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Gianfranco Buffardi
BIOETICA QUOTIDIANA IN PSICHIATRIA
Dalle dichiarazioni universali alle storie singolari
pp. 192
Collana
Scienze umane e sanità
Psicoterapie
Essere ammalati è una condizione speciale di disagio a cui, oggi, vengono
riconosciuti ampi diritti: tra tutti il diritto alla cura, affinché il malessere
venga estirpato o la sofferenza alleviata e minimizzata. Chiunque soffra di
una malattia tende a far valere questo diritto. Ma chi soffre di problemi
psichici è nella medesima condizione? Riconosce il suo essere ammalato e
sa di avere dei diritti per questo suo stato esistentivo? e quali diritti hanno i
familiari, i congiunti, i coabitanti e la società tutta affinché la malattia da cui
è affetta questa persona non ricada in qualche modo sulla loro esistenza? e
ancora, quali limiti hanno i curanti, i familiari, la società nei confronti di
quei singoli che essi ritengono affetti da quel tipo malattia? La complessa e
parziale risposta a queste domande è la cifra che marca la differenza tra una
bioetica orientata alla pratica medica in generale ed una bioetica della cura in
psichiatria interrogativi bioetici ancor più specificamente che etici, perché
chiunque intervenga come professionista nell'ambito della cura di queste
forme di malessere o anche, chiunque abbia competenza ad intervenire e
decida di non intervenire, determina una ricaduta significativa sull'esistenza,
la qualità di vita, gli stessi aspetti biofisici della vita del singolo malato e delle
persone a lui prossime.
Indice
Prefazione. Dalla parte della bioteca, di Michele Schiavone
Prefazione. Dalla parte della psichiatria, di Pier Luigi Scapicchio
Introduzione
1. Il pensiero filosofico e la questione etica in psichiatria
2. Primo scenario. Bioetica e psichiatria:temi trattati
3. Secondo scenario. Problemi bioetici della cura
4. Terzo scenario. Riflessione su tema
Conclusioni
Bibliografia
Appendice
Gianfranco Buffardi (Napoli, 1957) è Psichiatra, Psicoterapeuta e docente
di Psicoterapia, Laureato in Filosofia, abilitato in Psicologia, direttore di
servizio psichiatrico.
Da anni ha orientato i suoi interessi alle professioni di aiuto ed
all'auspicabile complementarietà tra esse nell'ottica di un modello di
riferimento eticamente orientato che è il modello esistenziale, utilizzato con
metodologie comunicative proprie della linguistica generativa
trasformazionale.
È presidente dell'Istituto di Scienze Umane ed Esistenziali (I.S.U.E.),
fondato nel febbraio 1988, è Presidente della Società per le Terapie
Integrate in Psichiatria (S.T.I.P.), Direttore Scientifico della Fondazione
OFBonlus e Direttore Esecutivo dell'Istituto di Filosofia e di Antropologia
Clinica Esistenziale (IFACE c.r.f.).
Ha conseguito il dottorato di ricerca in bioetica e psichiatria c/o l'Ateneo
Pontificio Regina Apostolorum (il volume presentato è il risultato delle sue
ricerche sul campo).