Impresa in concorrenza perfetta EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE (EEG) L’ipotesi di concorrenza perfetta implica prezzi dati per i singoli agenti economici; e – in un singolo mercato – il prezzo si forma via domanda e offerta… abbiamo visto che domande e offerte individuali MA: dipendono da tutti i prezzi ! … e allora, come si formano questi prezzi ? Pur mantenendo l’ipotesi di concorrenza perfetta, occorre superare l’analisi parziale e sviluppare una: Teoria dell’equilibrio economico generale (EEG) come cioè una moltitudine di agenti (imprese e consumatori) e di mercati possano essere simultaneamente in equilibrio. 1 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta La teoria dell’EEG è la parte più sofisticata dell’Economia Politica Neoclassica. Un po’ di storia… - il fondatore: Leon Walras (c.ca 1870-80) – spesso si parla di EEG walrasiano - epigoni “immediati”: V. Pareto (e la scuola di Losanna), E. Barone, A. Wald, etc. fine 800 – primi del 900 - gli sviluppi moderni: dimostrazioni fondamentali: K. Arrow, G. Debreu T. Koopmans e L. McKenzie: c.ca 1950-60. - alcuni sviluppi più recenti: H. Sonnenschein, R. Radner, E. Malinvaud, etc. (1970…) Presenteremo una versione “moderna” dell’analisi impostata da Walras – a differenza dell’originale assumeremo tecnologia descritta da funzioni di trasformazione (non da coefficienti fissi) 2 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Schema generale: Un’economia composta da: - un totale di N beni economici diversi, ripartiti in : o i = 1, 2, 3, … C beni di consumo; o j = 1, 2, 3, … S servizi produttivi (input); C+S=N - h = 1,2,3 … , H diverse famiglie (di consumatori e proprietari di risorse produttive); - f = 1,2,3 … , F diverse imprese; Struttura istituzionale: - Ogni bene (o servizio) viene scambiato sul suo apposito mercato; - L’economia è a proprietà privata (dei mezzi di produzione): le imprese sono possedute (in quote diverse) dalle famiglie. - Vale l’ipotesi di concorrenza perfetta su ogni mercato: nessun agente economico può influire individualmente su alcuno dei prezzi ( p1, p2 ,L, pC ) e (v1, v2 ,L, vS ) 3 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Contesto d’azione degli agenti economici: Il contesto di studio è uniperiodale (statico) come nell’analisi parziale già discussa Gli agenti economici (famiglie) hanno quindi le seguenti fonti di Reddito: - Dotazioni iniziali di beni di consumo: l’agente le può vendere invece di consumarle – esse sono indicate con: (qh1, qh 2 ,L, qhC ) Ai prezzi di mercato il reddito (nominale) da tali dotazioni è: C ∑ pi ⋅ qhi per ogni h i =1 - Dotazioni iniziali di servizi produttivi – da vendere (o affittare) sugli appositi mercati: ( xh1, xh 2 ,L, xhS ); Ai prezzi di mercato il reddito (nominale) da tali dotazioni è: S ∑ v j ⋅ x hj per ogni h. j =1 4 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta - Partecipazioni azionarie – l’economia è a proprietà privata, quindi le famiglie sono detentrici di quote di proprietà della imprese: esse hanno dunque diritto ai profitti generati dall’attività produttiva Indichiamo con: la quota di proprietà della f – esima impresa detenuta dalla h – esima famiglia; d hf Tutte le imprese sono detenute dall’insieme delle famiglie, per ogni impresa f vale: H ∑ d hf = 1 Quindi: (le d sono espresse come frazioni) h =1 Tutti i profitti sono distribuiti (… uniperiodale), quindi se π f Dhf = d hf π f Dh = F ∑ d hf π f = profitto impresa f = quota dei dividendi di f pagati alla famiglia h = reddito totale da dividendi della famiglia h allora: e: f =1 5 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Dunque, il reddito totale disponibile per acquisti della famiglia h , Rh , è dato da: Rh = Nota: C ∑ pi q hi i =1 + S ∑ v j x hj + j =1 F ∑ d hf π f … ciò per ogni h f =1 ora il reddito non è più esogeno all’analisi, ma è