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La terra dove scorre
“latte e miele”
Israele, il popolo della salvezza, non è segnato soltanto da una storia esaltante
e tragica, ma anche dalla sua geografia così che il piccolo «Paese dei suoi padri»
è per il popolo eletto il cuore del mondo.
Ma accanto a lui….
L
a Bibbia nasce in una terra che noi
oggi definiamo «santa». Quando
Dio si rivolge per la prima volta
ad Abramo, «l’arameo errante» che abitava a Ur, in Caldea, gli dice: «Vàttene dal
tuo paese e dalla casa di tuo padre, verso
il paese che io ti indicherò» (Gn 12,1). E
ugualmente in Es 3,7-8 Dio dice a Mosé:
«Sono sceso per liberare [questo popolo
d’Israele] dalla mano dell’Egitto e per farlo
uscire da questo paese verso un paese bello
e spazioso, verso un paese dove scorre latte
e miele».
L’ebreo sa che tutti gli uomini abitano nel mondo creato da Dio JHWH. Ma
è convinto che il cuore del mondo sia il
paese che Dio ha promesso a Israele: la
terra degli antenati, della promessa e
dell’alleanza. Dio l’ha scelta per dimorarvi con il suo popolo. Israele non smetterà
mai di lottare per insediarsi da solo nel
Paese.
tuale stato ebraico. Naturalmente, con il
tempo, il termine Israele, nella Bibbia, è
venuto ad indicare qualcosa di più di una
nazione come le altre: indica il popolo
eletto, il popolo di Dio.
A questa stessa terra della Palestina,
i cristiani hanno dato il nome di Terra
santa, per sottolineare che questo paese
è stato santificato dalla presenza e dalla
parola di Gesù, il Figlio di Dio che è diventato figlio di Maria.
In mezzo ad un mosaico di civiltà
I grandi avvenimenti della Bibbia si
svolgono nell’ambito della cosiddetta
«mezzaluna fertile», in cui è inserito il
territorio della Palestina.
Circondata da zone desertiche, la
Qui sotto:
il tracciato della
cosiddetta
«mezzaluna
fertile».
Il nome
Alla terra promessa vengono dati
diversi nomi. Canaan significa «terra
dei Cananei», gli abitanti del luogo prima della conquista di Giosuè. Il paese di
Canaan ricopre, grosso modo, la Palestina attuale. Palestina è un secondo nome
dato alla terra promessa e significa «il
paese dei Filistei», secolari nemici del
popolo ebraico.
Israele è il nome da da Dio al patriarca Giacobbe (cf Gn 32,29: «Non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele, perché
hai combattuto con Dio e con gli uomini e
hai vinto»). È il nome che verrà preso dal
Regno del Nord dopo la rottura dell’unità
politica degli Israeliti avvenuta alla morte di Salomone ed è anche il nome dell’atLA BIBBIA - 15
«mezzaluna fertile» descrive un gigantesco
arco: inizia dal golfo persico, si dirige
verso nord-ovest risalendo il corso del
Tigri e dell’Eufrate fino al confine attuale
della Turchia, piega bruscamente verso
sud scendendo attraverso il Libano, la
Siria e la Palestina e infine segue con la
punta occidentale del suo arco il corso
del Nilo.
La «mezzaluna fertile» rappresenta un
passaggio obbligato per gli emigranti, per
le carovane commerciali e per gli eserciti.
Nel suo territorio nascono, si combattono
e scompaiono alcuni dei grandi imperi
dell’antichità, creati dai Sumeri, dai Caldei, dagli Ittiti, dagli Assiri, dagli Egiziani, dai Persiani, dai Greci.
Situata in una posizione di particolare importanza strategica al centro della
«mezzaluna fertile», la Palestina è sottoposta alternativamente alla pressione
dell’impero assiro e di quello babilonese
da nord e alla pressione dell’impero egiziano da sud.
Osservando la cartina alla pagina
seguente, ci si può rendere conto di come
le civiltà principali si siano sviluppate,
come è logico aspettarsi, nelle pianure
fertili bagnate dai grandi fiumi. Vediamole più da vicino.
Egiziani
A sud, nella valle del Nilo, a partire
dall’anno 3000 a.C., si sviluppa la straordinaria civiltà dell’Egitto. Esso è governato dalle dinastie dei re faraoni che
risiedono ora al nord (Menfi), ora al sud
(Tebe). La storia dell’Egitto viene suddivisa abitualmente secondo le dinastie regnanti. L’Esoso ebbe luogo probabilmente
sotto la XIX dinastia, e cioè verso il 1250.
