INTERNO/ESTERNO NELLA ORGANIZZAZIONE GERARCHICA DELLA VITA --“Variability is regulated by many unknown laws, the most important of which may be the law of correlated development. With this sentence I want to say that the different parts of an organism are so strictly connected that when small variations occur somewhere and are accumulated by natural selection , the other parts are subject to modification.”..” I mean by this expression that the whole organisation is so tied together during its growth and development, that when slight variations in any one part occur, and are accumulated through natural selection, other parts become modified Ch.Darwin, In the “Variation”. --“Although every variation is directly or indirectly caused by changes in external conditions ,we should never forget that the nature of the organisation on which we act is by far the most important factor influencing the result. This is proven by the fact that different organisms in the same conditions will vary in a different way while similar organisms in different conditions will often undergo the same variation”, CH.Darwin, in :The Variation,1875 Da questi ed altri passi di Darwin risulta una concezione molto chiara dei sistemi viventi, costituiti da elementi interagenti in modo non additivo a formare un insieme in cui il cambiamento di un componente influenza inevitabilmente anche gli altri. Tanto che, come risulta dal secondo brano citato, i risultati della selezione naturale sono condizionati dalla “coerenza” fra componenti dei diversi sistemi. Purtroppo, nonostante tutto questo l’importanza per i processi evolutivi delle connessioni fra componenti del sistema vita nel suo complesso é stata trascurata in particolare nel neo-darwinismo. Concetti fondanti della “sintesi moderna” ( J.Huxley) -’Individuo unico soggetto/oggetto del cambiamento evolutivo -Esatta corrispondenza fra gene e carattere -Evoluzione come cambiamento continuo di frequenze di elementi discontinui ( gli alleli) -Additività, indipendenza dei geni e fenotipo dato dalla somma delle azioni degli alleli e dei geni senza influenza ambientale né condizionato dalle “correlazioni” darwiniane del contesto interno -Tre processi fondamentali : Mutazione, Deriva genetica,Selezione naturale - Due dei tre processi (mutazione e deriva) sono governati dal caso. Nel terzo (selezione) invece si introduce il concetto di adattamento dei fenotipi determinati dagli alleli. -Nella selezione l’“ambiente” attivo filtra organismi essenzialmente passivi. Per una estensione del concetto di selezione Nella presente relazione proporremo una estensione del concetto di selezione che richiama le indicazioni di Darwin e le conferma con dati recenti che dimostrano la sostanziale unità della organizzazione gerarchica della vita e introducono in modo nuovo il concetto di “selezione interna” ( Bateson). Si dimostrerà che la “selezione interna” é dovuta ai vincoli derivanti dalla “coerenza dinamica” fra gli elementi che compongono i diversi livelli di organizzazione presenti nella Biosfera, i cui componenti comunicano in “verticale” ( fra diversi livelli di organizzazione e in “orizzontale” ( all’interno di ogni livello). Si parlerà quindi in termini di vincoli imposti dal contesto “cooperativo” di elementi connessi, che agiscono da “filtro” della variabilità degli esseri viventi, in continua dialettica fra le modificazioni necessarie all’adattamento e la stabilità “omeorretica” ( Waddington) dei sistemi. THE HIERARCHICAL ORGANISATION OF LIFE CONTEXTS The Biosphere C O M P L E X I T Y Ecosystems Organisms Tissues or colonies Cells Metabolites DNA RNA PROTEINS I geni dei procarioti sono continui,hanno sequenze brevi di inizio e di fine e trascrivono solo un RNA per gene . Sono quindi simili a quanto descritto nel “dogma” I geni degli eucarioti sono costituiti da una serie di moduli regolatori e da altri codificanti Enhancers tessuto specifici Attacco alla matrice nucleare Gene per snoRNA Exon 2 Silencer Promotori Exon 1 Terminator Exon 3 Exon 4 Attacco alla matrice nucleare SIA NEGLI EUCARIOTI ( ANIMALI E PIANTE) CHE NEI PROCARIOTI I GENOMI SONO COSTITUTI DA SEQUENZE CODIFICANTI ( CHE VENGONO TRASCRITTE E TRADOTTE IN PROTEINE), E NON CODIFICANTI. La selezione agisce in modo diverso nei due casi: --Nelle codificanti la selezione agisce sulle proteine e cioé sceglie quelle che hanno la sequenza di aminoacidi più favorevole