Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)

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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
ambiente s.c.
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“Rischio ELETTRICO
nei CANTIERI EDILI”
(riferimento principale TUSL D.Lgs. 81/08)
Materiale utilizzato: Dispense CPT LUCCA PI Luongo, Quaderno Tecnico ASL Milano, Guida Operativa Sicurezza Cantieri ITACA
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Fenomeno infortunistico
Infortunio mortali relativi al 2005 che in totale sono stati 191.
Di seguito è riportata la ripartizione percentuale per causa
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Fenomeno infortunistico
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Fenomeno infortunistico
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Fenomeno infortunistico
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La corrente elettrica
La CORRENTE ELETTRICA è generata dal
“movimento” degli elettroni all’interno di un circuito
chiuso nel quale vi sia una differenza di potenziale o
TENSIONE tra due punti
ANALOGIA IDRAULICA
LA TENSIONE può essere paragonata alla differenza di
livello tra due serbatoi di acqua collegati da un tubo (IL
CAVO ELETTRICO). Se il livello A nel primo serbatoio è
identico al livello B del secondo, non si ottiene alcun
movimento, mentre una differente altezza (in figura)
provoca il passaggio dell’acqua dal serbatoio col livello
più alto a quello col livello più basso (LA CORRENTE
ELETTRICA).
Se aumentiamo la differenza di altezza, l'acqua scorre
con più velocità. Allo stesso modo se aumentiamo la
tensione aumenta l'intensità di corrente.
La differenza di altezza si misura in metri, mentre la
differenza di potenziale (TENSIONE) si misura in VOLT
[V]. La CORRENTE si misura in AMPERE [I]
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La corrente elettrica
Il Circuito Elettrico
Il circuito elettrico è un percorso chiuso nel quale si muovono gli elettroni. In un
circuito possiamo avere un utilizzatore che ha la funzione di assorbire e quindi
utilizzare l'elettricità. Sono utilizzatori ad es. le lampade, gli elettrodomestici, ecc.
Possiamo fare un'analogia tra il circuito elettrico e quello idraulico. La corrente
elettrica, dovuta allo spostamento di elettroni nei conduttori, si muove in modo
analogo all'acqua nella tubazione del circuito idrico. I fili conduttori
corrispondono ai tubi nei quali scorre il liquido, l’interruttore elettrico funziona in
modo analogo ad un rubinetto, al generatore corrisponde la pompa, alla lampada
il serbatoio.
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La corrente elettrica
Grandezze elettriche principali
TENSIONE si misura in Volt: V= R X I [VOLT] V
In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in:
- sistemi di Categoria 0 (zero), quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V
se a corrente alternata o a 120 V se a corrente continua (BASSA TENSIONE DI
SICUREZZA)
- sistemi di Categoria I (prima), quelli a tensione nominale minore da oltre 50 V
fino a 1000 V se in corrente alternata o da oltre a 120 V fino a 1500 V compreso se
in corrente continua (BASSA TENSIONE)
- sistemi di categoria II (seconda), quelli a tensione nominale oltre 1000 V se in
corrente alternata od oltre1500 V se in corrente continua fino a 30000 compreso
(MEDIA TENSIONE)
- sistemi di categoria III (terza), quelli a tensione nominale maggiore di 30000 V
(ALTA TENSIONE).
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La corrente elettrica
Grandezze elettriche principali
TENSIONE si misura in Volt: V= R X I [VOLT] V
In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in:
- sistemi di Categoria 0 (zero), quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V se a
corrente alternata o a 120 V se a corrente continua (BASSA TENSIONE DI
SICUREZZA)
- sistemi di Categoria I (prima), quelli a tensione nominale minore da oltre 50 V fino a 1000 V
se in corrente alternata o da oltre a 120 V fino a 1500 V compreso se in corrente continua
(BASSA TENSIONE)
- sistemi di categoria II (seconda), quelli a tensione nominale oltre 1000 V se in corrente
alternata od oltre1500 V se in corrente continua fino a 30000 compreso (MEDIA TENSIONE)
-sistemi di categoria III (terza), quelli a tensione nominale maggiore di 30000 V (ALTA
TENSIONE).
RESISTENZA ELETTRICA : R= V / I [Ohm]
La resistività elettrica è l'attitudine di un materiale a opporre resistenza al
passaggio delle cariche elettriche.
CORRENTE ELETTRICA: I= Q/ deltaT oppure V / R [Ampere] A
Movimento ordinato di cariche elettriche (elettroni liberi) attraverso materiali
conduttori in un tempo deltaT.
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Pericoli connessi all’elettricità
Pericoli presenti nell’ambiente fisico = situazioni idonee a
produrre infortuni, per difetti di isolamento di un apparecchiatura,
cavo in tensione senza rivestimento isolante etc
Pericoli legati al comportamento dell’uomo = azioni pericolose
suscettibili di produrre infortuni: mancanza di esperienza, scarsa
preparazione, etc.
I PERICOLI SI POSSONO RICONDURRE A:
CONTATTO
DIRETTO
CONTATTO
INDIRETTO
INCENDIO
ESPLOSIONE
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Pericoli connessi all’elettricità: CONTATTO DIRETTO
Si verifica toccando un elemento elettrico normalmente in tensione (es.
alveolo di una presa, conduttore scoperto)
Il corpo umano è sottoposto al passaggio di una
corrente elettrica, provocando una "scossa elettrica",
la quale produce una sensazione dolorosa ed è
sempre pericolosa e talvolta mortale.
Il fenomeno del contatto diretto si verifica anche
quando il corpo umano è in collegamento più o meno
diretto con il terreno, per esempio indossando scarpe
non isolanti, toccando un solo contatto della presa o
un solo filo scoperto o qualsiasi elemento in tensione;
in tale caso la corrente elettrica passa dall’elemento in
tensione attraverso il corpo umano a terra.
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Pericoli connessi all’elettricità: CONTATTO DIRETTO
ATTENZIONE ALL'INTERRUTTORE UNIPOLARE
Normalmente una buona parte degli interruttori usati è di tipo unipolare. Essi
interrompono solo uno dei due conduttori (fase e neutro) per cui non sono idonei a
garantire l'assenza di tensione sulle apparecchiature alimentate, anche se queste non
sono in funzione.