Ittiti
Al nord, sugli altopiani dell’Asia Minore, prosperano gli Ittiti. Molto potenti dal
1700 al 1200 a.C., conoscevano il ferro e
per primi usarono i carri da guerra trainati dai cavalli. Interessano solo marginalmente l’epoca biblica.
Mesopotamia
A est si estende la Mesopotamia (in
greco mesos potamos = tra i fiumi), che
sulla carta geografica d’oggi appartiene
prevalentemente all’Iraq. Su questo territorio si affiancheranno e si succederanno
civiltà grandiose. Basti pensare, al sud,
16 - LA BIBBIA
alla Sumeria, all’Accadia e a Babilonia;
al nord l’Assiria. Più ad est, dove oggi c’è
l’Iran, appariranno prima i Medi e poi
i Persiani. A far da ponte tra la Mesopotamia e l’Egitto è la Siria. Dall’ovest
verranno poi altri popoli ad invadere il
Medio Oriente: i Greci, tre secoli a.C., e
poi Roma nel I secolo a.C.
La terra promessa ad Israele e che il
popolo eletto abita dai tempi di Giosué è
una specie di corridoio, luogo di passaggio, dove si scontrano gli interessi delle
grandi potenze che stanno attorno. la
tranquillità del popolo, in secoli in cui di
primavera in primavera i re partivano per
fare la guerra, dipendeva dunque dalle
nazioni vicine e per questo Israele sarà
costantemente tentato di allearsi or con
gli uni , or con gli altri.
Una rapida idea della successione del
PALESTINA STORICA (a.C.)
722-639 639-587 587-559 559-331 331-323 323-169 169-64 64-39aC CONQUISTA SUMERA
CONQUISTA ASIIRA
CONQUISTA BABILONESE
CONQUISTA PERSIANA
CONQUISTA GRECA
REGNO DEI TOLOMEI
DOMINIO SELEUCIDI
CONQUISTA ROMANA
dominio delle grandi potenze, si può vedere nel riquadro qui sopra.
Tra popoli pagani
Direttamente con il territorio d’Israele
confina, a nord-est, il regno di Aram (la
Siria odierna) con capitale Damasco. Si
tratta di una nazione a volte alleata ma
quasi sempre nemica del popolo ebraico.
Migliori sono i rapporti con i Fenici, insediati a nord-ovest, nel Libano attuale: il
commercio con le città di Tiro e di Sidone in alcuni periodi è molto intenso.
Per la costruzione del tempio di Gerusalemme al tempo di Salomone, per
esempio, viene utilizzato in grande quantità il cedro del Libano. A sud del Negheb,
Edom è un vicino arabo più scomodo che
pericoloso.
Nei momenti di maggior espansione,
i giudei estendono il loro dominio al di
là del fiume giordano, sui territori della
Transgiordania: il Basan a nord, famoso
per i suoi pascoli e i suoi allevamenti di
bovini; il paese di Ammon, al centro, e
quello di Moab al sud, entrambi - questi
ultimi - aridi e poveri.
I rapporti con questi popoli circostanti
non interessano solo la vita politica e il
commercio ma anche la fede d’Israele,
perché tutte queste genti non adorano
JHWH, il Dio d’Israele, ma una moltitudine di idoli diversi. Un po’ alla volta,
anche la purezza della fede d’Israele sarà
intaccata da queste religioni straniere
a partire dai suoi re. Anche in mezzo al
popolo dell’alleanza si diffonderanno così
idolatrici.
Fra il mare e il deserto
La situazione geografica della Palestina è molto particolare. Il suo territorio,
chiuso a est dall’immenso deserto siroarabico e a ovest da una costa mediterranea sfavorevole alla navigazione, ai tempi
della Bibbia è accessibile soltanto da
nord e con maggiori difficoltà da sud.
La Palestina biblica è molto più piccola dell’attuale stato di Israele. È formata
da quattro fasce parallele che attraversano il paese da nord a sud:
– La costa mediterranea, con le sue
spiagge di sabbia bianca. I Filistei occupano la parte meridionale (l’attuale fascia
di Gaza)
– La pianura costiera o Sefela, oggi costellata di città e di aranceti. È la strada
obbligata dei viaggiatori, dei commercianti, degli invasori
– La zona delle montagne. Comincia
a nord della Galilea, con il monte Ermon
coperto di neve. È interrotta dalla fertile
pianura di Izreel o di Esdrelon e continua verso sud con i monti della Samaria
e della giudea. Termina infine a Ebron,
una cittadina ai margini del deserto del
Negheb.