a svolgere la funzione. Per questo la distribuzione degli aminoacidi é vincolata metre quella delle basi (A,T.G,C) appare casuale -Nelle non codificanti invece é il DNA stesso che deve avere una distribuzione di basi ottimale per acquistare la forma giusta per compiere la funzione, forma che deriva dalle caratteristiche chimicofisiche della molecola. Per questo le basi nelle zone non codificanti non hanno distribuzioni casuali ma ogni mutazione ( cambiamento di base) in ogni punto della stringa deve essere coerente con il contesto e la posizione sulla stringa in cui si inserisce. - Infine, anche la distribuzione dei geni nel genoma non é casuale. Negli eucarioti ci sono vaste aree ricche in GC e altre ricche in AT e i geni sono più frequenti nelle prime. Alcuni esempi classici della presenza di scostamenti dalla casualità in genomi interi di eucarioti -Shuter et al, 1983, Audit et al., 2001,correlazioni a lungo raggio in DNA non codificante. -Almirantis,1999, Peng et al, 1994, Liao Fu et al, 1998 Decadimento con legge a potenza in DNA non codificante -Gabrielian , Bolshoy,1999, Presenza non random di sequenze a bassa complessità -Provata e Almirantis, 1997:Distribuzione scale-free -Acquisti et al.,2004; Menconi et al, 2008 low complexity sequence distributions in non-coding DNA Arabidopsis N o n N i n Non codificanti codificanti c Distribuzioneo dei valori di complessità dei frammenti su genoma d intero di Arabidopsis calcolati con un algoritmo di compressione: i all’interno dei f genomi di eucarioti le sequenze non codificanti sono c più bassa. (Menconi et al, 2008) a complessità a n t Escherichia coli codificanti non codificanti Distribuzione dei valori di complessità in E.coli: nel caso dei procarioti invece sono le codificanti ad avere minore complessità L’espressione dei geni dipende molto dalla composizione delle isocore in cui sono inseriti ( zone del genoma a composizione ricca in GC o AT ). Si é dimostrato che lo spostamento di un particolare gene in una zona del genoma a % in GC diversa da quella con cui si é co-evoluto ne diminuisce fortemente l’espressione Procarioti Firmicutes Gammaproteobacteria V E R T E B R A T I Alcune conformazioni del DNA A signal reception chain proteine proteine DNA promotore gene proteine Un gene , per essere espresso deve essere attivato da proteine che portano i segnali dall’esterno o dall’interno. Nelle diverse cellule sono attive diverse combinazioni di geni. Altri vincoli che fanno discostare dalla casualità la distribuzione di basi nelle sequenze di DNA derivano dalla necessità di compattare le stringhe in poco spazio il che comporta che ci debbano essere zone più o meno rigide delle altre e quindi con composizioni locali diverse Un esempio di rete di enzimi collegati fra di loro.La dimensione dei cerchi che indicano diversi enzimi deriva dal numero di collegamenti che ogni nodo ha. La struttura quindi é a moduli ed é quindi molto resistente ai “danni casuali” ma poco ai dani mirati ai nodi principali. E’ ovvio che non sono “permessi” cambiamenti radicali in nessun nodo senza che ci sia un “salto evolutivo” che determina un riarrangiamento di tipo “catastrofico” di tutti il sistema. Tutte le reti viventi hanno caratteristiche in comune ( quelle che Darwin chiamava “le leggi che agiscono intorno a noi”): -- I componenti connessi delle reti viventi si influenzano continuamente e reciprocamente -- Alcuni componenti ( quelli con più collegamenti) sono più “uguali degli altri” ( Orwell, Animal farm) --Le reti sono organizzate a moduli, il che permette un rapido collegamento anche fra componenti di moduli diversi. -- Le reti devono la loro “robustezza” alla ridondanza, alla vicarianza, alla plasticità e quindi alla resilienza a sua volta legata al numero delle connessioni, alla natura e intensità dei collegamenti descrivibili con funzioni specifiche. -- Le reti della vita sono organizzate in modo gerarchico e naturalmente ogni livello di organizzazione ubbidisce alle leggi generali ma ne ha anche di specifiche. -- Un cambiamento in uno dei componenti di un sistema impone inevitabilmente modificazioni negli altri con esso connessi. Questo fatto comporta necessariamente l’innesco di un processo di co-evoluzione Effetto delle condizioi fisiologiche sul livello di ploidia in colture in vitro Effetto di due condizioni ambientali diverse sulla selezione somatica di mutanti per il colore del