4 La terra dove scorre “latte e miele” Israele, il popolo della salvezza, non è segnato soltanto da una storia esaltante e tragica, ma anche dalla sua geografia così che il piccolo «Paese dei suoi padri» è per il popolo eletto il cuore del mondo. Ma accanto a lui…. L a Bibbia nasce in una terra che noi oggi definiamo «santa». Quando Dio si rivolge per la prima volta ad Abramo, «l’arameo errante» che abitava a Ur, in Caldea, gli dice: «Vàttene dal tuo paese e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò» (Gn 12,1). E ugualmente in Es 3,7-8 Dio dice a Mosé: «Sono sceso per liberare [questo popolo d’Israele] dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele». L’ebreo sa che tutti gli uomini abitano nel mondo creato da Dio JHWH. Ma è convinto che il cuore del mondo sia il paese che Dio ha promesso a Israele: la terra degli antenati, della promessa e dell’alleanza. Dio l’ha scelta per dimorarvi con il suo popolo. Israele non smetterà mai di lottare per insediarsi da solo nel Paese. tuale stato ebraico. Naturalmente, con il tempo, il termine Israele, nella Bibbia, è venuto ad indicare qualcosa di più di una nazione come le altre: indica il popolo eletto, il popolo di Dio. A questa stessa terra della Palestina, i cristiani hanno dato il nome di Terra santa, per sottolineare che questo paese è stato santificato dalla presenza e dalla parola di Gesù, il Figlio di Dio che è diventato figlio di Maria. In mezzo ad un mosaico di civiltà I grandi avvenimenti della Bibbia si svolgono nell’ambito della cosiddetta «mezzaluna fertile», in cui è inserito il territorio della Palestina. Circondata da zone desertiche, la Qui sotto: il tracciato della cosiddetta «mezzaluna fertile». Il nome Alla terra promessa vengono dati diversi nomi. Canaan significa «terra dei Cananei», gli abitanti del luogo prima della conquista di Giosuè. Il paese di Canaan ricopre, grosso modo, la Palestina attuale. Palestina è un secondo nome dato alla terra promessa e significa «il paese dei Filistei», secolari nemici del popolo ebraico. Israele è il nome da da Dio al patriarca Giacobbe (cf Gn 32,29: «Non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto»). È il nome che verrà preso dal Regno del Nord dopo la rottura dell’unità politica degli Israeliti avvenuta alla morte di Salomone ed è anche il nome dell’atLA BIBBIA - 15 «mezzaluna fertile» descrive un gigantesco arco: inizia dal golfo persico, si dirige verso nord-ovest risalendo il corso del Tigri e dell’Eufrate fino al confine attuale della Turchia, piega bruscamente verso sud scendendo attraverso il Libano, la Siria e la Palestina e infine segue con la punta occidentale del suo arco il corso del Nilo. La «mezzaluna fertile» rappresenta un passaggio obbligato per gli emigranti, per le carovane commerciali e per gli eserciti. Nel suo territorio nascono, si combattono e scompaiono alcuni dei grandi imperi dell’antichità, creati dai Sumeri, dai Caldei, dagli Ittiti, dagli Assiri, dagli Egiziani, dai Persiani, dai Greci. Situata in una posizione di particolare importanza strategica al centro della «mezzaluna fertile», la Palestina è sottoposta alternativamente alla pressione dell’impero assiro e di quello babilonese da nord e alla pressione dell’impero egiziano da sud. Osservando la cartina alla pagina seguente, ci si può rendere conto di come le civiltà principali si siano sviluppate, come è logico aspettarsi, nelle pianure fertili bagnate dai grandi fiumi. Vediamole più da vicino. Egiziani A sud, nella valle del Nilo, a partire dall’anno 3000 a.C., si sviluppa la straordinaria civiltà dell’Egitto. Esso è governato dalle dinastie dei re faraoni che risiedono ora al nord (Menfi), ora al sud (Tebe). La storia dell’Egitto viene suddivisa abitualmente secondo le dinastie regnanti. L’Esoso ebbe luogo probabilmente sotto la XIX dinastia, e cioè verso il 1250. Ittiti Al nord, sugli altopiani dell’Asia Minore, prosperano