endogeno (dipende dai prezzi) Preferenze e tecnologie per gli agenti economici: I consumatori possono trarre utilità dal possesso/consumo di beni e fattori: U h = U h (qh1, qh 2 ,L, qhC ; xh1, xh 2 ,L, xhS ) funzione di utilità della famiglia h Queste U sono tutte continue e strettamente quasi-concave: SMS tra beni (e fattori) decrescenti 6 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Per le imprese, capitali e fattori fissi sono esogeni e pari a x fa per ogni f; la tecnologia è espressa da: Q f (q f 1 , q f 2 , L , q fC ; x f 1 , x f 2 , L , x fS , x fa ) = 0 NOTA: funzione di trasformazione impresa f per coerenza, le x nelle Q sono considerate grandezze negative : hanno segno meno… Le Qf sono definite su insiemi delle possibilità produttive strettamente convessi SMST strettamente decrescenti e SMT crescenti Comportamento degli agenti economici: nel fare le loro scelte gli agenti dovranno considerare tutti i prezzi per loro rilevanti (in generale proprio tutti), in maniera complessiva e integrata. Un agente può svolgere dunque il ruolo di acquirente o venditore (sia esso consumatore o impresa), per via delle dotazioni iniziali. 7 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Come nell’analisi neoclassica standard, sono i prezzi che inviano i segnali essenziali per le scelte individuali. Comportamento dei consumatori: Come sempre: Massimizzazione dell’utilità sotto il vincolo di bilancio: max U h = U h (qh1 , ,L, qhC ; xh1 , ,L, xhS ) q, x s.t. C ∑ pi qhi i =1 + S ∑ v j xhj j =1 = Rh NOTA: - il reddito Rh è dato da varie componenti: somma di dotazioni inziali di beni e input più dividendi totali della famiglia; 8 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta - La prima sommatoria: C ∑ pi qhi è la spesa (potenziale) per i beni di consumo i =1 - La seconda sommatoria: S ∑ v j xhj è la spesa da utilizzo personale di input e servizi (es., anche il j =1 valore del tempo libero). La procedura di soluzione è analoga a quelle già viste ∂U h = λpi ∀i ; ∂qhi … un totale di N equazioni – le CPO: ∂U h = λv j ∀j ∂xhj (più il vincolo di bilancio per l’incognita λ) Esse consentono di definire tutte le eguaglianze con i SMS, e quindi di: 9 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Ottenere le funzioni di domanda/offerta di beni e fattori: qhi = qhi ( p1,L pC , v1,LvS ) xhj = xhj ( p1,L pC , v1,LvS ) i = 1,2,L, C j = 1,2,L, S … ciò per ogni h Attenzione: la famiglia dispone di dotazioni iniziali sia di beni che di fattori, quindi – a seconda di preferenze e di prezzi – può scegliere sia vendere che acquistare sia beni che fattori. - per il bene i, se qhi > q hi allora la f. è acquirente del bene; se qhi < q hi è venditore del bene analogamente: - per l’input j, se xhj > x hj allora la f. è acquirente dell’input; Quindi è opportuno definire piuttosto le se xhj < x hj è venditore dell’input posizioni nette: 10 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta zhi = (qhi − q hi ) zhj = (xhj − x hj ) i = 1,2,L, C j = 1,2,L, S Quindi: - se zhi(j) > 0, la famiglia desidera acquistare il bene/fattore sul suo mercato; - se zhi(j) < 0, la famiglia desidera vendere il bene/fattore sul suo mercato; - se zhi(j) = 0, la famiglia sta bene così – non vuole comprare o vendere quest’oggetto; Queste decisioni dipendono dai prezzi, quindi avremo: zhi = zhi ( p1,L pC , v1,LvS ) zhj = zhj ( p1,L pC , v1,LvS ) i = 1,2,L, C j = 1,2,L, S Che sono chiamate funzioni di domanda/offerta nette dei vari beni/fattori (individuali della famiglia) 11 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Aggregando su ciascun mercato le domande/offerte nette, otteniamo: ∑ zhi = zi = zi ( p1,L pC , v1,LvS ) i = 1,2,L, C h ∑ zhj = z j = z j ( p1,L pC , v1,LvS ) j = 1,2,L, S h Ovvero, per il mercato del generico bene i, la Domanda aggregata (di mercato) netta e per il mercato del generico fattore j, la Offerta aggregata (di mercato) netta Proprietà importante delle zi/j: Sappiamo che le funzioni di domanda/offerta nette sono omogenee di grado 0 nei prezzi; quindi anche le domande/offerte nette di mercato – che sono la somma delle prime – avranno tale proprietà. 