fiore dopo mutagenesi del bulbo con Raggi Gamma in Gladiolus Nl wild type Nl gr 1/3 Nl gr 18/20 Nl gr 2/4 Un esempio di “hopeful monster” ottenuto nel nostro laboratorio mediante l’inserimento di un gene per un recettore ormonale di ratto che non avrebbe dovuto interferire con il metabolismo della pianta ospite. E’ successo invece che il metabolismo ormonale é completamente cambiato, la pianta resiste al secco e ai metalli pesanti, in terza generazione é sterile ecc. Lo stress derivante dalla rottura della rete causata da una modificazione spiega bene gli equilibri punteggiati di Gould che sono il risultato di un rimaneggiamento complessivo del genoma e del metaboloma derivante spesso dal “salto” degli elementi trasponibili, che permette di riorganizzare un equilibrio molto diverso dal precedente che può sopravvivere. Questo é stato dimostrato in ibridi di piante di specie diverse che riarrangiano drastcamente il loro genoma. D fatto si tratta di “hopeful monsters” vincenti. Anche la distribuzione delle interazioni fra cellule ( qui i neuroni del cervello) non é casuale ma ha un pattern che deve essere conservato e deriva da una rete di processi d riconoscimento nelle sinapsi Che ci sia un pattern vincolato é dimostrato anche dal fatto che l’incontro fra neuroni non dipende dalla distanza ma dal riconoscimento nel pattern. Se ci fosse una mutazione in un gene per un recettore specifico non si formerebbe una connessione e quindi si abbasserebbe la fitness del portatore della mutazione non coerente con le regole del network. Il batterio A.rhizogenes ha inserito ancestralmente alcuni suoi geni nel genoma di piante di Nicotiana. Le piante “geneticamente modificate” conservano i geni in questione. Noi abbiamo paragonato quindi gli stessi geni nella versione nella pianta e in quella dei batteri attuali e si é visto che i due gruppi sono molto diversi e i geni presenti nella pianta seguono l’albero genealogico di Nicotiana. Le Attine raccolgono foglie di diversi tipi ma non le consumano direttamente •Le Attine si nutrono di un fungo della famiglia delle Lepiotaceae che viene trasmesso dalle regine e si co-evolve con le formiche • Le formiche curano il fungo da un parassita con un batterio ” Studi filogenetici “Ogni unità che includa tutti gli organismi ( la “comunità) che sono presenti in una area specifica ed interagiscono con l’ambiente fisico in modo che un flusso di energia definisca chiaramente la struttura trofica, la diversità biologica, e i cicli di materia ( scambi di materia fra la parte vivente e quella non vivente) entro il sistema , è un ecosistema. ( Odum) “L’intero sistema…inclusi non solo il complesso organismico ma anche l’intero complesso di fattori fisici che formano quello che chiamiamo ambiente” (Tansley) “Ecosistema: un termine usato per descrivere una unità naturale che consiste di parti viventi e non viventi che interagiscono e formano un sistema stabile. Il concetto di ecosistema può essere applicato a diverse scale ad esempio da quella di una pozza ad un oceano” ( Museo Sedgwick). Alcune definizioni di ecosistema Da Miller, 2008 Da Miller, 2008 CONCLUSIONI -Nella organizzazione gerarchica della vita sulla Terra ogni livello é l’esterno di quello inferiore e parte dell’interno di quello superiore -Le modificazioni ereditabili nei sistemi viventi possono essere genetiche, epigenetiche, comportamentali, simboliche. I microrganismi utiizzano per l’adattamento essenzialmente la variabilità genetica, le piante quella genetica e la epigenetica, gli animali queste due e la comportamentale, la nostra specie tutte tre e in più quella simbolica (culturale). --Le modificazioni dei componenti delle reti di ogni livello, per essere “accettate” e riprodotte, devono essere “coerenti” con le regole del livello in cui si trovano (selezione interna) e di quelli superiori con i quali sono collegati da flu (selezione esterna).Tutte devono poi essere compatibili con il “recipiente della vita” (le condizioni fisico-chimiche) del Pianeta e con i cambiamenti che vi avvengono in particolare per opera della nostra specie (la Noosfera) -Tutto il “sistema vita” si co-evolve in quanto ogni componente cambia sé stesso e contemporaneamente altri dello stesso livello e dei livelli superiori ed inferiori con un insieme di processi che può ssere chiamato bio-risonanza per analogia ma non omologia con il concetto di risonanza dela fisica.