Lampada spenta e portalampada in tensione
Esempio: portalampada - se l'interrutore è
aperto (lampada spenta) ma l'interruzione
riguarda il neutro e non la fase, la corrente
non circola, ma la tensione giunge
ugualmente sul portalampada con pericolo Lampada spenta e portalampada non in tensione
di contatto diretto. Solitamente non
conosciamo
il
punto
di
azione
dell'interruttore e la lampada spenta non ci
garantisce l'assenza di tensione.
INTERRUTTORE BIPOLARE
Per scollegare completamente l'utilizzatore elettrico
dall'impianto, l'interruzione deve avvenire, invece,
sia sulla fase che sul neutro ovvero sui due poli. In
questo caso bisogna usare l'interruttore bipolare.
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Pericoli connessi all’elettricità: CONTATTO INDIRETTO
I contatti indiretti sono quelli che avvengono con parti normalmente non in
tensione (ad esempio l’involucro di una apparecchiatura, di uno strumento
che normalmente è isolato e non in contatto con elementi in tensione) per un
guasto interno o per la perdita di isolamento
Il corpo umano è sottoposto al passaggio di
una corrente verso terra, sempre che il corpo
non sia adeguatamente isolato dal suolo.
L’involucro metallico interessato, in seguito al
guasto, assume un valore di tensione rispetto
a terra che può raggiungere il limite di 220Volt.
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Pericoli connessi all’elettricità: INCENDIO
L’impianto elettrico può costituire fonte d’innesco di
un incendio in caso di:
SOVRACCARICHI (impianto elettrico funzionante):
si verificano quando vengono collegati troppi
utilizzatori ad una linea progettata per erogare
una quantità di corrente inferiore a quella
richiesta. L’elevata intensità di corrente provoca il
surriscaldamento della linea o dei suoi componenti
(interruttiri, prese,ecc.) che possono prendere fuoco
o innescare un incendio a materiali posti nelle
vicinanze.
CORTOCIRCUITI (anomalia dell’impianto elettrico):
si verificano quando i conduttori entrano in
contatto diretto tra loro (senza passare per gli
utilizzatori) provocando una forte intensità di corrente
che in alcuni casi può portare anche all’esplosione
dei componenti dell’impianto elettrico.
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Sistemi di protezione CONTATTI DIRETTI
MISURE DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
ISOLAMENTO DELLE
PARTI ATTIVE
MISURE DI
PROTEZIONE TOTALE
INVOLUCRI E
BARRIERE
PROTEZIONI
PASSIVE
OSTACOLI
MISURE DI
PROTEZIONE PARZIALE
DISTANZIAMENTI
PROTEZIONI ATTIVE
ADDIZIONALI
INTERRUTTORI
DIFFERENZIALI
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Sistemi di protezione CONTATTI DIRETTI
IMPEDIRE QUALSIASI CONTATTO CON PARTI ATTIVE
In generale per prevenire i contatti diretti le misure
da adottare possono essere l’impiego di
carcasse o barriere, ostacoli, pedane, utensili
etc. correttamente messi a terra. Le parti in
tensione devono essere ricoperte in tutta la loro
estensione con un materiale isolante o poste
dietro involucri in grado di assicurare un grado
di protezione sia da contatti da corpi estranei
che da sostanze liquide come riportato nelle
norme tecniche CEI
(IP XX)
L’impiego di un interruttore differenziale ad alta sensibilità può
costituire una protezione supplementare (e non alternativa) in
grado di intervenire all’atto del guasto (es. per esempio
quando un conduttore in tensione viene a contatto con la
carcassa metallica di uno strumento collegato correttamente a
terra).
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Sistemi di protezione CONTATTI INDIRETTI
PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI
- Collegamento all’impianto di MESSA A TERRA delle masse e masse
estranee.
- Interruzione
differenziale)
automatica
del
circuito
(es.
tramite
interruttore
In un impianto ove non sia stato realizzato il
collegamento "a terra" quando l'involucro viene in
contatto con una parte interna in tensione, il circuito non
si chiude e quindi non può scattare l'interruttore
differenziale.
Quando però una persona tocca accidentalmente
l'involucro esterno dell'apparecchiatura difettosa, il
circuito si chiude attraverso il suo corpo.
A questo punto interviene l'interruttore differenziale che
quindi impedisce l'incidente grave (se è un salvavita da
0.03° e se funziona) ma si ha comunque un passaggio di
corrente attraverso il corpo umano.
Questa situazione è potenzialmente pericolosa, in quanto
l'intervento della protezione avviene durante l'incidente.
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Sistemi di protezione CONTATTI INDIRETTI
INTERRUTTORE
DIFFERENZIALE
L’interruttore
differenziale, (pulsante contrassegnato dalla lettera T)
conosciuto
anche
come
"salvavita",
confronta
continuamente la corrente elettrica entrante con quella
uscente e scatta quando avverte una differenza.
I cavi che conducono la corrente elettrica sono generalmente due: la fase e il neutro. La corrente entra dalla
fase, percorre i circuiti ed esce dal neutro: in condizioni normali i valori della corrente entrante e uscente
coincidono; se ciò non accade significa che una parte di essa sta percorrendo strade diverse, ad esempio il
corpo umano in caso di contatto diretto (scossa elettrica) con un’apparecchiatura collegata all’impianto di
terra.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Gli interruttori differenziali normalmente utilizzati intervengono quando la differenza tra la
corrente entrante e quella uscente è superiore alla soglia di sensibilità di intervento uguale o
minore a 30mA, e sono costruiti in modo da aprire quasi istantaneamente il circuito, quando
fluisce verso terra una corrente di valore pericoloso per le persone.
Il pulsante contrassegnato con la lettera T
serve per eseguire il test: premendolo si
deve ottenere lo scatto del salvavita.
La funzione più importante del pulsante è
quella di mantenere in efficienza l'interruttore:
infatti deve essere premuto una volta al mese
per impedire il bloccaggio nel tempo delle parti
mobili.