12 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta offrire beni e domandare input Comportamento delle imprese: πf = Obiettivo: massimizzare il profitto: C ∑ pi q fi + i =1 S ∑ v j x fj ciò per ogni f j =1 Nota: segno + sulle x … convenzione (sono negative) (e niente costi fissi: semplicità) Problema impresa f: Anche qui, stesse CPO già viste: max π f = q, x C ∑ pi q fi i =1 + S ∑ v j x fj j =1 s.t. Q f (q f 1,L, q fC ; x f 1,L, x fS , x fa ) = 0 pi = −λ ∂Q f ∂q fi ∀i ; vj = λ ∂Q f ∂x fj ∀j … un totale di N equazioni per ogni impresa. 13 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Anche qui si ottengono le: domande/offerte di input/prodotti: q ofi = q ofi ( p1 ,L pC , v1 ,L vS ) i = 1,2,L, C ( p1 ,L pC , v1 ,LvS ) j = 1,2,L, S x dfj = x dfj … ciò per ogni f MEMO: le x qui sono negative. Assumiamo che le imprese non abbiano scorte di q e/o x: non servono le domande nette. Aggregando tra le imprese: Cioè le ∑ f q ofi = qio = qio ( p1,L pC , v1,LvS ) i = 1,2,L, C = x dj ( p1,L pC , v1,LvS ) j = 1,2,L, S ∑ f x dfj = x dj Domande/offerte di mercato generate dalle imprese NOTA: anche queste ultime sono omogenee di grado 0. 14 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Equilibrio Generale Dalle z, qo, e xd possiamo ottenere gli Eccessi di domanda di ciascun bene/servizio: ( ) E j = (z j − x dj ) Ei = zi − qio i = 1,2,L, C j = 1,2,L, S Nota: il segno negativo delle xd assicura la corretta interpretazione anche per gli input: - Quando la domanda netta di un bene/servizio eccede l’offerta netta, si ha ecc. di dom. positivo - Quando l’offerta netta di un bene/servizio eccede la domanda netta, si ha ecc. di dom. negativo - Quando domanda netta di un bene/servizio = offerta netta, si ha ecc. di dom. nullo. L’ultimo caso è quello dell’ equilibrio del mercato in questione. 15 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Per quanto visto prima, le E sono ciascuna funzione di Ei = Ei ( p1,L pC , v1,LvS ) E j = E j ( p1,L pC , v1,LvS ) tutti i prezzi dell’economia: i = 1,2,L, C j = 1,2,L, S Ecco spigata dunque la differenza tra analisi parziale e analisi generale: L’equilibrio su un singolo mercato (i o j) dipende da domanda e offerta, quindi da E; Ma ogni E dipende a sua volta da tutti i prezzi di beni e servizi; l’equilibrio di ogni mercato dipende quindi non solo dal prezzo di quel mercato, ma da tutto il vettore dei prezzi ( p1,L pC , v1,L vS ) . 16 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Come funziona questo meccanismo ? Inizialmente, si parte da un certo vettore di prezzi ( p1,L pC , v1,LvS ) , magari scelto a caso; gli agenti, su questa base, formano le loro domande/offerte individuali z, q, x massimizzando i loro obiettivi; dalle z, q, x, individuali si formano le domande offerte di mercato, e quindi le E; in base ai segni delle E si stabilisce la situazione dei vari mercati: eccesso di domanda, di offerta, ecc. a questo punto vi sono delle forze (cfr. oltre) che variano i prezzi dei mercati in funzione delle E e gli agenti riformulano le loro scelte in base al nuovo vettore di prezzi… 17 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Alla base di questo meccanismo vi sono due elementi fondamentali: - I prezzi sono gli unici segnali, provenienti dai mercati, che guidano le scelte degli agenti; - Le domande/offerte nette sono le uniche determinanti dei prezzi sui vari mercati. … e un’idea generale sul funzionamento dei mercati (competitivi): come variano i prezzi ? Tramite il Tâtonnement: per tentativi… esiste un meccanismo (istituzione, processo … ?) che: aggiusta il vettore ( p1,L pC , v1,LvS ) in risposta agli E: - Se un mercato ha un E > 0, allora il suo prezzo aumenta; - Se un mercato ha un E < 0, allora il suo prezzo diminuisce; È il cosiddetto banditore walrasiano Se il prezzo è tale che E = 0, allora il prezzo rimane fermo Gli agenti rivedono i loro piani ottimi: reazioni di z, q, x ai nuovi ( p1,L pC , v1,L vS ) Dopo un certo numero di iterazioni, tutti i prezzi dovrebbero raggiungere la situazione per cui E = 0. 