici dal sole
suoli alcalini, di
M
medio impasto e
ben drenati
verde scuro, foglie
arrotondate, leggermente
seghettate, gialle in
autunno
verde chiaro, lucido, foglie
divise in tre foglioline,
lanceolate o ovali
ombra, sole,
mezz’ombra
molto rustica
radici
avventizie
4-6
Hedera helix
semprever
de
luglio
ombra, sole,
mezz’ombra
molto rustica
radici
avventizie
6-10
caducifogli
a
suoli alcalini, di
medio impasto e
ben drenati
profondo, fertile e
umido
M
Hydrangea
petiolaris
chiaro, poi
bacche
bluastre
bianco
M
ombramezz’ombra
molto rustica
radici aeree
15-20 lenta
Campis spp
lug-set
sì
6 veloce
6-9
veloce
verde con variegatura
rosa e bianco-crema nella
metà superiore
colore verde scuro,
opache e cerose
8-10
veloce
colore verde scuro con
riflessi leggermente
bluastri
colore verde scuro con
riflessi leggermente
bluastri
verde
5-9
media
verde
3-10
media
inizialme verde lucente con steli
nte
propora rossastri
lenta,
poi
sostenut
a
veloce
vari colori dal verde chiaro
al verde scuro
verde scuro
Jasminum spp
semprever
de
Lonicera
caprifolium
prolungat
a
sì
fertile, ben
drenato ma umido
M
mezz’ombra
clima mediterraneo
volubile
semipersis biancotente
giallastro
giu-lug
sì
L
solemezz’ombra
molto rustica
volubile
Lonicera
japonica
semprever
de
biancogiallastro
mag-giu
sì
M
solemezz’ombraombra
molto rustica
volubile
6-10
lenta
vari colori
Lonicera
periclymenun
ssp.
caducifogli
a
vario
lug-set
sì
M
solemezz’ombra
molto rustica
volubile
3-5
media
verde-medio, grigio-verde
inferiormente
Parthenocissus
quinquefolia
caducifogli
a
medio impasto,
fertile e ben
drenato,
proteggere le
radici dal sole
medio impasto,
fertile e ben
drenato,
proteggere le
radici dal sole
medio impasto,
fertile e ben
drenato,
proteggere le
radici dal sole
pianta rustica
M
solemezz’ombra
molto rustica
ventose,
viticci
20 veloce
Parthenocissus
tricuspidata
caducifogli
a
pianta rustica
M
solemezz’ombra
molto rustica
ventose,
viticci
20 veloce
Passiflora
caerulea
semprever
de
bianco-rosatoporpora
lug-ago
ben drenato
L
sole o
mezz’ombra
semirustica
viticci
Plumbago
capensis
Polygonum
baldschuanicum
semprever
de
caducifogli
a
azzurro
giu-set
L
sole
clima mediterraneo
bianco
set-ott
fertile e ben
drenato
pianta rustica
M
sole o
mezz’ombra
semprever bianco
mag-giu
sì
pianta rustica
L
de
caducifogli bianco
mag-giu
profondo, fertile
M
a
caducifogli blu-violetto,
apr-mag
sì
pianta rustica
L
a
rosa, bianco
1
Esigenze idriche: L = low; M = medium; H = high
2
Velocità di crescita: veloce = > 100 cm/anno; media = 40-100 cm/anno; lenta = <40 cm/anno
Rhyncospermum
jasminoides
Schizophragma
hydrangeoides
Wisteria sinesis
vario
sì
2-3
media
6 media
8-10
veloce
volubile
2-6
media
rustica
volubile
6-15
veloce
sole o
mezz’ombra
mezz’ombra
semirustica
volubile
3-4
media
rustica
radici aeree
sole
rustica
volubile
10 lenta
8-10
veloce
foglie chiare,
imparipennate, formate da
sette foglioline.
verde scuro
verde-prato, foglie porpora
da giovani e scarlatte in
autunno
verde-prato, foglie porpora
da giovani e gialle in
autunno
verde charo o verde
carico, foglie tavolta
dentate
verde intenso opaco
verde chiaro, lucido, foglie
divise in tre foglioline,
lanceolate o ovali
verde scuro
verde chiaro
verde chiaro
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