gli Ittiti. Molto potenti dal 1700 al 1200 a.C., conoscevano il ferro e per primi usarono i carri da guerra trainati dai cavalli. Interessano solo marginalmente l’epoca biblica. Mesopotamia A est si estende la Mesopotamia (in greco mesos potamos = tra i fiumi), che sulla carta geografica d’oggi appartiene prevalentemente all’Iraq. Su questo territorio si affiancheranno e si succederanno civiltà grandiose. Basti pensare, al sud, 16 - LA BIBBIA alla Sumeria, all’Accadia e a Babilonia; al nord l’Assiria. Più ad est, dove oggi c’è l’Iran, appariranno prima i Medi e poi i Persiani. A far da ponte tra la Mesopotamia e l’Egitto è la Siria. Dall’ovest verranno poi altri popoli ad invadere il Medio Oriente: i Greci, tre secoli a.C., e poi Roma nel I secolo a.C. La terra promessa ad Israele e che il popolo eletto abita dai tempi di Giosué è una specie di corridoio, luogo di passaggio, dove si scontrano gli interessi delle grandi potenze che stanno attorno. la tranquillità del popolo, in secoli in cui di primavera in primavera i re partivano per fare la guerra, dipendeva dunque dalle nazioni vicine e per questo Israele sarà costantemente tentato di allearsi or con gli uni , or con gli altri. Una rapida idea della successione del PALESTINA STORICA (a.C.) 722-639 639-587 587-559 559-331 331-323 323-169 169-64 64-39aC CONQUISTA SUMERA CONQUISTA ASIIRA CONQUISTA BABILONESE CONQUISTA PERSIANA CONQUISTA GRECA REGNO DEI TOLOMEI DOMINIO SELEUCIDI CONQUISTA ROMANA dominio delle grandi potenze, si può vedere nel riquadro qui sopra. Tra popoli pagani Direttamente con il territorio d’Israele confina, a nord-est, il regno di Aram (la Siria odierna) con capitale Damasco. Si tratta di una nazione a volte alleata ma quasi sempre nemica del popolo ebraico. Migliori sono i rapporti con i Fenici, insediati a nord-ovest, nel Libano attuale: il commercio con le città di Tiro e di Sidone in alcuni periodi è molto intenso. Per la costruzione del tempio di Gerusalemme al tempo di Salomone, per esempio, viene utilizzato in grande quantità il cedro del Libano. A sud del Negheb, Edom è un vicino arabo più scomodo che pericoloso. Nei momenti di maggior espansione, i giudei estendono il loro dominio al di là del fiume giordano, sui territori della Transgiordania: il Basan a nord, famoso per i suoi pascoli e i suoi allevamenti di bovini; il paese di Ammon, al centro, e quello di Moab al sud, entrambi - questi ultimi - aridi e poveri. I rapporti con questi popoli circostanti non interessano solo la vita politica e il commercio ma anche la fede d’Israele, perché tutte queste genti non adorano JHWH, il Dio d’Israele, ma una moltitudine di idoli diversi. Un po’ alla volta, anche la purezza della fede d’Israele sarà intaccata da queste religioni straniere a partire dai suoi re. Anche in mezzo al popolo dell’alleanza si diffonderanno così idolatrici. Fra il mare e il deserto La situazione geografica della Palestina è molto particolare. Il suo territorio, chiuso a est dall’immenso deserto siroarabico e a ovest da una costa mediterranea sfavorevole alla navigazione, ai tempi della Bibbia è accessibile soltanto da nord e con maggiori difficoltà da sud. La Palestina biblica è molto più piccola dell’attuale stato di Israele. È formata da quattro fasce parallele che attraversano il paese da nord a sud: – La costa mediterranea, con le sue spiagge di sabbia bianca. I Filistei occupano la parte meridionale (l’attuale fascia di Gaza) – La pianura costiera o Sefela, oggi costellata di città e di aranceti. È la strada obbligata dei viaggiatori, dei commercianti, degli invasori – La zona delle montagne. Comincia a nord della Galilea, con il monte Ermon coperto di neve. È interrotta dalla fertile pianura di Izreel o di Esdrelon e continua verso sud con i monti della Samaria e della giudea. Termina infine a Ebron, una cittadina ai margini del deserto del Negheb. –La grande depressione del fiume Giordano. In