–La grande depressione del fiume
Giordano. In questa fascia si susseguono: una regione paludosa, ora bonificata,
dove un tempo c’era il lago di Hula; il
lago di Genèsaret, chiamato anche lago
di Tiberiade o mare di Galilea; il lungo
e tortuoso percorso del fiume Giordano
e, infine il mar Morto o mare Salato, in
cui sfocia il Giordano a 397 metri sotto il
livello del Mediterraneo.
Una terra,come ci si può immaginare, piena di contrasti e con una grande
varietà di panorami. In questo paese, nel
XII secolo a.C. si installano le tribù che
verso l’anno 1000 diventeranno il regno
di Davide-Salomone.
Al centro c’è la città di Gerusalemme,
città della pace, sede della monarchia di
Davide, luogo in cui dimora la presenza
Sopra: l’antico Oriente
ai tempi
dell’Antico
Testamento
LA BIBBIA - 17
Sopra: il Vicino Oriente
ieri e oggi
di JHWH. Conquistata da Davide (2Sam
5,7), arricchita da un meraviglioso tempio da suo figlio Salomone, dotata di un
efficace sistema di riserve d’acqua ai
tempi del re Ezechia, Gerusalemme conosce il dramma angoscioso dell’assedi e
della distruzione nel 587 a.C.
Ricostruita al tempo di Neemia al ritorno dall’esilio, in seguito verrà conquistata per la seconda volta da una potenza
straniera:l’imperatore romano Vespasiano ne ordinerà la distruzione nell’anno 70
d.C.
Un popolo segnato
dalla mentalità del Medio Oriente
Abbiamo visto come per tutta la sua
storia Israele è stato in contatto con i popoli vicini e ne ha conosciuto la mentalità
e,propbabilmente i suoi saggi ne hanno
letto anche le opere letterarie. Accen-
18 - LA BIBBIA
niamo brevemente ai caratteri di queste
mentalità.
La mentalità egiziana è fortemente
condizionata dalla sua posizione fisica,
geografica. L’egiziano vive in una regione
luminosa e il sole, divinizzato sotto differenti nomi, è il primo degli dèi, colui che
genera gli altri dèi e gli uomini. Nel box
c’è un brano di un Inno al dio Sole composto verso il 1350 dal faraone Akenaton.
Si potrà notare la somiglianza con il
salmo 104.
Il temperamento egiziano è ottimista,
i suoi dèi sono benevoli. Dopo la morte
una nuova vita, splendente, attende il
fedele, anche se questa nuova vita è poco
personalizzata.
La mentalità mesopotamica nel suo
insieme, al contrario, è fondamentalmente pessimista. L’abitante di queste
regioni vive in una valle in cui le inondazioni sono imprevedibili e provocano
spesso veri e propri «diluvi» di cui si sono
trovate tracce nei reperti archeologici.
Gli dèi mesopotamici sono nell’insieme
capricciosi e sempre in lotta tra di loro
mentre l’uomo è impegnato a difendersi
dai contraccolpi della loro collera. Dalla
Mesopotamia vengono alcuni miti cui
attingeranno anche gli autori biblici per
annunciare la Parola di Dio.
C’è l’epopea di Atra-Hasis (= il sapientissimo), un lungo poema di 1645 linee
che, nella stesura che noi conosciamo,
dovrebbe risalire al 1600 a.C. Narra degli
dèi che, stanchi dei troppi compiti che
devono svolgere, creano l’uomo modellandolo con l’argilla mescolata al sangue
di un dio sgozzato. E quando l’umanità
chiassosa stanca gli dèi, costoro mandano dei flagelli e per ultimo il diluvio. Ma
il dio Ea avverte un uomo che costruisce
una nave e vi fa salire la sua famiglia e
una coppia di tutti gli animali…
Il poema di Enuma Elish (= quando
in alto), molto antico, in cui si ritrova
l’«abisso» di Gen 1,2 da cui sorge la creazione.
L’Epopea di Ghilgamesh che è, senza
dubbio, la più celebre delle opere della
Mesopotamia antica. Questa epopea si
sviluppò per più di un millennio in Assiria e Babilonia e fu conosciuta e copiata
anche in Palestina e presso gli Ittiti. Vi si
ritrova, per esempio, l’eroe che parte alla
ricerca dell’immortalità. Riesce ad impadronirsi del segreto della pianta della vita
ma un serpente gliela ruba…
Il pensiero cananaico lo si conosce
meglio da quando, a partire dal 1929, si è
scoperta la biblioteca della città di Ugarit,
l’attuale Rash Shamra in Siria. Il culmine
della civiltà di Ugarit si colloca verso il
1500 a.C., l’epoca dei patriarchi biblici. Il
dio principale si chiama El (uno dei nomi
di Dio nella Bibbia è Elohim, plurale maiestatico di El), spesso presentato come
un toro.