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Sistemi di protezione DIFFERENZIALE
Costruttivamente è costituito da
un trasformatore toroidale nel
quale, in condizioni di normale
funzionamento, il flusso risultante
dovuto
alle
correnti
che
percorrono il circuito, indotte dai
campi magnetici opposti generati
dalle spire 1 e 2, è uguale a zero.
Quando la differenza fra le due
correnti in ingresso ed in uscita
dal circuito (definita corrente
differenziale) non è più uguale a
zero,
il
flusso
magnetico
risultante, dovuto alle correnti
che percorrono le spire 1 e 2 del
circuito, non è più uguale a zero
e, di conseguenza, induce una
corrente I nella spira 3 che
aziona lo sganciatore S.
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Sistemi di prevenzione e protezione DIFFERENZIALE
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Sistemi di prevenzione e protezione CONTATTI INDIRETTI
IMPIANTO DI TERRA
Nel sistema di protezione contro i contatti indiretti la funzione dell’impianto di
terra è quella di convogliare verso terra la corrente di guasto, provocando
l’intervento delle protezioni ed evitando così il permanere di tensioni
pericolose sulle masse.
Il principio base di un impianto di terra è quello della equipotenzialità.
L’impianto di terra ha la funzione di rendere quanto più possibile
equipotenziale l’ambiente, riducendo al massimo le differenze di potenziale fra
masse, masse estranee e terreno.
Gli impianti di terra sono soggetti a prescrizioni di legge e alla normativa
tecnica.
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Sistemi di prevenzione e protezione CONTATTI INDIRETTI
METODI DI PROTEZIONE SENZA INTERRUZIONE ALIMENTAZIONE
Doppio isolamento
Bassissima tensione di sicurezza o protezione (SELV - PELV)
Separazione dei circuiti
Locali isolanti
Collegamento equipotenziale locale
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Sistemi di prevenzione e protezione
INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI: aprono il circuito qualora si riscontri un
aumento di temperatura dovuto a sovraccarico o cortocircuito.
La corrente elettrica, percorrendo i circuiti, produce fenomeni magnetici e
fenomeni termici (riscaldamento per effetto joule). L'interruttore
magnetotermico, come si evince dal nome, racchiude due sganciatori: uno
magnetico e uno termico.
L’interruttore magnetico, con intervento istantaneo, scatta a causa di un
rapido e consistente aumento della corrente, ben oltre il limite consentito.
Questa situazione è tipica del cortocircuito.
L'interruttore termico interviene per sovraccarico ovvero quando
assorbiamo più corrente del consentito: il sensore all'interno dell'interruttore
si riscalda e provoca lo scatto. E' lo stesso tipo di interruttore che l'ENEL usa
per impedire un assorbimento superiore a quello previsto nel contratto.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
L'interruttore è caratterizzato dalla tensione nominale, cioè dalla tensione del suo normale
utilizzo (assegnata dal costruttore). Per i circuiti domestici è di 230 volt. La sua corrente
nominale (In) è invece quella che può circolare senza problemi a una certa temperatura
ambiente (indicata sulla targa se diversa da 30°C).
Le modalità di intervento magnetico sono tre in base ai limiti della corrente di intervento (riferiti
alla corrente nominale In) in caso di cortocircuito: tipo B [3In-5In], C [5In-10In], D [10In-20In].
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Sistemi di prevenzione e protezione: COMPORTAMENTI
Per evitare incidenti connessi all’utilizzo degli impianti elettrici,
è necessario rispettare alcune regole comportamentali.
Se si riscontrano spine e cavi danneggiati,
scollegare immediatamente le apparecchiature
ed avvertire gli addetti alla manutenzione.
Evitare di effettuare riparazioni con il nastro
isolante laddove l’involucro isolante sia
danneggiato.
Per
interrompere
l’alimentazione
di
un’apparecchiatura
si
deve
agire
direttamente sulla spina e non sul cavo.
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Sistemi di prevenzione e protezione: COMPORTAMENTI
Evitare l’utilizzo di prese multiple volanti
Verificare sempre la rispondenza tra il valore
nominale di corrente della presa e
l’assorbimento dell’apparecchio utilizzatore.
I cavi elettrici volanti possono costituire
intralcio alla circolazione e deteriorasi molto
velocemente, nonché dar luogo a situazioni di
pericolo
Prima di effettuare qualsiasi collegamento
elettrico, verificare la rispondenza tra la spina
e la presa (es. le spine di tipo tedesco
presentano una diversa disposizione del
collegamento di terra)
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Sistemi di prevenzione e protezione: IMPIANTO DI TERRA
SITUAZIONE PERICOLOSA: toccare un oggetto conduttore (massa) che
normalmente si trova a potenziale zero, ma che per un'anomalia nel
funzionamento si trova a potenziale diverso da zero (contatto indiretto), ad
esempio se cede l'isolante del circuito elettrico di una lavatrice, l'intera parte
metallica dell'elettrodomestico si potrebbe portare a 230 volt
Possibile soluzione: collegare l'oggetto con un corpo
che è costantemente vincolato a potenziale zero. Se il
collegamento è a resistenza nulla (R=0), anche
l'oggetto si porta a potenziale zero, eliminando il
pericolo. Il corpo che ci garantisce un potenziale
costantemente vincolato a zero è il nostro pianeta Terra
Eliminazione del pericolo: Il collegamento a terra
provoca, in caso di guasto, una circolazione di corrente
dall'oggetto verso terra. Questa corrente viene
avvertita dall’interruttore differenziale (salvavita), che
scatta eliminando la tensione da tutto l'impianto
elettrico collegato.
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Effetti delle corrente sul corpo umano
Le conseguenze del contatto con elementi in tensione possono essere più o meno
gravi secondo l’intensità della corrente che passa attraverso il corpo umano e la
durata della "scossa elettrica". Infatti il corpo umano è un conduttore che offre
resistenza al passaggio della corrente: minore è la sua resistenza, maggiore è
l’intensità della corrente che circola nell’organismo.