questa fascia si susseguono: una regione paludosa, ora bonificata, dove un tempo c’era il lago di Hula; il lago di Genèsaret, chiamato anche lago di Tiberiade o mare di Galilea; il lungo e tortuoso percorso del fiume Giordano e, infine il mar Morto o mare Salato, in cui sfocia il Giordano a 397 metri sotto il livello del Mediterraneo. Una terra,come ci si può immaginare, piena di contrasti e con una grande varietà di panorami. In questo paese, nel XII secolo a.C. si installano le tribù che verso l’anno 1000 diventeranno il regno di Davide-Salomone. Al centro c’è la città di Gerusalemme, città della pace, sede della monarchia di Davide, luogo in cui dimora la presenza Sopra: l’antico Oriente ai tempi dell’Antico Testamento LA BIBBIA - 17 Sopra: il Vicino Oriente ieri e oggi di JHWH. Conquistata da Davide (2Sam 5,7), arricchita da un meraviglioso tempio da suo figlio Salomone, dotata di un efficace sistema di riserve d’acqua ai tempi del re Ezechia, Gerusalemme conosce il dramma angoscioso dell’assedi e della distruzione nel 587 a.C. Ricostruita al tempo di Neemia al ritorno dall’esilio, in seguito verrà conquistata per la seconda volta da una potenza straniera:l’imperatore romano Vespasiano ne ordinerà la distruzione nell’anno 70 d.C. Un popolo segnato dalla mentalità del Medio Oriente Abbiamo visto come per tutta la sua storia Israele è stato in contatto con i popoli vicini e ne ha conosciuto la mentalità e,propbabilmente i suoi saggi ne hanno letto anche le opere letterarie. Accen- 18 - LA BIBBIA niamo brevemente ai caratteri di queste mentalità. La mentalità egiziana è fortemente condizionata dalla sua posizione fisica, geografica. L’egiziano vive in una regione luminosa e il sole, divinizzato sotto differenti nomi, è il primo degli dèi, colui che genera gli altri dèi e gli uomini. Nel box c’è un brano di un Inno al dio Sole composto verso il 1350 dal faraone Akenaton. Si potrà notare la somiglianza con il salmo 104. Il temperamento egiziano è ottimista, i suoi dèi sono benevoli. Dopo la morte una nuova vita, splendente, attende il fedele, anche se questa nuova vita è poco personalizzata. La mentalità mesopotamica nel suo insieme, al contrario, è fondamentalmente pessimista. L’abitante di queste regioni vive in una valle in cui le inondazioni sono imprevedibili e provocano spesso veri e propri «diluvi» di cui si sono trovate tracce nei reperti archeologici. Gli dèi mesopotamici sono nell’insieme capricciosi e sempre in lotta tra di loro mentre l’uomo è impegnato a difendersi dai contraccolpi della loro collera. Dalla Mesopotamia vengono alcuni miti cui attingeranno anche gli autori biblici per annunciare la Parola di Dio. C’è l’epopea di Atra-Hasis (= il sapientissimo), un lungo poema di 1645 linee che, nella stesura che noi conosciamo, dovrebbe risalire al 1600 a.C. Narra degli dèi che, stanchi dei troppi compiti che devono svolgere, creano l’uomo modellandolo con l’argilla mescolata al sangue di un dio sgozzato. E quando l’umanità chiassosa stanca gli dèi, costoro mandano dei flagelli e per ultimo il diluvio. Ma il dio Ea avverte un uomo che costruisce una nave e vi fa salire la sua famiglia e una coppia di tutti gli animali… Il poema di Enuma Elish (= quando in alto), molto antico, in cui si ritrova l’«abisso» di Gen 1,2 da cui sorge la creazione. L’Epopea di Ghilgamesh che è, senza dubbio, la più celebre delle opere della Mesopotamia antica. Questa epopea si sviluppò per più di un millennio in Assiria e Babilonia e fu conosciuta e copiata anche in Palestina e presso gli Ittiti. Vi si ritrova, per esempio, l’eroe che parte alla ricerca dell’immortalità. Riesce ad impadronirsi del segreto della pianta della vita ma un serpente gliela ruba… Il pensiero cananaico lo si conosce meglio da quando, a partire dal 1929, si è scoperta la biblioteca della città di Ugarit, l’attuale Rash Shamra in Siria. Il culmine della civiltà di Ugarit si