18 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Perché la situazione in cui è E = 0 su ogni mercato è importante? Definizione di: Equilibrio economico generale – EEG (walrasiano): Gli N mercati si dicono in equilibrio concorrenziale walrasiano se esiste un vettore di prezzi: ( p *1,L p *C , v1*,LvS *) tale che: Ei ( p1*,L pC *, v1*,LvS *) = 0 E j ( p1*,L pC *, v1*,LvS *) = 0 i = 1,2,L, C j = 1,2,L, S Cioè in ogni mercato, per ( p *1,L p *C , v1*,LvS *) , la domanda è uguale all’offerta. - È una situazione in cui i piani d’azione di ciascun agente sono nel complesso reciprocamente compatibili: chi vuol vendere riesce a farlo e chi vuole acquistare pure, ai prezzi d’equilibrio. - È anche una situazione in cui tutti questi piani d’azione sono individualmente ottimi: ogni agente può realizzare i suoi obiettivi – domande e offerte nette individuali sono soddisfatte. 19 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Primo problema fondamentale dell’analisi di EEG: esiste (almeno un) EEG ? OK – abbiamo N incognite e N equazioni … ma questa è solo condizione necessaria per l’EEG ! … e le condizioni sufficienti ? Si può dimostrare che SE: - Tutte le funzioni di domanda e offerta individuali sono continue (si esclude che qualcuno abbia reddito R nullo); - Ciascuna famiglia h possiede una dotazione iniziale non nulla di ogni bene e servizio; - (Altre ipotesi: convessità delle preferenze e degli insiemi di possibilità produttive … ) ALLORA esiste almeno un vettore ( p *1,L p *C , v1*,LvS *) che garantisce l’equilibrio. (tecniche sofisticate: teoremi di punto fisso; topologia differenziale…) 20 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta NOTA: affinché ( p *1,L p *C , v1*,LvS *) si di EEG, in effetti basta che sia: Ei ( p1*,L pC *, v1*,LvS *) ≤ 0 E j ( p1*,L pC *, v1*,LvS *) ≤ 0 Basta anche l’eccesso di offerta: i = 1,2,L, C j = 1,2,L, S serve a coprire i casi in cui Per qualche bene c’è eccesso di offerta quando il suo prezzo è nullo: bene libero. 21 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Legge di Walras Il sistema di equilibrio con le E ha dunque N equazioni in N incognite… Se fosse però interamente determinato, e se le condizioni d’equilibrio fossero soddisfatte, allora: si determinerebbero tutti i prezzi monetari, … ma la moneta non è mai entrata nel modello ! almeno una equazione è dipendente dalle altre: Occorre quindi eliminare un’equazione il sistema è sottodeterminato. e di conseguenza fissare un prezzo in modo arbitrario. Così avremo determinato solo N – 1 prezzi relativi, del tipo: p1 * dove pm è il numerario. pm 22 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Esprimiamo il vincolo di bilancio del consumatore h così: ∑ pi (qhi − q hi ) C + i =1 Ovvero: C ∑ pi zhi + i =1 ∑ v j (xhj − x hj ) S − j =1 S ∑ v j zhj − j =1 F ∑ d hf π f F ∑ d hf π f =0 f =1 =0 f =1 Sommiamo (in h) tutti i vincoli di bilancio delle famiglie: C ∑ pi ∑ zhi i =1 Ma sappiamo che è: h + S ∑ v j ∑ zhj j =1 ∑ h zhi = zi ; h − F ∑ ∑ d hf π f h =0 f =1 ∑ h zhj = z j ; ∑ h d hf = 1; quindi: 23 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta C ∑ pi zi + i =1 S ∑vjz j − j =1 π f = ∑ pi q fi + i =1 Quindi sostituendo: S ∑ v j x fj ; ∑ pi zi S ∑vjz j + i =1 C ∑ i =1 − j =1 ( =0 ma per definizione vale: ∑ f q fi = qio ; j =1 C ∑π f f =1 L’ultima somma è pari a tutti i profitti dell’economia; C F pi zi − qio )+ C ∑ i =1 pi qio ∑ f x fj = x dj − S ∑ v j x dj =0 o anche: j =1 ∑ v j (z j − x dj ) = 0 S j =1 24 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta E infine, usando le definizioni degli eccessi di domanda: C ∑ pi Ei + i =1 Quest’equazione prende il nome di S ∑vjE j = 0 j =1 Legge di Walras Quindi, non tutte le Ei,j(…) = 0 sono indipendenti: la legge di Walras lo dimostra! Potremmo quindi determinare solo un vettore di prezzi relativi e la teoria EEG è una: Teoria dei prezzi relativi (di equilibrio) Un prezzo (arbitrario) funge da unità di conto per gli altri. 