La resistenza del corpo umano dipende da numerosi fattori: la natura del contatto,
lo stato della pelle, gli indumenti che possono interporsi, le condizioni dell’ambiente,
la resistenza interna dell’organismo (che è variabile da persona a persona); ad
esempio quando nel sangue sono presenti anche piccole quantità di alcool, la
resistenza del corpo umano è notevolmente ridotta.
In figura sono rappresentate, in base al valore della corrente
(espresso in mA - milliampere) e alla durata del fenomeno (in
secondi), quattro zone di pericolosità, per una frequenza compresa
tra i 15 e i 100 Hz:
- zona 1 - al di sotto di 0,5 mA la corrente elettrica non viene
percepita (si tenga presente che una piccola lampada da 15 watt
assorbe circa 70 mA);
- zona 2 - la corrente elettrica viene percepita senza effetti dannosi;
- zona 3 - si possono avere tetanizzazione e disturbi reversibili al
cuore, aumento della pressione sanguigna, difficoltà di respirazione;
- zona 4 - si può arrivare alla fibrillazione ventricolare e alle ustioni.
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Effetti delle corrente sul corpo umano
La corrente, passando attraverso il corpo umano, può provocare
gravi alterazioni, le quali causano dei danni temporanei o permanenti.
La corrente elettrica agisce direttamente sui vasi sanguigni e sulle
cellule nervose provocando, ad esempio lo stato di shock; agisce sul
sistema cardiaco provocando lesioni al miocardio, aritmie, alterazioni
permanenti di conduzione; provoca danni all’attività cerebrale, al
sistema nervoso centrale, e può danneggiare l’apparato visivo e
uditivo.
Gli effetti più frequenti sono:
USTIONE
ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE
TETANIZZAZIONE
FIBRILLAZIONE
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Effetti delle corrente sul corpo umano
USTIONI
Le ustioni possono essere provocate sia dal passaggio della corrente
attraverso il corpo umano, sia dall’arco elettrico, sia da temperature
eccessive prodotte da apparecchi elettrici; il fenomeno è accentuato nei
punti di entrata e di uscita. Le ustioni di origine elettrica si distinguono da
quelle provocate da un incendio in quanto sono puntuali e profonde.
Le ustioni provocate dal passaggio della
corrente, sono lesioni caratteristiche
degli infortunati sottoposti ad elevate
intensità
di
corrente
che
non
interessano
parti
del
corpo
immediatamente vitali.
Tali lesioni si manifestano nei punti di
entrata ed uscita della corrente dove la
densità di corrente è maggiore.
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Effetti delle corrente sul corpo umano
TETANIZZAZIONE
Quando si applica uno stimolo elettrico ad una fibra nervosa, l’azione di
stimolazione che esso produce si propaga dalla fibra nervosa fino al muscolo
che si contrae per poi tornare nuovamente a liberarsi. Se gli stimoli si
susseguono senza dar tempo al muscolo di rilassarsi, gli effetti si sommano
ed il muscolo si contrae completamente e rimane in tale posizione sino al
cessare degli stimoli. Questo processo viene chiamato “tetanizzazione” e si
verifica quando il corpo umano è attraversato da corrente, sia alternata che
continua, oltre determinati valori di intensità e durata.
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Effetti delle corrente sul corpo umano
ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE
Al passaggio della corrente elettrica i muscoli responsabili della respirazione si
contraggono e non consentono più l’espansione della cassa toracica.
L’arresto della respirazione sopraggiunge quando l’organismo viene sottoposto ad
una corrente di rilascio superiore a 10 mA e se la sottoposizione perdura, l’individuo
può perdere conoscenza e morire soffocato se non si interviene prontamente sulla
causa primaria e con la respirazione assistita.
FIBRILLAZIONE
Nel cuore circolano correnti simili a quelle presenti in un comune circuito elettrico. Se
il corpo umano viene sottoposto al passaggio di corrente elettrica il naturale equilibrio
corporeo può essere alterato.
Se agli impulsi elettrici prodotti dai centri nervosi si sommano altri impulsi elettrici
estranei, gli ordini trasmessi dai centri nervosi ai muscoli saranno alterati e questi
ultimi non svolgeranno più adeguatamente i loro compiti. In particolare, le fibrille del
ventricolo quando ricevono segnali elettrici esterni eccessivi e non regolari iniziano a
contrarsi in modo caotico, l’una indipendentemente dall’altra producendo il fenomeno
della fibrillazione che non permette al cuore di funzionare adeguatamente sino a
portare all’arresto cardiaco. La soglia di fibrillazione ventricolare, dipende sia da
parametri fisiologici (anatomia del corpo, funzione cardiaca ) sia da parametri elettrici.
(valore e tipo di corrente).
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche
Titolo III Capo III- Impianti e apparecchiature Elettriche
VALUTAZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche
Articolo 80 - Obblighi del datore di lavoro
1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati da
tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei materiali, delle apparecchiature e
degli impianti elettrici messi a loro disposizione ed, in particolare, da quelli derivanti da:
a) contatti elettrici diretti;
b) contatti elettrici indiretti;
c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose,
archi elettrici e radiazioni;
d) innesco di esplosioni;
e) fulminazione diretta ed indiretta;
f) sovratensioni;
(arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro il datore di lavoro)
g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.
2. A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma
1, tenendo in considerazione:
a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze;
b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.
(arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro il datore di lavoro e il dirigente)
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Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche
Articolo 80 - Obblighi del datore di lavoro
3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure
tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad
individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in
sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire
nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui
al comma 1.
(Il datore di e il dirigente sono puniti con la pena dell’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 1.000 a
4.800 euro)
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Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche
Articolo 81 - Requisiti di sicurezza
1. Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonché le installazioni e gli impianti
elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a regola d’arte.
2. Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive
comunitarie di prodotto, i materiali, i macchinari, le apparecchiature, le installazioni e gli
impianti di cui al comma precedente, si considerano costruiti a regola d’arte se sono
realizzati secondo le pertinenti norme tecniche.
Si considerano norme di buona tecnica le specifiche tecniche emanate dai
seguenti organismi nazionali e internazionali:
UNI (Ente Nazionale di Unificazione);
CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano); CEI 64/8 - CEI 17/13 – CEI 81/1
CEN (Comitato Europeo di normalizzazione);
CENELEC (Comitato Europeo per la Elettrotecnica);
IEC (Commissione Internazionale );
ISO (Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione)..