colloca verso il 1500 a.C., l’epoca dei patriarchi biblici. Il dio principale si chiama El (uno dei nomi di Dio nella Bibbia è Elohim, plurale maiestatico di El), spesso presentato come un toro. Questa religione rende culto alle forze della natura divinizzate: Baal è il dio della tempesta e della pioggia, chiamato talvolta il «cavalcatore delle nubi» come Dio in Sal 68,5 «…spianate la strada a chi cavalca le nubi»); Anat, chiamata più tardi Astarte è la dea della guerra, dell’amore, della fecondità. Israele sarà attirato da questa religione cananaica, dai suoi culti offerti ad Astarte sulle alture, dai suoi riti per ottenere la fecondità del suolo e delle n Inno al Dio Sole Aton composto dal faraone Akenaton Gli alberi e le erbe verdeggiano. Gli uccelli volano fuori dal loro nido con le ali aperte,in adorazione di te. I battelli scendono e risalgono il fiume. I pesci esultano davanti al tuo volto. Fai crescere il germe nel seno delle donne e produci il seme degli uomini. Come sono numerose le tue creazioni! Sono nascoste al volto degli uomini o Dio unico, nessun altro è simile a te. Hai creato gli uomini per te tu, loro signore in ogni cosa, in tutto quello che sono. n Miti della natura in Canaan dal poema di Ugarit: «Baal e Mot» In sogno, il Misericordioso El dal grande cuore, in sogno, il Creatore delle creature vede i cieli far piovere grasso, i torrenti far scorrere miele. Felice,il misericordioso El esclama: «Io posso sedermi contento, perché il potentissimo Baal è vivo, perché è presente, il Principe, Signore della terra». Per il primo brano di origine egiziana, si potranno trovare dei paralleli nei salmi, soprattutto in Sal 104. Il secondo brano, di origine cananea, mostra una anticipazione della formula biblica «terra dove scorre latte (o il grasso) e il miele», formula che si ritrova applicata alla terra d’Israele,la terra promessa, in Es 3,8. greggi. La mentalità biblica la scopriremo lungo tutto il nostro percorso. Ma è bene mettere in rilievo sin da ora un tratto fondamentale che la differenzia da tutte le altre mentalità che abbiamo incontrato. E il tratto fondamentale è questo: «Shema Israel, Adonai Hedad! - Ascolta Israele, il Signore è uno…» (Dt 6,4). Questa è la fede essenziale del popolo d’Israele, la fede in un Dio unico che lo interpella e a cui egli deve rispondere nell’amore. LA BIBBIA - 19 Per riassumere La Bibbia non è caduta dal cielo. È un insieme di scritti che appartengono a una certa epoca (3000-2000 anni or sono) e a una regione limitata (la Palestina e alcune nazioni vicine). In essi un piccolo popolo (quello ebraico) ha lasciato la traccia più notevole della sua storia. Nella Bibbia è fissata una quantità di preziosi ricordi: antiche esperienze quotidiane (la cura del bestiame, la fatica di procurarsi il cibo, la vita familiare, il commercio...), importanti avvenimenti sociali e politici (le carestie, le guerre, l’esodo, la schiavitù, i governi, l’esilio, il dominio degli stranieri...), le vicende dei suoi principali protagonisti (i patriarchi, i re, i profeti, i sapienti, Gesù, gli apostoli...), le tappe del rapporto con Dio (l’alleanza, le promesse, la fedeltà, i peccati, le attese, il messia, la croce...). È una storia, ampia e varia, riferita in cento forme letterariamente diverse: 20 - LA BIBBIA narrazioni, elenchi, leggi, proverbi, inni, preghiere, parabole, discorsi, lettere, racconti... Intendere a fondo la Bibbia sotto l’aspetto storico, geografico, letterario, nella mentalità e nei modi di vivere che essa riferisce è compito difficile, riservato allo studioso. Comprenderla invece nelle sue linee essenziali è possibile a chiunque: purché sia disposto a farlo con pazienza, con ordine e con animo volenteroso La cassetta degli attrezzi Ora che abbiamo messo qualche attrezzo nella nostra cassetta per potere affrontare la Bibbia, è ora di partire. Sarà il Pentateuco la prima prova con la quale ci misureremo. nn