Il packaging per il formaggio Parmigiano Reggiano Incontro organizzato da Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano CPRA – Centro Ricerche Produzioni Animali Reggio Emilia 29 giugno 2006 Dipartimento di Scienze Agrarie (Università di Modena e Reggio Emilia) • Produzioni vegetali – Enologia • Biotecnologie vegetali • Produzioni animali e trasformazione degli alimenti di origine animale • Microbiologia degli alimenti – Biotecnologie microbiche • Analisi fisico-chimico-sensoriali degli alimenti • Processi delle tecnologie alimentari • Confezionamento alimentare 1 •Confezionamento alimentare: Tecnologia del condizionamento e della distribuzione dei prodotti agroalimentari (P.Fava – M.Iotti) •Temi di ricerca: studio dell’interazione fra matrici alimentari e contenitori, valutazione delle prestazioni funzionali di materiali di confezionamento, studio di shelf-life di alimenti confezionati, sviluppo di materiali attivi e intelligenti Introduzione nella filiera del condizionamento alimentare di contenitori ecocompatibili, prodotti da fonti naturali rinnovabili Il Confezionamento del Parmigiano Reggiano: stato dell’arte e prospettive future Conservare e proteggere Anticamente il cibo veniva consumato là dove veniva trovato. I villaggi erano autosufficienti: si produceva e si cacciava quello di cui si aveva bisogno. I primi contenitori per conservare i prodotti furono messi a disposizione dalla natura: zucche vuote, conchiglie, tronchi cavi, rami intrecciati, pelli e organi animali. L'imballaggio conserva [vita utile sullo scaffale (shelf-life)] e protegge [effetto barriera] il prodotto nel tempo e nello spazio. 2 L'imballaggio conserva [vita utile sullo scaffale (shelf-life)] e protegge [effetto barriera] il prodotto nel tempo e nello spazio La migliore definizione che si possa dare del termine Shelf-Life e delle traduzioni correlate è probabilmente la seguente: ...quel periodo di tempo che corrisponde, in definite circostanze, ad una tollerabile diminuzione della qualità di un prodotto confezionato... gli attributi di qualità: la diminuzione di un componente, l'aumento di concentrazione di una determinata sostanza, il giudizio sensoriale espresso da un panel di assaggiatori (variazioni di gusto, di odore o di apparenza per esempio) gli eventi primari: tutte le possibili modificazioni negative della Qualità, sono indotte da un "evento primario" fondamentale le cui "conseguenze" corrispondono alla variazione dell'attributo gli eventi primari Schematicamente possiamo individuare questi "eventi primari" nei fenomeni di: trasmissione trasmissione trasmissione trasmissione sollecitazioni della luce, di gas, di umidità, di calore, meccaniche. Questi "eventi primari" sono, al contrario dei meccanismi di degradazione degli attributi di qualità, e per nostra fortuna, piuttosto limitati ed il Packaging può, in molte situazioni, riuscire a controllarli efficacemente. 3 Discolorazioni del prodotto, viraggi di colore, iniziatore e promotore di ossidazioni (irrancidimento) trasmissione della luce trasmissione di gas trasmissione di umidità Ossigeno: promotore di reazioni di degradazione biologica (crescita microbica), chimica (irrancidimenti) ed enzimatica. Anidride carbonica: necessaria nei confezionamenti in atmosfera modificata Disidratazioni: prodotti ad elevata umidità relativa (essiccamento) Idratazioni: prodotti a bassa umidità relativa (rammollimenti) Modalità di degradazione dei formaggi Formaggi: nome generico che comprende una quanto mai ampia varietà di prodotti derivati del latte, la cui tecnologia comprende le fasi di • coagulazione • drenaggio del siero • salatura • maturazione al termine delle quali si ottiene un prodotto con differenti caratteristiche di conservabilità, funzione del valore di umidità relativa (o attività dell’acqua), del pH e della presenza o meno di microganismi vivi e vitali 4 umidità relativa (o attività dell’acqua) e pH sono le due caratteristiche chimico-fisiche più importanti nel definire la stabilità dei formaggi, ma il loro valore non è sufficientemente basso da assicurare una completa stabilizzazione del prodotto I formaggi sono prodotti deperibili a umidità relativa intermedia Alcune definizioni… • contenuto umido (gH2O/gSS) = quantità di acqua (g H2O) presente nell’alimento riferita all’unità di sostanza secca (gSS) • umidità assoluta (gH2O/100g di alimento) = quantità di acqua presente