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Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche
Articolo 82 - Lavori sotto tensione
1. E’ vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei casi in cui
le tensioni su cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della
tecnica o quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri definiti nelle
norme tecniche.
b) per sistemi di categoria 0 ed I [nota: fino a 1000V c.a. o 1500V c.c.] purché l'esecuzione di
lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori riconosciuti dal datore di lavoro come
idonei per tale attività [nota: PEI] secondo le indicazioni della pertinente normativa tecnica
[Nota: CEI 11-27: PES Persona esperta, PAV Persona avvertita, PEC Persona comune]
c) per sistemi di II e III categoria purchè:
1) i lavori su parti in tensione siano effettuati da aziende autorizzate, con specifico
provvedimento del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ad operare
sotto tensione;
2) l'esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori abilitati dal datore di
lavoro ai sensi della pertinente normativa tecnica riconosciuti idonei per tale attività.
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche
Articolo 83 - Lavori in prossimità di parti attive
1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o di
impianti elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze particolari si debbano
ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla
tabella 1 dell’ ALLEGATO IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e
procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi.
2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni contenute nelle pertinenti
norme tecniche.
Articolo 84 - Protezioni dai fulmini
1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature,
siano protetti dagli effetti dei fulmini realizzati secondo le norme tecniche.
Articolo 85 - Protezione di edifici, impianti strutture ed attrezzature
1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature,
siano protetti dai pericoli determinati dall’innesco elettrico di atmosfere potenzialmente
esplosive per la presenza o sviluppo di gas, vapori, nebbie infiammabili o polveri
combustibili, o in caso di fabbricazione, manipolazione o deposito di materiali esplosivi.
(arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro il datore di lavoro e il dirigente)
2. Le protezioni di cui al comma 1 si realizzano utilizzando le specifiche disposizioni di cui al
presente decreto legislativo e le pertinenti norme tecniche di cui all’ ALLEGATO IX.
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Titolo III Capo III - Impianti e apparecchiature Elettriche
Articolo 86 – Verifiche
1. Ferme restando le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre
2001, n. 462 in materia di verifiche periodiche, il datore di lavoro provvede affinché gli
impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini siano periodicamente sottoposti a
controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente per
verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza.
(sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro 1.800 il datore di lavoro ed il dirigente)
2. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del lavoro,
della salute e delle politiche sociali, adottato sentita la Conferenza permanente per i rapporti
tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono stabilite le
modalità ed i criteri per l’effettuazione delle verifiche e dei controlli di cui al comma 1.
3. L’esito dei controlli di cui al comma 1 deve essere verbalizzato e tenuto a disposizione
dell’autorità di vigilanza.
(sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro 1.800 il datore di lavoro ed il dirigente)
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Titolo V – Cantieri Temporanei o Mobili
Articolo 117 - Lavori in prossimità di parti elettriche attive
1. Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 83, quando occorre effettuare lavori in
prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per
circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le
norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni:
a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;
b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l’avvicinamento alle parti attive;
c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento,
ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza.
2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o
scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate
e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai
limiti di cui all’allegato IX o a quelli risultanti dall’applicazione delle pertinenti norme
tecniche.
(arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro il datore di lavoro e dirigente)
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ALLEGATO V – Macchine non marcate CE
PARTE II - PRESCRIZIONI SUPPLEMENTARI APPLICABILI
AD ATTREZZATURE DI LAVORO SPECIFICHE
5.16 Impianti macchine ed apparecchi elettrici
5.16.1 Le macchine e gli apparecchi elettrici devono portare l’indicazione della tensione,
dell’intensità e del tipo di corrente e delle altre eventuali caratteristiche costruttive
necessarie per l’uso.
5.16.2 Le macchine ed apparecchi elettrici mobili o portatili devono essere alimentati solo da
circuiti a bassa tensione.
Può derogarsi per gli apparecchi di sollevamento, per i mezzi di trazione, per le cabine
mobili di trasformazione e per quelle macchine ed apparecchi che, in relazione al loro
specifico impiego, debbono necessariamente essere alimentati ad alta tensione.
(Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con la pena dell’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da
1.000 a 4.800 euro)
5.16.4 Gli utensili elettrici portatili e gli apparecchi elettrici mobili devono avere un
isolamento supplementare di sicurezza fra le parti interne in tensione e l’involucro metallico
esterno.
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Allegato VI – Uso Attrezzature
ALLEGATO VI
DISPOSIZIONI CONCERNENTI L’USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO
6 Rischi per Energia elettrica
6.1 Le attrezzature di lavoro debbono essere installate in modo da proteggere i
lavoratori dai rischi di natura elettrica ed in particolare dai contatti elettrici diretti
ed indiretti con parti attive sotto tensione.
6.2 Nei luoghi a maggior rischio elettrico, come individuati dalle norme tecniche,
le attrezzature di lavoro devono essere alimentate a tensione di sicurezza
secondo le indicazioni delle norme tecniche
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Allegato IX
ALLEGATO IX
Valori delle tensioni nominali di esercizio delle macchine ed impianti elettrici
In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in:
- sistemi di Categoria 0 (zero), chiamati anche a bassissima tensione, quelli a tensione
nominale minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se in corrente continua
(non ondulata);
- sistemi di Categoria I (prima), chiamati anche a bassa tensione, quelli a tensione nominale
da oltre 50 fino a 1000 V se in corrente alternata o da oltre 120 V fino a 1500 V compreso se
in corrente continua;
- sistemi di Categoria II (seconda),chiamati anche a media tensione quelli a tensione
nominale oltre 1000 V se in corrente alternata od oltre 1500 V se in corrente continua, fino a
30 000 V
compreso;
- sistemi di Categoria III (terza),chiamati anche ad alta tensione, quelli a tensione nominale
maggiore di 30 000 V.
Qualora la tensione nominale verso terra sia superiore alla tensione nominale tra le fasi, agli
effetti della classificazione del sistema si considera la tensione nominale verso terra.