25 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Esempio: economia con un bene e un input soltanto (N =2) Legge di Walras: p1E1 + v2 E2 = 0 Possono dunque aversi solo questi tre casi, assumendo p e v positivi (cfr. l’equazione di sopra…) : - E1 = E2 = 0; - E1 > 0; E2 < 0; - E1 < 0; E2 > 0; Questo ha un’importante conseguenza: - Se uno dei due mercati, diciamo quello del bene, è in equilibrio a p1 * : p1 * E1 = 0 - Allora anche l’altro mercato deve essere necessariamente in equilibrio: v2 * E2 = 0 26 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Questa proprietà può essere naturalmente generalizzata a N beni/servizi C ∑ pi * Ei i =1 Quindi: + in equilibrio è: S ∑vj * E j = 0 j =1 Se N – 1 mercati sono equilibrio, allora anche l’ N-esimo è in equilibrio. E’ per questo che possiamo scegliere un prezzo – quello ad esempio dell’N-esimo bene – arbitrariamente Conseguenza: in un’economia senza moneta i beni si scambiano – in equilibrio – contro altri beni; quindi i prezzi sono espressi come prezzi relativi: quanto di un bene in termini di un altro bene – economia di baratto. Si può pensare che in un’economia di baratto gli agenti si accordino su un bene (es. l’N-esimo) che funga da mezzo di scambio – e da misura del valore – è questo il senso della scelta del numerario 27 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta PROPRIETA’ DELL’ EEG – CARATTERIZZAZIONE Riprendiamo le CPO delle famiglie, e facciamo il rapporto tra due qualunque di esse (i,c e j,e): Per ogni famiglia h: ∂U h / ∂qhi pi = = SMSih,c ∀i, c ; ∂U h / ∂qhc pc ∂U h / ∂xhj ∂U h / ∂xhe = vj = PM e,c = ve pc ∀j , c = SMT1,c = 1 pc ∀j , c = SMS hj ,e ve ∀j , e Facciamo lo stesso per le imprese – per due fattori (j,e) e un bene (c): Per ogni impresa f: ∂Q f / ∂x fj ∂Q f / ∂q fc = PM j ,c = Inoltre, poniamo il bene 1come numerario: p1 = 1; Abbiamo anche: vj pc ∀j , c ; ∂Q f / ∂x fe ∂Q f / ∂q fc ∂Q f / ∂q f 1 ∂Q f / ∂q fc 28 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Sempre per le imprese, possiamo poi dividere due PM relative allo stesso bene ma a diversi fattori produttivi: PM j ,c PM e,c = vj ve = SMSTec, j ∀j , e, c Ma occorre notare che, in equilibrio generale, quando cioè si effettuano gli scambi i prezzi fronteggiati dagli agenti sono gli stessi per tutti gli agenti – sono appunto i prezzi di equilibrio che eguagliano decisioni di vendita e decisioni di acquisto Quindi i rapporti tra i prezzi, in equilibrio, devono necessariamente corrispondere ai vari saggi marginali di sostituzione (per i fattori) e ai saggi marginali di trasformazione (per i beni). Questo dà origine a una serie di eguaglianze di equilibrio tra i SMS, SMST e SMT : 29 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti Impresa in concorrenza perfetta Per qualunque coppia di fattori produttivi: vj * ve * = SMS hj ,e = SMST j ,e ∀j , e; ∀h, f (per ogni e,j per ogni impresa e famiglia) pi * = SMSih,c = SMTi ,c ∀i, c; ∀h, f pc * Per qualunque coppia di beni: (per ogni i,c per ogni impresa e famiglia) Questi insiemi di eguaglianze caratterizzano le condizioni di EEG: - Famiglie e imprese devono eguagliare i loro SMS e SMST riguardo ai fattori; - Famiglie e imprese devono eguagliare i loro SMS e SMT riguardo ai beni; 30 Facoltà di Economia Sapienza Università di Roma E. Marchetti