nell’ alimento • umidità relativa (UR %) = p/p0* 100 dove p è la pressione parziale del vapore d’acqua nello spazio di testa del contenitore e p0 è la pressione parziale che l’acqua pura eserciterebbe se occupasse da sola, alla stessa temperatura, tutto lo spazio di testa. aw = pH2O po = %UR 100 5 Cosa esprime il valore di ATTIVITA’ dell’ACQUA? Il livello di disponibilità dell’acqua in un alimento. Infatti: •se aw=1 tutta l’acqua presente nell’alimento è LIBERA •se aw<1 una parte più o meno elevata dell’acqua nell’alimento è LEGATA La relazione tra contenuto umido (m) e attività dell’acqua (Aw) non è lineare, e la sua forma è funzione della composizione del prodotto Tutte le isoterme possono essere suddivise in tre zone caratteristiche, in funzione dello stato di legame con l’acqua: 0-25% legami idrogeno e interazioni ioniche 75-100% acqua libera 20-65% legami covalenti 6 Intervallo di aw Microrganismi inibiti Prodotti alimentari 1.00-0.95 Batteri Gram-negativi, spore batteriche, alcuni lieviti Prodotti al 40% di saccarosio o al 7% di sale, insaccati cotti 0.95-0.91 Cocchi, lattobacilli, alcune muffe Prodotti al 55% di saccarosio o al 12% di sale, formaggi a media stagionatura 0.91-0.87 La maggior parte dei lieviti Prodotti al 65% di saccarosio o al 15% di sale, formaggi stagionati, salami 0.87-0.80 La max parte delle muffe, Staphilococcus aureus Farine, riso, latte concentrato zuccherato 0.80-0.75 Batteri alofili Soluzione satura di sale, alcuni insaccati marmellate 0.75-0.65 Muffe xerofile Prodotti amidacei al 10% di acqua 0.65-0.60 Lieviti osmofili Frutta essiccata al 1520% di acqua, caramelle all’8% di acqua 0.60-0.00 Nessuno sviluppo Tutte le isoterme possono essere suddivise in tre zone caratteristiche, in funzione dello stato di legame con l’acqua: 0-25% legami idrogeno e interazioni ioniche 75-100% acqua libera 20-65% legami covalenti 7 pH e attività dell’acqua sono definibili come fattori INTRINSECI di stabilità/instabilità di un alimento Le tecniche e i materiali di confezionamento sono deputati a proteggere gli alimenti dai fattori estrinseci, ovvero gli EVENTI PRIMARI DI DEGRADAZIONE LUCE e OSSIGENO Entrano in gioco le proprietà fisiche dei materiali, segnatamente la permeabilità ai gas, e l’applicazione di tecnologie che escludono il contatto dell’ossigeno con il prodotto. 8 Definizione quantitativa della barriera Secondo UNI-CAB 10534 BARRIERA (1) PERMEABILITA’ o VELOCITA’ DI TRASMISSIONE (2) MOLTO ALTA < 0.5 ALTA 0.5 – 3.0 MEDIA 3.1 – 30.0 BASSA 31 - 150 MOLTO BASSA > 150 (1) Riferita al gas o al vapore verso cui si richiede uno specifico comportamento del materiale (2) cm3 m-2 24h-1 bar-1, a 23°C e 0% di UR per i gas; g m-2 24h-1 , a 38°C e 90% UR per il vapor d’acqua polimero PO2 PCO2 WVTR PVDC film 2 5 1.8 EVOH 44% ET PVDC coating EVOH 27% ET 1.4 3.9 28 0.8 2 0.4 0.6 0.8 112 Polivinilidencloruro (PVDC) ed etilenvinilalcool (EVOH) sono a tutt’oggi gli unici materiali plastici ad elevata barriera impiegati nel food packaging (ce ne sono altri, ma di costo talmente elevato da renderne l’uso praticamente impossibile). Questi materiali sono impiegati prevalentemente in strutture multistrato, di cui costituiscono lo strato intermedio. PVDC può essere utilizzato anche come laccatura superficiale. 9 MODIFICAZIONI DI ATMOSFERA Con l'espressione "modificazioni di atmosfera" può intendersi qualsiasi intervento realizzato in fase di confezionamento (o di conservazione) che altera, qualitativamente e/o quantitativamente, l'atmosfera circostante il prodotto. Fondamentalmente la modificazione può riguardare il valore della pressione totale (che può essere ridotta o aumentata rispetto a quella atmosferica) o i valori delle pressioni parziali (concentrazioni) dei componenti l'atmosfera, con o senza una variazione della pressione totale. sottovuoto quando il valore della pressione residua è inferiore a 20 mm di mercurio (circa 26 mbar confezionamento iperbarico ogni qualvolta il valore della pressione totale interna alla confezione è, come accade per tutte le bevande carbonatate, superiore a quella atmosferica. atmosfera modificata corrisponde al confezionamento di prodotti alimentari in un'atmosfera diversa da quella naturale e costituita da miscele di gas in differenti proporzioni, e che si modifica, senza alcuna possibilità di intervento, per effetto della permeabilità dei materiali e delle interazioni tra gas e alimenti 10