Per sistema elettrico si intende la parte di un impianto elettrico costituito da un complesso
di componenti elettrici aventi una determinata tensione nominale.”
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Allegato IX
ALLEGATO IX – Distanze di sicurezza
Tab. 1 Allegato IX – Distanze di sicurezza da parti attive di linee elettriche e di impianti
elettrici non protette o non sufficientemente protette da osservarsi, nell’esecuzione di lavori
non elettrici, al netto degli ingombri derivanti dal tipo di lavoro, delle attrezzature utilizzate e
dei materiali movimentati, nonché degli sbandamenti laterali dei conduttori dovuti all’azione
del vento e degli abbassamenti di quota dovuti alle condizioni termiche.”
Un (kV)
≤1
1 < Un ≤ 30
30 < Un ≤ 132
> 132
D (m)
3
3,5
5
7
Dove Un = tensione nominale
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Normativa Impianti Elettrici
D.Lgs. 22 Gennaio 2008 n° 37 DICHIARAZIONE CONFORMITA’
Sostituisce la L. 46/90 (abrogata dalla L. n. 17 del 26 febbraio 2007 ad eccezione degli artt. 8,
14 e 16 relativi alle sanzioni) e si applica ai vari impianti tecnologici, compresi gli impianti
elettrici a partire dal punto di consegna dell’energia fornita dall’ente distributore per gli
immobili adibiti ad uso civile, ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi e
quindi, praticamente, per tutti gli impianti di proprietà dell’utente.
E’ esclusivo compito dell’installatore rilasciare la dichiarazione di conformità, come
richiesto dall’art.7 del DM 37/08.
L’impresa installatrice deve dichiarare che l’impianto è conforme alla regola dell’arte e che
ha utilizzato componenti a dell’arte ed adatti all’ambiente.
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Normativa Impianti Elettrici
D.P.R. 22 Ottobre 2001 n° 462 IMPIANTO MESSA A TERRA
Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazione e
dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di
impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.
Capo II
La messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione
contro le scariche atmosferiche non può essere effettuata prima della verifica eseguita
dall’installatore che rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente.
LA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ EQUIVALE A TUTTI GLI EFFETTI AD OMOLOGAZIONE
DELL’IMPIANTO.
In base al DPR 462/01, il datore di lavoro dell’impresa EDILE deve inviare la dichiarazione di
conformità all’ISPESL e all’ASL/ARPA entra trenta giorni dalla messa in esercizio
dell’impianto. Alla dichiarazione di conformità devono essere allegati obbligatoriamente
seguenti documenti:
- RELAZIONE TECNICA DELL’IMPIANTO
- TIPOLOGIA DEI MATERIALI UTILIZZATI
- SCHEMA DELL’IMPIANTO REALIZZATO
- COPIA DEL CERTIFICATO DI RICONOSCIMENTO DEI REQUISITI TECNICO
PROFESSIONALI.
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Normativa Impianti Elettrici
D.P.R. 22 Ottobre 2001 n° 462 DENUNCIA IMPIANTO MESSA A TERRA
In base al DPR 462/01, il datore di lavoro dell’impresa EDILE deve inviare la dichiarazione di
conformità all’ISPESL e all’ASL/ARPA entra trenta giorni dalla messa in esercizio
dell’impianto.
Alla dichiarazione di conformità devono essere allegati obbligatoriamente seguenti
documenti:
- RELAZIONE TECNICA DELL’IMPIANTO
- TIPOLOGIA DEI MATERIALI UTILIZZATI
- SCHEMA DELL’IMPIANTO REALIZZATO
- COPIA DEL CERTIFICATO DI RICONOSCIMENTO DEI REQUISITI TECNICO
PROFESSIONALI.
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Segnaletica di sicurezza
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Componenti degli impianti elettrici di cantiere
COMPONENTI PRINCIPALI DEGLI IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE
UN IMPIANTO ELETTRICO NASCE DA UN PUNTO DI FORNITURA ENEL ( Contatore di
energia) O DA UN GRUPPO ELETTROGENO, ED E’ COMPOSTO DA:
• QUADRI ELETTRICI PRINCIPALI E SECONDARI
• CAVI ELETTRICI
• PRESE A SPINA E AVVOLGICAVO
• UTILIZZATORI
• IMPIANTO DI TERRA
• IMPIANTO DI PROTEZIONE FULMINI (Quando previsto).
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Quadri elettrici di cantiere
QUADI DI CANTIERE ASC
Devono essere:
- del tipo ASC CEI17-13/4 e certificati dal costruttore, dichiarazione CE.
- ASC= Apparecchiatura sottoposta a prove di tipo per cantiere
- Avere un grado minimo di protezione IP43.
Grado di protezione
La protezione degli involucri delle apparecchiature elettriche è determinata dall’indice di
protezione IP (International protection). Esso si esprime attraverso la sigla IP seguita da due
numeri di cui il primo indica il grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi e il
secondo il grado grado di protezione contro i liquidi..
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Quadri elettrici di cantiere
Grado di protezione (in rosso la minima)
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Quadri elettrici di cantiere
Esempi:
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Quadri elettrici di cantiere
Esempi quadri non adeguati:
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Quadri elettrici di cantiere
Esempi quadri non adeguati:
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Cavi elettrici da cantiere
Scelta dei cavi elettrici nei cantieri
CAVI A POSA FISSA: Si intendono per posa fissa i cavi destinati a non
essere spostati durante la vita del cantiere, ad esempio nel tratto che va
dal contatore di energia elettrica al quadro generale.
CAVI A POSA MOBILE: I cavi a posa mobile sono invece soggetti a
spostamenti ad esempio il cavo che alimenta il quadro prese a spina o un
apparecchio trasportabile.
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Cavi elettrici da cantiere
Scelta dei cavi elettrici nei cantieri PVC ?
E’ opportuno ribadire che i cavi isolati in PVC, o con guaina in PVC, non
sono adatti per la posa mobile nei cantieri, perché il PVC a bassa
temperatura diventa rigido e se piegato o raddrizzato si fessura.