Questa religione rende culto alle forze
della natura divinizzate: Baal è il dio della
tempesta e della pioggia, chiamato talvolta il «cavalcatore delle nubi» come Dio in
Sal 68,5 «…spianate la strada a chi cavalca le nubi»); Anat, chiamata più tardi
Astarte è la dea della guerra, dell’amore,
della fecondità. Israele sarà attirato da
questa religione cananaica, dai suoi culti
offerti ad Astarte sulle alture, dai suoi riti
per ottenere la fecondità del suolo e delle
n Inno al Dio Sole Aton
composto dal faraone Akenaton
Gli alberi e le erbe verdeggiano.
Gli uccelli volano fuori dal loro nido
con le ali aperte,in adorazione di te.
I battelli scendono e risalgono il fiume.
I pesci esultano davanti al tuo volto.
Fai crescere il germe nel seno delle donne
e produci il seme degli uomini.
Come sono numerose le tue creazioni!
Sono nascoste al volto degli uomini
o Dio unico, nessun altro è simile a te.
Hai creato gli uomini per te
tu, loro signore in ogni cosa,
in tutto quello che sono.
n Miti della natura in Canaan
dal poema di Ugarit: «Baal e Mot»
In sogno, il Misericordioso El
dal grande cuore,
in sogno, il Creatore delle creature
vede i cieli far piovere grasso,
i torrenti far scorrere miele.
Felice,il misericordioso El esclama:
«Io posso sedermi contento,
perché il potentissimo Baal è vivo,
perché è presente, il Principe,
Signore della terra».
Per il primo brano di origine egiziana, si potranno trovare
dei paralleli nei salmi, soprattutto in Sal 104. Il secondo brano, di origine cananea, mostra una anticipazione
della formula biblica «terra dove scorre latte (o il grasso) e il miele», formula che si ritrova applicata alla terra
d’Israele,la terra promessa, in Es 3,8.
greggi.
La mentalità biblica la scopriremo
lungo tutto il nostro percorso. Ma è bene
mettere in rilievo sin da ora un tratto fondamentale che la differenzia da tutte le
altre mentalità che abbiamo incontrato.
E il tratto fondamentale è questo:
«Shema Israel, Adonai Hedad! - Ascolta
Israele, il Signore è uno…» (Dt 6,4). Questa è la fede essenziale del popolo d’Israele, la fede in un Dio unico che lo interpella e a cui egli deve rispondere nell’amore.
LA BIBBIA - 19
Per riassumere
La Bibbia non è caduta dal cielo. È
un insieme di scritti che appartengono a
una certa epoca (3000-2000 anni or sono)
e a una regione limitata (la Palestina e
alcune nazioni vicine). In essi un piccolo popolo (quello ebraico) ha lasciato la
traccia più notevole della sua storia.
Nella Bibbia è fissata una quantità
di preziosi ricordi: antiche esperienze
quotidiane (la cura del bestiame, la fatica
di procurarsi il cibo, la vita familiare, il
commercio...), importanti avvenimenti
sociali e politici (le carestie, le guerre,
l’esodo, la schiavitù, i governi, l’esilio, il
dominio degli stranieri...), le vicende dei
suoi principali protagonisti (i patriarchi,
i re, i profeti, i sapienti, Gesù, gli apostoli...), le tappe del rapporto con Dio (l’alleanza, le promesse, la fedeltà, i peccati, le
attese, il messia, la croce...).
È una storia, ampia e varia, riferita
in cento forme letterariamente diverse:
20 - LA BIBBIA
narrazioni, elenchi, leggi, proverbi, inni,
preghiere, parabole, discorsi, lettere, racconti... Intendere a fondo la Bibbia sotto
l’aspetto storico, geografico, letterario,
nella mentalità e nei modi di vivere che
essa riferisce è compito difficile, riservato allo studioso. Comprenderla invece
nelle sue linee essenziali è possibile a
chiunque: purché sia disposto a farlo con
pazienza, con ordine e con animo volenteroso
La cassetta degli attrezzi
Ora che abbiamo messo qualche
attrezzo nella nostra cassetta per potere
affrontare la Bibbia, è ora di partire. Sarà
il Pentateuco la prima prova con la quale
ci misureremo.
nn