Quando il Farmaco mutuabile non si trova

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Quando il Farmaco mutuabile non si trova
e l’alternativa è soltanto a pagamento
Federconsumatori Bergamo segnala che da diversi Cittadini arrivano lamentele in merito
all’indisponibilità di “KCl-retard” 600 mg compresse a rilascio prolungato di
Potassio Cloruro. Stando ai racconti delle persone che si sono rivolte alla nostra
associazione per evidenziare questa situazione tale integratore risulta essere indisponibile
da alcuni mesi. Disagio che abbiamo costatato empiricamente telefonando a diverse
farmacie.
Si tratta, di un integratore mutuabile da assumere per chi ha carenza di potassio, che
prevede una posologia che varia da 3 a 6 cp al giorno, a seconda delle indicazioni del
medico. Da ciò la necessità, nel migliore dei casi, di almeno 2 confezioni del prodotto al
mese a persona.
In alcune occasioni è possibile acquistare un farmaco
equivalente, il quale però non risulterebbe mutuabile.
Quindi anche coloro i quali sulla base della prescrizione medica
hanno diritto all’esenzione, si trovano nella condizione di dover
pagare gli 11,70 € a confezione del relativo integratore.
Senza prescindere dalla dovuta precisazione sull’opportunità che
il consumatore debba rivolgersi al proprio medico di base per
valutare insieme l’eventuale alternativa al KCl-retard con un altro
integratore, Federconsumatori Bergamo ritiene questa
situazione un grave danno per i cittadini, non solo per la
propria salute, ma anche per le proprie tasche.
L’accesso alla sanità e alle cure deve essere un diritto di ognuno.
Non avere la possibilità di assumere il suddetto farmaco
rappresenta un rischio per la salute dei cittadini.
Riteniamo che tale situazione debba essere risolta nell’immediato e che qualora il
problema della disponibilità persistesse invitiamo le istituzioni ed il servizio sanitario
nazionale a farsi carico della produzione di un integratore equivalente mutuabile.
Temiamo che non si tratti di un caso isolato, per cui invitiamo i Cittadini a segnalare
eventuali altre situazioni in cui si debba rinunciare alla prestazione prevista a carico
del sistema sanitario nazionale ed essere costretti a ricorrere a servizi a pagamento
sia per le medicine, sia per le cure.
Bergamo 11 Maggio 2017
Federconsumatori Bergamo
www.giornaledellisola.it – maggio 2017