Ciò non si applica ai cavi che non sono mossi durante l’uso, cioè installati
in modo fisso . Questi devono essere però posati a temperatura superiore
a 5°C se isolati e/o rivestiti in PVC.
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Cavi elettrici da cantiere
Tipologia ci cavo ammesso nei cantieri
Si differenziano in base al tipo di posa
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Cavi elettrici da cantiere
Posa dei cavi
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Cavi elettrici da cantiere
Posa dei cavi
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Cavi elettrici da cantiere
Protezione dalle linee elettriche
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Cavi elettrici da cantiere
Protezione dalle linee elettriche
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Cavi elettrici da cantiere
Posa dei cavi errata
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Prese a spina e avvolgicavo
Prese a spina
Le prese a spina costituiscono, dal punto di vista della sicurezza elettrica
uno dei punti critici dell’impianto elettrico di cantiere. Le cosiddette prese
a spina volanti devono essere ad uso industriale, conformi alla norma CEI
23-12/1.
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Prese a spina e avvolgicavo
Avvolgicavo
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Prese a spina e avvolgicavo
Non a norma
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Prese a spina e avvolgicavo
Prese a spina
.Le prese a spina fisse, che possono essere soggette a getti d’acqua,
devono avere un grado di protezione IP67.
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Prese a spina e avvolgicavo
Prese a spina
.Le prese a spina per uso domestico e similare non sono adatte per essere
utilizzate nei cantieri, perché non hanno il necessario grado di protezione
e non sono resistenti agli urti.
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Prese a spina e avvolgicavo
Prese a spina: ADATTATORI
.Gli adattatori che permettono di inserire una spina ad uso domestico in
una presa ad uso industriale devono essere utilizzasti solo per uso
temporaneo, a meno che non siano ubicati in posizione protetta contro
l’acqua e le polveri, dove sono ammesse le prese a spina ad uso
domestico e similare.
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Impianto di terra
IMPIANTO DI TERRA
.L’impianto di terra costituisce un mezzo che permette alla corrente di
guasto di disperdersi o di richiudersi, tramite una resistenza di basso
valore, attraverso il terreno.
Dispersore
Conduttore in contatto elettrico con il terreno,
o conduttore annegato nel calcestruzzo a
contatto con il terreno con un’ampia
superficie (per esempio una fondazione)
Conduttore di terra
Conduttore
che
collega
una
parte
dell’impianto che deve essere messo a terra
ad un dispersore o che collega tra loro più
dispersori, ubicato al di fuori del terreno od
interrato nel terreno e ad esso isolato.
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Impianto di terra
Tipologie di messa a terra
.Messa a terra di protezione:
Messa a terra di una parte conduttrice, non destinata ad essere attiva, con
lo scopo di proteggere le persone dallo shock elettrico.
Messa a terra di funzionamento:
Messa a terra di un punto del circuito attivo richiesta per il corretto
funzionamento degli impianti e dei suoi componenti elettrici.
Messa a terra per la protezione contro le fulminazioni (scariche
atmosferiche)
Messa a terra per la dissipazione di una corrente di fulmine (scarica
atmosferica) verso terra.
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Impianto di terra
Esempi di impianti di messa a terra
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Impianto di terra
Messa a terra dei ponteggi
I ponteggi vanno messi a terra solo se il ponteggio è “massa estranea”
ossia ha una resistenza verso terra < di 200 Ohm.
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Luoghi conduttori ristretti
Luoghi conduttori ristretti
Per luogo conduttore si intende un luogo delimitato essenzialmente da superfici
metalliche o conduttrici ( scavo nel terreno); è ristretto quando le dimensioni sono
tali da limitare il movimento dell’operatore e da provocare un probabile contatto
con ampie parti del corpo diverse da mani e piedi.
Sono luoghi conduttori ristretti, ad esempio, piccole cisterne metalliche, cunicoli
umidi, l’interno di tubazioni metalliche, scavi ristretti nel terreno ecc.
Il concetto di luogo conduttore ristretto è applicabile non solo ai luoghi ma anche
a situazioni in cui l’operatore è a stretto contatto, su larga parte del corpo, con
superfici conduttrici, a causa del tipo di operazione compiuta.
GLI APPARECCHI UTILIZZATI NEI LUOGHI RISTRETTI DEVONO ESSERE:
ALIMENTATI A BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA OPPURE
PROTETTI PER SEPARAZIONE ELETTRICA:
UN SOLO APPARECCHIO PER OGNI TRASFORMATORE DI ISOLAMENTO
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Luoghi conduttori ristretti
Luoghi conduttori ristretti
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Luoghi conduttori ristretti
Luoghi conduttori ristretti
Per luogo conduttore si intende un luogo delimitato essenzialmente da superfici
metalliche o conduttrici ( scavo nel terreno); è ristretto quando le dimensioni sono
tali da limitare il movimento dell’operatore e da provocare un probabile contatto
con ampie parti del corpo diverse da mani e piedi.
Sono luoghi conduttori ristretti, ad esempio, piccole cisterne metalliche, cunicoli
umidi, l’interno di tubazioni metalliche, scavi ristretti nel terreno ecc.
Il concetto di luogo conduttore ristretto è applicabile non solo ai luoghi ma anche
a situazioni in cui l’operatore è a stretto contatto, su larga parte del corpo, con
superfici conduttrici, a causa del tipo di operazione compiuta.
GLI APPARECCHI UTILIZZATI NEI LUOGHI RISTRETTI DEVONO ESSERE:
ALIMENTATI A BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA OPPURE
PROTETTI PER SEPARAZIONE ELETTRICA:
UN SOLO APPARECCHIO PER OGNI TRASFORMATORE DI ISOLAMENTO
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Rischio sovratensioni dovute a fulmini
Rischio elettrico dovuto a sovratensioni da fulmini atmosferici
Un fulmine è una scarica elettrica, in aria, tra una
nuvola temporalesca ed il suolo. Durante questa
scarica, una parte della scarica elettrica
accumulata nella nuvola viene drenata a terra, e dà
origine ad una corrente elettrica variabile nel
tempo. L’effetto termico e luminoso associato al
passaggio della corrente di fulmine illumina il
canale discendente e le sue ramificazioni dando
luogo al lampo. Il tuono è causato dal repentino
riscaldamento
e successivo
raffreddamento
(compressione/dilatazione) dell’aria.
