Vivaio Alpinia, Fr. S.Maria Rocca 49 - Digilander

A cura di Maurizio Zarpellon
I Sedum, le piante delle rocce.
Mai come nelle scorse stagioni invernali la pianura padana ha sofferto per la
mancanza d'acqua. Gli esperti dicono che la situazione potrebbe diventare cronica e
quindi ripetersi sempre più spesso durante l'inverno. Siccità, aridità e forse
desertificazione, brutte prospettive per i paesi mediterranei. Nella speranza di una
inversione di tendenza e riponendo l'ultima mia fiducia verso una coscienza ecologica
di massa che finalmente si ravveda dallo scempio ambientale, osservo incredulo
alcune piante del giardino che senza una goccia d'acqua hanno nuovamente e
brillantemente superato l'inverno. Ma sono ancora più stupito della loro vitalità
considerando che stanno in vasi di pochi centimetri e completamente esposti al vento
e al sole. Le coriacee piante dei miei vasi sono Sedum, dal latino "sedere" (essere
seduti), un vasto genere che comprende annuali succulente, sempreverdi, e perenni.
Nei paesi anglosassoni vengono chiamate "mucchi di pietre" e sono distribuiti in tutto
il pianeta, anche se la maggior parte di specie si trova sulle montagne dell'emisfero
australe. Sono facilmente riconoscibili per l'aspetto carnoso delle foglie, disposte a
spirale, con colori che vanno dal porpora al grigio chiaro, dal verde brillante al
bronzo scuro, con fiori minuti a forma di stella e spesso raggruppati. Le specie più
diffuse sulle Alpi sono Sedum reflexum con foglie grasse e cilindriche appuntite e
infiorescenze globose e pendule in boccio che diventano appiattite in fiore, e Sedum
acre, elegante pianticella che forma veri e propri tappeti di vegetazione a foglie
globose e carnose e fiori a stella giallo brillanti con petali appuntiti. Quest'ultimo
veniva usato un tempo per curare ferite e scottature e per abbassare la pressione, oltre
che come aromatizzante per insalate (in piccolissime dosi) per il sapore
particolarmente pepato, allo scopo si usava anche un' altra specie, il pigmeo Sedum
alpestre (S. repens, Schleich). Molto comune è anche il Sedum album (erba pignola),
caratteristico per le foglie cilindriche e carnose disposte in folte file lungo il fusto che
virano di rosso durante l'inverno, la fioritura è di infiorescenze bianco rosate in
giugno-agosto. Simile al precedente ma dall'areale più ristretto è il Sedum coeruleum,
che si trova in Corsica, Sardegna e Sicilia; le foglie sono molto carnose e più
allungate e i fiori sono blu con il centro bianco. Per rimanere nei luoghi temperati,
anzi caldi e mediterranei, troviamo il Sedum telephium dalle foglie grandi (2-10 cm),
piatte carnose e lievemente dentate; i fiori sono porpora o verde giallognoli riuniti in
ombrelle, il succo veniva usato per curare ustioni e ferite. Negli ambienti umidi
(acquitrini e paludi) ritroviamo il Sedum villosum, pianticella veramente minuta,
pelosa con foglie grasse, appiccicose e cotonose, dalla fioritura rosea o lilla in
giugno-agosto. Da queste specie spontanee sono state selezionate una miriade di
varietà ornamentali che trovano un giusto impiego nel giardino dell'appassionato di
piante alpine, ma anche nei vasi di un terrazzo anche di piccolissime dimensioni.
Sono generalmente piante molto rustiche, che si adattano a tutte le situazioni di
terreni aridi e assolati, ma rifiutano categoricamente i ristagni di umidità e quindi
terreni eccessivamente argillosi e fradici. Dove le condizioni del terreno non siano
favorevoli si può tentarne la correzione mescolando una buona percentuale di ghiaia e
sabbia o favorendo lo scolo dell'acqua in eccesso, aumentando la pendenza o con
opportune baulature. Tra le molte varietà presenti nei vivai eccovi una breve
panoramica di sicuro effetto decorativo e che possono a ragione essere definite le più
importanti piante da giardino roccioso e alpino. Il Sedum spathulifolium è senz'altro
uno dei più conosciuti, originario delle colline del nord America, per il suo aspetto
ceroso e il colore grigio delle foglie delle dimensioni dell'unghia di un bambino,
minuto (5 cm) ma capace di formare dei tappeti compatti ed estremamente decorativi.
Da questa specie è stata selezionata una varietà ancora più bella che è il Sedum
spathulifolium "Cape Blanco", dalle foglie di un grigio molto intenso talvolta virato
al violetto, talmente bello da far dimenticare con le sue forme e colore molti fiori del
giardino. Ambedue fioriscono di giallo in giugno-luglio e sono sempreverdi. Questa
varietà, come tutte le specie e le selezioni di Sedum, si coltivano benissimo in vaso,
dove possiamo meglio controllare le condizioni climatiche, oppure in giardini
rocciosi particolarmente ben esposti. Un altro sedum particolarmente appariscente è il
Sedum pulchellum, dal fogliame minuto e verde brillante, produce una fioritura rosa
brillante e di lunga durata, in maggio-luglio. Non tutti i sedum fioriscono in modo
così decorativo, ma il Sedum kamtschaticum fa eccezione, esibendosi in piena estate
con una profusione di minutissimi fiori giallo-arancio, una pianta veramente solare
che inviterà alle escursioni sui sentieri di alta quota. Non è raro che le piante
rapiscano l'osservatore trasportandone lo spirito nei luoghi a loro più congeniali.
Dalla fioritura ancora più luminosa della precedente è il Sedum kamtschaticum
ellacombianum, anche questo adattissimo ai terreni asciutti e soleggiati del giardino
roccioso. Per cambiare il colore della fioritura si possono piantare dei Sedum
spurium, nelle varietà "Coccineum" dalla fioritura rosa scuro e il "Summer Glory" di
un rosa scuro quasi rosso molto brillante. Tuti i sedum descritti finora sono di piccole
dimensioni, non superando i 15-20 cm di altezza, ma vi sono delle varietà molto
vigorose che non sfigurano nemmeno nei bordi misti, in compagnia di perenni e
arbusti di ben altra stazza. E' il caso di Sedum spectabile, dalle infiorescenze grandi e
colorate nei vari toni del bianco, rosa e rosso, a seconda delle numerose varietà
("Brillant", "Star Dust", "Herbstfreud" ecc). Nelle nostre escursioni sulle Alpi ci si
potrà imbattere in alcune specie molto belle e assolutamente da rispettare come i
Sedum anacampseros dalle foglie carnose e larghe che fiorisce in luglio-agosto di
rosa bronzeo o rosa scuro, oppure in altri ancora più rari come il Sedum dasyphyllum,
l'annuum e l'hirsutum (rarissimo) o adirittura endemici delle alpi marittime di casa
mia come il S. monregalense e il S. alsinifolium. Per conoscere meglio i Sedum di
questo angolo alpino, ricco di altre 2200 specie botaniche (Ozenda 1950)
rimandiamo l'attenzione all'ottimo e recente volume di Bruno Gallino e Giorgio
Pallavicini: “La vegetazione delle Alpi Liguri e Marittime” Blu Edizioni. Sarebbe
bello veder fiorire qualche pianta "mucchio di pietra" sui balconi di Cuneo, fin troppo
inflazionati dai gerani e dalle onnipresenti petunie, anche perché li ritroveremo, come
fedeli compagni, ad ogni primavera pronti per la nuova stagione e sempre più
vigorosi.
ALPINIA
VIVAIO PIANTE ALPINE & LAVANDE
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