Parametri della corrente che può provocare un fulmine
Indice fulminazione
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Rischio sovratensioni dovute a fulmini
Protezione contro i fulmini (schemi indicativi)
PONTEGGIO
GRU A TORRE
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Rischio sovratensioni dovute a fulmini
Protezione contro i fulmini (esempi di collegamento)
PONTEGGIO
GRU A TORRE
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Gruppi elettrogeni trasportabili
Piccoli gruppi elettrogeni
In occasione di lavori edili o di ingegneria civile in
zone non elettrificate o nelle quali non è possibile per
altri motivi usufruire di un’alimentazione proveniente
dalla rete fissa della società fornitrice di energia
elettrica, si sopperisce utilizzando gruppi elettrogeni.
Se gli apparecchi elettrici utilizzatori non necessitano
di potenze elevate e il cantiere viene rimosso in breve
tempo, vengono normalmente utilizzati piccoli gruppi
generatori trasportabili equipaggiati con motori a
benzina o diesel.
Questi, impropriamente chiamati anche “mobili” o
“portatili”, sono di piccola potenza (fino a qualche
kilovoltampere) e si possono facilmente spostare a
mano da un posto all’altro del cantiere.
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Gruppi elettrogeni trasportabili
Piccoli gruppi elettrogeni trasportabili: protezione contatti indiretti
La protezione contro i contatti indiretti mediante separazione elettrica (CEI 64-8,
artt. 413.5 e 413.6) è applicabile ai gruppi elettrogeni trasportabili: tutte le parti
attive (parti in tensione nel servizio ordinario) del generatore e dei circuiti sono
isolate da terra; un guasto all’isolamento che mette in contatto una fase con la
carcassa (massa) in un apparecchio non determina un passaggio di corrente nella
persona in contatto con la carcassa stessa,in quanto il circuito guasto non si
chiude verso terra.
La corrente che attraversa la persona dipende dal prodotto C x U (capacità del
circuito x tensione).
La norma CEI 64-8 (art. 413.6.6) ritiene trascurabile tale corrente se il prodotto
dell’estensione del sistema elettrico, in metri, per la tensione del generatore, in
volt, non supera 100.000 V x m.
In pratica, per tensione U = 230 V i circuiti possono arrivare fino ad una lunghezza
complessiva (somma di tutti i cavi) di circa 430 m; in ogni caso non possono
superare 500 m.
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Gruppi elettrogeni trasportabili
Piccoli gruppi elettrogeni trasportabili: Requisiti di Sicurezza
a) La protezione per separazione elettrica si adatta a impianti
poco estesi:
il gruppo elettrogeno deve essere posizionato il più vicino possibile
alla zona di utilizzo dell’energia elettrica ed i cavi di collegamento
devono avere un estensione più breve possibile, senza superare il
limite complessivo (somma di tutti i cavi) di 430 m a 230 V, questo per
ridurre sia la capacità dei cavi che la probabilità di danno meccanico
agli stessi.
b) L’isolamento e la protezione meccanica dei circuiti (cavi)
deve essere particolarmente curata e controllata:
assume particolare importanza l’utilizzo di cavi tipo H07BQ-F, H07RNF o FG7O-K per le prolunghe ed una loro adeguata verifica periodica,
per evitare che si stabilisca un primo guasto a terra che sarebbe
difficilmente rilevato.
Può essere utile l’utilizzo di avvolgicavi industriali (conformi alla
norma EN 61316) che consentono di effettuare le eventuali giunzioni
spina-presa in posizione sollevata dal suolo ed un uso più ordinato
del cavo.
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
Gruppi elettrogeni trasportabili
Piccoli gruppi elettrogeni trasportabili: Requisiti di Sicurezza
c) Gli apparecchi, il polo di terra delle prese a spina e la massa
del gruppo elettrogeno devono essere interconnessi tramite
un conduttore equipotenziale (isolato):
i componenti devono essere collegati tra loro ma non a terra;
l’impianto di terra non deve quindi essere realizzato.
Il polo di terra delle prese a spina uscenti dal gruppo elettrogeno deve
essere collegato alla carcassa (massa) del gruppo stesso e non a
terra.
d) Possono essere utilizzati sia apparecchi utilizzatori (elettroutensili,
apparecchi di illuminazione, ecc.) di classe I (predisposti per il
collegamento al conduttore di protezione) che di classe II (in doppio
isolamento).
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Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Gruppi elettrogeni trasportabili
Piccoli gruppi elettrogeni trasportabili: Requisiti di Sicurezza
e) Il circuito deve essere protetto con un interruttore automatico magnetotermico
che garantisca l’intervento istantaneo in caso si verificassero due guasti su due
apparecchiature:
se si stabilisce un primo guasto all’isolamento che mette in contatto una fase con la carcassa
(massa) in un apparecchio e questo non viene rilevato ed eliminato, un secondo guasto
all’isolamento di un conduttore di polarità diversa in un altro apparecchio conduce ad un cortocircuito.
Le correnti di corto-circuito erogabili da un gruppo elettrogeno sono intrinsecamente limitate a
qualche multiplo della corrente nominale.
È pertanto necessario verificare che le eventuali protezioni a bordo del gruppo elettrogeno non
siano state modificate e che l’interruttore automatico posto a protezione del circuito abbia una
corrente di intervento istantaneo idonea.
A questo proposito potrebbe essere indispensabile utilizzare interruttori con corrente nominale
uguale a quella del gruppo elettrogeno aventi curva caratteristica di intervento di tipo B.
Rischio Elettrico nei Cantieri Edili (D.Lgs 81/08)
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Gruppi elettrogeni trasportabili
Piccoli gruppi elettrogeni trasportabili: Requisiti di Sicurezza
In alternativa ed a favore della sicurezza, è auspicabile proteggere con un
proprio dispositivo differenziale ogni utilizzatore (esclusi quelli in doppio
isolamento).
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